Il Grande Bordello
di Marco Travaglio
Pare di sognare. C’è un partito, An, con una dozzina di dirigenti e faccendieri indagati per associazione a delinquere per avere spiato e intercettato illegalmente due avversari politici per sputtanarli in vista delle regionali nel Lazio, a base di firme false e viados a buon mercato. Ebbene, questo partito alza il ditino contro le intercettazioni, assolutamente legali e legittime, consacrate da tutti i crismi di legge, del Tribunale di Potenza.
Pare di sognare. C’è un ministro della Giustizia, Clemente di nome e di fatto (almeno per lorsignori), che dice «basta con questo Grande Fratello», denuncia l’«indebita divulgazione del contenuto di intercettazioni» e annuncia l’immancabile «riforma bipartisan». Come se non sapesse che quelle conversazioni sono contenute nelle 2 mila pagine di mandato di cattura, a disposizione di una ventina di imputati e di altrettanti avvocati, dunque assolutamente pubbliche e pubblicabili per legge. Si può discutere sull’opportunità di riportarle tutte, integralmente, o magari di lasciarne fuori qualcuna che scredita indirettamente le vittime, come le starlet reclutate dal portavoce di Fini in cambio di comparsate nel gran lupanare Rai, previo ius primae noctis. Ma è possibile che, anziché farfugliare di Grande Fratello, non si trovi un politico che dica basta al Grande Bordello?
Urgono lezioni di diritto e procedura penale a una classe politica, e in certi casi giornalistica, che parla di cose che non conosce. Un piccolo Bignami potrebbe bastare a sfatare alcune leggende metropolitane che si ripetono pari pari a ogni inchiesta che sfiori personaggi eccellenti. Anzitutto quella dei pm che si svegliano la mattina e decidono di mangiarsi un vip a colazione, uno a pranzo, uno a cena. È una balla sesquipedale: anche perché solo un pazzo andrebbe a caccia di vip, visto quel che accade a chi ha la sventura di incappare, nel suo lavoro, in uno di questi. Se si raccontasse come nascono le inchieste sui potenti si scoprirebbe che non dipendono mai dalla prava volontà di un magistrato, ma quasi sempre dal caso, indagando su tutt’altro. Tangentopoli nacque da una mazzettina al Pio Albergo Trivulzio. Andreotti saltò fuori dall’inchiesta sul delitto Lima. Stefania Ariosto fu convocata in un’indagine sui libretti al portatore di Berlusconi, e cominciò a parlare di Previti e toghe sporche. Il nome di Cuffaro uscì da una cimice piazzata nel salotto del boss Guttadauro. Lo stesso vale per le indagini di John Henry Woodcock, che qualche buontempone vorrebbe sempre insonne a caccia di vip. È colpa sua se, scavando nei videogiochi di un casinò, vengono fuori Sua Bassezza Reale, il portavoce e il segretario e la moglie di Fini? Per evitare che i vip finiscano nelle intercettazioni e nelle inchieste, una soluzione ci sarebbe: che i vip la smettano di delinquere o di frequentare delinquenti. Sarebbe un buon inizio.
Altra balla: il complotto anti-An. Woodcock s’è preso persino la briga di scrivere agli atti che Fini non c’entra nulla. Poteva non farlo, ha avuto l’onestà intellettuale di metterlo nero su bianco. Per tutta risposta, Fini chiede che «cambi mestiere» e sia radiato dal Csm. Il fortunatamente ex vicepremier forse non sa che ci aveva già provato il suo ex collega Roberto Castelli, trascinando Woodcock a procedimento disciplinare. Il Csm l’assolse. Castelli ricorse in Cassazione, ma questa a sezioni unite confermò l’innocenza del pm e condannò il ministro a pagare le spese.
