Ho rivisto dopo molto tempo le imagini di Genova questa sra su Raidue. L'omicidio di Carlo Giuliani, le cariche al corteo del sabato, l'assalto e i pestaggi alla scuola Diaz. Il ricordo e la rabbia di quei giorni mi sono ripiombate addosso e non ho saputo trattenere ancora lacrime e singhiozzi. Noi non dimentichiamo.
Io su questa storia continuo a rodermi il fegato, perchè non capisco. NOn capisco come sia possibile per me (ho i dreddz fino al culo) continuare a dare ragione allo sbirro.
Parlo solo del caso specifico, non del resto del g8 che è stato una prova di sospensione della democrazia con eccessi da regime sudamericano (vedi scuola diaz, una vergogna per ogni paese civile, mi viene il vomito).
Chiamare Carlo Giuliani un ribelle, è becera retorica, perchè a tutti è evidente che non lo era. Era un fattone, come ce ne sono migliaia, e non ci vedo nulla di male. Solo che a differenza di molti altri si è lasciato trascinare dagli istinti del branco in una gara a chi faceva più macello.
Ma dio mio, se tu ti lanci con un estintore contro un pulmino dei carabinieri, cosa ti aspetti? Un abbraccio, una carezza e tanti complimenti? Il microcefalo è lui, e non quel povero cristo che è stato catapultato di peso in una situazione più grande di lui, la cui unica colpa è stata quella di aver avuto paura quando ha visto un estintore che viaggiava verso la sua testa. La sua è stata una reazione umana: la paura ha semplicemente rimosso la ragione e fatto lavorare il suo istinto, che in un flash ha premuto il grilletto.
Criminale è stato il comportamento del governo, nell'aver mandato giovani inesperti in una zona in cui ci voleva esperienza e sangue freddo.
C'è scappato il morto, e ogni morto è una tragedia, anche se si tratta dell'ultimo sbandato fancazzista drogato del vicolo più fatiscente della città più inutile del pianeta, a maggior ragione se la tragedia avviene per mano di chi dovrebbe proteggerci.
Che bisogno c'è di dipingerlo come un ribelle quando si trattava di tutt'altro?
Mauro: non entro nel merito di chi era Carlo, che per me resta appunto un "ribelle" (alla società, alle regole, allo status quo, ai genitori, eccetera). Dico solo che in Italia il lancio di estintore non comporta la pena di morte.
il morto e' stato cercato, voluto, e trovato.
il corteo era ancora nella zona convenuta con le autorita' polizial-militari quando fu attaccato bestialmente con le cariche dei furgoni dei carabinieri.
dopo aver disseminato feriti e manganellato chiunque fosse a tiro i furgoni si sono ritirati, in modo da attirare in scia chi fosse stato ancora in grado di insultarli. giacche' tutto il corteo era disarmato non c'era nulla con cui fare alcunche' alle forze in divisa.
una volta attirati i gruppetti nelle viuzze i furgoncini si sono fatti attaccare a mani nude dai dimostranti che avevano visto e subito la loro bestialita'.
a questo punto hanno ucciso uno, uno a caso, e subito il giornalista dei servizi segreti e' arrivato portandosi al traino la troupe con telecamera, ed e' partita la sceneggiata tv del "sei stato tu a ucciderlo col sasso, ti ho visto".
tutto organizzato. a tavolino. come tutta la mattanza che e' proseguita per tutto il giorno ed e' continuata il giorno dopo e la notte.
la polizia fascista agli ordini di un governo di fascisti e parafascisti. con i mezzi di informazione che hanno taciuto, o mostrato il contrario di cio' che e' realmente accaduto.
da una parte dei gruppuscoli armati e in divisa di cerebrolesi, dall'altra la parte migliore di questa societa'.
Alberto, secondo me qui si continua a perdere di vista il nodo centrale della questione.
Prova a metterti nei panni dello sbirro (lo so, è difficile, ho dovuto fare uno sforzo di stomaco notevole, ma ce l'ho fatta): tu hai 20 anni, sei accerchiato da manifestanti imbufaliti (e a ragione, ci tengo a precisarlo), sei un povero cristo che non voleva nemmeno trovarsi a genova in quei giorni, hai una pistola in mano. Ad un certo punto uno dei manifestanti ti tira un estintore addosso. Ma diamine, tu cosa faresti? E' una situazione concitata, di panico, confusa, bisogna pure stabilire se l'ha fatto apposta (se non ricordo male alla fine le perizie dimostrarono che il proiettile carambolò prima sull'estintore) o se si tratta di una tragica fatalità, dove il dito di una manorivolta verso l'alto si chiude di riflesso. Descrivere con le parole "pena di morte" questo susseguirsi di eventi lo trovo disonesto.
