potrebbe essere una possibile scuola di formazione per la classe dirigente del (possibile) futuro partito democratico
azzz... ma che tristezza...
è l'inquadramento totale...
chissà da questo bel quadretto che belle personcine aperte al mondo e alle diversità ne scaturiranno...
chissà se gli daranno anche un numerino da applicare ai vestiti... :-(
il trucco e' non imporre le cose, ma fargliele addirittura volere. il miglior modo per limitare le liberta'.
brainwash, nemmeno troppo fine, da hollywood agli scuola bus. la prossima e' internet.
internet? auguri! sono curioso di vedere come faranno.
questa notizia comunque è scandalosa. i genitori dovrebbero farsi sentire, ma mi sa che quelli sono rincoglioniti da mo'...
"internet? auguri! sono curioso di vedere come faranno."
mi viene in mente come esempio la cina....
a me viene in mente palladium, cercate con google
"trasmettere programmi e pubblicità differenziati a secondo dell'età degli studenti"
fosse anche raccogliere merda di cane il pragmatismo americano e' sempre all'opera
non occorre andare ne in Cina, ne in India..., basta restare in Ita(g)lia...
provate a digitare censura internet Italia
ehmmm ho dimenticato un pezzo...
provate a digitare su google: censura internet Italia
leggete bene, parla anche di differenziazione dei programmi secondo l'area geografica e la composizione etnica della popolazione.
il rincoglionimento e' uguale per tutti, ovvero "non olet pecunia".
Con palladium questi ci spaccano il culo
tenetevi stretti i vecchi chip o e' meglio che cominciamo a fare serie azioni di boicottaggio internazionale
ah sensi, ma parli di censura o di brainwashing?
perchè la cina censura, è vero, ma se una cosa del genere accadesse in america, voglio sperare, in milioni griderebbero allo scandalo. del resto (in politica interna) sono ancora uno stato democratico.
il brainwashing invece, inteso come utilizzo di un mezzo di comunicazione per il lavaggio del cervello al popolo, è un po' dura da effettuare su internet.
in tv riesce facile, ma in rete è un'ardua impresa.
per questo dico auguri
grazie berja.
il concetto e' che il controllo e' nelle mani di pochi ed il sacco puo' essere chiuso facilmente, o sbaglio?
question: quanti sono gli organismi che hanno controllo degli ip negli stati uniti?
parlo di chi mette le mani sui media per usarli come cazzo vuole.
drizzt se ti riferisci alla censura voluta dall'aams, e' una mezza cacata, realizzata in maniera alquanto dilettantesca portando i providers italiani a protestare in maniera ufficiale; certo si tratta del famoso precedente che non fa ben sperare affatto.
ok, ma la rete non la fanno solo i padroni, la fanno anche gli utenti.
controllarla è un'impresa titanica.
guardate il p2p, è quasi un decennio ormai che lo combattono, non hanno ottenuto niente, anzi si diffonde sempre di più.
Con palladium puoi avere accesso solo a determinati
contenuti certificati da non si sa ancora bene chi (sicuramente la cricca neocon) e' tutto e' controllato a livello hardware,nei chip appunto
berja...
al momento mi riferisco a quello...,
oltre ad essere un precedente, hai notato che in TV non se ne è quasi parlato...???
se è così adesso, dopo il palladium..., cosa accadrà...???
non hanno ottenuto niente
non sarei cosi' ottimista, visto che ms sta lanciando una piattaforma che faccia concorrenza ad ipod-itunes.
il p2p avra' una stretta paurosa non appena la riaa e gli enti simili riusciranno a convincere (o comprare) i provider che fanno traffico (ovvero soldi) con il p2p, in italia per esempio abbiamo infostrada sulle cui reti il p2p e' apertamente osteggiato con varie misure.
dopo il palladium accadrà che chi non si adegua passerà inevitabilmente a linux.
oltre ad essere un precedente, hai notato che in TV non se ne è quasi parlato...???
beh questo e' un TUO problema :-)
io non mi riferisco alla tv per avere le mie fonti d'informazione, mi basta che se ne sia parlato su internet, su punto informatico, su zeus news e su ng e forums.
del resto e' in atto un distanziamento PAUROSO tra chi vede solo la tv e chi invece si serve anche di altre fonti, in quest'ottica e' ancora piu' temibile quest'iniziativa della tv sugli scuolabus.
Davide da quanto so i controlli non sono a livello di sistema operativo quindi passando a linux non so quanto risolvi
ma da quant'è che la riaa fa pressioni? non è così facile. stiamo parlando di un traffico immenso.
centilioni di gigabyte trasferiti ogni giorno, forse superiori a quelli del traffico web.
che interesse hanno i provider a cedere? non c'è solo la musica, ci sono anche i film. anzi direi soprattutto i film.
ho saputo anch'io dei filtri messi da libero, qualche utente se n'è pure accorto, ma non così terribili. ho amici con adsl libero che continuano tranquillamente a scaricare film e musica come e più di prima.
Davide...
ho giusto Knoppix sempre con me... :-)
berja...
fortunatamente il problema non mi riguarda minimamente..., ma riguarda tutti coloro che un PC non lo hanno...
quindi, siamo alle solite, l'informazione corretta latita allegramente...
sul P2P...
wind infostrada non ti permette più l'utilizzo di alcuni P2P...
il modem si sconnette automaticamente...
sull'effettuare un controllo capillare sul traffico è una cosa al momento improba...
troppo traffico, ma in futuro...???
dopo il palladium accadrà che chi non si adegua passerà inevitabilmente a linux
leggiti bene cosa e' palladium e come funziona, non sara' cosi' facile.
e poi ricordati cosa hai scritto altre volte su linux e cosa hanno scritto altri come te, usare sw GPL, limitare l'uso dell'auto e darsi obbiettivi di decrescita sono le battaglie di classe del 2000.
Palladium: la Soluzione Finale secondo Microsoft e Intel
"I piani di Microsoft per il futuro dell'informatica sono stati rivelati in questi giorni con un'anteprima nelle pagine di MSNBC/Newsweek: in un'iniziativa denominata Palladium, Microsoft si è alleata con Compaq, HP, IBM, Intel e AMD per creare una nuova generazione di software da abbinare a processori nei quali saranno integrate direttamente potenti funzioni di sicurezza. Sicurezza realizzata non più soltanto a livello software, come adesso, ma anche a livello hardware, come nei sistemi militari."
linux verrà trattato come un fastidioso virus passeggero
ho giusto Knoppix sempre con me... :-)
ottimo! dopo l'adozione di palladium avrai un bellissimo frisbee.
così non lancerò il pc..., ma solo il CD... ;-)
ho amici con adsl libero che continuano tranquillamente a scaricare film e musica come e più di prima.
perche' i filtri e l'analisi del traffico riguardano gli utenti della rete infostrada, chi ha una linea telecom rivenduta da infostrada (la stragrande maggioranza degli utenti) non ha alcun problema sul p2p.
ma non eri un ingegnere davide? spero tu non ti occupi di telecomunicazioni, senno' so' cazzi nostri.
su linux non credo di aver scritto nulla in contrasto con ciò che ho detto sopra.
non sono un fan sfegatato di linux, non ho alcun problema a dirlo, ma nel momento in cui non ci sarà altra soluzione, viva il pinguino.
di software GPL è pieno il mio pc, ce n'è meno su quelli dell'azienda, ma non dipende da me, dovresti rivolgerti ai dirigenti.
e la mia auto pure va a GPL, fra parentesi :D
su palladium mi sono informato a suo tempo, ma anche consultando ora wikipedia, non vedo il dramma. ma forse stiamo parlando di due cose diverse: io mi sto sempre riferendo all'ambito siti "amatoriali" (come questo) e p2p, che rappresentano la vera innovazione e la vera libertà di internet.
per quanto riguarda tutto ciò che è "istituzionale" o aziendale, è chiaro che con palladium la morsa si stringe considerevolmente.
E gli utenti di Mac rischiano anche loro qualcosa dall'introduzione di Palladium ?
Un saluto.
niente telecomunicazioni per fortuna, sviluppo software.
Palladium è il nome in codice di una tecnologia studiata da Microsoft, ma è solo una delle tante nomee con cui da un pò di tempo le grandi industrie cercano di imporre tecnologie di Trusted Computing.
Consiglio la visione di questo bel video:
http://video.google.com/videoplay?docid=-764787309772942566&q=trusted+computing
La lettura di questo sito:
http://www.no 1984.org/ (togliete lo spazio)
in particolare questo articolo di Richard Stallman:
http://www.no 1984.org/%27Can_you_trust_your_computer%27_by_Richard_Stallman
Qualcuno si chiedeva chi decidera "quali sono" i contenuti affidabili.
Se ne occuperà il Trusted Computing Group, un consorzio composto da tutti i più grandi marchi dell'elettronica e dell'intrattenimento, questa è la lista:
https://www.trustedcomputinggroup.org/about/members/
Il trusted non riguarda solo internet, ma in generale la fruizione dei contenuti, il tanto pubblicizzato HDTV ad esempio nasconde dentro una tecnologia che renderà praticamente impossibile effettuare una registrazione della fonte video, così lo standard che dovrebbe sostituire i DVD-VIDEO, il cosiddetto Blu-Ray, chip trusted sono già inseriti in moltissimi telefonini, nei palmari ed ovviamente nei nuovi chip per PC, ma con funzionalità di controllo al momento ridotte al minimo, basterà però un semplice aggiornamento del software per attivare il chip.
Ad esempio, segnalo che con l'aggiornamento all'ultima versione di Windows Media Player si accetta implicitamente l'attivazione futura di tecnologie di Trusted Computing nel proprio sistema operativo, sconsiglio quindi vivamente di aggiornare tale player.
L'uso di Linux in questo caso non metterà al sicuro da niente, qualsiasi sistema operativo, come qualsiasi altro software per funzionare dovrà essere "certificato", per essere certificati bisognerà far parte del consorzio o pagare una tassa.
Ovviamente anche tutti i programmi che funzionano sotto linux dovranno essere a loro volta trusted per funzionare.
Il risultato disastroso sarebbe che le uniche versioni funzionanti di Linux sarebbero quelle collegate a grandi aziende software in grado di pagare la "tassa".
Non solo, se anche si dovesse sviluppare un mercato di chip parallelo c'è da supporre che anche internet diventerà con il tempo "trusted", i contenuti delle pagine web infatti vengono create con dei programmi (minimo un editor di testo), tutti i programmi creati con computer "trusted" probabilmente non saranno fruibili dai computer normali che sarebbero quindi tagliati fuori.
Se anche si creasse una rete internet alternativa , cosa che si sta già facendo tra l'altro (sempre che la cosa non sia bloccata per legge), questa rete alternativa sarebbe comunque incompatibile con la rete "ufficiale".
