Lo sceicco Nasrallah nuovo Saladino delle masse arabe
di Umberto De Giovannangeli
Giovane, ambizioso, capace di tenere insieme l'anima guerrigliera e quella sociale del Partito di Dio. Fedele ai dettami dell'Islam radicale ma anche attento a imprimere una svolta modernizzate alle poliedriche attività del movimento sciita. Esalta l'eroismo degli «shahid», i martiri della «resistenza all'occupante sionista» e tratta con le altre componenti libanesi i posti di potere all'interno del primo governo post protettorato siriano.
È tra i prediletti della guida spirituale dell'Iran teocratico, l'ayatollah Ali Khamenei, ma è anche ricevuto con gli onori di un capo di Stato dal «laico» presidente siriano Bashar el-Assad. Le istanze religiose s'intrecciano nel suo agire politico-militare con l'irredentismo nazionalista. Israele lo annovera tra i suoi nemici mortali, gli Stati Uniti lo considerano il capo di una delle più potenti organizzazioni terroristiche mediorientali, ma nel 2000 il moderato Financial Times gli ha dedicato una biografia intitolata: «Un guerrigliero con fascino». È sheikh Sayyed Hassan Nasrallah, 46 anni, leader di Hezbollah, uno degli uomini da cui dipende il futuro di pace o di guerra in Medio Oriente. La famiglia di Sayyed Hassan Nasrallah è originaria del villaggio di al-Bazouriyah, nel Sud Liban. Sayyed vede la luce e cresce nel quartiere «al-Karanteena», uno dei più poveri e degradati della periferia orientale di Beirut. Quando scoppia la guerra civile in Libano, nell'aprile 1975, la sua famiglia ritorna ad al-Bazouriyah.
Nonostante la sua giovane età, viene nominato ufficiale del movimento sciita Amal. È l'inizio di una inarrestabile carriera politica. Nel 1979 viene nominato rappresentante politico per la regione di al-Biqaa e membro del politburo di Amal. Tre anni dopo, nel 1982, insieme ad un gruppo di ufficiali e di quadri, Nasrallah si separa da Amal per «insanabili divergenze» con i dirigenti politici del movimento riguardo al modo di rispondere agli sviluppi politici e militari conseguenti all'invasione israeliana del Libano. Per Sayyed Hassan Nasrallah inizia la scalata ai vertici del Partito di Dio.
Dopo la morte del leader di Hezbollah, Abbas al-Musawi, ucciso insieme alla moglie e alla figlia da un missile Helfire israeliano, nel febbraio del 1992, Nasrallah diviene segretario generale di Hezbollah. La sua leadership coincide con l'espansione della presenza del movimento nel Sud Libano, e con l'accentuazione della resistenza armata alle forze di occupazione israeliane. Con Nasrallah, Hezbollah diviene sempre più uno Stato nello Stato libanese, capace di coniugare lotta armata e assistenza sociale, guerriglia e partecipazione alla vita politica libanese, Corano e patriottismo. Hezbollah cresce nel numero dei militanti e nei consensi elettorali. Il «martirio» entra nella sua sfera affettiva nel settembre 1997, quando il suo primogenito, Muhammad Hadi, viene ucciso durante un conflitto a fuoco con le forze israeliane a Jabal al-Rafei, nel Sud Libano. Il resto, è storia recente.
Quando nel maggio del 2000 il primo ministro israeliano Ehud Barak decide il ritiro di Tzahal dal Sud Libano, Nasrallah si proclama vincitore del potente esercito israeliano e i suoi miliziani vengono acclamati come «eroi della resistenza». Guerriglia e politica. Hezbollah non smobilita le sue milizie armate ma al tempo stesso partecipa a tutte le elezioni, politiche e amministrative, che rimodellano gli equilibri di potere in Libano. Nei giorni della «Primavera di Beirut», marzo 2005, porta in piazza un milione di sciiti. Sei anni dopo, sheikh Nasrallah è tornato a sfidare Israele e a imporre la sua leadership all'interno dell'Islam radicale. I suoi miliziani hanno tenuto testa a Tzahal, il mondo deve fare i conti con lui. Israele lo considera il primo nella lista dei capi terroristi da eliminare, intanto per le masse arabe e musulmane è divenuto il «nuovo Saladino». Sulle macerie del Libano, Sayyed Hassan Nasrallah ha costruito le sue fortune.
