Beh, è indubbiamente una posizione spiazzante. Mette in difficoltà in poche righe anche quello che io stesso credo (dico "credo", eprché di ora in ora diventa sempre più difficile avere una posizione precisa). E' una posizione su cui riflettere. Difficile da criticare.
Comunque molto interessante. Non capisco come si possa non leggere i giornali, non informarsi, non aver voglia di sentire voci diverse in questi giorni.
Articolo discutibilissimo
Come se hezbollah e integralismo islamico fossero piovuti dal cielo,e non il risultato di 40 anni di occupazione illegale dei territori palestinesi.
Dell'emergenza umanitaria nella striscia di gaza ne vogliamo parlare,o anche quella e' colpa degli hezbollah?
Che fulgido esempio di disonestà intellettuale
Buffone, disonesto, vittima delle sue stesse bugie. Hanno ingoiato ogni sopruso nei territori pensando che non ci sarebbero state conseguenze e nessuno avrebbe reagito o ne avrebbe approfittato.
Peccato che in Libano _tutte_ le fazioni a partire dalla maggioranza liberale addebitino proprio a loro le responsabilità di quello che sta accadendo. Basta sentire che dice Siniora.
Mi spiace leggere che a uno dei miei scrittori contemporanei preferiti si dà del "buffone, disonseto", quando offre uno spunto preziosissimo di discussione. Non capisco le ragioni di questo accanimento e di questo bisogno di essere sempre o milanisti o interisti.
Questi vanno aiutati: chi non è coinvolto direttamente da queste vicende e dai pericoli e dalle tensioni che comportano, dovrebbe rimanere lucido e cercare di far ragionare i contendenti. Le posizioni israeliani mi sembrano chiaramente non obiettive, figlie di una intera nazione mobilitata di fronte al pericolo. Spiegabili, se uno pensa che per molto meno in Italia ci sono state ondate di impazzimento generale e momenti di assoluta paranoia. Ma cionondimeno chi ha la fortuna di non essere coinvolto deve cercare di farli ragionare, non aderire passivamente alle loro posizioni. Stanno mettendo in ginocchio un intero paese nella reazione di "pura e semplice difesa" e sembra che non se ne rendano nemmeno conto, rimozione completa...
Achab: sai anche gli scrittori in queste situazioni perdono il lume della ragione, non solo i generali, anzi i secondi con molta probabilità sanno esattamente quello che sta accadendo perché ne sono gli artefici, mentre i primi non se ne rendono nemmeno conto. Ti basti pensare a quante corbellerie vengono dette ogni giorno in Italia, senza bisogno di avere una minaccia ai confini, da politici ed intellettuali, a cui certamente non difetta l'acume.
per definire l'arabia saudita "nazione in cerca di pace" ci vuole un notevolissimo pelo sullo stomaco.
direi che l'articolo sia piu' dovuto ad esigenze politiche che ad onesta' intellettuale.
non e' un segreto che l'11 settembre e gran parte degli attacchi suicidi in israele siano dovuti a pesanti finanziamenti sauditi e che gran parte del fondamentalismo arabo-sunnita sia diffuso da intellettuali egiziani, anche se per miracolo domani iran e siria fossero due nazioni pacificate non credo che il panorama mediorientale cambierebbe moltissimo.
Praticamente l'articolo di Amos Oz è "la guerra è pace e la pace è guerra" di Orwell in 1984. Stessa propaganda, complimenti.
BTW, qui a conti fatti siamo a più di 200 civili morti a fronte di meno di 20 miliziani, 1/10 ci sta tutto direi. Un bel record per chi secondo signor Amos Oz dovrebbe sta cercando la pace. Juan Cole a questo proposito dice:
"If the reports coming out of Lebanon can be believed, the Israelis are only sometimes striking known Hizbullah safe houses or facilities or missile emplacements. A lot of their bombardment appears aimed at punishing civilian populations and forcing them north to Beirut. Such an approach would help explain the high number of civilian casualties. That is, there may be an element of ethnic cleansing in Israeli tactics."
Consiglio vivamente di leggere il suo blog:
http://www.juancole.com/
pulizia etnica? beh ora addirittura questo, mi pare esagerato
Carlo Fusco dove hai preso il dato del rapporto tra civili e miliziani morti?
Quando si costringono un centinaio di migliaia di persone a scappare dalle proprie case un piccolo dubbio in tal senso può anche venire.
