Fo: mi dimetto, farò politica fuori dal consiglio
di Elisabetta Soglio
Alla prima seduta, sarà in mezzo al pubblico. Dario Fo si dimette da consigliere comunale e annuncia: «Continuerò a fare politica. Non dentro, ma fuori dal palazzo». Al suo posto, a rappresentare la lista Uniti con Dario Fo sarà Basilio Rizzo, storico consigliere comunale impegnato in molte battaglie sulla trasparenza e la legalità.
Quindi, non è un passo indietro?
«Assolutamente no. Continuo a fare politica, continuo a portare la voce di chi in queste elezioni si è sentito tradito anche dal centrosinistra e continuo a vigilare: la Moratti si prepari, perché non mi vedrà in aula ma mi troverà spesso a guidare la protesta fuori da Palazzo Marino ».
Quando ha deciso?
«Ci siamo riuniti qualche sera fa con gli amici della lista. Io ho molti impegni: sto facendo incontri per il referendum, sto curando la messa in scena dell'Italiana in Algeri al festival Rossini di Pesaro e poi ci sono questi disegni del Mantegna e la mostra alle porte (Fo ha lavorato con i ragazzi dell'Accademia di Brera alla ricostruzione di un importante ciclo pittorico del Mantegna, ndr)... Mi sarebbe impossibile essere in consiglio comunale come si deve».
Un tandem con Rizzo?
«Basilio Rizzo ha una grande esperienza che sarebbe stato sbagliato disperdere, ha passione e capacità. Meglio che sia lui a mandare avanti l'impegno diretto in consiglio comunale: ma lavoriamo insieme».
Prima parlava di elettori del centrosinistra delusi. Perché?
«Perché è quello che ci dicono: li abbiamo mortificati e si sentono così. Abbiamo perso voti perché Ferrante e i partiti si sono buttati sulla borghesia, dimenticando i lavoratori, le periferie, gli anziani: tutta gente che ha votato il centrodestra oppure ha scelto di restarsene a casa».
Convinto che si poteva vincere?
«Certamente sì. Per questo sono amareggiato. Anzi, arrabbiato: non si è osato e si è rimasti spenti, non si è avuto il coraggio di capire che bisognava ribaltare la cognizione del gestire la città per rinnovarla».
Qualcuno sostiene che si è perso perché voi siete quelli del no...
«L'impegno mio e della lista non è solo una battaglia contro i progetti del centrodestra e di gran parte della cosiddetta sinistra radicale. Noi siamo i soli ad avere un progetto alternativo a questa città-catastrofe. Non ce l'ha la destra, ma il dramma è che non lo ha mostrato neppure Ferrante».
Spieghiamo la differenza di vedute con qualche esempio. Sulla Fiera, che farebbe?
«I grattacieli prevedono 15 mila residenti in case e uffici e questo significa migliaia di macchine in più. A noi piace il modello londinese: dove si costruiscono i grattacieli con solo 43 posti auto, perché deve essere chiaro che lo sviluppo delle città moderne funziona incentivando l'uso del mezzo pubblico e fermando quello privato».
Ferrante accusa i partiti di averlo abbandonato. Che ne pensa?
«È vero che lo avevano mollato, perché sapevano che avrebbero perso. Ma lui si è fatto mollare, si è fatto consigliare da giovani avvocati rampanti, ha puntato sulle persone sbagliate, ha detto che non era tutto da buttare quello che aveva fatto Albertini... Ma come si fa a dire così di un sindaco che ha collezionato solo sfracelli...».
Le piace la Moratti in versione super- sindaco?
«Per favore... O è sete di potere, o non si fida degli altri. Comunque, non mi interessa capire quante e quali deleghe si terrà per sé: so già che sarà un disastro».
Un messaggio a chi l'ha votata?
«Io non mollo e continuo a non essere un moderato. La nostra Lista terrà i contatti con i comitati, con i quartieri e con chiunque voglia denunciare le molte cose che non vanno a Milano. Sarò la loro voce: Basilio la alzerà in consiglio comunale e io fuori».
