Giustizia profumo d’intesa
di Marco Travaglio
Grandi notizie dal fronte della giustizia.
In un mese di vita, fra una sparata sulle frecce tricolori e una sulle stanze del buco, il “nuovo” governo è riuscito a non bloccare l’entrata in vigore della legge Castelli sull’ordinamento giudiziario, che da lunedì farà i primi danni. Le vittime, guardacaso, sono i giornalisti e i magistrati, le due categorie più invise a lorsignori.
I due poteri di controllo che dovrebbero vigilare sulla politica e sui quali invece la politica pretende di vigilare. La prima porcata che entra in funzione è il decreto Castelli n. 106, che espropria i sostituti procuratori e gli aggiunti dell’azione penale, ora riservata in esclusiva ai procuratori capi: se prima, per controllare le Procure, bisognava mettere il guinzaglio a 1500 pm, ora basterà addomesticare una trentina di magistrati. I vertici delle Procure avranno di nuovo, come negli anni d’oro dei porti delle nebbie, potere di vita e di morte sulle indagini, sulle richieste di cattura, e financo sui rapporti con la stampa. Basterà che in una Procura il capo sia un insabbiatore, e nessuno dei sostituti potrà più fare nulla. Né potranno saperlo i cittadini, perché i pm dovranno evitare qualunque contatti con i giornalisti, categoria notoriamente infettiva. E non solo i pm non potranno più dir nulla sulle indagini, ma dovranno pure astenersi da qualunque “attività di centri politici” che inficino “anche l’apparenza” d’imparzialità. Vietare attività di partito, che peraltro nessun magistrato fa, è giusto. Ma l’accenno alla “politica” tout court è un abominio. Tutto è “politico”. Un magistrato che esprime un parere tecnico su una legge in materia di giustizia, come un chirurgo che commenta una legge sulla chirurgia, fa “politica”, esercitando un suo diritto,e spesso un suo dovere costituzionale.
Ora non potrà più farlo, nemmeno per difendere la Costituzione a cui ha giurato fedeltà dalle mire di una classe politica che non la sopporta. E, se lo farà, finirà sotto procedimento disciplinare: Armando Spataro ha annunciato obiezione di coscienza, il che gli fa onore. Se lo facessero tutti i magistrati, sarebbe una grande conquista: 9 mila procedimenti disciplinari contro altrettanti difensori della Costituzione che il Parlamento tenta di manomettere da almeno dieci anni. Uno spettacolo impagabile.
Ma le buone notizie non sono finite. Il neosenatore ulivesco Antonio Polito annuncia con giustificato orgoglio di aver raccolto 40 firme fra tutti i partiti, eccetto la Lega Nord e Italia dei Valori, in calce alla proposta di legge per una commissione parlamentare d’inchiesta sulle intercettazioni telefoniche, che tanti dolori han dato in questi anni a mafiosi, narcotrafficanti, terroristi, ma soprattutto a Fiorani, Ricucci, Consorte, Gnutti, Fazio, Moggi, Carraro e altri furbetti del quartierino e del palloncino. Il presidente della commissione Giustizia Cesare Salvi, piuttosto taciturno sull’entrata in vigore della Castelli, si è ridestato d’improvviso per firmare la legge Polito che, annuncia, sarà discussa “subito dopo il referendum”.
Priorità assoluta: il modo migliore per iniziare la legislatura col piede giusto, per l’entusiasmo degli elettori (già su di giri per l’avvio di promettenti trattative fra Mastella e il duo Pecorella-Ghedini). Se l’avesse proposta Berlusconi, nessuno a sinistra l’avrebbe firmata. Invece l’ha proposta Polito, dunque firmano tutti. E’ così che funziona il “dialogo”: uno di sinistra ricopia a una a una le poche leggi-vergogna rimaste nel cassetto di Bellachioma e cerca i consensi nel proprio campo. A quel punto il più è fatto: il Polo ci sta, visto che è tutta roba sua. Non è meraviglioso?