Ormai è chiaro che non vi rendete conto che sta succedendo da quelle parti. E chi e perchè ha iniziato l'attacco contro israele. State li' a dare patenti di "disonestà" a gente che conosce la situazione molto meglio di voi; e, al solito, cresce il sospetto che molti stiano dalla parte di hezbollah o comunque di chi vuole cancellare israele dalla mappa geografica. Che poi hamas e hezbollah siano figli della politica occidentale, beh, raccontatelo a qualcun altro.
> Carlo Fusco dove hai preso il dato del rapporto tra civili e miliziani morti?
Ho contato i numeri riportati dai vari articoli che sono stati pubblicati dalla stampa. Ovviamente mi aspetto che i civili morti siano molti di più di quelli riportati.
Che poi hamas e hezbollah siano figli della politica occidentale
ma questo e' indubbio, soprattutto per quanto riguarda hamas.
Oz conoscera' la situazione israeliana ma forse guardare gli avvenimenti da un punto di vista esterno (ed estraneo) concede maggiore obiettivita',
dedalus (fu olegna) mi fa piacere vederti arruolato di fatto tra i difensori dell'arabia saudita, per Oz qualche giustificazione la trovo, per te ho solo disprezzo.
Col tuo disprezzo posso sostituire quella carta morbida che si trova al centro della casa di sensi.
Sull'arabia saudita non sono intervenuto. Penso anche io faccia il doppio gioco.
dedalus, mi pare chiaro che siate tu e qualcun altro a non avere idea di quello che sta accadendo in Libano, dopo non avere avuto idea di quello che è successo nei mesi passati a Gaza.
Ma evidentemente l'intervista a Oz ti è bastata ad avere il polso della situazione (le corrispondenze dei giornalisti di mezzo mondo? Ma no, mi basta leggere qualche editoriale di Ostellino).
Daniele: "Carlo Fusco dove hai preso il dato del rapporto tra civili e miliziani morti?"
Ecco appunto.
occhio, il disprezzo e' piuttosto ruvido, ma "de gustibus..."
ma e' proprio cosi' difficile dire "ritiro dai territori, confini del 1967 e su tutto il resto si tratta?"
Visto che spesso si ripete spesso la frase "Cancellare Israele dalla mappa" attribuita al presidente Iraniano, bene quella frase è il risultato di un errore di traduzione che si potrebbe anche sospettare essere piuttosto in malafede, data cotanta stampa. La traduzione corretta in inglese è:
"the occupation regime over Jerusalem should vanish from the page of time"
che non è proprio la stessa cosa. Che poi il signor Ahmadinejad sia personaggio piuttosto inquietante che prbabilmente al posto di Sharon si comporterebbe in maniera altrettanto criminale non toglie nulla al fatto che quando israele massacra i civili (con almeno un fattore 10 a suo vantaggio) secondo la stampa anche se occasionalmente esagera un po', si sta solo difendendo dagli arabi che vogliono cancellarli dalla mappa (che poi gli iraniani non sono manco arabi). Cancellare, ah loro che hanno un arsenale convenzionale e *atomico* da superpotenza e che hanno un grilletto facile che manco billy the kid.
A me sinceramente quel grilletto facile di chi ha ripetutamente dimostrato che sarebbe disposto a passare su tutto e su tutti per avere quella terra così inopportunamente occupata dai palestinesi e possiede per giunta armi nucleari mi fa venire i brividi molto più di quanto possa mai fare l'iran e la siria.
@dedalus...
te lo avevo suggerito anche qualche giorno fà... leggere,leggere, prima di dare fiato..oggi ti do un'altro spunto.. Motore: www.A9.com : onu risoluzioni israele.... leggi tutto e poi ritorna.
e poi basta , se un c'arrivi..allungati.
io non più che pensare in questi giorni, poi mi arriva un messaggio dalla mailing list di beppe grillo che ha pubblicato delle foto nell'ultimo post sul suo sito dl titolo "Erode 2006"...
ma e' proprio cosi' difficile dire "ritiro dai territori, confini del 1967 e su tutto il resto si tratta?"
Aggiungerei: riconoscimento di israele, blocco di qualsiasi azione terroristica, ritiro dai territori (confine 67) e su tutto il resto si tratta.
Però il primo che -dopo- lancia un solo petardo annientato dalla comunità internazionale..
ma e' proprio cosi' difficile dire "ritiro dai territori, confini del 1967 e su tutto il resto si tratta?"
Aggiungerei: riconoscimento di israele, blocco di qualsiasi azione terroristica, ritiro dai territori (confine 67) e su tutto il resto si tratta.