L'unica soluzione è non comprare prodotti "trusted", basta informarsi prima, se questo mercato dovesse decollare sarebbe un vero disastro, per gli utenti, per le piccole aziende di software e per la libertà in generale.
Il p2p Davide è sotto attacco da un pezzo, sono centinaia i server chiusi, e migliaia le persone denunciate, con pene che ormai superano per severità quelle di reati ben più gravi, esistono già adesso tecnologie che bloccano l'accesso alle risorse p2p.
In Italia questa tecnologia è già usata dal provider Libero, in buona sostanza quando attivi un client p2p ti vengono tolte le risorse di banda e la tua navigazione si inchioda.
Scusate se sono stato poco chiaro ma ho scritto in fretta, per qualsiasi chiarimento potete pure chiedermi in pvt via e-mail.
Gaetano..., con questa spero di rispondere...
1) Intel ha annunciato il rilascio delle cpu Pentium D, che integreranno un ambiente TCPA per l'esecuzione di operazione crittografiche
2) Phoenix, uno dei maggiori produttori di BIOS, ha presentato il primio bios TCPA compatibile per la realizzazione di motherboard TCPA compatibili
3) Apple ha inserito nei kit per sviluppatori una serie di API per l'utilizzo di DRM TCPA compatibili che verranno inseriti in MacOS X (voci assolutamente non controllabili parlano di una completo allineamento di MacOS X a TCPA con il successore della versione attuale 1.4 "Tiger", oppure addirittura nei futuri aggiornamenti di Tiger stesso, durante il passaggio alla piattaforma x86).
4) Microsoft ha annunciato il rilascio di Windows Vista (l'ex Longhorn), che includerà un DRM a specifiche TCPA
Questi sono tutti i pezzi necessari perchè il 98% dei pc (wintel e mac) siano TCPA compatibili.
Tirate le somme e contate i mesi. Se tutto procede così, tra 12, 24 mesi al massimo, tutti i pc ed i mac in vendita saranno TCPA ed impediranno al loro proprietario di fare quello che Microsoft, Intel, Apple, RIAA, Sony, Time-Warner, Sky, etc., etc. etc. considerano "sbagliato".
A fine 2006 chi vorrà avere un pc che faccia solo quello che gli viene detto, e non obbedisca ad altri come la scimmietta di Indiana Jones, dovrà per forza usare Linux od uno *nix non commerciale. Qualcuno dirà, in parte giustamente "Ma questa è una buona notizia, così tutti useranno Linux !"
Non è affatto detto, questo potrebbe non essere possibile; l'hardware TCPA infatti puo' non funzionare, o funzionare con prestazioni ridotte se non viene bootstrappato con un sistema operativo, driver ed applicativi TCPA. Per cui la scheda TV del vostro nuovissimo Media Center potrebbe tranquillamente rifiutarsi di funzionare sotto Linux, oppure il player multimediale potrebbe inviare direttamente per posta elettronica una denuncia alla SIAE per il DivX che avete appena scaricato, oltre ad impedirvi di vederlo. Ed in ogni caso come fareste a lavorare con l'ultima suite di sviluppo multimediale od impegnare il BFG9000 contro quella squadra di coreani che vi ha battuto l'ultima volta a Doom XIV multimultiplayer ?
Una battuta? Provate a leggere cosa dicono le licenze delle ultime versioni di tutti i player multimediali più diffusi. Prevedono che essi possano installare qualunque software ritenuto necessario (per cosa?) sul vostro computer senza nemmeno comunicarvelo. Se avete installato un player recente, avete accettato una regola di questo tipo.
E non ci sarà mai un DeTCPA od un TCPA Jon. La decodifica dei DVD per poterli leggere sotto Linux è stata possibile solo perchè un idiota ha lasciato una chiave privata dove non doveva, e perchè la protezione Css è un oggetto bacato all'origine e vecchio di 10 anni; la piattaforma TCPA è un oggetto moooolto più sofisticato e robusto, e non ci sarà Jon che tenga.
Oltretutto nel frattempo il quadro legale è cambiato, diventando "compatibile TCPA", ed anche solo il provare a leggere il bios di una scheda appena comprata potrebbe far andare in galera.
gaetano: gli utenti mac sono morti da quest'anno con l'adozione delle cpu intel su quasi tutte le macchine apple.
davide: io mi sto sempre riferendo all'ambito siti "amatoriali" (come questo) e p2p, che rappresentano la vera innovazione e la vera libertà di internet.
e' ovvio che c'e' una certa differenza tra contenitore e contenuto, per quanto possa dirne mcluhan, ma credo che palladium creera' enormi problemi alla circolazione dei saperi, perche' se non si vorra' che un blog o un sito ospiti contenuti scomodi bastera creare apposti fitri ed implementarli a livello di codice palladium, ovvero codice dedicato a quest'architettura, criptato e non controllabile dall'utente finale.
il sw non certificato palladium non potra' girare sui pc con palladium etc etc.
gia' negli anni '90 era stata combattuta una battaglia contro un chip similare, con intenti censorii, la cui adozione fu uno dei cavalli di battaglia di al gore (della cui moglie tipper gore dovresti sapere molto, se ti interessi di rock'n'roll), quella battaglia fu vinta dalla eff.
magari se si fa informazione e si mobilitano le persone questa battaglia contro il controllo delle informazioni non e' ancora persa.
E gli utenti di Mac rischiano anche loro qualcosa dall'introduzione di Palladium ?
Postato da Gaetano Mercoledì 28 Giugno 2006 alle 18:08
Gaetano, Apple è entrata nel consorzio da un pezzo, anche per questo motivo nel futuro intende adottare chipset intel.
Il p2p Davide è sotto attacco da un pezzo, sono centinaia i server chiusi, e migliaia le persone denunciate, con pene che ormai superano per severità quelle di reati ben più gravi, esistono già adesso tecnologie che bloccano l'accesso alle risorse p2p.
assolutamente sì.
ma per un server che chiude ne aprono altri dieci, e gli utenti in italia sono nell'ordine di milioni.
io sono ottimista, vedo le reti edonkey e bittorrent ingrandirsi sempre di più.
i fatti eventualmente mi smentiranno.
grazie salvatore e drizzt, siete molto piu' bravi di me che sono vecchio, criptico, astioso e marxista-leninista.
su bit torrent non sei aggiornato, lo sviluppatore ha ceduto; verrano posti appositi strumenti di controllo dei contenuti nel codice dell'applicazione.
Per chi mastica un pò di inglese c'è anche questo video della Free Software Foundation:
http://video.google.com/videoplay?docid=9160779462333863954&q=the+corruptibles
Purtroppo queste battaglie informative vengono portate avanti da pochi e, purtroppo, spesso vengono ignorate da molti utenti, che corrono come imbecilli a comprare ogni novità tecnologica che viene spacciata come "rivoluzione tecnologica".
Guardate come si esalta in questo periodo l'HDTV, non si tratta solo del computer, si tratta DI TUTTO, della totale privazione di libertà nel copiarsi un cd, un dvd (anche per uso privato), dell'impossibilità di creare software ad uso personale...un incubo
prego berja...
il pezzo era già pronto... :-)
risale al settembre 2005 un momento in cui se ne parlava un'pò di più...
al momento la cosa importante è fare informazione...
il nemico palladium dovrebbe essere portato alla luce in tutti i siti...
è una mazzata terribile alla libertà personale...
e va combattuto con tutti i mezzi (legali) disponibili...
quindi chiunque abbia un sito, ne parli e informi... grazie..
A me il titolo di questo post pare un'intollerabile offesa al popolo americano
Davide, la maggioranza dei paesi adotta leggi sempre più favorevoli alle grandi industrie e sempre più sfavorevoli nei confronti degli utenti.
Bittorent è stato già venduto dal suo creatore.
Esistono software anche superiori ad Amule, che riescono a garantire l'anonimato di chi scarica, ma l'introduzione del Trusted Computing spezzerà ogni velleità alla fonte e poco importa se tu continuerai ad avere il tuo bel PC non trusted perché conta ciò che farà la maggioranza.
Immagina adesso la fatica immane che gli sviluppatori linux fanno per creare driver alternativi alle periferiche più diffuse, driver le cui tecnologie vengono tenute nascoste dai produttiri i quali non si preoccupano neanche di sviluppare una versione compatibile per sistemi operativi alternativi, immagina la fatica di rendere fruibili filmati in formato Wmv su Linux.
Wmv è un formato proprietario di Microsoft che non si sogna nemmeno di dare le specifiche ad altri, certo le persone potrebbero diffondere i filmati in formato Ogm e l'audio in formato OGG Vorbis (che sono due standard aperti) ma non lo fa nessuno perché nessuno si preoccupa di interoperabilità.
Quando non basterà del sano reverse engineering (già vietato per legge) perché ci saranno chipset a bloccare qualsiasi tentativo di crackaggio tutto ciò che è alternativo alla grande industria sarà fatto fuori irrimediabilmente.
davide:sviluppo software
e non comprendi l'enorme portata che avra' sul sw l'adozione dell'architettura palladium?
(perche' di un'architettura PESANTE stiamo parlando, non di un chippettino da dissaldare sulla playstation)
forse sarebbe stato meglio che avessi detto che ti occupavi di TAV, sarei stato piu' tranquillo.
kaiser: qualsiasi tua affermazione e' un insulto intollerabile all'umana intelligenza, stai zitto.
Borja : la tua affermazione da "stalinista libertario" è il tuo stesso nick-name sono un insulto all'umanità intera.
Quoto in pieno Berja in merito al lavoro di Davide, assurdo che tu non ti renda conto delle possibili conseguenze nell'adozione di massa di architetture trusted.
Questo a prescindere dal fatto che tu sia pro o contro il free software, io mi preoccuperei anche se fossi uno sviluppatore microsoft (per fortuna sono riuscito a tenermi lontano da vb.net per ora...:) ).
Non è un caso se le piccole aziende di software erano tutte contrarie all'adozione dei brevetti che qualcuno voleva imporrre anche qui nell'UE!
Qui, altro che brevetti, mamma mia!
Kaiser, non so se il titolo è un insulto al popolo americano (!?!) ma in questo caso sicuramente ben si adatta a te, che totalmente estraniato dal contenuto dei 45 post precedenti al tuo, te ne sei uscito con un'affermazione di quattro soldi e lunga una riga.
Ora stiamo parlando di cose serie, offenditi per il popolo americano da un'altra parte va...:)
vado via 3 sec. e arriva Kaiser...
e cosa dice...???
