spero niente. non so nelle altre città, ma qui i taxisti sono notoriamente di destra. che poi sotto elezioni vedendo tutta la gente possibile segnalino il meteo politico può essere vero, tuttavia senza garanzia alcuna che si spostino di un millimetro dalle loro posizioni. che guardassero quel che guadagnano come cittadini dall'insieme degli altri provvedimenti, e il possibile aumento delle richieste di taxi. ma non il proprio comodo miope, e men che meno cercando di esercitare pressioni sul mondo politico, per favore - sarebbe roba da barzelletta. Prodi, Bersani, avanti così e lasciateli soltanto sbollire!
Carolina
io sono troppo contenta del provvedimento del governo... piuttosto che vederlo intimidito dai tassisti sono disposta a girare milano a piedi tutte le volte che sarà necessario.... si vede che per andare a linate, partirò la sera prima con il mio trolley....
le corporazioni e gli ordini sono un vero schifo... un tristezza infinita...
Facciano pure. Perderanno anche un po' di denari.
Beh, fosse per me potrebbero scioperare pure un mese, avrò usato il taxi in Italia si è no 4-5 volte in tutta la mia vita (e di solito c'era chi lo pagava per me! Con quei prezzi!)...:-DD
io mi modero, Salvatore, per forza. ma il taxi mi piace. solo che proprio perché mi piace lo conosco anche. e a Milano è un mondo di 'becerume vissuto'. affascinante perché 'vissuto', ma pur sempre, nella stragrande maggioranza dei casi, becerume.
Carolina
io invece il taxi lo uso molto e per scelta....
sono convinta che in una città come milano dovrebbe essere possibile scegliere di non avere l'auto...
io non ce l'ho e prendo sempre i mezzi pubblici...
negli orari un po' più proibitivi prenderei qualche volta di più il taxi, ma certe volte sembra davvero uno schiaffo alla miseria spendere 11 euro per poco più di un chilometro...
magari con le tariffe più basse si prenderebbero più taxi e meno auto private e si scatenerebbe il c.d. circolo virtuoso.....
ma da qualche parte bisogna cominciare....
La lobby delle autopubbliche è forte e in buona parte legata a filo doppio ad AN
che fonte hai per questa affermazione?
mi permetto di ricordarvi che fino a ieri hanno permesso il proliferare di illegalita' corporative, il mercato di licenze e concessioni e adesso si tenta di colpire qua e la' le categorie piu' in vista.
non credo sia risolutivo, credo sia la solita propaganda.
fino a ieri una licenza comunale per autopubblica in una grande citta' costava dai 50000 ai 150000 euro ed era tollerato che se ne facesse mercato; se tale mercato viene azzerato non e' un po' come nel gioco delle sedie in cui, quando la musica si ferma, rimane in peidi il piu' lento o il piu' fesso?
la legge e le convenzioni civili non dovrebbero difendere soprattutto i piu' lenti ed i piu' fessi?
sento odore della solita tecnocrazia in salsa laica, tanto amica delle grandi concentrazioni capitalistiche quanto nemica delle classi popolari.
Mi pare Berja che il provvedimento valga solo per le licenze successive alla prima, quindi non ricade sul singolo titolare ma su chi possiede molte licenze (quindi le società di taxi).
Riporto la parte del provvedimento sicché chi ne capisce meglio di me saprà dirmi se ho torto o ragione:
1. Al fine di assicurare agli utenti del servizio taxi una maggiore offerta, in linea con le esigenze della mobilità urbana, all'articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, o dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis. Fatta salva la possibilità di conferire nuove licenze secondo la vigente programmazione numerica, i Comuni possono bandire pubblici concorsi, nonché concorsi riservati ai titolari di licenza taxi, in deroga alle disposizioni di cui ai commi 1 e 2, per l'assegnazione a titolo oneroso di licenze eccedenti la vigente programmazione numerica. Nei casi in cui i comuni esercitino la facoltà di cui al primo periodo, i soggetti di cui all'articolo 7 assegnatari delle nuove licenze non le possono cedere separatamente dalla licenza originaria. I proventi derivanti dall'assegnazione a titolo oneroso delle nuove licenze sono ripartiti, in misura non superiore all'80% e non inferiore al 60%, tra i titolari di licenza taxi del medesimo comune che mantengono una sola licenza. In ogni caso i titolari di licenza devono esercitare il servizio personalmente ovvero avvalersi di conducenti iscritti nel ruolo di cui all'articolo 6, il cui contratto di lavoro subordinato deve essere trasmesso all'amministrazione vigilante entro le ore 24 del giorno precedente il servizio, I comuni possono altresì rilasciare titoli autorizzatoli temporanei, non cedibili, per fronteggiare eventi straordinari."
Secondo me, questo provvedimento è necessario. In quasi tutte le città del mondo funziona così. E' ovvio che ora crea scompiglio. Ed è vero che chi fino a ieri ha pagato con i risparmi di una vita la propria licenza non può non avere una forma di risarcimento. Ma il provvedimento, per me, è sacrosanto. Come mi piacciono tutti gli altri, da quello dei farmaci da banco a quello dei passaggi di proprietà delle auto. Bersani ha avuto le palle.
io so solo: che oggi ho sentito alla radio Emma Bonino spiegare il provvedimento, ed era molto convincente; e che invece contro, era Albertini, sì, proprio lui, il che già da sé mi porterebbe a essere a favore!!! E poi, se uno guarda all'estero, per esempio, ci trova i taxi collettivi. roba che tu, quando ne hai bisogno tipo la sera tardi, non solo li trovi subito, ma spendi 3 euro per 30 km, perché sul tragitto ci sono altri 9 passeggeri. da noi? da noi ci sono le macchine a più posti, ma non vengono quasi mai usate in modo così economico. anche solo perché i taxisti in genere si oppongono a tutto, tutto, fosse anche la manna dal cielo. ignoriamoli, per favore, e ignoriamo la loro meschinità. tanto si accorgeranno prima o poi nei fatti che è un miglioramento.
Carolina
Nella foto sopra il "guerriero" con il megafono è Alfonso Faccioli dei Cat associazione di circa 300 taxisti milanesi.
Faccioli si è candidato alle ultime comunali nell liste dell'Ulivo ( http://www.comunalimilano2006.it/?q=node/865) ma è stato trombato.
Meglio è andata invece a Raffaele Grassi ( http://www.comunalimilano2006.it/?q=node/932) candidato nella lista Ferrante ed eletto !
Strano perciò affermare che come qualcuno scrive che ; "i taxisti sono notoriamente di destra."
E bravi i nostri liberisti di sinistra !tutti d'accordo
Aspettiamo analoghi provvedimenti sul pubblico impiego e sui milioni di parassiti statali priviligiati che forse albergano anche in questo blog,e aspettiamo anche le eventuali reazioni
Questi sono gli stessi personaggi che hanno graziato il monopolista per eccellenza definendo la sua azienda un patrimonio del paese e adesso fanno i liberisti sulla pelle dei taxisti che ricchi certo non sono,anzi sono dei poveracci
Già l'odio populista e popolare fatto scatenare contro questa categoria di lavoratori e' da vomito
E voi tutti a fare il coro
Che pena
I taxi servono a trasportare gli utenti, non a mantenere i tassisti.
La scuola a formare i cittadini, non ad impiegare i professori.
Gli ospedali a curare le persone, non ad impiegare gli infermieri.
Comunque: se vogliono è giusto che abbiano il diritto di protestare. L'importante è che non si torni indietro.
Prossimo step: abolizione di tutte le licenze "contingentate" (non solo x i tassisti) e libertà x le persone di dar vita all'attività che desiderano senza passare sotto la mannaia delle corporazioni.
