Franco: innanzitutto un grazie sincero, non proforma, per l'intervento, in cui però spicca un presupposto falso che vizia tutta la riflessione.
Vedi, il rapporto tra me e te (dove non c'è nulla di personale, "io" è l'elettore non iscritto e "tu" i DS) non è come lo presenti. Il partito non è "gli iscritti", ma tutti gli elettori, senza i quali i DS (e prima il PCI e comunque ogni partito, esclusa l'anomalia senza elettori, Italianieuropei) sarebbero null'altro che un gruppetto di qualche mille persone. I partiti sono proprietà di chi li vota, una specie di SpA di cui ogni elettore diventa azionista quando ne "acquista" le promesse pagandole con una croce sul simbolo. Tali promesse troppo spesso sono state disattese, quindi mi ritengo non solo nel pieno diritto, ma anche nel dovere di criticare (nel modo in cui posso e so farlo) e chiedere le dimissioni del CdA. Rifiuto la tua idea che solo chi è dentro sia legittimato a criticare.
Veniamo a Milano. Tu - proprio tu - ai tempi in cui non esisteva un candidato hai detto ennemila volte "prima il programma" (non ero d'accordo, ho sempre creduto nella necessità di un/una leader di valore, tanto che ho creato Cambiamilano per smuovere le acque), ma anziché lavorarci (per favore, evitiamo di menzionare la bufala del Cantiere) ti sei buttato su Veronesi. Poi, quando la candidatura è sfumata (per colpa di OMB ovviamente e - aggiungo - per fortuna), hai estratto dal cappello un'altra faccia, Bruno Ferrante. Finalmente hai deciso (e dichiarato in varie situazioni) che non andava bene neanche lui (forse perché piaceva a OMB?) e le cose sono andate come sappiamo. Abbiamo (pardon: avete) sprecato un'occasione storica. Ora dici "ci siamo assunti le nostre responsabilità", ma di fatto questa affermazione non ha avuto alcuna conseguenza. L'hai detto, e poi, che succede? Siete sempre tutti lì. Troppo facile, troppo comodo. Insisto a ritenermi nel pieno diritto/dovere di chiedere le vostre dimissioni e a considerarle doverose nei confronti di chi - come me - vi ha dato mandato e fiducia.
Altre tre cose: (1) la redazione interviene sui commenti rimuovendoli se violano le regole di OMB, ma non ne ha MAI modificato uno. Quindi se qualche pezzo di un tuo testo non compare è perché te lo sei perso per strada, non certo perché OMB l'ha rimosso. (2) E' falso che vi si presenti come "il compendio di tutti i mali", forse leggi solo le critiche, ma non abbiamo mai mancato di sottolineare scelte e atteggiamenti che riteniamo condivisibili. (3) Queste pagine non sono il sottoscritto, ma le quasi 10mila persone che le leggono ogni giorno. La vostra (in realtà non è chiaro chi intendi: te stesso in plurale dalemiano? una corrente? il partito?) frequentazione è sempre benvenuta, ma non indispensabile alla crescita per cui stiamo lavorando. Il nostro obiettivo è fare di OMB un luogo di dibattito e confronto che vada ben al di là delle mie personali convinzioni e posizioni. Credo che i contributi di terze parti, da David Bidussa a Truly Daniel, lo dimostrino ampiamente. In questo senso stiamo lavorando a un progetto che non mancheremo di illustrarti/vi. A te/voi la scelta se considerare OMB un'opportunità o una fastidiosa intromissione. Noi comunque andiamo avanti.
I DS frequentano sempre meno la democrazia, è ovvio che comincino a frequentare sempre meno anche questo blog. Politicanti e niente di più. Gentaglia, a partire dai loro gran capi.
@mirabelli: prima sconfessi pubblicamente, a mezzo stampa, aerei pubblicitari, mongolfiere, vedi tu, l'assurdità dell'"abbiamo detto no, e quindi ora inizia il dialogo", poi ti si dà ascolto.
per ora rappresenti (come dirigente ds)esclusivamente un ostacolo al corretto rapporto tra volontà popolare e conseguente azione politica di governo. un ostacolo anche pericoloso.
Devo dire che molte parole di questa lettera sono vere. Spesso ho letto, senza commentare, altre volte l'ho fatto apertamente, a una personalizzazione dello scontro che non mi piaceva. Spesso è la cifra di OMB. E quando lo diventa, OMB secondo me ci perde. PEr lo meno a me piace di meno. Quindi prenderei l'intervento coraggioso di Mirabelli come spunto per evitare in futuro personalismi negli attacchi. Ma argomentazioni, che per altro non mancano (OMB spesso ne offre a bizzeffe con coraggio, e per questo invece mi piace sempre di più).
Cosa commentare? Nulla soltanto registro una singolare alterazione della realtà. I fatti sono questi:
1- Sono 4 votazioni che si perde a Milano (vent'anni all'opposizione)
2- Milano poteva essere governata dal centrosinistra (lo dice anche il gruppo dirigente dei DS) quindi si è persa una ghiotta occasione. Voglio ricordare che in questo genere di competizioni o si vince o si perde non si "quasi vince" (L'Arsenal non ha quasi vinto la Champion's, l'ha persa punto e basta, a casa).
Quindi il non essere riusciti a concretizzare questa possibilità concreta è un solenne fallimento.
3- -24% a -5% :spero non voglia riferirsi al secondo mandato di Albertini quando vinse su Antoniazzi perchè paragonare un secondo turno con un primo turno alle amministrative non sarebbe degno nemmeno di un poltico alle prime armi.
4- In realtà c'è stato un arretramento dei voti della coalizione rispetto alle politiche di un mese prima.
5- In provincia si è vinto perchè la proposta è stata più solida e convincente e perchè la CDL si è spaccata. Inoltre sottolineo che il candidato vincente (Penati) è tra coloro che più di altri spingono per un rinnovamento. Quindi non è ascrivibile tra i fautori dello status quo ma è (speriamo) artefice di un rinnovamento.
Tutto questo segnala che la città di Milano non crede alla coalizione di centrosinistra (e quindi ai maggiori azionisti i DS) come autorevoli governanti. Non si ha una proposta credibile e concreta per il futuro della città. Questo è un fatto.
Quindi
1 abbiamo perso ancora
2 non siamo credibili
3 non avremo un gruppo dirigente nelle istituzioni per almeno altri 5 anni a Milano
Il paragone con una azienda è quanto mai calzante. Un partito vivo e vitale avrebbe già preso atto di queste cose e deciso -come è normale in qualsiasi partito al di là delle Alpi- di ricominciare con un gruppo dirigente diverso laddove questo ha fallito.
Purtroppo nei DS milanesi (cioè nei militanti/iscritti, cioè 4-5000 persone più o meno di cui circa la metà votanti nei congressi lo 0.20% della popolazione) è in atto un processo di sclerosi acuta che impedisce un reale ricambio, un reale e aperto dibattito nel partito e con il corpo dei votanti e della città.
Essi vedono come sempre più lontata e senza senso una attiva partecipazione politica, semplicemente il partito di questo passo diventerà ancora di più inessenziale e inutile. Ma questo tema (della struttura partito e della sua organizzazione ci porterebbe lontano).
Segnalo concludendo quindi, l'anomalia della politica italiana (e della società) dove manca sempre un responsabile (tranne quando si tratta di ricevere gli onori)e non si è mai coerenti con il principio di causa effetto.
chi è causa del suo mal, pianga sè stesso.
questo è il risultato di una politica cialtrona e inciucista della quale la gente di sinistra si è stancata, di contro, da parte dei ds non sono arrivati mica complimenti, anzi, e i "salottieri" di sinistra, quelli " duri e puri" non sono piu' disposti a farsi prendere per i fondelli per mere questioni di convenienza politica dei lorsignori.
Salvatore: stavo giusto aspettandoti, anzi cominciavo a preoccuparmi che questa argomentazione non l'avesse ancora detta nessuno.
