io però eviterei un titolo del genere e qualsiasi commento a questa notizia...
premetto che nn sono juventino e neanche simpatizzante, anzi...
ma questa potevate anche risparmiarvela.
cattivo gusto allo stato puro...
non ho capito il nesso...
e in ogni caso mi spiace per lui...
Purghe? Guarda che ha tentato il suicidio. Non crederai mica che lo abbiano trascinato fino all'ultimo piano, gli abbiano messo un rosario in mano e l'abbiano spinto giù...
Il post è di pessimo gusto e il richiamo storico è assolutamente inappropriato. Per il bene che voglio a OMB spero che venga cancellato.
Non vedo cosa ci sia di satirico, mi sembra solo di cattivissimo gusto
Cazzo ragazzi, "satira" santa pazienza! Scherza coi santi ma lascia stare il calcio? Eddai....
Mah, anche io ho pensato subito a Pinelli...
pessimo gusto...
premetto che è una notizia tragica, pessotto era stato sentito nell'ambito dell'indagine sul doping, ma cosa può spingere un uomo di 35 anni a suicidarsi, forse ha ricevuto qualche notizia riguardo diagnosi poco positive?
pessotto come pinelli: è stato il commissario bettega!
dai, a parte gli scherzi, mi dispiace per pessotto, persona davvero perbene. biraghi probabilmente non lo conosce, non essendo addentro alle questioni calcistiche, ma davvero stiamo parlando di uno dei calciatori più corretti e intelligenti mai apparsi sulla scena italiota negli ultimi 20 anni.
nulla a che fare, lui, col sistema juve, su questo tutti ci possiamo mettere la mano sul fuoco.
ed in quanto ex-granata unisce tutta torino.
auguriamogli pronta guarigione e serenità per il futuro, magari lontano da cattive compagnie.
alberto...
per quanto mi riguarda il calcio può affondare per sempre...
non sono un tifoso... per cui...
ma continuo a non capirne il senso...
Andrea R.
anche a me è venuto in mente Pinelli...,
ma voglio sperare che "così" non sia...
Idem
Che poi il tipo abbia fatto qualsiasi porcata, spetterà alla legge dirlo. Di certo il fatto che abbia tentato il suicidio (e lo ha tentato davvero, non è solo una finta, non fingi il suicidio buttandoti dal tetto di una palazzina) è qualcosa di molto triste e su cui poco c'è da ridere. O da raccontare.
Che poi lo abbia fatto per gli scandali, perchè si stentiva braccato o per affari suoi non ne sappiamo nulla, che di solito è il tipo di premessa su cui è bene non parlare.
Se poi OMB è a conoscenza di informazioni che non sono apparse nei media, è un altro discorso, ma in tal caso bisognerebbe dirle.
Alberto sarò priva di humor ma non trovo niente di "satirico" nel titolo.
Per fortuna non è sempre necessario essere tutti d'accordo.
non vedo che ci sia da ridere...sono nauseato, una persona lotta tra la vita e la morte e si parla di purghe...Che ironia!!!
Si, il punto è proprio che forse non è molto di buon gusto come post. E non ha nulla a che vedere con il calcio, si sta parlando di persone.
Figuriamoci, potete mettere quello che volete. Abbiamo sopportato la foto della Maiolo e il nano a cena...
Mi sa che stavolta OMB l'ha fatta fuori dal vaso... d'accordo con gli altri.
Alberto, dai, cambia almeno il titolo!! Non è divertente!
Non seguo il calcio e non so nemmeno chi sia costui ma credo che forse un po' di rispetto non sarebbe guastato.
Persona più che per bene.
Lo conosco personalmente.
E' l'unico calciatore che abbia mai conosciuto davvero, e lo conosco per il fatto che, amico di un mio ex-collega, è spesso venuto in quel posto sgradevole che è la comunità per minori nella quale lavoravo.
Veniva a trovare i ragazzi ed ha voluto impegnarsi a finanziare un progetto per loro (sala insonorizzata, attrezzature musicali etc).
Il tutto con una semplicità straordinaria.
Ma ho notato che non c'è bisogno di conoscerlo di persona per apprezzarlo, chiunque segua un minimo il pallone sa che è una delle poche persone per bene (oltre che discretamente colte) dell'ambiente, non a caso uno dei pochi stimati dai sostenitori di tutte le squadre.
Alberto sicuramente non conosce, e ha (secondo me) ben toppato.
albè , non t'offendere ma sto titolo è stata una doccia gelata .
anch'io ne avrei fatto a meno. oltretutto dà agio ai benaltristi che infestano questo luogo di spostare l'attenzione dal risultato referendario a 'ste vicende private.
Mi dispiace anche se di calcio mastico poco mi ricordavo di questo giocatore
Perche' ha tentato il suicidio dalla sede della juventus e non a casa sua?Cosa e' successo lì da indurlo ad un gesto disperato?
Sappiamo che c'era bettega (la macchina) chi altro c'era?perche' il rosario in mano?voleva il perdono?da cosa?
Dobbiamo pensare che non tutto e' venuto alla luce del sole?
si sandro ma se pure nn fosse venuto tutto alla luce,(anche se da quanto ne so è entrato nel direttivo della juve dopo lo scandalo), il fatto che abbia tentato il suicidio nn farebbe cmq ridere....
lo scenario è inquietante ma insisto che ogni tipo di discussione su questo avvenimento è assolutamente sterile adesso....
altrimenti con le mille congetture finiamo come quelle trasmissioni trash delle tv locali in cui parlano di calcio in continuazione e sul nulla assoluto.
per fortuna non è in gravi condizioni.. così lo dirà lui cosa è successo.. certo che la cosa puzza!
non nego che la prima cosa che ho pensato appena sentita la notizia,di sfuggita,ho pensato anche io al caso dell anarchico pinelli.. se non è così,bhe la cosa è misteriosa comunque..
Sembra che gli inquirenti ritengano che Pessotto abbia avuto notizia di un brutto male (il giornale da cui ho letto la notizia lasciava "supporre" un male legato alle vicende doping di cui era stato protagonista nel processo Juve).
Magari sono cazzi suoi? magari è solo depresso?
"il fatto che abbia tentato il suicidio nn farebbe cmq ridere...."
E chi ride,personalmente ritengo il suicidio l'espressione piu' alta della dignità umana
ok salvatore, a questo punto, se quello che hai letto è un'ipotesi seria, eliminerei proprio il post che sta diventando di una tristezza allucinante
ma perchè allora togliersi la vita proprio in quel luogo? io credo che il luogo non vada sottovalutato.. è pur sempre un messaggio..
Prima il titolo e va bene,ora anche il thread?
su "anime belle" della sinistra e' la vita reale questa
Cos'e' avete scoperto la morte,sapete quanta gente
malata terminale deve convivere con l'idea della fine che si avvicina?
Forse e' proprio il momento di parlare di qualcosa di importante
Credo che il problema della vita e della morte nn vada affrontato in un post classificato come satira, perchè nn c'è niente da ridere, e nn credo sia questione di "anime belle" ma di un po' di gusto che tutti dovrebbero avere....
