Piccoli passi grandi disastri
di Moni Ovadia
La nostra stampa, una decina di giorni fa, riportava, con scarso rilievo, una notizia riguardante un annuncio di refusnik dell'esercito di Israele (soldati ed ufficiali che rifiutano di andare a servire e a combattere nei Territori Occupati), pubblicato sull'importante quotidiano israeliano Ha'arets, in cui si dichiarava che i cosiddetti omicidi mirati di dirigenti palestinesi attuati nel territorio palestinese sono da considerarsi crimini di guerra. Il manifesto dei refusnik spiegava la ragione di una dichiarazione così grave e perentoria con questa motivazione: operazioni di questo tipo, condotte in aree fra le più densamente popolate del pianeta, non possono non colpire quasi certamente, insieme all'obiettivo prescelto, civili innocenti. Dunque l'azione rientra nella fattispecie del crimine di guerra. Per ragioni di equilibrio, sulla facciata di fronte a quella dell'annuncio, Ha'arets ospitava un articolo in difesa della scelta degli omicidi mirati spiegando che, dopo l'evacuazione di Gaza da parte dell'esercito Israeliano, varie organizzazioni combattenti palestinesi avevano lanciato contro obiettivi civili all'interno dello Stato d'Israele quasi mille missili Qassam o simili. Dunque gli omicidi mirati non sono altro che la risposta alle violenze terroristiche palestinesi. Ora, questa logica diretta e primaria è stata ed è molto popolare fra i governanti israeliani. È una vecchia logica inaugurata dalla leggendaria Golda Meir all'epoca degli attentati di Monaco da parte di feddain palestinesi contro gli atleti della squadra olimpionica dello Stato ebraico: nessuno ucciderà mai più un cittadino israeliano senza pagare con la vita il suo atto omicida. Il grande regista Steven Spielberg nel suo capolavoro «Munich» ha mirabilmente raccontato le terribili conseguenze di una tale logica. Essa è basata sulla supposta legge del taglione che una ignobile vulgata vorrebbe espressa nel versetto biblico: «Occhio per occhio dente per dente». Questa è una traduzione improvvida che legittima una lettura depravata del versetto e che purtroppo è accreditata anche da molti ebrei. La radice profonda dell'ethos ebraico è estranea a questa porcheria. Tuttavia essa è indiscutibilmente una logica, ed esercita un fascino magnetico sulla fragile natura umana in virtù della sua semplice coerenza. Ma a causa del carattere spietato della sua consequenzialità, produce effetti devastanti perché si basa su un pensiero pietrificato che ignora e bypassa la complessità dei contesti, ovvero la devastante condizione esistenziale del popolo palestinese sotto occupazione e colonizzazione vessatoria. Lo vediamo proprio in questi ultimi terribili giorni: un commando palestinese attacca una postazione militare israeliana e rapisce un giovane caporale. La foto del giovane militare dall'aria di fanciullo indifeso viene diffusa in tutto il mondo e fa inorridire l'idea che possa subire violenze, contemporaneamente un giovanissimo colono altrettanto indifeso viene rapito e due giorni dopo è assassinato nel modo più vile e brutale, con un colpo in testa. Il governo israeliano «perde la testa», lancia una durissima operazione militare, arresta ministri di un governo legittimo, democraticamente eletto. Tutto questo dopo l'ennesimo piccolo passo (l'incontro fra Olmert e Abu Mazen), per l'ennesima volta un boomerang, per l'ennesima volta un atto politico inutile e pericolosissimo. Rabin lo aveva capito, unico fra i governanti israeliani del dopo '67. Per questo era stato disgustosamente calunniato dai nemici della pace, per questo ha pagato con la vita il coraggio di Oslo. È ora che la comunità internazionale, i veri democratici nel campo israeliano, in quello palestinese e nei paesi arabi lancino una conferenza seria e globale come fu Oslo. In quella sede gli israeliani potranno chiedere alle organizzazioni palestinesi di abbandonare i metodi violenti riconoscendo in cambio il loro il pieno diritto ad avere un vero stato nei territori occupati nel sessantasette, con Gerusalemme est come capitale. Ogni altra soluzione furbesca e pasticciata di piccoli passi, di ritiri unilaterali avrà solo l'effetto di far scorrere altro sangue innocente.
E' triste dover applicare la legge del taglione, una legge barbara che non produce altro effetto se non quello di un progressino inarrestabile imbararimento delle istituzioni che la praticano.
La domanda è: cosa è possibile fare in altenativa?