Sandro, sopra ho scritto che "mi sembra" il provvedimento colpisca chi ha più di una licenza, ho postato il contenuto della legge sopra, ancora non ho avuto risposta.
Inoltre vi segnalo:
Questa sinistra tanto americana
Il decreto Bersani, contenuto nella manovra bis che il governo si appresta a varare è il primo atto di una certa rilevanza messo in essere da questo esecutivo e si rivela quanto mai indicativo della linea di tendenza che il governo Prodi intende perseguire nell’ambito di materia economica.
Liberalizzare al fine di favorire la concorrenza è stata fin dall’inizio degli anni 90 la parola d’ordine attraverso la quale le forze politiche di ogni colore hanno tentato di scimmiottare il modello americano, ottenendo in verità pessimi risultati e peggiorando talvolta la situazione preesistente.
Il consumatore che avrebbe dovuto essere il soggetto deputato a fruire dei benefici di liberalizzazioni e concorrenza si trova infatti oggi in una situazione molto più complicata e sfavorevole di quanto non lo fosse 15 anni fa.
Anche in questo caso Bersani strizza l’occhio ai consumatori, attaccando gli interessi corporativi nel nome del libero mercato e della libera concorrenza. Leggendo le cose in questo modo non ci sarebbe nulla de eccepire e sembrerebbe che il decreto sia in grado di coniugare il pensiero di sinistra con la moderna realtà della società capitalista occidentale.
Se entriamo però nel merito del decreto stesso scopriamo che la realtà si rivela molto differente rispetto ai nobili propositi propagandati.
La liberalizzazione delle licenze dei taxi ed il permesso dato ad un unico soggetto di possedere e gestire più taxi è senza dubbio il punto che colpisce più di ogni altro e sta già iniziando a suscitare polemiche.
I tassisti innanzitutto, pur risultando nella nostra normativa come imprenditori o liberi professionisti, non somigliano neppure da lontano ad una classe privilegiata detentrice magari di grandi capitali. Chi possiede un taxi in Italia ha pagato la propria licenza a caro prezzo e si spende in un lavoro duro all’interno di città caotiche ed inquinate, con il solo risultato di riuscire a sbarcare il lunario alla stessa stregua della maggior parte dei lavoratori dipendenti.
Non occorre essere dotati di una mente eccelsa per comprendere che la liberalizzazione metterà in ginocchio molti tassisti, i quali mentre stanno ancora pagando il debito relativo all’acquisto della licenza si ritroveranno con il valore della stessa diventato uguale a quello della carta straccia e la redditività del proprio taxi profondamente diminuita grazie all’enorme aumento dei mezzi concorrenti. Così come appare lapalissiano che il permesso per un unico soggetto di gestire più taxi comporterà automaticamente la concentrazione del mercato nelle mani di pochi soggetti con disponibilità economiche elevate, alla stessa stregua di quanto è già avvenuto in passato in molti settori del commercio.
La bella favola secondo la quale tramite la concorrenza si abbasseranno le tariffe sarà come sempre destinata a rimanere una chimera, poiché nessun soggetto imprenditoriale sarebbe così folle da operare senza ottenere un minimo margine di guadagno e l’ampliamento della quantità di taxi circolanti avrà già ridotto al minimo il margine stesso.
Nasceranno insomma le grandi compagnie di taxi che nel medio e lungo periodo costituiranno un cartello e porteranno gradualmente verso l’alto le tariffe, così come è già avvenuto per le banche e le assicurazioni.
I farmacisti come categoria non sono certo assimilabili a chi guida un taxi, essendo innanzitutto la redditività delle loro imprese di gran lunga più elevata, ma anche in questo ambito dietro al mistificatorio velo di buone intenzioni si può intravedere un disegno di segno ben diverso.
La liberalizzazione introduce la possibilità per un unico soggetto di essere titolare di più farmacie, associarsi, gestire attività all’ingrosso e al dettaglio, senza vincoli territoriali all’attività.
Anche in questo caso senza l’ausilio di molta fantasia è facile apprezzare l’apertura del settore alle economie di scala e ai grandi capitali, laddove oltretutto soggetti economicamente preminenti potranno costruire veri e propri “imperi” grazie alla commistione fra catene di punti vendita e ingrossi farmaceutici. Per quanto concerne gli ingrossi farmaceutici scompare inoltre l’obbligo di detenere almeno il 90% delle specialità in commercio (per i medicinali non ammessi al rimborso da parte del SSN) con ricadute certo non positive per il consumatore finale che in questo caso è spesso un soggetto debole in quanto afflitto da problemi di salute.
La possibilità data ai supermercati di vendere i farmaci da banco, se da un lato favorirà i consumatori in termini di comodità e possibilità (tutta da verificare) di ottenere sconti sugli stessi, dall’altro li priverà dell’assistenza di una figura competente in grado di consigliarli al meglio (stiamo comunque sempre parlando di farmaci) e soprattutto sposterà un mare di miliardi nelle tasche della grande distribuzione. Le varie COOP, Auchan, Carrefour, Panorama e tutta la lobby degli ipermercati sono in realtà gli unici soggetti che gongolano in virtù della novità.
La soppressione della distanza minima tra un esercizio commerciale e l’altro e la liberalizzazione delle merci che possono essere tenute in un negozio, così come quella riguardante la produzione di pane fanno da corollario al tutto, contribuendo a smantellare quelle poche nicchie in ambito commerciale che ancora erano riuscite a sottrarsi all’oligopolio della grande distribuzione.
Le associazioni dei consumatori si dicono soddisfatte dai provvedimenti, forse ostentando troppa fretta nel prendere una posizione. I consumatori, come gli automobilisti sono in realtà una categoria omnicomprensiva della quale fanno parte anche i tassisti, i commercianti, i farmacisti e qualunque categoria trarrà dal decreto Bersani grossi svantaggi, senza contare che i benefici vanno apprezzati quando si traducono in realtà e non sono soltanto ventilati ipoteticamente sulla carta. Le sorprese in questo senso sono state talmente tante da avercene fatto perdere il conto.
Togliere reddito alle categorie medie per introitare tale reddito nelle casse di chi detiene il grande capitale non mi sembra in tutta sincerità un pensiero di sinistra, al contrario risulta in sintonia con il modello americano, proprio quel modello che il centrosinistra nostrano insegue pedissequamente inneggiando ogni giorno a miti ormai desueti quali crescita, sviluppo, concorrenza, modernizzazione, competitività.
Un risultato sicuramente il nuovo governo targato Romano Prodi lo ha già ottenuto, rubando al centrodestra tutte le idee che in 5 anni ha avuto timore di tradurre in realtà, lo ha messo nella condizione di non avere i mezzi per prodursi in alcun tipo di opposizione.
Marco Cedolin
Fonte: http://www.pane-rose.it/
3.07.06
Si, ma se partiamo dal presupposto che ci saranno sempre i "furbetti" che approfitterano per fare cartello allora veramente non andiamo da nessuna parte, continuiamo a proteggere diritti acquisiti (dimenticando sempre più facilmente i doveri).
Comunque nel provvedimento è previsto che i supermercati che vorrano vendere farmaci dovranno dotarsi di un farmacista qualificato, questo vuol dire più lavoro per i farmacisti che non hanno mai avuto una licenza per farmacia e mai l'avranno oppure no?
