Di fronte alla difesa del terrore, è un grave errore giustificare Hamas e Ahmadinejad sostenendo che sono stati eletti dai loro popoli
I diritti di Israele: una prova per l'Occidente
L'Ue non può legittimare le forze islamiche che promuovono una guerra per cancellarlo
di MAGDI ALLAM
Al di là delle differenti opinioni sulla nuova crisi in Medio Oriente, emerge che per gran parte del mondo il diritto di Israele all'esistenza è una variabile dipendente, non un principio inviolabile delle relazioni internazionali. Anche il nostro Occidente legittima pienamente non soltanto degli Stati che non hanno relazioni diplomatiche con Israele, ma si dicono pronti ad averle qualora sorgesse uno Stato palestinese, ma legittima anche quegli Stati e gruppi che hanno scatenato una guerra del terrore e predicano l'annientamento di Israele.
È una riflessione che s'impone quando da parte dei governi, dei parlamenti nazionali e dell'Unione Europea si deplora l'uso «eccessivo» della forza o la reazione «sproporzionata» di Israele, limitandosi a mettere a confronto un certo numero di israeliani uccisi contro un numero maggiore di vittime palestinesi e libanesi, l'impiego di aerei e lanciamissili contro kamikaze e razzi. Senza contestualizzare gli eventi bellici, citando en passant la volontà di distruggere Israele quasi si trattasse di uno dei tanti elementi della crisi. Finendo per mettere sullo stesso piano l'attentato terroristico sferrato da chi disconosce il diritto di Israele all'esistenza e la rappresaglia militare di chi difende il proprio diritto alla vita. E nella condanna indistinta della violenza e nell'appello generico alla pace, si finisce di fatto per legittimare il terrorismo. Occultandone la natura aggressiva, giustificandolo come «reazione» ai bombardamenti, nobilitandolo come «resistenza» all'occupazione. In questo clima saturo di disinformazione la realtà viene mistificata, i pregiudizi religiosi e ideologici verso Israele riesplodono con modalità diverse.
Ebbene, una corretta informazione fa emergere come l'inizio della crisi sia stato l'attentato terroristico compiuto il 25 giugno scorso da un commando di Hamas, partito da Gaza non più occupata, che ha ucciso due soldati israeliani e rapito un terzo. Un'iniziativa che ha voluto sabotare la speranza della ripresa del negoziato, riaffiorata dopo il vertice tra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Olmert a Petra il 22 giugno, sotto gli auspici del re giordano Abdallah II. Un copione già visto quando nell'ottobre del 1993 Hamas scatenò per la prima volta i suoi kamikaze sugli autobus a Gerusalemme e Tel Aviv per sabotare il nascente processo di pace siglato il 13 settembre 1993 a Camp David tra Arafat e Rabin.
Successivamente alla rappresaglia militare israeliana a Gaza, è scattata la seconda fase della crisi. L'8 luglio i terroristi dell'Hezbollah sono penetrati in territorio israeliano, partendo dal Libano meridionale che non è più occupato dal 2000, uccidendo otto soldati e sequestrandone due. In questo caso si è trattato di un terrorismo su procura per scatenare un conflitto in Libano al fine di alleggerire la pressione della comunità internazionale nei confronti dell'Iran sulla questione del nucleare. Un copione simile a quello di Saddam, quando il 3 giugno 1982 commissionò a Abu Nidal l'uccisione dell'ambasciatore israeliano a Londra, Shlomo Argov, determinando la decisione israeliana di invadere il Libano il 6 giugno, al fine di distogliere l'attenzione dal massacro, con i gas chimici, di migliaia di soldati iraniani a un passo dalla presa di Bassora.
La legittimazione di Hamas, Hezbollah, Assad e Ahmadinejad viene accreditata sulla base del fatto che sono stati liberamente eletti dai rispettivi popoli. Ebbene, oggi è l'Occidente per primo, dal momento che è impegnato nella diffusione della democrazia nel mondo, a dover rispondere a un quesito fondamentale: può essere considerato democratico chi nega il diritto all'esistenza di Israele e pratica il terrorismo per distruggerlo? Ed è l'Occidente per primo, a circa 60 anni dall'Olocausto degli ebrei frutto del regime nazista andato anch'esso al potere democraticamente, a doversi pronunciare in modo inequivocabile sulla legittimità delle forze islamiche «democratiche» che stanno promuovendo una guerra volta a cancellare la patria degli ebrei dalla carta geografica. Ecco perché dovrebbe essere proprio l'Occidente a prendere l'iniziativa di accreditare sul piano del diritto internazionale che il diritto di Israele all'esistenza è un principio inalienabile e un valore incontrovertibile che sostanzia la democrazia. Che, pertanto, predicare e operare per la distruzione di Israele è un crimine contro l'umanità e una negazione della democrazia, che non può prescindere dal riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà di tutti.
Espulsione del sig. Allam, dallo Stato Italiano, per i prossimi 75 anni.
Signor Onebloger l'Italia non espelle cittadini solo per divergenze d'opinione. Lei è un fascista!
Vi invito anche a leggere su Repubblica oggi Friedman, ieri Nemer Hamad.
Per fare un punto un poco più equilibrato della situazione vi invito anche ad ascoltare ogni giorno su Popolare "Pop Line". Una lezione d'informazione e moderazione. (Si Si Radio Popolare!).
Sul fatto di avere uin amico ebreo concordo.
Everybody should own one...
own... "possedere" un amico ebreo?
che brutta cosa...
:D
Davide , tranquillo, l'ebreo sono me!
ce lo so!
magdi allam non dovrebbe parlare da quando, dopo gli attentati della stazione di atocha, disse che l'ETA aveva inviato centinaia di volontari in iraq.
nessun giornale lo dovrebbe far scrivere per dignita', vista la figura di merda rimediata a fare da megafono alle cazzate di aznar.
espellerlo no, altrimenti a che serve criticare la bossi-fini e la turco-napolitano?
la turco-napolitano
azz turco, c'hai le mani in pasta dovunque!