Fermate Israele
Rossana Rossanda
Il sequestro di 64 parlamentari palestinesi di Hamas, fra i quali otto ministri, in tutte le città della Cisgiordania da parte dell'esercito israeliano non è un rappresaglia, è il tentativo di affondare per sempre la già assediata e affamata Autorità palestinese e di chiudere con ogni trattativa che pareva potersi aprire negli ultimi giorni. Sul documento dei prigionieri palestinesi in Israele,Hamas e Al Fatah avevano raggiunto un accordo per molti versi storico. Per la prima volta Hamas riconosceva, sia pure implicitamente mainmodoinequivocabile, la legittimità dell'esistenza di due stati. Contro questo accordo, che innovava radicalmentenon solo la linea di Hamasma anche i suoi rapporti conAl Fatah, un gruppo fondamentalista - del quale, mentre scriviamo,non conosciamo l'identità - aveva catturato un pilota di tsahal, dichiarando che non l'avrebbe riconsegnato finché non fossero state liberate le donne e i bambini che sono fra i circa ottomila detenuti palestinesi in Israele (obiettivo tanto umanamenteragionevole quanto sicuramente negato da Tel Aviv) e poi sequestrava un colono di 18 anni - ieri poi ucciso. La collera di Israele era comprensibile, ma la reazione è stata spropositata al punto dapreoccupare anche iG8 oggi riuniti aMosca, che le hannomandatounammonimentoformale: non esagerate. Manon si tratta di una sbavatura di militari infuriati: la cattura di un così consistente gruppo di parlamentari dei territori occupati, l'annuncio che ne seguiranno altre, mirano a mettere fuori gioco l'intero governo palestinese costringendo in queste ore tutta la rappresentanza diHamasa entrare in clandestinità. Nonsolo: Israeleha appena bombardato il principale asse stradale di Gaza, distruggendone tre ponti, la centrale elettrica che fornisce energia a metà della Striscia diGaza eha tagliato le forniture d'acqua, sprofondando il paese in una situazione sanitaria insostenibile. Già stava succedendo dopo le sanzioni inflitte dall'Europa. Quinonsi tratta diuneccesso di vendicatività, si tratta della volontà del governo di Ehud Olmert, in cui evidentemente sta anche il laburista Amir Peretz, di chiudere qualsiasi porta o dialogo di pace per togliere la Palestina come nazione dalla faccia del Medio Oriente. Politicamente parlando, è l'esatto reciproco del gruppo fondamentalista islamico che sequestrando due israeliani e uccidendoneuno havoluto sabotare ogni possibile avvio di scioglimento dell'ormai tragico e quasi quarantennale contenzioso fra le parti. C'è un fondamentalismo in Palestina che non riconosce l'esistenza di Israele e un fondamentalismo israeliano che non riconosce quella della Palestina. Così stanno le cose, naturalmente tra forze del tutto impari. Sharon in coma, sembra caduto in comaogni residuo di ragionevolezza del governo israeliano. Non è possibile, non è decente che il Consiglio di sicurezza non intervenga. Èben vero che da decenni Israele disattende le sue decisioni ma è anche vero che questa arroganza le è stata consentita, specie dagli Stati uniti. E senza attendere il Consiglio di sicurezza bisogna che l'Europa, su questo terreno dubitosa e incerta per l'incrocio ormai evidente fra il sentimento di colpa verso gli ebrei e un antiarabismo inconfessabile, si esprima subito. E subito ha da esprimersi il governo italiano. Non farlo sarebbeun gesto inammissibile di irresponsabilità.
hanno voluto hamas? queste le inevitabili conseguenze..
l'alternativa era accettare il piano di pace(l'ultimo della serie); ma ormai sono specialisti nel rifiutare, con una scusa o con un'altra, ogni proposta..
Per la prima volta Hamas riconosceva, sia pure implicitamente mainmodoinequivocabile, la legittimità dell'esistenza di due stati. Contro questo accordo, che innovava radicalmentenon solo la linea di Hamasma anche i suoi rapporti conAl Fatah, un gruppo fondamentalista - del quale, mentre scriviamo,non conosciamo l'identità - aveva catturato un pilota di tsahal, dichiarando che non l'avrebbe riconsegnato finché non fossero state liberate le donne e i bambini che sono fra i circa ottomila detenuti palestinesi in Israele
Ma ci prendiamo in giro? Da una parte fanno finta di trattare, dall'altra gruppetti "non identificati" uccidono. E la la solita politica doppia di sempre, cominiciata con arafat e ora al culmine con hamas.