Omicidio colposo? Già meglio direi. Un'azione ha provocato paura, la paura ha provocato una reazione, che secondo me non è misurabile coi soliti canoni del proporzionata o non proporzionata. E' stata una reazione incontrollata.
Mauro la pistola era già puntata, dritta in faccia, si vede in tutte le sequenze registrate, non c'è stata azione/reazione, lo sbirro non aspettava altro.
Io non sono un investigatore. Ho fatto delle ipotesi (ho scritto: "se non ricordo male"). Mi sono semplicemente trovato in disaccordo con le parole usate da Alberto.
Microcefalo per lo sbirro.
Ribelle per Giuliani.
Pena di morte????? Ma per piacere!
Sono giudizi corrivi, di bassa lega, e proprio per questo mi hanno sorpreso. Sono atipici, in questo blog.
Che il morto sia stato cercato mi sembra ovvio. Ma mi sembra anche ovvio che lo abbiano trovato grazie a Giuliani, una persona trascinata dal branco, che per 5 minuti ha spento il cervello e ha fatto una cagata pazzesca. E grazie a un povero cristo che nell'ambaradàn se l'è fatta addosso, la paura gli ha spento il cervello, e ha causato la tragedia. Tutto qui.
Si tratta solo di due ragazzi come tanti, che in un momento di casino hanno spento il cervello. Solo che uno aveva in mano un estintore, l'altro una pistola.
mauro: e' evidente che non c'eri.
e' evidente che non ti sei svegliato con i mitra puntati addosso, che non hai sentito la digos (o chi per essi) in borghese che ti sfiorava per le strade (molto molto lontano dalle manifestazioni) urlandoti: "adesso vi ammazziamo tutti!"
e' evidente che non hai dovuto correre per non finire gasato e manganellato a sangue come e' successo a chiunque. e non sto parlando di pericolosi giovinastri, ma di ragazzine, di donne, di anziani, di persone con handicap. e senza che fosse stato fatto nemmeno grido di offesa.
per non parlare degli eventi del giorno dopo durante la gigantesca manifestazione dell'ultimo giorno.
il fatto poi che le devastazioni genovesi siano successe solo nelle zone controllate dallo sbirrume, che i depistaggi ('il furgone bianco') siano partite subito (e basandosi su un vero ma diverso furgone bianco, ma al servizio di altri), dovrebbe farti capire che non c'erano manifestani e poliziotti. a genova c'era molto altro, sicuramente una regia e certamente attuata da persone esperte nelle solite manovre italiane.
quelli che mettono bombe da una vita, e che infatti le misero anche li' e le sparpagliarono in italia nei giorni precedenti.
dopo tutto questo, credere ancora alle storielle ufficali non e' solo da stupidi, ma e' da chi non vuol veder ne' sentire scientemente. ma allora taccia. almeno. grazie.
Hai ragione, tonii, non c'ero e quindi meglio che stia zitto. Parla tu per tutti, visto che non sei stupido.
Mauro, solo un commento: il ministro degli interni, l'infame Scajola, aveva annunciato di aver ordinato di aprire il fuoco sugli italiani che avessero oltrepassato la zona rossa. Si è stati sul limite della guerra civile. Ti domando: ammesso e non concesso che Placanica si sia fatto prendere dal panico, ha senso che in una situazione simile ci fosse uno così in mezzo alla rissa, dotato di arma con colpo in canna?
Un'altra cosa: ti prego di portare rispetto a Tonii. Lui c'era, ha visto, ha subito. Tu no. Ascoltalo e cerca di uscire dalle immagini che l'informazione corriva ti ha messo in testa. E se non vuoi ascoltare lui, studiati la valanga di materiale disponibile in Rete. Capirai che a Genova non è andata come dicono loro, che siamo stati sull'orlo di un baratro civile simile a quello della infame epoca di Tambroni (che il diavolo se lo porti).
Genova è una macchia indelebile nella storia della Repubblica e lo resterà fino a quando un governo davvero decente e democratico (altro che "riformista"...) non deciderà di aprire gli scrigni e raccontare com'è andata davvero. Ma ho paura che dovremo aspettare molto a lungo.
ok va bene parli solo chi c'era.
visto che parlate di regia, di omicidio premeditato, di morto cercato e trovato, la mia domanda è: a che pro? che interesse c'era da parte dei 'registi' a farci scappare il morto, a regalare un martire ai manifestanti e all'intera area no global?
io posso capire la funzione dei pestaggi, che sono dimostrazioni di forza e occasioni per sfogare frustrazioni, vendette e rigurgiti fascisti.
ma lo scopo di attirare in piazza alimonda manifestanti disarmati per poi ucciderne uno a freddo, quale sarebbe? per menarli a sangue, certamente, ma perchè uccidere?
