E intanto i consumatori «firmano» per il Decreto
Da domani presidi nelle principali città, mentre c’è chi presenta esposti contro i tassisti
Da domani, mercoledì, nelle principali piazze di Milano, e poi a seguire in tutte le più importanti città italiane, tutte le associazioni che aderiscono al Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (sedici sigle) proporranno ai cittadini la firma su una petizione di sostegno al Decreto Bersani. L'iniziativa è stata presentata ieri a Milano in una conferenza stampa dai responsabili regionali lombardi delle associazioni dei consumatori. Si tratta - hanno spiegato - di sostenere le misure prese nel “pacchetto Bersani” mettendole al sicuro dal rischio di stravolgimento, «conseguenza della pressione di gruppi di interesse, dai tassisti agli avvocati, dai farmacisti alle banche e assicurazioni». E la ragione del sostegno, data da tutte le associazioni di ogni tendenza e colore politico, si fa rilevare, «risiede nel fatto che il decreto Bersani riconosce anni di battaglie delle associazioni dei consumatori e rappresenta un'opportunità di maggior concorrenza e di tariffe più basse per i cittadini». Nel pacchetto Bersani ci sono infatti una parte (ovviamente non tutte) delle richieste cavallo di battaglia dei movimenti di consumatori fin dagli anni '80. «Siamo preoccupati per le aperture di trattative coi gruppi colpiti dal provvedimento - spiegano i responsabili delle associazioni - perchè c'è il rischio concreto di uno stravolgimento che toglierebbe ogni efficacia a queste misure che sono un primo passo concreto sulla strada della liberalizzazione».
Con l’obiettivo dunque di difendere il Decreto Bersani,i rappresentanti delle associazioni dei consumatori si sono incontrati con l'Assessore provinciale ai diritti dei cittadini Francesca Corso. «Due anni fa - ha spiegato l'assessore - abbiamo siglato un protocollo con la Camera di commercio di Milano per la tutela dei cittadini consumatori». L'appoggio della Provincia al Decreto Bersani si inserisce, per la Corso, nelle linee del Protocollo. Secondo l'assessore «le liberalizzazioni portano benefici per tutti, anche per le categorie che oggi reagiscono violentemente alla trasformazione in legge del Decreto.»
Ma c’è anche chi sceglie altre strade per sostenere Bersani. Sono almeno cinque gli esposti arrivati alla Procura di Torino relativamente a presunti disservizi causati dallo sciopero dei taxi. A presentarli sono stati, oltre a una piccola associazione di consumatori e ad una di disabili, alcune Asl che segnalano casi in cui non sarebbero stati garantiti i servizi minimi come, appunto, il trasporto di disabili o di plasma.
Al momento il fascicolo, che ipotizza il reato di turbativa di pubblico servizio, è stato aperto contro ignoti e ora sono in corso accertamenti da parte dedegli agenti della Digos per chiarire come siano andate effettivamente le cose.