Poi c’è, con rispetto parlando, Maurizio Gasparri. Invece di dare un’occhiata a certi suoi camerati o magari, se sapesse leggere, a qualche pagina dell’ordinanza di Potenza, non trova di meglio che dare del pazzo a Woodcock. Tre anni fa, indagando sullo scandalo Inail, il giovane pm s’era imbattuto in una telefonata in cui un indagato diceva di aver saputo dell’inchiesta da Gasparri. Che doveva fare, il pm? Spegnere il registratore? Mangiarsi la bobina? Fingere di aver sentito Catarri, o Tamarri, o Magalli? La notizia di reato fu doverosamente iscritta, con i suoi possibili autori, sul registro degl’indagati. Poi Gasparri fu doverosamente prosciolto, non essendo emerse prove a suo carico. Forse Gasparri non lo sa, ma la legge dice così: l’obbligatorietà dell’azione penale significa che ogni notizia di reato dev’essere perseguita. Non sono previste eccezioni, nemmeno per Gasparri. Prima o poi, dovrà farsene una ragione. Basta che qualcuno, con calma e con parole semplici, glielo spieghi.
Dopo aver letto queste righe comprendo ancora meno chi dà del giustizialista a Travaglio.
Concordo in pieno con l'estensore delle "riflessioni". Smettiamola di predicare cazzate e veniamo al sodo: in galera ladri, farabutti, delinquenti di ogni genere. Porco il mondo o mi metto anch'io a fottere, rubare, struprare, assassinare ballare e nanificare come gli altri. Porco il momdo porco.
Peccato perchè ho sempre ritenuto
Mastella una brava persona
splendido, come sempre, Travaglio.
Marco, no, da te 'sesquipediale' non me lo aspettavo proprio !
Per il resto un articolo graffiante, mordace, ironico e sarcastico, totalmente condivisibile, anche se devo dire che la realpolitik di Mastella non mi dispiace.
A me la sua (di Mastella) sembra una bella furbata !
I tempi sono magri ed occorre spuntare le armi offensive dell'opposizione, che gridano: "Dagli all'untore" !
Basta sostituire la parola untore con intercettazioni !
Adesso vediamo se viene fuori il bipartisan !
sprecare tempo ed energie per tutelare persone che, ain altri tempi sarebbero state messe alla gogna, mi pare un'impresa inutile, è notizia di oggi che fitto ha ricevuto un ordine di arresto che non puo' essere eseguito perchè il delinquente è stato eletto alle ultime elezioni politiche alla Camera dei Deputati nella lista di Forza Italia.
io mi sono rotta i coglioni a vedere che in questo paese si pensa sempre e comunque a difendere e proteggere i criminali a scapito di chi criminale non è.
"A me la sua(di Mastella) sembra una bella furbata!"
Speriamo ma clemente le furbate le fa solo per il proprio tornaconto personale ...
L'opinione di Pancho Pardi sulle intercettazioni, dal Corriere:
http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=GIRO
NO AI LIMITI
Pardi: necessarie per svolgere bene le indagini Chi vuole divieti di solito punta a bloccare tutto
ROMA - «Sembra un film di Verdone dal quale emerge una società repellente... Eppure le intercettazioni, obietta qualcuno, ledono la dignità umana. Ma, dico io, anche quelle frasi intercettate ledono la dignità umana». Il professor Pancho Pardi, uno dei padri fondatori dei Girotondi, ritiene che chi solleva certi polveroni basati sull’indignazione alla fine «mira sempre a bloccare quel tipo di inchieste». Scusi, ma le garanzie per gli indagati?
«D’accordo, ci vuole cautela nel senso che non ci deve essere un abuso. Questo però non significa che non si fanno più le intercettazioni perché si tratta di uno degli strumenti consolidati per fare le indagini. Se viene rispettata la procedura, dunque, le intercettazioni devono essere fatte salvo poi dire che magari ci vuole un po’ più di riservatezza nel pubblicarle. Però, se l’intercettazione è un atto pubblico, depositato dal gip, i giornali si limitano ad esercitare il diritto di cronaca. Se invece il giornalista ruba la notizia riservata è un altro conto».
Stavolta, però, i particolari privati emersi dall’inchiesta di Potenza sono molti.