io continuo a pensare che l'omicidio sia stato fortuito, e abbia colto alla sprovvista gli stessi esecutori, che ovviamente si sono affrettati a chiamare in soccorso i giornalisti amici e hanno montato lì per lì la ridicola storia del sasso, che infatti è stata smontata in poco tempo.
se il tutto fosse stato premeditato, l'avrebbero organizzata meglio, la bufala, non credete?
quanto a giuliani, il mio parere è conseguente: è stato ingenuo, ha sbagliato e ha pagato un prezzo troppo caro per il proprio errore. ma "ribelle" no, assolutamente, non scherziamo, è solo retorica, come dice bene mauro.
Andiamo con ordine.
"Ti domando: ammesso e non concesso che Placanica si sia fatto prendere dal panico, ha senso che in una situazione simile ci fosse uno così in mezzo alla rissa, dotato di arma con colpo in canna?"
"Parlo solo del caso specifico, non del resto del g8 che è stato una prova di sospensione della democrazia con eccessi da regime sudamericano (vedi scuola diaz, una vergogna per ogni paese civile, mi viene il vomito).
Criminale è stato il comportamento del governo, nell'aver mandato giovani inesperti in una zona in cui ci voleva esperienza e sangue freddo."
Queste due frasi sono del mio primo post. Evitiamo ogni commento, che ne dici? E' dall'inizio che ho cercato di specificare che le mie osservazioni volevano essere solo su quei 5 minuti che hanno visto contrapporsi Placanica e Giuliani. E nello specifico, non su quello che è accaduto fra i due (ci vorrebbe una perizia), ma sui tuoi giudizi sulle persone coinvolte (ribelle, microcefalo). Sull'espressione pena di morte non ci ritorno, che mi vien da ridere. Voi non leggete, e poi fraintendete, credendo che io sia d'accordo con "le forze dell'ordine" e con l'informazione di regime. Cosa posso farci?
Seconda cosa: io rispetto tonii, per questo ho taciuto. Ma se l'imperativo è quello di esserci stati, Alberto, allora inizia tu a portare rispetto a tonii, evitando un post su una situazione in cui non c'eri e su cui non hai voce in capitolo. Almeno. Grazie.
E' una provocazione, ovviamente, e me ne scuso, ma serve a farti capire l'erroneità di quel ragionamento (certo, poi magari c'eri anche tu, ma dalla tua frase "Lui c'era, ha visto, ha subito. Tu no." lasci intendere il contrario: se era una trappoletta retorica, ci sono cascato).
Davide, la fortuita' della cosa e' pur sempre possibile. pero'.
pero' rimane da capire come mai la valanga di polizia appiedata presente al fatto non sia intervenuta quando, sotto i loro occhi, i furgoni venivano attaccati a pugni dai manifestanti che ne avevano subito le cariche.
come mai si muovono sul luogo solo immediatamente dopo l'omicidio? dopo che la camionetta e' passata piu' volte sul corpo per esser sicuri che non respiri piu'?
e come mai il giornalista che arriva immediatamente li', solo ora si scopre, e' dei servizi segreti?
tutte coincidenze?
e come mai questi, che vengono dipinti come innocenti ragazzi dei carabinieri, impegnati in piazza alimonda altri non erano che diretti da quelli che si erano resi gia' famosi nelle torture ai civili in somalia?
un reparto di elite atto al lavoro sporchissimo, insomma.
e come mai i deputati di an erano presenti nelle sale comando? come mai erano loro a poter dare ordini alla polizia di liberare o meno chi veniva caricato sui cellulari per essere mandato a bolzaneto? da quando in qua un deputato puo' decidere la sorte di una persona? e come mai i deputati dei verdi presenti in piazza non avevano questo potere?
come mai c'era chi poteva, a volto coperto e armato di spranghe e molotov, passare i blocchi della polizia (nella zona arancione e oltre) attraverso cui nessun altro poteva passare?
come mai si e' data subito la responsabilita' agli anarchici, quando questi (fai, usi etc) erano nella zona di sanpierdarena, dove non accadde assolutamente nulla?
Purtroppo la dietrologia e' una bruttissima bestia
A questo proposito vorrei portare un esempio:
Dopo migliaia di articoli su neocon,iran,strategie Usa sul medioriente,israele mossad piani segreti e tutto il variopinto mondo della controinformazione, come inquadrare l'uscita di bush che dice semplicemente
"la Siria convinca gli Hezbollah a finirla con questa merda"
Tutto qui?
e i piani segreti?
e il casus belli che doveva portare al regolamento di conti con l'Iran?