A me il titolo di questo post pare un'intollerabile offesa al popolo americano
Postato da Kaiser Mercoledì 28 Giugno 2006 alle 18:35
uazzzzz... ma ti rendi conto di cosa si sta dicendo...???
si parla di prendere degli adolescenti e di propinargli qualcosa di adatto alla loro età
questo è indottrinamento...!!!
se ci fosse mio figlio su quell'autobus, mi inkaz**** come un toro...!!!
e i post seguenti...???
sai di cosa si parla...???
si parla del futuro davvero poco roseo dell'informazione...!!!
se questo obbrobrio va in porto saremo in balia dei poteri forti..., di chi lascia/vuole che l'informazione non sia libera...
certo..., per chi non ama informarsi non cambierà nulla, ma per chi non vuole essere sottomesso dagli esportatori di democrazia la vedo dura...
quindi, per favore, su questo argomento informati e nel tuo piccolo datti da fare...!!!
Kaiser, fuori dai coglioni, qui si discutono cose interessantissime, nessuno ti ha chiesto niente, il titolo non è un insulto agli STATUNITENSI ma semplicemente un constatazione di un dato di fatto. Va' a giocare con i brogli elettorali e il fondamentalismo brianzolo!
Per favore, ora riprendete il filo del dicorso, non fatevi distrarre del molesto diplomando onanista!
Darth, in effetti saremmo un pò OT, comunque dimmi cos'altro vuoi sapere?
carissimi, mi spiace abbandonarvi, ma il tempo è tiranno...
vi saluto e vi auguro una buona serata... :-)
e date addosso al palladium con tutti i mezzi...!!!
No, niente, io in materia di informatica sono un neofita perenne, mi sono appassionato alla lettura dei vostri interventi... ci capisco così poco da non potere nemmeno porvi una domanda specifica... ma insomma, con emule mi beccano già da adesso? E se sì cosa bisogna fare? smettere col p2p subito?
e non comprendi l'enorme portata che avra' sul sw l'adozione dell'architettura palladium?
la comprendo eccome. paradossalmente non potrei nemmeno crearmi un programmino che calcola il fattoriale di un intero e farlo funzionare, senza la certificazione della trusted computing.
ovviamente se il 'piano' va a buon fine. quel che io metto in dubbio è proprio questo. dubito che riusciranno a farlo.
sinteticamente, e molto superficialmente, parlando dell'aspetto software, per me vige il principio che tutto ciò che può essere criptato, può essere decriptato. i crack insegnano.
per un ciclo while che fa, è sempre possibile trovare un ciclo while che disfa.
dal punto di vista hardware la questione è più problematica, ma sono fiducioso.
Davide, la questione è molto molto molto molto molto (più qualche altro molto omissis) complessa di quanto tu in questo momento stia immaginando.
Mettiamola così, anche il migliore dei ladri se privato delle mani non riuscirà a rubare più nulla....
Non consideri inoltre il livello medio-basso dell'utente di computer a cui un venditore esperto potrebbe vendere un carciofo facendogli credere che si tratta dell'ultima innovazione in fatto di tecnologie...:)
Darth Wanax, in teoria si, al momento il trucco più usato è quello di mettere in distribuzione su amule dei file fasulli e beccare gli indirizzi ip di tutti quelli che cercano di scaricarli e di metterli in condivisione.
La nuova legge Urbani ha inasprito molto le norme in materia di copyright, una delle clausole modificate è quella relativa al "fine di lucro" che viene sostituito con "al fine di trarne profitto" che allarga molto lo spettro di punibilità, il semplice risparmio del costo di un cd originale è già di per se un "profitto".
E' lecito credere che i file monitorati sono quelli legati alle produzioni più famose e alle ultime uscite discrografiche ma in realtà vale il reato che prevede multe pesantissime e anche la galera.
Il trusted computing invece è un discorso molto diverso, più complesso, mira in buona sostanza a privarti della libertà di utilizzo del computer, cellulare, videoregistratore, lettore dvd, televisore, monitorando all'origine l'uso che fai dei tuoi strumenti elettronici, in buona sostanza detti strumenti saranno sotto il controllo del TC Group.
Ti invito a leggere i link e i video segnalati nei post, e poi ovviamente disponibilissimo a contatti via e-mail per ulteriori approfondimenti! ;-)
Aggiungo anche il link alla rubrica "Cassandra Crossing" di punto informatico, ma di materiale se ne trova tantissimo, rivedi i link che ho segnalato più su:
http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=cassandra%20crossing&t=4
tranquillo darth wanax, col p2p finche' gli utenti delle singole reti sono decine di migliaia hai poco da temere, e' la famosa "illegalita' di massa", se riusciranno ad isolare, come stanno facendo su infostrada, i singoli gruppi di utenti, ci sara' da preoccuparsi.
cosa bisogna fare? informarsi, informarsi ed informarsi!
www.punto-informatico.it
www.zeusnews.it
e questi sono solo due esempi.
In realtà Berja qualche sfigato dalla "massa" viene pescato.
Comunque al momento il sistema utilizzato in Italia è quello dei fake file o dei fake server.
Wanax, fuori dai coglioni vacci tu, onanista altrettanto, e poi "qua stiamo discutendo di cose serie"...e che grandi cose serie...come se foste gli esperti di chissà che...che poi senti da che pulpito, voi che partendo da un argomento arrivate al Metal o alle marche di birra...
Kaiser, a dire il vero, a differenza tua, io cerco di parlare di ciò che so, se poi devi intervenire nei post giusto per fare polemica il discorso è diverso, io non ti seguirò di certo.
Polemica? Bè scusa, ma il titolo del post pare davvero un insulto agli americani in generale,
Che poi "fuori dai coglioni" è il modo di fare? Che cafonaggine incommensurabile
per me vige il principio che tutto ciò che può essere criptato, può essere decriptato. i crack insegnano.
principio valido, in teoria.
per crackare una chiave DES (56 bit) nel 1999 occorsero 100000 computer usati con il calcolo distribuito e 22 ore e 15 minuti.
nel 2000 ho visto crackare una chiave RSA a 40 bit con un cluster di 486 (progetto "ciclope" dell'hacklab firenze) partendo dal testo in chiaro.
insomma non e' poi cosi' semplice, in crittografia la validita' dell'algoritmo di criptazione viene misurata considerando il tempo e le macchine che si presume siano necessarie al cracking; quindi non credo che per palladium si farebbero fregare cosi' facilmente e trattandosi di applicazioni residenti su hw, in caso di cracking, si dovra' ricorrere a pesanti e fastidiosi emulatori sw.
non e' piu' semplice cercare di impedire questo obbrobrio prima di dover spendere tempo ed energie per correre ai ripari dopo?
kaiser ancora non hai capito? o intervieni a proposito (e non ci riesci mai) oppure non rompere i coglioni e non ti lamentare se ricevi sputi e pernacchie.
In realtà Berja qualche sfigato dalla "massa" viene pescato.
per lo più amministratori di grossi server o comunque gente che possiede materiale 'pirata' in quantità enorme e che cerca di trarne profitto.
vero che ora la norma è cambiata, e per incorrere in sanzioni è sufficiente un 'guadagno', ossia semplicemente avere gratis ciò che dovrebbe essere pagato, MA anche allo stato attuale il ragazzino che scarica qualche mp3 e qualche film per uso personale non ha praticamente nulla da temere.
Davide, la questione è molto molto molto molto molto (più qualche altro molto omissis) complessa di quanto tu in questo momento stia immaginando.
appunto. tu considera la vastità di ciò di cui noi stiamo parlando. l'obiettivo di questi è imprigionare, bloccare tutto quanto con qualche chipset e qualche parola chiave. ma qui non si tratta di 4 gestori che possono fare cartello, qui si tratta di migliaia di grandi e piccoli produttori, ci sono le università, gli sviluppatori OS. e nemmeno gli sviluppatori di codice proprietario (come sono io al momento) vedrebbero bene la cosa. se il problema fosse solo l'utente finale, sarebbe una cazzata. ma le bocche da far tacere e le mani da legare a mio parere sono troppe, per rendere possibile un tale scenario apocalittico.
Mah, la situazione che si sta delineando negli USA non lascia affatto ben sperare, io parto dal presupposto che i soldi possono tutto.
Inoltre, dov'è la fatica? Quando avranno imposto alle masse Blu-Ray, Hdtv, PC e cellulari trusted non si potrà tornare indietro, al massimo si potrà sperare in un mercato alternativo, che però potrebbe essere osteggiato.
Ti ricordo che Microsoft, pur di non spacchettare Windows Media Player da windows continua a pagare una multa salatissima ogni giorno alla UE.
La situazione non mi pare banale, penso invece che proprio le persone più legate al settore informatico dovrebbero essere quelle che più di tutte si impegnano per informare gli utenti che, per la maggior parte, sono completamente all'oscuro dei possibili rischi che si profilano all'orizzonte.
Per la cronaca la PS3, avrà pure 7 processori, ma sarà full trusted.
Non ci ho capito un'acca !
Potreste essere più divulgativi ?
Mandrake, hai provato a dare un'occhiata ai link che ho postato? Li riassumo:
Sul trusted computing.
Consiglio la visione di questo bel video:
http://video.google.com/videoplay?docid=-764787309772942566&q=trusted+computing
La lettura di questo sito:
http://www.no 1984.org/ (togliete lo spazio)
in particolare questo articolo di Richard Stallman:
http://www.no 1984.org/%27Can_you_trust_your_computer%27_by_Richard_Stallman
Per chi mastica un pò di inglese c'è anche questo video della Free Software Foundation:
http://video.google.com/videoplay?docid=9160779462333863954&q=the+corruptibles
Su privacy, tutela dei dati, leggi sul copyright e Peer to Peer:
Aggiungo anche il link alla rubrica "Cassandra Crossing" di punto informatico [.....]:
http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=cassandra%20crossing&t=4
Mi rendo conto che sono argomenti molto tecnici, difficili da spiegare e da comprendere, per cui per qualsiasi chiarimento chiedi pure, massima disponibilità sia qui che via e-mail!
Non vorrei sembrare ottimista, perche' sono preoccupato, e non poco, soprattutto per il generale disinteresse attorno alla questione del trusted computing, ma penso che i "nostri" debbano fare attenzione a non mettere troppo i bastoni fra le ruote agli utenti professionali e non, per evitare una migrazione in massa da intel-amd (generalizzando) a piattaforme di prestazioni inferiori ma comunque abbondantemente sufficienti per le esigenze comuni.
Mi spiego meglio: acquisto spesso computer industriali da Taiwan, e mi sono spulciato per bene i cataloghi, e fra lo scatolino verniciato a polvere con il Transmeta da 300Mhz nato per comandare un plc e il PC-media center-console d'aspetto figo che legge anche dvd divx ecc... il passo e' breve, e non viene fatto probabilmente solo per motivi di pace commerciale; il mercato dei lettori Dvd e' invaso da prodotti a basso costo che sono dichiaratamente orientati alla lettura di qualsiasi supporto, non senza spudoratezze come la dicitura "mpeg-4" per evitare di pagare i diritti ai propietari del marchio Divx.