Va be' chiudiamo con le parole di un maestro
De andre' la morte:
La morte verrà all'improvviso
avrà le tue labbra i tuoi occhi
ti coprirà d'un velo bianco
addormentandosi al tuo fianco
nell'ozio nel sonno in battaglia
verrà senza darti avvisaglia
la morte va a colpo sicuro
non suona il corno né il tamburo
madonna che in limpida fonte
ristori le membra stupende
la morte non ti vedrà in faccia
avrà il tuo seno e le tue braccia
perché la morte vi fu amica
guerriero che in punta di lancia
dal suolo d'Oriente alla Francia
di stragi menasti in gran vanto
e fra i nemici il lutto e il pianto
di fronte all'estrema nemica
non vale coraggio o fatica
non serve colpirla nel cuore
perché la morte mai non muore
apprezzo il cambio nel nome del post... grazie...
Confermo che Pessotto è uno (dei pochissimi calciatori) che parla italiano (è laureato) e che si comporta da (bravo) essere umano e non da "pallonista fighetto".
Ciò premesso, quando ho letto la notizia ho avuto anch'io il "flash" di Pinelli ed avrei scritto la stessa cosa di Biraghi; solo che io non ho un blog...
Ridi eh alberto...te li sei cresciuti tu così
direi che la tragedia irrompe anche nella testa di
qualcuno
Io non credo che il suicidio sia la più grande espressione di dignità umana. Credo invece che sia la più alta espressione della disperazione umana. Arrivare ad anticipare il "grande incontro" con la morte è una cosa orribile. Non parlo di casi limite di sofferenza o gravità inaudite che pur possono giustificarlo, ma ecco davanti a un tentativo di suicidio mi sento sempre come davanti a qualcosa di inesplicabile. Più oscuro ancora della morte stessa. Che mi angoscia non poco. I miei pensieri sono sempre riferiti a chi resta. La morte è la sofferenza di chi resta. Non riesco mai, a parte le comuni ansie di buio e soffocamento (non ho sopportato Kill Bill II, per esempio), a pensare ad un aldilà o qualcosa di simile. Potrebe essere d'aiuto. Ma è proprio la sensazione della cessazione di tutto, della fine di tutto, di un crinale senza l'altra parte. E' questo di cui ho tremendamente paura.
*La morte è la sofferenza di chi resta.*
Saggio.
"sia la più alta espressione della disperazione umana"
concordo turco .
@turco, se non l'hai già letto ti consiglio di farlo: "il mito di sisifo", di albert camus.
x charlie, non lo conosco personlmente ma credo tu abbia fatto una perfetta descrizione di Pessotto, lasciando perdere le cazzate alla pinelli.
Quello che mi chiedo è perchè ha permesso ad altri bastardi a fargli del male, se è vera la storia che gli hano diagnosticato un tumore, la juve dovrebbe essere cancellata dallo sport italiano, gli individui che giocano con la vita delle persone come se fosse una semplice partita dipollone non meritano niente.
Un saluto a Gianluca!
sandro devo proprio affermare che leggendo i tuoi post mi viene in mente "ma questo è proprio stupido"....
che cavolo ne sai delle tragedie personali di chi scrive sul blog?
ti è forse passato per la mente che la tragedia di pessotto potrebbe aver colpito particolarmente la sensibilità di qualcuno? e che il titolo precedente non faceva ridere?
Se vogliamo parlare di morte, mali oscuri e suicidio va bene.... ma vedi di non rompere troppo con citazioni canore
anche io ho pensato a pinelli, capisco lo stupore di chi ci e' rimasto male ma la satira e' satira; e' crudele, radicale, manichea.
ditemi un po' preferite "una miniera" dei new trolls o "la ballata di renzo" di rino gaetano?
io non avrei cambiato titolo.
Pantani...Pessotto... lo sport fa proprio bene...
La vita stessa, spogliata delle nostre quattro stronzate quotidiane ripetute all'infinito, e' disperazione
E quale risposta migliore se non la negazione della
vita stessa.
"sandro devo proprio affermare che leggendo i tuoi post mi viene in mente "ma questo è proprio stupido"
E io che pensavo di dire cose tanto intelligenti...
il suicidio irrompe in me ...
e' crudele, radicale, manichea
sì, ma proprio per questo funziona meglio quando va a colpire i potenti, o gli stupidi.
che ci vada di mezzo uno come pessotto lascia un po' straniti.
sono certo che se biraghi conoscesse il personaggio, non avrebbe mai messo quel titolo. non credo, e lo dico senza polemica, che troverebbe divertente una satira sulla morte di carlo giuliani.
con questo non voglio tracciare alcun parallelo fra i due personaggi, solo dire che difficilmente si riesce a far satira spregiudicata su persone che si stimano.
*su tragedie che coinvolgono persone che si stimano, per meglio dire
PESSOTTO: IL BOLLETTINO MEDICO
(AGI) - Torino, 27 giu - Il bollettino medico sulle condizioni di salute di Gianluca Pessotto e' stato letto poco fa dal direttore dell'Azienda Sanitaria Ospedale Molinette dottor Ottavio Davini."Pessotto - si legge nel bollettino - presenta una frattura pluriframmentaria a carico del corpo di L1, frattura dei processi trasversi di sinistra delle vertebre L1 L5, frattura a decorso longitudinale a carico di tutto il sacro coccige a sinistra. Il paziente presenta anche ampia diastasi delle sinfisi pubica e contusione parentimale polmonare a destra e una assai voluminoso ematoma retroperitroneale a sinistra ed ematoma che occupa tutto lo scavo pelvico dovuto principalmente a lesione dell'arteria ipogastrica di sinistra". "In questo momento - si dice ancora - si sta effettuando un intervento endovascolare per embolizzazione delle lesioni arteriose". "Le condizioni emodinamiche del paziente sono attualmente stabili compatibilmente alla situazione generale". Da quanto si e' appreso sarebbe proprio la presenza dell'ematoma a preoccupare i sanitari, che hanno in cura Pessotto.(AGI) -
Si, la satira è crudele. Ma la crudeltà, per essere accettabile, ha bisogno di una giustificazione. Quando "Il male" (credo) pubblicò la foto di Moro con il fumetto "Scusate, abitualmente vesto Marzotto" la crudeltà e il cinismo della satira erano giustificati dal bisogno di far vedere un aspetto della tragedia che altrimenti sarebbe rimasto nascosto. Nel caso di Pessotto non c'è niente di nascosto (se non i fatti privati, che devono rimanere tali) o che possa essere oggetto di satira.
Tutto questo sarcasmo fatto su un blog dove se fai una battutina su un modesto cantautore folk ti censurano..al solito..e poi che c'entra il povero pessotto?
Che differenza c'è tra uno spacciatore di droga e lo staff medico della juve.
Lo spacciatore è più umano.
siete vergognosi. ho conosciuto gianluca pessotto, un uomo eccezzionale. vergognatevi del titolo VERGOGNA SIETE INDEGNI|||
Ragazzi, ma la satira era sulla Juve, sul calcio, non su Pessotto, eccheccazzo!
il riferimento era chiaro. come dire inizia lui... non farmi ridere risparmiati le tue satire!
luca non è il caso di esagerare. tu l'hai conosciuto, altri no.
il titolo è stato cambiato, il thread è stato messo in altra sezione. ora basta polemizzare, dai.