Però il primo che -dopo- lancia un solo petardo annientato dalla comunità internazionale..
ma e' proprio cosi' difficile dire "ritiro dai territori, confini del 1967 e su tutto il resto si tratta?"
No. Basta aggiungere: riconosciemnto di israele, blocco delle azioni terroristiche e confini del 67 (magari gerusalemme a metà)..
test
Tutto secondo i piani:
'Il neo-con William Kristol, scrivendo dal suo trespolo in quel Weekly Standard fondato da Murdoch, ci dice che “la guerra contro l'islamismo radicale sarà probabilmente lunga. L'islamismo radicale non scomparirà presto. Ma farà una grande differenza quanto saranno forti gli stati sponsor, i protettori e i finanziatori dell'islamismo radicale. Perciò la nostra attenzione dovrebbe essere meno su Hamas e Hezbollah, e più sui loro finanziatori e veri comandanti, Siria e Iran”. Non c'è alcun bisogno di traduzione - gli Stati Uniti devono attaccare Iran e Siria, e ciò dopo che Israele abbia smosso le acque con una campagna di bombardamento provocatoria. “Perchè, mentre Siria e Iran sono nemici di Israele, essi sono anche nemici degli Stati Uniti. Abbiamo fatto ben poco per resistere ad essi ed indebolirli. Ora ci stanno mettendo alla prova con più audacia rispetto a quanto uno avrebbe ritenuto possibile pochi anni fa. La debolezza è provocatoria. Siamo stati troppo deboli, e abbiamo permesso che fossimo percepiti come deboli”.'
da http://www.canisciolti.info/modules.php?name=News&file=article&sid=12075
Se israele userà la armi atomiche contro Siria o Iran, staremo ancora qui a domandarci chi aveva iniziato questa stupida guerra?
blocco di qualsiasi azione terroristica
in tale definizione sono compresi gli omicidi "mirati" (mi viene da ridere), i check-point a guisa di forche caudine, la politica di gestione delle risorse idriche, l'apartheid, le scorrerie di mezzi blindati e l'insediamento di colonie di haredim fascistoidi?
perche' se atene piange, sparta non ride affatto.
Mi scuso per i toni del mio primo commento. Leggere quell'intervento (tutto, non solo la frase riportata qui) mi ha veramente fatto perdere le staffe. A parte il punto di vista generale con cui dissento che intellettuali del calibro di Oz e Yehoshua portano avanti da un pezzo ormai, ma leggere in queste circostanze un pezzo in cui c'è una bugia piccola o grande quasi ad ogni paragrafo è la goccia che fa traboccare il vaso. E' vero che in questo momento tutta Israele è compattamente stretta intorno alla nazione in un passaggio vissuto con profondissimo allarme, e condivide il fondo di questo ragionamento, ma c'è modo e modo di esprimere il concetto. Neppure nelle parole lo scrittore comunica comprensione per la dimensione umana di un dramma che travalica i confini nazionali.
Il fatto che sia uno dei massimi scrittori contemporanei, che si esprime con le stesse parole di una Tzipi Livni, rende il tutto ancora più lugubre, prima di tutto per Israele.
18 luglio 2006 - Tratto da Movisol http://www.movisol.org/znews125.htm
17 luglio 2006 – Il nuovo conflitto tra Israele e Libano rappresenta il “secondo fronte” aperto dal Vice President Cheney in Medio Oriente, dopo la campagna militare israeliana nella striscia di Gaza per annientare il governo di Hamas. Ora c’è da attendersi l’apertura di un terzo fronte contro la Siria, che sarebbe il preludio per un attacco contro l’Iran attraverso Israele che operi per conto di Cheney o tramite un attacco diretto delle forze USA.
Come recentemente riferito nell’ultimo numero di giugno della rivista EIR, questa nuova guerra è stata pianificata durante un incontro segreto tra Cheney, Donald Rumsfeld e Benjamin Netanyahu alla conferenza indetta dall’American Enterprise Institute a metà giugno a Beaver Creek in Colorado.
L’apertura del “secondo fronte”, cioè l’attacco di Israele al Libano, era pianificata. Stando ad Ha’aretz del 13 luglio, le manovre militari erano state preparate per la fine dell’estate in base ad uno scenario che prevedeva incidenti di confine a cui l’esercito israeliano avrebbe risposto con un attacco in forze contro il Libano. Fonti mediorientali consultate dall’EIR riferiscono che i soldati israeliani catturati dagli Hezbollah erano sconfinati in territorio libanese.