Si colpisce, si finge di trattare e poi -alla prima reazione- si comincia la campagna stampa "occidentale" fingendo di essere dei poverelli indifesi. E via con tutto il coro delle rossanda e dei moni..
In israele sharon ha avuto il coraggio di rompere un partito storico (likud) e sconfiggere la destra sgomberando i coloni da alcuni territori.
Eh sì, votare per chi non vuole l'establishment "occidentale" è una condanna a morte, dicesi "dittatore" chi vada contro gli interessi dell'Asse Usa-Israele. Che coglioni, hanno votato male, non sono degni della democerazia... Vai a vedere sul posto prima di sputare idiozie, impedito. L'energia che sprechi per farti notare in questo salottino virtuale potrebbe aslvare la vita a dei bambini palestinesi, se solo tu esistessi.
«Speravo che con lo smantellamento delle colonie […] la pace tornasse finalmente in quella terra tormentata. Speravo che i palestinesi potessero avviare un processo di ricostruzione e sviluppo, che trasformasse la striscia di Gaza in una regione modello… ma contrariamente ad ogni logica, i palestinesi hanno ripreso a lanciare missili su cittadine e villaggi al di là della striscia, un’azione che ha provocato la reazione israeliana»
«Il popolo palestinese non ha mai goduto di una propria sovranità. 400 anni di dominio turco, 30 di protettorato britannico, 19 di occupazione giordana e infine quarant’anni di occupazione israeliana [finalmente l’ha ammesso, nda ] hanno completamente alterato il loro istinto naturale, presente in tutti i popoli, all’autogoverno, facendo del caos il loro contrassegno distintivo».
(gli) «sforzi degli Stati Uniti per formare una milizia di 3500 uomini attorno ad Abbas» (il presidente di Al Fatah, sconfitto alle elezioni da Hamas, spinto e manipolato a combattere il nuovo governo) «allo scopo di favorire una guerra civile».
A questo fine Israele ha «autorizzato di recente la spedizione di un grande carico di armi e munizioni dall’Egitto e dalla Giordania, destinato ad armare la guardia presidenziale» di Abbas.
Dunque, il caos non è «l’istinto naturale dei palestinesi», ma il frutto di mene e forniture d’armi del Quarto Reich, autorizzate nella speranza che i detenuti del loro lager si sgozzino a vicenda, in modo da poter dire: vedete, con queste belve fratricide, come possiamo trattare?
La verità ufficiale (israeliana) è che Hamas è un gruppo terrorista e fondamentalista, che «non riconosce il diritto di Israele ad esistere», sicchè Israele, «minacciata nella sua stessa esistenza», deve difendersi.
Negli ospedali manca la luce per i macchinari terapeutici; manca l’acqua, estratta dai pozzi con pompe elettriche.
Ma questi inferiori resistono.
Se ne stanno aggrappati alle macerie (del resto, dove andare?), con tutti i loro 350 mila bambini affamati, continuano ad aver fiducia nei loro governanti.
Allora, ecco l’altra misura: la cattura di una settantina di parlamentari e dirigenti politici palestinesi, fra cui otto ministri in carica.
Nessuna inviolabilità di carica o di voto è rispettata.
Nessuna dignità va riconosciuta loro, né politica né umana.
Il sequestro di massa del governo ha un vantaggio collaterale.
Ora Israele potrà dire: con chi trattiamo?
Gaza: un agglomerato di 700 mila palestinesi, per la metà bambini sotto i 15 anni.
Da sei mesi affamati, senza denaro, senza medicine, perché assediati.
La guerra della quarta potenza militare mondiale contro gli inermi, disarmati ormai anche della voce per protestare le loro ragioni, è comoda.
Dedalus guarda che sul tavolo delle discussioni (che non ci sono) non c'è alcuna proposta di pace e da svariati anni ormai. Informati. Cordialmente.
"La verità ufficiale (israeliana) è che Hamas è un gruppo terrorista e fondamentalista"
Onebloger, non è la verità ufficiale israeliana, è la verità uffficiale per tutti : ti ricordo che anche gli USA e la UE riconoscono Hamas come organizzazione terroristica!
Ah onebloger, tu che difendi Hamas, ti inviterei a guardare la pagina dedicata ad Hamas su Wikipedia. Tanto per rendersi conto con chi ha a che fare Israele : davvero degne di ammirazione le loro teorie secondo la quale sono stati gli stessi ebrei a finanziare il nazismo...e tante altre teorie del genere.
"Più che l'amor potè il digiuno".