Stavo per dirlo: sono le stesse tesi esposte oggi da Friedman e quindi condivise nel bene o nel male da un pezzo di sinistra progressista. Mi preoccupa più questo che Allam.
Turco:
Cosa ti convince dell'articolo di Friedman? Davvero queste semplificazioni unilaterali ti sembrano interpretazioni soddisfacenti della situazione?
Le frasi di Andreotti erano abbastanza perdibili. Va bene il coraggio e l'anticonformismo, ma buttare lì così l'affermazione, banalizza il principio che ai palestinesi deve essere riconosciuto almeno il diritto all'autodifesa (proprio il termine che torna tanto in questi giorni). L'accento non va tanto messo sul fatto che tutti noi in determinate condizioni impugneremmo un'arma (considerazione abbastanza generica e applicabile un po' ovunque), ma proprio sulle condizioni concrete, inaccettabili, a cui sono sottoposti i palestinesi.
Anche perché nel prosieguo il senatore ha anche sostenuto che la soluzione per i profughi è trasferirli in qualche area disabitata del mondo... che è in pratica la posizione della destra più oltranzista israeliana.
Ho incontrato allam in un cesso sotterraneo della sede di repubblica,stava sistemandosi la cravatta,
era venuto in sala macchine per imbellettarsi
Ricordo di aver pensato questo va a battere cassa
da Scalfari.
Qualche giorno dopo e' passato al corriere
Se le ragioni di Israele stanno in mano a questo
farabuttello credo che dovrete rimettere mano alla strategia mediatica,anche se in italia avete le spalle ben coperte
il "Voi" e' ovviamente riferito ai filoisraeliani
Riguardo ad Allam, dovrebbero essere cose note, ma repetita iuvant:
In Italia che già è un paese abbastanza indietro sulle questioni dell'integrazione degli immigrati stranieri, e forse proprio per questo, stiamo affidando a uno come Allam l'esclusiva di dettare verbo su un tema così delicato e nevralgico.
Allam, che è una voce che in Italia ha una vastissima eco, affronta questi temi buttando costantemente benzina sul fuoco, dando credito sulle pagine del primo giornale nazionale alle voci più stravaganti e inverificate di disegni terroristici, emettendo sentenze (fatwe?) di sovversione e infedeltà ai nostri valori patri nei riguardi di numerosi esponenti della comunità islamica, esigendone spesso e volentieri l'espulsione o accusando gli stessi di minacciarlo di morte quando provano a replicare alle accuse, arrogandosi il diritto di dettare al governo chi deve o non deve essere considerato interlocutore affidabile, etc., etc.
Insomma un personaggino che te lo raccomando.
Questo è un gaglioffo prepotente che per le proprie ambizioni personali non esita ad accarezzare gli istinti più razzisti della penisola, alimentando lo scontro e ottenendo l'effetto di complicare la vita a migliaia di cittadini stranieri residenti nel nostro paese.
Ecco, giusto per inquadrare gli insulti di cui è fatto oggetto.
Questo non espone idee, fa il gioco delle tre tavolette. prima di tutto sulla democrazia, che quelli come lui vogliono "esportare con la forza", salvo poi gridare allo scandalo perché persone nate e vissute in condizioni atroci non è che poi votano l'ometto moderato che piace a Bush, a Giuliano Ferrara e a Magdi Allam, secondo il quale se un popolo si elegge rappresentanti che non piacciono a lui, non è democratico. Ed ecco che salta fuori, come sempre, il paragone con Hitler ("che il suo nome sia dimenticato", salvo quando fa comodo a Magdi Allam).
L'altro gioco delle tre tavolette sta nella frase "mettere sullo stesso piano l'attentato terroristico sferrato da chi disconosce il diritto di Israele all'esistenza e la rappresaglia militare di chi difende il proprio diritto alla vita". La "rappresaglia militare" sì che ricorda i tempi oscuri, quando per ogni soldato caduto si passavano per le armi dieci o cento civili. Sarà pure l'unica possibilità di sopravvivenza per Israele (non so che dire, non ho le conoscenze per farmi un'opinione), ma una cosa è certa: si massacrano folle di civili inermi e si distruggono le infrastrutture di un Paese che non solo impiegherà anni a risollevarsi, ma con tutta probabilità ne uscirà tanto carico d'odio da finire ancora più in fondo alle reti di quei "terroristi" che Israele dice di voler isolare e combattere. Ogni bambino fatto apezzi da una bomba, ogni goccia di sangue innocente è un passo verso altra follia.
Capisco il dramma di ogni ebreo, ma non credo che cascare nella tagliola (il)logica di questo cialtrone intriso di ipocrisia sia la via d'uscita.
Sandro le ragioni d'Israele non sono assolutamente solo nelle mani di Allam.
Il tuo comunque è un attacco alla persona,
non conoscendolo no so cosa rispondere.
Sui "tradimenti" dei giornalisti italiani aprirei
un thread a parte.
"Voi filo-israeleiani"..Voi invece cosa ? Filo Hamas? Filo-Hezbollah? Anti-Israeliani? Anti-Israele?
Per Antonio: Il thread giusto per Andreotti è quello di una discussione franca su come la sua ambiguità e onnipotenza abbiano contribuito a farci ereditare l'Italia che abbiamo in mano oggi.
Per Antonio: Cosa invece non ti convince in Friedman? Le cazzate di Hezbollah o Hamas stanno per caso contribuendo alla causa palestinese o alla causa di chi, come me, vuole i coloni fuori dai coglioni? No, ma spiegami.
Va bene non vi piace Allam, non è un mio parente, ho solo indicato un articolo con una ragione contro (o a favore), rspondete sul contenuto. Anche Nemer Hamad e Moni Ovadia mi hanno trovato solidale. E pure Sofri. Spero che Sandro non li abbia incontrati tutti nei cessi di Repubblica.
Sono momenti dificili. Li supereremo (5000 anni di copyright), ma la distanza dalla soluzione dipende anche dalla visione più razionale e fredda che tutti devono assumere se hanno a cuore una soluzione "pacifica".