Hezbollah diviene sempre più uno Stato nello Stato libanese, capace di coniugare lotta armata e assistenza sociale, guerriglia e partecipazione alla vita politica libanese
un po' come la mafia qui, insomma
La mafia nel 1943 ha spianato la strada agli invasori americani e molti padrini sono sbarcati insieme ai soldati a stelle e strisce. Gli Hezbollah hanno lottato contro gli invasori sionisti, cacciadoli a calci nel sedere!!!!
seee, vabbè
Perfetto MM, come al solito, l'articolo de "l'unità", non è obiettivo, infatti: in Italia Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, L’Unità (e in parte anche Liberazione) sono legati alla causa filo-israeliana da editori, direttori, editorialisti, ecc. Quindi, sono palesemente e schieratamente a favore di Israele e delle sue scelte. Così come, spesso, e neanche poi tanto velatamente, sono anti-arabi e anti-islamici. (Alcuni quotidiani, nel periodo precedente a Ferragosto hanno titolato a caratteri cubitali: “Maxi retata di 40 terroristi islamici”. Come si è saputo subito, si trattava di piccoli delinquenti e di persone con permessi di soggiorno scaduti, e non di terroristi).
Questi giornali fomentano una campagna di terrorismo psicologico a discapito delle persone di fede musulmana.
se vuoi leggere il resto:
http://www.infopal.it/det.asp?id=1818
onebloger hai rotto i coglioni, tu e i camerati tuoi andate a fare i nazisti sul sito di blondet
Notizie dal mondo all'incontrario: si stanno facendo accurate ricerche per stabilire chi è peggio tra Mafia e Hezbollah. Una questione di capitale importanza. Sebbene non nel mondo reale.
Gli Hezbollah sono libanesi sciiti che fanno la guerra ad Israele per conto terzi e non c'entrano nulla con i Palestinesi e la loro causa.
Se non ci fossero gli Hezbollah, probabilmente gli Israeliani avrebbero lasciato da un pezzo i brandelli di territorio libanese che occupano e non avrebbero mai bombardato il Libano.
Bhe il paragone con la mafia non è completamente fuori luogo. La mafia, anzi le mafie delle origini svolgevano anche una funzione di autotutela e di organizzazione per fasce della popolazionazione emarginate, anche culturalmente, dall'unificazione e rimaste trovatesi senza rappresentanza politica.
In quelle situazioni in cui lo stato latita e non riesce ad essere presente su tutto il territorio, in quelle in cui è debole e autoritario allo stesso tempo, in cui una diseguale composizione sociale e una recente unificazione sono causa di equilibri instabili, si vede l'emergere di strutture dal basso che occupano gli spazi lasciati vacanti dallo stato e per forza di cose entrano in competizione con esso. Non è l'Italia un'eccezione, non lo è il Libano, non lo sono o lo sono stati mille altri posti che non hanno la fortuna di godere di un assetto statale consolidato, cosa peraltro che chi ce l'ha spesso se l'è guadagnato nel corso dei secoli e a forza di spargimenti di sangue e pugno di ferro delle monarchie.
Perciò proprio un paese come l'Italia, che è stato per secoli in balia dei capricci di piccoli centri di potere in competizione tra loro o del disegni delle potenze straniere, e che se appena appena fossimo un po' meno ricchi si troverebbe presa in una guerra civile tra imprenditori secessionisti e tangentari del nord ed aristocrazie malavitose del sud, dovrebbe avere qualche ragione in più e qualche altezzosità in meno per comprendere una situazione come quella del Libano.