Tralasciamo un momento la questione dei diritti umani, ma dobbiamo sperare nella Cina e nel potere deterrente del suo enorme potenziale industriale.
Le killer application come le suite Macromedia e Adobe potrebbero saltare facilmente sul carro del vincitore, se arrivasse un ondata di macchine con prestazioni equivalenti ad un Pc top di un paio di anni fa ad un prezzo inferiore di un entry level attuale, e anche Microsoft dovrebbe adeguarsi; infine non dimentichiamo che Asus non ha aderito al consorzio TCPA, ed e' un attore di peso notevolissimo sul mercato, o che, per fare un parallelo, Philips stessa si era opposta alla protezione anticopia dei Cd audio al punto di dichiarare che i propri lettori l'avrebbero bypassata.
Andrea_Riot, non saprei, molti parlano del mercato cinese come di una possibile "speranza" contro il trusted computing, ma io non riesco ad essere ottimista, oggi il mercato è delle grandi aziende di software, i produttori di hardware (forse intel esclusa) si adeguano.
Pensa ad esempio a Macromedia, a due anni dall'uscita non ha ancora prodotto una versione di flash per processori a 64 bit, ed anche Microsoft va a rilento in tal senso.
Il motivo che ritengo più vicino alla realtà è che queste due aziende hanno cercato di boicottare AMD in favore di Intel, che come saprai era (è) molto indietro rispetto ad AMD nel mercato consumer nei processori a 64 bit.
Hai citato poi il caso dei cd protetti, non mi sembra che le grandi aziende, la RIIA e altri si siano stracciati le vesti per la mostruosità del rootkit Sony (che commetteva reato ed in più violava la GPL), questa "poca sensibilità" nei confronti del cliente danneggiato dovrebbe preoccupare e dare il senso della supponenza delle grandi corporation che pensano di essere inpunite e di poter fare tutto.
Il rootkit Sony in un'architettura trusted non sarebbe mai stato scoperto, anzi, probabilmente sarebbe uno standard.
Cosa dire del codice inserito da Microsoft nel suo sistema operativo per tener traccia delle azioni degli utenti?
Vogliamo contare i casi in cui le grandi aziende in modo più o meno spudorato hanno violato i diritti degli utenti?
Il mio era un tenue ottimismo, concordo sulle'emergenza e sono, ribadisco, molto preoccupato dal fatto che il problema sia fortmemente sottovalutato dall'opinione pubblica e dagli organi di informazione.
Resta il fatto che i sistemi troppo restrittivi funzionano, dal punto di vista commerciale, molto poco (io stesso sono stato ciulato pesantemente da un registratore minidisc sony che mi impedisce di salvare via usb quello che ho registrato dal microfono e non comprero' mai piu' nulla che utilizza il formato atrac2 o simili), per cui anche se major e produttori di hard/soft si accordassero su Palladium rimarrebbe un'enorme nicchia libera che potrebbe fare la fortuna della piu' disinvolta e agressiva industria del far-east.
La cosa che mi preoccupa e' che proprio l'oggettiva difficolta' di incanalare e controllare l'uso della tecnologia evoluta ha portato ad un'invasione di "gadget" inutili, poco funzionali o cmq per nulla flessibili che per la loro valenza di status simbol tendono a sostituire gli strumenti piu' tradizionali (discorso valido anche per la navigazione "forzata" sui portali dei provider)
signori mi complimento con voi, bel thread.
peccato per la partecipazione esclusivamente maschile, signore e signorine dove siete? non delegate, intervenite numerose!
mandrake: Potreste essere più divulgativi ?
ti assicuro che non siamo stati affatto tecnici, diciamo che nei computer che saranno sul mercato l'anno prossimo (e sulle CPU intel p4 D gia' da ora) ci saranno dei componenti che potranno controllare tutto cio' che metti nel tuo pc, che siano files, applicazioni, etc etc.
e potranno decidere al posto riguardo alla gestione dei cosiddetti "diritti di proprieta'".
Hehe, mi astengo dai commenti in quanto sono una moralista del copyright, purtroppo per voi :-P Ma da brava personcina vi risparmio i predicozzi.
Ho lavorato nella musica e da anni sono coinvolta nei video games, per quanto vogliate negarlo la pirateria ha un impatto negativo pazzesco, e non sono le grosse aziende che ne soffrono di piu', ma le piccole.
Tie', cosi' imparate a tirare in mezzo le femminucce :-D
chiara, la pirateria che manda in crisi le aziende è quella di chi sulla violazione del copyright ci specula. e quelli sono il primo a volere che siano perseguiti. chi copia un dvd per rivenderlo è un perfetto delinquente, e non ha scusanti.
ma la stragrande maggioranza di coloro che vengono definiti pirati sono utenti che scaricano 'illegalmente' solo per uso personale. io mi sono visto una miriade di film e ho ascoltato centinaia di dischi che altrimenti mai avrei potuto pensare di vedere e ascoltare, grazie al file sharing.
e non li avrei certo acquistati, quei dvd e quei cd, nè me li sarei potuti permettere.
Chiara, qui non stiamo parlando di Copyright ma di Trusted Computing, altra cosa, e comunque niente giustifica la violazione della libertà personale, il computer è mio e me lo gestisco io (o non vale il presupposto che siamo tutti innocenti fino a prova contraria?)
Se poi vogliamo parlare di copyright:
1) Le attuali leggi sul copyright non proteggono gli autori ne le piccole aziende bensì le Major, la maggior parte degli autori sono morti da anni ed altre persone continuano a fare miliardi con il loro lavoro (esempio? I diritti dei Beatles comprati per svariati milioni da Michael Jackson, dai Beatleas? NO DALLA LORO CASA DISCOGRAFICA, altro esempio la cosiddetta LEGGE DI TOPOLINO, il copyright per tutelare la Walt Disney è stato esteso a 90 (!) anni), Walt Disney è morto da un pezzo!
2) Se anche il copyright fosse dei veri autori dell'opera (e NON lo è, ne nell'editoria, ne nei videogames, ne nella musica) non vedo proprio perché questi signori debbano essere pagati per un lavoro per decenni quando in qualsiasi altro lavoro se ti va bene vieni pagato per un ristretto periodo o addirittura una tantum;
3) Le opere dell'ingegno SONO la cultura di un popolo, le leggi del copyright erano nate con l'UNICO scopo di permettere agli autori di sopravvivere del proprio lavoro, non certo per permettere agli EDITORI di derubare la gente a tempo indeterminato (come invece capita oggi);
4) Originalmente il copyright proteggeva SOLO quella particolare opera, non le opere da essa derivate (incluse le traduzioni) perché NON è giusto che un autore ci guadagni anche dal lavoro altrui, oggi invece il copyright è tanto esteso che, probabilmente, se vai a guardare anche tua nonna appartiene alla SIAE; La SIAE per inteso è un'associazione a delinquere come la RIIA, la distribuzione dei guadagni è quantomeno discutibile, una spartizione della torta tra pochi.
5) Credo che nel momento in cui un'opera viene pubblicata essa divenga potenzialmente parte della cultura del popolo.
In realtà se ci pensi ogni opera è il frutto della conoscenza che l'autore ha appreso attraverso altre opere, altre idee, la continuità e la distribuzione della conoscenza sono l'unico mezzo per garantire il continuo fiorire di nuove idee, nuove opere e il progresso dell'intero popolo (immagina se non si potesse usare Dante a scuola o se i libri di testo di Italiano dovessero pagare "tanto al chilo" per ogni poesia che contengono... i prezzi sarebbero inaccessibili per chiunque).
Ripeto, quando si crea una poesia, una canzone, un libro, un sito internet, un videogioco esso certamente non nasce dal nulla, ma è il frutto della conoscenza acquisita studiando le opere di molti altri prima di te. Se questa conoscenza ti fosse stata preclusa non avresti certo potuto creare nulla perché, in un certo senso, qualunque opera è un lavoro derivato (derivato appunto dalla cultura del popolo cui appartieni). In pratica lo scopo del copyright NON è quello di difendere una tua proprietà, ma semplicemente permetterti di vivere delle tue opere senza però danneggiare il progresso e la cultura del tuo popolo... oggi quando si pensa al copyright si pensa ad una "proprietà" (intellettuale), questo non è altro che il concetto di "copyright" snaturato dai suoi intenti (buoni) iniziali a danno di tutti tranne che delle Major.
Il concetto originale di copyright DIFENDEVA la cultura permettendo agli autori di vivere con le proprie opere, adesso invece è diventata un'arma in mano a pochi ricchi per mandare in galera ragazzini e permettere ai soliti 4 gatti di guadagnare molto più del dovuto.
Il bello è che i danneggiati, ovvero gli autori e le piccole case editrici, non si rendono conto che combattono dalla parte sbagliata e favoriscono solo le poche grandi corporation.
Il copyright serve a PROMUOVERE la cultura di un popolo, non gli interessi di qualche privato.
L'intento del copyright originale era quello di permettere all'autore di guadagnare (il giusto) dal suo lavoro e dopo un certo numero LIMITATO di anni di far entrare tale opera nella cultura del suo popolo arricchendo quindi l'umanità.
Se poi vogliamo parlare di disoccupazione, vedi il mondo cambia, anche gli spazzacamini non esistono più, dovremmo vietare il progresso e l'innovazione per tutelare mestieri ormai superati? Non credo vero? Chi è capace si adatta al cambio degli eventi e magari si fa anche un pacco di soldi, pensa ad esempio a Robertson con mp3.com o ad Apple con I-tunes (che resiste alle pressioni delle case discografiche sempre più avide che pretendono di aumentare il costo delle canzoni ad 1 dollaro,forte dei suoi milioni di download).
Infine:
Hai idea di quale sia il margine di guadagno di Microsoft su ogni licenza venduta?
PS Peggio per te che sei intervenuta...:-DDDDD
chiara...
sono un semi-fanatico dell'originale, ma onestamente, se non ci fosse il file sharing non avrei di certo la conoscenza musicale che ho acquisito...
quando trovo qualche brano che mi piace, corro a comperare l'originale, il perchè è difficile da spiegare, ma avere in mano la custodia con il libricino mi da quel qualcosa in più...
come Davide anch'io non avrei mai e poi mai avuto i soldi per acquistare tutti i brani che ho ascoltato, ma tutti quelli che mi sono piaciuti li ho acquistati originali, magari non in Italia, giusto per spendere di meno..., ma sempre originali sono...