«È come se ci costringessero a vedere una commedia che ci fa un po’ schifo. Questa, però, è una commedia che rappresenta le viscere della società italiana. Se l’atto è pubblico, pace... È il ritratto di una società italiana un po’ repellente che sta sotto i nostri occhi. Come dovremmo comportarci, fare finta che non esiste?».
Tutti questi fermenti garantisti, dunque, non la convincono?
«Mi sembrano un po’ capziosi. E mirano regolarmente ad impedire questo tipo di indagine».
Il ministro Mastella, se c’è l’appoggio della Cdl, sarebbe pronto a sollecitare un decreto legge sul tema della intercettazioni.
«A Mastella dico una sola cosa: si occupi di congelare la riforma dell’ordinamento giudiziario del centrodestra».
Dopo l'arresto di Sua Maestà :-( c'è stato un accavallarsi di dichiarazioni, indignazioni e dure prese di posizione
... contro l'erede al trono???
Giammai!!!
Contro le divulgazione delle intercettazioni (su tutti Mastella).
Meglio evitare che il popolo entri nel merito e si indigni per i contenuti delle stesse... vorremo mica offendere il RE!!!
Ma qualcuno l'ha detto ha questi buffoni di corte che la monarchia è stata cacciata a calci nel culo 50 anni fà???
da http://aragostabbs.no-ip.com/comment.php?comment.news.136
certo che mastella è una brava persona, ma perchè insiste tanto?. forse c'è pure lui fra gli intercettati? di che ha paura?
Sesquipedale è una parola che ricorre spessissimo negli articoli di Travaglio.
Chissà come mai gli piace così tanto..?
Cristina, senza offesa, non me ne volere, ma la tua è una posizione un pochino semplicistica, anzi dico meglio, semplificante.
L'immunità parlamentare non è cosa da trattare a cuor leggero.
cane sciolto, Mastella ha paura solo che si rompano gli equilibri della coalizione cui appartiene ed, anche, delle reazioni della destra.
Si dice nel suo dialetto (che è anche il mio: sono cresciuto in Campania): "Fa un passo avanti per non cadere indietro", cioè, previene le obiezioni della destra e le smonta invitandola ad una legge bipartisan.
O.K. ?
Mauro, è una civetteria linguistica di Marco Travaglio.
Luigi, io voglio le cose semplici, è così difficile averle in questo paese ? se sei onesto stai fuori e vivi la tua vita, se non lo sei non hai il diritto di farlo, eppure è facile, anzi "semplicistico", ma perchè ci dobbiamo fare tutte 'ste pippe mentali per difendere sempre e comunque i criminali ?
mastella alla giustizia è una sciagura come da previsioni.
cristina, in quale mio intervento hai notato che io abbia preso la difesa dei criminali ?
Ti faccio notare che io ho detto, correggendoni e lasciando traccia del pensiero che poi avevo corretto, 'semplificanti'.
E' diverso, non trovi ?
Mi spieghi cosa vuoi dire con questa tua frase:
" ... se sei onesto stai fuori e vivi la tua vita, se non lo sei non hai il diritto di farlo..." ?
Credimi, non ho capito.
:-)
significa che se uno deve andare in galera ci va, non che si trovano sempre gli escamotage per non andarci, soprattutto quando si è ricchi e potenti, in questi ultimi anni abbiamo visto un'escalation di scandali e reati che vedono protagonisti politici, vip e persone in vista, abbiamo visto qualcuno in carcere ? due persone: previti, che da detenuto usufruisce di scorta pagata dai cittadini e di passeggiatina di due ore al centro di Roma ( voglio vedere chi ha le stesse possibilità) e Ricucci, basta, gli altri tutti prescritti, assolti in virtù di leggi fatte su misura o ai domiciliari in villa.
insomma basta, abbiamo la classe politica e quella dirigente piu' corrotte e corruttibili d'europa e non si vede mai prendere un provvedimento serio.
il problema com'è noto, sono le intercettazioni mica i reati.
come volevasi dimostrare...
ha (sic..!!) ragione il solito (per fortuna) Travaglio...