Comunque la differenza con le nostre mafie è che qui le radici ce le hanno avute fin dal principio nel brigantaggio (e correggetemi se sbaglio), mentre là sono un partito politico è un'organizzazione sociale, oltre che naturalmente una milizia, alla luce del sole.
antonio, alla luce del sole c'è anche cosa nostra, stanne certo.
non si candida ufficialmente alle elezioni ma siede negli organismi rappresentativi.
sul territorio è molto noto chi è chi.
la mia non era una battuta. conosco i polli di casa mia, e le frasi di de giovannangeli (che, ne soo certo, l'ha fatto apposta cercando di indurre surrettiziamente questa impressione nel lettore: e ha fatto bene, secondo me) mi hanno portato immediatamente questa immagine in testa.
la mafia dà molti aiuti alle popolazioni locali.
quando c'è un problema da risolvere vai da loro, mica dai cc.
non è un'opinione.
Moreno: in questo report preliminare sulla guerra di un think tank statunitense specializzato in questioni strategiche, si sostiene che nelle stesse fila dell'IDF la convizione prevalente è che Hezballah agisca su impulsi e motivazioni propri, benché sicuramente sostenuto da Siria e Iran. Riporto il brano (pag. 15/16):
One key point that should be mentioned more in passing than as a lesson, although it may be a warning about conspiracy theories, is that no serving Israeli official, intelligence officer, or other military officer felt that the Hezbollah acted under the direction of Iran or Syria.
It was clear that Iran and Syria conducted a massive build-up of the Hezbollah’s arms over a period of more than half a decade, that Iranian 747s routinely offloaded arms in Syrian airports, and that Syria provided trucks and shipped in arms and armed vehicles through the north and across the Bekaa. Iran did have advisors—evidently from the Al Quds force present with the Hezbollah—and some of their documents were captured, although Syrian advisors evidently were not present.
The issue of who was using whom, however, was answered by saying all sides—the Hezbollah, Iran, and Syria were perfectly happy to use each other. Israelis felt Nasrallah had initiated the Sheeba farms raid on his own and that Iran and Syria were forced to support him once Israel massively scalated. Israeli officials did not endorse the theory that Iran forced the Hezbollah to act to distract attention from its nuclear efforts.
This does not mean that Iran and Syria had no influence or control. Syria could certainly have halted supp-ly at any time. Iran set up a rocket and missile targeting and control center for the Hezbollah and may well have retained control over the Zelzal in any effort to preserve an eventual nuclear option or limited Israeli retaliation. The nature of meetings between commanders and officials from all three sides was described as uncertain, as was the exact role of the Hezbollah-Iranian-Syrian intelligence center that
began to operate in Damascus during the war.
Rotafixa ti ho preso molto sul serio e mi è capitato di pensarci anch'io, in particolare cercando di inquadrare a suo tempo hamas: uno si rifà per approssimazione alle cose che ha già presente.
Se la genesi specifica di cosa nostra e delle altre nostre mafie è tutta particolare, le condizioni più generali in cui possono nascere queste organizzazioni semiclandestine non sono affatto eccezionali. Basta buttare lo sguardo per ogni angolo del mondo, dal Sudamerica all'Asia, e scovare numerosi casi in cui una minoranza politica o etnica si batte con un governo centrale per ottenere un riconoscimento.
Non tutte queste situazioni si concludono come per la mafia, ce ne sono alcune in cui le forze in competizione col governo conquistano il potere o vengono cooptate e integrate, o altre in cui queste si perdono su una strada sanguinaria di guerriglia ad oltranza.
Per il Libano tutto questo si gioca sullo sfondo di una composizione etnica/religiosa che più varia non si può, di equilibri che stanno in piedi non si sa come e di un intervento pesante di potenze straniere (Siria, Israele, Francia, Stati Uniti, Iran) che cercano di manovrare a proprio vantaggio le pedine interne. E gli sciiti in tutto questo erano un attore minore fino all'invasione israeliana, pur costituendo la maggioranza. Anzi il fatto che gli sciiti se ne stessero con le orecchie basse, tanto in Libano quanto in Iraq, è stata fin'ora una delle condizioni su cui si reggevano gli equilibri di potere.
