«L’abbiamo licenziata
per il suo bene»
Il caso di Ivana Maugeri, sospesa perchè incinta
L’azienda si giustifica: tuteliamo la sua salute
Cambiare un quadro normativo «ostile alla famiglia»: è l’impegno preso dal ministro delle Politiche per la famiglia, Rosy Bindi, in una lettera aperta a Ivana Maugeri, la giovane donna di Catania sospesa dal lavoro perché in attesa di un figlio che aveva denunciato il suo caso proprio su l’Unità. Una lettera che - spiega il ministro - non vuole essere solo una testimonianza di solidarietà ma anche e soprattutto espressione di un impegno politico preciso per tutelare le donne e il loro diritto alla maternità. Nella lettera il ministro afferma che «non è accettabile che nel 2006 si possa perdere il posto di lavoro perché si è rimaste incinta. Non è accettabile che in Italia, un paese avanzato, ragazze neoassunte siano costrette a siglare taciti accordi assicurando di evitare la gravidanza pur di lavorare. Nel Mezzogiorno questa condizione è ancora più grave. Una concorrenza al ribasso calpesta diritti fondamentali sulla base del bisogno, fino a mettere a rischio il posto di lavoro com’è successo a Lei». Sottolineando il coraggio mostrato dai colleghi di Ivana (che pur lavoratori precari come lei hanno indetto uno sciopero dopo la vicenda), Bindi ribadisce che la maternità «non è una malattia ma un valore importante». E promette: «Intendo esercitare in pieno la mia funzione di indirizzo e coordinamento e partire da questa Sua drammatica esperienza per cambiare un quadro normativo ostile alla famiglia e lesivo di prerogative garantite nella Carta costituzionale. Venerdì mentre i Suoi colleghi faranno sciopero sottoporrò la questione al Consiglio dei Ministri, che tra l'altro si occuperà del Dpef, per ribadire - conclude - che non c'è uno sviluppo stabile per questo paese se si mettono in conflitto lavoro e famiglia, occupazione e maternità».
Dal canto suo, la Incoming Tls, il call center di Misterbianco (Catania) dove lavorava Ivana, in una nota sostiene di essere pronta «a revocare la sospensione di Ivana Maugeri qualora la donna produca un certificato medico che attesti sotto la responsabilità del suo medico curante la compatibilità della sue condizioni di salute con l’attività che le è contrattualmente richiesta». La Incoming Tls sostiene che «la sospensione del rapporto di collaborazione con Maugeri non ha carattere afflittivo o sanzionatorio ma si propone solo l’obiettivo di tutelare la salute della collaboratrice in gravidanza a fronte di dichiarati rischi abortivi». Parole che hanno suscitato la reazione indignata di Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera: «È davvero sconcertante la nota con cui la Incoming di Catania tenta di spiegare l'assurdità della decisione assunta ai danni di Ivana Maugeri», dice Sgobio. «Come si può pensare di tutelare una lavoratrice incinta mandandola via dal lavoro? Il Ministro del Lavoro intervenga: perché, a questo punto, al danno non si aggiunga anche la beffa».
Oggi nessuno proprio più è capace di fare autocritica e dire 'scusate, abbiamo sbagliato, provvediamo a riparare subito l'errore commesso e promettiamo di non commetterne altri simili in futuro'.
Le giustificazioni della società di Call Center sono semplicemente penose.
Insomma, la sguiatezza, che si era insinuata persino nel parlamento e nel governo della nazione, la fa da padrona nell'ambito dei rapporti di lavoro privati, a tempo determinato in particolare.
Bene e brava la Bindi, come al solito.
*...non c'è uno sviluppo stabile per questo paese se si mettono in conflitto lavoro e famiglia, occupazione e maternità*
Sa-cro-san-to! Sa-cro-san-to! Sa-cro-san-to!
Ma vallo a spiegare ai sedicenti imprenditori...
quello che bisogna fare in italia è abolire, e S-U-B-I-T-O ,quei contratti di lavoro da schiavisti che non tutelano M-A-I il lavoratore maschio e femmina .
queste sono cose che non devono più succedere e meno che mai in un governo di sinistra o csx.
lo scompenso chiaro di questi contratti a favore del datore di lavoro è lampante e assolutamente contrario alle norme del diritto .
fanno a pugni con tutte le altre leggi dello stato ,la tutela della maternità e il diritto alla salute . Sono anticostituzionali .
per coloro (quei mostri) che potrebbero pensare "che me ne fotte ,io sono maschio" , li avviso che questi abominii di contratti non tutelerebbero neanche una loro eventuale e malaugurata malattia .
io vorrei adesso un intervento del Vaticano a tal proposito.