Allam getta fuoco,ma alora che dire di alcuni interventi di Sandro o altri che ho letto in altri thread? Ragazzi siamo letti da 10.000 persone. Cerchiamo di essere responsabili.
Allam getta fuoco,ma alora che dire di alcuni interventi di Sandro o altri che ho letto in altri thread?
allam è un giornalista, noi siamo cazzeggiatori dell'etere.
lui ha un etica professionale da rispettare, noi abbiamo solo la nostra coscienza a cui rispondere.
mi sembra un parallelo alquanto azzardato.
argh! "un'etica"
dai davide può capitare.... :-)
Alberto il dramma non è solo degli ebrei, è di tutti. Non è facile per nessuno. Tu stesso dichiari di non avere una soluzione. Sei disperato per le vittime civili. Non hai l'esclusiva. Tutti siamo a pezzi per questo. Ma cerca di dirmi calma. Sai che sono anni che piovono missili sull'alta Galilea (territorio israeeliano , non occupato)? Sai che il Libano meridionale è in mano a una organizzazione foraggiata dall'Iran (hai presente Ahmadinejad, che il suo nome sia dimenticato!), e dalla Siria? Mi sai dire quali sono le ragioni di Hezbollah - che non sono palestinesi e vivono parte di uno stato sovrano-? Sai che questa gente ha sempre avuto l'abitudine di nascondere armi e se stessi in mezzo alla popolazione civile,? Sai che il Libano è ostaggio della Siria da anni- vedi cosa dice Rafik Hariri-? Sai che non sono guerrafondaio ne amante delle risposte militari. Ma mi piacerebbe che mettessi anche sul conto di Hezbollah o Hamas le gravi colpe e reponsabilità per la morte dei civili Libanesi e se non ti dispiace delle centinaia di civili inermi donne , vecchi e bambini dilaniati dai kamikaze, dai kassam di Gaza, dai katiusha di oggi.
Attacco alla persona di Allam?
Ho riportato un episodio insignificante,come curiosità, su allam avrei ben altre critiche,come su sofri
Non so di quali altri miei interventi parli,ma su
Israele e la nuova guerra in Libano sono stato più
che corretto,ti sfido a dimostrare il contrario
Sul "Noi" mi metto tranquillamente contro la politica Israeliana,quindi hai tutto un ventaglio
di definizioni a tua disposizione
Filo libanese e' quella che scelgo io,in questo momento
Sandro dai ti quoto: "Io di sicuro sarei stato un combattente per la libertà del mio popolo,cioe quello che in questi tempi disgraziati viene definito un "Terrorista"
I tempi sono disgraziati anche perchè qualcuno chiama combattenti per la libertà Hamas e Hezbollah.
C'è chi ha scritto " Hamas è come il PCI di un tempo...." Ma dai siamo seri. Hamas non è Che Guevara , è un'organizzazione fondamentalista religiosa anti democratica, basata su ideali maschilisti e auspicano l'applicazione della legge islamica allo stato. Sandro vagli a dire che , non so e faccio una provocazione, sei comunista a Nasrallah! Nella lista di Nasrallah c'è prima Israele e poi tu Sandro.
E poi...giornalismo etico? Vi siete persi un pò di Holliwood anni 40/50 ragazzi, sono proprio vecchio!
se il giornalismo etico non ha più senso, figurati quanto ne ha il blogging etico.
lasciaci sproloquiare turco, nè io nè sandro nè nessun altro qui sposta le masse
:D
turco...
premetto che parteggio solo ed esclusivamente per il popolo..., che sia palestinese, israeliano o libanese, per me non ha importanza...
occorre assolutamente scendere dalle barricate e prendere visione dello scempio che si pone innanzi a noi...
come ho già detto in altre occasioni, tutti possono accampare ragioni, ed ognuno è certo di avere la verità dalla propria..., ma quando a farne le spese, sono dei civili inermi, tutte le logiche vanno (giustamente) a farsi benedire...
di fronte ai nostri occhi, ci sono vittime civili di attacchi missilistici/aerei, che nulla hanno a che vedere con le "tensioni" del medioriente...
il volere a tutti i costi difendere delle posizioni, porta altro odio, che va a sommarsi a quello che già pervade i governi in questione...
occorre prendere coscienza dell'orrore e farsi portavoci di un cessate il fuoco immediato...
Israele ha le sue ragioni, ma non per questo, può annientare dei civili inermi... e non mi si venga a dire che sono incidenti, la morte di una o più persone per un azione di guerra, non è un incidente, come non lo è per un attentato...
non difendiamo a spada tratta la morte e l'orrore..., dichiariamoci "contro", sia per quanto riguarda gli attentati di Hezbollah o Hamas, che per i bombardamenti degli israeliani...
la morte di civili inermi, genererà solo ed esclusivamente nuovo odio..., è questo che vogliamo...???
"Questo è un gaglioffo prepotente che per le proprie ambizioni personali non esita ad accarezzare gli istinti più razzisti della penisola, alimentando lo scontro e ottenendo l'effetto di complicare la vita a migliaia di cittadini stranieri residenti nel nostro paese."
x Turco, ribadisco quanto scritto: Espulsione del sig. Allam, dallo Stato Italiano, per i prossimi 75 anni.
Con tutti i limiti culturali,religiosi e politici possibili Hamas e' comunque un movimento nato per combattere l'occupazione della palestina da parte di israele
Mi preoccupa di più che un paese democratico non si faccia scrupolo di eseguire omicidi mirati (con
contorno di civili vari) e persista in una politica omicida/suicida
Poi se parliamo di fanatismo trovo alcuni coloni
ebrei insuperabili,inamovibili nella convinzione che quella terra spetta a loro per diritto divino, anche questo credo sia integralismo religioso o sbaglio
Drizzt, sono assolutamente contro i bombardamenti che coinvolgono civili. Ogni azione d'Israele che porta sofferenza alla popolazione civile inerme mi trova sempre contro. Ma bisogna cercare di arrivare anche a capire, a pensare, alle alternative possibili. Ci sono? si chiede ieri Moni Ovadia sulla Repubblica? Quali sono? Si può essere Gandhi davanti a centinaia di Katiusha? Non lo so. Se lo sapessi non starei qui a mangiarmi il fegato. Israele non c'è sulle cartine ufficiali delle scuole arabe. Questo io posso permettermelo, dico proprio permettermelo.
