Vera o falsa poco importa, priorità assoluta ad una condotta più indipendente possibile da condizionamenti o impegni derivanti da G8 ecc., facciamoci i cazzi nostri, se questo ambasciatore sbratita o critica lasciamolo fare prima o poi si stanchera'
"«Nessuno può essere mediatore» nel Medio Oriente di nuovo in fiamme, mette le mani avanti Romano Prodi. Ma dopo il suo primo incontro da premier con George (Bush, naturalmente) a margine del G8 di San Pietroburgo, dove da ieri pomeriggio sono radunati i capi di Stato e di governo dei grandi Paesi, Prodi ci tiene a definirsi davanti ai giornalisti il «facilitatore» dei primi contatti tra le parti in causa, e a ritagliarsi un ruolo che gli dia una qualche visibilità al summit russo (dove lo scontro mediorientale è divenuto inevitabilmente il primo punto in agenda) e che possa avere una positiva ricaduta anche a casa, dove le polemiche interne alla maggioranza sulla politica estera continuano a infuriare."
Che significa "facilitatore dei primi contati", [scemo di guerra, forse], che cazzo ce ne facciamo della visibilità con nazioni che istigano alla guerra, che giudizio gli darà la storia a questi zimbelli?
"La repubblica di Israele, infatti, è uno stato che ha rispetto della propria autonomia e dignità"
Della vita umana un pò meno forse.....e poi vi sembra degna di essere chiamata repubblica, quella di Israele?
Mr De Bernardin NON è l'unico ambasciatore al mondo che si immischia nella politica interna del paese in cui opera.
Chiadere parere al Vaticano per conferma.
Italico come dovrebbe essere Israele seconde te? uno stato che riceve bombe sulla testa da 40 anni, e dove i paesi confinanti sono popolati da nazisti e fanatici guerrafondai dove il loro credo è solo quello di sterminare. Cosa dovebbero fare secondo te? avanti dacci una spiegazione da persona erudita come vuoi apparire. Non sono ebreo ma se vuoi chiamami pure ebreo.
Israele è sola
Luciana Castellina
Sono preoccupata - molto - per tutti quegli ebrei di origine assai diversa che hanno deciso di essere israeliani. Condivido l'allarme di questi giorni sulla sorte del paese che hanno creato. Comepotrà infatti mai sentirsi sicuro uno stato che ha fatto crescere attorno a sé tanto odio? Come potrà mai legittimare davvero la sua esistenza, non nelle istanze istituzionali dove è più che riconosciutoma nella coscienza deimilioni di arabi che gli vivono accanto e che per ragioni analoghe a quelle della diaspora ebraica si sentono anche loro fra loro solidali, se non assumendo il problema del popolo che la costituzione del loro stato ha lasciato senza patria né casa? Come potrà il governo di Tel Aviv invocare l'applicazione - sacrosanta - della risoluzione 1559 dell'Onu che ingiunge a Hezbollah di disarmare, quando ha, esso stesso, damezzo secolo, ignorato ogni altra risoluzione delle Nazioni Unite, a cominciare dalla, fondamentale, 242 che gli ingiungeva di ritirarsi entro i confini del '48?Comepotrà rendere convincente la propria voce che si accompagna a quella del suo altrettanto incosciente alleato americanonel rivendicare l'intervento armato contro l'Iran perché pretende di possedere un potenziale nucleare, quando Israele stessa lo possiede in violazione di ogni norma internazionale? Come potranno raccogliere adesione nella denuncia degli orrendi regimi dell'Iran, di SaddamHussein, dei Talebani, quando intrattengono ottime relazioni con altrettanto orrendi regimi reazionari (a cominciare da quelli del Golfo), e di fronte al disastro cui ha condotto l'intervento «democratizzatore» degli americani? Come potrà chiedere solidarietà contro la minaccia di Ahmadinejad, di Hamas, di Hezbollah, che rifiutano di riconoscere ufficialmente lo stato d'Israele, quando ogni giorno non solo insidiama rende risibile ogni prospettiva di creare uno stato palestinese, che infatti ancora non c'è, né mai ci potrà essere fino a quando a quel mozzicone di terra che dovrebbe costituirne l'embrione è negato ogni attributo di sovranità, del controllo delle proprie frontiere, economia e risorse, esposto al kidnapping e all'assassinio dei propri rappresentanti democraticamente eletti, ridotto a peggio di un bantustan nell'Africa dell'apartheid? Come potrà ottenere una reale accettazione della propria esistenza e far dimenticare le sofferenze e privazioni inaudite che la creazione di Israele ha imposto a chi ci abitava ed ebreo non era, se non col coraggio di ragionare sulla rispettiva storia e cercare con umiltà un compromesso, non negando con arroganza i diritti degli altri, mariconoscendoli e chiedendo però che anche gli altri riconoscano i propri? Comemai sarà possibile cancellare dalla memoria dei propri vicini le stragi quotidiane di innocenti, l'aver ridotto la Striscia di Gaza a un campodi concentramento esposto alle incursioni, senza acqua, cibo e lavoro? Come potrà sentirsi più forte ora che si è giocato ogni simpatia anche in Libano? Sgomenta in queste ore, ancor più che la sostanziale indifferenza verso le vittime, la cecità e l'incoscienza di chi si pretende amico di Israele e che, pur vivendo altrove, dovrebbe dunque avere il vantaggiodella lungimiranza che dà la distanza. E invece scelgono di aggiungere le loro grida alle grida della più irragionevole, furiosa e primitiva reazione, anziché richiamare quel governo alla ragione, farlo riflettere sull'errore tremendo di aver volutamente bruciato l'interlocutore migliore che avrebbe potuto avere, la laica Olp, e di detenere tuttora i suoi uomini più lucidi in galera, così aiutando il popolo israeliano a capire che la vera sicurezza del paese può esser conquistata solo per via politica, creando legami sociali culturali economici con i propri vicini, dando sicurezza e noninsicurezza ai palestinesi. E' vero: Israele è sola. Avere dalla sua il paese più potente del mondo, e con esso i suoi vassalli -media governi imprese - non riduce il suo isolamento. A chi sta a cuore salvare questo stato deve smetterla con questa mortifera, pericolosa,cieca solidarietà.
Normale PS: ma non ascoltano da 50 anni,come si pretende che ascoltino ore e subito? Anche i loro soldati,(che devono essere liberati)si stanno chiedendo se e' il modo di essere liberati[..]
Un editoriale che mi trova completa