D’Alema e quella foto «sproporzionata»
di Alon Altaras
Quando si tratta di politica estera non bisogna essere sentimentali, anche quando si commenta una foto riguardante la politica estera italiana degli ultimi giorni. Mi piacerebbe analizzare con i lettori dell'Unità il danno procurato dal ministro degli affari esteri italiano che cammina a braccetto con un parlamentare Hezbollah. Il danno, dicevamo, non è per Israele, bensì per la politica estera italiana e la sua credibilità. Cosa farà Massimo D'Alema quando incontrerà Zippi Livni, ministro degli affari esteri israeliano? Le dirà: nonostante io vada a braccetto con esponenti di Hezbollah, sono equidistante? Come potrà l'Italia ricoprire un ruolo in Medio Oriente se un esponente di spicco del suo governo sceglie per le sue passeggiate a Beirut parlamentari di dubbia provenienza? Hezbollah - e questo merita una ripetizione - è una organizzazione terroristica e se ha seggi in parlamento poco importa, come sanno italiani e tedeschi che conoscono la storia del XX secolo. Hezbollah è filosiriana e i siriani hanno praticato assassini mirati contro la democrazia libanese. Non c'è niente che vada a braccetto con la milizia sciita dell'Iran che sta nel Sud del Libano.
Uno dei concetti che caratterizzano uno stato moderno è quello della «violenza legittima», mi sembra l'abbia coniato il grande studioso Hernest Gellner: in uno stato la violenza è legittima, sta nelle mani della polizia e dell'esercito. Hezbollah non è né polizia né esercito libanese, soltanto un partito parlamentare dotato di milizia armata finanziata da due paesi che come programma politico prioritario hanno la distruzione di Israele.
Come i lettori di questo giornale sanno, chi scrive è israeliano. Confesso che anche se Massimo D'Alema fosse andato a braccetto con il sindaco di Haifa non avrei apprezzato questo gesto, perché politica estera e politica in generale non si fa con gesti clamorosi, ma con un lavoro paziente e una non superficiale conoscenza della realtà, in questo caso una realtà tra le più complesse del pianeta.
A seguito della foto sono arrivate dichiarazioni della Farnesina che risuonano strane alle orecchie di chi in Medioriente ha vissuto più di quarant'anni: «Hezbollah ha vinto, si è rinforzato, la sicurezza di Israele non ha guadagnato niente da questa guerra» e così via. Mentre leggo queste dichiarazioni l'esercito libanese prende il posto di Hezbollah, e questo già mi sembra un cambio importante. L'arrivo dei caschi blu, anche di paesi musulmani, mi sembra un altro vamntaggio della nuova situazione e se Nasrallah e i suoi deputati vogliono girare armati di missili o propaganda, non fanno paura: basta che facciano lontano dal confine a nord di Israele. In poche parole, quella era una foto sproporzionata. Non ci voleva.
Che dirà Zippi Livni al mondo? Molto poco temo.
Traduzione di Alon Altaras, lui sì abbastanza opaco nelle comunicazioni: D'Alema quel sopralluogo a Beirut non lo doveva fare, dare attenzione alle conseguenze dei bombardamenti sulla popolazione libanese va contro gli interessi israeliani, prego non dare loro corda.
Le polemiche non si fanno sulle foto naturalmente, ma sulle prese di posizione.
sono d'accrodo con Antonio, il commento di Altaras è molto diparte, e anche fuori luogo nel senso che vuol parlare di politca estera, ma chi lui, che implicitamente si allinea perfettamente con i signori della guerra, e non vede l'ora di poter attacare l'iran e la siria. Ma finiamola una buona volta con questi commenti fuori luogo, "ci difendiamo dai terroristia dai fascisti, la siria l'iran, le organizzazioni teroristiche,..." basta, devo dare atto a D'Alema che il suo condurre gli eventi si traduce in un non allineamento, adesso mi aspetto un altro segnale cioè non mandare nessun soldato nella forza onu, e speriamo continui così come credo
onebloger il fatto che al 19 di agosto siamo rimasti praticamente solo noi a infervorarci nei commenti argomento ho paura che dica qualcosa di poco lusinghiero sulla nostra vita sociale :)
Forse facciamo prima a trovarci per una pizza tra i pochi superstiti rimasti.