Com’era prevedibile, gli Hezbollah hanno risposto ai bombardamenti aerei e di artiglieria contro gli obiettivi in Libano lanciando missili a breve raggio contro le città settentrionali israeliane come Haifa. Il 15 luglio un missile ha centrato un’unità navale israeliana impegnata nel blocco navale de Libano. Gli israeliani intendono liquidare le capacità militari di Hezbollah nel Libano meridionale, a partire dalla batterie missilistiche. Gli Hezbollah dispongono infatti di migliaia di missili a breve raggio che sarebbero usati nel caso di un attacco di Israele contro la Siria o l’Iran.
Lo storico militare israeliano Meir Pa’il ha confermato all’EIR che da un punto di vista militare Israele probabilmente occuperà il Libano meridionale fino al fiume Litani. Nondimeno Israele non potrebbe sostenere una guerra a tutto campo in Libano come quella del 1982, e neanche un’occupazione permanente della vecchia “zona di sicurezza” da cui si ritirò nel 2000. Sebbene Pa’il dubita che la Siria offrirà ad Israele un pretesto per attaccare, è però convinto che se questo pretesto sarà creato, un attacco militare non è da escludere. “Il vero problema è che i leader israeliani pensano solo in termini militari”, mentre il problema reale è politico – costruire una pace con i vicini arabi – ha detto Pa’il, che è membro del partito favorevole alla pace Meretz-Yahad.
Un’altra fonte israeliana, che rappresenta ampi strati dei militari e della sicurezza del paese, ha spiegato all’EIR che Israele continuerà ad agire militarmente contro gli Hezbollah. Israele accetterà un cessate il fuoco solo se questo prevede l’intervento di una forza militare internazionale da stanziare lungo il confine israeliano palestinese con il compito di fungere da cuscinetto tra Israele e gli Hezbollah. Molto probabilmente dovranno essere truppe della NATO, ha spiegato la fonte. Un cessate il fuoco, ha aggiunto, non può essere mediato dagli Stati Uniti perché Washington non ha mostrato risolutezza e per questo si è screditata in tutta la regione. La fonte ha concluso che la situazione potrebbe migliorare “se a Washington ci fosse un governo”.
Non so perchè, ma le parole di Oz ricordano assai Tacito: Dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace.
n tale definizione sono compresi gli omicidi "mirati" (mi viene da ridere), i check-point a guisa di forche caudine, la politica di gestione delle risorse idriche, l'apartheid, le scorrerie di mezzi blindati e l'insediamento di colonie di haredim fascistoidi?
vedi ?
non basta..non basterà mai..(non c'è proprio nulla da fare)
l'idea che uno restituisca i territori e l'altro si metta buono non va bene,no?
Per capire la differenza, si faccia un confronto con quello che dice Grossman. Siamo al parere di un moderato, perché mi sembra inappropriato e fuorviante parlare di sinistra pacifista riferendosi al terzetto degli scrittori, che appoggiando il suo paese cerca di non perdere la lucidità di separare i sentimenti dall'analisi degli avvenimenti e dalla lettera dei comunicati del comando militare. Altrementi qual'è la loro utilità come intellettuali?
Non mostra alcun rimorso per lo sterminio della società libanese attuato nella risposta israeliana e c'è una minimizzazione delle proprie responsabilità etiche collettive nei confronti dei palestinesi, ma qua siamo nella norma dell'opinione pubblica del suo paese; perlomeno c'è uno che si prende la responsabilità di quello che dice e di quello che vede e non balbetta un'acritica chiamata alle armi.
Restiamo al senso della frase:
«La vera battaglia di questi giorni non infuria affatto tra Beirut e Haifa, ma tra una coalizione di nazioni in cerca di pace — Israele, il Libano, l'Egitto, la Giordania e l'Arabia Saudita da una parte — e l'islam fanatico, alimentato da Iran e Siria, dall'altra».
Dunque:
- il Libano potrebbe anche aver voluto la pace, ma ha avuto la guerra, è dubito che la popolarità di Israele sia aumentata in quella nazione. Ricordatevi che il generale maronita Aoun appoggia gli Hezbollah
- la Giordania è quella di Settembre Nero, giusto? Quella che "cerca la pace", forse, ma trova soprattutto lo sterminio di un popolo
- l'Arabia Saudito sostanzialmente è il regime più oscurantista, quello delle lapidazioni, ma anche quello più asservito agli USA.
- idem per l'Egitto, che fa il lavoro sporco epr la CIA e reprime nel sangue da moltissimi anni i movimenti di opposizione.
Mi sembra tutto chiaro.