"Hai una visione quantomeno distorta della libertà di parola, ancor più tenendo conto che spesso molti politici raccolgono tanti voti perché sostenuti da "lobby" non sempre integerrime...:)"
ecco qui: i "nostri" voti valgono meno, sono quelli dei "militonti" se va bene, oppure come tu gentilmente aggiungi quelli delle clientele.
Mentre i "vostri" sono i voti duri e puri, eticamente "lindi", non sporcati dai compromessi
i voti della "gentaglia" come dice Adimant (aggiungo io, meno male che i vostri voti sono pochi e ininfluenti...)
Ma sai: siamo abituati a quelli che dicono che chi vota no al referendum è indegno di essere italiano oppure che gli italiani fanno schifo.
Li abbiamo battuti con le nostre idee, con la nostra organizzazione (i DS e presto il Partito Democratico) e con il nostro orgoglio.
Li abbiamo battuti nonostante ed anche per voi.
Siamo ad un altro livello di confronto, ben più duro e difficile: in confronto qualche blogghettaro che spara insulti fa solo tenerezza...
quanto sopra è con tutta evidenza frutto di una concezione elitaria della democrazia.
pensiero andato a male; percezione distorta di stimoli semplici
è vero rota
confondono anche gli elettori con la parte avversa ,
con gli avversari si confrontano
con gli elettori li mortificano .
Savino, li abbiamo battuti CHI? 'sto plurale non lo capisco. perché qui io ho visto tanti bravi militanti ulivisti e tante brave persone non di partito ad andar giù pesante anche di ciclostile (o di blog sissignori) per portare a casa il NO. e senza aspettare dritte dai piani alti. anzi, ti dico di più: mentre nei piani alti era tutto un florilegio di vittimismo, se andava bene, sulle amministrative - che son cazzi principalmente dei cittadini, mettetevelo in testa - oppure di lotta di potere per tutte le varie "novità" tipo il pd. e mettiamoci anche gli insulti a Ferrante, va là. "ci siamo chiusi" ancora una volta CHI e PERCHE'???
Carolina
premetto che sono un'iscritta ds,dal 1984 del pci, pds, , sono stata segretaria di sezione del pci, consigliera comunale.
soffro nel leggere queste discussioni, poichè conosco la difficoltà dei gruppi dirigenti nell'assumersi le responsabilità della scelta e delle decisioni.
ma , purtroppo, conosco anche la degenerazione di alcuni gruppi dirigenti , quando si tirano fuori dalla collegialità del confronto, per imporre decisioni calate dall'alto, è quasi sempre fallimentare questo atteggiamento.
nelle fila stesse dei ds nacque questa contraddizione, cofferati, salvi, mussi, berlinguer di volta in volta misero in discussione un certo modo di operare centralizzato, i girotondini nacquero in seno ai ds , qualcosa avrà voluto pur dire se compagni autorevoli capeggiarono un dissenso che è vero rientrò ma lasciò in tutti la sensazione che qualcosa all'interno della direzione e della segreteria nazionale non funzionasse.
certamente molti leader ds si sono stancati di stare al rimorchio di un veccio pci, molti vedono la necessità di modernizzare il sistema politico e partitico.
l'economia , i nuovi equilibri mondiali, e la globalizzazione esigono nuovi comportamenti, nuove sensibilità emergono insieme a nuove esigenze.
l'impegno è nella ricerca di risposta, mirabelli penso non sia così sordo da non porsi il problema della sconfitta, ma, alberto,con il suo blog sta conducendo quello che solitamente fa la sentinella , avverte e segnala il pericolo.
io intravvedo discussione, criticità e questo è un gran bene.
faticoso ma salutare.
maria
Li abbiamo battuti con le nostre idee, con la nostra organizzazione (i DS e presto il Partito Democratico) e con il nostro orgoglio.
Li abbiamo battuti nonostante ed anche per voi.
ha! ha! ha!...
colgo l'occasione per ricordarti che i voti sono degli elettori...
e non sono proprietà di alcuno...
quindi se Berlusconi è andato a casa è merito degli elettori...!!!
se il NO ha vinto è merito degli elettori...!!!
e guarda un'pò..., neanche tutti di sinistra...
quindi prima di dar fiato alle trombe per dire:
Siamo ad un altro livello di confronto, ben più duro e difficile: in confronto qualche blogghettaro che spara insulti fa solo tenerezza...
pensa a quello che dici...!!!
i nostri non sono insulti gratuiti..., sono l'esasperazione di chi dopo aver votato non vede coloro che erano ascritti a "migliori di..." comportarsi come promesso...
pensaci un'pò su, metabolizza e poi torna a più miti consigli...
Li abbiamo battuti nonostante ed anche per voi.
prego, li abbiamo battuti NOI, tutte/i NOI!
voi al massimo avreste potuto fare di piu' e invece state a pensare al partito democratico, a litigarvi le poltrone e a rifinanziare "missioni militari" incostituzionali.
fai spazio, savi', che mo arriva il popolo!
(e puzza il popolo e fa rumore)
Savino, vaneggi per caso?
Io ho scritto:
Così secondo te Savino il diritto di critica è riservato solo a chi si presenta alle elezioni e raccoglie anche un numero ragguardevole di voti mentre gli altri devono stare zitti e buoni?
Hai una visione quantomeno distorta della libertà di parola, ancor più tenendo conto che spesso molti politici raccolgono tanti voti perché sostenuti da "lobby" non sempre integerrime...:)
Ovvero, tutti hanno diritto di criticare e di esprimere la loro opinione, eletti, non eletti, iscritti, non iscritti, colti ed ignoranti.
Aver ricevuto un alto numero di voti non concede meriti particolari o "superiorità" di parola rispetto agli altri, tanto più (e qui la morale sui DS l'hai letta solo tu, perché era riferito a tutti i politici in generale) considerando che di solito chi riceve un gran numero di voti ha una qualche tipo di "lobby" alle spalle e non li ottiene facendosi il culo porta a porta nelle case delle persone, il che non è necessariamente un male, almeno finché il "bacino" di voti è legittimo e legale.
Pensare che un "eletto" si trovi in una posizione di superiorità e di intoccabilità è assurdo ed è un modo assolutamente distorto di vedere la democrazia, il politico in quanto personaggio pubblico è soggetto a critiche, anche feroci, questo succede in qualsiasi democrazia, in Italia invece non è raro leggere i vaniloqui di personaggi come te che attaccano chi "osa" criticare.
Le parola "bloghettaro" nel tuo ultimo post e l'improprio uso del Voi, a cui purtroppo molti "critici" ci hanno abituato, dimostrano una convinzione di superiorità della quale dovresti liberarti.
immagino che il "taglio delle parole" denunciato da Mirabelli credo si riferisca a post come questo, dove Alberto cita un brano dell'intervista sul Corsera. Ammetto che personalmente mi piacerebbe che in questi casi si metta sempre un collegamento all'intervista originale: probabilmente il link alla rassegna stampa DS dovrebbe essere comodo.
Il -24% è un dato fasullo; se si guarda il voto alle comunali del 2001 si nota come ci sia quasi un 10% di voti che erano stati dati a Milly Moratti e Antonio di Pietro (gli altri partiti minori hanno portato ai due schieramenti più o meno gli stessi voti). Quindi la differenza tra Albertini e Antoniazzi era sì di 27 punti (ma quella tra gli schieramenti che li votavano era di 21, il che prova che la candidatura Antoniazzi non è stata esattamente una di quelle forti), ma quella tra cs e cd era rispettivamente di 17 e 11. Quest'anno la differenza tra i candidati è stata di 5 punti, ma quella tra gli schieramenti è di 10 punti, il che significa che c'è stato un guadagno di ben l'un per cento in cinque anni di giunta Albertini bis. Un successone.
(sì, sono un rompimaroni quando mi ci metto)
Savino: il "blogghettaro" qui ha un vanto: "spara" a un'audience che è circa il doppio rispetto agli iscritti ai DS di Milano. Se vuoi i dati precisi, vieni a trovarmi e ti faccio accedere al server in tempo reale. Quindi il tuo commento finale è una scemenza.