Dott. Guariniello, Dott. Borelli, fate in modo che per il prossimo lustro in Italia non ci sia più questo indegno baraccone di falsità chiamato calcio, niente più campionati, niente più competizioni internaizonali, europei o mondiali, chiudetegli la luce, per quanti altri ancora nei prossimi anni avremo l'orrore di vederli spegnersi lentamente.
ok davide , va bene cosi' .
nessuno ti chiede di guardare il calcio, ci sono tanti altri sport
Probabilmente la prima vittima del doping juventino. Sarà una brava persona ma nella vicenda doping sembrava un mafioso come gli altri. Con quegli occhialini sembrava il consigliori di don Vito.
Qual era il vecchio titolo?
Me lo sono perso...
i mafiosi son ben altri
leggete qua, è buona per 'la faccia come il culo'
http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/sport/calcio/moggi-piange-ballaro/moggi-piange-ballaro/moggi-piange-ballaro.html
Dott. Guariniello, Dott. Borelli, fate in modo che per il prossimo lustro in Italia non ci sia più questo indegno baraccone di falsità chiamato calcio, niente più campionati, niente più competizioni internaizonali, europei o mondiali, chiudetegli la luce, per quanti altri ancora nei prossimi anni avremo l'orrore di vederli spegnersi lentamente.
guarda, ciccio, che uno può cambiare canale o, al limite, paese senza rompere i coglioni agli altri con i suoi problemi psicotici.
Sarà una brava persona ma nella vicenda doping sembrava un mafioso come gli altri. Con quegli occhialini sembrava il consigliori di don Vito.
certo che rancore e invidia sono brutte bestie, eh?
siete pronti x il partito dell'uomo qualunque
Dedalus ma allora qual'era il titolo precedente???
guarda, ciccio, che uno può cambiare canale o, al limite, paese senza rompere i coglioni agli altri con i suoi problemi psicotici.
Senti cola, sei il classico "algobedista" cieco e sordo.
Dedalus ma allora qual'era il titolo precedente???
Non lo so, mi sono collegato dopo
"Probabilmente la prima vittima del doping juventino. Sarà una brava persona ma nella vicenda doping sembrava un mafioso come gli altri. Con quegli occhialini sembrava il consigliori di don Vito."
sei un poveraccio garp, davvero un poveraccio. mi immagino l'insigne mente che si nasconde dietro questi scarichi di cesso.
Ma moderare i termini in base all'importanza dell'oggetto, tu?
Scusate l'intervento "moralizzatore" (a "minimamoralia" poi...proprio minima :P ),
se ne leggono di peggio...ma mi è parso spropositato, sarà perchè rivolto a uno come Garp. Maggior rispetto innanzitutto.
Questo da parte di uno che ha trovato questo commento di Garp quantomento superficiale.
Minimamoralia, da che pulpito viene la predica, a leggere le stronzate che scrivi sul tuo blog. Se non lo sai uno dei primi problemi che insorgono quando si smette di prendere steroidi ed eritropoietina è proprio la depressione. Aspettati, purtroppo, altri drammi tra i tuoi eroi di cartapesta. Il mio giudizio morale su questa gentaglia non cambia certo dopo questo gesto. Scommetto che se non fosse stato Juventino non avresti nemmeno notato ciò che ho scritto.
se anche questo gesto fosse conseguenza dell'assunzione di doping, pessotto rimane un'ottima persona che ha sbagliato, ma, a differenza di altri, ha sbagliato facendo del male solo a sé stesso.
io non so a quale titolo certi personaggi possano parlare genericamente di gentaglia, in riferimento a persone di cui non sanno nulla, buttando tutti nel calderone, perchè, si sa, sputare su qualunque cosa abbia a che fare con l'italia pallonara fa tanto 'sinistra antagonista' dura e pura.
ma mi è parso spropositato, sarà perchè rivolto a uno come Garp. Maggior rispetto innanzitutto.
Cioè: garp può dire che pessotto è mafioso causa gli occhialetti che porta, ma minimamoralia non può dire che garp è un povaeraccio (di spirito, suppongo)?
E chi diavolo è, "uno come garp"?
Al solito: da una parte si accetta la satira caustica, la battuta al limite del codice; dall'altra, alla prima risposta pepata, si avvampa come signorine dell'ottocento..
Le ottime persone non rispondono sempre non so, non ricordo, ai giudici. Si assumono le loro responsabilità sempre, in qualsiasi momento. Questo signore sapeva tutto sul doping, sulla mafia di Moggi eccetera, non mi risulta abbia mai parlato o si sia mai indignato. Questa è gente, come Buffon, che va in giro a fare elemosine per i poveri bambini affamati e poi si gioca miliardi alle scommesse. Gentaglia e niente più. A Pessotto auguro comunque di guarire e nel miglior modo possibile.
Questa è gente, come Buffon, che va in giro a fare elemosine per i poveri bambini affamati e poi si gioca miliardi alle scommesse.
Qui bisogna dimostrare che buffon si è venduto una partita; in caso contrario se gli piace giocare (visto che i soldi sono suoi e non sono ancora stati requisiti da un tribunale del popolo guidato da qualcuno tipo onemorebloger o garp) saranno pure cavoli suoi; o no?
l'elemosina pelosa dei multimiliardari non commuove nessuno, nemmeno me.
ma sentendo parlare pessotto, e sentendo parlare buffon, chiunque si rende conto di avere a che fare con due persone ben diverse.
pessotto non ha denunciato, ma ci si deve anche rendere conto a cosa si sarebbe esposto. ora moggi non conta più nulla, ai tempi del processo era ancora don luciano. pessotto avrebbe potuto fare l'eroe solitario, e non avrebbe ottenuto nulla, sarebbe stato schiacciato dal "sistema", dalla stampa, dai compagni.
che poi sapesse tutto sulle questioni extracalcistiche, sulle pastette moggi-carraro-galliani, nutro seri dubbi, non tanto per stima nei confronti suoi, ma semplicemente perchè certe cose si fanno ma non si dicono: moggi non aveva alcun interesse ad informare lo spogliatoio sulle sue trame arbitrali e finanziarie.
http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/sport/calcio/crosetti-pessotto/crosetti-pessotto/crosetti-pessotto.html
Qui bisogna dimostrare che buffon si è venduto una partita; in caso contrario se gli piace giocare (visto che i soldi sono suoi e non sono ancora stati requisiti da un tribunale del popolo guidato da qualcuno tipo onemorebloger o garp) saranno pure cavoli suoi; o no?
Postato da dedalus Mercoledì 28 Giugno 2006 alle 9:58
In realtà no, a quanto ne so il codice sportivo vieta ai calciatori di scommettere, sempre e comunque, questo non è ovviamente reato per la giustizia ordinaria ma lo è per la giustizia sportiva.
PS Non diamo per scontato che i giocatori sapessero di Moggi & C., anzi sono più propenso a credere che non sapessero.
Sul doping il discorso è diverso, ma hanno comunque fatto male in primis a loro stessi, e se dovevano dire qualcosa lo avrebbero potuto dire prima che si scoprisse lo scandalo, durante il processo si tratterebbe comunque di confessione tardiva (che comporterebbe tra l'altro la sospensione, anche per anni).
