Chiude Gea World, la società dei figli di papà
di Alessandro Ferrucci
Domani mattina, dalla mezzanotte e un minuto, la Gea World è ufficialmente in liquidazione volontaria. Chiude, quindi, la società di procuratori “figli di papà” che da alcuni mesi è nelle inchieste delle procure di Perugia e Roma con
l’ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata all’illecita concorrenza con minacce e violenza. È così che Alessandro Moggi (figlio di Luciano ex dg della Juventus), Chiara Geronzi (figlia di Cesare, presidente di Capitalia), Davide Lippi (figlio di Marcello, ex ct della Nazionale), Riccardo Calleri (figlio di Gianmarco, ex presidente di Lazio e Torino), Giuseppe De Mita (figlio di Ciriaco) e altri ancora, dicono addio a una società che, per anni, ha monopolizzato il mondo del calcio grazie alle procure di circa 200 sportivi tra calciatori e allenatori di serie A e B. Un’azienda che dai suoi primi passi (nel 2001) ha sollevato più di un mugugno, sia per l’elevato numero di tesserati da gestire (il pericolo era quello di monopolizzare e gestire il mondo del calcio), sia per i molteplici conflitti di interesse che generava (uno dei tanti è emerso nelle intercettazioni di Moggiopoli, dove Davide Lippi rassicurava sulle convocazioni in Nazionale del padre). Conflitti che costrinsero la Federcalcio, sull’onda delle periodiche proteste, a formare nel 2002 una commissione di dieci membri per «cercare di fare chiarezza». Ma nel dicembre dello stesso anno la commissione stabilì che la Gea World operava legittimamente «e senza commettere violazioni regolamentari». Peccato che allora, a capo della Federcalcio, c’era Franco Carraro che oltre a governare il pallone, era nel consiglio di amministrazione di Capitalia e presiedeva Mediocredito (che fa parte dallo stesso gruppo). Banca che in quegli anni controllava quattro squadre di serie A: Roma, Lazio, Parma e Perugia (per gli umbri addirittura del 99,5%). Una “toppa” che non ha retto al passare del tempo. A partire dal febbraio di quest’anno con le indagini sul crack del Perugia e gli arresti di Alessandro e Riccardo Gaucci, si sono scatenate le ire di Luciano Gaucci, che da Santo Domingo ha lanciato dure accuse «sul gruppo di potere» che lo avrebbe mandato in rovina, tra questi la Gea (gli allora perugini Liverani e Materazzi facevano parte della scuderia dei “figli di”). Dichiarazioni che sono andate ad arricchire il fascicolo aperto a Roma dai pm Palamara e Palaia proprio sulla Gea, inchiesta nata da una costola dell’indagine sul “doping amministrativo”, e da quella sui bilanci che vedeva indagati Franco Sensi e l’ex patron della Lazio, Sergio Cragnotti. E così, in questi ultimi mesi, la Guardia di Finanza ha perquisito la sede romana della Gea, e la procura di Roma ha iscritto alcuni membri della società nel registro degli indagati (tra i quali Chiara Geronzi, Alessandro Moggi e Franco Zavaglia). Un escalation accelerata dallo scandalo Moggiopoli che ha tirato più volte in ballo la Gea e che ha costretto Zavaglia ad annunciare la fine dell’”unione” «perché non possiamo più lavorare con la Guardia di Finanza che sta sempre nei nostri uffici». Non possono più lavorare (ufficialmente) in gruppo, ma soli si. Perché i procuratori che hanno creato l’azienda, potranno continuare a operare sul mercato. Anzi, già lo fanno. Come ha raccontato a l’Unità Claudio Pasqualin, decano dei procuratori di calcio, che a Milano in sede di mercato, si è reso conto che «purtroppo ci sono sempre le stesse facce, nonostante le inchieste».
Dov'è la notizia...?
Eccola. Ho potuto dare un'occhiata alle intercettazioni, ancora non pubblicate, su cui stanno lavorando i magistrati. Allora, pare che tra Davide Lippi e Alessandro Moggi ci sia una storia da anni, che ha portato alla depressione il povero Del Piero, che infatti non è più lui.
Ma la telefonata più ghiotta è quella in cui il figlio di Calleri fa al figlio di De Mita: "Aho, ma sta Chiara la volemo mannà via...cià 'n fiato pare la cloaca massima"
Lapo Elkann chiama Moggi:
- Oh, Lucia'... ma che amico sei?
- ...ma come?!? Non capisco...
- Ve se stanno a incula' a tutti e te non mi chiami nemmeno???