Il resto lo è ancora di più. Considerare che il referendum sia stato vinto dai partiti (anzi dal tuo partito, parrebbe di capire) "nonostante gli elettori", dimostra con triste evidenza quanto poco la militanza DS (di cui suppongo tu faccia parte) sia capace di leggere e interpretare la realtà. Questo dipende anche dal fatto che andate sempre meno sul territorio - in Rete o RL - perché preferite masturbarvi a vicenda. Purtroppo chi ci va di mezzo è la città e così - mentre tu e i tuoi simili fate gli sbruffoni e pensate che il fesso sia l'elettore e quelli intelligenti voi - la destra si fotte Milano. Bella lì.
(comincio a pensare che questi riescano a scambiare orgasmo per dolore e viceversa, da quanto sono distorti)
"nostro orgoglio"
quanta arroganza.
nel passato recente (i cui effetti li rimpiangeremo per un bel po') e con una maggioranza del genere, potevate/dovevate fare molto di piu', considerando i segnali degli elettori (le primarie come esempio). altro che orgoglio!
Sicuramente ci sono valutazioni politiche che ogni partito dell'unione deve fare al proprio interno e decidere come porsi nei confronti oltre che della proprio base anche con gli elettori che spesso (a parte il caso di Alberto e pochi altri) non vengono presi in considerazione in quanto "non iscritti". Mi piacerebbe proprio perchè sono uno di questi (ho votato convintamente DS alle elezioni politiche) che ci fosse un VERO confronto e di questo ringrazio OMB per lo spazio creato che non vedo come contrapposizione ai DS od ad altri partiti ma come uno strumento utile a tutti e che come tale va usato.
Vorrei che il progetto di cui parla Alberto (che senza saperlo ho proposto anch'io in un Post su Davide Corritore in Comune) prendesse sempre più forma ma non monopolizzato dai soliti pochi ma aperto a tutti coloro che vogliono realmente che ci sia una grande forza a Sinistra.
Per fare ciò ci vuole unità (quanti di noi elettori silenziosi ha avuto ed ha il mal di pancia ad ogni uscita pubblica del leader di turno che deve affermare la propria diversità e "superiorità").
Ritengo che ci voglia umiltà e .... contare fino a 100 prima di parlare (ah se lo avessero fatto molti neo ministri appena eletti!).
Quindi per concludere: evviva il confronto anche se aspro ma non dimentichiamo mai che di confronto che si parla.
Caro Mirabelli Ti chiedo, a Te ed ai militanti dei DS di non abbandonare la frequentazione di questo sito, ma anzi di essere di vero aiuto a quel confronto senza il quale il progetto di Partito Democratico, che non è e non può essere un affare privato di DS e Margherita, non può decollare.
Proviamo a tradurre dal politichese?
Partiamo dall'incipit, che per ragioni di spazio non trascrivo; non vi sembra voglia dire: "Piccolo insetto, stai cominciando a rompere i maroni con quello che dici/scrivi. Di noi non ti devi occupare".
Il punto 1 mi ricorda tanto Andreotti, quando cerca di dimostrare che non è stato riconosciuto mafioso fino alla primavera del 1980. E tutto sommato sembra dire "Smettila di dar fastidio, che se ci mettiamo a cercare, troviamo qualcosa per mettere in cattiva luce anche te" (versione buonista).
Il secondo punto ha dei tratti comici: "Siamo riusciti a guadagnare terreno (grazie agli effetti della relatività ristretta) e siamo stati anche capaci di organizzare una festicciola per autocelebrarci! Se a Milano abbiamo perso, la colpa non è nostra, ma di quelli come te!".
Il punto 3 è la degna conclusione del tutto: "Non hai alcun diritto per parlare, non sei un nostro pari... vedi di far silenzio, altrimenti ti facciamo chiudere".
Ovviamente, questa è solo satira, una satira fatta con l'illusione di generare riflessione.
Le scemenza la stai dicendo tu caro Biraghi: in quanto penso che i contatti di cui parli non si riferiscano solo alla città di Milano, mentre gli iscritti DS cui tu fai riferimento sono quelli di Milano città (la provincia arriva a 15.000).
Nel caso non sia così il paragone comunque non c'azzecca in quanto non mi sembra che OMB sia un partito (in caso contrario buona fortuna, almeno ci sarebbe un pò di chiarezza).
Non ho mai detto ne pensato che il Referendum sia stato vinto dai Partiti (evidentemente hai capito male...): ritengo tuttavia che per un quesito così complesso e una campagna condotta dalla destra solo dalle televisioni, la funzione di mediazione del consenso dei Partiti (ruolo previsto dalla costituzione) sia stata preziosa per orientare il voto dei cittadini.
Non capisco poi perchè virgoletti "nonostante gli elettori" in quanto io non l'ho scritto.
Ti chiedo poi quando è stata l'ultima volta che hai messo la tua bella testolina sotto il sole dei mercati di giugno, a volantinare davanti agli ospedali, alle stazioni ferroviarie, quando è stata l'ultima volta che hai attaccato manifesti, che hai inbustato e incasellato lettere, che hai organizzato rappresentanti di lista (lo sai che ogni elettore ha il diritto di assitere allo spoglio nel suo seggio: quindi puoi farlo anche tu che non sei un "iscritto", senza doverti rivolgerti a nomenklature o burocrazie di partito): per andare sul territorio ti assicura che ce la caviamo, per te suggerisco il "Tuttocittà".
da -24 a -5% dice Mirabelli? ma non è vero! C'erano fuori dalla coalizione dipietro e la milli al 10%... basta con i dati sballati!
ha ragione alberto, savino, scendi dal platano, smettila di farti seghe e scopri il mondo che ti gira intorno.
Non è satira è una scemenza. Se pensassi quelle cose non avrei scritto. Per favore, piantala di tradurre da una lingua che io non conosco e che probabilmente non conosci neanche tu. Io conosco la lingua del confronto anche aspro ma non quella dell'insulto personale e gratuito a cui, purtroppo, protetto dall'anonimato tu ricorri spesso. Prova a pensare che semplicemente ci sono persone che hanno un giudizio ed un pensiero diverso dal tuo e che non necessariamente per questo sono burocrati, presuntuosi o in malafede, inciucisti o lontani dalle masse, chiusi, elitari o antichi come di volta in volta viene detto. Semplicemente la pensiamo diversamente.
p.s. Gli iscritti del partito che dirigo perchè eletto da 1000 delegati sono 15000
savino guarda che avete voluto il "partito leggero" e "la sinistra dei club" 15 anni fa, quindi non ci venire a prendere per il culo con le tue arie da "rivoluzionario di preofessione", il problema dei ds non e' l'impegno sul territorio (calante in maniera scandalosa rispetto a quello del pci) ma e' l'assoluta distanza della dirigenza dalla vita reale delle persone ovvero l'interpretazione pedagogica su quello che sarebbe meglio per il popolo.
ti assicuro che negli anni '90 sentii i ds sparare un sacco di cazzate sulla cosiddetta "politica della sicurezza" cazzate che hanno portato alla creazione dei cpt, i cpt hanno risolto qualcosa nella gestione delle migrazioni?
non credo
e questo e' solo un esempio, lo scandalo bpi-antonveneta-bnl e' un altro esempio (che non staro' a rivangare per cortesia), qui nessuno attacca i ds per sport semmai vengono fatte delle critiche precise le cui risposte sono sempre delle fumisterie sull'aria "fateci lavorare, sappiamo noi come si fa".
prendete atto che non siete in grado e che i cittadini e gli elettori sanno anche loro come si fa e vogliono lavorare al risanamento del paese, non essere trattati come "parco buoi".
Franco M: per favore, visto che il thread gira rapido, se rispondi a qualcuno premetti il nick, così si capisce.
