Ogni testa è un piccolo mondo. Mi piacerebbe sentire dal vivo le argomentazioni di questi dissidenti.
Ma non sarebbe meglio rompere i santissimi di Prodi per accelerare il ritiro delle truppe anzicchè su un decreto di rifinanziamento che non sposta una virgola dello status quo e, tra l'altro, riguarda anche altre missioni all'estero?
Nataniele, ecco le ragioni di Alberto Burgio e del dimissionario Paolo Cacciari
Condivido l'opinione di Nino, ma sono molto scettico e ho il timore che ci stanno mettendoci in una posizione spiacevole.
Riprendo un articolo di repubblica:
http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/esteri/medio-oriente-sei/svoltad-alema/svoltad-alema.html
dove il nostro ministro degli esteri se ne esce con questa dichiarzione: "ADESSO sfido chiunque a dire che l'Italia governata dal centrosinistra non conta niente nel mondo...", questo per il risultato che mercoledì prossimo Roma sarà il centro di una possibile iniziativa di pace in Medioriente.
Il cui prevedibile risultato sarà quello di mandare una forza multinazionale con il classico prestesto dell'«impegno per la pace» a cui D'Alema si è già detto pronto, come per l'Afghanistan. E come già fu prontissimo per il Kossovo.
Ciò vuol dire che i nostri soldati, insieme a britannici, francesi e tedeschi, si troveranno lì nel centro del tritacarne con la differenza che qui non è come a Nassiria, non si è in contatto con bande e cani sciolti, qui si è a contatto un esercito, quello israeliano, che è esperto in operazioni «false flag».
Se saremo ammazzati da «Hezbollah» del Mossad, non potremo nemmeno denunciarlo.
Naturalmente, per questa nuova «missione», è assicurato anche il voto di Berlusconi, si va verso la terza guerra mondiale con ampio voto bipartisan. La terza guerra mondiale non è un'esagerazione, Newt Gingrich, già speaker della camera bassa americana, leader della «nuova destra
filo-giudaica», da settimane dice in tutte le sedi che questo è l'inizio della «terza guerra mondiale».
Nino, forse ti sembrano cazzate, secondo me siamo ad un passo da una catena di eventi che possono contribuire a portare devastazione in tutte le terre mediorientali e in quelle della cara vecchia europa, forse in questo momento se cadesse il nostro governo non sarebbe poi la fine del mondo, anzi al contrario potremmo all'ultimo momento non entrare a far parte sia come carne da macello sia come nazione asservita a interessi di terzi.
Non credo che se cadesse il governo ne resteremmo fuori. Si formerebbe un governo a maggioranza allargata o si riandrebbe alle elezioni, probabilmente questa volta gli indecisi non rivoterebbero una coalizione che è durata un paio di mesi. In ogni caso l'Italia entrerebbe nel conflitto, se mai questo ci sarà.
In questo momento l'impegno deve essere quello di fermare questa escalation ed evitare che entrino direttamente nel conflitto Siria e Iran, e nonostante tutto gli unici che hanno ancora una possibilità di parlare sono i paesi della UE, se per una volta si muoveranno compatti, sotto l'ONU e non la NATO come ha detto Olmert oggi. Spero che non si verifichi l'episodio chiave, che colpiscano Tel Aviv o le industrie chimiche di Haifa, per intenderci.
Una posizione di larga neutralità credi sia possibile, non con i personaggi di questo gov, se non cade, ma si verifca un rimescolamento?
Paolo Cacciari: persona seria!!!
Complimenti.
E complimenti anche ad Alberto Burgio
fonte Blondet? bisognerebbe spiegargli che Bush, se ha una sola cosa di appena passabile, è che si oppone alla gente tipo Gingrich considerandola destra estremista, fascista, anche un po' arretrata... che detto da lui dovrebbe dirla tutta (anzi: non oso immaginarmi che personaggio sia il tizio in questione). e comunque se Bush è contro Gingrich, quest'ultimo può dire tutte le puttanate che vuole, ma la politica USA non sarà quella che dice lui... quanto al Mossad etc. sarà penso come la CIA o come il SISMI o qualsiasi altro servizio segreto del mondo; in genere, penso, non molto simpatico. Ma non credo proprio che l'esercito e lo Stato israeliani metterebbero "nel tritacarne" un contingente ONU. E poi non si parla di quello, è ancora una volta stata citata la solita frase fuori contesto. Si parla di avere a Roma il "Core Team for Lebanon, un gruppo di Paesi che si era riunito a New York per la prima volta nel settembre del 2005, e di cui fanno parte, oltre al Libano, Italia, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia, Egitto, Arabia Saudita, Nazioni Unite, Commissione Europea e Banca Mondiale". D'Alema ha non solo chiesto la presenza di Spagna e Germania per rafforzare sia il "fronte pacifista" che l'UE, ma sta anche cercando di avere la partecipazione di Israele. L'articolo full version leggetelo comunque perché pur essendo complesso e ovviamente interpretabile in modo vario NON parla però di andare in giro con truppe ma casomai di ritirarsi da qualche luogo, solo cercando di non distruggere le relazioni con gli USA (e io non sono una fan di Baffetto Ministro degli Esteri).
Carolina
è molto facile adesso, finire in un pantano tipo iraq o altro in prima persona, con la scusa di intervento umanitario, di pace, come meglio vuol essere denominato, perchè gli interessi di israele e degli usa sono rappresentati da una scusa per provocare la distruzione dell'Iran, insieme ai suoi stati fedeli, ma in tale contesto troviamo sia russia che cina che hanno tutti gli interessi a difendere un attacco all'iran, se noi ci facciamo prendere per mano ed entriamo in questo macello, in qualsiasi modo, con una evoluzione simile come ne usciremo, ma soprattutto ne usciremo?
??? fammi capire. ci si sta massacrando per "interessi" così ampi e indeterminati??? per una "evoluzione"??? per una scusa??? perché Israele o il Libano o l'Iran o la Cina o l'Italia (perfino Baffo!!!) o chiunque dovrebbero mai volere una cosa del genere??? o secondo te non ci si sta massacrando, bensì ci si dà solo un po' dentro a Risiko??? e allora perché ci sarebbe da preoccuparsi???
Il mio parere più schietto - così come stanno le cose ora - è che se non ci sono sotto altre cose che non conosciamo, qui rimarrà una tristissima guerra locale, ove tutti sperano di finirla al più presto, ove negoziatori di tutti i tipi si adopereranno un po' per porvi fine e un po' per i "progetti per il futuro" (anche ognuno un po' pro domo sua se vogliamo), e dove l'unica cosa che interessa allo Stato d'Israele è di non perdere.
Che cosa mi dici di un caso come il Darfur invece? Hai una teoria altrettanto sofisticata anche su quello per caso?
Carolina
va bene aspettiamo gli eventi
mi pare del tutto normale.
Carolina