Davide, ho detto che *nella stragrande maggioranza* sono notoriamente di destra. ed è vero. a Milano. come esempio pratico ti dico che spesso ho preso il taxi da o al mio indirizzo, che è nella cosiddetta "Chinatown". eh beh... i commenti razzisti li senti... quando poi non sanno un cazzo... non sanno, per dire, che questo uno dei pochi quartieri nel vero senso della parola di Milano, non solo perché ti conosci con tutti (anche i cinesi, che siano cittadini italiani da generazioni o meno), ma perché c'è ancora un artigianato oltre che un tessuto sociale vivo... per dire, qui chi ti ripara le scarpe o la macchina fotografica analogica lo trovi, e altrove? i pregi dei taxisti sono decisamente altri rispetto alla comprensione: di solito sono un vissuto e conoscenza della città particolari, più comunque sulla vita sociale che su una sua interpretazione "valoriale"; e il fatto che qui normalmente non ti facciano fare le panoramiche, ma ti portino a destinazione.
Tranne, però, e va detto anche questo, con casi di stranieri tipo i giapponesi, purtroppo, dove sono disonesti. E questi casi non li percepisco io, ma son stati documentati da "Striscia" e/o "le Jene", adesso non ricordo precisamente.
Carolina
salvatore: la lettura di cotante circovoluzioni mi da' il capogiro, potresti interpretare per i poveracci senza laurea come me?
dedalus fu olegna: il solito errore di concetto dietro alle tue parole, "la struttura e' piu' importante delle persone", vaffanculo tu ed il tuo inconsistente liberalismo di parole.
cialtrone!
ma son stati documentati da "Striscia" e/o "le Jene"
ah beh! allora siamo in una botte di ferro con 'sti castigamatti!
"l'ha detto la televisione..."
Berja, non è che "l'ha detto la televisione". è che questi facevano fare giri inopinati prima dell'hotel o dell'aeroporto, e provavano a ciulare i soldi, e questo era sotto le telecamere. questo è incontrovertibile. poi le interpretazioni sul merito di quei programmi sono molto soggettive (io non li condivido molto: preferirei che andassero alla magistratura piuttosto che fare sputtanamento davanti alle truffe e ad altri reati), però quel che mostrano mostrano. E cmq il resto che ho detto è esperienza mia.
Carolina
Salvatore in questi giorni ho letto di tutto e il contrario
Non esiste oggi in italia qualcuno che possieda più di una licenza,e' vietato per legge.
Poi ripeto,vada per i forum di repubblica ma qui mi aspetto un po' più di discernimento
Già il fatto che il governo parli dei taxisti come di una lobby e' indecente,ci dicano quali pressioni questa lobby ha fatto e fa.
Questi chiedono il mantenimento di uno status che permetta loro di guadagnare mediamente 40000 Euro lordi l'anno con i costi carburante e costi macchina (ogni 5 anni va cambiata se no vai sotto con i costi) compresi in questa cifra
Ecco i provilegiati da spennare.
Capisco il rancore e la rabbia di tanti precari
ma anche per quello sempre la stessa banda dobbiamo ringraziare.
Comincio a credere a bildberg riunioni segrete direttive e altre cose che relegavo a folklore della controinformazione
Berja, non l'ho scritto io quel testo, l'ho estrapolato dal Decreto Bersani.
Cmq a me pare di capire che le licenze sono liberalizzate solo per chi ha già un taxi, ovvero solo i tassisti titolari di licenza potranno ottenere un'ultiore licenza di taxi espletando un'apposita domanda al Comune di competenza.
Chi invece non è titolare di alcuna licenza dovrà sempre attendere una delibera del Comune che rilasci nuove licenze o acqustare una licenza da altro tassista.
Sandro
"Non esiste oggi in italia qualcuno che possieda più di una licenza,e' vietato per legge."
Mi sembra proprio che sia stato eliminato questo limite, e vale solo per i tassisti che hanno già una licenza, quindi in che modo danneggia i tassisti? Io non riesco a capirlo.
sandro e' il prezzo che sapevamo di dover pagare votando prodi.
era uno scontro tra capitalismo localista di rapina, autarchico e fascistello, e capitalismo di grandi concentrazioni globali, anomico e anonimizzante.
abbaimo scelto il capitale globale e adesso ce lo puppiamo, questo e' solo l'inizio.
(aspettate e vedrete: pane di plastica, cioccolato agli olii di palma frazionati, formaggio da latte in polvere, vino truciolato)
io spero solo che tra un'apertura e l'altra alle concentrazioni capitalistiche si faccia qualcosa per i precari, gli immigrati, le donne etc.
e' per questo che abbiamo votato ed e' per questo che stiamo pagando quel prezzo.
e lo pagheremo caro e tutto.
i tassisti quando non sono sotto la pressione di una tornata elettorale o sotto la minaccia di qualche riforma sulle licenze, non fanno le lagne....
mi è capitato più volte di sentire tassisti che mi dicono che prima lavoravano come pazzi, da lavoratori dipendenti.
con la nuova attività invece possono permettersi una maggiore libertà e flessibilità e maggiori guadagni...
interrogarli sulla loro condizione oggi non ha senso: sono tutti lì che piangono....
poi la storia della liquidazione è strepitosa: che mestiere devi fare per riceverne una simile?
laciliegina è vero. comunque non significa che siano *privilegiati con cui prendersela* come mi pare dica Sandro. che cavolo di privilegio è uscire alle 3.50 del mattino??? ok, perché - sempre che la racconti giusta - detesti il lavoro d'ufficio. però io non li invidio affatto. e penso che sia opportuno migliorare anche quel settore, se del caso al rischio di una piccola impopolarità iniziale - che poi, iniziale non è: la destra li può sodomizzare, ma in genere non sono ugualmente di sinistra. al massimo sono corporativi, sempre *nella stragrande maggioranza*.
Carolina
Salvatore dovrebbe funzionare cosi:
Io titolare ad oggi di licenza di taxi posso chiedere N licenze di guida aggiuntive che possiamo definire secondarie
Queste non puoi cederle,la prima l'originaria si
Che cosa si tenta di fare?
Il proliferare di licenze e taxi su strada in realtà porterà alla concentrazione in poche mani del servizio (se non guadagni cedi la tua attività)
X berja:
c'hai ragione purtroppo,abbiamo venduto l'anima
fra i tassisti ci sono veri e propri delinquenti, questo bisogna dire prima di lamentarsi delle liberalizzazioni, non accettare una corsa perchè troppo breve fa parte della deontologia professionale per caso ?
la smettessero, una corsa da e per gli aereroporti costa come mezzo stipendio, se il cliente è straniero non ne parliamo, siamo al delirio...
carolina io ho scelto il lavoro autonomo proprio perchè se ho voglia di lavorare alle 3 di notte e non alle 9 posso farlo e nessuno mi dice niente...
quindi credo che i tassisti non siano stati costretti a scegliere questo mestiere per forza...
poi concordo sul fatto che vadano aiutati sul tema della congestione del traffico, ma come dicevo qualche post prima, bisogna da qualche parte iniziare per scatenare i circoli virtuosi...
no infatti, la ciliegina. nessuno li ha costretti. e allora che cosa hanno sempre da lamentare? lamentano perché quella è la loro mentalità, tipicamente poco costruttiva direi.
