bella sì, anzi bellissima, era quanto più ammiravo del popolo ebreo, la forza indomita e la capacità di non piegarsi alla forza buta e al dolore inflitto dal potente di turno.
un po'di quanto vorrei che ogni donna e uomo coltivasse nel proprio animo.
più che una condizione religiosa , tema che mi tiene lontana da ogni culto professato, ho sempre pensato a caratteristicche antropologiche che si plasmavano , questo sì, attraverso la cura di una religione necessaria per le fondamenta comuni, che unisse utilitaristicamente per millenni, un popolo sparso in tutti i continenti , giusto per non perdere la propria specifica identità .
ma questo articolo però, pur bellissimo, non risponde alle molte domande che oggi mi sovvengono.
perchè gli israeliani permettono di fotografare i propri figli mentre firmano i missili che daranno la morte ai propri compagni, perchè non spingono il loro primo ministro ad accordi di pace, perchè non protestano contro il borbandamento di ospedali, case, villaggi.
Noi , in italia, stiamo condannando, con le armi della polemica e della dialettica, un governo che abbiamo voluto fortemente, ma che adesso non approvviamo più in toto.
per noi essere di sinistra non significa perdere il senso della criticità , e lo stiamo dimostrando scrivendo ininterrottamente da un paio di settimane, sperando che l'opinione pubblica si formi e si domandi su quanto succede.
per un ebreo cosa significa questo governo israeliano?
un ebreo che si identifichi nella lettera ha il dovere di prendere le distanze da tale governo, perchè se lo rappresentasse, non potrebbe più dirsi membro di un popolo che ha nel suo dna il concetto di pace e conoscenza.
a meno che, questa lettera non voglia essere un mero messaggio autoreferenziale, in questo caso cadrebbero i presupposti per cui è stato scritto.
maria
"...la capacità di non piegarsi alla forza bruta e al dolore inflitto dal potente di turno".
Questa mi sembra una caratteristica dei palestinesi, decisamente.
ma che ce frega di quello che hanno saputo fare gli ebrei nel 70 d.C. e allora tutto quello che hanno saputo fare gli altri popoli? arabi, greci, romani e via elencando. a me la Edna sembra una matta e coi matti non si può ragionare ... temo il peggio
italico sicuramente sì, come tanti altri popoli, ma qui si parlava degli ebrei , ed è indubbio il grande apporto che molti ebrei hanno dato alla scienza e alla medicina, pur vagando per il mondo e perseguitato, gli errori che israele sta compiendo oggi, non può e non deve offuscare la genia sopravvissuta per millenni nei ghetti, ai pogrom, ai campi di concentramento e alle persecuzioni.
poi su quello che sta succedendo oggi , facciamo un ragionamento a parte per favore!
maria
Perchè pensare a un altro popolo quando si potrebbe avere un pò di amor proprio?
Quanti Italiani, dalle valli alpine alla sicilia sono emigrati e stati trattati come animali?
Eppure è a Roma che si fonda la culla della civiltà. Mi chiedo perchè questa prostrazione da destra a sinistra verso il popolo ebraico.
Il popolo italiano è stato emigrante, discriminato, in cerca di riscatto e talvolta lo ha ottenuto. Così come i popoli islamici, ebraici, africani (negli stati uniti intendo).
Però perchè dovremmo elogiare tanto un popolo che adesso, attualmente non è nè indifeso nè discriminato? All'atto pratico è così e mi attenderei una risposta argomentata se la previa censura non interviene.
Il popolo ebraico ci tiene alla sua appartenenza, così come dovremmo tenerci noi senza ululare all'antisemitismo se muoviamo qualche critica a israele (e il criticare l'infame operato di israele, non vuol dire essere antisemiti perchè dubito che l'essere ebrei combaci per forza con l'essere filo-israeliani).
italico, guarda che stai parlando con una nazionalista sfegatata, io sono orgogliosa della genia italiana, ma al di là dell'amor di popolo, qusto post parlava del popolo ebreo errante per millenni, eppur capace di mantenere , ovunque si trovasse, intatti gli usi, la particolare predilizione per gli studi, il mondo occidentale, solo recentemente ha divulgato alle classi più basse l'uso e l'accesso all'istruzione, uno zio del mio ex marito è morto che non sapeva nè leggere nè scrivere solo qualche anno fa, gli ebrei invece, nella loro comunità oltre a studiare i salmi scolarizzavano, tanto è vero che negli anni del fascismo e nazismo hanno continuato a scolarizzare i ragazzi attraverso una rete capillare loro interna.
quello che sta succedendo oggi è una pagina a parte, che merita attenta lettura e serie riflessioni, israele oggi è una nazione, come tale ha dei doveri e diritti verso tutta la comunità mondiale, adesso è il caso di darsi regole da cui non può e non deve esimersi.
maria