Scorrendo l’elenco dei firmatari, al fianco di Angius (Ds), Treu, Mancino, Bianco e Binetti (Dl), Malabarba (Prc), Cutrufo (Dc) e Cossiga, si scorgono due nomi prestigiosi: Marcello Dell’Utri e Luigi Grillo. La qual cosa ha molto impressionato il Polito Margherito, tutto emozionato all’idea che i due noti giureconsulti apprezzino la sua trovata. Il fatto che siano l’uno sotto processo e l’altro sott’inchiesta anche in base a intercettazioni che li immortalano rispettivamente a colloquio con noti mafiosi e noti furbetti, non incrina minimamente la fregola politesca. Sventuratamente non ha potuto aderire Totò Cuffaro, anche lui vittima delle microspie, ma impegnato in Tribunale. Firmerebbe anche Ricucci, ma solo a patto che la commissione facesse luce su un altro malcostume giudiziario: quello di perquisire controsoffitti e sofà. Enzo Bianco, per nulla insospettito dalla compagnia, osserva: “Le intercettazioni sono una vera emergenza nazionale,e per le firme non si può chiedere il certificato di vaccinazione”. Sante parole. L’emergenza non sono i reati scoperti dalle intercettazioni: sono le intercettazioni. Prossimamente su questi schermi, una legge per debellare l’influenza abrogando i termometri.
Togliete la foto!!
Angius (Ds), Treu, Mancino, Bianco e Binetti (Dl), Malabarba (Prc), Cutrufo (Dc) e Cossiga Marcello Dell’Utri (FI) Luigi Grillo (UDC) e Polito
della serie "unificazione liberal-massonica di destra e sinistra" alla faccia del popolino.
Quello del riequilibrio dei poteri dello stato, gravemente inficiato durante l'ultima legislatura, dovrebbe essere l'obiettivo primario di questo governo, prima ancora della ripresa economica, del welfare, di qualsiasi altra emergenza.
E ciò perché il rispetto delle regole, che solo l'equilibrio istituzionale può garantire, è un prerequisito fondamentale per garantire sviluppo, servizi sociali etc. etc. etc. etc.
E' ora che la società civile ne prenda atto ed adotti delle misure.
ecco, queste cose non le dire, travaglio, fai finta di niente, che poi le leggo e il 25 giugno mi viene voglia di mandare tutti a fare in culo e di andarmene al mare.
40 firme fra tutti i partiti, eccetto la Lega Nord e Italia dei Valori,
quelli si che so' boni, vero?
A Impomatato le uniche parole che sgorgano dal cuore e dalla mente (oltre a bestemmioni irriscrivibili) sono le seguenti:
MA VA A DA VIA EL CU. E PO DOPU VA ANCA A LAVURAA A ZAPPA LA TERRA.
Dobbiamo manifestare, dobbiamo scendere in piazza, queste due merdate sulla giustizia non possono passare indifferenti. Questo governo deve sentire il fiato sul collo, dove sono i girotondi?
una vera indecenza.
Marco, sì,su questa strada ti seguo con l'interesse di sempre.
Meno male che ci sei tu a sputtanare chi se lo meriti e questa volta ci stanno dentro davvero tutti.
Non li elenco, sarebbe una inutile ripetizione.
Però devo stigmatizzare le parole dell'on.le Bianco, quando afferma:
“Le intercettazioni sono una vera emergenza nazionale,e per le firme non si può chiedere il certificato di vaccinazione”.
Che impudenza !
Vorrei sapere sei è possibile rifiutare la firma di una proposta di legge di aspiranti firmatari indesiderati e, se la risposta dovesse essere positiva, perchè non sono state rifiutate.
Nelle alte sfere della politica magari alcuni meccanismi sono noti, ma il volgo, il cittadino, l'uomo della strada l'unica cosa che capisce (ed a ragione) è che, invece di rifiutarle, le accettate le ammucchiate ed ha tutte le ragioni di sacramentare, masticare amaro, disinteressarsi della politica, andare al mare, come dice Davide, il cui consiglio ("mandare tutti a fare in culo) è largamente condivisibile.
quelli si che so' boni, vero?
l'italia dei valori certamente
hanno sequestrato a Giovanni Consorte e a Ivano Sacchetti, rispettivamente numeri 1 e 2 del colosso cooperativo, bancario e assicurativo Unipol, 43 milioni di Euro.