Ci si lamenta che l'Italia è a crescita zero, che le donne non vogliono più fare figli perche fuggono dalle responsabilità, che la famiglia è in pericolo per la secolarizzazione, per il godimento dei piaceri, perchè si persegue il consumismo.
ora si dica chiaramente che le donne non fanno figli perchè il loro destino sarebbe l'isolamento dal mondo del lavoro e la perdita del diritto a mantenerlo perchè la gravidanza è ritenuta un peso sociale
Vorrei altrettanto impegno nel condannare le imprese che per perseguire il profitto unmiliano i lavoratori e le lavoratrici che per ragioni di salute o di vita devono remare contro i luoghi comuni.
l nascita è un valore non solo morale o familiare, è sociale, una donna ha bisogno di avere tutta la solidarietà attorno a sè quando mette al mondo un figlio , perchè non può rimandarlo indietro al mittente come un pacco postale, è un dovere di tutti creare una rete di solidarietà attorno a lei perchè i figli sono a beneficio di tutta la società e bene hanno fatto i colleghi a dichiarare sciopero, hanno rivelato una grande sensibilità e dimostrato che i figli non sono di mammà ma di tutti.
maria
Lettera aperta di Rosy Bindi: "perdere il posto di lavoro perché si è rimaste incinta."
Possibile che non si riesca a capire che l'aggettivo "incinta" è femminile singolare e che al plurale fa "incinte" e, nella improbabile versione maschile, sarebbe "incinto" e "incinti"??
Mi si perdoni se sostengo una opinione un po’ diversa di quella, drastica, di Antonella, che propone l’abolizione dei contratti di lavoro a tempo determinato, altrimenti detto ‘precario’.
Il fenomeno della precarizzazione del lavoro è un fenomeno che è passato dalla fisiologia del rapporto di lavoro alla patologia dell’eccesso che ha comportato la nascita di un neologismo, la precarizzazione, appunto.
La possibilità di contratti di lavoro a tempo determinato è stata ed è un incentivo per le imprese ad osare di più, assumendo altro personale in relazione alle proprie esigenze temporanee.
Io credo che nel legiferare al riguardo siano stato commessi due errori.
Il primo nel non fissare un limite al ricorso al lavoro precario, articolato in modo da non confliggere con quelle esigenze temporanee di cui sopra.
Il secondo nel concedere sgravi fiscali, a danno del lavoratore precario. Tecnicamente, la spiegazione di questo meccanismo è semplice. Le figure dei “parasubordinati” sono caratterizzate da basse retribuzioni e, soprattutto, basse contribuzioni previdenziali (19,3% dal 2004), pari a poco più della metà di quelle accantonate per un dipendente (32,7%). Un primo effetto di ciò è che qualsiasi datore di lavoro viene “incentivato” dal sistema pubblico ad utilizzare lavoro flessibile parasubordinato piuttosto che dipendente, con un effetto distorsivo (verso una maggiore quota di lavoro precario) rispetto alle scelte che sarebbero state fatte in regime di neutralità fiscale e contributiva.
Un secondo effetto è che il mix di bassi livelli di reddito (che consentono un risparmio previdenziale aggiuntivo modesto), e livelli di contribuzione altrettanto modesti e per di più saltuari (stante la precarietà di queste figure lavorative), fa prospettare per i parasubordinati un futuro pensionistico spesso vicino alle condizioni di povertà e molto peggiore della condizione lavorativa attuale. In sostanza: oggi lavorano poco. Se, e quando, riescono a lavorare sono pagati poco e pagano pochi contributi. Di conseguenza, avranno quasi niente di pensione domani.
Che fare ?
Le misure da prendere, secondo Di Nicola, dovrebbero essere almeno di tre tipi:
• equiparare i contributi di qualsiasi figura lavorativa, stabilendo la neutralità del sistema rispetto alle scelte di combinazione delle diverse tipologie di lavoro fatte dall’imprenditore;
• rendere più omogenei i trattamenti fiscali della previdenza obbligatoria e complementare, riducendo gli enormi vantaggi concessi a regime a quest’ultima;
• utilizzare, infine, parte delle risorse non più allocate sul secondo pilastro per sostenere, in maniera assistenziale ma trasparente, i parasubordinati a carriera intermittente e a forte rischio di futura povertà tramite contribuzioni di tipo virtuale o figurativo.
Mi sono ampiamente documentato.
Sono sicuro che ci saranno repliche.
io parlo dei contratti di lavoro che non sono equilibrati , a discapito del lavoratore .
il tempo determinato è una necessità , anche magari da entrambe le parti , ma in un lavoro subordinato non deve venir meno il rispetto verso i diritti del lavoratore .
e specifico che io non sono un dipendente .
ma questi contratti usa e getta sono lesivi della dignità delle persone , maschi e femmine
con un'aggravante nei confronti delle donne che vengono anco più penalizzate a causa della maternità .
c'è altro poco da dire
il contratto di lavoro deve essere si flessibile ma da entrambe le parti , negli orari, negli incarichi ,magari, forse al limite nella paga , ma mai nei diritti e nella tutela del lavoratore .
il resto son chiacchere da schiavisti travestiti da "grandi imprenditori" e lo vediamo tutti i giorni con i morti sul lavoro , con le persone licenziate perchè malate o perchè incinte o perchè costrette a prendersi cura addirittura per breve tempo di un familiare malato .
una preghiera per mandrake : se usasse un linguaggio meno da economisti e più alla portata di tutti,forse il blog potrebbe essere un mezzo utile anche a chi cerca informazioni , mi riferisco soprattutto a "utilizzare, infine, parte delle risorse non più allocate sul secondo pilastro per sostenere, in maniera assistenziale ma trasparente..." che vuol dire in parole semplici ? sono parole sue o di di nicola ?