Non sarà che nel mondo (Genova compresa) tutto e' un pò casuale,e gli attori in gioco non seguono nessun copione?
davide, dimenticavo:
"a che pro? che interesse c'era da parte dei 'registi' a farci scappare il morto"
semplicemente considera il livello mentale di questa gente. sono fasci, hanno appena preso il governo, sono ringalluziti, si sentono duri. e c'e' la manifestazione. ergo si son detti: distruggiamoli, questi froci ebrei negri comunisti del cazzo!
oltre a questo livello di raffinatezza loro non vanno. poi sono quelli sotto di loro, i registi occulti, che si occupano di tradurre queste indicazioni politiche in fatti concreti...
Bene, allora se secondo Alberto la reazione di Placanica è solo il frutto di un clima avvelenato propongo un test da attuare quando e dove vuole lui. Allora: deve circondare un defender dei CC con un gruppo di 6 o 7 scalmanati e iniziare a tirare sassi e a infilare bastoni nel lunotto infrangendolo e aspettare che un paio di questi CC inizino a sanguinare vistosamente dalla testa. A questo punto lui o chi per esso deve avventarsi con un estintore in mano verso il CC più conciato. A questo punto se costui estrarrà l'arma d'ordinanza e farà fuoco avrò ragione io, se invece pacificamente cercherà di far capire le sue ragioni al limite alzando la voce e minacciando di adire per vie legali financo facendo tintinnare le manette, bè allora io avrò torto e tu ragione e sarò disposto ad ammettere che la reazione è stata solo il risultato di un clima di follia ecc. ecc. bla bla. Proviamo?
sandro: pero' in italia di copioni girati benissimo ne abbiamo una valanga.
piazza fontana e' insuperabile come montagna di falsi, silenzi, omicidi, trasferimenti...
eppure e' chiarissimo. tutto. basta perdere del tempo e informarsi, leggere, comparare, mettere a confronto.
ma la soluzione e' proprio li', ti urla addosso.
in questo caso siamo solo all'inizio, non sappiamo ancora che una piccolissima parte, ma i silenzi, le coperture, il sistema mediatico che si muove all'unisono fin da subito, le promozioni degli elementi piu' violenti, i sistematici depistaggi della polizia nei confronti della magistratura...
tonii tutto quel che elenchi non sono affatto coincidenze, ma sono tutti fatti che vanno nella direzione di cui parlavo io.
che ci fosse l'intenzione di dare una dimostrazione di forza è indubbio, che ci fosse del lavoro sporco da fare, e che servisse gente capace e disposta a farlo, è altrettanto indubbio.
quello che io nego è che questo lavoro sporco fosse l'omicidio.
dopo che la camionetta e' passata piu' volte sul corpo per esser sicuri che non respiri piu'?
su questo fatto in particolare non possiamo considerare la tua interpretazione come dimostrata. intendo la volontà di investire il cadavere (che forse in quel momento non era ancora cadavere), non è provata, e, se devo darti la mia opinione, dubito che sarebbe stata un'azione sensata da parte loro, anche nel caso tutto fosse premeditato.
Io parlavo della volontarietà dell'omicidio di Carlo
Giuliani,e solo di quello, per il resto non c'e' dubbio che si sono viste in azione dopo tantissimo
tempo forze fasciste
Willy: quella che descrivi è una situazione molto diversa da piazza Alimonda. Quindi non c'è risposta. Aggiungo la preghiera - a te e a tutti - di evitare provocazioni. Su questo argomento non ne tollero. Anzi, ringrazio Mauro per la pacatezza nel dissenso.
Mauro: per puro caso non ero a genova, ma a parte i lividi è un po' come se ci fossi stato. Ho seguito gli eventi in diretta, avevo tanti amici là, ho seguito i processi, ho letto ogni documento possibile. per amore di democrazia, che mai come quel giorno ho sentito violata. Vedi, non credo che i 5 minuti dell'assassinio di carlo possano essere decontestualizzati. Secondo me sono il risultato voluto e perseguito con costanza da un governo che voleva mostrarsi più forte di quanto fosse in realtà. Non arrivo a pensare che abbiano deciso consapevolmente di uccidere, ma le dichiarazioni di Scajola sono la dimostrazione che avevano preso in considerazione l'ipotesi. Il che li qualifica come golpisti.
Alberto: per puro caso io mi trovavo a Torriglia perchè, a casa di amici di Genova, siamo dovuti scappare dalla città. Abbiamo anche passato la serata a parlare con un nostro amico vigile che era andato in città, ma per manifestare, ed era tornato sconvolto. O stiamo zitti entrambi e ascoltiamo il signor tonii, oppure entrambi proponiamo i nostri giudizi e le nostre critiche.