I difensori dei due indagati accusano i magistrati e si dicono stupefatti per la violazione da parte della Procura di quello che viene definito - pensate un po’ - un «patto fra gentiluomini» e cioè: sino a fine inchiesta gli indagati non avrebbero toccato i soldi e i pm non li avrebbero sequestrati.
[AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAAAAAAAAAAAA]
Da quando in qua un indagato detta condizioni agli inquirenti?
Fabrizio Rondolino, ex-portavoce di D’Alema dice di non conoscere Consorte, ma «lombrosianamente parlando» gli sembra una persona per bene.
[IHIHIH AHAHAHAHA OHOHOHH gulp singh ueeeeeeeeee]
su rondolino "lombrosianamente parlando" meglio non dare alcun giudizio
rondolino ci potrebbe anche spiegare perche' vive in una casa ex-ina poi passata per pirelli ed atttualmente di proprieta' di strane societa' del giro dei furbetti del quartierino...
beh, non si può disconoscere che Fabrizio Rondolino questa volta l'ha detta grossa la sciocchezza: tirare in ballo Lombroso !
per tornare a bomba è uno schifo e capisco Davide che dice che passa la voglia di andare a votare. C'è già diversa gente che me la sta facendo passare. Spero solo che non ci sia davvero bisogno di tornarci tanto presto,perchè credo che certi comportamenti abbiano già causato parecchia delusione e parecchi disillusi
Scrivere a questi bei signori in massa e lamentarsi senza misure, rompergli le scatole via e-mail a loro e anche a quelli che non hanno firmato.
Il rompiballismo è l'unica salvezza.
Sono tutti delle merdacce, ma io divento populista-qualunquista e il mio voto non lo do più anessuno. MERDONI COSMICI!
seguo questo blog da tempo, mi ha sempre appassionato il livello di discussione e la capacità di affrontare temi difficili... oggi più lo leggo più rfesto deluso. sarà probabilmnet che anche agli umili, e voi per fortuna lo eravate, il successo dà un pò alla testa o a chi lo fa il blog o chi semplicemente ne approfitta per sfogare le proprie inespressioni... sulla questione, inanzitutto attenti con le parole dare del massone a malabarba è veramente tosta da imbecilli oltre che da non informati , visto che si è preso un attimo il lusso di tornare a fare l'operaio dimettendosi da senatore tradotto in pisielli da 15 mila a seicento euro. l'appoggio dell'ex senatore di rif. com. è legato all'uso totalizzante che si fa delle intercettazioni. Lo so che a voi piace troppo vedere i potenti al gabbio, fermati da intercettazioni e processaati per questo, ma a me non piace il controllo sistematico del POTERE sui cittadini. voglio dire che in questo paese di merda per crdere nello stato gli uomini di sinistra diventano giustizialisti... dimenticando i giudici massoni, i giudici organizzati in lobby, la repressione chge i giudici italiani hanno fatto e continuano a fare verso tanti compagni tanti militanti. non sto dicendo che la giustizia e i giudici sono una merda solo che è pericoloso elevarli a paladini dell agiustizia (l'unica giustizia seria è quella sociale e della verità.
spero non avervi irritato con questo post ma aver dato un elemento di discussione.
peppeq.
Sul Corriere di oggi leggo stralci di intercettazioni ove si viene a sapere che il portavoce di Fini lasciava intendere al telefono di aver goduto delle prestazioni sessuali della signorina A e della signorina B in cambio di raccomandazioni. Inoltre si trascrive questo brano della conversazione di una signora: "... quando io sono andata a (omissis) con Storace".
Allora voglio ricordare all'autrice dell'articolo (e a Paolo Mieli) che concedere i propri favori a qualcuno per qualunque ragione NON E' REATO. Lo si potrà considerare immorale, ma non è reato. D'altra parte, io non amerei che i miei comportamenti in materia di sesso venissero discussi sul giornale.
Allora perché quei due .... si permettono di scrivere/lasciar scrivere queste cose sulla signorina A, sulla signorina B e sulla signora C. ? Mi fanno schifo (i due, non le signore e signorine).