Clemente di nome e di fatto..., ma del resto dal più grande saltaquaglista d'Ita(g)lia non ci si poteva aspettare che questo..., nascondiamo il pattume... e magari in un prossimo futuro togliamo le migliori armi alla magistratura...(grrrrr...)
del resto come dice Arghy..., mica vorremo che il popolino venga a conoscenza dello schifo che c'è sotto il tappeto della politica e dell'intrattenimento (s)regale e (s)culturale ita(g)liano...
ps.. grazie al Clemente ho vinto una scommessa...
ppss... Cristina ha ragione...!!!
IO SONO DI SINISTRA DA SEMPRE, O CREDUTO IN QUESTO GOVERNO ,NON O MAI CREDUTO IN MASTELLA ,PERCHE PENSO SIA ANCHE LUI MAFIOSO E COROTTO,
PERCHE SE COSI NON FOSSE NON SI ASSOCIAREBBE A QUEI LADRI CHE ANNO ROVINATO LITALIA ,
NON SOLO SI DEVONO INCERTETTARE MA VANNO MESSI IN GALERA SE MASTELLA FOSSE UNA PERSONA SERIA DOVREBBE ADOPERARSI PER SCOPRIRLI TUTTI, NON PROIBIRE A CHI FA IL SUO DOVERE NEL TROVARE I COROTTI DA QUALUNQUE PARTE STANNO,
SICCOME NEL GOVERNO CI SONO ANCHE PERSONE SERIE
TIPO DIPIETRO E NON SI FARA INFINOCCHIARE DA MASTELLA ,NON FATEMI PENTIRE DI AVERVE AIUTATO QUESTA COALIZIONE CHE O SEPRE CREDUTO
AD ANDARE AL GOVERNO ,
AVRETE TANTI PROBLEMI A FARE INQUADRARE IL BILANCIO MA, NON DOVETE AVERE QUELLO DI APPLICARE LA GIUSTIZIA ,CHE SIA UGUALE PER TUTTI ,NON SOLO PER I POVERACCI COME ME
sandokan, va a giocare con tremal nike !
luigi non essere scortese con l'unico blogger più anziano di te (se la data che c'è nell'indirizzo mail ha quel significato)
:D
ah cmq è tremal naik, la nota multinazionale con salgari non ha nulla a che fare (anche se da quelle parti ci ha piazzato un bel po' di fabbrichette)
:)
penso che se sandokan avesse 80 anni come è scritto nell'indirizzo sarebbe un mito!
luigi sandokan ha ragione su tutti i fronti ,
una persona non ha meno diritti di dire la propria solo perchè non si esprime correttamente.
se è vero complimenti sandokan
ah aha ah tremal nike...c'e' pure tremagl mirk un vecchio cojone che ci ha aiutato a vincere le elezioni...comunque luigi come sei ondivago giustizialista garantista moralista perdonista carcerista
Sì, la mail è vera e credo che sandokan abbia veramente 80 anni.
La mia replica (scherzosa) era dovuta al fatto che ha usato tutte lettere maiuscole: evidentemente non sa che usare le maiuscole equivale a gridare nel linguaggio del blog.
E' successo anche a me !
antonella, mai detto che chi non sa esprimersi correttamente non ha il diritto di parlare.
sandro, la coerenza come concetto assoluto non mi appartiene, per me è degli imbecilli.
si deve essere capaci di cambiare opinione, ogni volta che viene dimostrato, da sè stessi o dagli altri, che è sbagliata.
e poi, ogni argomento è diverso dall'altro e richiede una riflessione, che non necessariamente deve essere ispirata da una idea cardine, fissa ed immutabile.
:-)
W Sandokan... :-)
e teniamo d'occhio il "nostro" (s)clemente...
ciao Sandokan, mia hai tolto il primato: birbaccione !
:-)
Ma una legge che costringa il Pm a non depositare nell'ordinanza le intercettazioni che non hanno a che vedere con le ipotesi di reato?
Tanto per capirci, perchè se Vittorio Emanuele ha fatto delle zozzate devo anche poter leggere la sua poco lusinghiera opinione sull'Annunziata, su D'Alema e su Berlusconi?
