Domanda a Di Pietro
Prima di approdare all’Italia dei Valori e di essere eletto, con i voti della destra, presidente della commissione Difesa del Senato, l’onorevole Sergio De Gregorio, raccontano le cronache, è stato candidato con Forza Italia e poi con la Dc di Rotondi, non senza aver tentato di mettersi in proprio con un movimento, Italiani nel Mondo, dai manifesti colorati come quelli berlusconiani.
Nessuna meraviglia, quindi, se un giramondo del genere abbia deciso di tornare agli antichi amori ricevendone, beninteso, appropriata contropartita.
La domanda è: ma Antonio Di Pietro, magistrato simbolo di Mani Pulite, e poi da politico paladino della legalità, oltre che sincero fustigatore di saltimbanchi e doppiogiochisti, doveva prendersi proprio uno così? Glielo chiediamo convinti che anche lui senta tutto l’imbarazzo della situazione. I cittadini che hanno votato Unione sperando che qualcosa potesse cambiare rispetto alla vecchia (e brutta) politica, meritavano certamente qualcosa di più. Non è d’accordo?
«Qualcuno ha scritto che dovrei scegliermi meglio i compagni di viaggio»
l'avevo scritto io, ad esempio :-)
Di Pietro ammette sul suo blog che forse dovrebbe scegliersi meglio "i compagni di viaggio".
Dichiara che De Gregorio ha sbagliato e lo ha ammesso. Afferma di non voler espellere il senatore dal partito per evitare di ridurre ulteriormente il margine della maggioranza al Senato (sembra che anche dal Presidente del Consiglio sia giunto un "invito" alla "linea morbida").
Di Pietro afferma anche che, visto che De Gregorio ha promesso "lealtà" per il futuro, per il momento non andrà allo scontro.
Francamente, pur criticando Di Pietro per avere a suo tempo candidato il "mariuolo" De Gregorio, non so oggi cosa si possa chiedergli di più.
Certo non di rischiare una crisi di governo "per una presidenza di commissione"...
Alberto, questo argomento l'avevo inviato anche io, solo che era di Repubblica (che a te mi pare non piace) e non de L'Unità (dove ho corrispondenza con Anna Tarquini).
Ma non ho a cuore un diritto di primogenitura.
Ciò detto, osservo che abbiamo assistito, a mio giudizio (posso sbagliare) ad una pantomima, la seguente:
1) il sen. De Gregorio viene contattato dalla CdL per la presidenza della Commissione Difesa del Senato, accetta e viene eletto con l'apporto deteminante della stessa;
2) il sen. Antonio Di Pietro lo invita a dimettersi perchè non in linea con l'Unione e con l'IdV;
3) il sen. De Gregorio dice di averlo avvertito, rifiuta di dimettersi e dichiara di restare nell'Unione e nell'IdV; in precedenza aveva affermato che era in corso una campagna acquisti.
4) il sen.Di Pietro si dice contento che il suo collega di partito (IdV) resti nel suo partito (IdV).
E'esatta la ricostruzione dei fatti ?
Conclusioni: Antonio Di Pietro ha preso una fregatura e deve far buon viso a cattivo gioco, proprio al Senato !
Oppure la fregatura l'ha presa la CdL.
Per una volta si può citare Facci che in merito passa in rassegna tutti gli ex dell'IdV: link
Ricapitolando:
Giulietto Chiesa, Pietro Mennea, Elio Veltri, Valerio Carrara (che nel 2001 passò al gruppo Misto, appena eletto, prima ancora che si insediassero le Camere), Rino Piscitello, Claudio Demattè, Luigi Bazoli, Federico Orlando, Milly Moratti, Paolo Flores d'Arcais
Seriamente, a chi pene gliene frega delle rpesidenze di commissione? Vediamo casomai come vota questo tipo.
bravo, mascalzone diessino,per una volta sono d'accordo con te.
Seriamente, a chi pene gliene frega delle rpesidenze di commissione?
te ne freghi se non capisci un cazzo dei meccanismi istituzionali in cui rientrano le commissioni, ovvero l'iter legislativo di una proposta di legge.
(se non passa in commissione, col cazzo che viene votata in aula)
se è possibile non essere sommersi d'insulti, oso chiedere in che modo possa influire il presidente sul passaggio o meno di una proposta di legge in commissione. andando per analogia con le presidenze delle Camere, presumo che il suo varrà uno, come quello di ognuno dei membri.
