al Sindaco di Milano Letizia Moratti
e, p. c., a
Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano
Basilio Rizzo
Fiorello Cortiana
Marilena Adamo
Davide Corritore
Maurizio Baruffi
Linea Diretta con la Margherita (Rete Civica Milano)
Linea Diretta con i Verdi (Rete Civica Milano)
L'Unione di Milano (Rete Civica Milano)
OneMoreBlog
Gentile signora Moratti,
Metroweb è una società pubblica proprietaria, nel breve raggio, di 243.562
chilometri di fibra ottica che collegano Milano, Assago, Basiglio, Bresso,
Buccinasco, Cologno Monzese, Cinisello Balsamo, Cusago, Rho, San Donato
Milanese, Sesto San Giovanni, Vimodrone, e ha quindi un potenziale
strategico fondamentale per connettere imprese, lavoratori, scuole e
ospedali dell'area metropoliana, utilizzare in modo massiccio la
teleconferenza, rivoluzionare la mobilità e, volendo, perfino eseguire
interventi chirurgici a distanza.
La rassegna stampa di Metroweb è
un fiorire di successi e promesse, non ultima delle quali il lavoro a
distanza su fibra ottica, il quale (insieme con una buona rete WiFi per
poter lavorare ovunque, parchi e bar inclusi, e cambiare radicalmente,
come si conviene al terzo millennio, il concetto di lavoro e di
flessibilità trasferendolo dal salario al tempo e allo spazio) è un filone
promettente e di cui ha trattato, fra gli altri, il Corriere del 3 agosto
2004 (pdf).
Logica ci suggerisce che quando un'azienda importante non va ma trova un
compratore disposto ad accollarsene i debiti, due sono le possibilità: o
il management non ne ha colto appieno le potenzialità, oppure è un'azienda
obsoleta senza alcuna prospettiva di sviluppo e tenerla in vita è un
suicidio. Se è vera la prima, mi pare che per il bene di Milano si
dovrebbe considerare come rivitalizzare la struttura decisionale
dell'azienda, mentre se è vera la seconda, allora, certo, non ci sono
alternativa alla cessione (ma, ripeto, ci chiediamo per quale ragione un
pool di fondi che fa capo, si legge, a una fiduciaria con sede a Londra,
dovrebbe accollarsi una società decotta quale NON è Metroweb).
La nostra opinione ce la siamo fatta, e le chiediamo di bloccare in via
definitiva la vendita di quella che è la vera autostrada del futuro:
quella digitale, e per di più pubblica.
Un saluto cordiale,
Roberto Dicorato
Aggiungo una cosa, già che ci siamo.
Poiché l'infrastruttura pubblica rende sempre meno a misura che scendono i prezzi dei servizi (gli affitti non possono crescere), per quale ragiuone nella città che, si dice, vanta "eccellenze" universitarie a non finire, informatica e ITC incluse, il pubblico non offre anche il servizio di connessione? Altrimenti a che serve una Università pubblica?