Infine, non tutti gli autori sono d'accordo con le attuali leggi:
http://chartitalia.blogspot.com/2004/06/pirateria-il-punto-di-vista-di.html
azzzzarola...
avete slegato Salvatore...!!! :-DDD
peggio per voi...!!!
un applauso a Salvatore..., che magari non avrà il dono della brevità, ma ha sicuramente quello della prontezza/conoscenza della materia... :-DDD
proprio quello che cercavo
gracias a todos
collaboro da parecchi anni con un'etichetta discografica indipendente, la nostra riflessione in ambito di pirateria discografica e': "magari ce copiassero de piu', vorrebbe dire che abbiamo un sacco di mercato"
chi ci rimette con la pirateria sono le produzioni che non valgono una cicca, il pop laido e commerciale e le major che ci rincoglioniscono coi tormentoni radiofonici.
il prodotto discografico di qualita' o di nicchia non teme pirateria di sorta.
Il problema delle copie pirata e' collaterale al problema base che e' quello di un controllo esercitato da una lobby che di fatto e' monopolista nel campo della produzione, diffusione e fruizione di contenuti; i sistemi antipirateria di questo tipo (per cosi' dire, obbligatori, e non facoltativi) rendono estremamente costosa la certificazione per le piccole softwarehouse, e praticamente impossibile per uno sviluppatore indipendente la diffusione del proprio lavoro, senza contare che nessuno puo' escludere la presenza di backdoor, esempio: la cazzabubbolasoft, in possesso di un regolare certificato di protezione profumatamente pagato, produce un'applicazione spettacolare che di diffonde a macchia d'olio perche migliore e/o piu' economica di un'equivalente applicazione di un fondatore del consorzio, diciamo la GillBates Corporation, la quale vede minacciata la propria posizione dominante in quel settore; la Gillbates corporation, senza arrivare a bloccare l'applicazione del concorrente, per "errore" implementa nella nuova versione della DRM (o come si chiamera') un pezzettino di codice che la rendera' piu' lenta o instabile, o costringera' all'aggiornamento di xmila librerie, ed il gioco e' fatto; non e' fantascienza, accade normalmente da decine di anni, e' una tecnica di marketing detta "Fear, uncertainty and doubt" ed esiste una notevole letteratura di casi documentati.
http://en.wikipedia.org/wiki/Fud
Riguardo ai contenuti la censura avviene in partenza: produco il mio cortometraggio, per renderlo visibile su tutti apparecchi devo ottenere un certificato che costa tot, non ho o non voglio spendere quei soldi, il corto ce lo vediamo solo io e i miei amici.
Altro esempio: se riguardo alla pirateria la percezione comune e' variegata, riguardo alla pedofilia siamo tutti compatti, per cui se qualcuno osasse eccepire riguardo ad un controllo sulla navigazione anti pornografia infantile verrebbe additato per strada ed il suo nome ed indirizzo finirebbero sulla prima pagina di Libero; ma: la pornografia infantile e' pornografia, e solo poche ricchissime case di produzione potranno certificare i loro filmetti, per cui, per sicurezza, tagliamo tutto l'amatoriale, e gia che ci siamo anche le foto delle donne nude, che tanto per vedere due tette ci sono le bambolone di Playboy, e poi pedofilo e pederasta non sono la stessa cosa ma...
La soluzione sara' non bloccare tutto quello che contiene pornografia infantile, ma lasciare passare solo quello che possiede una certificazione, secondo lo stesso principio per cui tutto il software non certificato potrebbe essere software illegalmente copiato.
Ritorniamo alla fantascienza: secondo voi indymedia quanti certificati di maggiore eta' dovra presentare, e come fara' ad impedire che vengano postati contenuti che provocherebbero la revoca del certificato?
Poi: le foto della mia macchina fotografica potranno essere scaricate solo dal mio computer attraverso il software proprietario del produttore, o qualcosa di simile, e stesso discorso per i lettori multimediali, cosi' si evitano traffici illeciti di materiale coperto da copyright; tutto bello, tutto a garanzia dell'artista, ma se fra tre anni io riterro' ancora validissima la mia reflex da 6 megapixel, ma dovro' cambiare pc per un qualsiasi motivo, siamo sicuri che il software potra' ancora funzionare? Se cosi' non fosse dovro':
A-cercare un vecchio pc usato su cui scaricare le mie foto, che cmq non potro' passare su quello nuovo,
B-scatenare i peggio cracker della Transdenestria alla ricerca di una patch
C-comprare una nuova macchina fotografica
Bravo Andrea_Riot, i FUD li avevo dimenticati (ma mi accusano di essere troppo prolisso nei miei post..:-))) ), ottime anche tutte le altre tue considerazioni.
Open source software) "is long-term credible ... FUD tactics can not be used to combat it."
Microsoft Halloween Documents!
Quindi hanno deciso di attacarlo proprio per violazione di Copyright attraverso la SCO GROUP, fallendo viste le evoluzioni, ma solo perché ALTRE MAJOR (Novell e IBM in testa) cominciano ad avere seri interessi economici intorno a Gnu-Linux (insomma, è solo tutela ai fini di sfruttamento).
Berja ottimo anche il tuo post, giacché potresti anche dirci il nome dell'etichetta discografica con cui collabori ed il genere di musica che producete!.
in effetti berja..., attendo notizie...
per il resto ci resta solo la speranza di scatenare una protesta di massa o siamo fregati...
salvatore se lo facessi addio "anonimato".
comunque dicono la stessa cosa tutte le piccole etichette, mica siamo strani noi.
il vero problema nella musica e nell'editoria in generale e' la distribuzione, ma andremmo inevitabilmente OT.
lascia perdere salvatore, di certo non sarà roba da pub di liceali
:D
Davide, non sono un liceale da pub da una vita...Berja, almeno il genere puoi farmelo sapere (sono curioso, lo so)...:-D
Berja, non sono d'accordo con te - e meno che meno i gruppi indie che non si vedono mai il debito nei confronti dell'etichetta andare giu, e di conseguenza non si beccano mai un centesimo. Non ci sono solo produzioni scadenti e pop laido, c'e' anche grande talento che preferisce/non riesce ad uscire dal circolo indie.
"io mi sono visto una miriade di film e ho ascoltato centinaia di dischi che altrimenti mai avrei potuto pensare di vedere e ascoltare, grazie al file sharing."
Non sono d'accordo con il concetto di fondo. Se una cosa non me la posso permettere non me la posso permettere e punto, non me ne approprio.
Senza polemica :-)
Se una cosa non me la posso permettere non me la posso permettere e punto, non me ne approprio.
non puoi parlare della cultura - in qualunque formato - in questi termini kaiserecci
Chiara, però non hai risposto alle mie argomentazioni.
"e meno che meno i gruppi indie che non si vedono mai il debito nei confronti dell'etichetta andare giu"
Sbagliano i gruppi a fare debiti con le etichette, insomma se uno si ostina ad usare il telegrafo per comunicare facendo finta che il telefono non sia stato mai inventato sono cavoli suoi, è l'utente fissato con il telegrafo che dovrebbe essere isolato, non il contrario...:)
Valgono i discorsi sul copyright che ho già postato più su, io in quanto autore preferisco essere proprietario della mia produzione, decidere come distribuirla (magari su più canali), dove distribuirla, come guadagnarci.
Consiglio a tutti la lettura di questo libro:
http://www.gugli.it/elogio_della_pirateria-carlo_gubitosa.pdf
E bravi i miei ragazzi! (quando leggo queste cose entro in modalità mammamode) :-) Per quanto mi riguarda il set di icone che sto disegnando le rilascerò sotto CC, se vi servono venite a prenderle. E già che ci sono vi segnalo il libro -per i più arditi- "Trusted Computing e software libero" dell'ottimo Andrea Rossato.
meno che meno i gruppi indie che non si vedono mai il debito nei confronti dell'etichetta andare giu, e di conseguenza non si beccano mai un centesimo
ti oso ricordare che i gruppi nella musica indipendente fanno i soldi con i concerti, non con i dischi, meno che in casi eccezionali.
di solito i dischi vengono visti come il veicolo "pubblicitario" per farsi conoscere e fare concerti, non un'occasione di rendita; anche le etichette non credere che guadagnino gran cifre sui dischi: le produzioni fatte bene costano, costano gli studi di registrazione, costano i produttori, costano i buoni tecnici del suono, costa stampare, costa fare un packaging dignitoso ed accattivante e costa (moltissimo) distribuire.
le etichette e spesso i distributori indipendenti vivacchiano tra la poverta' dignitosa e l'orlo della rovina, non ci sono altri stadi.
parlando di cose serie: conosci veramente gruppi indipendenti rovinati dalla pirateria?
Rosa a me le icone possono sempre tornare utili, hai un link da dove poterle vedere o scaricare? (ovviamente se le userò avrai i credits nel programma).
@ Salvatore: ti ho scritto
Lo sapevo che avrei creato guai! :-D
Uno alla volta :-)
"non puoi parlare della cultura - in qualunque formato - in questi termini kaiserecci"
Davide, accusami di eccessivo e poco elegante ermetismo, ma non di kaiserismo! :-D La cultura costa. Costa perche' chi la fa deve mangiare e pure chi la distribuisce deve mangiare, pure chi ne parla deve mangiare. Cruda e triste realta'. Come contribuente fiscale sarei ben felice di pagare qualche sterlina in piu' al mese per renderla piu' accessibile, ma non si puo' ingenuamente pensare che la cultura sia gratis, da qualche parte i soldi devono uscire. Non ne faccio assolutamente un discorso di cultura come privilegio elitario, e' un'estensione di un approccio etico. Adesso, in questo momento, non posso avere accesso a tutto. La cultura costa e non e' convenzionata (salvo le biblioteche). Allora devo fare scelte per acquisire quello che voglio con i mezzi che ho. A 16 anni, quando papa' mi chiese cosa volessi di regalo di promozione, risposi le raccolte di Edgar Allan Poe. Avrei potuto chiedere 50mila lire per andarmene al pub, invece di andare a lavorare per noccioline per andare al pub. Si tratta di scelte.
Salvatore, tocca a te :-) Se avessi il tempo passerei ore a dialogare su tutto e a discutere su tutti i punti, purtroppo non ne ho :-)
Ti rispondo a questa affermazione pero'
"Sbagliano i gruppi a fare debiti con le etichette"
Allora, qui parliamo di gruppi che partono senza quattrini in tasca, non di mammalucchi gia' protetti da finanziamenti (e qui evito di fare nomi). Si possono sicuramente registrare album di altissima qualita' nella camera da letto con apparecchiature adeguate, ma pure quelle costano. Poi c'e' la distribuzione, che nessuno ti fa a meno che non ci sia un supporto marketing e promozionale adeguato. La soluzione e' l'etichetta, e, a seconda del grado di indipendenza, la responsabilita' dei costi varia. L'etichetta piccina di dara' magari 2-300 euro per la registrazione dell'album e poi si occupa di fare un minimo di promozione e distribuzione, che sara' sempre molto limitata. Il grosso del lavoro sta sulle spalle del gruppo, che o lavora o si occupa della promozione. Se il gruppo e' di Reggio Emilia e deve andare a suonare a Milano i costi del trasporto, vitto e alloggio stanno sulle loro spalle, quindi introiti zero, anzi e' probabile che debbano mettere mano al portafogli.