Ricordati che facio parte di un popolo "inerme civile" per antonomasia.
Io faccio la mia parte, altri faranno altre parti. Ognuno si prende la propria responsabilità.
Turco: su Allam. Ho scritto il secondo commento perché mi pareva cascassi un po' dalle nuvole rispetto al personaggio. Non ci si deve permettere di chiedere l'espulsione di chicchessia, però non dimentichiamoci che questo è il linguaggio e l'atteggiamento di cui fa uso lo stesso giornalista e con ben altre conseguenze che un impropero su un blog. Comunque è vero, parliamo di questo articolo, che poi è abbastanza equivalente a quello di Friedman e non di chi l'ha scritto.
Penso che già ti abbia risposto Alberto. Il ragionamento di Friedman/Allam riconosce le ragioni di Israele al costo di fare delle omissioni gravi nel ricostruire la dinamica degli eventi e di riconoscere carta bianca a prescindere a qualsiasi scelta da loro intrapresa. Visto che non si tratta solo di un'analisi ma anche di un 'manifesto' propositivo di come si dovrebbe affrontare la situazione e schierarsi negli equilibri della regione, la parzialità di questi articoli non è solo un problema di opinioni, ma anche un atto politico con cui si avvalla e si ripropone una condotta che ha già fallito in passato e che è destinata a produrre ulteriori danni. Per Israele e per tutti.
Insomma non ci si può lamentare degli oggettivi pericoli a cui è sottoposta Israele se se ne rimuovono le cause, specie quelle che dipendono da propri errori.
Ora ci lamentiamo delle minacciose intenzioni dell'Iran di Ahmedinejad. Ma facciamo finta di non sapere che la sua fortuna politica è stata grandemente favorita dalla guerra esplosa nel vicino iracheno? Che la disgregazione del regime baathista e dell'apparrato statuale ha ridato fiato agli sciiti dell'area rinvigorendo gli interessi iraniani e le sue correnti nazionalistiche? Saremmo dei fessi irresponsabili nel farlo.
Hamas che era nato in funzione anti-OLP ha guadagnato consensi parallelamente alla perdita di credito degli avversari interni. Non ci voleva proprio un acume particolare per capire che discreditando i secondi si sarebbe favorita di pari passo l'ascesa degli islamici. Come era ampiamente prevedibile che una volta questi arrivati al governo, metterne sotto torchio la frangia più pragmatica (quella di Gaza), avrebbe prima o poi offerto il destro all'ala instransigente degli espatriati, che invece erano in difficoltà.
Ora Tsahal è impegnato in un altro disegno simile sul fronte libanese: oltre alle esigenze immediate di risposta militare, ci si affida alla convinzione che un attacco a tutto spiano, fino all'annientamento dell'avversario creerà condizioni di stabilità e sicurezza per il futuro. Non è così, il passato dimostra il contrario: vent'anni di conflitto libanese hanno posto proprio le basi per l'emersione di Hezbollah. Se anche riuscisse per ipotesi a liberarsi di loro (ma a quale prezzo, visto l'attuale livello di identificazione tra loro e la popolazione sciita?), saranno certamente rimpiazzati da altri e stavolta contando sul risentimento anti-israeliano di quasi l'intero Libano.
Io penso che Israele vada aiutato da qualcuno che ne condivida le ragioni e sappia nel suo interesse metterla di fronte a qualche no.
Non capisco perche' mieli si ostini a tenere gentaglia del calibro di allam panebianco e della loggia quando in giro c'e' una mente lucida come Antonio
Anche il corriere porta avanti una politica suicida
Moni Ovadia ieri comunque si poneva domande molto differenti dai proclami di Friedman e Allam per una guerra permanente regionale (perché questa è logica conseguenza di quello che sostengono).
Quanto al principio discriminatorio proposto da Allam per distinguere i civili dai cavernicoli: nei fatti starebbe Israele riconoscendo il diritto all'esistenza e all'incolumità del Libano e palestinesi? Il nostro alleato americano avrebbe riconosciuto il diritto a un'esistenza pacifica e ad avere un proprio stato degli iracheni, nel mandare a pezzi il loro paese? I propositi di regime change in Iran dovrebbero lasciare nel migliore stato d'animo gli iraniani?
Se la risposta è sì, allora basterebbe che Iran, Hezbollah e Hamas si allineassero a questa ipocrisia dicendo che loro ce l'hanno esclusivamente con i vertici governativi, i fanatici, gli stronzi o i bassi nel campo israeliano e ciò detto continuassero nelle loro attività attuali, rammaricandosi delle conseguenze delle loro azioni sulla popolazione civile (ma i militari rapiti non erano soldati?).
turco io vivo di pre-giudizi, sofri, allam e soci non vanno bene manco per incartare i maccarelli.
per il resto non riesco proprio a capire perche' ogni volta viene tirato in ballo "il diritto all'esistenza dello stato d'israele" ed usato come arma di ricatto da individui merdosi con cui non condivideremmo manco un caffe' alla macchinetta in corridoio dell'ospedale, un po' come viene usata la shoa' da certi altri cialtroni (di solito anche in malafede).
israele non ha bisogno di necrofori travestiti da salvatori come i turpi figuri di cui sopra,
israele e' una realta', ci sta da 60 anni, la gran parte del territorio occupato dallo stato israeliano e' stato riscattato a caro prezzo da grassi proprietarii terrieri (non palestinesi) residenti a damasco o istambul, e' uno stato con istituzioni stravaganti ma tendenzialmente democratiche, con una certa stabilita' e prosperita' economiche conquistate da anni di duro lavoro; non e' il miglior paese del mondo ma nemmeno il peggiore; ha un po' il vizio di avere delle reazioni esagerate alle aggressioni, vizio comprensibile, ma rimane vizio, un po' come un ragazzino insicuro.
israele e' un ragazzino insicuro circondato da una minoranza di teppistacci e una maggioranza di gente che si fa i cazzi suoi.
ora che dobbiamo dire quando il ragazzino insicuro (ma robusto assai) per punire i teppistacci che gli danno un mucchio di tristi fastidi entra in casa delle persone normali e spacca tutto e picchia i pupi e la nonna anziana?
gli diciamo "ti capisco, sei sempre bravo" oppure "che cazzo stai a fa'?"?