Come da copione, ricompare l'eterno Rizzo. E dov'è la novità? Comunque, almeno sarà costruttivo. Quando si cercano le cause della sconfitta, bisognerebbe ricordarsi anche le continue polemiche di Fo.
gli artisti a far gli artisti, non i politici. perché non ha lo stesso costrutto una critica come quella che han gli spettacoli di Fo portata in un genere, a un pubblico e in un contesto diverso da quello originario e non solo, ma può fare anche danni poiché evidentemente subisce una distorsione.
Carolina
Beh nel panorama milanese rizzo non ha mai deluso. E come prof era qualcosa di imperdibile. Ve lo dice uno che lo ha provato...
Verrà mai il giorno nel quale saremo così intelligenti da candidare Basilio Rizzo a Sindaco?
Aspettiamo che abbia 90 anni?
veramente Filippo. Fuori l'Italia dall'Iraq, fuori la fuffa dall'Italia. :-)
Carolina
Per Filippo Maraffi: concordo e infatti l'avevo già proposto. Basilio Rizzo sarebbe meglio di tanti altri, ma piacerà a Majorino e Mirabelli? In alternativa ricandido Penati, che a quanto pare da vicino è meglio che da lontanto.
"Dario non entra in consiglio":
meno male, c'è una giustizia divina che guarda giù sulla terra...
spigolature a latere: Giuseppe Natale, candidato in testa di lista con Fo in consiglio comunale = 79 diconsi 79 preferenze...
chi era costui: era quello che faceva le battaglie contro il PII Adriano-Marelli, chiedendo di bloccare il progetto, con centinaia di persone che avevano già pagato le caparre per le abitazioni di edilizia convenzionata.
Un vero genio... un successone
Cercando di riflettere. Chiaro che bisognerebbe evitare di mettersi contro tutti quelli che versano caparre, i 50.000 che comprano a carissimo prezzo box sotterranei da costruire rasando alberi, ecc, perché se no poi ce li troviamo contro anche su tutte le altre questioni e ci troviamo la Moratti sindaco.
Chiaro anche però che il PII Adriano Marelli è un bello schifo. Cosa possiamo fare? Come tenere insieme le giuste idee di Natale e gli elettori?
Cosa suggerite? Cosa dovrebbe fare, per esempio, un consigliere di zona serio?
Paolo. prescindendo dal fatto di chi ha pagato caparre che ovviamente è un discorso diverso, e premesso che non so niente della vicenda in questione, dirò la mia sui casi in cui si può iniziare qualcosa in luogo di intervenire su cose già fatte: in quei casi non bisogna "metterseli contro", ma bisogna offrire loro modelli diversi. sempre considerando che una parte è comunque di destra.
tipo: in una zona, non tutti capiscono che bisogna anche respirare? cercando di coinvolgerli, si creano momenti incentrati sulla valorizzazione dell'ambiente (momenti socializzanti, progettuali, dipende, io non sono un politico). se il problema è il commercio, si creano occasioni di reddito da cose partecipate e con ispirazione progressista.
anche qui, qualcuno capirà, qualcuno no. si lasciano stare quelli che non capiscono, ma si "capitalizzano" gli altri. quando il problema è l'edilizia, secondo me, cambierà qualcosa quando si coinvolgeranno degli agenti immobiliari convincendoli a dare i dati e il loro polso del mercato: con l'informazione. tipo sul fatto se una presunta inflazione in una zona sia vera, e se lo sia tanto nella vendita quanto nell'affitto. perché per esempio in certi casi nel mercato degli affitti in realtà c'è una deflazione per chi intende fare cose oneste, e "l'inflazione" esiste solo per il fatto che alcuni usano tipo speculare stipando stranieri. il che in modo più o meno indiretto danneggia tutti quanti (sia chi vuole affittare, sia chi cerca casa, e non da ultimo danneggia proprio anche con il fatto che vengono diffuse idee sbagliate). non so molto altro, e le proposte concrete poi immagino che un politico le sappia meglio anche in base alla sua esperienza delle singole zone e realtà, ma questo del costruire "alternative di quartiere" proprio come metodo mi sembrerebbe un'idea che sul lungo termine potrebbe proprio anche premiare elettoralmente, perché tanti avrebbero proprio dei "referenti" oltre che dei "consiglieri" di zona.
Carolina