Carolina
dopo i tecnocrati ecco arrivare a supporto i qualunquisti di sinistra, pronti a parlare di qualsiasi cosa senza saperne nulla.
ragazzi, parlado del decreto di Bersani sulle liberalizzazioni, Mastella minaccia l'appoggio esterno al governo poichè "espropriate le sue titolarità una volta con un ministro e un'altra con un altro ministro".
ditemi che fare. antonio
Cristina...
ciò che dici è in parte vero..., ma posso dire che ho avuto la fortuna di trovare dei tassisti davvero onesti...
la cosa che mi chiedo è questa:
non avverrà davvero ciò che sandro e berja temono...???
se si prospettasse per i prossimi anni una monopolizzazione del servizio da parte di alcuni figuri con i soldi (che potrebbero essere parte di mafie varie...) che cosa accadrebbe...???
accedrebbe ciò che è accaduto per un'pò di tempo negli USA...
ovvero le piccole aziende (poche licenze), sarebbero nel giro di poco tempo estromesse dal circuito per mancanza di fondi...
dopodichè, i detentori del mercato, potrebbero aumentare i prezzi (facendo cartello) e si andrebbe alla paralisi del settore...
è vero che da qualche parte occorre iniziare, ma forse prima, occorreva porre rimedio al furto organizzato da "alcuni" tassisti nei confronti degli ignari stranieri e non solo...
dopodichè, con un mercato più sano, si potevano effettuare le modifiche del caso...
Davide: se il Cedolin scrive
La possibilità data ai supermercati di vendere i farmaci da banco, se da un lato favorirà i consumatori [...] dall’altro li priverà dell’assistenza di una figura competente in grado di consigliarli al meglio
e Bersani scrive (ma perché non trovo il link al decreto?)
con una norma del decreto legge si prevede che la vendita è consentita durante
l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, in una parte della sua
superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con l’assistenza di uno o
più farmacisti laureati ed iscritti al relativo ordine.
direi che qualcosa non torna, no?
(sui taxi ho visto anch'io che le persone possono multiplexarsi le licenze, il che diventa un rischio: in pratica i primi che riescono a cedere la propria licenza a chi vuole fare un parco taxi ricaveranno qualcosa, un po' come in un sistema piramidale)
Visto il gran numero di tassisti abusivi che ci sono in giro in tutta italia che inizino a nascere garage e ditte di servizi come già ci sono all'estero (anche in Europa senza stare a guardare come al solito oltreoceano), così intanto si prendono due piccioni con una fava disoccupazione e lavoro nero!
senti Berja. quelli di solito a Milano sono di dx. colpa tua o mia? no. ma non è che la priorità di un governo di sinistra sia quella di accontentarli. anche solo perché sanno, o dovrebbero sapere, che quando votano votano opzioni per il Paese, e non una scarpa destra o una sinistra o pane e gnocca. quindi, per conto mio, scioperino anche adesso. ma la realtà è che prima o poi vedranno pure loro che non siamo più così in difetto con l'Europa. il che potrebbe pure portare quattrini, anche a loro.
Carolina
"poi la storia della liquidazione è strepitosa: che mestiere devi fare per riceverne una simile?"
Evidentemente non hai capito,non e' liquidazione
ma rientro del capitale investito a suo tempo
Pago 150.000 euro la licenza la rivendo alla stessa cifra o inferiore o maggiorata a seconda del valore di mercato del momento
L'altro giorno hai detto che trovavi i miei post
particolarmente stupidi,ti ho graziato allora e ti grazio adesso ma mi costa molto non infierire,credimi
Drizzt, ma le tariffe dei taxi non sono definite dai singoli comuni? come si fa a fare un cartello?
sandro ho capito ho capito benissimo...
dicevo la "storia della liquidazione" proprio perchè sono loro a definire tale il rientro dei capitali...
accidenti a me e a qunto sono "stitica" quando scrivo....
infierisci pure... no problem...
nel post dell'altra volta parlavamo del fatto che forse stavi ferendo qualcuno che aveva vissuto in prima persona il dramma di un brutto male....
carolina: pure fossero nazisti, ed i carteli che hanno esposto fanno schifo, non cambierebbe nulla.
e tutto questo parlare di "europa" e' ridicolo e nasconde solo il complesso di inferiorita'-superiorita' dell'italietta di sempre.
mau.
basta nel caso specifico farlo tra coloro che "servono" una specifica località... per es. Milano
@ciliegina: "stavi ferendo qualcuno che aveva vissuto in prima persona il dramma di un brutto male"
non potrei proprio
Berja. non è che siano 'nazisti' o meno. Hai in mente un musone mai contento di nulla? Ecco. Se ci parli spesso sono così (al di là di tutti gli altri pregi che ho detto e in un ambito di sostanziale onestà ... con gli italiani). Allora: questi qui se sentono parlare di aumento delle licenze sono contro Albertini, contro Prodi o contro il mondo intero. Il che vuol dire se non altro che non si fermano un attimo a guardare le cose. Li dobbiamo prendere a soggetto rivoluzionario? Quando poi cambia l'organizzazione - tipo che onesti o meno tanto per cominciare non ho sovrattasse da ritardi ridicoli nel loro arrivare -, ma non è detto affatto che guadagnino di meno. Se il discorso sono i km per esempio basterebbe che fossero favorevoli al taxi collettivo non proforma ma usato sul serio e i soldi della corsa li prenderebbero proprio tutti, solo con meno aggravio per noi o per chi ci rimborsa. Quindi, da tutto ciò che cosa ne si deduce? Che le loro proteste non devono essere prese come un qualcosa di vincolante. Infine, voglio dire, l'Europa non sono parole astratte, ma anche leggi che ci riguardano, anche perché dell'UE siamo fondatori, non spettatori. Solo che prima molte normative europee non le avevamo trasposte. Mentre ora sì. Ti pare una cosa vuota questa?
Carolina
mau.
scusa, ma ho involontariamente postato solo due righe su circa 2 pagine di prezzi e problematiche legate ai taxi..., se le ritrovo te le invio...
Il comune di Milano se n'è già lavato le mani:
17:27 Niente decreto per Milano
"L'assessore Croci ci ha assicurato che il Comune di Milano non si avvarrà mai di questo decreto. In nessun modo". E' quanto ha detto, uscendo dall'incontro con l'assessore comunale ai Trasporti, Salvatore Luca, rappresentante dell'Unione Artigiani di Milano.
"D'altra parte - ha proseguito uno dei rappresentanti della categoria - c'era stata l'intesa con il sindaco già in campagna elettorale. Ora aspettiamo di ricevere analoghe rassicurazioni dagli altri enti territoriali interessati, cioè Provincia e Regione".
8:04 Comune: migliorare servizio ma senza decreto
Migliorare il servizio e aumentare le corse senza però utilizzare le misure contenute nel decreto Bersani. E' questa la linea del comune di Milano che oggi pomeriggio ha incontrato tutte le sigle sindacali di categoria dei tassisti. Secondo l'assessore ai Trasporti Edoardo Croci, con il direttore generale Gianpietro Borghini dal sindaco Letizia Moratti ad incontrare i tassisti, "per raggiungere l'obiettivo di migliorare il servizio non è necessario il decreto Bersani. Ci sono altre leve: per esempio la liberalizzazione dei turni o l'utilizzo dei taxi da parte dei familiari. Questo vorrebbe dire avere più taxi in circolazione senza però aumentare le licenze".
mi auguro di cuore che Prodi e i suoi ministri agiscano con incisività e determinazione lungo la strada intrapresa da qualche giorno. Senza farsi frenare e impaludare da consorterie, fazioni, cricche, caste, sacche di privilegi che difendono i loro orticelli e se ne fottono del resto del paese.
Liberalizzare, modernizzare, aprire, creare nuove possibilità, dare spazio a chi ha voglia e capacità, e magari non ha gli amici potenti giusti, e i soldi di papà per avviare un'attività.
BRAVO PRODI!!!! avanti così!!!
Questa è la strada giusta, da percorrere con coraggio, senza timori, con la stella polare dell'interesse della stragrande maggioranza della popolazione, del "bene pubblico".