Sandro: è che in Italia abbiamo una passione per il lato freak delle cose e i grandi giornali non possono non tenerne conto, il pubblico vuole sentirsi raccontare certe cose [mi censuro sul seguito: basta parlare del vicedirettore del Corriere, e poi non sia mai che arriva una denuncia a OMB].
Ti ringrazio per gli apprezzamenti, ma oltre a non lasciarsi andare a tesi stravaganti, per essere un buon giornalista bisogna pure saper scrivere. Guarda con che mestiere (il suo in effetti) Paolo Ferrandi riassume in mezzo paragrafo il quadro della situazione:
IMHO il fatto che Israele agisca in stato di necessità è tecnicamente un'esimente, ma nulla più. E quel che è peggio non è una politica che funziona nel lungo periodo. Prima di tutto per le insopportabili perdite civili in Libano (ieri è stato colpito il centro di Beirut dove per poco non ammazzano anche un giornalista dell'Ansa e ormai nessuno si sente più sicuro), poi perché ormai i danni diplomatici dell'azione militare si stanno facendo evidenti (in Europa e perfino in Iraq). Infine perché è difficile che l'offensiva israeliana raggiunga i suoi obiettivi (Hezbollah probabilmente sopravviverà, come fa da decine di anni).
Hamas e' comunque un movimento nato per combattere l'occupazione della palestina da parte di israele
veramente e' un movimento cresciuto negli anni '90 in chiave anticomunista ed antilaica.
informatevi.
(peraltro ci sono fondati sospetti che la crescita e l'attuale egemonia di hamas siano dovute all'acquiescenza di parte di israele)
Antonio, ho letto con attenzione e son persino d'accordo su varie parti dell'analisi. Mi piacerebbe sapere anche se gli errori che in tutta la regione mediorientale sono stati commessi solo da Israele o qualche errore è stato commesso, diciamo, da altri? I paesi arabi ci hanno marciato su un pochino oppure sono tutti vittime in cerca di una rivalsa sulle ingiustizie commesse dal colonialismo? Hamas e Hezbollah sono parto degli errori d'Israele o qualche cazzata l'hanno fatta anche i signori delle guerra e del papavero libanesi? Hamas è nato in funzione anti OLP, ok. Qualcghe cazzata Arafat l'ha fatta o era un santo idealista incorruttibile che ha subito l'estremo martirio in seguito al discredito da parte d'Israele? I mlilitari rapiti erano soldati. I civili massacrati da kamikaze e kassam e katiusha erano civili. Berja, sono d'accordo sul fatto che al bambino insicuro che fa cazzate vada ogni tanto spiegato il limite. Però questo bambino è soggetto a mobbing sin dall'asilo. Qualche teppistello è già entrato in casa dei suoi e gli ha fatto fuori il bisnonno nel kibbutz, il nonno che era rimasto in Polonia, il padre, che aveva accettato la spartizione ONU, nel 48, lo zio nel 56, il fratello nel 73, il cuginetto in una scuola di Maalot, l'amichetto a Kiriat Shmona, e non finiscono di sterminargli la famiglia. Sarà diventato un po caratteriale? Certo che al bambino va detto che cazzo fai! Ma ancor di più si cercano di capire le ragioni, si cerca di mediarle con quelòle degli altri, si prende per mano (salda) e si porta a discutere con i teppistelli. Si rassicura. Tutto il contrario di quello che per anni fece l'Italia di Andreotti, l'eroe delle frasi che lo fanno rimpiangere! Infine, omicidi mirati, esecrabili per una democrazia. Ancor di più se perpetrati contro i propri cittadini. E qui non vorrei ricordare anni bui che abbiamo vissuto qui da noi, sui treni , nelle banche ecc..
Comprare una terra non vuol dire rubarla Berja. Il ladro vero invece era il latifondista arabo a Damasco. Penso che sei d'accordo, come sei d'accordo che è un miracolo che Israele sia nonostante tutto l'unico paese democratico nell'area. Infine un commento al sintetico Ferrandi: veramente pensare che il peggio del peggio in Irak sia stato peggiorato dalla situazione in Israele, è funnambolismo puro.
Scusate la sintassi ma sto partecipando alla discussione mentre litigo con un fornitore stronzo e un cliente m'insulta sull'altra linea.
In fatti il capo di Hamas, ma Ahmadinejad stesso sono ebrei. Il primo si chiama Moshe Levi il secondo Mammola Senigallia!
"veramente e' un movimento cresciuto negli anni '90 in chiave anticomunista ed antilaica.
informatevi."
Hamas e' nato durante la prima intifada non credo
che il loro problema principale a quel tempo fosse il comunismo,o no?
Scusate la brevità dei commenti,ma lavoro, posto commenti e alterno pharoah sanders e i primi pooh
alle cuffie
dai turco, lo sai benissimo che alcuni hanno fatto di tutto purche' hamas avesse la meglio sugli intrallazzoni di al fatah.
nella trappola famosa di "anche hitler era ebreo" non ci casco, preferisco rileggere il libro di ester.
ps: senigallia, mezza ebrea mezza canaglia!
(senigallia e' il corrispondente adriatico di livorno, le uniche citta' senza ghetto)
"ps: senigallia, mezza ebrea mezza canaglia!"
Definizione, appunto, non male per Ahamdinejad.
Su Hamas e gli intrallazzoni ecc...
Come faccio a sapere una io cosa del genere Berjushka?