Lo dico perché, come mi succede spesso, la questione mi sembra un po' più complessa di come viene trattata nei post qui sopra.
A mio parere:
- l'esecuzione delle intercettazioni non deve essere minimamaente limitata. La magistratura ha il diritto/dovere di verificare qualunque anche pur tenue sospetto di reato.
- per far questo, ha diritti che la opinione pubblica normalmente non ha, diritti di indagine che sono finalizzati alla repressione dei reati.
- le notizie di reato è bene che siano pubblicizzate al massimo e quindi rese disponibili per la pubblicazione. Invece le notizie che non sono reati, e che magari coinvolgono estranei, DEVONO essere mantenute riservate, poiché sono state conosciute dagli inquirenti con mezzi resi leciti a loro per altri scopi. Rispetto a questi fatti, l'inquirente dovrebbe essere vincolato dal segreto professionale come il medico per le malattie dei pazienti.
- perché un fatto sia considerato "notizia di reato", occorre che ci abbia creduto almeno un giudice terzo (cioè direi, dopo il rinvio a giudizio, ma un giurista potrebbe saperne di più su questo punto).
- fra i firmatari della proposta di legge ci sono persone che stimo (malabarba, angius, bianco..), persone che magari non mi sono simpatiche (binetti, treu, mancino...) ma che ritengo in buona fede, e persone sgradevoli che non nomino. Ma tutto ciò è irrilevante nel giudizio sul fatto: bisogna tener distinto il problema dalla buona fede di chi lo agita.
- sottoscrivo con calore quel che scrive peppeq
Sai, il problema è che in Italia, come si suol dire, a pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca...:-)
Anch'io sono contrario al che le intercettazioni che non riguardano reati non siano pubblicate, secondo me non dovrebbero essere pubblicate neanche quelle che riguardano un reato perché al di la di tutto non è giusto sottoporre le persone al giudizio popolare prima ancora che queste abbiano un giusto processo.
Di certo il timore è che ai giudici sia tolto uno strumento che si è rivelato fondamentale per tantissime indagini, questo sarebbe sbagliatissimo.
Ed intanto mi indigno perché il decreto Castelli è entrato in vigore senza che fosse bloccato.
Bene, tocca a me l'ingrato compito di replicare a peppeg e Paolo Zinna.
Innanzitutto, complimenti peppeg, hai creato un neologismo (‘Inespressioni’) ed hai usato una parola gergale (‘gabbio’). Ottimo apporto ad elevare il tono della discussione il tuo.
L’apporto migliora certo di molto quando dai dell’imbecille al tuo contraddittore.
Resto addirittura trasognato quanto dichiari che a te non piace “il controllo sistematico del POTERE sui cittadini”.
Capire cosa intendi tu per POTERE è arduo, ma voglio concedere che tu alludi al controllo della magistratura sui comportamenti, sulle azioni dei cittadini che violano il codice penale ed, in genere, le norme di comportamento della vita di relazione, sanzionate penalmente.
Quando poi parli di ‘giustizia sociale e della verità’ davvero non capisco cosa vuoi intendere. Sono concetti metagiuridici, incomprensibili.
Se la politica fa il proprio dovere ed ancora non sappiamo se, dopo cinque anni di malgoverno, lo saprà fare, non ci sarà bisogno di paladini di nessun genere.
Più complesso rispondere a Paolo Zinna, scrive bene, in modo ordinato, il periodare svolge con correttezza le argomentazioni.
Egli si indigna per ciò che ha letto sul Corriere della Sera, per le intercettazioni pubblicate ed afferma perentorio: “concedere i propri favori a qualcuno per qualunque ragione NON E' REATO.”.
Sì, certo, è vero, ma perché ritiene egli che la cronaca dei giornali debba pubblicare solo notizie di reato e non anche fatti di malcostume, collegate con le notizie di reato ma non investite da sanzione penale ?
Quanto alla proposta di legge relativa alla rimodulazione della disciplina delle intercettazioni, devo convenire che occorre più rigore nell’allegare agli atti giudiziari trascrizioni di intercettazioni che non attengono al fatto penalmente rilevante che ha permesso di intercettare conversazioni sgradevoli dal punto di vista morale, ma non penalmente rilevanti.