Io ho due cari amici tassisti, ahimè di "sinistra". Le loro "cooperative" pagano loro uno "stipendio" che equivale si e no al 30% del loro fatturato. Il resto è tutto esentasse. Non ho capito se il decreto Bersani migliorerà veramente questo aspetto, ma me lo auguro di cuore.
non ho simpatia per le corporazioni. nessuna esclusa sia destrorsa (taxi notai etc) che sinistrorsa (giornalisti esercenti cinema etc.) ovviamente generalizzo. a genova poi molti tassisti (a parole)sono di sinistra , ma mai una volta che li vedi manifestare sui grandi temi; li trovi in piazza quando uno di loro viene derubato da un marocchino (magari poi era pugliese)o come in questo caso per la parziale liberalizzazione delle licenze, sempre a difesa del loro orticello e fin qui si potrà dire che in Italia fanno un pò tutti così...
io trovo che da questo intervento però se ne giovi la collettività e non capisco i discorsi intorno al fatto che i tassisti sarebbero una categoria debole.....non è questo il punto il taxi è un servizio molto importante che in Italia funziona poco e costa molto. ogni tanto bisogna intervenire a difesa dei cittadini a costo di coinvolgere categorie non abbienti (sarà vero?). non credevo molto in questo governo, ma questa manovra mi piace molto e spero segni l'inizio di una piccola rivoluzione pro consumatori finalmente e contro i piccoli ma costosi abusi che subiamo quotidianamente. chiudo con un rammarico: il portavoce dei tassisti ha paura che l'italia 'diventi una giungla come l'america, con tassisti pakistani, coreani, indiani etc..'. è forse un male? Majakovskij non sarebbe d'accordo.
Vogliamo parlare di quando sarà ora di tassare i gondolieri con i loro 20.000 (fonti non ufficiali, ma attendibili=i pope che venivano a prendere il gelato da me) euri esentasse? E poi le tariffe diverse a seconda della nazionalità, in barba al tariffario ufficiale...altro che tassisti! L'unica cosa a loro merito è che fanno un mestiere completamente pulito e a zero emissione di CO2. Per il resto gentaccia abbronzata e rasata che insulta e rincorre gli ambulanti in giro per s.marco. scusate l'OT
Ma si vergognino: tutte le volte che ho preso il taxi, in ogni parte d'italia, non ho MAI dico MAI avuto il bene di una ricevuta fiscale. Possibile che sia capitato solo a me? Ma la smettano un po' tutti di aver paura di perdere i voti e dicano le cose come stanno, sia a dx che a sx. Le tasse le pagano solo quei pirla di dipendenti e pensionati. Gli altri se possono ne fanno a meno. Un imbianchino come giustifica ad ottobre la fattura n. 6 (dico SEI) ed un muratore per ottenere la cui collaborazione occorrono mesi, come mai a novembre ha emesso la fattura n. 2 (dico DUE). Naturalmente per avere le fatture ho dovuto minacciare di andare alla Finanza. Porco di quel Giuda porco!!!!
Eh si...ma la cultura italiana è questo. Anche io sarei tentato, infatti cerco appena posso di passare tempo per lavoro o studio fuori dallo stivale, per rianimare l'onestà che la famiglia ha trasmetto e la società vuole in me sopprimere. Chi vincerà la lotta?
tralasciando il qualunquismo imperante, sapete che i tassisti sono esentati dalla ricevuta fiscale per legge?
e che pagano le tasse sulla base di quanto segnato dal tassametro? (che e' sigillato)
e che se fanno parte di cooperative di radiotaxi devono pagare quote non indifferenti? (alcune cooperative rasentano la mafia, ma e' un altro discorso)
e che lavorano su turni stabiliti con l'amministrazione comunale?
basta andare in qualsiasi parcheggio e chiedere, poi un paio di amici tassisti non guasterebbero, informatevi.
non e' il peggiore lavoro del mondo e si guadagna bene, e' verissimo; si diventa tassisti se si e' figli o parenti di tassisti; le licenze vengono comperate e vendute in modo oscuro; le tariffe vengono mantenute elevate con manovre corporative, tutto vero; ma e' questo il nostro problema in questo momento? non sara' fumo negli occhi?
Concordo su un fatto con Berja: questa manovra porta soldi alle future società di taxi, le quali invece di fare bella vita come singoli (i tassisti, poi disquisiremo su quanto bella sia) investiranno i loro introiti tra fondi d'investimento, immobili e altre porcherie finanziarie assortite. Ho colto il tuo pensiero o mi sbaglio?
Berja sono diversi i provvedimenti e poi vanno un po' oltre il settoriale. dopo un po' di lamentele qui e là secondo me oltre a ottenere vantaggi generali per la cittadinanza si sarà inferto anche un colpo ferale ai fenomeni di berlusconismo e di leghismo.
Carolina
penso che il pacchetto bersani abbia dato avvio ad una riforma del lavoro.
abbiamo tanto discusso della legge biagi sul precariato, ci chiedevamo quando avrebbe smesso di essere utilizzata maldestramente a favore del precariato.
fior fior di giovani istruiti e preparati sono oggi costretti a lavorare senza alcuna difesa e tutela da coloro che hanno utilizzato una legge nata per degli intenti e finita con essere altro.
un giovane diplomato e laureato oggi, se non è figlio di papà , o se non è raccomandatato non ha alcuna posssibiità di entrare nel mercato del lavoro italiano poichè troverebbe :
a) il muro degli albi professionali, giornalisti, amministratori di condomini, geometri,architetti, avvocati,notai e via discorrendo non possono esercitare senza aver prima svolto anni e anni di praticantato e senza l'ulteriore iscrizione all'albo e relativo superamento di esami.
b)chi volesse aprire una qualsiasi attività commerciale che non sia abbigliamento , scarpe e di accessori, di cui il mercato è saturo fino al collo, non ci riuscirebbe mai perchè deve attenersi ai piani regolatori comunali, Per altre vendite devono rispettare la distanza , farmacie, tabaccherie, giornalai devono mantenere una distanza minima di almeno 200 m l'una dall'altra e le lincenze sono regolate a livello non a livello locale ma addirittura centrale.
c) i locali di ristorazione e somministrazione di cibo e bevande alcooliche e non,non possono essere aperti solo rispettando le semplici norme igieniche ma hanno dei vincoli rigidissimi da rispettare e superare.
se vogliamo togliere i nostri ragazzi dalla gogna del precariato dobbiamo accettare che certe barriere cadano non è solo una questione di libero mercato ma è soprattutto la possibilità di dar lavoro e quindi un futuro ai nostri giovani.
chi di queste barriere vive non si metterà mai spontaneamente in discussione.
inoltre, pur calando i costi delle merci,oggi puoi tranquillamnete vestirti con maglie economiche a 5-10 euro, scarpe a bassissimi costi, con i discount cibarti,ma i servizi in Italia costano tantissimo e cominciano ad incidere pesantemente sui bilanci familiari, trasporti, riscaldamento, luce , telefono, sanità, assicurazione sono tra le voci più gravose di un bilancio familiare.
bersani,penso, andrà ben oltre la sola liberazione dei taxi.
maria
maria
Repubblica dice che i tassisti londinesi sono incazzati con i risciò, che per ora sono alcune centinaia e riscuotono grande successo. A quando un servizio di taxi a pedali anche a Milano? Così si potrà dire, cari taxisti, che sapete poco più che guidare nella vita: per abbattere i costi e guadagnare ancora bene dovete pe-da-la-re!