Ora, qui non mi interessa difendere le ragioni di HezbAllah, né tanto meno di cosa nostra o della 'ndrangheta, ma quelle del Libano sì, e come nazione che forse avrebbe tutti i mezzi di debellare le mafie ma non ci riesce, forse dovremmo avere più modestia nel giudicare un paese in cui una milizia extra-parlamentare (per quanto concerne il suo braccio armato), legata alla maggioranza della popolazione, svolge nel paese dopo il ritiro dell'esercito siriano, l'unica funzione di deterrenza di fronte agli israeliani.
E mentre le nostre mafie o strutture come l'ETA sono cartina di tornasole di problemi più seri, ma sono rese superflue e nessun modo giustificabili in stati ricchi e prosperosi come il nostro, organizzazioni analoghe in altri paesi meno fortunati hanno motivazioni più sostanziali dietro la loro esistenza.
Liquidare come "stato nello stato" il problema libanese o burlarsi della loro incapacità di eliminare le milizie quando per queste cose rischiano seriamente la guerra civile è un modo arrogante di vedere le cose da parte di un paese come il nostro che di mafie, trame torbide dello stato, intromissioni dall'esterno, terrorismo e stragismo ne ha visto a sufficienza.
Un po' più di capacità di guardare oltre la superficie, non dico a te personalmente ma in generale a tutti noi, non guasterebbe.
E poi aggiungo come osservazione: uno stato come Israele che anche solo nella sua componente ebraica ha al suo interno differenze sociali e di provenienza notevoli, se non avesse la costante giustificazione della minaccia interna, non dovrebbe anche lui fronteggiare problemi di coesione mica da ridere?
C'è chi dice che da molti punti di vista il Libano è il più simile tra gli stati mediorientali a Israele. Un po' più di capacità di comprensione delle similitudini e delle magagne comuni tra tutti noi non guasterebbe.
"la costante giustificazione della minaccia esterna" non "interna" :)
berja: NON sono camerata, NON sono antisemita, soprattutto NON sono di destra, un conto è essere antisemita per una causa ideologica (non è il mio caso te lo assicuro), un altro è non riconoscere la politica di un governo sia esso nazionale che internazionale, ed in questo caso non condivido nemmeno una virgola sia dell'amministrazione bush, sia del governo holmert, sia di tutti quei governi che dietro questi si sono accodati.
Se lo vuoi capire bene, ti prego di non offendere perchè io non ti ho offeso, inoltre se io condivido certe tesi che sicuramente circolano nel mondo destraiolo, è perche il mio intedimento è solamente quello di criticare chi governa certe nazioni e non i suoi abitanti.
Vorrei proprio conoscere com'è fatto uno che, a parte le altre assurdità che dice in continuazione, arriva a sostenere che Liberazione sia legata alla causa Israeliana. Ovviamente perchè editori o giornalisti sono ebrei (di grazia chi sarebbero in Liberazione?). Sottolineo che l'accusa della doppia fedeltà rivolta agli ebrei è stata una delle basi dell'antisemitismo nazionalista.
Vorrei proprio conoscere, dicevo, dove viva, cosa legga, cosa mangi, cosa fumi, uno che sostiene queste cose. In questo caso la considerazione non nascevano da valutazione dei giornalisti su Israele ma da un ritratto parecchio edulcorato su hezbollah, nella visione binaria di una mente grezza il giudizio negativo su una parte si puo' tradurre nel giudizio positivo sull'altra.
E' invece impossibile commetare i post di mm senza scadere nella volgarità.
daniele:
http://www.infopal.it/det.asp?id=1818
sei un giornalista di liberazione?
Ma come sei messo? Riporti le affermazioni di un sito estremista (come se io ti riposrtassi informazione corretta dall'altra parte) e lo prendi per oro colato negando l'evidenza di fatti.
Israele è stato attaccato, miliziani hezbollah sono penetrati in territorio Israeliano hanno rapito due soldati e ucciso altri tre. Questo su un confine tranquillo su cui non succedevano incidenti significativi da quando Israele si era ritirta (in cambio di pace) nel 2001. Oltre a quetso attacco, prima che Israele rispondesse sono piovuti sul territorio israeliano decine di razzi, questi sono i fatti.