Se si parla di etichetta piu' grande, l'accordo si struttura diversamente. L'etichetta offre un budget per la registrazione e produzione dell'album, un budget per i costi di promozione, un budget per i costi del tour (Berja, i tour fanno si' e no pari, i soldi sono nel merchandise) ed un piccolo (o grande) acconto per le spese di vita quotidiana. Se sei in studio o in a fare concerti non puoi lavorare, in qualche modo uno deve mangiare. Tutte ste belle spese vanno a costituire un bel debito con la casa discografica, debito rimborsabile SOLO ED USCLUSIVAMENTE in base alle attivita' da contratto. Insomma, se una casa discografica investe 10mila euro e la band non fa una benedetta mazza, la casa discografica si paga i suoi conti e i componenti della band non devono niente. I rischi sono ben ripartiti, datemi retta.
Parlo da ex (e sottolineo ex perche' proprio ne ho avuto abbastanza) band manager, che per la passione della musica si e' sempre fatta una mazza tanta - gratis, anzi investendo soldi - per appoggiare talenti. Solitamente il contratto con un band manager e' rimborso spese + percentuale su tutti gli introiti di competenza, io ho sempre fatto spese sul mio portafogli fino ad introiti, incoraggiando invece a spendere i soldi delle spese in attivita' promozionali.
Berja
"ti oso ricordare che i gruppi nella musica indipendente fanno i soldi con i concerti, non con i dischi, meno che in casi eccezionali."
Dipende dalle circostanze. Se sei piccolo e suoni localmente qualche spicciolo lo fai, se ti devi muovere allora finisci a pagare per suonare. Per carita', investimento nel futuro se sei serio. Ti ripeto, Berja, i soldi sono nel merchandising, e la pirateria non aiuta.
Preciso due cose, giusto per non farvi pensare che parlo con i miei calzini ;-) - ho lavorato intensamente (e certo non full time come potete immaginare da quanto ho detto sopra) come band manager (con tanto di avvocato e cose fatte a regola) per gruppi indie (in termini musicali) emergenti e di professione lavoro in distribuzione di materiale promozionale per musica e film delle major. Se volete approfondire sono disponibile, abbiate pazienza per il mio ermetismo caratteriale e una mancanza congenita di tempo :-)
Chiara la tua risposta ""Sbagliano i gruppi a fare debiti con le etichette" rivela una visione antica e superata di ciò che oggi dovrebbe o potrebbe essere il mercato musicale!! :-)
Anch'io al momento preferisco non dilungarmi nel discorso, ma credimi, e senza offesa tra me (e tutta una serie di persone) e te (e le etichette discografiche/Major( c'è una differenza di visione del mercato pari a quella che passava qualche anno fa tra Rockfeller ed i fondatori di Google.....:-)))
Si tratta solo di aprire gli occhi alla nuova realtà che si affaccia, così come fecero i primi "pionieri" della radiodiffusione e poi della telediffusione e poi ancora di internet.
Tra l'altro hai risposto alla mia breve affermazione su gruppi ed etichette ma non mi hai dato risposte sulla mia ben più lunga ed argomentata obiezione sul copyright.
Salvatore, ci sono alternative in progetto - e ci sono coinvolta, per cui mi astengo a commentare perche' non sono qui per fare pubblicita' - ma non credere che siano gratis. Il tempo e l'"expertise" vengono pagati in qualche modo ;-) Anche da "socialista" o "comunista" della cultura, amore mio, devo campare anch'io :-) Certo, da parte mia dico che se un gruppo possiede capacita' marketing e promozionali, cribbio, che le usino e facciano da soli, ma nel momento in cui si devono per forza di cose - che sia tempo o esperienza o abilita' - qualcuno ci deve campare.
Ci sono fattori che purtroppo sono costosi. Hai mai pensato a quanto costa, per esempio, mantenere una lista completa ed accurata di media che hanno a che fare con la musica?
Per quanto riguarda la mia mancata risposta alla questione del copyright, e' perche' mi rifiuto a priori di commentare a fondo senza basi assolutamente solide, e per risponderti ci sono punti in cui devo ricercare con attenzione, visto che le mie esperienze e le tue sono diverse :-)
Chiara, è ovvio che tutto ha un costo, io non dico che un'opera non si debba pagare, che gli autori e gli editori non debbano guadagnare.
Io critico i sistemi di distribuzione, quelli attuali sono spaventosamente costosi ed inefficienti, favoriscono inoltre chi ha soldi e mezzi.
Tutti questi costi ricadono sull'utente finale (e non sono del tutto certo che i margini delle major nel frattempo si siano assottigliati), schiacciano le piccole case editrici e non garantiscono gli autori.
Io vorrei ricordarti che la pirateria esiste da sempre, prima si copiavano le cassette, poi si compravano i cd dagli ambulanti, ora si scaricano da internet.
Ricordo quando i giochi per commodore 64 venivano piratati e taroccati per essere venduti nelle edicole, non di nascosto, ma con tanto di copertina e rivista allegata!
Questo non ha impedito a tantissimi pionieri dei videogiochi ad arricchirsi e diventare miliardari, tu pensa solo alla quantità di software pirata marchiato Microsoft presente in giro, eppure Bill Gates è l'uomo più ricco del mondo.
Tu potresti ribattere: "si, ma senza la pirateria lo sarebbe ancora di più", io invece credo di no, la pirateria è stato un mezzo di marketing straordinario per la Microsoft i milioni di computer con l'installazione pirata di Word hanno fatto si che il formato .doc diventasse uno standard di cui l'utente non poteva fare a meno, e se il privato si procura la copia pirata e si arrangia esistono Enti e grandi aziende che non possono rischiare e comprano il programma originale, arricchendo Bill Gates a dismisura, perché il costo finale di un software è veramente sbilanciato rispetto al costo di realizzazione che va via via assottigliandosi man mano che aumentano le copie vendute.
Trattasi di opera dell'ingegno messa in catena di montaggio.
Certo la strategia di marketing della Microsoft (e di altre aziende di software) non si è limitata a questo, internet explorer ad esempio è stato imposto integrando il software all'interno del sistema operativo (distruggendo netscape il primo vero browser), stessa strategia è stata usata per il player multimediale ed il formato wmv (in tutti e due i casi Microsoft è stata condannata per abuso di posizione dominante), c'è poi la strategia della distribuzioni OEM, ovvero il sistema operativo preinstallato sui computer imposto ai distributori di hardware (anche qui condanna per Microsoft).
Altra tecnica di guadagno è quella di rivendere la stessa tecnologia spacciandola per nuova con qualche ritocco estetico (sfido qualunque tecnico a trovare differenze sostanziali, oltre al supporto per nuovi hardware tra Win 95 e Win ME).
Insomma, come vedi ci sono miliardi di modi per vendere qualcosa al pubblico, tutti più o meno (il)legali...:-)
Oggi le tecniche di promozione sono variegate, i metodi di distribuzione si sono allargati, i costi possono decadere spaventosamente ed i guadagni se non ritornare ai livelli dei vecchi vinili comunque riappianarsi a livelli simili.
Gli esempi guarda sono infiniti, chi si ricorda ad esempio del film "The Blair Witch Project", un filmetto amatoriale da quattro soldi che ha incassato miliardi solo tramite un tam tam su internet che parlava di una cassetta inquietante trovata nei boschi?
Vogliamo parlare della ID software che ha costruito il suo successo con lo Shareware (ormai roba superata?).
Anche la distribuzione dei film attraverso le edicole e le riviste ha abbattuto molto i costi.
Se mi fermo a pensare potrei citare tantissimi esempi, quindi mi fermo qui..:-)
Tante altre idee potrebbero essere sviluppate, ad esempio server sharing per condividere la capacità di banda di tutti e fruire a costi ridotti di streaming video e audio, creare punti di incontro tra registi, musicisti, sceneggiatori, attori per creare produzioni indipendenti a basso costo da ridistribuire solo su internet e magari per chi lo desidera su dvd, la stessa cosa può valere per l'informazione, la tv...ma non voglio dilungarmi...:-)
Salvatore, non contesto assolutamente che ci siano tante possibilita' di fare le cose in maniera migliore, anzi, direi proprio che siamo arrivati ad un punto in cui e' necessario armarsi di coraggio e rivoluzionare la distribuzione. Come farlo senza distruggere parti importanti nel complesso sistema, io ancora non lo so - probabilmente sarei miliardaria se avessi la risposta.
Ti confermo che l'industria dell'entertainment e' in crisi ed e' alla disperata ricerca di soluzioni. Giusto per precisare, non sostengo che la pirateria sia l'unico o il fattore determinante di questa crisi. Nei videogiochi, per esempio, le case editrici devono arrabattarsi tra pirateria e mercato di seconda mano, e' un calvario. E ti posso confermare anche qui che nell'industria c'e' un vero desiderio di abbassare i prezzi, ma appunto per i problemi sopra citati non e' possibile (calcola che attualmente produrre un videogioco costa intorno ai 15-20 milioni di dollari).
Non mi si dica che la pirateria e' dettata dall'alto costo dei prodotti, perche' se uno scarica mp3 illegalmente continuerebbe a farlo sia che il cd costi 12 euro sia che ne costi 5.
Se cominciassimo a parlare di Bill Gates staremmo qui a discutere per mesi :-D
chiara, non mi si dica che chi scarica mp3 illegalmente tirerebbe fuori un centesimo di più se quegli mp3 non fossero disponibili.
delle centinaia di cd che ho scaricato, non ne avrei comprato nemmeno uno, semplicemente avrei rinunciato alla possibilità ascoltarli.
e i cd che ho comprato negli ultimi anni, li avrei comprati comunque, anzi di alcuni ne sono venuto a conoscenza solo tramite il download 'illegale', e successivamente sono andato ad acquistarli.
quindi nel mio caso, dal mio uso smodato del p2p, l'industria ci ha solo guadagnato.
Davide, e come ci ha guadagnato l'industria con il tuo p2p?
l'industria... e i provider.
non definire 'pirateria' il download illegale. io non ho guadagnato un centesimo col p2p, tutt'altro, visto che la connessione la pago, e nemmeno poco, visti i prezzi assassini che abbiamo in italia.
le major piuttosto si rifacciano sui provider, che hanno prezzi dieci volte superiori a quelli degli altri stati europei, con connessioni al confronto ridicole.
come ci ha guadagnato te l'ho spiegato. il p2p mi ha permesso di ampliare considerevolmente la mia cultura musicale. molti gruppi li ho conosciuti grazie ad esso, ed alcuni cd, che mi sono particolarmente piaciuti, li ho comprati originali.
il p2p offre anche la possibilità a molte band di farsi conoscere: pensa solo all'esempio recente più famoso, gli arctic monkeys
Davide, pirateria e' il download illegale, non il commercio illegale.