c'hai ragione purtroppo,abbiamo venduto l'anima
dubito esista qualcuno interessato all'acquisto
Il delirio di Guido Viale oggi (4.07.06) su Repubblica:
"Uno scontro frontale con i tassisti alla lunga è pericoloso: innanzitutto perchè svolgono un servizio pubblico essenziale; poi, perchè possono adottare forma di lotta estreme, come il blocco del traffico, EMULANDO I CAMIONISTI CHE AVEVANO PREPARATO IL ROVESCIAMENTO VIOLENTO DI ALLENDE.Sarebbe però gravissimo se il governo facesse marcia indietro"
mira perdonami ma cio' che stai scrivendo e' dettato dalla disciplina di partito e non so se sia in modo consapevole o meno, infatti quando dici: trasporti, riscaldamento, luce , telefono, sanità, assicurazione sono tra le voci più gravose di un bilancio familiare centri il vero problema.
perche' se un giovane non figlio di papa' volesse aprire un'attivita' commerciale di quelle di cui parli il primo ostacolo che si troverebbe contro sarebbe l'accesso al credito, vera spina nel fianco dell'economia italiana; le licenze, i regolamenti e tutto il resto sono un passo successivo e si possono sconfiggere ricorrendo ad un qualsiasi buono studio di consulenza o alle confederazioni degli esercenti o degli artigiani.
questa di cui siamo intrisi e' demagogia, ci hanno fatto ingoiare una legge sul precariato che non vale una cicca ed e' completamente inapplicata (cercatevi le fonti in rete, si fanno solo contratti a progetto trascurando le altre fattispecie contrattuali) e adesso ci faranno ingoiare una deregultion tatcheriana travestita da provvedimenti per dare respiro al mercato del lavoro.
per i trasporti, la luce, il gas, le telecomunicazioni, la sanita' e le assicurazioni cosa faranno? liberalizzazioni selvagge con conseguente rincorsa dei prezzi? (ditemi, avete mai visto un prezzo abbassarsi dopo la liberalizzazione? e parlo di RCA, benzina, pane etc)
o daranno in pasto all'opinione pubblica l'ennesimo "nemico del popolo" in veste di tassista, farmacista, venditore di fusaje?
mi spiace berja nessuna disciplina di partito, poichè è proprio vero che questo pacchetto non è stato discusso all'interno delle sezioni, è veramente una decisione del governo e del ministro.
la mia è una riflessione strettamente personale, magari frutto , questo sì, di continue discussione con i compagni sui rimedi per aprire il mondo del lavoro ai giovani che non sia solo il precariato.
ti sbagli sulla concessione di licenze di bar, ristoranti, farmacie, tabaccherie, giornalai, taxi, non sono licenze libere ma vincolate a strettissime regole.
certo che il credito di accesso è un primo limite, anche lì ci sarà molto da lavorare per poter finanziare le nuove imprese anche se qualcosa le FIN regionali hanno già mosso i primi passi sull'imprenditoria femminile e giovanile.
ci sono persone che ormai vivono di rendita su licenze acquisite e date in gerenza a prezzi salatissimi a rischio di strozzinaggio.
maria
Io me impipperei delle proteste, piano piano si calmeranno e la nuova normativa diventerà una cosa assodata. Come dice un noto assessore romano: "cosa fatta, kappaò"
non sono licenze libere ma vincolate a strettissime regole
mi potresti dire dove ho scritto il contrario?
ribadisco, stanno facendo passare una grossa deregulation tatcheriana come grande conquista, aspettate 10 anni e poi vedremo chi ci aveva visto giusto, sono pronto a coprirmi il capo di cenere in caso mi stia sbagliando.
berja hai scritto tu :"le licenze, i regolamenti e tutto il resto sono un passo successivo e si possono sconfiggere ricorrendo ad un qualsiasi buono studio di consulenza o alle confederazioni degli esercenti o degli artigiani."
da quanto tu scrivi si deduce che non sia impossibile , superato lo scoglio finanziario accedere all'ottenimento delle licenze , perciò mi ero permessa di dire che pur con la possibilità finanziaria non si è liberi di aprire nessuno di queste attività senza passare dagli esercenti precedenti, o senza modifiche del piano commerciale di una città che si fa ogni morte di papa come si dice dalle mie parti.
ma visto che questa riforma bersani ti porta tanto sgomento, al punto da ipotizzare un tatcherismo violento e aggrssivo, dicci tu come si può affrontare la crisi del lavoro, avrai qualche ricetta pronta da offrire alla discussione.
maria
Non vorrei contraddire, ma la tatcher ha risanato l'inghilterra e la sua economia (allora morente)
certo dedalus, drenando la carne ed il sangue dei lavoratori e distruggendo il tessuto sociale.
e' sempre una questione di costi benefici.
mira: mi porta sgomento vedere le persone che ragionano poco e male e si accontentano delle versioni di tv e giornali, le "riforme" non mi portano sgomento alcuno; la legge 30 ad esempio ha cambiato nome al mio contratto di lavoro, la truffa implicita e' rimasta.
in quanto a "dicci tu come si può affrontare la crisi del lavoro, avrai qualche ricetta pronta da offrire alla discussione" vedo, con una certa soddisfazione, che i vizi del vecchio pci non passano mai: queste erano le frasi che mi dicevano gia' 15 anni fa.
non esistono ricette pronte, esistono enormi problemi strutturali che non si risolvono pescando nel mucchio questa o quella categoria ed esponendola al pubblico ludibrio.
scommetto che tu hai un lavoro con un contratto a tempo indeterminato, ebbene qualche giorno fa un amico, padre di famiglia, in una condizione simile alla mia (anzi migliore, visto che e' precario nella P.A.) mi diceva che i "privilegi" dei lavoratori a tempo indeterminato andrebbero aboliti, io gli ho fatto presente che quelli che lui riteneva "privilegi" (si tratta di ferie, malattia, maternita', permessi) si chiamano "diritti" e sono stati ottenuti in decine, a volte centinaia, di anni di lotte e di trattativa.
non ci vedi qualche analogia con il discorso delle licenze?
certo dedalus, drenando la carne ed il sangue dei lavoratori e distruggendo il tessuto sociale.
Balle. Retorica. Aria fritta.
Sono state chiuse le miniere e sono state tagliate le attività improduttive. Facci un salto oggi, in inghilterra, invece di parlare x slogan(s).
consiglio a tutti di leggere l'editoriale di Ichino sul corriere di oggi.
Lo trovo molto chiaro e interessante.
E oltre ai tassisti parla dell'eterna lotta tra insider e outsider che tanto si studia nell'Economia del lavoro" senza mai arrivare a una soluzione....
berja prima di addurre la mia discussione a vecchie metodogie del pci, vorrei raccontarti che quando sono venuta su a Torino in piena crisi industriale e sindacale, io e tantissima gente abbiamo fatto tutti i lavori più umili e sottopagati prima di accedere al tanto agognato posto fisso, a torino si cacciava la gente dalla fiat e dall'indotto, a ivrea l'olivetti crollava mettendo fuori centinaia di lavoratori e tecnici, la crisi industriale italiana è congiunturale da almeno 25 anni, chi ha potuto si è salvato con la mobilità lunga e con la cassa integrazione che ha pesato notevolmente sulle casse dell'inps e dello stato.
non peroro lo sfruttamento di nessuno nè penso sia corretto proporlo come mezzo economico, ma se ci sono categorie iper protette da albi, regolamenti, che non solo non permettono l'accesso a nuove figure lavorative ma non mettono nenche in discussione i privilegi acquisiti da un sistema economico che andava bene 30 o 40 anni fa.
una società per reggere le crisi economiche ha la necessità di mettere in discussione l'esistente quando questo non riesce più a essere garante del futuro delle sue nuove generazioni.