*il suo voto varrà uno
a parità di voti (e in commissione sono in 24) il presidente vale doppio.
ok
se il voto del presidente valga doppio non so, ma so per certo che puo' orientare la discussione della commissione stessa ed influenzarne i lavori.
tanto basta in quest'italia dei cialtroni per provocare un blocco istituzionale.
De Gregorio è la dimostrazione che Lombroso in fondo non aveva tutti i torti. Assomiglia troppo a vasa vasa...
Davide, la tua prudenza è tutto un programma.
:-)
in tutti gli organi collegiali, che sono in numero pari di componenti, il voto del presidente in caso di parità vale doppio.
:-|
Mamma mia che faccia da porco!
d'accordissimo con nino e mangoni. comunque resta il fatto che 'sto de gregorio è un elemento del tutto inaffidabile per le votazioni future
Bè, come dire, nessuno ha pensato che forse,una che si dichiara assolutamente pacifista, che parla male delle Frecce Tricolore, che detesta tutte le forze armate e sostiene la loro inutilità, sia un tantino strana per la Commisione DIFESA?
Rammento che le Frecce Tricolori hanno bruciato vivi 64 innocenti, per non parlare della sorte dei feriti di quella sciagura, dopo la quale un briciolo di dignità avrebbe imposto lo scioglimento della pattuglia acrobatica.
michele, ma va' va'... ;-)
Dai, dimmi che non sei serio!
Gli incidenti stradali uccidono ogni anno - solo in Italia e "per non parlare" dei feriti - 5000 persone (magari non proprio tutte "innocenti"...)
Un "briciolo di dignità" imporrebbe il ritorno forzato alla marcia e/o alla bicicletta?
(A parte che quest'ultima cosa potrebbe comunque essere opportuna...)
Danjar, la gente si sposta usando mezzi di trasporto, dall'aereo alle proprie gambe, che comportano il rischio di incidente. Qui parliamo di jet militari ai cui comandi ci sono dei folli che si divertono a fare evoluzioni acrobatiche sulla testa delle persone, mettendo in conto il calcolo delle probabilità che una volta ogni tante possa andare male: ma in questo caso i piloti diventano subito eroi, anche se si lanciano col paracadute e se il jet cade su una scuola facendo strage di studenti.
Berja, prima di fare i pistolotti svegliati.... De Gregorio è e resta dell'Unione....
svegliati tu, anche se in quanto diessino credo che il tuo stato comatoso sia perenne, non si puo' dire "chi se ne frega delle presidenze di commissione" anche perche' scommetto che questo qui appena potra' fara' ciao ciao.
1) non sono diessino, immagino daltronde che tu non sia laurentji berja....
2) vediamo come vota al Senato e vediamo ok?
"Rammento che le Frecce Tricolori hanno bruciato vivi 64 innocenti, "
Che scemenza!!! E che cavolo c'entra? Mica li hanno uccisi apposta!
No, certo, lo hanno fatto per far vedere a tutti quanto sono bravi...
Michele, oltre alle freccie tricolori esistono anche manifestazioni acrobatiche civili e gli incidenti possono sempre succedere, ovunque.
Michele, è stato solo un incidente, anche perchè mi pare che siano morti anche dei piloti,o almeno uno.
Il pilota morto era un testimone importante su Ustica.... ho detto tutto....
Ma cazzarola! Anche il complotto per eliminare il Colonnello Naldini, simulando un finto incidente aereo, è stato miseramente smascherato...ma cazzo! cazzo! cazzo!
Lo devo riconoscere, caro Mascalzone Diessino: a te non la si fa...
Muone (ex F., ceto culturale medio basso)
Beh, quella di Nardini non so, ma ci sono stati altri suicidi tra i testimoni di Ustica, tipo il radarista che lavorava alla base militare di Otranto.
L'elezione della cariatide Menapace sarebbe stata una vergogna e un'ennesima umiliazione per l'Italia intera.come si può solo pensare di avere per Presidente della Commissione difesa una senatrice che ancora non sa dell'abolizione del servizio civile?
Francwsco: condivido, anche se nemmeno io me ne ricordavo.
Lidia Menapace e la carpa di destra
Maurizio Blondet
10/06/2006
La compagna Lidia Menapace certo non lo sa, ma ha calcato le orme di un grande della rivoluzione: Danton.
La Menapace vuole abolire le Frecce Tricolori perché puzzano, costano, fanno rumore e sono militariste.