@ "Semplicemente la pensiamo diversamente"
guardi che alberto vi ha votati ,
è un pò un casino scoprirlo dopo ,sopratutto per lui.
Hai ragione mi riferivo a nico.
Non ti fare illusioni. Se qui torna in crisi il governo (magari anche per via di guerre e petrolio) Mirabelli & co. saranno comunque a parlare delle amministrative nel senso di due cazzo di posti sull'isoletta meneghina. Ah, e non parlo di oggi. Presumo che sarà così fino al 2009: evidentemente loro trovano tutto ciò molto appassionante.
x Alberto: non solo la destra si fotte Milano, ma con l'argomento Milano, ha una carta da giocare per tutte le sue porchezze, e figurati tu se poi non trovi il bigolo che racconta ai meridionali che lui è il (sic) patriota contro quegli egoisti dei milanesi; figurati: già trovi il bigolo di sinistra che ci va a tavolino; lasciando perdere il fatto che naturalmente anche dalle loro parti nessuno ha mai responsabilità, quindi per loro ci sarà anche tutto il sottobosco del qualunquismo da sfruttare. E' la gara a chi le spara più grosse insomma come al solito, al netto della partecipazione.
Savino. non è un partito. t'inviterei anzi a osservare la differenza tipo di un Ferrante quando si trova per esempio con "quelli di OMB" (e altri cosiddetti cittadini normali) e quando si trova con il politburo e relativa scenografia ufficiale. credo che un Moni Ovadia in questo ultimo caso non vomiti, ma perché lui è troppo grande e oblativo. Tutti gli altri se non vomitano è o perché non capiscono o perché son quelli con cui Ferrante doveva parlare - i famosi "indecisi" - o perché sono i pazientissimi dello zoccolo duro di sinistra o perché hanno un tale amore per questa città da provarle tutte. non tutte... fino a che non ci stufiamo, o fino a che non pigliamo una sgaggia per i nostri posti, o fino a che ci tira il culo o non so che cosa. poi: ho molto rispetto dei militanti che vanno nei mercati, il punto è che se invece di un militante "normale" sei un politico, lo sanno tutti che se vai al mercato fai osservazioni sul carovita, però questo evidentemente non è sufficiente per una stima di come la gente valuta le proposte dei politici in relazione a questo tema e a tutti gli altri oltretutto. la mia te l'ho detta: è stato un voto fuzzy dizzy e sul filo di innumerevoli contraddizioni, legate al benessere economico e non solo visto che questa è una Babele come tutte le grandi città, e non m'interessa proprio sapere che cosa ne pensino i partiti o di chi sia la colpa (anzi dopo quello che ho sentito mi augurerei una riflessione più che mai fuori dai riflettori!!!). M'interessa però che ci sia il dannatissimo rispetto per le persone anche perché se non si sentono rispettate da chicchessia non votano da quella parte. quindi anche qui non è interesse privato, è interesse comune eh? perché immagino che questi politici senza i voti delle persone non andrebbero da nessuna parte come molti hanno già giustamente fatto osservare!!! un modo di rispettarle 'ste persone sarebbe di mollare tutte 'ste polemiche e pensare al futuro. di tutti. non di qualche poltrona o di qualche cosa di astratto tipo il "partito democratico". non hai idea della nausea.
Carolina
ho scazzato pure io: non ho anteposto il primo nick che era M. non Franco. il resto del msg è per Alberto e per Savino. sorry.
C.
Franco: "...Semplicemente la pensiamo diversamente".
Ecco, appunto. Mi vuoi dire che puoi essere l'unico a pensarla diversamente? Vedo che tante volte ricorre la questione del "pensiero differente", ma mi sembra che l'interpretazione sia a senso unico. Alberto, io, tu e chiunque altri abbiamo lo stesso diritto a pensare in maniera differente, credo che questo non debba essere messo in discussione.
Parli di insulti, che non credo siano volgari (a parte qualche commento della domenica...), ma solo duri, e su questo tema posso capire il tuo disappunto, ma occorre partire dal punto di vista altrui per cercare di capirli, prim'ancora di criticarli. E' probabilissimo che certi comportamenti da parte tua siano fatti con coscienziosità e senso del dovere, ma renditi conto che le persone giudicano il risultato finale, che spesso può deviare dalla partenza.
La lingua del confronto, inoltre, è quella che tende a capire le opinioni altrui, spiegando allo stesso tempo le proprie. Ben vengano, dunque, le occasioni come questa, purché le siano utilizzate per migliorare (miglioramento generale, di tutti).
PS: per quanto riguarda l'anonimato, qualora ti riferissi a me, basta un po' d'attenzione per rendersi conto che anonimo non lo sono.
Roberta: "ha ragione alberto, savino, scendi dal platano, smettila di farti seghe e scopri il mondo che ti gira intorno."
che cazzo vuol dire? tu fumi davvero cose forti...
e comunque preferisco gli abeti
Berja:
chi ha voluto la il "partito leggero" e "la sinistra dei club" 15 anni fa ha fatto (per fortuna) una brutta fine: ti assicuro che rispetto a 15 anni fa le cose sono parecchio cambiate.
ho appena finito di discutere, fortunatamente di persona, con un'amica sull'assurda situazione che si è creata dopo il voto referendario. premetto che se io posso essere tacciato di giacobinismo o altre gnoccate del genere, lei assolutamente.
anche la mia amica, che ha un buon incarico a palazzo chigi, ritiene completamente alogico, folle, privo di senno il famoso dialogo promosso dai nostri cari eletti. lo giustifica dicendo che, pervicacemente, i cari eletti stiano con tute le forze cercando di ricosatruire la grande mamma dc, oggi chiamata partito democratico.
questo lo capiscono tutti, dico io, eppure mi rifiuto di dare un qualsiasi credito a questa impostazione.
"vai contro la realtà", dice lei.
"la realtà cambierà", dico io.
qua per strada, anche a livelli decenti, le posizioni sono queste.
buon duello. e vaffanculo. (insulto, non dura dialettica)
savino leggi bene, anche se scrivo da cani, e rispondimi nel merito se vuoi rispondere; altrimenti taci che fai piu' bella figura assai.
Mastro, qualsiasi livello è più "decente" di quello di coloro che hanno in sprezzo i concittadini milanesi, italiani e del mondo; che giocano ai cazzi loro SU e nemmeno DI Milano (cui è stata regalata pure una figuraccia indecente) e lasciano la gente a farsi il culo contro la dissolution; che hanno in sprezzo pure la realtà secondo me. sono più narcisisti del peggior sfigato che piuttosto che guardare ai fatti ha scelto il fascino discreto della borghesia, e sono peggio di quello, proprio perché loro non sono degli sfigati, ma sono a un livello (sulla scala sociale) cosiddetto "decentissimo". e quel che è peggio è che continuano... mi spiace ma io alle prossime voto umanista dalla zona in su. così niente duello. concludo con la mia dichiarazione di voto. e invito a viaggiare o almeno a conoscere la gente di 'sta Babele, perché vi si trovano maghrebini che capiscono di politica più di Rutelli, non peraltro, ma perché si son confrontati con interferenze della politica nelle loro esistenze che un Rutelli non immagina: proprio quelle che noi, sulla strada, vogliamo evitare. subito e a prescindere da qualsiasi considerazione politichese.
Carolina
Ragazzi se questi sono i dirigenti che i DS hanno saputo esprimere penso sempre più che ci meritiamo Berlusconi!
Non so, sono quasi più perplesso di "Savino il saccente diessino" che da Mirabelli...:)
il mirabelli sta qui, bello interattivo: io sto aspettando che spieghi a noialtri che cazzo significa "dialogo" dopo un no così netto, e con un quorum ben oltre il 50%, mai raggiunto negli ultimi 10 anni in nessun referendum: anche se non c'era bisogno del quorum. la mobilitazione e il risultato hanno per me un senso così palese da risultare quasi avvilente pensarci ancora.
se questo risultato non viene interpretato come una mazzettata sulle palle di chiunque stia ancora a perdere tempo sulle riforme istituzionali, vorrei che spiegasse lui il perché
(semmai lo leggerò dopo, ora vado al corteo antiprecariato, e non per fare il freak ma perchè il precariato significa nessun futuro per chi cerca lavoro e nessuna pensione per me. arivaffanculo, ma stavolta al pacchetto treu)
Savino: confesso che riesci a sconcertarmi, il che non è cosa frequente. Mi sforzo di continuare a considerarti una persona normale anziché l'alieno che si intravede tra una parolae l'altra delle tue. Provo a spiegare.