Si ma qui si profila anche un dramma famigliare
da una parte la grande responsabilità affidatagli
come manager del nuovo corso juventino dall'altra
una moglie probabilmente non consapevole delle pressioni a cui era sottoposto e che a sua volta ne faceva altre,tutto questo su una persona sofferente di depressione può portare a nefaste conseguenze
Qualche tempo fa negli USA un tipo ha sterminato l'intera famiglia perche' la moglie in depressione post parto lo assillava richiedendo continuamente la sua presenza e creandogli problemi a non finire sul lavoro
Il tipo ha pensato di risolvere la cosa alla radice,una mente sconvolta e non più lucida può trovare soluzioni imprevedibili alle difficoltà della vità
"Il tipo ha pensato di risolvere la cosa alla radice"
sandro non ti offendere ma i tuoi commenti mi sembrano sempre un pò eccessivi
la questione è un'altra: noi delle cose non sappiamo un cazzo, quasi mai, però pur di sparare la nostra cagata che ci rende fighi ed originali uccideremmo nostra madre.
Di Pessotto non sappiamo nulla. Nulla. Che uno spari la sua idiozia senza sapere nulla di nulla, è una cosa penosa, un insulto all'intelligenza.
Per il resto, a moralizzare su tutto, con categorie di cartapesta, non sono certo io.
e a moderare i termini dovrebbe pensarci anzitutto il vostro capataz, che è libero di dare del cialtrone a chiunque, salvo poi censurare analoghi epiteti dati ad altri.
e quel titolo su pessotto, anche se è stato tolto, si commenta da solo. Siamo distanti diecimila anni luce, e per fortuna.
@tantopiù che nel tuo esempio la radice era lui e non la sua famiglia
minimamoralia, sei più centrato quando parli di del Piero.
Ma il problema investiva l'intera famiglia e in questi casi non ci sono ne buoni ne cattivi,la mente squilibrata del tipo ha trovato una soluzione a ciò che identificava come problema
X Minimamoralia:
Senti hai rotto il cazzo qui nessuno conosce pessotto zambrotta perotta o chi ti pare qui parliamo di umanità e l'unico che personalizza sei tu ...
Il quale ha fatto tre ottimi assist spadellati dagli attaccanti.
partite da un fatto talmente personale e nebuloso e postate le vostre teorie sociologico-antropologiche con risvolti politico-giudiziari. stare zitti su queste cose proprio non si può.
sembrate "l'italia sul due". andate a farci una comparsata, pagano a gettone.
Charlie, hai ragione. Su Del Piero mi fregano in pochi.
su del piero ti frega zeman
stando alla sentenza d'appello, non credo proprio.
stando alle prestazioni degli ultimi 6-7 anni, mi sa di sì :D
ma è molto meglio per te continuare a credere che sia stato un campionissimo incompreso.
parli di cose che non conosci. non conosci infortuni, non conosci i dati, non hai visto le partite, non ne sai un cazzo, quindi non discuto certo con te di calcio.
e come al solito le sentenze scritte da giudici sono del tutto ininfluenti per la vostra forca. già che ve le scrive travaglio sull'unità, e quelle vi bastano.
sciàti, sciàti...
stando alla sentenza d'appello, non credo proprio.
Postato da minimamoralia Mercoledì 28 Giugno 2006 alle 11:04
Di cosa parli? Dell'assoluzione per prescrizione del reato? :)
Ah, la prescrizione, quale dono dal cielo per certi individui...:)
le ho viste le partite, le ho viste. conosco i dati e gli infortuni anche meglio di te.
hai sbagliato persona, se non discuti è perchè non vuoi ammettere il torto marcio di chi vuol far passare per campione chi campione non è (o lo è stato per poco, e non si sa come).
caro salvatore, la juve in appello è stata assolta nel merito. confondi con il processo sportivo. quello penale è alle porte della cassazione.
informiamoci, informiamoci.....
caro davide, su del piero parlano i fatti, e non ho mai detto che sia un campione, come non lo è totti, come non lo è nessuno in italia da quando c'erano baggio, maldini o baresi.
200 gol nella juve, capocannoniere in attività in nazionale, e passa per brocco ogni volta che lo si schiera fuori ruolo (l'unico che debba farlo, mi piace pensare a pirlo ala destra o zambrotta centrale di centrocampo, vedresti che orrore).
Minimamoralia, mi riferivo infatti al processo sportivo.
no, non è un brocco, è stato un ottimo giocatore, una spanna sotto totti, che invece è campione con tutti i crismi (dal punto di vista tecnico).
parlano i fatti, appunto, ma i fatti non si riducono ai gol segnati (buona parte su rigore). le prestazioni in nazionale di del piero, nei tornei che contano, sono state deludenti, e non parlo delle comparsate in corea, o della partita dell'altro giorno.
parlo dei mondiali '98, all'apice della carriera dopo una stagione straordinaria, parlo degli europei 2000, nei due gol falliti in finale e che ci avrebbero consegnato la coppa. e lì giocava nel suo ruolo.
così come nella juve, dove in champions league non incanta dai tempi del borussia dortmund.
certo, guardando le cifre in serie A, uno si impressiona, ma va detto ciò che il nostro campionato è diventato, 3 (2) dominatrici, un paio di outsider e 15 vittime predestinate, e quando giochi come seconda punta nella juve e passi 90 minuti nell'area avversaria in 30 partite su 38, il golletto ci può sempre scappare, molto spesso su rigore.
sono rimasto stupito dalla spettacolare prestazione in milan-juve del 2005, perchè una volta quella era la regola, ora rimane la triste eccezione.
"una spanna sotto totti"
Davide ma che stai a fà in cisalpinia vieni a
roma te facciamo lupacchiotto onorario
davide, precisiamo.
1)del piero ha segnato 194 gol, di cui 44 su rigore. ti garantisco che le statisatiche di un campione riconosciuto come baggio sono molto peggiori a livello di incidenza rigori.
2)del piero e totti ricoprono due ruoli differenti, sono in competizione solo sulla carta stampata e per la sciagurata scelta di piazzare una punta come del piero a fare l'esterno di centrocampo.
3) totti non ha dimostrato nulla in più di del piero, fino adesso, a livello di carisma vincente. anzi. nei momenti topici, invece di mangiarsi i gol, ha sputacchiato in faccia a un avversario e si è fatto espellere per doppia ammonizione in corea. totti è un fuoriclasse, ma per campioni io intendo qualcosa in più
4) del piero a francia 98 era reduce da un infortunio muscolare medio-grave, era fuori forma, maldini l'ha preferito a baggio, sbagliando, ma nessuno ma massacrato maldini, hanno massacrato del piero. totti che oggi si lamenta, giustamente, del trattamento riservato ad uno che sta rientrando in forma, è stato trattato coi guanti, a confronto.
sulla finale dell'europeo, nulla da dire, ha grosse responsabilità sull'esito finale del torneo, come ce ne ha chiunque abbia sbagliato qualcosa di decisivo (baresi, baggio, donadoni, zenga, potrei continuare all'infinito, ma l'errore che si ricorda è quello di del piero.