Danton abolì, come malsane, costose e monarchiche, le carpe.
Sì, avete letto bene: le carpe.
Quei pescioni d’acqua dolce che sanno un po’ di fango, ma che la cucina francese riesce a rendere appetibili imbottendole di aglio e finocchio.
Vi racconto come andò.
C’erano in Francia, da tempo immemorabile, almeno 14 mila stagni e laghetti artificiali per l’allevamento delle anatre e dei pesci.
Nel 1790 erano i soli beni immobili formalmente rimasti agli ordini privilegiati, alto clero e nobiltà, a cui la Rivoluzione aveva già confiscato tutti i terreni utili.
In realtà, si trattava di una delle tante proprietà condivise tipiche dell’antico regime feudale, un bonario comunismo agricolo di cui avvantaggiavano soprattutto i contadini, che con le carpe di quegli stagni miglioravano la loro alimentazione e ci guadagnavano qualcosa, smerciandole nelle città.
Ma nel 1793 fu instaurato il Terrore: immediata conseguenza, rincararono tutte le derrate.
I sanculotti di Parigi, ossia quei ventimila ultrà che dall’inizio della rivoluzione avevano smesso di lavorare per «darsi alla politica» a tempo pieno (e venivano pagati dall’erario per presenziare, urlando e intimidendo i deputati moderati, alle sedute della Convenzione) cominciarono a protestare.
Fra l’altro, minacciarono lo sradicamento di tutti i vigneti francesi per seminare, al loro posto, il grano.
Fu allora che Danton ebbe l’idea geniale di accusare la carpe.
Ma quali vigneti da sradicare, proclamò: qui bisogna prosciugare gli stagni e trasformarli in pascolo, per produrre carne per il popolo rivoluzionario.
Quei laghetti sono un odiato rimasuglio dell’Ancien Regime, gridò: fanno male alla salute, e inoltre puzzano.
Chi vuole mantenere gli stagni fa parte di un complotto per affamare le masse.
Danton finì il suo storico discorso con queste parole: «Noi siamo tutti contro la congiura delle carpe, perchè vogliamo il regno del montone».
Era il 14 frimaio dell’anno secondo, ossia il 4 dicembre 1793.
Infiammati di entusiasmo ideologico, comitati di attivisti in cappello frigio e coccarde tricolori si buttarono nelle campagne a prosciugare i laghetti e a sterminare quei pesci, ormai smascherati come strumenti della reazione che, come si sa, trama nell’ombra.
Sui motivi per cui Danton scatenò la lotta alla carpa, gli storici hanno pochi dubbi.
Con la rivoluzione, il tribuno era diventato miliardario e latifondista.
Da poco aveva sposato una quattordicenne a cui stava insegnando, per sua pubblica ammissione, le gioie del sesso.
Insomma, aveva i suoi motivi per «raffreddare» i bollenti spiriti della plebe parigina.
Tanto più che i sanculotti «comunardi», rintanati nel municipio di Parigi (la celebre Commune) minacciavano di far fare un altro passo alla Rivoluzione, abolendo la proprietà privata: ossia di redistribuire quei latifondi strappati all’aristocrazia che Danton e gli altri rivoluzionari di riguardo avevano acquistato per un boccone di pane, e da cui traevano profitti enormi grazie ai vigneti e ai rincari.
Sviò dunque i bollori dei comunardi verso un bersaglio innocuo per i nuovi privilegiati.
E qui, l’apologo si applica benissimo al governo Prodi.
Anch’esso ha i suoi comunardi, a cui concede di dire e fare qualcosa di sinistra: no alle Frecce Tricolori, amnistia immediata per il terrorista Bompressi, una presidenza per il terrorista di Prima Linea compagno D’Elia, nozze gay, apertura totale ai clandestini immigrati, eccetera, eccetera.
Così i sanculotti no-global si sfogano e sono ideologicamente contenti.
Tanto più che le libertà che si prendono i sanculotti zapateri e bertinottiani, non intaccano in nulla le prerogative di lorsignori, ossia di quel comitato d’affari dell’alta finanza e della Goldman Sachs che gli ultrà rossi hanno portato al potere coi loro voti.
Mentre quelli giocano a fare gli estremisti di sinistra, Draghi, Monti, Padoa Schioppa e Prodi comandano davvero.