Vedi, io non vado a fare tutte le cose che dici tu perché non è il mio mestiere. Non ho chiesto a qualcuno di delegarmi a rappresentarlo, non lo farò mai. Faccio la cosa opposta, ovvero scelgo tra quanti si propongono quelli che mi sembrano meno peggio e li delego. Poi contribuisco a pagare lo stipendio di Benelli, D'Alema, Fassino, Majorino, Mirabelli, Penati, eccetera perché mi rappresentino e/o governino questo sciagurato paese. Se non sono soddisfatto di come lo fanno ho un unico modo per tentare di migliorare le cose: dirlo più forte che posso. Perché tutto questo debba essere considerato un insulto ancora non mi èì chiaro. La mia opinione è: la classe politica milanese di centrosinistra è inadeguata a rappresentare la complessità socio-economico-culturale dei suoi potenziali elettori. Dove sta l'insulto?
Ancora: OMB non sarà mai un partito, proprio perché ha come suo principio primo e inviolabile la chiarezza, tanto che in suo nome il mio Studio ha mollato un contratto con la Provincia. Ricordi Montanelli, che rifiutò la poltrona di senatore a vita? Mi ispiro a quel maestro: in totale indipendenza (mi autofinanzio e non ho interessi occulti, anche se la cosa risulta incredibile a molti nel mondo inquinato della politica) cerco di fare un po' dell'informazione che manca in Italia. E se mi capita di scoprire che la Benelli dà un ricco stipendio al suo PACS, che Penati spende 700milioni pubblici l'anno per farsi pubblicità, lo racconto con questo strumento che in un anno ha quasi triplicato i suoi lettori. I quali mi ricompensano per l'impegno inondandomi di mail con suggerimenti, complimenti, proposte, critiche. Tante che non riesco a processarle tutte.
Se tutto questo a te mette tenerezza, posto che immagino tu sia in qualche modo coinvolto con i DS, magari anche con qualche potere decisionale, a me la tua tenerezza mette una vaga inquietudine per il mio futuro. Ma ci vuole anche quello, perché è proprio l'inquietudine lo stimolo più forte per continuare.
Grazie comunque della partecipazione.
Ha ragione Mirabelli. Se hai delle critiche sul partito che ti rappresenta, la cosa migliore che puoi fare è impegnarti nei suoi momenti decisionali, diversamente la tua voce sarà uno stimolo che viene dall'esterno ma non parteciperà più di tanto alle dinamiche interne delle decisioni democratiche.
Sulla questione dell'affluenza al dibattito sul blog, non è certo un criterio di bontà delle tue argomentazioni. Tutti i comunicatori sanno bene che le lamentazioni sono il miglior traino dell'attenzione di massa. Chiunque abbia una critica, magari ben articolata, la può vedere montare in un nonnulla solo sapendola proporre nel modo giusto.
Sui veri scivoloni di stile uno mi è rimasto impresso, quello sul PACS. Il PACS ancora non è legge dello stato, è una delle battaglie di libertà in cui il mio partito, i DS, si sono spesi con energia (spesso da soli), sicuramente una delle battaglie che più ha caratterizzato la campagna elettorale che abbiamo vinto. Utilizzare quel simbolo di libertà e diritti con la sciagurata intenzione di insultare qualcuno è un'azione politica tra le più vergognose che abbia mai visto.
Marco Volante Consulta lgbt Democratici di Sinistra di Milano
1) perfetto l'incipit, partire da una conclusione secca è segno di una gran voglia di discutere
2) spero che tu ti renda conto che la vostra (metto te e Savino in questo voi) tenacia nel dare diritto di critica solo agli iscritti mina il principio base del concetto di rappresentanza
3) non ho mai pensato che "tanti commenti = qualità". OMB sta costruendo nel tempo una rete di persone che leggono molto e scrivono il giusto (salvo eccezioni) e non certo sulla base di "lamentazioni". I post più letti sono le recensioni, seguiti dalle inchieste. Scoprire che la Benelli da 200mila euro l'anno al fidanzato e Penati 700mila per farsi la rivistina promozionale sono lamentazioni? Allora hai ragione tu.
4) inserendo la parola PACS nel motore di ricerca ottengo (escudo le voci in cui "pacs" compare marginalmente):
a) articolo di Padellaro, noto oppositore ai DS
b) critica a Ratzinger
c) omofobia a Mosca
d) soddisfazionbe di un lettore per il governo Prodi
e) critica a un porporato
f) applauso a Bertinotti per critiche al papa
g) varie critiche a Ruini e Ratzinger
h) vari commenti favorevoli a Prodi e Scalfarotto
i) eccetera
Ma che cazzo di scivolone avrei fatto sui PACS?
marco volante permettimi di dissentire su parte del tuo post, pensare che la linea di partito possa essere discussa sola dai suoi membri ed iscritti è vero solo per le parti inerenti all'orgnaizzazione interna, alle linee programamtiche, agli indirizzi istituzionali, ma quando il partito riveste dopo il consenso elettorale un ruolo istituzionale attraverso i suoi rappresentanti elettorali smette di essere affare di bottega.
i suoi rappresentanti diventano figure istituzionali e perciò pubbliche , non rispondono più al partito ma agli elettori che non sempre sono tesserati e hanno tutti i diritti di conoscere come vengono spesi e investiti danari che non sono del partito ma dello Stato.
maria
Intervengo sul vostro confronto con Mirabelli.
29/6/06
Non credo che questo modo di discutere sia politicamente produttivo (e corretto verso le persone coinvolte).
In primo luogo è opportuno distinguere tra il Partito come struttura organizzata ed elettori (così come tra Sindacato e lavoratori). Chi è iscritto ad un Partito, fosse solo per il versamento della tessera (senza parlare dei molti altri impegni, dalle Feste dell’Unità alle campagne elettorali), contribuisce a produrre l’offerta politica, per una presunta domanda più o meno vasta, che ad ogni tornata elettorale viene precisamente quantificata.
Se il Partito ed suoi elettori possono essere considerati un unico mondo, non vedere le differenze di ruoli e impegni ed appiattire tutto, mi pare fare un torto all’evidenza e all’intelligenza.
L’elettore se non gradisce il prodotto offerto dai “militanti” può votare un altro partito, non votare, votare con il mal di pancia, fondare un altro Partito…, ma se vuole cambiare il processo di produzione dell’offerta, deve entrare in questo processo (iscriversi).
Mi pare una elementare regola democratica: come nel sindacato, anche noi abbiamo avuto momenti di partecipazione dei non iscritti (primarie), ma questo non elimina le differenze. Che Sindacati e Partiti coinvolgano i non iscritti è fatto positivo; che gli elettori pretendano di annullare le regole statutarie, è negativo.
I Partiti sono un patrimonio fatto di molte cose, materiali e immateriali. Il valore maggiore deve essere attribuito alle parti immateriali: rete di relazioni, procedure interne, punto di riferimento, valori, programmi…Sparare in modo qualunquistico sul quartiere generale, può distruggere questo patrimonio, invece di sostituirne solo una parte.
Vengo al merito.