Il pregiudizio antijuventino influisce nei giudizi sulla nazionale da sempre. prima che baggio divenisse il cocco di tutti, era juventino, e veniva massacrato ad ogni partita sbagliata (remember USA). Potrei citare altri casi di tale pregiudizio.
cita i casi che vuoi, ma non mi riguardano.
ho ammirato svariati campioni juventini, pur avendo sempre gufato la juve. ho ammirato zidane, campione anche lui, ho ammirato nedved, quando per tre stagioni è stato immenso, meritando poi il pallone d'oro. avrei certamente ammirato platini se avessi 5 anni in più. e ho ammirato ibrahimovic nei suoi migliori momenti.
ho ammirato mio malgrado anche il del piero degli inizi e soprattutto quello del 97-98. ma vedendo come poi non si sia mai più ripetuto, non posso spiegarlo semplicemente con gli infortuni. non ha sofferto da questo punto di vista più di altri giocatori, che pure sono tornati forti come e più di prima anche dopo terribili incidenti: su tutti maradona.
gli infortuni non sono mai qualcosa di generalizzabile, dipende da chi si infortuna e da come. ronaldo non è mai tornato sui livelli stratosferici del periodo psv-barcellona-inter 98, ha cambiato modo di giocare e di approcciare il pallone, e per del piero è stato molto simile. però nel frattempo ha continuato a segnare 15-20 reti a stagione. ma la questione non è questa.
il massacro a cui è stato sottoposto da stampa e opinione pubblica in questi anni non ha fondamento nella realtà e nel buon senso. ha fondamento nella maglia che porta e nel simbolo che rappresenta. credimi, davide, il pregiudizio antijuventino è qualcosa che scorre nelle vene senza accorgersene. magari per te non è così, ma sarebbe un caso.
Come volevasi dimostrare: arriva il tifo e si perdono tutte le argomentazioni decenti. Dai discorsi sulla moralità si passa immediatamente a qale è il campione più forte (in realtà due coglioni di prima qualità). Dire che dopandosi hanno fatto del male solo a loro stessi è ammettere che sono dei coglioni. Dire che non hanno parlato perchè Moggi era troppo potente e rischiavano grosso equivale a dire che sono omertosi e mafiosi.
O ma si può sapere qual'era sto cavolo di titolo????
mi sono sfuggite le tue argomentazioni decenti, garpo. Forse le allusioni a Pessotto? ma vai al diavolo.
Dire che non hanno parlato perchè Moggi era troppo potente e rischiavano grosso equivale a dire che sono omertosi e mafiosi.
no, solo omertosi. il "mafiosi" è una tua personale interpretazione, parecchio fantasiosa fra l'altro.
e non dimentichiamo che sia il fatto che pessotto facesse uso di doping (leggi EPO), sia il fatto che lui e altri calciatori fossero a conoscenza dei maneggi di moggi, sono pure illazioni di garp. quindi stiamo discutendo di nulla.
ha molto più senso scannarsi su chi sia migliore fra totti e del piero...
A quanto pare non sono solo mie illazioni
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=57620
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mmm non è necessario iscriversi, l'articolo è visibile a tutti.
PESSOTTO E CALCIOPOLI(ASP) TORINO – Perché l’ipotesi del tentato suicidio è sbrigativa e da rivedere
I fatti
Pessotto, da un mese team manager della Juventus, la mattina del 27 giugno, due giorni prima del maxiprocesso di Calciopoli, che inizia il 29 giugno e coinvolge anzitutto la Juventus, si reca nel suo ufficio della sede bianconera, in corso Galileo Ferraris a Torino, si tratta di una sede privata a cui non tutti possono avere accesso. Egli, apparentemente era solo nel suo ufficio al secondo piano. A un certo punto Pessotto è ritrovato sull’asfalto del cortile interno. Due automobili vicine parcheggiate lì sotto sono ammaccate da sopra, evidentemente colpite da Pessotto, e si tratta dell'Alfa 147 del vicepresidente dimissionario Roberto Bettega, e di una Lancia Phedra accostata. Pessotto è ritrovato con un rosario in mano. Pessotto, ha riportato fratture multiple cadendo dal tetto della sede della Juventus a Torino. Non si sa ancora com’è che Pessotto si è ritrovato in quelle condizioni.
Questa la notizia. Questi i fatti. Il resto è altro. Il resto sono ipotesi investigative, storie, pseudofatti, pruriti, sciacallaggi, violazioni della privacy, e via violando. Eravamo all’ipotesi. E siamo ancora all’ipotesi investigativa. Subito dopo il fatto, qualcuno ha giustamente parlato di “giallo”. Ma tutto è stato archiviato dopo poche ore, di punto in bianco. Tutti i giornali si sono affrettati a trasformare l’ipotesi in “fatto”. Il supposto “fatto” del tentato suicidio. Ma ricostruiamo cos’è accaduto dopo i fatti.
L’insostenibile leggerezza dell'ipotesi di tentato suicidio
Il suicidio, in un'indagine seria, deve essere l'ultima ipotesi, non la prima. O meglio, può essere indagata come prima ipotesi in modo che, se è il caso, si può subito escluderla. Ma il suicidio è sempre la prima ipotesi e l’ipotesi più facile, innocua, adatta e comoda per tutti, ma proprio tutti: inquirenti, giornalisti, possibili sospetti di omicidio, e anche per lo stesso Pessotto e famiglia, come vedremo ecc. Mai sentito parlare della parola defenestrazione?
In ogni caso, bisogna procedere per esclusione. In questo caso, si sono escluse ipotesi diverse dal tentato suicidio? No, ci si è subito diretti all’ipotesi facile facile, facile per tutti, e l’ipotesi più favorevole a Calciopoli e ai relativi poteri forti: l’ipotesi dei don Abbondio. E con che leggerezza ora i giornalisti la presentano come un fatto!
I giornalisti riferiscono che alcune circostanze fanno propendere gli inquirenti per l'ipotesi del tentato suicidio: A) Pessotto sarebbe salito fino a un abbaino da cui avrebbe potuto gettarsi da solo. B) Alla reception hanno raccontato che Pessotto, giunto in auto, l'ha portata nel garage sotterraneo e non nel cortile come faceva di solito. Ma neppure questa è un prova certa. Non è ancora dimostrato nulla. Pessotto avrebbe benissimo potuto parcheggiare l’auto nel garage perché nel cortile c’erano altre auto o per qualunque altro motivo diverso dal tentativo di suicidarsi. E se avesse voluto mettere nel garage la sua auto per non crearle danni, comunque, ha urtato comunque delle auto, lui che era così rispettoso e sportivo: e ha danneggiato l’Alfa 147 del suo collega e vicepresidente dimissionario Bettega. Un’ANSA dice che “L' allarme è scattato alle 11, mentre nella sede della Juventus c' era il vicepresidente dimissionario Roberto Bettega”, eppure solo alle 12,30. Però la prima richiesta di intervento al 118 era giunta solo verso le 12,30. Solo errori di stampa o c’è dell’altro, nell’arco di quest’ora e mazza? E Pessotto era solo (come dicono alcune fonti) oppure no? Che non fosse solo lo dice IL RESTO DEL CARLINO (27 giu): "Il primo ad accorrere e' stato Giovanni Cobolli Gigli, futuro presidente della Juventus, accorso dall'Ifil - spiega Andrea Griva, portavoce dell'Ifil - al momento dell'accaduto erano presenti in sede l'ex vicepresidente Roberto Bettega e il direttore sportivo Alessio Secco. Non e' stato trovato alcun biglietto nel quale Pessotto abbia lasciato qualche dichiarazione".
