Gaza sotto assedio, la Ue condanna Israele
Bruxelles: «Uso sproporzionato della forza». Spiraglio da Gerusalemme: rilascio di detenuti in cambio
di Shalit. Abu Mazen: «No a razzi contro israeliani». Emergenza sangue negli ospedali della Striscia
di Umberto De Giovannangeli inviato a Gaza City
UN RUMORE ASSORDANTE «squarcia» il cielo di Gaza City. Un caccia F-16 israeliano ha rotto la barriera del suono. C'è chi fugge, c'è chi indirizza verso il cielo raffiche di mitra. È l'inizio di una nuova giornata di guerra. I raid aerei israeliani si susseguono senza
soluzione di continuità, come i combattimenti che insanguinano l'intera Striscia di Gaza. A Gaza City è mobilitazione generale. Il dispositivo militare messo in campo da Israele è impressionante. E sproporzionato è l'uso della forza contro i palestinesi. Questo, almeno, è il giudizioso dell'Unione Europea: «La Ue condanna la perdita di vite causato dall'uso sproporzionato della forza da parte delle forze di difesa israeliane e il conseguente aggravarsi della crisi umanitaria», afferma il primo ministro finlandese Matti Vanhanen, presidente di turno della Ue.
L'offensiva militare scatenata da Tzahal ha riunificato le fazioni palestinesi che fino a qualche giorno fa si contrapponevano a colpi di kalashnikov. La situazione si aggrava di ora in ora. Il ministero della sanità palestinese ha lanciato un appello urgente agli abitanti di Gaza affinché si rechino a donare sangue, in particolare di tipi «O+». Negli ospedali, spiega il portavoce del ministero Kaled Rahdi, si è creato uno stato d'emergenza in seguito ai combattimenti susseguitisi dall'altro ieri nel Nord della Striscia in cui - secondo un bilancio ufficiale - sono rimasti uccisi 28 palestinesi e altri 89 sono rimasti feriti. Fra questi ultimi, 27 sono bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni. Accompagnato dal ministro della sanità Bassem Naim, il premier Haniyeh si reca in visita ai feriti. «Facciamo appello alla Comunità internazionale, ai paesi arabi ed islamici e alle associazioni per i diritti civili - dice - affinché intervengano immediatamente per proteggere il popolo palestinese e fermare questa aggressione». Ad appellarsi alla Comunità internazionale è anche il presidente dell'Anp Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Il raìs bolla l'offensiva militare israeliana nella Striscia come un «crimine contro l'umanità» e chiede alla Comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di premere su Israele affinché «metta fine all'aggressione» in atto nella Striscia: «Il mondo -dice il raìs- deve far cessare questa aggressione e questa invasione inumana perché i nostri sforzi possano avere un esito positivo». Al tempo stesso, Abu Mazen si rivolge ai miliziani palestinesi: «I lanci di razzi dalla Striscia di Gaza devono cessare». A Gaza City ci si prepara a resistere, nel resto della Striscia si continua a combattere. E a morire. Nel corso delle operazioni nella Striscia seguite al rapimento del caporale Shalit, Israele ha ucciso quasi 50 «attivisti di terrorismo» palestinesi. Gli obiettivi dell'operazione in corso sono di liberare l'ostaggio e di ridurre al minimo il lancio di razzi palestinesi sulle città israeliane di Sderot e Ashqelon. I soldati israeliani, sottolinea il leader laburista Peretz, si sforzano di non colpire i civili «ma il loro compito è reso difficile dal fatto che i bambini palestinesi circondano quanti lanciano razzi Rpg contro di noi». L'epicentro degli scontri resta Beit Lahya, nel Nord della Striscia: i miliziani palestinesi uccisi ieri dal fuoco della fanteria israeliana e dai razzi sparati dagli Apache sono 6, 16 i feriti.
Si combatte accanitamente, casa per casa. L'avanzata dei tanks israeliani è ostacolata dall'accanita resistenza dei miliziani palestinesi che sparano contro i blindati dalle case trasformate in trincee. Il tempo di seppellire i morti, e poi si ricomincia: colpi di artiglieria, mitragliate di kalashnikov, granate anticarro, razzi terra-aria sparati da elicotteri Apache, caccia F-16, drone (aerei senza piloti): non manca nulla nella guerra combattuta in questo martoriato angolo di Gaza.