Credo ci sia un problema complessivo di livello medio delle classi dirigenti (in tutti i settori, istituzionale, economia, cultura…), che tocca anche i DS, benché ritengo in misura minore. Un problema che si deve affrontare con serietà: non sono solo ottuse oligarchie che bloccano l’ascesa di grandi e aperte intelligenze! E’ un problema che deve essere analizzato globalmente: come forma in generale la società, come avviene la selezione a tutti i livelli della classe dirigente, che rapporto si è venuto stabilendo tra formulazione dei programmi politici e analisi seria e approfondita della realtà a cui applicarle, quanti fallimenti dipendono da una maggiore complessità della realtà e quanto da eccessivo semplicismo dei gruppi dirigenti…
Vorrei ricordare che il livello delle classi dirigenti nella storia dei Partiti, non si è misurata tanto, nei momenti più difficili, sulla sintonia con la base militante ed elettorale, bensì per la capacità di mettere il grande prestigio cumulato al servizio di grandi innovazioni controcorrente, finalizzate a far uscire il “proprio mondo” da vicoli ciechi. Per citarne solo alcune: la svolta di Salerno, l’austerità, la solidarietà nazionale, la preferenza della Nato sul Patto di Varsavia….
A mio parere il più grave errore per Milano è stato non essere stati compatti nel tentare di convincere Veronesi. Cosa significa politicamente l’Unione a livello nazionale? La capacità di mettere insieme forze diverse (in alcuni settori in antitesi), trovando il giusto equilibrio tra sacrificio delle singole identità e prossimità al 51% dei consensi.
A Milano, Partiti di centrosinistra + Veronesi, avevano sicuramente più probabilità di approssimarsi al 51%, ovvero di farcela al ballottaggio.
Chi ha subito obiettato? Questo è uno dei problemi sui quali misurare la capacità dei gruppi dirigenti, che riguarda ormai un pezzo vasto della questione settentrionale e che ci obbliga a rimettere in rapporto realtà socio - economica, processi reali e attività politica.
Se ogni volta che si perde cerchiamo la causa nella qualità del seme (troppo moderato, troppo estremista…) o nella qualità dei seminatori (incapaci di seminare, incapaci di coordinare la semina, incapaci di trovare il direttore adatto a coordinare la semina….) e non sulla natura del terreno, sui semi e semina altrui, versati e praticata sullo stesso terreno….credo si risolverà poco anche sull’eventuale necessità di un ricambio o formazione dei gruppi dirigenti.
In questo modo di sfiduciare i gruppi dirigenti non vedo nulla di effettivamente alternativo, ma solo l’altra faccia della medaglia. Una faccia costituita dal ridotto prestigio degli attuali gruppi dirigenti (le cui cause sono tutte da indagare in profondità), l'altra faccia da faciloni “tiri al bersaglio”.
Furio Cecchetti
sì però io non condivido "la questione settentrionale": perché ci sono dei demagoghi populisti in costume da Heidi che solleticano dei pruriti dobbiamo dire che esiste una "questione settentrionale"? ricordo che quando 'sti qua iniziarono imbrattavano giornalini più o meno scolastici con temi quali se la maturità conseguita al nord o al sud avesse lo stesso valore (legale, ma a loro non importa). che poi oltretutto: non vorrei dire, ma è abbastanza ignominioso perché per esempio a Milano è noto che cose tipo "parlare dialetto a casa" = dialetti del Sud e solo in qualche caso disperato del Friuli, era fino a non molti anni fa piuttosto una pregiudiziale abbastanza mal motivata poiché in sostanza razzista, che incideva sul successo scolastico per esempio. Oggi magari quel tipo di gente dirà che "non si parla swahili a casa", e il concetto per me non cambia. gente con simili presupposti, e gente come quelle tipologie d'insegnante che li seguiva anche solo per comodo, non la si sarebbe mai dovuta ascoltare, e figuriamoci dare loro la dignità degli studiosi e degli attivisti che si sono occupati della questione meridionale, che invece esiste eccome. tutto il resto mi può star bene, nel senso che è un discorso democratico e ok. ma "la questione settentrionale" non è un discorso democratico.
Carolina
Furio, solo un paio di note brevi.
1) la mia critica non nasce da un non gradimento del prodotto (anche se ci sarebbe molto da discutere sulla tua ipotesi tranchant di votare altrove, soprattutto per chi ha pensato di vivere cinque anni di anomalia e pericolo democratico), ma nell'idea che il partito abbia disatteso le promesse. Mi ha chiesto il voto in cambio di qualcosa che poi non ha dato, oppure ha dato diverso.
2) Sono stato tra i più duri oppositori di Veronesi e ho la presunzione di aver dato un piccolo contributo alla caduta di quella candidatura. Mi sento in buona compagnia. Fosse rimasto Veronesi e avessimo vinto, oggi avremmo come sindaco un luminare, certo, ma tanto sommerso da conflitti di interesse da far concorrenza a Silvio. Oltretutto avremmo un sindaco che ha manifestato apprezzamento per le politiche liberiste di Albertini. Che centrosinistra sarebbe stato?
3) concordo sul "ridotto prestigio" delle classi dirigenti.
Sono allibito, davvero. Si parla di democrazia ed allo stesso tempo, con molto garbo devo dire (quasi fosse la cosa più naturale di questo mondo), si pongono dei limiti alla possibilità di esprimersi di una persona.
Cos'è che brucia a voi politici di quello che si scrive qui sopra? Ditecelo chiaramente una volta per tutte!
Nel frattempo qualora non fosse chiaro, vi ricordo che esercitiamo un nostro diritto, che vi piaccia o meno, diritto proprio di ogni democrazia. Non voglio darmi a sofismi (quelli sono già stati utilizzati ampiamente in questo trhead), ma la mia impressione è che tutte queste parole siano nate dalla permalosità di chi ritiene di non poter esser criticato da una persona qualunque. Cosa c'è di strano? Siamo in un paese democratico, siamo nel 2006, siamo in pieno boom di comunicazione!
Ovviamente, i miei discorsi non sono degni, visto che non ho nomi o cariche altisonanti.
ho letto con crescente delusione l'intervento di marco volante, fortunatamente breve così la delusione ha avuto ambiti limitati.
potrei definire l'intervento in una parola: tetragono.
impermeabile e sordo, il sistema che produce i professionisti della politica ha (forse per paura di affrontare la scienza inesatta che è la convivenza sociale) imboccato la strada della separazione tra corpo elettorale e processo decisionale: esattamente come se una specie di vegetale avesse deciso di interrompere la comunicazione tra le sue radici e la chioma o inflorescenza.
una strategia perdente dal punto di vista evoluzionistico, tanto quanto quella scelta dai panda o dai kakapo (google is your best friend).
vorrei svelare alcuni segreti a marco volante: la comunicazione in questi anni ha visto l'ingresso potente della rete, è cambiato il modo di partecipare (e sta cambiando velocissimamente), l'unico filtro è quello dell'autoregolamentazione, esogena o endogena.
chi scrive pareri sui blog può essere, ti segnalo, un ottimo professionista nel suo campo, addirittura un luminare, e non è che si nasconda dietro i nick, quelli sono un vezzo e a volte anche una tutela. la cosa davvero interessante è che ci si può limitare a leggere delle poizioni e valutarle per ciò che sono, senza contestualizzare socialmente la provenienza dell'intervento: un passo fuori dal medioevo, in cui ancora molti sono.
le lamentazioni e la loro capacità attrattiva: scremate le cazzate del tipo "ma di questo passo dove andremo a finire", o "in galera tutti", prova a leggere senza preconcetti e vedrai che alcune, anzi parecchie, delle posizioni espresse su questo blog hanno un buon impianto logico e spesso propongono letture su cui riflettere ed eventualmente capaci di formare un altro pezzo di opinione avanzata su questo o quell'altro argomento.
c'è sicuramente di meglio, ma credo che in una struttura aperta come un blog (moderato solo successivamente, altri invece hanno dei filtri che consentono di postare solo dopo l'autorizzazione del gestore) la discreta qualità che traspare da questo debba essere vista con piacere. almeno da gente aperta.
vorrei fare una piccola nota di costume .
la moglie di tony blair, primo ministro inglese, è stata additata e ridicolizzata in tutto il mondo per aver accreditato 11.000 euro al partito laburista coem spese di parrucchiere!
e mò che c'entra dirà qualcuno con i post soprascritti?
c'entra perchè questa piccola nota di costume mette in evidenza più questioni.