maria
Ichino chi, quello che la fonte di ogni sventura sono i sindacati? Ah bhe
dedalus non solo ci sono andato piu' volte nel regno unito, ma ho parlato anche con i lavoratori locali.
credo che gli slogans appartangano piu' a te ed alla tua ferrea obbedienza al diktat pannellian-boninian-capezzonico.
io non devo obbedienza a nessuno, quindi degli slogans me ne stropiccio.
mira: sono piu' giovane, quindi precarieta' e lavoro malpagato sono miei fedeli compagni di strada da sempre, solo che non vediamo assolutamente la possibilita' di ottenere piu' diritti nel breve e nel medio termine, e' questa la differenza fondamentale che le persone di solo 5 anni piu' anziane di me non riescono proprio a comprendere.
e non credo le deregulation cambieranno le cose.
una riforma del lavoro e delle professioni non è deregulation, aprire il mercato a nuovi soggetti che per l'età o mezzi economici non possono accedervi vuol dire cercare nuove strategie economiche che possono avvantaggiare i precari come te e crecare di tirarli fuori dall'incertezza, da qualcuno sarai pur sfruttato o no?
questo qualcuno chi è? che lavoro fa? che reddito ha?
maria
fermati prima di citare "la mano invisibile" o qualche altra storica cazzata.
io nel decreto ci leggo i soliti vantaggi per le grandi concentrazioni capitalistiche e niente piu'.
dimmi a chi serve la liberalizzazione della produzione del pane? credi abbassera' il prezzo o la qualita'? e la possibilita' di aprire negozi dello stesso tipo nella stessa area a chi giovera'? ai quartieri periferici e abbandonati dove, una volta, i comuni facilitavano le licenze degli esercizi ritenuti indispensabili?
io non vedo alcun vantaggio per i lavoratori in questo decreto, mi ripetero' ma continuo a credere che sia il solito fumo negli occhi e la solita ansia tecnocratica.
REAGAN D’ITALIA
Postato il Martedì, 04 luglio @ 08:53:01 EDT di davide
politica italiana
DI MIGUEL MARTINEZ
Una decina di anni fa, in televisione, vidi un sorridente Gianni Agnelli proclamare quella che sarebbe diventata una frase famosa: "certe riforme di destra può farle meglio la sinistra".
L'espressione ha un senso immediato e ovvio. Se Berlusconi avesse deciso di licenziare diecimila insegnanti iscritti alla CGIL, avrebbe suscitato un movimento di protesta di milioni di persone. Se per avventura Prodi dovesse fare la stessa cosa, gli basterebbe probabilmente minacciare gli stessi insegnanti con l'imminente "ritorno di Berlusconi" per ottenerne le dimissioni volontarie.
Ma in questi giorni, cogliamo un aspetto diverso della sentenza di Agnelli.
Come saprete, il centrosinistra, guidato dal ministro Bersani, sta conducendo un'aggressiva riforma contro un certo corporativismo tipicamente italiano. Ovviamente, Prodi non tocca i grandi ordini dei notai o degli avvocati, né gli interessi delle assicurazioni o delle banche. Colpisce invece alcune categorie che sono costituite per definizione da piccoli individui: i tassisti e i farmacisti.
Le "riforme di sinistra" avevano, una volta, la caratteristica di costringere il capitale a venire a patti con gli esseri umani, contro la stessa logica dell'economia. Concedendo ad esempio le otto ore lavorative, o la parità di diritti tra uomini e donne.
Questa riforma va nel senso esattamente opposto, sostituendo l'individuo con il capitale. Domani, grazie all'onorevole Bersani, io, traduttore di manuali tecnici, avrò il diritto di comparmi un taxi. Con la stessa libertà, però, una finanziaria potrà acquistarne diecimila, farli guidare da cooperative di senegalesi precari, e mandare in rovina non solo me, ma anche i tassisti storici, oltretutto indebitati a vita per l'acquisto di licenze ormai inutili.
Non sto cercando di dire che questa particolare riforma sia sbagliata. Né intendo difendere l'esistenza di quei particolari privilegi (spesso ereditari) di cui godono figure sociali come i tassisti e i farmacisti.
Quello che è interessante è che il loro status privilegiato è legato a condizioni che hanno qualcosa di poco capitalistico.
E' difficile diventare farmacista o tassista, ma una volta che lo si è diventati, si gode di una forma particolare di protezione; non è permessa l'accumulazione di mezzi di produzione - nessuno può possedere una catena di farmacia o una flotta di taxi; e si è obbligati a fornire una serie di servizi in maniera anche antieconomica: nel caso specifico dei farmacisti, ad esempio, la competenza, una diffusione regolata sul territorio, la detenzione obbligatoria di almeno il 90% delle specialità in commercio.
Margaret Thatcher e Reagan si sono fatti un nome, combattendo contro i privilegi corporativi o sindacali, in nome del libero flusso del capitale.
Questa, da allora, è l'idea forte della destra: mobilitare i non garantiti contro i garantiti, i pony express contro i minatori sindacalizzati, i viaggiatori contro i controllori di volo, i consumatori contro i negozianti, e trasformare così l'egalitarismo di massa in una forza a sostegno della delocalizzazione o dei centri commerciali.
Ma in Italia, la destra non può osare nulla del genere. Perché la sua forza elettorale sta nella "gente che lavora", cioè proprio nei tassisti, nei farmacisti, nei piccolissimi imprenditori, nei corporativi insomma, che nessun candidato si giocherà mai per realizzare grandi riforme.
Il centrosinistra, invece, non ha questo problema. Il suo elettorato è sostanzialmente diverso. La parte intellettuale ha un istintivo disprezzo per i bottegai. La parte popolare ritiene di avere tutto da guadagnare da un mondo con più centri commerciali e meno negozietti di quartiere.
Ecco che solo la sinistra può permettersi di introdurre il reaganismo militante in Italia.
In fondo, è quello che succede già nella Roma veltroniana, che ha affidato la sicurezza della metropolitana a una ditta israeliana, e che ha fatto aprire decine di giganteschi centri commerciali.
E forse riusciamo a capire meglio la spaccatura radicale della Confindustria, tra la base greve e rumorosa dei piccoli che sostengono con urlante fervore Berlusconi, e il lucido vertice, che ha dato il proprio appoggio al centrosinistra.
Purtroppo, la destra è troppo analfabeta per scrivere la storia di questi processi; e la sinistra troppo complice per farlo.
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebek.splinder.com/
4.06.06
DI MIGUEL MARTINEZ
Una decina di anni fa, in televisione, vidi un sorridente Gianni Agnelli proclamare quella che sarebbe diventata una frase famosa: "certe riforme di destra può farle meglio la sinistra".
L'espressione ha un senso immediato e ovvio. Se Berlusconi avesse deciso di licenziare diecimila insegnanti iscritti alla CGIL, avrebbe suscitato un movimento di protesta di milioni di persone. Se per avventura Prodi dovesse fare la stessa cosa, gli basterebbe probabilmente minacciare gli stessi insegnanti con l'imminente "ritorno di Berlusconi" per ottenerne le dimissioni volontarie.
Ma in questi giorni, cogliamo un aspetto diverso della sentenza di Agnelli.
Come saprete, il centrosinistra, guidato dal ministro Bersani, sta conducendo un'aggressiva riforma contro un certo corporativismo tipicamente italiano. Ovviamente, Prodi non tocca i grandi ordini dei notai o degli avvocati, né gli interessi delle assicurazioni o delle banche. Colpisce invece alcune categorie che sono costituite per definizione da piccoli individui: i tassisti e i farmacisti.