Quanto al concetto di ‘notizia di reato’, pur non essendo un giurista, credo che spetti al P.M. decidere l’esistenza di una notizia di reato e la sua classificazione per la iscrizione nel relativo registro.
Il giudice terzo interviene nella fase della richiesta di rinvio a giudizio e successivamente nella fase dibattimentale, per i reati per i quali è prevista.
Una cosa è certa, ed è inquietante, che nel mirino adesso ci sono i giornalisti, prima c’erano i magistrati, che non ne sono ancora usciti del tutto.
Non capisco perché sottoscrive con calore ….
Salvatore, altro che scrivere email: in piazza!!
L'angelo si chiede: "perché ritiene egli che la cronaca dei giornali debba pubblicare solo notizie di reato e non anche fatti di malcostume?"
Perché questi specifici fatti (contenuto di intercettazioni) sono venuti a conoscenza della magistratura per mezzo di poteri di indagine che intrinsecamente infrangono il diritto alla riservatezza del cittadino. L'uso di questi poteri per scovare notizie di reati è legittimo e doveroso, ma, ove non c'è reato, prevale il diritto del singolo alla riservatezza dei propri comportamenti.
Esiste un diritto dell'opinione pubblica alla informazione; ma per soddisfarlo possono essere usate solo le possibilità di indagine del singolo cittadino/giornalista, non i poteri speciali di inchiesta del magistrato. Diversamente si perverte una potestà che è solo dello Stato a fini privati.
Risposta insoddisfacente, Paolo Zinna.
Il fatto è che in Italia non ha mai preso piede il giornalismo di indagine, siamo purtroppo abituati agli articoli edulcorati.
Inoltre, le intercettazioni pubblicate provengono o dai legali degli indagati, interessati a sollevare polveroni, o da fughe di notizie che le Procure non riescono a controllare.
Di chi la colpa ?
Provi a cercare quanto ha stanziato il nostro governo negli ultimi cinque anni, qual'è la percentuale del PIL destinata all'amministraizone della Giustizia nel suo complesso, comprensiva della esecuzione penale e poi mi dica se non è un miracolo che ancora qualcosa funzioni nella macchina della Giustizia.
Ma tornando alla stampa, non dovrebbe lei ignorare quanto pochi sono i lettori dei quotidiani, come questi ultimi subiscano lo strapotere del duopolio televisivo RAI-MEDIASET, che si accaparra la fetta più consistente del mercato pubblicitario.
Lei pensa che i direttori degli stessi si possano consentire il lusso di stare a discernere il l'oglio dal grano ?
La crociata contro la pubblicazione delle intercettazioni non ha motivo di essere: chi non ha morbosità non le legge o ne legge una infima parte (come me).
Tra l'altro, sono noiosissime, penose, offrono uno spaccato di povertà culturale e di linguaggio dei grossi personaggi che vi restano impigliati, impera il turpiloquio, si sprecano le battute boccaccesche: un vero luridume, che induce a riflettere da chi, perchè e come !
Io me ne infischio se si scrive che la signorina tizia la dà al porco di turno, in cambio di favori di varia natura ed utilità: tutta pubblicità gratuita, cosa crede che l'indignazione sia vera ?
Mi soprende, per quello che so di lei dai due messaggi che ci siamo scambiati privatamente: dovrebbe essere molto più disincantato e cinico, anzi no: realistico.
Riservi la sua indignazione per cause molto più meritorie.
Inoltre, non v'è dubbio che si vuole mettere il bavaglio alla stampa, e questo è un comodo trasversale a tutti gli schieramenti politici.
Di che ci si deve meravigliare, dopo quello sconcio di riforma costituzionale fatta a colpi di maggioranza da una ex-maggioranza che purtropo incarna una realtà sociale della loro base elettorale sconfortante, ed uso un eufemismo.
Con questo classe politica ci si deve aspettare di tutto, anche nel centro-sinistra, laddove sta impazzando ed imperando il ritrovato strapotere dei partiti su un polso alquanto malfermo del capo del governo.
Per ora c'è l'alibi - deboluccio, in verità - dei trenta giorni di governo, poi vedremo cosa accadrà.