E cominciano a fare quello che fa sempre ogni oligarchia di privilegiati: torchiare il popolo, aumentare l’IVA, surtassare le «rendite» costituite dai bilocali al Lorenteggio, preparare finanziarie lacrime-e-sangue.
Anche allora, lo sterminio delle carpe non migliorò le condizioni della plebe.
I sanculotti continuarono ad aver fame, a non vedere né grano né carne di montone
a prezzi decenti.
Per contro del prosciugamento degli stagni approfittarono i nuovi beneficiari delle confische, ossia i grandi borghesi «rivoluzionari», che li misero subito a coltura: i contadini persero una fonte di proteine e di soldi, e in più si trovarono sotto quei nuovi padroni, assai più esosi - in quanto mercanti e borghesi - dei nobili di prima, distratti amministratori.
Non so se la compagna Menapace e gli altri zapateri saranno in grado di capire la morale di questa parabola.
Non credo.
A loro, basta fare qualcosa di sinistra, colpire qualche obbiettivo simbolico del passato regime: carpe?
Pattuglie acrobatiche?
Non fa differenza, l’importante è la lotta.
omebloger hai sbagliato thread : la spazzatura è in basso a destra , ca va sans dire .
ahahahahahahahah
condivido in gran parte le dichiarazioni della menapace, ma porca miseria come si fa ad essere così stupidi? Mi spiego meglio, 6 una pacifista, stai per ottenere un incarico importantissimo, puoi finalmente tagliare i fondi a questi cialtroni pagati dallo stato per non fare nulla e poi rilasci dichiarazioni comme quelle? E' ovvio che dall'altra parte i guerrafondai dell'1 e dell'altro schieramento si mettano d'accordo per fotterti. Un po' di furbizia anche a sinistra non guasterebbe!
> se gesu' ha detto di non giudicare... allora perchè la chiesa che è
> fondata sulla sua parola giudica??? non dimentichiamo le
> inquisizioni e crociate. voglio una risposta perfavore. ma su che
> cosa è fondata la chiesa??????????? i preti e i credenti non mi
> rispondono, adirittura qualcuno mi ha detto che se continuo a fare
> queste domande marciro all inferno. ma anche fare domande è
> peccato? e poi se dAVANTI A DIO SIAMO TUTTI UGUALI, PERCHè UNA
> DONNA NON PUO DIVENTARE PAPESSA????
> Essere gay è una cosa normalissima e naturalissima, e un modo della natura
> per mantenere la popolazione costante, senza far sovrapopolare la specie.
> p'er questo esistone i gay(e sopratutto guardate gli animali anche li ci
> sono percentuali costanti di omosessualita, percentuali per giunta che
> rimango invariate nel tempo,esempio se è il 30%gay questo rimane costante
e
> inmutato per secoli e per sempre). LA CHIESA è QUELLA CHE VA CONTRO
> NATURA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Giuseppe : la Chiesa contro Natura? Ohibò, ma questo è proprio stravolgimento totale...stai andando letteralmete CONTRO NATURA!!!!!!
ma da quello che dice Zanda. De Gregorio ha semplicemente lasciato l'IdV mica l'Unione
A me sembra importante dopo qualche mese ritornare sul gioco delle parti messo in atto da quella notte di piacevoli telefonate, chissà che offerte succulente...per capire oggi il significato di un senatore voltagabbana corrotto: De Gregorio s'è tentato di bere da solo la Finanziaria, menomale che è vagamente indigesta, che belli i forum in cui non c'è più nisciuno.
Paolo
Ottima scelta per il titolo della sezione. Quando si dice che l'abito non fa il monaco: non è il suo caso.
Un volto, un destino.
De Gregorio è un buffone, lui si è fatto eleggere con l'IDV e poi ha fatto quello che gli è parso... direi che è una persona molto seria.
Il fatto è che lui oramai è passato di la
Che dire di De Gregorio? Cosa augurargli? Dove sperare finisca? Non rappresenta ciò che di peggio si può pensare di un politico ma di un uomo, se di uomo si tratta. Forza calcoli renali!!!!!
Mi piacerebbe cantar una canzone intelligente..........recitava la canzone.
A me piacerebbe avviare una raccolta firme, con tanto di indirizzo degli Italiani nel mondo, per chiedere le dimissioni di questo Tant'Uomo detto Sergio De Gregorio.
Ben detto Svalutescion, ben detto Marc ! Auguriamo al senatore (per gli amici "il chiattoporco") un rapido declino a braccetto dei vari Pollari e Speciali....