Credo che il tuo richiamo al rispetto sia stato diretto dalla parte sbagliata. Tutti si formano dei personali giudizi, che possono essere condivisibili o meno (ribelle, microcefalo). Stupido non è chi ha un giudizio diverso dal tuo, ma chi chiede all'interlocutore di tacere e basta.
gli e' che queste cose ci fanno
ancora
terribilmente
male...
Io penso che attorno al caso di Carlo Giuliani si sia innescata sui media la sospensione totale della pietà. Mi ricordo bene le signore benpensanti, così solitamente solerti a scusare ogni malefatta dei loro bimbi, che dicevano "se l'è cercata, se fosse rimasto a casa non sarebbe successo nulla". Hanno lasciato da sola Heidi a difenderlo.
Che diamine, un ragazzo morto in quel modo e stiamo ancora a discutere se si drogava (??), se era un punkabbestia come dissero negli ineffabili TG o se ha fatto una cazzata? Ma la cazzata non l'ha fatta anche Placanica allora? Mi stupisce l'accanimento con il quale alcuni ripetono parola per parola la versione ufficiale:"voleva uccidere con l'estintore, l'altro ha perso la testa e ha sparato, se l'è cercata, era un drogato..."
Proviamo a vederlo come un essere umano e basta e pensare se fosse stato nostro fratello o figlio. Ma forse già, che scema, in quel caso sarebbe stato buonino a casa.
lameduck ti do ragione, ma se non vogliamo vederlo come un "drogato" o un poco di buono, non vediamolo nemmeno come un eroe o un martire.
vediamolo come una persona che ha fatto la cosa sbagliata nel momento sbagliato e ha pagato con la vita.
lo si rispetti, anche evitando di annacquare tutto nella retorica.
Come dire: chi sbaglia paga e sono cazzi suoi? Ma esiste per te, Davide, qualcosa come la possibilità di redenzione dall'errore?
Io non vedo Carlo come un eroe, ma invoco solo un po' più di pietà nei suoi confronti solo per quello che era, un ragazzino di vent'anni. Sembra quasi che, siccome è morto, uffa, ci sia toccato parlare di lui e la cosa ci disturbi.
La cosa tragica infatti è esattamente questa: aveva vent'anni. E un'altra vita non gliela ridà più indietro nessuno. Qualsiasi leggerezza o errore possa aver commesso in quel frangente è assolutamente sproporzionata alla definitiva perdita di una vita. vent'anni. come eravate, come siete voi a vent'anni? Di eventuali "cazzate" quante ne avete fatte voi a vent'anni? Sicuri, nessuna?
Vent'anni.
Come dire: chi sbaglia e sono cazzi suoi?
no
Sembra quasi che, siccome è morto, uffa, ci sia toccato parlare di lui e la cosa ci disturbi.
a me, ripeto, disturba la retorica. parlare, di qualunque cosa, è positivo se lo scopo è chiarire l'andamento dei fatti.
se invece si tratta di propaganda, in un senso o nell'altro, da fastidio, ma non solo quando c'è di mezzo il morto: in ogni caso.
non posso sopportare la frase "se se ne stava a casa, non gli accadeva nulla", ma anche slogan del tipo "carlo vive e lotta insieme a noi" li eviterei.
io ho parlato di rispetto, se preferisci la pietà vada per la pietà. io non concordo sulla santificazione, e non mi sto riferendo necessariamente a te!
achab, che sia una tragedia sproporzionata alla "cazzata" sono il primo a dirlo, l'ho scritto anche là sopra stamattina.
ma una volta stabilito questo, e siamo tutti d'accordo, perchè cercare a tutti i costi di vedere una premeditazione, un movente che non c'è, in un evento solamente e tragicamente fortuito?
A 20 anni come dici tu se ne fanno tante, anche a 25 o a 30 è vero, ma se fosse morto il carabiniere non era la stessa cosa? Non era un uomo anche lui? Si sarebbe giustificata la morte perchè era in servizio e queste cose possono accadere? Perchè sono rischi del mestiere? Non credo sia giusto essere di parte fino a questi livelli. Tutto è stato sbagliato quel giorno, la colpa è di tutti e di nessuno a cominciare da chi manda a certe manifestazioni carabinieri o poliz senza esperienza e li fomenta con cazzate varie, continuando con manifestanti pacifici che hanno trasformato tutto in delle cariche eccessive, perchè non mi dite che nessuno tra i manifestanti era esagitato. E' successo quello che è successo PURTROPPO e non si può tornare indietro ma spero si possa imparare da questi sbagli sia dalla parte dei Buoni che dalla parte dei Cattivi (decidete voi chi siano i buoni o i cattivi).