C) Sul davanzale dell'abbaino, dal quale si sarebbe gettato, sono state trovate le chiavi dell'auto e il suo telefono cellulare. Perché mai avrebbe dovuto lasciare sul tetto il telefono cellulare? Forse per evitare che potesse comunicare a qualcuno le ultime parole, quello che sapeva? D) Si è subito cercato di far credere che la cosa più probante circa il “tentato suicidio” sarebbe la presenza di un rosario fra le mani di Pessotto (mai restituito alla moglie e, forse, mai visto da questa)! Nulla di più ridicolo e assurdo. Il rosario non va a supporto di nessuna ipotesi, ma anzi resta elemento sospetto. Come se vedere un cattolico che si suicida con un rosario fra le mani fosse la norma! Ci rendiamo conto? Era cattolico, aveva il rosario in mano, quindi si è voluto suicidare! Che logica è questa? Rosario, simbolo di fede, fra le mani di chi avrebbe osato un atto estremo di infedeltà. Se Pessotto ha avuto la lucidità di impugnare il rosario e pensare alla fede in chi dà la vita, come ha potuto compiere quel gesto di togliersi la vita, di compiere uno dei peccati più gravi della fede cattolica?
Abbiamo dunque un’ipotesi di tentato suicidio, ossia qualcosa che è ancora uno pseudofatto, assunto però come fatto. I giornalisti si affrettano ad avallare l’ipotesi del suicidio, proprio come si affrettano a farlo i dirigenti bianconeri.
Pessotto e' giunto al pronto soccorso di chirurgia delle Molinette ancora cosciente: ''Si lamentava per il dolore'', ha detto un testimone. Non si sa cos’altro abbia detto. Di certo, Pessotto non ha ancora confermato nessuna ipotesi di tentato suicidio. Né aveva mai lasciato dubitare nessuno che avrebbe potuto compiere tale gesto. Per sapere la verità bisognerebbe far parlare Pessotto, il vero e unico diretto interessato, che non ha ancora aperto bocca in merito. E non sarebbe ancora abbastanza. Secondo alcune voci, che certo non trovano la minima conferma ufficiale, Pessotto, neodirigente bianconero e che per molti resta una delle (non molte) “facce pulite” del calcio, a conoscenza di alcuni illeciti relativi Calciopoli, avrebbe manifestato l’intenzione di sporgere denuncia e successivamente ignoti lo avrebbero minacciato di gravissime ritorsioni contro la sua famiglia, cosa che gli impedirebbe, anche nel caso in cui sopravvivesse, di rivelare la verità (visto il rischio di trascorrere la vita non solo da possibile disabile, ma anche sotto scorta, lui e tutta la famiglia).
Perché dovremmo credere così facilmente che un padre di famiglia trentasettenne con due figlie e moglie, con mamma, papà, fratello (anche lui professionista del calcio), ovviamente senza problemi economici, che si è sempre dimostrato emotivamente equilibratissimo (come ha dimostrato sul campo), cattolico praticante e ben conosciuto dal suo parroco, che da pochi giorni aveva assunto con entusiasmo impegni lavorativi di prestigio anche come commentatore per Sky TV, svegliandosi una mattina qualunque, cercherebbe di suicidarsi. Pessotto, conosciuto per la sua grande sportività, e definito da Cannavaro “l’uomo più buono del mondo” avrebbe davvero potuto compiere un atto così antisportivo nei confronti, anzitutto, dei suoi cari, neppure degnati di un biglietto di addio? Lo sgomento degli azzurri ha ragioni profonde: tutti in fondo sanno che Pessotto non avrebbe potuto fare, da solo, una cosa simile.
L’ipotesi del tentato suicidio dunque non trova la benché minima giustificazione ed è quindi scarsamente credibile.
Ma è poco credibile anche la modalità del tentato suicidio. Sospetta è la sede dell’episodio: perché proprio nell’ambito privato del nucleo nevralgico di Calciopoli? Ma soprattutto è sospetto il tipo di “suicidio” che avrebbe scelto, che non dà la sicurezza di morire ma dà la quasi certezza di una sopravvivenza problematica, con rischio di paralisi vita natural durante. Ebbene, perché dovrebbe prendere una decisione così azzardata, approssimativa, inefficace, lui, un trentasettenne laureato in legge, soprannominato ‘professore’ e "certamente di una categoria superiore dal punto di vista intellettuale"? (Massimo Moratti, TGCOM, 27 giu). È abbastanza chiaro che Pessotto non aveva esattamente l’intenzione di suicidarsi. Se davvero l’avesse avuta, avrebbe scelto fra mille altri metodi più efficienti, a meno che non fosse, cosa indimostrata, sotto l'effetto di LSD o di qualche circostanza, di qualche fortissima pressione esterna che in quella mattina, in quella sede lavorativa, lo avrebbe costretto a un gesto disperato.
Il lavoro dei giornalisti: giustificare lo pseudofatto e trasformarlo in “fatto”
Lo pseudofatto del tentato suicidio come si giustifica? Può trovare mille diverse motivazioni. Alcune sono comode per Calciopoli e altre scomode (come possibili pressioni esterne). Subito però, stranamente, si è puntato verso le motivazioni più comode in assoluto per Calciopoli e la dirigenza juventina: litigi con la moglie, stato di depressione. Come ha detto Filippo Facci, sul “Giornale”, “sarà che i tentati suicidi per definizione non esistono, perché chi vuole trovare la morte difficilmente sbaglia; il gesto di un Gianluca Pessotto, dunque, viene sovente interpretato come il disperato richiamo di chi ha camminato verso la morte ma voltato all'indietro, dandole le spalle, cercando il nostro aiuto. Sui giornali lo schema è sempre quello: chi ipotizza una malattia incurabile, chi debiti, chi una disperazione giudiziaria, su tutte una sbrigativa certezza, era probabilmente depresso. Fior di studi dimostrano che tra i depressi la propensione al suicidio non è maggiore che tra i malati di artrite”.
Vari giocatori della nazionale ricordano la felicità loro e di Pessotto quando era venuto a far visida alla nazionale in Germania. Addirittura, Antonello Valentini, capo ufficio stampa della Federcalcio, spiega di aver incontrato l'ex giocatore azzurro pochi giorni fa. "Ho incontrato Pessotto nell'intervallo della partita di Amburgo contro la Repubblica Ceca. Ci siamo abbracciati, lui era contento. Per tutti noi Pessotto è stato sempre un grande esempio, per competenza e serietà. Pensavo proprio che questo nuovo incarico nella Juventus gli desse entusiasmo". Questo naturalmente non dimostra che Pessotto non soffriva di depressione, ma è utile per capire che Pessotto era tutt’altro che percepito come un ragazzo in gravi difficoltà.
Comunque sia, “da indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi vicini alla Juventus si apprende che Gianluca Pessotto era in cura da un medico per depressione e oggi aveva preso un appuntamento col sanitario. Il suo stato depressivo sarebbe stato legato a problemi personali” (IL RESTO DEL CARLINO, 27 giu). I giornalisti ancora una volta sono gentilmente instradati laddove non potranno ledere interessi calciopolistici. E i giornalisti colgono la palla al balzo. Non sia mai che anche loro sian costretti a dire qualcosa che può mettere ancora più in difficoltà Calciopoli.
