eh, la tentazione è forte. ;o)
Carolina
Ho chiesto ad un mio amico di Avignone se rivolessero il Papa... mi ha cortesemente detto che ce lo possiamo tenere, gli vogliono molto bene, ma lontano da loro, lontano, lontano, lontano....
Non per prendere le difese, ma l'abolizione dei privilegi in favore di chi?
La rivoluzione del 1799 da chi è partita in verità, forse non è il caso di dire che quello è successo allora lo si vuole clonare adesso, i massoni o framassoni di quell'epoca ci erano quasi riusciti a destabilizzare il vaticano con i suoi scheletri nell'armadio, e oggi non è che gli illuminati che manovrano i loro burattini vogliono provocare qualche scossone all'interno del vaticano.
"Non per prendere le difese, ma l'abolizione dei privilegi in favore di chi?"
in favore di TUTTI
sai, c'e' una certa differenza tra PRIVILEGI e DIRITTI...
tonii: spiegati meglio, non capisco
e' la stessa distinzione tra beni di lusso e oggetti d'uso. i primi per loro stessa natura non possono essere di tutti.
esempio: chiunque puo' possedere una scopa per spazzare la casa, il possesso di uno non inibisce un'altro a possedere un'altra scopa.
Un bene di lusso e' per sua natura raro o disponibile solo per una parte degli esseri umani: non tutti potranno avere un paravento di corallo o un'auto: per la scarsezza di corallo nel primo caso, per danni irreversibili all'ambiente terrestre il secondo.
Similmente i privilegi: non possono essere estesi a tutti, ma per loro natura sono elitari ed escludenti. Nel caso della chiesa il non pagare le tasse e, prima della rivoluzione, non essere sottomessi alle leggi e ai tribunali ordinari. Al contrario i diritti si riconoscono dal poter essere dati a tutti senza che qualcuno ne sia escluso. I diritti includono, sono conviviali, e storicamente si conquistano con lotte e sacrifici. Mentre i privilegi in genere si difendono con le armi e la violenza mercenaria.
ai preti si puo' riconoscere il diritto di riunirsi e di parlare. non il privilegio di stuprare a piacere i bambini e non pagare le tasse. questo pero' per la chiesa cattolica e' inaccettabile. deinde va abolita.
va bene, perfetto, ma in riferimento all'oggetto del 3D riguardo l'abolizione dei privilegi con la rivoluzione del 1789 la distinzione tra diritti e privilegi non credo sia attinente. Piuttosto l'abolizione dei privilegi in questa occasione storica a chi faceva interesse.
tutto, tranne la tiritera sul fatto che i sanculotti hanno impiccato 4 preti, per favore... han fatto solo bene :-)))
Carolina
Due acatapani(guardie fiscali)osano tassare una partita di ceci esposta per la vendita,proveniente dalla mensa vescovile,le cui attività economiche godono di totale esenzione fiscale.
Parte la scomunica maggiore del vescovo contro i due uomini,che li dichiara da evitare come gli appestati,come i lebbrosi...Il vicerè Spinola-Colonna revoca la scomunica sulla base di un antico privilegio feudale che gli dava questo potere quando la scomunica ecclesiastica non verteva su questioni di fede.Si apre un duro conflitto giurisdizionale tra le gerarchie ecclesiastiche(papato compreso)e il vicerè,
che decide di resistere e convoca a sostegno della sua tesi i migliori giuristi del regno.
Tre vescovi pongono l'interdetto sulle loro diocesi e le abbandonano,buona parte del clero in esilio o in arresto,scomunicati tutti i funzionari pubblici,dai più alti fino agli sbirri
Tra i preti rimasti alcuni continuano ad esercitare i sacramenti alla luce del sole,ma sono scomunicati,i fedeli pensano meglio avere il sacramento da un prete scomunicato che niente,poi quando tornano quelli"buoni"lo faremo ribattezzare,e il bello è che sanno benissimo quanto sono cattivi i preti che chiamano buoni.
Altri preti sono rimasti ma dandosi alla latitanza,essendo"buoni"si fanno pagare prezzi altissimi per le loro prestazioni,dando vita ad un vivace contrabbando di sacramenti.Clero esiliato o deportato,scomunica di massa...sembra
un sogno,eppure è accaduto davvero. Nel 1711.
In Sicilia.Giacomo Longo:"Non succede niente.
Tutto è tranquillo.E voi dite:benissimo,
vinciamo.E invece no,stiamo perdendo".Francesco
Ingastone:"Siete un sacerdote:e sognate-si,lasciatemelo dire:sognate-che tutto quello che noi oggi muoviamo contro la Curia di Roma,contro il papa,contro gli interessi temporali della Chiesa,provochi un movimento di anime,assuma senso ed esempio di religione.
Sognate una comunità di fedeli che nel momento in cui il papa le si nega e in cui il clero obbediente al papa la respinge,si raccolga e viva nella fede passandosela come sale da cucina:il vicino che lo passa al vicino,chi ne ha che presta o dona a chi non ne ha...Non vi sembri irriverente il paragone:il sale,ho detto;cioè l'elemento che dà sapore a ogni cosa.Ma qui di questo sale non ce n'è,non ce n'è mai stato".
maria: fonte? Mi fa piacere che hai introdotto il meridione d'italia di quei tempi a questo proposito riporto un link della Scuola superiore dell'economia e delle finanze che nella sua rivista online si legge un articolo dal titolo "Santa fede e brigantaggio: la genesi della questione meridionale" che oltre a riportare lo specifico argomento da te citato si ricollega conil 3d in oggetto:
http://www.rivista.ssef.it/site.php?page=20050805112833526&edition=2005-11-01
la vicenda che ho raccontato è un fatto storico
che inizia nel 1711,prosegue quando con il trattato di Utrecht del 1713 alla dominazione spagnola segue,sia pure per breve periodo,quella sabauda,e si conclude nel 1719 quando gli spagnoli,nel frattempo ritornati in Sicilia,
mettono fine alla controversia con la santa sede
accettandone le condizioni.Su questa storia Leonardo Sciascia ha scritto un pamphlet sceneggiato intitolato"Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D.",pubblicato nel 1969,A.D.è Alexander Dubcek,
un omaggioalle piccole nazioni che solo nei momenti di confusione tra le grandi possono far sentire la loro voce.Ma il primo cronista della vicenda fu il contemporaneo Antonino Mongitore,
che ne parla nel suo"Diario",che Sciascia pone in
appendice alla Controversia.Un clericale reazionario che dà il peggio di sè nel descrivere
il funerale di Matteo Lo Vecchio,capo delle guardie,odiatissimo dai clericali che alla fine lo fanno assassinare:il cadavere fu accompagnato
da fischi,risate e burle,rifiutato anche dal cimitero dei poveri,alla fine fu denudato e gettato in un pozzo secco e ancora si trova lì,in compagnia,come soleva dire Sciascia,del cadavere dello stato......
maria: hai letto l'articolo che ti ho linkato, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.