davide, io non cerco nessuno movente, non cerco niente. Mi riferivo all'intervento di lameduck, in cui si riponeva l'accento sull'assurdità e irreversibilità della morte di un ragazzo di vent'anni. Pochi giorni prima del G8, Sofri, se non sbaglio aveva scritto: "basta poco che un ragazzo qualunque, in mezzo a una manifestazione, in un clima di tensione esasperata e di autoesaltazione finisca per raccogliere un sasso da terra e faccia cose che non avrebbe mai immaginato di fare". In quei giorni, in quei momenti, chissà davvero cosa cazzo è successo. Sta di fatto che è morto un ragazzo. Che non dovrebbe morire nessun ragazzo in nessuna manifestazione. In un paese civile e democratico. Per nessuna ragione al mondo. E alla fine quello che non c'è più è solo quel ragazzo.
C'è anche di peggio. Dopo una proiezione del docufilm di Davide Ferrario un poliziotto compagno ha detto a chiare lettere che SI VOLEVA IL MORTO. Tra i Carabinieri. Apposta sono stati mandati all'assalto in una posizione così delicata ragazzini inesperti e senza equipaggiamento adeguato. Quanto al maledetto estintore era vuoto e pesava niente. Ma avete mai visto il fisico di Carlo? Era alto 1,63! Le nostre forze dell'ordine hanno infangato e insanguinato la divisa che indossano e se non passa ufficialmente questo punto di vista dobbiamo credere che la Diaz sia la norma e che quindi ogni mezzo è necessario per difenderci. Punto e basta. D'altra parte i tassisti l'hanno insegnato: la violenza vera paga!
sono passati cinque anni e ancora non riusciamo a guardare oltre quell'estintore...
Carlo Giuliani era quello che era, un ribelle, uno che non esitava ad andare in prima linea, uno che magari avrebbe capito la differenza fra manifestare per un'ingiustizia sportiva e un'emergenza democratica, resta il fatto che il lancio di un estintore in Italia, ma anche altrove, non prevede la pena di morte.
La morte di Carlo Giuliani è ciò che, per evidenti ragioni, ha fatto più notizia.
Il corpo sanguinante di quel ragazzo sulla strada è diventato l'immagine più rappresentativa della follia che si è consumata in quei 3 giorni.
Ma è vero, la particolarità di quella circostanza, il pericolo, il panico, mille cose, possono far discutere per anni su quel colpo di pistola.
Che NON E', se si riesce a prescindere dalle conseguenze, ciò che di più grave è successo a Genova nel 2001.
Quello è stato un maledettissimo incidente (anche se archiviato in modo scandaloso) figlio del panico di un ragazzo in divisa mandato a rischiarsela senza adeguata preparazione. Ma un incidente.
Ciò che di gravissimo c'è stato in quei giorni, ciò che rende quell'estate il punto più basso che ha toccato il nostro paese negli ultimi anni.. è ciò che è stato PIANIFICATO.
La discussione finisce sempre per spostarsi su quella pistola e quell'estintore.
E si dimenticano le vecchiette genovesi accovacciate negli angoli dei vicoli quasi a voler sparire, con le mani alzate, massacrate di manganellate e calci da pazzi cocainomani esaltati in divisa fuori da qualsiasi controllo.
Si dimentica l'irruzione del tutto gratuita in una scuola che ospitava centinaia di ragazzi, la mattanza che vi ha avuto luogo, il massacro di persone con gli occhi chiusi avvolte nei sacchi a pelo, le pozze di sangue per terra e le chiazze rosse sui muri.
Si dimenticano le centinaia di testimonianze su quello che hanno passato coloro che sono stati arrestati e portati nella caserma di bolzaneto, umiliati, picchiati, molestati, , e le ragazze spogliate nude costrette a fare i piegamenti per dare materiale mentale ai frustrati aguzzini in divisa per 5 anni di seghe, in mancanza di modi migliori e più sani di sfogare la propria libido repressa.
Si dimenticano i famigerati black block incappucciati immortalati mentre uscivano dalle caserme ridendo e scherzando con i funzionari delle fdo.
Si dimenticano gli anfibiate sulle gengive, le bastonate dalla parte del manico, gli sputi e gli insulti ricevuti da persone già immobilizzate a terra e totalmente inoffensive.
I lacrimogeni sparati a cazzo de cane addirittura dagli elicotteri, su un corteo di 300.000 persone di cui la stragrande maggioranza assolutamente pacifiche.
Tutto questo si tende a dimenticare, se si indugia troppo nel parlare di quell'episodio di piazza Alimonda.
Non la violenza,la lotta
E comunque ad avercele le palle dei tassisti
Bravi!Nel piu' totale isolamento hanno fatto valere le loro ragioni
Ma la sinistra,quella di governo,ci placa,ci frena
ci tiene a bada,o almeno finora e' stato così...