Per favore spiegami come l'industria ci ha guadagnato dai tuoi downloads. I providers non hanno niente a che fare con l'industria, lasciali fuori.
non diciamo cazzate: pirateria NON è il download illegale.
la pirateria esisteva ben prima dell'avvento di napster.
pirateria è masterizzare 100 copie del cd e rivenderle al mercato. pirateria è masterizzare 50 dvd e rivenderli agli amici.
"come ci ha guadagnato te l'ho spiegato. il p2p mi ha permesso di ampliare considerevolmente la mia cultura musicale"
No, allora se tu, non l'industria, che ci hai guadagnato.
"il p2p offre anche la possibilità a molte band di farsi conoscere: pensa solo all'esempio recente più famoso, gli arctic monkeys"
Il p2p non giova molto alle bands. La fama non ti paga l'affitto. E' inutile avere 1000 fans se i tre quarti scaricano gli mp3 e non ti comprano il cd. Ci sono spazi promozionali meravigliosi per le band emergenti, vedi My Space.
sì sì, vallo a chiedere agli AM come non abbia giovato loro il p2p. non c'è spazio promozionale che regga il confronto, la capacità di diffusione del p2p è incomparabile, è basta che il 10% di chi scarica vada poi a comprarsi l'originale, e l'artista è già milionario.
allora se tu, non l'industria, che ci hai guadagnato
senti chiara, mettiamo in chiaro una cosa: la discussione è utile se ognuno legge quel che scrive l'altro e risponde di conseguenza. se dobbiamo starci a ripetere le cose all'infinito ignorandoci a vicenda, tanto vale interrompere il thread.
ti ho detto, due volte, che ho comprato diversi dischi solo dopo averli scaricati.
se NON avessi avuto la possibilità di conoscere nuovi artisti, non avrei mai saputo della loro esistenza, e, anche in caso contrario, non li avrei certo acquistati a scatola chiusa.
in molti music store c'è la possibilità di ascoltare album appena pubblicati per farsi un'idea, ma sono una minima percentuale, non rientrano nella fascia che interessa a me, e soprattutto ciò non vale per album vecchi.
quindi come alternativa rimane solo il p2p. oppure la rinuncia alla cultura, e, di conseguenza,a qualsiasi possibile acquisto.
Chiara, non tutta l'industria dell'entertaiment è in crisi!
Fatico a credere che le produzioni cinematografiche, che traggono guadagni dal cinema, dal noleggio, dalla vendita dei diritti alle tv e ad internet non chiudano la maggior parte delle loro produzioni rientrando ampiamente delle spese e guadagnandoci anche un pacco di soldi.
Non si spiega altrimenti il perché gli attori guadagnino cifre così astronomiche.
Sicuramente l'industria discografica è in maggiori difficoltà, ma ha meno possibilità del cinema e poi è stata anche più chiusa di quest'ultimo nella distribuzione (solo ora si vedono i primi cd in edicola ed è vietato da sempre il noleggio), in ogni caso le difficoltà riguardano le piccole case discografiche, quelle grandi invece si lamentano del nulla.
Guarda, è un pò la storia del nord produttivo che si lamenta di essere vessato dalle tasse, si parla di persone straricche, di contratti miliardari e di guadagni stratosferici, tra l'altro adesso con il business delle suonerie il mercato della musica usa e getta ha trovato ulteriori sbocchi.
I videogiochi invece pagano una serie di difficoltà diverse, costi altissimi a cui spesso non corrispondono guadagni adeguati.
Anche qui probabilmente è necessario trovare nuovi sbocchi, il gioco in rete, i Tie-in...
"Non mi si dica che la pirateria e' dettata dall'alto costo dei prodotti, perche' se uno scarica mp3 illegalmente continuerebbe a farlo sia che il cd costi 12 euro sia che ne costi 5."
Non sono d'accordo questa è una cosa tutta da dimostrare.
Io ho una collezione di quasi 1000 cd, prima ne compravo anche 2-3 al mese, adesso è già molto se ne compro 2-3 all'anno.
Costi spropositati, assurdi sistemi di protezione, rootkit installati senza preavviso...
Ed ha ragione Davide, chi masterizza 50 cd e li rivende a fini di lucro non può essere messo alla stregua di chi scarica una canzone da internet.
Il secondo assomiglia molto più alle persone che una volta usavano scambiarsi cassette registrate, a volte anche per promuovere un gruppo che piace: "ascolta questo album è bellissimo".
Ma il mercato dei cd esiste, gli audiofili non amano la scarsa qualità degli mp3, amano le confezioni e le copertine, porca miseria ancora oggi esistono persone che acquistano album in vinile!
L'ho detto e lo ripeto, è un problema di "visione" sbagliata, di mancato rinnovamento, si tratta di monopolisti che non accettano di perdere il loro potere ed il loro predominio e per mantenere il loro predominio pretendono di bloccare l'innovazione.
Guarda, è un pò come la carta stampata che osteggiava o sbeffeggiava internet e i blog, alla fine per sopravvivere un quotidiano serio oggi ha bisogno di una versione on line, ed i blog assumono nell'informazione un loro peso specifico.
Davide, se e' il termine "pirateria" che ti disturba, posso tranquillamente usare p2p (nell'industria il download illegale si chiama pirateria).
Il p2p esisteva ben prima dell'avvento di Napster, vedi duplicazione. Il discorso e' che il fenomeno ha raggiunto livelli assurdi.
"Se una cosa non me la posso permettere non me la posso permettere e punto, non me ne approprio"
Illuminante commento liberista
Cultura di classe,gli abbienti se lo possono permettere gli abbietti si attaccano al 'azzo...
Salvatore, anche con il giro di miliardi che c'e', pure l'industria cinematografica sta zoppicando. Lo so, si fa fatica a crederlo, ma se vuoi approfondire puoi farlo con riviste specializzate (http://www.boxoff.com http://www.screendaily.com/ http://www.broadcastnow.co.uk/).
E' un'industria complessa che si e' cacciata nei guai ed e' difficile adesso tirarsene fuori.
Davide, gli AM hanno alle spalle la Domino, non un pinco pallino. Il p2p giova alle bands (e molto, per questo esiste My Space) prima di firmare un contratto discografico, poi no.
Il 10% di cui parli e' controbilanciato dalla corrente di quelli (e sono tanti, i collezionisti sono una nicchia limitata) che i cd non li comprano proprio piu'. Vedi per esempio Salvatore, che ha ridotto cosi' drasticamente gli acquisti. Salvatore, correggimi se sbaglio, ma i cd in Italia non sono aumentati in modo tanto sproporzionato da costringerti a smettere di comprarli, giusto?
Dai, non mi puoi dire che senza il p2p uno deve rinunciare alla cultura. E come facevamo negli anni '80, non e' che fossimo tutti ignoranti, no?
"Illuminante commento liberista
Cultura di classe,gli abbienti se lo possono permettere gli abbietti si attaccano al 'azzo..."
Sandro, si chiama realismo. A me piacerebbe tanto comprarmi un'appartamento a Wimbledon. Non me lo posso permettere, non vado ad occuparne uno e rivendicarne il possesso. Ho diritto a un tetto, no?
Dai, non scadiamo nelle utopie ridicole.
No Chiara, sbagli, io non ho smesso di comprare cd perché li scarico da internet, faccio un uso limitatissimo del p2p, lo uso soprattutto per recuperare cd fuori produzione, introvabili, film vecchi e che non hanno mercato.
Quando ho iniziato ad acquistare cd il loro costo oscillava intorno alle 25.000, ora un cd costa 21-22 EUR, esistono gli special price ma riguardano il più delle volte generi musicali che non mi interessano.
Certo, la crisi economica, il costo degli affitti, la situazione lavorativa, tutto contribuisce a "tirare la cinghia" ed è ovvio che i beni voluttuari sono i primi ad essere eliminati, se devo indicare le ragioni della diminuzione di acquisti io metterei:
1) Costo spropositato ed assurdo dei cd
2) Difficoltà a reperire il cd che mi interessa sotto casa, devo ordinarlo via internet e aggiungere quindi i costi di spedizione
3) I drm che sono stati integrati nei cd originali che mi limitano nell'utilizzo e rendono il cd che ho acquistato potenzialmente inutilizzabile tra tot anni (non compro nessun cd copy-protected, anche se fosse del mio musicista preferito)
4) Ragioni personali che mi spingono a prediligere altri spese
5) Il p2p
"Dai, non mi puoi dire che senza il p2p uno deve rinunciare alla cultura. E come facevamo negli anni '80, non e' che fossimo tutti ignoranti, no?"
Il modo di fare informazione è cambiato e ci ha reso molto più consapevoli, prima l'informazione veniva gestita da pochi e veniva calata dall'alto, filtrata, ora l'aumento dei canali distributivi ci ha resi tutti più informati e critici.
PS Ti ho mandato una cosa via e-mail.
Io tendenzialmente compro la maggior parte della musica che ascolto, e possiedo alcuni album sia in vinile, che in audiocassetta che in cd, ma concordo con Davide sulla funzione promozionale del P2P; vorrei spostare un momento il focus del discorso: molti album "vecchi" non giustificano il costo della distribuzione, o alcuni prodotti stranieri non sono distribuiti in Italia perche' non avrebbero mercato o per qualche altro motivo, per cui o rinuncio all'ascolto, o batto a tappeto i mercatini, o scarico; per i prodotti stranieri potrei prendere un aereo per comprarmi un CD, ma ovviamente o non ascolto o scarico.
Posseggo un buon giradischi, ma se dovessi sostituirlo dovrei prendere o un orrendo baracchino si plastica o un costosissimo apparecchio Hi-end, per cui scarico anche musica che ho regolarmente aquistato 10 o 15 anni fa.
Alcuni album attualmente in commercio sono pesantemente rimasterizzati, oppure in seguito a scazzi fra ex membri del gruppo alcune parti sono completamente risuonate, per cui preferisco scaricarmi un mp3 di buona qualita', per non parlare dei DVD pasticciati in CGI, ridoppiati o censurati.
L'applicazione del copyright nei termini attuali e' un freno alla diffusione del sapere, ed in ultima analisi un danno alla comunita' artistica; le protezioni anticopia rendono legalmente impossibile l'archiviazione nei tempi lunghi, tanto che le vecchie copie "pirata" di alcuni storici programmi radiofonici o televisivi sono l'unica testimonianza della loro esistenza (se volete trovo le referenze, adesso mi tocca lavorare).
