Nella Rete di Uma Thurman
di Lidia Ravera
Sulla copertina di Panorama campeggia Uma Thurman, lo strillo dice: «Cosa succede nel rapporto fra uomini e donne se anche Uma Thurman, una delle più belle attrici del mondo, cerca il compagno su Internet?». La domanda è interessante, ma quello che veramente attira l’attenzione è questo sconvolgente megagossip sulla Thurman. D’accordo, le agenzie di cuori solitari non sono più la soluzione estrema degli sfigati , però... che si rivolga ad esse addirittura la bellissima Beatrix di «Kill Bill»! Incuriosita ho acquistato il settimanale e sono corsa a leggere la “cover story”, pensando di scoprire “il o i fortunati” che hanno saputo sedurre chattando la mia attrice preferita, tanto da arrivare a un incontro, e che cosa è successo poi e come andrà a finire. Non ho trovato nulla naturalmente, la magnifica Uma era presente soltanto con una battuta, ripresa da La Stampa: «Se esistesse un’agenzia internet per celebrità, mi ci rivolgerei di sicuro». Grazie tante! Anch’io se ci fosse un sito che mette in relazione scrittori e scrittrici di tutto il mondo scopo relazione epistolare vivificante e scambio poetiche e nevrosi creative, mi iscriverei con entusiasmo. Ma non vale. Cioè: il bello dell’incontro in rete dovrebbe essere proprio la sorpresa, il contatto fra diversi, la riproduzione di una vastità del mondo che nessuno ha più voglia o tempo di affrontare. Comunque, il dato emerso dall’inchiesta di Panorama è interessante: «Le italiane tra i 18 e i 48 anni registrate sui portali dell’amore sono già un milione e mezzo. La rete sembra ormai aver preso il posto del locali cult dell’abbordaggio». È l’età, quella che stupisce. I 48 anni come limite superiore (credevo che la difficoltà a trovare un nuovo compagno crescesse dai 50 in poi) e il limite inferiore che non è 40 ma 18. Vuol dire che ventenni e trentenni hanno bisogno di passare per distanze elettroniche a scopo accoppiamento? E l’università? I gruppi? Le vacanze? Le associazioni? Che succede: non c’è più contiguità, spazi da condividere, esperienze comuni? Ciascuno a casa sua, collegato e solitario, tesse una ragnatela di autoritratti. Sarebbe bello se, per rimorchiare in rete, italiani e italiane imparassero a scrivere. È una motivazione forte, no? Sarebbe bello se riuscissero a risalire gli abissi dei condizionamenti scolastici e impararssero a formulare pensieri. Una ragazza bruttina ma dotata per la prosa avrà più chances di una velina zoticona? Forse no, però non spenderà una lira: l’iscrizione , quasi in tutti i portali, è gratuita per le donne, mentre gli uomni pagano. Come nelle vecchie balere: le femmine gratis perché fanno parte del piacere del maschio pagante, come la birra e il panino. Comunque per i 24 mila utenti che si iscrivono quotidianamente e «per milioni di internauti italiani il dating on line» è, fondamentalmente, un modo per far prima, per sbrigarsi, per velocizzare. In un mese puoi avere dieci contatti e tre “tete-à-tete”... in quattro settinmane si arriva alla stretta di mano. Segue ristorante e poi “live party”. La cosa buffa è che il 67% dei frequentatori dei portali da rimorchio non aspira ad una sana avventuretta rapida e indolore, no no, aspira addirittura all’amore.
Se questa è la tendenza nel mondo occidentale forse ha ragione Giovanni Sartori che mette in discussione, sul Corriere della Sera, l’indagine di quella Università americana secondo cui «Noi - noi genere umano - stiamo diventando non solo più longevi, più alti, più belli. Ma anche più intelligenti» . «Il concetto di intelligenza», scrive Sartori che è, in effetti, un uomo intelligentissimo, «sfugge quasi più di ogni altro al nostro intelligere». Lui ne dà una definizione folgorante. «Una persona è intelligente se sa riconoscere e apprezzare l’intelligenza di un altro». Questo riconoscimento consente la trasmissione del sapere. Secondo Sartori «la rivoluzione giovanile (o giovanilista) del ‘68 ha interrotto la trasmissione culturale fra il passato e il presente» . E questo ci ha resi tutti un po’ più stupidi.
Chattando chattando si invertirà la tendenza? Mah...
Mah, non ho capito nulla; saranno il caldo e la stanchezza.
Però resto connesso, hai visto mai che Uma...
un bel' 'sticazzi, ce lo voliamo mettere?
e anche una "g" ogni tanto...
Amo Uma Thurman.