1) che il potere rincretinisce
2) che nessuno è immune da critiche e anche le spese di un parrucchiere possono mettere in crisi un grande e storico partito come il labour inglese.
alberto ha chiesto ragione delle spese sostenute da mirabelli e da benelli circa scelte che lui, cittadino milanese ritiene ingiustificate ed esose, si risponda a queste sue esplicite domande , si dimostri l'efficacia di tali investimenti piuttosto che richiamare l'intangibilità del partito ds, che ha altri compiti fortunatamente.
ci sono determine, delibere agli atti, dove saranno richiamati i contenuti di spesa, si facciano i giusti riferimenti.
se cherie blair ha dovuto giustificare la nota spesa del partito a cui appartiene suo marito, associazione quella sì privata, mi spieghino i compagni perchè una volta eletti nei consigli di amministrazione dei vari enti, si indignano di dover motivare le scelte.
maria
con mira al 100%...
Costituzione [pezzettino tratto da wikipedia]:
L'art. 67 (così detto divieto di mandato imperativo) dispone che «ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato», ossia riceve un mandato generale da parte del corpo elettorale, il quale non è suscettibile di iniziative di recall né da parte dell'ambito territoriale (collegio) che l'ha eletto, né da parte del partito di affiliazione; mandato generale il cui rispetto non può essere sindacato in termini giuridici (così come invece avviene per il mandato previsto dal Codice civile), ma solo (eventualmente) in termini politici, nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione (quindi, principalmente, con le consultazioni elettorali).
In buona sostanza i partiti contano nella scelta dei candidati, nella scelta del loro programma, nell'organizzazione della campagna elettorale, ma non dovrebbero contare niente sul singolo eletto, il quale viene giudicato solamente dagli elettori, che decideranno alle prossime elezioni se votare nuovamente oppure no l'individuo che aveva ottenuto la loro preferenza nella precedente tornata elettorale.
Questa norma è stata introdotta proprio per consentire ai politici la più ampia libertà e per svincolarli dagli obblighi delle discipline di partito.
Ne consegue il pieno diritto dell'elettore di esercitare il giudizio critico sul candidato nei tempi e nei modi a lui più congeniali, rientra in questo anche il pubblico dibattito, perché tale esercizio critico sarà alla base delle sue successive scelte elettorali.
Nella Costituzione invece non c'è neanche una riga in cui vengono citati gli iscritti ai partiti o quelli che si fanno il culo attaccando volantini, no, proprio non è specificato da nessuna parte che questi individui hanno maggiore preminenza rispetto all'elettore medio che se ne sta a casa in panciolle!
Ah, voler cambiare la costituzione disattendendo continuamente i suoi valori, che brutta cosa.
Vero che con l'ultima legge elettorale i partiti decidono in piena autonomia chi eleggere (bella democrazia!), ma questo proprio perché a qualcuno da fastidio la democrazia ed il giudizio delle persone.
Che fate DS, vi allineate alla nostra Costituzione, quella scelta dai cittadini o sotto sotto preferite l'altra versione, quella che i cittadini hanno rigettato?.
Quanti abitanti ha Milano. Un milione e due? Un milione e tre? E' possibile che il partito principale del centrosinistra con 4000 iscritti si senta rappresentativo di questa realtà? Il discorso di Cecchetti non fa una grinza a livello teorico ma al lato pratico non regge. E i risultati lo confermano costantemente.
La rappresentatività dei partiti è data dalla percentuale dei voti nelle elezioni. Se dovessimo considerare gli iscritti e i militanti (reali) i DS avrebbero la maggioranza assoluta in qualunque assemblea, a meno di non obbligare la costituzione di un partito dell'uomo qualunque... Ma lasciamo perdere la fantapolitica trash. La democrazia è complessa, ma facile da capire. I partiti (normalmente) decidono le linee politiche con laceranti discussioni e il frutto delle stesse provoca spesso delusioni e mal di pancia perché è necessariamente una sorta di compromesso, ma sono decisioni condivise, votate a maggioranza, statuite da assemblee. La politica ha dinemiche complesse che non si possono semplificare con delle anche giuste critiche fatte dall'esterno. Esse possono anche arrivare a chi di competenza, ma come si fa a inserirle in un dibattito democratico se non sono rappresentate? Lo stesso vale per l'operato degli eletti. Chi è eletto non ha vincolo di mandato, è tenuto a fare del suo meglio per migliorare la qualità della vita dei propri elettori e di tutti i cittadini. Il lavoro di un eletto si svolge nell'arco di una legislatura per cui le critiche, anche ragionevoli, sul fatto del giorno, non possono impegnare un eletto alla revisione del suo ruolino di marcia. Se non accontenterà le aspettative dei suoi elettori, verrà il giorno dell'eventuale ricandidatura per "giudicarlo". Anche questa è una regola democratica basilare. Insomma, la "democrazia dal basso" funziona se è organica, se ha una sua funzionalità alla funzionalità del "servizio politico". Se è solo esercizio del diritto/dovere di critica del cittadino, non può pretendere di incidere in meccanismi che sono complessi a salvaguardia della democrazia.
bene (e quella del non vincolo di mandato bisogna ricordarla sempre a mio umile avviso). però tutti i litigi sulle amministrative anche poi quando subentravano priorità un po' oltre i confini cittadini, come se poi non ci fossero state prima visto che la Brichetto Arnaboldi non è proprio l'Inter, non sono fatti di cronaca di un giorno; così come non lo sono tre tornate elettorali perse, che fanno per la precisione 15 anni di giunte di destra a Milano più i 5 che a quanto se ne sa ora verranno.
Carolina
Beh magari qui il mio commento sembrerà scontato ma - se è a questo che alludi - ovviamente non sono d'accordo col nostro ospite sulla segatura di Veronesi. Oggi avremmo una città che finalmente si avvia alla modernità, si accosta alle capitali europee, si riprende i 400mila abitanti fuggiti negli ultimi anni e con ottime possibilità di un veloce ripristino dei servizi alla persona... invece abbiamo la Moratti. La violenta campagna imbastita da Dalla Chiesa con la sponda di Rocchi è stata la pietra tombale delle chance di Milano di rinnovarsi.
Non alludo veramente a niente, caro Marco! Era la mia umile e personalissima risposta alla sua critica circa il "fermarsi ai fatti del giorno". I discorsi con l'ospite può farli direttamente con lui qualora siate tutti e due interessati a un dialogo, penso, decisione questa che certo non spetta a me nella maniera più completa.
Io vorrei solo ricordare che i "fatti del giorno" post-amministrative durano da un mese e mezzo ormai, che sono abbastanza disdicevoli visto che noi a un certo punto siamo molto più preoccupati della Costituzione e del futuro del governo, in più poco chiari.
Le mie domande per uscire dalla poca chiarezza sono:
1)che cosa vuol dire che Ferrante sarebbe "inadeguato"? Perché? Si può motivare questo?
2) Come mai alcuni responsabili DS ammettono di non averlo più sostenuto da un momento della campagna elettorale in poi, cosa abbastanza grave visto che nei fatti (lasciando perdere quello che per te sarebbe potuto essere e che comunque non è stato) era questa la chance di vincere sulla Brichetto Arnaboldi in Moratti?
3) E' normale che in luogo di sostenere il candidato ci si sia dati ancora in piena campagna elettorale a cose quale il mettere le mani avanti su un Partito Democratico che ancora non esiste, se mai esisterà?
4) Qualcuno di voi, se non sopporta i blog, può almeno seguire i programmi tipo "Carta Straccia" su Antenna3 dove molti altri cittadini usufruiscono di un filo diretto con i politici e dicono cose spesso interessanti su quella che è l'esistenza reale in città?