Eh no chiara,qui parliamo di accesso alla cultura
e se ti vene negato (in qualunque modo) tu hai il diritto di prendertelo
E' un utopia secondo me no e comunque sappi che al
suo estremo c'e' il tuo pensiero e cioe' cultura per censo
Davide, se e' il termine "pirateria" che ti disturba, posso tranquillamente usare p2p (nell'industria il download illegale si chiama pirateria).
mi disturba come disturba ai no global essere chiamati terroristi o ai cannaioli essere chiamati tossici.
disturberebbe anche a te essere chiamata Kaiser, e da certe cose che scrivi sarei tentato di farlo.
ma continuerò a chiamarti chiara.
ripeto che il termine 'pirateria' preesiste al p2p, e si riferisce a chi copia materiale protetto da diritto d'autore a fini di lucro.
chi chiama 'pirateria' il p2p lo fa impropriamente e, se consapevolmente, per ignoranza o malafede.
Davide, la differenza tra dibattito e accaponimento meschino pare ti sia estranea. Peccato.
La definizione di pirateria e' riproduzione, distribuzione, utilizzo illegittimo di materiale protetto da copyright. Mi spiace che tu debba appellarti alla politically correctness per dover di coscienza. Prima di accusare di malafede e ignoranza pensaci, perche' le accuse possono tranquillamente essere girate. Pare che a volte la moralita' venga bastonata quando si avvicina al portafoglio del privato. Molto itagliano.
Sandro, se mi dici pure che per amore della liberta' della cultura sei disposto a sottrarre libri da un negozio di libri allora ti ascolto con orecchie e mente aperte. Se lo fai solo dietro all'anominita' di internet...be'. Un altro rivoluzionario del proprio portafoglio. E prima di esprimere giudizi sulle persone forse sarebbe bene informarsi. La cultura io me la sono fatta senza internet, con le briciole di un nucleo famigliare di 4 persone ed il solo stipendio di impiegato di papa'. Invece di 4 paia di scarpe io mi compravo libri e dischi, e per finanziare gli extra - culturali e non - ho anche pulito camere d'albergo fino a 2 giorni prima della laurea. Taci, quindi, bello e chiaro.
Tra tutte le puttanate in commercio l'unica che penso abbia un valore e' la cultura, e state a strillare per non pagare un contributo a chi la produce. La tentazione di chiedervi su cosa non esitate ad aprire il portafoglio e' forte.
La definizione di pirateria e' riproduzione, distribuzione, utilizzo illegittimo di materiale protetto da copyright.
sì peccato che prima del decreto urbani il semplice download di materiale coperto da copyright non era perseguibile, perchè non costituiva profitto, ma semplice guadagno.
inventare nuovi reati per guadagnare miliardi invece che milioni non credo indice di moralità.
quindi lascia perdere, questa è una parola sconosciuta al concetto di "impresa" e in particolare al vostro tipo di impresa. vedete di produrre artisti di valore invece che pagliacci impomatati, e il problema è risolto.
ah, ora richiedimi in che modo l'industria discografica ci ha guadagnato dal fatto che utilizzo il p2p, magari non s'è ancora capito, visto che straparli di portafoglio e braccino corto.
No, Davide, ormai mi sono fatta una ragione del fatto che invece di rispondere con un sano e bello "be', non sono un santo neppure io" (preciso che non sono candidata alla canonizzazione neppure io) hai bisogno di trovare giustificazioni economiche e morali.
Mi pare che tu abbia una visione completamente distorta dell'industria dello spettacolo. Certo che a di marcio ce n'e' e anche piu' di quanto tu creda, ma c'e' anche tanta serieta' e passione. Ti ricordo poi che il livello di stipendi e' generalmente piu' basso, personalmente guadagnerei almeno il 25-30% in piu' se lavorassi in un altro campo (ed io sono tra le fortunate che non pigliano noccioline), sono scelte non facili. Sesso, droga & rock 'n' roll? Hmmm...conto piu' le giornate passate a lavorare dalle 8 del mattino alle 2 del mattino dopo che le serate a sbronza di champagne.
I pagliacci impomatati ci saranno finche' la gente li chiede.
ecco appunto ma quella gente, non avendo alcun interesse per la musica in sé, ma solo per il pagliaccio, è meno disposta a fare sacrifici. e quindi ora che ha scoperto come fottervi, lo fa a piene mani. il problema non tocca minimamente chi invece produce musica di qualità e i rispettivi fan.
chiara puoi dire quel che vuoi ma non credo ad una parola, sei dall'altra parte della barricata.
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interessante...
speriamo che ci sia una svolta...
e che si cancelli la (s)legge urbani...
questa è una notizia decisamente degna di nota...
Nuova multa dall'Antitrust Ue per Microsoft: 280,5 milioni di euro
Ancora una multa a Microsoft da Bruxelles: 280,5 milioni di euro per abuso di posizione dominante. Secondo l'esecutivo europeo la società di Bill Gates non ha rispettato gli obblighu previsti dalla decisione Antitrust della commissione, che nel marzo 2006 aveva prescritto a Microsoft di fornire interconnessioni in modo che i concorrenti potessero far funzionare i loro server come le macchine che utilizzano il programma operativo Windows. Nel caso in cui l'infrazione persista la multa, a partire dal prossimo 31 luglio, potrebbe salire a 3 milioni di euro al giorno.
È la seconda volta che la Ue agisce contro la società di informatica. È del marzo del 2004 la multa record di 497 mln di euro inflitta per non aver attuato i rimedi ordinati dall'Antitrust per la commercializzare di un versione Windows senza media player e la divulgazione ai concorrenti la documentazione necessaria per far dialogare in sistemi concorrenti con Windows.
Pubblicato il 12.07.06
dall'Unità on line...
Drizzt,una domanda : ma tu sei sicuro di essere di destra?
kaiser...
sono molto più che sicuro..., ma faccio parte della destra a venire..., quella che non scivolerà mai (più...!!!) verso il manganello...e verso l'ingiustizia e l'arricchimento alle spalle degli "altri"...
per capirsi..., la destra di Montanelli è la mia destra... ;-)
Boh...trovarsi d'accordo con tutto ciò che viene detto qui e soprattutto,votare PRC (PRC,Cristo! Mica una Margherita qualunque!) è quanto più lontano dalla destra si possa immaginare!
ti sbagli kaiser...
quello che è lontano dalla destra di cui parlo io, è votare per gente che è collusa con la mafia, che è razzista, che è monopolista, che fà disinformazione in quanto soggetta alla volontà di paesi "amici"...
quando si tenta di fare il bene di un paese, le esigenze e gli interessi personali, devono essere messi sempre in secondo piano...
ti pare che questo sia avvenuto nei 5 anni passati...???
ps. ho votato Prc per dare un impronta più marcatamente sx al governo..., ma ho commesso un errore...( vedi il tread vampiri e acquasanta ), avrei dovuto votare per PDCI...
Drizzt, quella sulla Microsoft non la tratterei come una bella notizia, Microsoft si rifiuta di scendere a patti con la UE e preferisce pagare milioni e milioni di multa pur di continuare ad abusare della sua posizione dominante.
Kaiser, la multa della UE è applicata proprio in un'ottica liberista, ma capisco che per uno che parla di destra e sinistra senza capire quali siano le differenze la distinzione sia solo cUmunisti e Berlusconi.
Drizzt, allora mi dispiace, ma allora tu di destra proprio non puoi essere. D'accordo che sono giovane,d'accordo che qui c'è gente che se ne intende di più, ma il filo-comunismo, mi dispiace, proprio non esiste.
Scusa,ma almeno ti rendi conto di quello che dici? Dare un impronta di sx al governo? Ma sei fuori???? Ma che cazzo di destra sei? Uno di destra che favorisce volontariamente la sx?
Drizzt,sei una contraddizione vivente.
Scusa,ma adesso scadi veramente nel ridicolo. Già Rifondazione è allucinante,ma addiritura il PDCI...quello è veramente il più becero dei partiti italiani,quello che più ricorda il peggior PCI.
Per favore, non diciamo cazzate,se uno è di destra ma non gli piacciono gli attuali esponenti del partito, non vota i comunisti, o si astiene, oppure,se proprio vuole esagerare, vota un partito di sinistra moderata (La Margherita o l'IDV)ma i comunisti mai.
Ma che razza di ragionamento è? Uno vota la peggiore sinistra radicale,è d'accordo con tutto ciò si dice qui,e dice di essere di DESTRA???
Eddai,sarò anche giovane e ingenuo,ma questo è veramente ridicolo,è veramente troppo...l'anti-comunismo, Drizzt,è uno dei valori fondanti del pensiero della destra moderna,della democrazia, e a sentire, Solzenystin, è anche un valore fondante della stessa UMANITA'.
Salvatore...
hai ragione..., la vedo solo nell'ottica di una maggiore evidenza delle malefatte di Microsoft...
l'essere esposti al pubblico ludibrio, con certe colpe, dovrà pur far aprire gli occhi a qualcuno...
almeno lo spero ardentemente...
sempre a questo proposito, ti consiglio la visione della seconda parte di "The Corporation" questa sera alle 23.40... su rai3
vedi kaiser che sei pressapochista...???
non guardi mai l'ottica altrui, ti fermi a constatazioni di facciata, che mirano solo a tenere saldi principi che non esistono...!!!
se tu avessi letto il tread di cui sopra, avresti capito cosa intendevo, ma siccome sei kaiser, parli senza conoscenza di causa, il che già è triste, ma poi esageri ancora di più scadendo in discorsi retorici di differenziazioni destra/sinistra, che probabilmente non comprendi neanche...
ma, siccome si discute, ti dico perchè non ho votato partiti come la margherita e i ds..., perchè li trovo partiti senza una connotazione precisa e troppo pronti al dialogo con l'attuale destra..., che mi fà orrore e senso...
per me la giustizia e l'eguaglianza, sono le prime cose importanti... e se la mia perte non le persegue, mi alzo e passo dall'altra parte...
la politica non è tifo da stadio e preconcetti..., è la vita di tutti i giorni, se non lo capisci, mi spiace davvero per te...
Drizzt, è un arrampicata sugli specchi, nessuna persona che si dice di destra può votare comunista. Tu forse non ti rendi conto di cosa volgia dire...tu voti l'antitesi stessa della destra, sia attuale che del passato. Tu voti l'antitesi stessa della parola "destra" in senso politico.
Tu voti partiti che hanno lo stesso simbolo del PCI,del PCUS,degli Khmer rossi.
Tu voti partiti la cui ideologia è la stessa dei più sanguinari e bestiali regimi dittatoriali attuali,vedi Cuba,Corea del Nord,Cina.
Liberissimo di votarli, ma se poi vieni a dire che sei di "destra", allora permetti che alle persone che di destra lo sono veramente la cosa possa fare un tantino vomitare...
Drizzt, ieri credo di averne visto un pezzettino di "The Corporation", non avevo capito di cosa si trattava, ma stavo facendo altre cose ed ero distratto, stasera lo seguo sicuramente!
Sono uno stronzo, lo ammetto!