Devono cominciare a temere la massa dei lavoratori
sappiano che non rappresentano un cazzo,e con noi
i conti tutti i giorni devono fare ... altrimenti
altrettanto tranquillamente gli spacchiamo il culo
Vabbè, ormai siamo al delirio.
Davide: la retorica su questa pagina io non la vedo, quindi non capisco a cosa ti riferisci. Il post definisce Carlo "ribelle" e insisto a credere che lo fosse. Come insisto a considerare che sia stata proprio una pena di morte, checché Mauro ci rida sopra. E' pena di morte anche quella inflitta a un bambino che attraversa di corsa e viene stirato da un camion, la società si trasforma in boia e uccide, salvo rivendicare che l'omicidio sia stato "colposo". Il tragico è che tutto questo ci sembra normale.
Intanto l'indecenza di questo paese continua! Oggi sono state emesse le sentenze per gli scontri dell'11 marzo a Milano, diciotto ragazzi condannati a 4 anni e nove assolti ma intanto si sono fatti più di tre mesi di carcere. Nessuna sentenza è stata ancora emessa, a distanza di cinque anni, per i responsabili della mattanza e degli abusi di Genova.
Vergogna.
"Vabbè, ormai siamo al delirio."
Si va bè un pò sopra la righe però questi
sono più subdoli e alla lunga fanno danni maggiori
Alberto ora però ti stai un pochino arrampicando sui vetri...
Provo a spiegarmi: le parole hanno un loro significato, di solito abbastanza preciso. Quando alle parole vengono assegnati dei significati diversi da quello normale, entra in gioco la retorica, che ha come funzione quella di rafforzare delle argomentazioni.
Se io allargo il concetto di pena di morte ad ogni morte causata da fattori a me antipatici (gli sbirri, le automobili, la società consumistica), e poi faccio notare che una persona è morta investita, di conseguenza è stata condannata a morte, allora gioco sporco. Perchè la prima premessa è sbagliata. E a me è sembrata sbagliata apposta.
Con buona pace di Alberto, c'è una bella differenza fra un'incidente automobilistico e una condanna a morte. Come c'è una bella differenza fra quello che è successo in Piazza Alimonda e quello che succede in un tribunale dove di solito le condanne vengono comminate.
C'è anche una bella differenza fra Carlo Giuliani e un ribelle, in quanto un ribelle è tale anche senza essere stato ucciso.
E c'è anche una bella differenza fra un microcefalo e "una persona sbagliata nel posto sbagliato per ordini superiori".
In tutto questo io vedo della retorica.
Le nostre posizioni non potranno mai avvicinarsi, è ovvio, ma non mi do esagerata pena, è umano che due persone critiche rimangano lontane.
La pietà per il ragazzo c'è e rimane, come speravo si capisse dai primi post. Ma questo non può impedirmi di criticare dei GIUDIZI quando non mi SEMBRANO obiettivi.
alberto, nel definire giuliani "ribelle" vedo della retorica, perchè il termine sottintende un che di meritorio nella persona di giuliani che dal mio punto di vista non ha ragione d'essere, se non nel fatto che, tragicamente, è morto: e questo è, appunto, retorico.
la frase sulla pena di morte, invece, è una provocazione, che però in quanto tale tende a distorcere i fatti, più che aiutare a comprenderli. quindi scade inevitabilmente nella sterile propaganda.
così la vedo io.
Mah, guarda Mauro, a questo punto non è questione di obiettività, ma di percezione. Io non mi arrampico da nessuna parte e non è questione di "buona pace", dico quello che penso. Credo che la civiltà occidentale oggi, anche se ha abolito la pena di morte dal codice penale, di fatto emani condanne quotidiane. Ai disperati che muoiono di overdose, ai senzatetto che muoiono di freddo, agli anziani in bici travolti dai camion, ai rivbelli che si ribellano alle regole. Il mio cervello e i miei occhi leggono ognuno di questi episodi come una pena di morte inflitta da una società che non tollera chi è diverso.
Quanto al microcefalo, ho letto ogni intervista di Placanica, soprattutto quelle recenti, e tendo a pensare che lo sia davvero. Aggiungo che considero microcefalo chiunque a vent'anni, invece di fare una cosa normale, decida arruolarsi in una polizia militare (agli ordini del ministero della difesa) che si fa i cazzi dei civili e fa concorrenza alla polizia di stato (agli ordini del ministero degli interni), roba che esisteva solo nel Cile di Pinochet, alla faccia della divisione dei poteri, ma che in questo Paese cialtrone chiamiamo addirittura "benemerita".
Ma questo è un altro discorso.