Non sarebbe un cattiva idea, comunque credo che entro la fine della prossima settimana rientreranno tutti dalle ferie
Nel Nome di Ritvan l' Intelligente, lo Spiritoso, l' Acutissimo:
;-)
Ma la Storia di Israelpalestina ;-) inizia sempre nel 1948 ?
Voglio fare come il vostro Idolo Maurizio Blondet:
....Il Gran Muftì di Gerusalemme, come è appurato da Massimo Cacciari che aderisce alla Setta Giudaica Adelphi della Dissoluzione perché ha detto che il Papa deve smetter di fare il Katechon, era un Agente del Mossad che per conto del Likud e dopo aver letto il Talmud si spacciava per Musulmano per fare il gioco dei Sionisti che hanno inventato il Nazismo e la Shoah perché Erez Israel potesse conquistare il Mondo attraverso l' Egemonia delle Lobby.... L' altro giorno per strada ho pestato la merda del cane di una Signora Ebrea:.....E' stato sicuramente un Complotto Sionisto-Demo-Pluto-Giudaico-Talmudico-Likudico-Mossadico-Massonico ! Antisemita io ?!?! Sono Cattolico e seguo la Dottrina di Cristo Gesù, messo a morte dal suo Popolo al Servizio dell' AntiCristo...C' ho scritto sopra un Libro Intero per dimostrarlo !
;-)
Spiacente ma ogni tentativo di assimilare Resistenza Emiliana e Guerriglia MedioOrientale è falso e offensivo:
I miei nonni antifascisti non ci pensavano minimamente a mandare i miei genitori, allora sotto i 5 anni, imbottiti di esplosivo in Germania a far strage di civili sui bus al bercio di "Stalin è Grande" !!!
Perché ?
www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo/post-comunismo/vecchi_militanti.html
Grande Messori, impeccabile !
Davide
Il problema delle vacanze è che diminuiscono i commenti e queli dementi con link da crociata del c. tipo eternalfreedom hanno più risalto.
Senti, Orfanello dell' URSS adottato dal Fondamentalismo Islamico...Ricoradti dei Kompagni Tauhdei e di Khomeini !
;-)
Khomeini era l'idolo di Panella di LC, ora velina dei neocon. O mi sbaglio?
Citare due nomi presi dal catechismo di Arcore è un po pochino per argomentare, rischi di vederti rispondere con i nomi di Aloysius Stepinac (http://www.fisicamente.net/index-405.htm) e di Pio Laghi (http://www.vientosdelsur.org/editoit1.htm).
L'intervista completa a D'Alema è qui: vale almeno una lettura, dopotutto è il responsabile della nostra politica estera e l'Italia in questo momento è rimasta col cerino in mano e si trova a fare da capofila delle posizioni europee.
Accanto a una serie di cappellate e di dichiarazioni scontate (puntare sugli arabi moderati, Abu Mazen, Mubarak), dice qualche cosa significativa rispetto ai rilievi di Altaras.
Per esempio non dice da nessuna parte che Hezballah avrebbe vinto (come invece fa l'Economist e un pezzo della stampa internazionale).
Poi in risposta alla questione del monopolio della forza dichiara:
«Questo è un punto cruciale per il governo del Libano. Perché non c'è governo democratico senza il monopolio della forza. Il premier Fuad Siniora mi sembra determinato e deve avere il sostegno della comunità internazionale. Il disarmo, oltretutto, è previsto da un accordo infralibanese. Quindi noi andiamo lì ad aiutare il Libano a fare ciò che aveva deciso di fare. Non è un'imposizione esterna»
Sul problema di non trascurare le ragioni di Israele, quasi replicando a Colombo, ammette candidamente una cosa verissima:
«In generale credo che si debba uscire dalla discussione su chi sta con Israele e chi no: tutti stiamo con Israele.»
Tutte le nostre considerazioni, anche quelle critiche, partono comunque essendo dal lato di Israele, il che dovrebbe far riflettere chi parla di un atteggiamento sbilanciato.