La popolazione civile è presa in mezzo da un fuoco incessante: i lamenti dei feriti s'intrecciano con il pianto disperato delle donne che seppelliscono mariti, figli, fratelli. Dai minareti i muezzin incitano alla resistenza. Il fetore nauseabondo dei cadaveri rende l'aria irrespirabile. L'acqua scarseggia, il caldo è asfissiante. Il rischio-epidemie è pressoché certo. Nell'inferno di Beit Lahya, Tzahal schiera i reparti scelti, le brigate dei «Givati» e dei «Golani»: la conquista della cittadina è decisiva per la realizzazione della «zona-cuscinetto» anti-Qassam. Nella Striscia le armi non smettono di crepitare, ma a Gerusalemme si apre uno spiraglio: Israele non «scarta» l'ipotesi di liberare detenuti palestinesi, come «gesto di buona volontà», se prima verrà rilasciato il caporale Shalit e cesseranno il lancio dei razzi: ad annunciarlo è il ministro della Sicurezza interna, Avi Dichter.
pero', dai, sono stati bravi e buoni a ritirare i coloni da gaza eh
Territori palestinesi ghetti moderni.
"I lanci di razzi dalla Striscia di Gaza devono cessare".
Così dice Abu Mazen e questa è la chiave di lettura dell'offensiva militare israeliana.
La svolta si avrà quando la 'zona cuscinetto' anti-kassam sarà stata realizzata o l'ANP avrà il controllo della situazione della sicurezza interna, fino ad oggi inimmaginabile.
Però non si deve negare che è in atto un vero e proprio massacro, dovuto alla sproporzione dei mezzi militari ed alla incoercibile volontà di resistenza dei palestinesi, anche a costo della vita, come è ormai universalmente noto.
sì mandrake hai detto bene la forza umana contro la manu militari.
è come dire davide contro golia, gli israeliani dovrebbero conoscere bene questo passo della bibbia, re david fondatore della stirpe d'israele vinse contro il gigante,la forza e la tenacia degli uomini è sempre vincente.
possibile che la storia non insegni mai nulla a nessuno?
maria
No, mira-maria, non insegna proprio nulla a nessuno.
considerata la carneficina che i sionisti stanno portando avanti, pensavo che i commenti fossero di più e con la consapevolezza di condannare fermamente il governo olmert. Niente di tutto questo, ormai certe verità sono tabu', a tutti i livelli, a titolo di cronaca propongo alcuni articoli riguardo l'olocausto dei palestinesi:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2284
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=2468
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1276¶metro=esteri
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1274¶metro=%20esteri
Leggo in rete e mi associo:
W la resistenza palestinese
Contro il terrorismo sionista
Libertà per tutti i prigionieri politici palestinesi
"W la resistenza palestinese
Contro il terrorismo sionista
Libertà per tutti i prigionieri politici palestinesi"
Onebloger, vuoi proprio saperlo ? Parli ESATTAMENTE come quelli di Fiamma Tricolore. Vedi tua adesso se c'è da vantarsene o da vergognarsene...
Vorrei fare una piccola provocazione chiedendomi/vi come mai Israele non dichiari semplicemente guerra alla Palestina: nel giro di uno o due anni la questione sarebbe definitivamente chiusa. Probabilmente l'unica cosa che li ferma è la paura di non avere le spalle sufficientemente coperte e di temere ritorsioni da parte di tutto il mondo arabo, ma i segnali nel senso opposto sono piuttosto rassicuranti: primo, i paesi arabi è già da decenni che non reagiscono più alle robe indicibili che fanno gli israeliani; secondo, gli USA (che sono un deterrente più che ottimo per chiunque) non li hanno mai abbandonati nemmeno per un minuto, a prescindere dagli atti spregevoli che hanno compiuto.
