Kim Jong-II, un satrapo con il complesso dell’altezza
di Giancesare Flesca
Durante la prima visita di un presidente sudcoreano a Pyongyang, avvenuta nel giugno del 2000, telecamere e fotografi occidentali riuscirono a vedere da vicino l'«illustre comandante» Kim Jong-II. La prima schiarita sul fitto mistero che circonda questo personaggio inavvicinabile fu esilarante. Si scoprì infatti che sotto l'uniforme militare portava stivaletti con un forte rialzo, in modo da nascondere la statura di appena un metro e 62, che l'avrebbe fatto sfigurare a fianco del suo collega di Seul. Questa debolezza trasformò in un essere umano il leader della Corea del nord, fino ad allora considerato un satrapo della prima dinastia ereditaria del mondo comunista. L'immagine di Kim Jong-II, trasmessa per la prima volta in diretta nella Corea del Sud (ma non in quella del Nord), scatenò a Seul un colpo di fulmine che investì direttamente i giovani della metropoli, i quali volevano tutti vestirsi con la stessa casacca militare e con gli stessi occhiali bifocali indossati dal grande capo nordista. Gruppi di studenti si riunirono per fondare «Kim Jong-II fan club», mentre sui computer apparve un'immagine animata che lo rappresentava in versione danzante.
Da qualche mese, però, i videogames sudcoreani ricevono uno scenario del tutto diverso: quell'omino così tenero ha calzato l'elmo e si è proclamato antagonista dell'Occidente, non si capisce bene perché. Forse in un prossimo futuro si capirà il perchè di questa scelta, che però conferma il carattere quanto meno lunatico del leader nordcoreano. Intanto si sa che nasce nel febbraio '42, ma non si sa esattamente dove. Lo ritroviamo nel '73, responsabile delle tre rivoluzioni (ideologica culturale e tecnica), versione pragmatica e ben controllata della Rivoluzione culturale cinese. Nel '76 scompare dalla vita politica, forse perché sostenitore di una linea intransigente accusata di «ideologismo». Ma nel '79 eccolo di nuovo in auge, erede designato di Kim Il Sung, il «grande leader». Lui si dovrà accontentare del titolo di «beneamato dirigente»: anche dopo la morte del padre non lo si potrà chiamare «Presidente» perché l'unico Presidente della storia coreana deve rimanere il supremo suo genitore. Quest'ultimo lo aveva nominato suo successore nell'84, dopo che era scampato a un attentato nel '77 e dopo la carica di numero 2 del partito affidatagli nel 1980.
Nel solco della tradizione paterna fioriscono episodi edificanti destinati a creare l'immagine di un «benevolo leader del popolo». Lui fa chiudere con polsini speciali i giubbotti di cotone regalati ai contadini per ripararsi dal freddo. Lui visita gli istituti di bellezza, dove teorizza: «ad ogni testa una sua pettinatura». Ma su di lui fioriscono episodi poco edificanti: gli viene attribuita una passione per le auto lussuose e veloci (la stessa che aveva Breznev) villa lussuosa con piscina e sauna (come Mao) amanti a dozzine, almeno quattro mogli e figli, uno dei quali, Kim Yong Nam, a vent'anni è già alcolizzato. Ai dirigenti cinesi, durante una visita dell'aprile 2000, Kim Jong-II confessa di «aver smesso di fumare e di bere solo moderatamente».
L'immagine di quest'uomo di mezza età sopraffatto dal potere e dai vizi, incapace di una vita normale perché abituato fin dall'infanzia a sentirsi «diverso», provoca sentimenti a un tempo di tenerezza e di timore.
Non è affatto confortante che un personaggio così disponga di missili balistici e di qualche bomba atomica.
kim jong II ministro della propaganda e appassionato di cinema nei '70 fu l'artefice con il regista Shin Sang-ok di "PULGASARI" definito dalla critica il Godzilla Comunista.Capolavoro.
PULGASARI lotta con noi contro la politica neoliberista di questo governo fantoccio di sinistra
(Diliberto e Bertinotti andrebbero rieducati secondo
i principi del comunismo nord-coreano)
Non so perchè ma ho il sospetto che questo Sandro faccia il Tassinaro
La megalomania criminale, la follia di un nanerottolo, un super ego smisurato per compensare la sgraziatezza di madre natura possono produrre effetti devastanti.
Finiremo con l'autodistruggerci, sempre che nel frattempo un sasso spaziale di qualche diecina di chilometri non polverizzi la nostra folle civiltà, ormai irrefrebanile, inarrestabile, riportandoci indietro nel tempo, oltre l'era dell'estinzione dei dinosauri.
Da quelle parti solo adesso stanno processando gli eredi di Pol Pot, nel frattempo morto tranquillamente nel proprio letto, dopo avere fatto massacrare oltre due milioni di cambogiani.
Il lato più paradossale è che vi sono sempre dei deficienti disposti e pronti ad inneggiare a questi pazzi criminali assassini, pronti a scatenare l'olocausto nucleare anche al costo della loro e nostra distruzione.
FANCULO.
Ispettore Garp lei e' su una falsa pista
Mandrake soffre forse lei di cretinismo?
A parte che parlare di sgraziatezza di madre natura
che produce effetti devastanti fa diventare gli handicappati di tutto il modo dei potenziali criminali,virgola,ma poi chi e' che ha inneggiato
a kim jong?
Io parlavo di pulgasari
Invece di dire cazzate goda di questa rara chicca cinematografica che le ho offerto
rivaffanculo
Anche lei Sandro non si discosta da quanti, a corto di argomenti validi, ricorre all’insulto.
Le devo dire, con rammarico che accostare la sgraziatezza (un brutto neologismo al quale ho fatto ricorso di proposito per indicare fattezze non proprio bellissime) all’handicap non è esercizio corretto della logica di cui la sua mente dovrebbe essere provvista.
Parrebbemi l’handicap ben altra cosa che possedere fattezze non apollinee.
Non mi so immaginare il motivo per il quale lei ritiene di essere stato mandato a fanculo da me, non l’ho fatto, il mio epiteto era diretto a quel satanasso che dichiara di essere invincibile.
Se poi si ritiene politicamente vicino a quell’omino lì, è anche lei basso, parzialmente calvo e porta rialzi negli stivaletti, capisco che abbia lei ritenuto io abbia mandato a fanculo anche lei.
E così sia.
Prenda l'insulto come un nota di colore
senza rancore
Prendo atto, sandro.
Mi piace che si scambino argomentazioni, anche forti, serrate, mai insulti o volgarità.
amen