Saranno fatti dell'indagato, accusato e incarcerato per un reato di corruzione, avere le idee politiche che preferisce senza che queste siano lette e divulgate in ogni dove?
No?
Per Gabriele
Art. 266 codice procedura penale:
" Limiti di ammissibilità.
1. L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche e di altre forme di telecomunicazione è consentita nei procedimenti relativi ai seguenti reati:
a) delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell'articolo 4;
b) delitti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell'articolo 4;
c) delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope;
d) delitti concernenti le armi e le sostanze esplosive;
e) delitti di contrabbando;
f) reati di ingiuria, minaccia, usura, abusiva attività finanziaria, abuso di informazioni privilegiate,manipolazion del mercato, mole stia o disturbo alle persone col mezzo del telefono.
f-bis) delitti previsti dall'articolo 600-ter, terzo comma, del codice penale.
2. Negli stessi casi è consentita l'intercettazione di comunicazioni tra presenti. Tuttavia, qualora queste avvengano nei luoghi indicati dall'articolo 614 del codice penale, l'intercettazione è consentita solo se vi è fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo l'attività criminosa."
Art. 267 c.p.p.:
"Presupposti e forme del provvedimento.
1. Il pubblico ministero richiede al giudice per le indagini preliminari l'autorizzazione a disporre le operazioni previste dall'articolo 266. L'autorizzazione è data con decreto motivato quando vi sono gravi indizi di reato e l'intercettazione è assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione delle indagini.
1-bis. Nella valutazione dei gravi indizi di reato si applica l'articolo 203.
2. Nei casi di urgenza, quando vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave pregiudizio alle indagini, il pubblico ministero dispone l'intercettazione con decreto motivato, che va comunicato immediatamente e comunque non oltre le ventiquattro ore al giudice indicato nel comma 1. Il giudice, entro quarantotto ore dal provvedimento, decide sulla convalida con decreto motivato. Se il decreto del pubblico ministero non viene convalidato nel termine stabilito, l'intercettazione non può essere proseguita e i risultati di essa non possono essere utilizzati.
3. Il decreto del pubblico ministero che dispone l'intercettazione indica le modalità e la durata delle operazioni. Tale durata non può superare i quindici giorni, ma può essere prorogata dal giudice con decreto motivato per periodi successivi di quindici giorni, qualora permangano i presupposti indicati nel comma 1.
4. Il pubblico ministero procede alle operazioni personalmente ovvero avvalendosi di un ufficiale di polizia giudiziaria.
5. In apposito registro riservato tenuto nell'ufficio del pubblico ministero sono annotati, secondo un ordine cronologico, i decreti che dispongono, autorizzano, convalidano o prorogano le intercettazioni e, per ciascuna intercettazione, l'inizio e il termine delle operazioni."
Art.268 c.p.p.:
"Esecuzione delle operazioni.
1. Le comunicazioni intercettate sono registrate e delle operazioni è redatto verbale.
2. Nel verbale è trascritto, anche sommariamente, il contenuto delle comunicazioni intercettate.
3. Le operazioni possono essere compiute esclusivamente per mezzo degli impianti installati nella procura della Repubblica. Tuttavia, quando tali impianti risultano insufficienti o inidonei ed esistono eccezionali ragioni di urgenza, il pubblico ministero può disporre, con provvedimento motivato, il compimento delle operazioni mediante impianti di pubblico servizio o in dotazione alla polizia giudiziaria.
3-bis. Quando si procede a intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche, il pubblico ministero può disporre che le operazioni siano compiute anche mediante impianti appartenenti a privati.
4. I verbali e le registrazioni sono immediatamente trasmessi al pubblico ministero. Entro cinque giorni dalla conclusione delle operazioni, essi sono depositati in segreteria insieme ai decreti che hanno disposto, autorizzato, convalidato o prorogato l'intercettazione, rimanendovi per il tempo fissato dal pubblico ministero, salvo che il giudice non riconosca necessaria una proroga .