Visti i giudizi fin qui letti, probabilmente ne saprà qualcosa l'Allam?!
bah! allam sa quel che il padrone di turno gli ordina di sapere.
in quanto ad hamas, se facciamo un certo tipo di ragionamenti per i taliban credo andrebbe usato lo stesso punto di vista per la palestina.
hezbollah ha prosperato sulle miserie libanesi per piu' di 25 anni, possibile che fino ad ora non c'e' stato un modo diverso dalla guerra per confrontarsi e per levare di dosso al libano questo strumento dell'imperialismo persiano?
sarebbe ora che al bambino insicuro si spieghi che anche i teppisti hanno avuto parenti ed amici massacrati negli ultimi 60 anni e non e' che continuando a massacrarsi ad libitum si risolva alcunche'.
che i teppisti vadano fermati, non lo dovrei scrivere nemmeno, solo ritengo l'uso del manganello poco idoneo.
Non so come cominciare questo post. Continuo a scrivere righe e a cancellarle, da almeno un'ora e mezza. Sono tormentato, dilaniato, o forse semplicemente triste. Quello che sta succedendo in Medio Oriente mi fa molto male. Come ebreo e come arabo. Sono infatti ebreo “di sangue”, da un lato, ma dall’altro lato (o forse dallo stesso) sono anche figlio di un emigrato libanese: e certo non mi fa piacere sapere che Beirut, città natale di mio padre, viene bombardata da ore, ormai giorni.
Sto passando una delle settimane più difficili della mia breve vita, incollato tutto il giorno e gran parte della notte davanti al computer, per sapere cosa ne sarà della città di Haifa (dove viveva fino a due giorni fa la mia ex ragazza), cosa di Tiro (da dove viene la famiglia di un mio amico), cosa del Libano e cosa di Israele. Ogni volta che sento di un razzo o di una bomba mi dico "speriamo non loro".
Ho viaggiato parecchie volte in Israele, terra che conosco come il palmo della mia mano; mai, purtroppo ho avuto la possibilità di andare in Libano: e chi mi conosce sa che sarebbe il viaggio della mia vita, un viaggio più volte sognato e addirittura organizzato… ma mai andato a buon termine. E sapete perché? Perché chi ha sul passaporto anche un solo timbro israeliano, in Libano non può entrare. E non da oggi, ma da sempre.
In questi giorni orribili, questa mia piccola disavventura personale mi ha fatto molto riflettere. Il Libano (come tutti gli altri paesi arabi, esclusi Egitto, Giordania e Marocco) non ha mai riconosciuto l'esistenza dello Stato di Israele: non l'hanno fatto la Siria nè l'Iraq, il Qatar nè l'Arabia Saudita, la Libia nè l'Iran (paese non arabo, ma musulmano). Le parole di Ahmadineijad, Nasrallah, Assad, Bin Laden, Al Zawahiri nei confronti di Israele sono da sempre parole di morte, distruzione, eliminazione totale. E le parole, purtroppo, si stanno concretizzando in un piano tanto bestiale quanto efficace.
Navigo su onemoreblog da almeno un annetto. Tra di voi ho trovato alcune delle menti più acute che abbia mai incontrato. Mi chiedo dunque – e qui chiudo – come facciate a non capire che di fronte all’attacco che ha subito e sta subendo, Israele non può che reagire in questo modo. Che altra scelta (concreta, realistica, attuabile) ha? Vi prego, se qualcuno ha la risposta, me la dia.
Che dio accudisca ogni singola morte innocente di questa schifosa, inevitabile guerra.
Ciao Alberto e tutti voi altri.
Che altra scelta (concreta, realistica, attuabile) ha?
trattare e affogare il libano di soldi finche' non espella hezbollah come un corpo estraneo.
non scandalizzatevi, si fa cosi' ovunque.
per come stanno adesso le cose non credi anche tu che israele si sia fatto prendere in una bella trappolona?
in effetti (pur non essendo un sistema molto ortodosso) è un sistema che bene o male ha sempre funzionato...
non da certezze nel lungo periodo, ma sicuramente toglie alcune castagne dal fuoco...
che Israele abbia commesso un tragico errore di valutazione è (a mio parere) certo...,
in questo modo, si inimicherà un sacco di gente, dando così maggiore credito a coloro che nei suoi confronti nutrivano malcelata acredine...
in più, adesso tutti bene o male si sentiranno in dovere di dire qualche emerita frescaccia sul Medioriente, aumentando il già triste impatto mediatico della questione, senza peraltro, proporre soluzioni...
Grazie a tutti, last but not least Jacky, per questo thread. Stai a sbatterti non sai perché a mettere assieme parole dalla mattina alla sera, tra mille altre cose, nei secondi rubati a lavoro famiglia e sonno, poi generi un thread come questo e allora tutto è chiaro. Vale la pena.
Allora butto lì anch'io la mia riflessione che nasce proprio dal post del caro Jack. Prima che l'Italia tornasse ad avere un governo di persone decenti, il pazzo sovversivo di Arcore avrebbe potuto fare qualunque idiozia, anzi ne ha fatte, per esempio l'Iraq. C'è andato.
Ma - qui sta la mia riflessione - lì a Baghdat non c'era "l'Italia" quella vera. C'era un manipolo di fanatici o mercenari, comandati da generali guerrafondai o rintronati da una vita di attentiriposo, mandati da un ministro della difesa fantoccio perché il suo padrone voleva compiacere "l'amico Bush".
però non c'era l'Italia, l'Italia è il tranviere, la signora Villa, mia mamma, il tassista che sciopera, il custode Matteo, mia figlia. Tutta gente che con la guerra in Iraq c'enta zero, oddio, forse il tassista e la signora Villa hanno votato Berlusconi. Ma da lì ad avere la responsabilità nella guerra in Iraq ce ne corre.
Ecco, io vorrei che tutti i miei fratelli ebrei che scrivono qui (e anche tutti gli altri) cominciassero a leggere le atroci vicende di questi giorni non concentrandosi sui pazzi con quei nomi impronunciabili (Ahmadineijad, Nasrallah, Al Zawahiri) che si spacciano per "il Libano" o "i palestinesi", ma sulle signore Villa, sulle mamme, sulle adolescenti di quei luoghi, vittime di una guerra di cui conoscono solo l'odore nauseabondo e i volti sfigurati dei vicini finiti sotto le bombe.
