Un altro modo per dire "buone vacanze"
Fra la finale del Roland-Garros e l'inizio dei Mondiali, le altre notizie di poco conto passano davvero inosservate. Sui giornali, fra le righe, si legge che il governo ha annunciato 15000 posti in meno per i dipendenti statali, con le maggiori soppressioni per gli insegnanti. Forse perché la scuola va talmente male che è meglio lasciarla morire così, forse non è sbagliato: è come aspettare che un albero morto cada da solo, con il tempo. Però, certo, cosa gliene frega della scuola a un Paese già commosso alla sola idea che Zidane stia giocando le sue ultime partite? Ma soprattutto, perché tediare con scemenze di ordine politico un popolo così triste per l'addio di Zizou?
In tutto questo trambusto, continuo la ricerca di denaro per la gita a Roma e molti miei colleghi ci consigliano di smetterla di contattare i vari politicanti da strapazzo e di buttarla sugli sponsor. Dovremmo trovare uno sponsor che ci paghi il viaggio, in cambio noi a Roma avremmo sempre magliette o cappellini con la loro marca, dalla Peugeot, a una marca di occhiali da sole, alla farina per le crèpes, al Club Méd. Sarebbe però dura convincere i ragazzini a mettere le magliette dello sponsor e rinunciare alle t-shirt che amano mostrare. Con il caldo primaverile, le felpe sono scomparse per lasciare spazio a loro, le magliette. Puntuali come ogni anno, le magliette dei miei alunni ci ricordano in che periodo viviamo, cosa succede, quali sono le priorità, dove stiamo andando e perché. Come da copione, le magliette delle squadre di calcio dei Mondiali sono state le più gettonate, anche se va detto che molti ne hanno approfittato per far rinascere un certo amore per la patria, anche se in qualche caso la patria non partecipa a questa Coppa del mondo, e quindi Mali, Costa d'Avorio, Marocco. Poi ci sono i numeri, per cui io da ormai un paio d'anni, per divertirsi tutti insieme, non chiamo più i ragazzi per nome e mi limito a dare i numeri (78 sta' seduto in modo composto, 23 perché non hai fatto il compito e via dicendo). Si continua con interessi di altro genere, per cui ho un paio di alunne che se ne vanno in giro con una maglietta con su scritto "sono single" (io a 15 anni mai mi sarei considerata single, ma so che per loro sono un pezzo d'archeologia). Poi "prodotto di periferia: materia esplosiva" con un disegno eloquente di una macchina incendiata. Un semplice "mafia". E l'ultimo, visto proprio l'ultima settimana di lezione, il messaggio conclusivo: "Fuck you". Un modo come un altro per augurarsi buone vacanze.