5. Se dal deposito può derivare un grave pregiudizio per le indagini, il giudice autorizza il pubblico ministero a ritardarlo non oltre la chiusura delle indagini preliminari.
6. Ai difensori delle parti è immediatamente dato avviso che, entro il termine fissato a norma dei commi 4 e 5, hanno facoltà di esaminare gli atti e ascoltare le registrazioni ovvero di prendere cognizione dei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche. Scaduto il termine, il giudice dispone l'acquisizione delle conversazioni o dei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche indicati dalle parti, che non appaiano manifestamente irrilevanti, procedendo anche di ufficio allo stralcio delle registrazioni e dei verbali di cui è vietata l'utilizzazione. Il pubblico ministero e i difensori hanno diritto di partecipare allo stralcio e sono avvisati almeno ventiquattro ore prima.
7. Il giudice dispone la trascrizione integrale delle registrazioni ovvero la stampa in forma intellegibile delle informazioni contenute nei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche da acquisire, osservando le forme, i modi e le garanzie previsti per l'espletamento delle perizie. Le trascrizioni o le stampe sono inserite nel fascicolo per il dibattimento.
8. I difensori possono estrarre copia delle trascrizioni e fare eseguire la trasposizione della registrazione su nastro magnetico.In caso di intercettazione di flussi di comunicazioni informatiche o telematiche i difensori possono richiedere copia su idoneo supporto dei flussi intercettati, ovvero copia della stampa prevista dal comma 7."
Art. 269 c.p.p.:
"Conservazione della documentazione.
1. I verbali e le registrazioni sono conservati integralmente presso il pubblico ministero che ha disposto l'intercettazione.
2. Salvo quanto previsto dall'articolo 271 comma 3, le registrazioni sono conservate fino alla sentenza non più soggetta a impugnazione. Tuttavia gli interessati, quando la documentazione non è necessaria per il procedimento, possono chiederne la distruzione, a tutela della riservatezza, al giudice che ha autorizzato o convalidato l'intercettazione. Il giudice decide in camera di consiglio a norma dell'articolo 127.
3. La distruzione, nei casi in cui è prevista, viene eseguita sotto controllo del giudice. Dell'operazione è redatto verbale."
Art. 270 c.p.p.:
"Utilizzazione in altri procedimenti.
1. I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli nei quali sono stati disposti, salvo che risultino indispensabili per l'accertamento di delitti per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza.
2. Ai fini della utilizzazione prevista dal comma 1, i verbali e le registrazioni delle intercettazioni sono depositati presso l'autorità competente per il diverso procedimento. Si applicano le disposizioni dell'articolo 268 commi 6, 7 e 8.
3. Il pubblico ministero e i difensori delle parti hanno altresì facoltà di esaminare i verbali e le registrazioni in precedenza depositati nel procedimento in cui le intercettazioni furono autorizzate."
Art. 271 c.p.p.:
"
Divieti di utilizzazione.
1. I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati qualora le stesse siano state eseguite fuori dei casi consentiti dalla legge [ 266] o qualora non siano state osservate le disposizioni previste dagli articoli 267 e 268 commi 1 e 3.
2. Non possono essere utilizzate le intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone indicate nell'articolo200 comma 1, quando hanno a oggetto fatti conosciuti per ragione del loro ministero, ufficio o professione, salvo che le stesse persone abbiano deposto sugli stessi fatti o li abbiano in altro modo divulgati.
3. In ogni stato e grado del processo il giudice dispone che la documentazione delle intercettazioni previste dai commi 1 e 2 sia distrutta, salvo che costituisca corpo del reato."
Art.200 c.p.p.:
"
Segreto professionale.
1. Non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvi i casi in cui hanno l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria [ 331, 334] :
a) i ministri di confessioni religiose, i cui statuti non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano;
b) gli avvocati, gli investigatori privati autorizzati, i consulenti tecnici [ 222 comma 4 coord.] e i notai;
c) i medici e i chirurghi, i farmacisti, le ostetriche e ogni altro esercente una professione sanitaria;
d) gli esercenti altri uffici o professioni ai quali la legge riconosce la facoltà di astenersi dal deporre determinata dal segreto professionale.
