Travaglio come Beria? Ma per cortesia...
di Diego Novelli
Caro Padellaro,
non sono a conoscenza se Sergio Staino abbia militato in passato in Lotta Continua. So di certo, da quanto leggo e vedo da tempo, che Bobo fa parte di quella nuova sorta di «loggia» acriticamente schierata in difesa del nuovo venerabile Adriano Sofri. Il fatto che Marco Travaglio abbia civilmente polemizzato su l‘Unità con l’ex capo di Lotta Continua ha scatenato la sua matita sino al punto di paragonarlo ad uno dei più tristi criminali del socialismo reale. Ma, si dirà, la satira non si discute. Bene. La cosa che mi ha colpito è l’accusa di Bobo a Travaglio di servirsi nel suo lavoro di un archivio. Non sapevo che conservare un archivio, cioè, la memoria, fosse un fatto esecrabile. Oppure per Bobo deve essere usata soltanto a senso unico. Quando politicamente ci conviene? Quello che trovo intollerabile è la pretesa degli ex lottatori continui (siano oggi di destra, e sono tanti, o di sinistra) di pretendere di essere sempre, con saccenteria, i primi della classe. Sofri è un maestro in materia. Me lo ricordo giovanotto, nel lontano 1969, davanti alla porta 2 di Mirafiori, travestito da Lenin, quando impartiva lezioni ai lavoratori e ai sindacati sulle forme di lotta da adottare e chi non era d’accordo con lui era un traditore della classe operaia. Oggi, un giorno sì è l’altro anche (a volte addirittura due volte nello stesso giorno), lo dobbiamo leggere sui giornali di Berlusconi (Panorama e Il Foglio), sull’Unità, su Repubblica, sul Manifesto. Obiettare nei suoi confronti è segno di lesa maestà per i suoi fedelissimi come Bobo. Premesso che sono favorevole alla sua grazia, non dimenticando però che è stato processato non da un Tribunale speciale fascista, ma da un regolare tribunale della nostra Repubblica. Anche nella satira, caro Bobo, ogni cosa ha un limite, e tristi i popoli che non hanno memoria.
diego novelli che scrive a l'unità sul caso sofri , mi ha lasciata in un primo momento sbigottita, due persone così lontane e diverse, poi ho capito, novelli sono 23 anni che deve difendersi dall'accusa di aver fatto cadere l'alleanza pci-psi nei lontani anni 80, il primo caso di tangentopoli italiano avvenne non a milano ma a torino, e in quegli anni novelli era sindaco a torino, giuliano ferrara , fassino ,livia turco, erano funzionari pci e/o consiglieri comunali . anche il delatore di sofri, marino, era operaio alla fiat, successe qui a torino il primo processo per corruzione con la condanna di la ganga e il vice sindaco biffi gentile, a novelli non fu mai perdonato l'aver portato nelle aule di giustizia quella situazione e di non averla invece così si disse allora "risolta politicamente" nelle sedi giuste.
corsi e ricorsi storici, novelli ritorna oggi sulle pagine dell'unità di cui fu anche direttore delle pagine locali. penso si sia voluto togliere un dente che gli doleva da almeno 23 anni.
è il prezzo della politica dirà qualcuno, io aggiungo è il prezzo del non aver mai voluto squarciare il velo seriamente sulla connivenza affari-politica che continua come uno spettro minaccioso ad aggirare nelle nostre e loro vite.
maria
secondo me beria e' stato mal scelto, staino avrebbe dovuto metterci l'inquisitore vishinskij. il solo problema e' che l'uno o l'altro appartengono ai maggiori di staino, mica a quelli di travaglio! forse anche staino obbedisce alla massima che "ognuno dal suo cuor l'altrui misura"? (e non lo chiedo con spirito polemico ma satirico, cosi' nessuno mi puo' obiettare niente)
Cacchio, qualcuno mi deve i diritti d'autore: un anno fa ho scritto sul blog di Scalfarotto che Adriano Sofri era il Licio Gelli della Sinistra.