Beninteso: considero entrambe le parti ugualmente spregevoli nei comportamenti, ma Israele ha l'enorme aggravante di essere "quello più forte". E lasciamo perdere tutte queste minchiate sul sionismo e sull'antisemitismo, che non c'entrano una beata mazza con quello che sta succedendo; questi sono argomenti che tirano fuori gli osservatori esterni (occidentali o mediorientali che siano) per confermare o confutare le loro ridicole teorie.
Larry,vai tranquillo che Israele è sufficientemente forte per difendersi da tutto il mondo arabo messo assieme!
47 i morti palestinesi dall’inizio dell’offensiva, 34 solo negli ultimi due giorni.
"Vorrei fare una piccola provocazione chiedendomi/vi come mai Israele non dichiari semplicemente guerra alla Palestina: nel giro di uno o due anni la questione sarebbe definitivamente chiusa."
Israele non ha nessun diritto sulla palestina.
"Probabilmente l'unica cosa che li ferma è la paura di non avere le spalle sufficientemente coperte e di temere ritorsioni da parte di tutto il mondo arabo"
Probabilità uguale a quello di estrare una pallina gialla in un urna contenente palline bianche e verdi, la verità è che Israele* non è una democrazia, perchè si fonda sull'ideologia israeliana ad esclusione non solo di tutti i non ebrei ma anche degli ebrei, cittadini d'Israele, che non siano disposti a condividerla.
Il pericolo rappresentato da questa ideologia non si limita agli affari interni, condiziona la politica estera d'Israele. E tale pericolo sarà sempre maggiore via via che il carattere israelitico d'Israele si accentuerà sempre più e crescerà il suo potere, particolarmente quello nucleare.
"E lasciamo perdere tutte queste minchiate sul sionismo e sull'antisemitismo, che non c'entrano una beata mazza con quello che sta succedendo;"
Leggiamo il seguente brano**, stranamente profetico, tratto da un articolo pubblicato nel 1982 su Kivunim (rivista dell'Organizzazione Sionista Mondiale) e scritto da Oded Yinon, un giornalista israeliano dai legami con il ministero degli Esteri di Israele.
«La strategia di Yinon si basa su alcune premesse comprendenti la trasformazione di Israele in una potenza imperiale, che porti allo smembramento di tutti i territori arabi e alla loro successiva spartizione in piccoli stati impotenti, non equipaggiati per fronteggiare tale potenza militare. Riporto qui di seguito quello che Yinon disse sull'Iraq:
“La dissoluzione di Siria e Iraq in aree separate che riuniscano in un unico gruppo persone di diversa etnia e religione, proprio come avviene in Libano, è per Israele uno degli obiettivi primari sul fronte orientale. L'Iraq in particolare, ricco di petrolio da una parte, ma totalmente diviso dall'altra, è, fra gli obiettivi israeliani, uno dei maggiori candidati. Il suo smembramento è anche più importante per noi rispetto a quello siriano, essendo l'Iraq più forte della Siria. A breve termine, è proprio la potenza irachena a costituire la maggiore minaccia per Israele.
“Una guerra fra Iran e Iraq lacererebbe quest'ultimo causando la sua sconfitta interna ancor prima che riesca ad organizzare una lotta su un ampio fronte contro di noi.. Ogni tipo di scontro inter-arabo sarà a nostro favore e accellererà il nostro scopo più importante di dividere l'Iraq in piccoli statarelli, come per la Siria e il Libano.»
E ancora:
«“In Iraq una divisione in province sulla base di criteri etnici e religiosi, come in Siria all'epoca dell'impero ottomano, è possible. Così tre (o più) stati sorgerebbero intorno alle tre maggiori città - Bassora, Baghdad e Mosul - così le aree scite del sud si separeranno dal nord sunnita e curdo.”»
Tutto ciò non suona familiare ?
* «Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni» di Israel Shahak
** http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&thold=-1&mode=flat&order=1&sid=2074#1429
Intanto, è notizia di oggi che truppe israeliani hanno invaso il Libano
"Larry,vai tranquillo che Israele è sufficientemente forte per difendersi da tutto il mondo arabo messo assieme!"
E si difende,come si difende!
Oggi fortunatamente e' riuscito a difendersi da 7 bambini con una controffensiva aerea, i 7 piccoli nemici sono stati giustamente uccisi