2. Il giudice, se ha motivo di dubitare che la dichiarazione resa da tali persone per esimersi dal deporre sia infondata, provvede agli accertamenti necessari. Se risulta infondata, ordina che il testimone deponga.
3. Le disposizioni previste dai commi 1 e 2 si applicano ai giornalisti professionisti iscritti nell'albo professionale, relativamente ai nomi delle persone dalle quali i medesimi hanno avuto notizie di carattere fiduciario nell'esercizio della loro professione [ 195 comma 7]. Tuttavia se le notizie sono indispensabili ai fini della prova del reato per cui si procede e la loro veridicità può essere accertata solo attraverso l'identificazione della fonte della notizia, il giudice ordina al giornalista di indicare la fonte delle sue informazioni."
Per questa ultima norma ho lasciato ti richiami.
Chiunque ne voglia sapere di più, consulti un codice di procedura penale.
Mi pare opportuno sottolineare che si fa un gran parlare di cose poco conosciute, anche dagli addetti ai lavori, delle qulai non è agevole parlare in una tramissione televisiva od anche sulla stampa.
La realtà è che, visto che le norme ci sono e che debbono solo essere attivate da chi ne ha il diritto e l'interesse, si vuole mettere la 'mordacchia' anche alla stampa, ignorandosi a bella posta che se la giustizia in Italia è in mutande ciò è dovuto certo non alla scadente qualità degli operatori, ma alla penosa mancanza di mezzi di ogni ordine e genere.
E ciò è accaduto per un preciso disegno politico di asservimento dell'Ufficio del Pubblico Ministero al potere politico.
Il CSM ha relazionato al Presidente della Repubblica, con una nota informativa di nove pagine, in cui si dà atto, fra l'altro, che il P.M. di Potenza sta svolgendo egregiamente il proprio lavoro.
Le intercertazioni pubblicate questa volta fanno tutte parte dell'ordinanza di custodia cautelare e non sono stati certo nè il P.M. nè il G.I.P. a diffonderne il contenuto alla stampa, ma, verosimilmente, uno o più dei soggetti imputati.
E' trasparente il disegno di sollevare uno scandalo per delegittimare quei due magistrati.
Ci riusciranno ?
Fino ad ora pare di no.
ma come ? almeno su una cosa sono in sintonia la destra e la sinistra e ci mettiamo a criticarli? io invece gli darei un premio x la pazienza in quanto anche dopo la storia di tangentopoli loro non si demoralizzano ! mi piacciono i politici che hanno una meta nella loro vita e combattono ogni giorno contro questi magistrati che x i miliardi che si sono pappati li vogliono mettere dentro!...io farei passare una legge in cui la corruzione e la concussione fossero un dovere e punirei solo chi crede che oggi che siamo nel 2006 si possano fare le cose x il bene degli altri che non siano parenti o amici di chi a qualsiasi titolo si trovi in un posto di comando!!! ........e poi ci vengono a dire che votare è un diritto dovere......NO GRAZIE LE CAZZATE LE SO FARE DA SOLO SAENZA DELEGARE GLI ALTRI !!!
VITTORIO EMANUELE ANDAVA A PUTTANE?e allora? anche l'italia sta andando a puttane e nessuno se ne accorge o fa finta di non vedere (è più probabile la seconda)! ......Quindi riepilogando lui si è sforzato di andare a puttane solo x essere più vicino agli italiani! anzi .... se un giorno ritorna la monarchia io direi di reintrodurre il diritto della prima notte!cosi almeno gli italiani un giorno potranno dire : mia moglie è stata tronbata dal re mica da un poveraccio qualsiasi!e altri invece potranno lavorare in televisione! ...no , no gia questo lo fanno! pero sapete che è bella cosi l'italia perche se ci togliete il calcio il sesso e i politici corotti non avremmo spunti su cui parlare e quando le 3 cose si intrecciano è meglio di una telenovela con l'apertura delle scommesse x chi sara il prossimo sputtanato!