Davide, dal De Mauro:
ri|bèl|le
agg., s.m. e f.
AU
1a agg., s.m. e f., che, chi si ribella a un’autorità costituita: popolazioni ribelli, i ribelli furono catturati | angeli ribelli, quelli che, secondo la tradizione biblica, si ribellarono a Dio e furono cacciati dal paradiso
1b agg., s.m. e f. OB che, chi è stato dichiarato colpevole di reati contro lo stato e mandato in esilio per tale colpa
2a agg., s.m. e f. AU estens., che, chi rifiuta di sottomettersi a imposizioni, a costrizioni o, anche a norme, a convezioni, ecc.: un ragazzo r. all’autorità paterna, tuo figlio è un r.
2b agg. AU di atteggiamento, comportamento e sim., che denota la tendenza a ribellarsi, a non accettare costrizioni o imposizioni: carattere, temperamento r.
3 agg. AU fig., che resiste a ogni trattamento, a ogni cura: riccioli ribelli, che non si lasciano pettinare; malattia r., difficile da curare
4 agg. OB LE ostile: io feci il padre e ’l figlio in sé ribelli (Dante)
Varianti: rebelle, ribello, rubello
Per favore: evita di mettere in testa ad altri sottintesi che ti inventi tu. Per me "ribelle" è uno che si ribella, punto. E che Carlo si ribellasse, non ci piove. Se dobbiamo dialogare, bisogna farlo sulla base di una lingua comune. Se io dico "polpetta" e tu intendi "palla di carne cotta molto saporita" non ci capiamo più, perché "molto saporita" io non l'ho né pensato né sottinteso. Un po' di rigore, grazie.
La pietà dev'essere un sentimento spontaneo che o si prova o non si prova. E' come il coraggio Manzoniano, non ce la si puo' dare.
Si puo' non vedere merito nella figura di Giuliani ma, dato che nessuno di noi lo conosceva di persona, ogni giudizio che possiamo dare su di lui è puro punto di vista. Quello che ci mette tutti d'accordo, credo, è che non si è fatto quanto di dovere per evitare la sua morte. Sono stati usati proiettili veri, mica di gomma.
Ieri sera ho visto "La storia siamo noi" di Minoli, dove parlava Placanica e sinceramente mi ha fatto pena. Un ragazzo che non doveva stare là, per un milione di motivi. E che ad un certo punto ha detto: "c'erano dei colleghi attorno al defender ma non sono intervenuti in nostro aiuto, perchè?" Ecco appunto, perchè?
Ciao Alberto, scusa il ritardo, innanzitutto.
E' OVVIO che non si parla di obiettività. Si tratta di punti di vista. La logica aiuta nelle scienze esatte, mentre qui ci aiuta la retorica. Questa non è una scienza, nè tantomeno esatta. Si scontrano intere visioni del mondo anche sul significato che si cerca di attribuire ad una semplice parola.
Per questo mi dispiace che la tua risposta sia un po' stizzita (se ho solo frainteso il tono, sorry ^_^).
Io ho cercato di farti capire la mia, e tu mi hai dato la tua. Non si avvicineranno mai, e non è un problema. Perchè sebbene tu sia solito cercare di capire e di giustificare tutto, fai un po' più fatica a farlo quando si tratta di forze dell'ordine. Ti capisco, perchè tutti noi abbiamo avuto i nostri diverbi con gli sbirri, puoi immaginare quanti ne abbia avuti io: una volta mi hanno addirittura intimanto di accostare in bicicletta e controllato i documenti (credo che tutto sia da ricondurre ai dredd che stavano per impigliarsi nei raggi ^_^). Però non si può generalizzare. Mi insegni tu che ogni generalizzazione genera problemi. Non puoi dire che TUTTE le persone che si arruolano sono dei microcefali. Spesso è l'ultima spiaggia, soprattutto nel meridione (l'estate scorsa mi sono trovato a discutere allibito a un tavolino siciliano con 3 miei amici di quando ero bambino che stavano facendo avanti e indietro dall'iraq e mi spiegavano le loro ragioni). A volte è puro senso dello stato (credo che il curriculum di Falcone sia per forza di cose passato dalle forze dell'ordine, ma dovrei controllare). Altre è opportunismo o rabbia repressa o rigurgito fascista.
Quello che intendevo io è che come ci sono mille ragioni che hanno portato Carlo Giuliani in quella situazione, altrettante ce ne sono per Placanica.
Io non mi sento in grado di giudicare Placanica per quello che ha fatto. Tu sì, e questo è sufficiente a giustificare le tue parole e ora ho capito meglio il tuo punto di vista.
In ogni caso è stata una bella discussione: non potevo chiedere di meglio per trovare una distrazione dallo studio. Thanx! ^_^