Forse questa potrebbe essere una base per rivedere qualche punto di vista. Forse.
che fare?
domanda solitamente tragica, spesso sembra non ci sia proprio niente da fare.
vi segnalo questo:
http://www.ainfos.ca/it/ainfos05041.html
ovvero: come riuscire a mettere assieme su basi diverse persone che dovrebbero essere su due fronti contrapposti. come questo sia malvisto da entrambi i fronti. come cio' susciti reazioni, e come, con tutti i problemi del caso, ci siano persone cosi' pervicaci da rischiare in prima persona per una visone delle cose che non e' merce comune (ma perche' lo diventi).
Ci stiamo concentrando fortemente Alberto sulle signore Villa, sulle mamme, sulle adolescenti di quei luoghi, vittime di una guerra di cui conoscono solo l'odore nauseabondo e i volti sfigurati dei vicini finiti sotto le bombe, quelle di Tiro, Sidone, Beirut, Nazareth, Haifa, Safed, Tiberiade, Afula e Sderot. Con tutto il cuore. Credimi.
tonii...
già...!!! fortunatamente ci sono anche loro... e non solo:
http://www.anarcotico.net/index.php?name=News&file=article&sid=7425
http://italy.peacelink.org/palestina/articles/art_16820.html
io la vedo molto dura per le signore Villa israeliane e libanesi, anche considerando il fatto che, ad esempio, l'opinione pubblica israeliana è per la gran parte favorevole a questo attacco (circa il 60% dei consensi se non sbaglio), e credo che la percentuale salga notevolmente fra le loro casalinghe di Voghera (trovatemi il corrispettivo israeliano di Voghera).
purtroppo il brainwashing dei media è ben presente anche laggiù, per di più alimentato dalla tensione costante da decenni e dal terrore di questi giorni.
davvero sono fortemente pessimista e temo assai che il conflitto si possa allargare.
e, a differenza di Jack, non ho nemmeno un dio da pregare!
Turco: io guardo alle responsabilità della comunità internazionale / i paesi del G8 / l'Europa ancor più che a quelle israeliane. Cioè di chi avendo la forza di agire è rimasto a guardare la deriva di questi anni. Il fatto di essere in grado di fare qualcosa n non è una condizione così scontata: la maggior parte del mondo è spettatrice passiva per forza di cose.
Essere in grado non solo per questioni di 'potenza' e peso, sia chiaro, ma anche di adeguatezza al ruolo. Quello che succede in quell'area, quello che concerne Israele è roba nostra, in particolare dico degli europei. Non siamo proprio ma per niente estranei. Anche per un fatto di questioni in sospeso e mai risolte nel rapporto tra noi e lo stato ebraico, che in un contesto molto legato alle percezioni come quello pesano più di quanto si pensi.
Però mi pare che i varchi di opportunità che si sono aperti in tempi relativamente più tranquilli sono stati tutti lasciati andare per la loro strada.
Sulle responsabilità degli altri soggetti: ognuno è responsabile di quello che fa e tutti hanno un ruolo in quello che sta accadendo. Ci sarebbe da discuterne a lungo e da intendersi sull'esatto oggetto della discussione. Per esempio, nel momento in cui si chiede di valutare le parole e le azioni di Ahmadinejad che si sta chiedendo realmente: una valutazione lucida e oggettiva; un gesto di comprensione verso le paure di Israele; un'adesione a un grande progetto di rivolgimenti e conflitti a lungo termine. Solo per dire tre ottiche del tutto distinte che possono benissimo coesistere ed intrecciarsi nelle stesse parole, mentre sarebbe il caso di esplicitarle per quanto possibile.
Israele deve trovarsi degli interlocutori veri, non può solo alimentare i nemici o relazionarsi coi regimi compiacenti o alleati come la Turchia (se ancora lo è) o i curdi con cui il rapporto è di puro interesse strategico. Quello è un contesto che offrirà sempre giustificazioni a Israele per non riconoscere i suoi limiti e aprire una nuova fase, come tu stesso indichi essere abitudine fare anche nei paesi arabi circostanti.
Ti ripeto la considerazione se vuoi tautologica: finita la campagna militare "obbligata" sul Libano, che vantaggi ne avrà da quel momento in avanti Israele ad avere il paese vicino, che finalmente pacificato poteva fare da traino a tutta l'area, distrutto e devastato? E ti faccio un'altra considerazione per assurdo: se Israele fosse in grado di pervenire a un qualche tipo di modus vivendi con Hamas, fosse anche una tregua armata, di colpo si troverebbe automaticamente su una posizione più avanzata di Mubarak: non avrebbe questo delle ricadute inedite? Il ragionamento è per assurdo, ma devono darsi delle prospettive diverse e non è solo nell'ambito della tattica militare che le difficoltà possono essere volte a proprio vantaggio.
Allam si è lamentato delle dimissioni di Calderoli da ministro dicendo che "L'Italia si è genuflessa davanti a Gheddafi". non mi pare un tizio affidabile. poi fra le sue perle si trova anche un elogio dell'apostasia "per qualsiasi motivo" inclusi bombe e razzismo e questo non mi è piaciuto pensando agli ebrei, non ai musulmani almeno in primis (poi lui non è musulmano, si vanta di essere diventato ateo "per qualsiasi motivo", anche se dubito che i suoi motivi siano il razzismo o le bombe).
ma comunque. nel merito:
nel diritto internazionale il riconoscimento ha valore politico, non determina il diritto di esistere degli Stati.
non c'è bisogno di solenni dichiarazioni per quello: Israele ha un territorio, un popolo (fra cui anche cittadini arabi con rappresentanti in Parlamento) e una sovranità, quindi ha diritto di esistere checché ne possa dire chiunque.
il che significa anche che va prima di tutto la condanna politica e non quella militare a chi dica il contrario.
quello che penso di Andreotti l'ho detto.