Le "riforme di sinistra" avevano, una volta, la caratteristica di costringere il capitale a venire a patti con gli esseri umani, contro la stessa logica dell'economia. Concedendo ad esempio le otto ore lavorative, o la parità di diritti tra uomini e donne.
Questa riforma va nel senso esattamente opposto, sostituendo l'individuo con il capitale. Domani, grazie all'onorevole Bersani, io, traduttore di manuali tecnici, avrò il diritto di comparmi un taxi. Con la stessa libertà, però, una finanziaria potrà acquistarne diecimila, farli guidare da cooperative di senegalesi precari, e mandare in rovina non solo me, ma anche i tassisti storici, oltretutto indebitati a vita per l'acquisto di licenze ormai inutili.
Non sto cercando di dire che questa particolare riforma sia sbagliata. Né intendo difendere l'esistenza di quei particolari privilegi (spesso ereditari) di cui godono figure sociali come i tassisti e i farmacisti.
Quello che è interessante è che il loro status privilegiato è legato a condizioni che hanno qualcosa di poco capitalistico.
E' difficile diventare farmacista o tassista, ma una volta che lo si è diventati, si gode di una forma particolare di protezione; non è permessa l'accumulazione di mezzi di produzione - nessuno può possedere una catena di farmacia o una flotta di taxi; e si è obbligati a fornire una serie di servizi in maniera anche antieconomica: nel caso specifico dei farmacisti, ad esempio, la competenza, una diffusione regolata sul territorio, la detenzione obbligatoria di almeno il 90% delle specialità in commercio.
Margaret Thatcher e Reagan si sono fatti un nome, combattendo contro i privilegi corporativi o sindacali, in nome del libero flusso del capitale.
Questa, da allora, è l'idea forte della destra: mobilitare i non garantiti contro i garantiti, i pony express contro i minatori sindacalizzati, i viaggiatori contro i controllori di volo, i consumatori contro i negozianti, e trasformare così l'egalitarismo di massa in una forza a sostegno della delocalizzazione o dei centri commerciali.
Ma in Italia, la destra non può osare nulla del genere. Perché la sua forza elettorale sta nella "gente che lavora", cioè proprio nei tassisti, nei farmacisti, nei piccolissimi imprenditori, nei corporativi insomma, che nessun candidato si giocherà mai per realizzare grandi riforme.
Il centrosinistra, invece, non ha questo problema. Il suo elettorato è sostanzialmente diverso. La parte intellettuale ha un istintivo disprezzo per i bottegai. La parte popolare ritiene di avere tutto da guadagnare da un mondo con più centri commerciali e meno negozietti di quartiere.
Ecco che solo la sinistra può permettersi di introdurre il reaganismo militante in Italia.
In fondo, è quello che succede già nella Roma veltroniana, che ha affidato la sicurezza della metropolitana a una ditta israeliana, e che ha fatto aprire decine di giganteschi centri commerciali.
E forse riusciamo a capire meglio la spaccatura radicale della Confindustria, tra la base greve e rumorosa dei piccoli che sostengono con urlante fervore Berlusconi, e il lucido vertice, che ha dato il proprio appoggio al centrosinistra.
Purtroppo, la destra è troppo analfabeta per scrivere la storia di questi processi; e la sinistra troppo complice per farlo.
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebek.splinder.com/
4.06.06
Scusate il titolo dell'articolo che ho appena postato sopra è "Reagan d'Italia"
Nel dubbio ripostalo di nuovo, va
davide lascia martinez nella fogna nazista, anche se quello che dice e' la scopiazzatura di decine di anni di pensiero critico della sinistra antagonista non perde occasione di infilarci un po' di sano antisemitismo, magari ben travestito.
Aridatece nell'ordine Andreotti Craxi e Berlusconi
Stefania Craxi hai sempre avuto ragione
Viva il Psi degli '80
Viva la DC che con la DC "c'avemo magnato tutti"
Abbasso la mafia d'alemiana la cosca rutelliana la cupola fassiniana
Sono un troll autocombusto
Ignoranti di merda ci sono famiglie che stanno rischiando di finire rovinate xsta cosa
siete davv delle merde e per di piu ignoranti, daltronde x votare prodi!!!
parlate con gente misera che deve vendersi la casa comprata cn sacrifici x restituire l avuto dalla vendita delle licenze, che lui stesso a comprato x poter lavorare
nn tornero piu immezzo a questo schifo che siete ma vi auguro e cn tutto il cuore che un giorno accada lo stessoa nche a voi e li saro felice di pigliarvi x il culo
Ignoranti!!!
La licenza per guidare?
Ma ce l'hanno tutti! E' la patente.
Garanzie sulla qualità del serizio.
Perchè io posso guidare se sono ubriaco o soffro di gravi malattie o solo se sono senza lenti (se ne ho l'obbligo)?
Oppure il servizio taxi è un servizio di trasporto pubblico che va garantito come la metro, gli autobus o i treni.
Allora i lavoratori o sono dipendenti di un ente pubblico, o di una società ecc..
Insomma tutto questo gran ragionare è fuori dal mondo.
Guidate dai notai, curate dai farmcisti, trasportate dai tassisiti ed informate dai giornalai (e già nel paese con meno lettori d'europa non si possono vendere giornali al supermercato, altro che medicine!) le antiche arti delle corporazioni continuano a vivere nel medioevo alla faccia dell'ingresso nel terzo millennio.
P.S. I giornali si possono vendere nei supermenrcati ma solo sulle autostrade, si possono vendere dal barbiere(!) ma solo nei piccoli comuni e così via di follia in follia. E' proprio vero fare dell'Italia un paese normale non è un'operazione riformistica, è un'impresa rivoluzionaria.
ora i taxi, ma io attendo i notai (la loro cancellazione), la regolamentazione degli albi professionali, l'abolizione delle tariffe minime, la forte tassazione delle rendite da capitale...insomma, facciamo provare a tutti il significato della condizione di 'precario' .
chi è veramente precario, nel vero senso della parola, senza diritti, senza certezze non può che gioire di questo avvio della riforma del mercato e del lavoro.
in più non è affatto vero che il lavoro dipendente dia soli diritti, la crisi industriale ha ridotto se non chiuso notevolmente la possibilità di avere un posto fisso e a lunga durata, non c'è possibilità di evasione fiscale, ogni categoria lavorativa ha i suoi pro e contro, in questo momento bisogna pensare a chi non ha difese e sono i giovani e i lavoratori espulsi da aziende dismesse, dobbiamo ripartire le risorse e permettere di poter lavorare a più donne e uomini .
sarà perchè a torino, di fabbriche chiuse con gli striscioni con richieste di appello per la conservazione del posto di lavoro è così vivida, che credo assolutamente necessario rimettere in discussione il passato e i privilegi di pochi.
maria
E poi qualcuno dice che non sono fascisti
Dal sito di Repubblica
12:35 Alemanno: faremo di tutto contro le liberalizzazioni
Accolto da cori "Duce, Duce", l'ex ministro alle politiche agricole Gianni Alemanno ha fatto un ingresso trionfale tra i tassisti in sciopero appena giunto al Circo Massimo, luogo della protesta. Faremo di tutto affinchè la liberalizzazione delle licenze dei taxi non passi - ha detto il deputato di An e leader della minoranza in Campidoglio - perchè è una vergogna".
Per non parlare dei cartelli che sto leggendo sulle foto della protesta, di un razzismo assurdo.
Io consiglierei a tutti di ignorarli, di sopportare la loro protesta e di ignorarli....
AN sta cavalcando la cosa nella speranza che ci si dimentichi "porcellopoli".....
Questa vignetta mi ha fatto proprio ridere:
http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/07_Luglio/07/giannelli.gif