Ricapitolando. Pseudofatto: il ragazzo ha voluto suicidarsi. Ora, troviamo una giustificazione. Ah, sì, il ragazzo era "debole", "malato", "aveva litigato". Ora possiamo accettare lo pseudofatto tranquillamente, con naturalezza! E Calciopoli non c’entra nulla. Non era lui, ragazzo forte, limpido, leale, onesto, che poteva essere scomodo per Calciopoli. Non sia mai! Lui era fragile!
Dire che uno si è suicidato per la depressione non vuol dire nulla, eppure soddisfa le menti dando l'impressione di "ah, ecco la spiegazione, era depresso!" Ma non significa nulla. Non è scritto da nessuna parte che depressione = suicidio. Né che dalla depressione consegue necessariamente il suicidio. Il suicidio è un atto meditato, coordinato. Non esiste nessuna supposta "malattia mentale" né nessuna "malattia organica" che comporti necessariamente un atto coordinato e volontario come il suicidio. Un atto coordinato come quello è il frutto di fattori esperienziali e culturali ben precisi.
Credere al “suicidio per depressione” è un modo facile facile per eludere la questione di quali siano questi fattori esperienziali e culturali. Il suicidio o tentativo di suicidio, se è tale, è anche voluto con la testa per via di eventi ambientali e relative interpretazioni dell’aspirante suicida. Altrimenti non è suicidio né tentativo di suicidio, ma qualcos'altro.
Eppure lo stato di depressione viene dato per scontato come giustificazione sufficiente a determinare il suicidio. Così si trattava di giustificare lo stesso stato di depressione. E subito facinorosi imprecisati insinuano l’idea (comodissima per Calciopoli) di un male incurabile, da cui sarebbe derivato uno stato depressivo e un tentativo di suicidio. Il medico della Juventus, Agricola, con sdegno, ha subito detto: "E' un'idea ridicola, come coloro che la sostengono. Una cosa che mi fa ridere, roba da pazzi. Posso dire soltanto questo" (AG GRT, 27 giu). Ma questa non è che una delle irrealistiche e affrettate insinuazioni giustificatorie del supposto tentativo di suicidio. Peraltro, sulle domande circa le possibili cause della depressione, Agricola non ci aiuta certo a risolvere gli inquietanti interrogativi dicendo che «ci sono motivazioni che non posso dirvi. Si tratta di problemi psicologici che possono colpire chiunque. Ne soffriva da poco».
E così si sono fatte presto circolare altre ipotesi sul gesto dell'ex calciatore bianconero: sarebbe stato in cura da un medico per una forma di depressione e proprio oggi aveva preso un appuntamento col sanitario. Anche la moglie, Reana Pessotto, propende per una “giustificazione depressiva”. Ma punta in direzioni diverse, punta verso un ambito pubblico e lavorativo, non certo all’ambito privato e personale. Finora ha dichiarato che "lui da tempo soffriva di depressione. Era diventato molto fragile: una depressione nera per il nuovo ruolo che ha nella Juventus, in fondo non gli piaceva veramente come aveva creduto all’inizio […] Da un mese e mezzo la mattina faceva fatica ad andare in ufficio: la proposta di diventare Team manager della Juventus lo aveva allettato, ma poi si era reso conto che quella non era la vita adatta a lui. Ma forse per lui era presto per appendere le scarpette al chiodo" (da “Affari italiani”). Dunque Pessotto sembra fosse effettivamente in stato di depressione e fragilità. Ma è la stessa moglie di Pessotto a suggerire il legame fra questa depressione e l’inizio dell’attività come dirigente bianconero.
Allora viene da chiedersi come si ponesse Pessotto in relazione alle crisi giudiziarie di Calciopoli. Ebbene, non si poteva senz'altro dire sempre preoccupato, ma anzi ottimista e a volte quasi entusiasta. In una conferenza sul calcio giovanile dichiarò ai microfoni che "Dopo questo polverone potremo iniziare a divertirci". Un atteggiamento decisamente controcorrente, non certo di compromesso.
Contrariamente alla moglie Reana, diversi colleghi di Pessotto hanno cercato di ricondurre il suo stato depressivo alla sfera privata e personale, anziché a quella lavorativa. Insistenze e convergenze che iniziano ad apparire più che sospette.
Se poi si dovesse dare retta ad Alberto Custodero, che ne l’“Espresso” (19 maggio 2006) parla di come il sistema-Moggi coinvolgeva anche le forze dell’ordine, tutte le questioni qui sollevate diventerebbero enormemente imbarazzanti e sconvolgenti.
bella spazzatura. parafrasando moretti, visto che non sappiamo tacere quando accadono queste cose, "ce la meritiamo "la vita in diretta"."
Riesce estretamente difficile e difficoltoso commentare un tentativo di suicidio.
Questo, di Pessotta, ha mancato di un soffio di riuscire e adesso il calvario dell'attesa, dello scioglimento della prognosi.
E' adesso il tempo di interrogarsi, di pentirsi per ciò che si poteva capire e non lo si è fatto.
La famiglia, la moglie soffrono, ma non ne hanno colpa.
Come poteva la povera moglie capire le sofferenze di una depressione profonda del giovane marito ?
Capire quanto stritolante della personalità è il 'dolore mentale', la sofferenza non del corpo ma della mente ?
Nessuno, nè i compagni di squadra nè i dirigenti nè l'organizzazione di squadra poteva capire.
Solo un altro (ex) depresso poteva leggere i sintomi della depressione grave e capire che un uomo apparentemente granitico, un cristiano fervente (aveva fra le mani il rosario) sarebbe stato fatto a pezzi in breve volgere di tempo da una depressione fulminea, collegata sia all'uscita di scena dal gioco attivo a solo 36 anni (non troppi per un difensore) sia conseguente al crollo del mito Juventus quanto meno come dirigenza, certo non come squadra.
Chi aveva il dovere di capire (il medico sportivo della società) non ha capito, quanto meno non ha capito che la situazione stava drammaticamente precipitando.
La visita lampo alla squadra ai mondiali in Germania altro non era che un grido muto di dolore, una disperata richiesta di aiuto, che nessuno ha sentito nè poteva sentire.
Nemmeno chi lo poteva.
Una persona gravemente depressa non può 'staccare la spina' per recuparare un serenità che ormai non possiede più.
Allora fa quello che nessuno si aspetta: 'stacca la spina' dalla vita, almeno ci prova.
Pessotto ci ha provato veramente, non ha bluffato.
Io gli auguro di riprendersi e di rimettere assieme ai cocci della sua esistenza, ma dovrà rivolgersi a chi lo potrà veramente aiutare, chi dovrà prima capire che cosa è andato in corto circuito nel suo cervello, trovare il rimedio anche farmacologico, prescrivere un modulatore del tono dell'umore (Pessotto potrebbe essere un soggetto bipolare).
Gli faccio tanti auguri: ne avrà gran bisogno se ce la farà a sopravvivere.