Allam ha l'ossessione di individuare gli arabi terroristi. Ha però ragione sul fatto culturale che ho fatto osservare in altro thread per cui sul conflitto mediorientale la gente dice le robe più strane a volte per pregiudizi, e questo è un orrore, indubitabilmente, e fa bene ogni individuo a denunciarlo e in questo caso ottimo che sia anche un arabo - che poi preferisca denegare la propria arabità in tutti i modi sono fatti suoi, o comunque lo sarebbero se non ci fossero milioni di arabi che hanno altri problemi dal consegnare pezzi al Corriere o dal conversare con Pisanu. cosa con cui comunque Israele non ha in genere a che vedere.
ma nell'ambito di questo discorso tutto ciò non interessa se non appunto per dire dell'autorevolezza del commentatore e forse che però cmq "non tutto il male vien per nuocere" data la notorietà di Allam.
Gaza (che purtroppo continua) e altre situazioni fortunatamente concluse sono state di violazione del diritto internazionale da parte dello Stato d'Israele, questa vicenda no.
Qui Israele si sta difendendo. Poi è molto interessante discutere di scenari come fa Antonio, però comunque questo è un fatto (e un diritto).
Infine, comprendo la preoccupazione per il potere di Hamas.
Non so prendere una posizione, ma la comprendo.
Ho letto un blogger che all'incirca diceva quanto segue: "E' un po' come se da noi al governo negli anni '70 fossero andati esponenti delle BR, forse sarebbe stato preoccupante per noi, forse anche all'estero e non credo per fatti di anticomunismo USA".
In ogni caso, è un bene rifletterci su, a fondo.
Carolina
ciò che appare orribile è la reazione dello stato di israele alla cattura dei soldati.
ha attacato civili e bombardato abitazioni.
è eattamente quello che facevano i fascisti e i nazisti, per ogni loro morto rastrellamenti e uccisioni tra gli abitanti, bambini compresi.
e' il segnale che quanto condannavamo ed additavamo a strategie e metodologie a noi estranee, sono invece molto endemiche e facilmente trasmissibili, come un qualsisi virus o batterio, una terribile malattia a cui nessuno ha ancora saputo trovare rimedio.
l'urlo di allarme di primo levi ancora una volta, sulla possibile degenerazione dell'animo umano, è rimasto inascoltato, e io non riesco più a intravvedere in questo contesto un popolo vittima della storia e degli eventi.
oggi, lo stato d'israele, ha perso la sua innocenza, ha dimostrato che nessun limite morale può contenere la voglia di vendetta e di morte.
c'è qualcosa di molto umano ed ancestrale nella frase detta da andreotti e nella reazione israeliana.
l'istinto della morte prevale su quello della vita.
c'è un terribile binomio tra andreotti che dice di giustificare la scelta terroristica dell' uomo vissuto in condizioni di prigionia ed israele che ha dimostrato, per la difesa dei suoi confini e del suo esercito, di essere in grado di uccidere innocenti e contemporaneamente di sentirsi nel giusto.
è la scelta della non vita.
la cosa strana che la stessa scelta ideologica della morte , sia stata fatta da due soggetti devotissimi, almeno apparentemente, andreotti cresciuto nelle sagrestie vaticane e israele definito il popolo eletto da Dio.
ho letto tutti i vostri post, siete blogger come me, lettori e lettrici di questo video che vorrei tanto si spegnesse esattamente come questo pc quando decido di farlo, ma purtroppo non è così e non lo sarà neanche dopo.
penso che non abbiamo altre risorse che far sentire il nostro dissenso , che gli amici ebrei non si sentano offesi e attaccati se diciamo loro che questa politica e strategia di governo israeliano è da condannare, ma ad andreotti direi che come cristiano sia portatore di parole di pace perchè le sue affermazioni non sono quelle di un qualsiasi cittadino ma di ben altra portata e natura, decodificarle vista la veneranda età e la notevole esperienza fanno tremare i polsi per lo sdegno.
maria
"Qui Israele si sta difendendo. Poi è molto interessante discutere di scenari come fa Antonio, però comunque questo è un fatto (e un diritto)"
Benissimo l'avevo sempre detto che tu c'avevi l'elmetto in testa,ora ti sei ufficialamente arruolata tra i sostenitori di una delle tante guerre a cui Usa e Israele ci abitueranno, anche negli anni a venire,stai sicura
Difendersi cioe' scatenare una guerra contro un paese inerme e praticamente disarmato (gli hezbollah non sono il libano)
Bombardare distruggere uccidere civili e riportare
un paese indietro di vent'anni puo' essere anche UN DIRITTO
Evidentemente qualcuno qui ha perso la bussola ...
? Ho detto più volte che non mi aggrego a tutti gli strateghi che saltano fuori quando si parla di Medioriente, non da oggi. Quindi non ho alcun elmetto e figurati se sono per questa o per qualsiasi guerra.
Carolina
Magdi Allam, Farina e decine, decine di altri professionisti come loro: chissà perchè i quotidiani sono così poco diffusi? perchè forse la gente è più saggia di come la si descrive e li ha già mollati da un pezzo?!
Speriamo che succeda in fretta anche a certe trasmissioni e soloni televisivi: che bello.....l'oblio.
Se i singoli avessero più tempo e potessero trovarsi le informazioni che cercano in rete, e con l'incontro personale con esperienze diverse forse l'opinione si orienterebbe in maniera totalmente diversa, sicuramente i punti di vista sarebbero diversi come diverse potrebbero essere le argomentazioni.
Forse non è un caso che il mondo del lavoro sia orientato però a togliertelo il tempo, anzichè lasciartene di più...fa niente dormiamo meno, "navighiamo" di più, entriamo più in contatto con il "prossimo" cerchiamoci le informazioni che ci servono ed al diavolo certi "professionisti".Per inciso: io non mi sentirei poi così fascista a fare pulizia dal patrio suolo di gente che si è arricchita con le mezogne, i depistaggi e l'infusione di paure tra i sui simili!