OK, senza allargarci troppo, parliamo dei lavoratori parasubordinati (PS).
Il problema non nasce da leggi sbagliate, quanto dal mancato rispetto della normativa vigente. Se i lavoratori PS vengono utilizzati per attività continuative e che, di fatto, richiedono il vincolo della subordinazione, si stanno, in realtà, mettendo in atto comportamenti fraudolenti, che contravvengono a norme cogenti e violano i diritti dei lavoratori. Non si possono assumere "a progetto" lavoratori che sono destinati a fare gli operari o gli impiegati in maniera continuativa. La figura del PS nasce dall'art. 2222 del C.C., che parla di LAVORO AUTONOMO! OK? AU-TO-NO-MO!
Equiparare i trattamenti contributivi significa non scalfire nemmeno la superficie del problema. Un lavoratore PS dovrebbe essere un soggetto che può, in virtù della propria autonomia lavorativa, sottoscrivere più contratti e, quindi, fregarsene bellamente della minore contribuzione, in virtù di un reddito più alto rispetto a quello di un lavoratore subordinato. Infatti gli organi preposti alla vigilanza sul lavoro (Ispettorati, INPS, etc) hanno sempre "tollerato" i PS solo in presenza di incarichi "continuativi e autonomi, ma sempre e comunque di concetto". Ma se uno fa il telefonista per 8 ore al giorno, quale altro contratto potrebbe mai sottoscrivere?
Parlare, poi, di "neutralità del sistema rispetto alle scelte di combinazione delle diverse tipologie di lavoro fatte dall’imprenditore" è accettabile solo se l'imprenditore rispetta la normativa, altrimenti è addirittura folle.
Se poi passassimo agli stagisti... vabbé , lasciamo perdere altrimenti m'incazzo sul serio.
***"utilizzare, infine, parte delle risorse non più allocate sul secondo pilastro per sostenere, in maniera assistenziale ma trasparente..." che vuol dire in parole semplici?***
Rispondo io: fumo negli occhi!
La figura del lavoro parasubordinato non nasce, in realtà, dal lavoro autonomo, perchè questo presuppone che il prestatore di lavoro abbia una sua organizzazione professionale separata (un suo studio, una sua organizzazione del lavoro, etc.).
La figura del parasubordinato nasce, singolarmente, da un norma processuale (l'art. 409 del codice di procedura civile) che ha creato la figura giuridica del co.co.co.
Poi è arrivata la legge Biagi e ha portato il contratto a progetto, che ha imbrogliato ancor più le carte. In teoria il contrattista dovrebbe lavorare solo su un progetto e avere ampia libertà di orario. Sulla carta poteva funzionare. Nella pratica...
Forse ci vorrebbe un ripensamento totale del diritto del lavoro, anche ritoccando lo Statuto, senza stravolgerlo. Io spero in questo Governo perchè almeno si cominci.
Se si parla di organizzazione e mezzi si entra in un'altra fattispecie, più assimilabile alla figura dell'imprenditore.
Il PS è puro lavoro autonomo.
Ma potremmo scriverci sopra dei tomi...
Antonella, ho detto di essermi documentato, non di essere une economista. Di Nicola è il cognome del giornalista da cui articolo ho tratto quegli argomenti.
Ho omesso di virgolettare perchè mi piaceva verificare fino a che punto chi mi leggeva lo facesse con attenzione: un piccolo gioco di prestigio, nulla di più.
A me non paiono difficili da comprendere gli argomenti che ho riportato, mentre non vedo come la discussione sul blog si possa giovare di argomentazioni confuse e contraddittorie (non la sua per carità !).
Tutti siamo stati a scuola, poi all'Università, poi nel mondo del lavoro (io facevo l'illusionista e lo faccio ancora), insomma la formazione professionale e culturale è un storia senza fine, termina solo con la scomparsa materiale o con l'inaridimento dell'anima.
Io sono ancora vivo e vegeto e la mia anima più scitillante che mai.
Spiacente, non posso nè voglio cambiare.
Brava Bindi. A che livello siamo arrivati???!!!
Carolina
ciao a tutti,parlo io che ci lavoravo ad incoming...
i lavoratori suddetti, assunti a tempo indeterminato, non guadagnavano 550 euro bensi' 900 piu' tredicesima e quattordicesima,e la maggior parte di loro gli ultimi tempi,non faceva piu' niente e non produceva piu' nemmeno il proprio costo orario...cosa doveva fare l'azienda?
Se fosse stata vostra cosa avreste fatto?
aspetto risposte.
grazie,ciao
Giulio