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segnalo anche questo illuminante articolo di Alberto Custodero ("L'espresso", 19 maggio 2006) che spiega come la Juventus di Moggi avesse le mani bene in pasta nella polizia. Quella stessa polizia che ha compiuto le indagini sul "tentato suicidio" di Pessotto!
Nel 2004-2005 una sconcertante "guerra per il potere" nella Questura di Torino con la regia del dg juventino
"La Digos? La comanda Moggi"
Cene, omaggi e trasferte gratis per le Fiamme Gialle e un pm
Arbitri, giocatori allenatori, la «combriccola romana». Ma anche carabinieri, finanzieri, poliziotti. E magistrati. Il sistema-Moggi era una piovra che aveva tentacoli dappertutto. L´equazione su cui si fondava la Spa del «Signore del calcio» era «pallone uguale soldi. E soldi uguale potere». A Torino Lucky-Luciano dispensava favori e regalie ad alti ufficiali dell´Arma e generali delle «fiamme gialle», a patto che fossero «sensibili» alle sue esigenze. La «riconoscenza» delle forze dell´ordine veniva ripagata con biglietti, inviti a trasferte all´estero, orologi, magliette e cene. Il direttore generale della Juventus sapeva di essere potente. Al punto da «fare la guerra al Questore di Torino», vincendola. Dalle telefonate intercettate dai carabinieri del Lazio, coordinati dalla procura di Napoli, emerge un quadro inquietante di come funzionasse la Questura. In via Grattoni, negli uffici più delicati, quelli della Digos, Moggi aveva un fedelissimo, Dino Paradiso, ispettore capo, che faceva parte della «squadra calcio», le cosiddette scorte addette all´incolumità dei calciatori. Quando l´ex capo della Digos, Giovanni Sarlo, lo cacciò perché «noi siamo poliziotti, non dipendenti della Juventus», Lucky Luciano andò su tutte le furie. Era l´ottobre del 2004. A Sarlo, nel frattempo, era succeduto il suo vice, Giuseppe Petronzi. Paradiso si era lamentato con il suo «superiore» (Moggi, non Petronzi), del fatto di essere stato tolto dalla sezione calcio. Ecco cosa disse al «suo» ispettore il Dg della Juventus a proposito del Questore Rodolfo Poli e del nuovo capo della Digos. «Ma comunque devono andà in culo, solo che devono stare attenti praticamente da come si comportano perché sennò poi dopo ci so anche le note di qualifica per Questore e per tutti e….». Furibondo, la voce alterata, minaccioso, insomma, Moggi nei panni di Lucky Luciano: «Gli dico chiaro chiaro al Questore: vuole la guerra? Io la guerra gliela faccio, eh? Lui con me, a me mica mi conosce tanto bene come so fatto». Il questore ha poi avuto occasione di conoscere come era «fatto» Moggi quando dal Ministero degli Interni qualcuno gli ha telefonato imponendogli di ripristinare Paradiso alle sue mansioni juventine. Deve essere stata una telefonata talmente importante da costringere anche un funzionario irreprensibili fino all´esagerazione come Poli (che non usa neppure l´auto di servizio), a ordinare a Petronzi, verbalmente, il re-integro dell´uomo di Moggi. «Io - si vantava Moggi - quando uno vuole esagerà, e quando uno esagera, poi batte sempre la testa e. Ma gliele abbiamo sgominate tutte. Dino, Dino glieli faccio abbassà io, vai tranquillo…». Sia Poli, che Petronzi, i due più alti dirigenti della polizia torinese, dopo l´intervento dall´alto, hanno dovuto «abbassà» la testa. La Questura di una città importante come Torino s´è dovuta piegare alle volontà del «padrone del calcio». Una volta tornato al suo posto, Paradiso ha cominciato un´attività, diciamo così, di seduzione del suo capo, inferocito. Non è stato facile, per Petronzi, uno dei poliziotti di punta dell´Ucigos nella lotta in Italia al terrorismo islamico e anarchico, farsi mettere i piedi in testa da un suo sottoposto, un «semplice» ispettore capo. Paradiso iniziò a invitarlo a cene, trasferte in Italia (Firenze), all´estero (Madrid), a caffè e aperitivi. Le provò tutte, pur di ingraziarselo. Portò nell´ufficio del suo capo magliette, qualche biglietto. Compito non facile. Paradiso a Moggi: «Ma….non lo so, perché poi sai che cos´è, Petronzi alla fine quello è pure rattuso, perché lui le prende queste cose e non dice nulla!». Petronzi, in realtà, alla fine modificò atteggiamento. Dopo il muso duro dei primi giorni fece buon viso a cattiva sorte. Finse sempre di accettare gli inviti, per poi disdirli all´ultimo momento, inducendo Moggi & C. a pensare che si fosse «allineato». Ecco i passi più significativi delle conversazioni fra il Dg juventino e il suo fedelissimo poliziotto. Paradiso: «Il dirigente Petronzi ha chiesto se poteva essere invitato a seguire la trasferta di Madrid. (ride). Eh, lo facciamo venire, dai! Eh! Hai visto? Poi so tutti uguali! So tutti uguali, no?» Moggi: «Lo faccio per te!». Paradiso: «No, no, tu fai quello che pensi sia meglio fare!» Moggi: «No, no, no, lo faccio per te ! Anche perché capiscono in pratica che devono star tranquilli! Lasciami fare, digli di si! Va bene! Va bene! Ok!». In questo caso, l´ispettore millantò. Le cose sono andate un po´ diversamente: Paradiso aveva invitato il suo dirigente alla partita di Firenze. Come al solito, Petronzi aveva inventato una scusa per declinare l´invito rispondendo che avrebbe partecipato alla prossima trasferta all´estero, Madrid appunto. Anche nel caso della partita in Spagna, tuttavia, si era ripetuto il copione, con la disdetta dell´invito all´ultimo momento. Luciano Moggi, che esercitava un enorme potere in Questura (al punto di far intervenire la Digos per aiutare Lua, la colf clandestina della sua fidanzata bloccata senza documenti a Catania), «trattava» con carabinieri e guardia di finanza. Il generale delle «fiamme gialle» Giuseppe Mango, «partecipava a cene istituzionali con Moggi che lo aveva invitato alla trasferta madrilena». L´ufficiale - si legge - richiedeva gadget e biglietti omaggio. «Per la partita con il Real Madrid - si giustificò Mango - mi stanno distruggendo da Roma». «Istituzionali» pure i rapporti a con il colonnello Angelo Agovino, comandante provinciale dei carabinieri, che a natale ricevette un «pensierino», due orologi da 500 euro l´uno. Moggi frequentava anche i magistrati, come l´amico di vecchia data Beppe Marabotto. Ma dei procuratori non aveva grande considerazione. Significativo il rapporto con Rinaudo che, in un´occasione, aveva chiesto a Moggi «una cena più intima senza la presenza della squadra». Lucianone parlò con Tonino Esposito, un uomo indagato negli anni Ottanta perché, secondo un pentito, avrebbe dovuto ammazzare Zampini su ordine di Franco Froio (accusa rivelatasi infondata). Moggi: «È nà rottura di palle»…Tonino: «Ma non fa niente. Tanto questi qua so tutti la stessa pasta, so´ sti magistrati».