5) E di problemi concreti vogliamo parlarne? Solo la cgil raccoglie firme per iniziative sul problema casa a Milano, o posso sentire obiezioni anche politiche alle speculazioni delle "diversificazioni nell'immobiliare" di Brichetto Arnaboldi in Moratti - consigliere d'amministrazione della petrolifera Carlyle?
6) I 400 mila non ritornano perché non è sindaco Veronesi?
E potrei continuare, ma non voglio sovraffaticarla con troppe domande.
Carolina
marco:
1) chi dice che avremmo vinto con Veronesi? I sondaggi che ho visto io non lo davano meglio di Ferrante, anzi. E comunque, l'idea che Veronesi (80 anni, compromesso con le più inquietanti lobby finanziarie lombarde e non) possa essere visto come "speranza di rinnovamento" da una classe politica di cui ti fai portavoce e che non è stata capace di produrre un candidato presentabile in 15 anni, arriva a farmi sorridere. Da elettore di sinistra, sinceramente non vedo differenze con letizia. Comunque, anziché incolpare Dalla Chiesa, Rocchi e i "nogglobbal", forse ti converrebbe considerare la miseria politica con cui casa tua ha affrontato questo confronto.
2) le persone di cui ho chiesto le dimissioni non sono eletti, ma funzionari di partito che - gestendo la faccenda in modo dilettantesco (ivi incluso il carosello di candidature) - hanno dato un contributo determinante a perdere una battaglia che a luglio era stravinta (cisiamo giocati oltre 10 punti di vantaggio in pochi mesi).
3) gli eletti sono ingiudicabili, visto che l'Italia vive in una condizione di democrazia congelata. La legge elettorale ha fatto sì che 15 oligarchi abbiano deciso la composizione del parlamento. Il cittadino non ha avuto alcuna possibilità di giudicare. Può solo decidere a che oligarca consegnare la poltrona.
4) il "basso" non "pretende" di incidere in processi complessi" (complessi? mah...). Incide e basta, checché piaccia a te e ai tuoi boss. Dal novembre del 1994 a Roma fino alla protesta contro la candidatura di Veronesi - attraverso Palavobis, piazza Navona, piazza San Giovanni - grazie alla Rete i cittadini hanno cominciato a riprendere il controllo del proprio futuro, sottraendolo piano piano dalle mani della cosca politica. E' un processo lento e in salita, a cui l'oligarchia politica si oppone in ogni modo. Ma è un processo inarrestabile, i cui segnali sono più che evidenti.
Per Carolina, Alberto, Berya, Rotafixa :
siete veramente spietati !! Bravi.
E' la gente come voi che fà tremare la destra.
Un richiesta da un fan: ma perchè non fondate un partito invece di perdere tempo a insultare i DS sulla rete?
Così tanto per capire quanto pesano le vostre idee, magari scoprireste che rappresentate ben più dello zero virgola , potreste essere anche eletti. A quel punto in caso di critiche vorrei vedere uno che si firma Berya come reagirebbe.
Penosi.
insultare? sono domande le mie. ci sono un mucchio di cose che non ho capito della sinistra meneghina e le chiedo, visto che sono di sinistra e di Milano.
Carolina
Angelo: mi spieghi dove sono gli insulti?
tetragonia, appunto. e non ce n'è la coscienza, sgorga naturale la chiusura.
a coloro che dicono "siete solo capaci di criticare", tra cui mirabelli, suggerisco di andare tra i commenti al pacchetto bersani.
altro che riforme istituzionali, maggioritario o proporzionale....
Alberto, dove sono gli insulti? In questo paese di giornalisti consenzienti qualsiasi critica è ritenuta insulto, che vuoi farci, saper ascoltare gli altri, accettare le critiche e trarne giovamento è un'arte difficile che pochi conoscono o vogliono conoscere.
Il mio ultimo commento in questo thread, perché ritengo che il lettore abbia materiale sufficiente a farsi un'idea chiara della situazione milanese. L'idea che la critica politica - per quanto dura, anche feroce - possa far piacere alla destra è un esempio tipico della limitatezza di chi fa politica a Milano oggi. Da quando è cominciata la marcia verso le comunali milanesi, diciamo l'estate 2005, ho incontrato un esercito di persone insoddisfatte di come venivano gestite le cose. Non ho visto una - dico una sola - "autocritica" di questi persnoaggi che non fosse campata in aria. Chiari e sinceri nel darsi autonomamente dell'incapace (come Mirabelli in questo suo testo), lo fanno senza timore, perché l'autocritica resta pura teoria, non c'è uno solo di questi dilettanti a vita che abbia implementato un protocollo di conseguenze da far seguire a sconfitte e autocritiche. Nulla. Si "autocriticano", poi riprendono il loro balletto senza sosta. Comodissimo no?
Comunque, oggi è una giornata magnifica grazie a un governo che nonostante qualche faccia poco presentabile, resta sempre il più bel governo nella storia della Repubblica.
caro alberto, con tutti i nostri limiti noi ultraquarantenni (quelli ingenui, che vivono tra le nuvole o sui terrazzi cattocomunisti e non sanno cos'è la vita vera) siamo ancora capaci di crederci, mentre altri nostri compagnucci di elementari sono diventati troppo esperti della vita per avere ancora la possibilità di cambiare. eppure sarebbe il loro mestiere vero: interpretare ed attuare.
a napoli queli così li chiamano 'spertaioli, in sicilia 'sperti. naturalmente in accezione ironica (disclaimer per esenti da ironia).
oggi prodi sulla stampa di torino: ‘’L’altra notte -racconta il presidente del Consiglio- ho convocato i miei ministri a palazzo Chigi. Un incontro straordinario, al di fuori della ritualita’ e in un orario tale da rendere difficili le fughe di notizie. Ho spiegato che eravamo pronti con il pacchetto liberalizzazioni e che intendevo battezzarlo subito’’, perche’ ‘’se ne cominciavamo a parlare, a discutere pubblicamente, non si sarebbe fatto piu’. E invece era assolutamente necessario’’.
e perchè non si sarebbe fatto più? per le lobbies che sarebbero subito entrate a gamba tesa (vedere tra ieri e oggi le dichiarazioni di federfarma, confocommercio, associazioni tassisti e corporazioni medievali varie). e come ha agito prodi? come il furbo bortoldo, con una mossa da contadino che fa onore a lui e ai contadini. quelli veri.
semplice no?
ma no, la politica è più complessa....
avete smesso di sognare, ex compagnucci.
per marco volante,
da iscritta ds capisco il tuo sforzo di voler difendere il partito, perche sappiamo benissimo entrambi, come tutti gli iscritti al partito, quanto sia complessa e difficile la realtà politica odierna, quanti e quali sono i fronti da cui arrivano le aggressioni verbali e non contro il nostro partito.
ma permettimi di dirti che ci sono tantissimi iscritti ds che sono un po' stufi di politiche decise nei palazzi e mai discusse nelle sedi del partito, le azioni amministrative vengono , ahimè sempre più spesso, esposte a posteriori con le motivazioni più assurde , del tipo la giunta ha deciso così, per opportunità di alleanze si è dovuto assentire, etc etc.
Se in passato, in virtù della allenza si doveva buttare giù io rospo, ora non più, siamo sotto gli occhi di tutto il mondo, l'Italia è governata dal centrosinistra, il nostro ministro agli esteri è stato un dirigente dell'ex pci, abbiamo il dovere non solo morale ma addirittura di opportunità essere un partito trasparente, lineare , con le porte aperte, e se arrivano le critiche ben vengano, noi non abbiamo nulla da nascondere, sapremo motivare le scelte fatte, e se non saremo in grado vorrà dire che dobbiamo mettere in discussione , tranquillamente , quei compagni che abusando del nostro partito si fanno i loro affari e i loro comodi.
non è moralismo bigotto, credimi, ma di utilità politica.
maria
senza contare che abbiamo il primo presidente della repubblica eletto in un parlamento democratico occidentale proveniente dal pci.
è una grande responsaqbilità e non possiamo giocarcela con tanta facilità
maria