Ragioniamo sui razzi, Hetzbollah ne ha sparati oltre 3000 uccidendo poco meno di 100 persone. Un razzo è uno strumentio di aggressione che non ha alcuna finalità militare, visto che è altamente impreciso, ma unico obiettivo è colpire i civili. Al di la di tutte le macrscopiche evidenze idologiche e storiche, come si fa a definire movimento di resistenza e liberazione un'organizzazione paramilitare che dispone di un tale arsenale?
Detto questo è legittimo (anche se io lo condivido solo in parte) criticare Israele sull'eccesso di reazione, non mi sembra legittimo nel consesso di persone un minimo pensanti e informate, che chi lancia razzi su un paese vicino nascondendosi tra i civili sta lottando contro l'invasore. Ripeto la domanda chi sono gli ebrei di Liberazione che porterebbero quel giornale (che sull'argomento mi fa schifo e di cui non sono certo un giornalista) su posizioni filoisraeliane? Senza questa risposta l'affermazione (anche il solo riportarla) è una falsità antisemita che afferma subdolamente il controllo ebraico della società (non vi ricorda niente?).
veramente hezbollah ha rappresentanza politica in parlamento e pure due o tre ministri nel governo libanese...
non e' "legata alla maggioranza della popolazione" ma legata ad una maggioranza della maggioranza, molto risicata peraltro (in libano i mussulmani sono circa il 55% della popolazione, di questi la maggioranza sono sciiti, il che equivale a dire che hezbollah si e' autonominata rappresentante di circa il 25-30% della popolazione libanese).
i mussulmani sciiti sono, generalmente, i cittadini piu' poveri che hanno patito maggiormente per la guerra civile prima e per le invasioni israeliane poi, da questo discende il fondamentale apporto economico dell'assistenza hezbollah (un vero welfare in paesi in cui il welfare manco lo vedi da lontano), dalla fine degli anni '90 hanno anche cominciato a distribuire aiuti alle altre componenti della popolazione libanese inducendo tra l'altro una massiccia conversione allo sciismo (a panza piena si ragiona meglio) e creando un'immagine di hezbollah quale difensore del popolo e della patria (hanno quasi completamente prosciugato i consensi nei confronti delle varie formazioni comuniste loro alleate).
hezbollah, insomma, e' veramente un grosso esempio di efficenza politica, non sara' facile averne ragione in poco tempo e soprattutto con azioni dissennate come la guerra dei giorni scorsi.
forse dovremmo avere più modestia nel giudicare un paese in cui una milizia extra-parlamentare (per quanto concerne il suo braccio armato), legata alla maggioranza della popolazione, svolge nel paese dopo il ritiro dell'esercito siriano, l'unica funzione di deterrenza di fronte agli israeliani.
"Israele è stato attaccato, miliziani hezbollah sono penetrati in territorio Israeliano hanno rapito due soldati e ucciso altri tre. Questo su un confine tranquillo su cui non succedevano incidenti significativi da quando Israele si era ritirta (in cambio di pace) nel 2001"
Baggianate, riporto i rapporti Unifil dal 2001 a oggi che avevo già riportato in un post qualche giorno fà. Un po' lungo da leggere ma sicuramente interessante per capire chi da anni viola i confini e per capire come Israele NON voglia nessun tipo di pace.
Rapporto Unifil periodo 21 luglio 2001/16 gennaio 2002:
«Le violazioni aeree israeliane della linea blu sono continuate su base quasi quotidiana, con penetrazione in profondità nello spazio aereo libanese. Queste incursioni non sono giustificate e causano grande preoccupazione alla popolazione civile, specie i voli a bassa quota che rompono la barriera del suono sopra gli abitati. Queste violazioni aeree proseguono, nonostante rimostranze alle autorità israeliane siano state presentate più volte da me, da altri alti funzionari delle Nazioni Unite e da alcuni governi interessati».
Rapporto Unifil periodo 17 gennaio 2002/12 luglio 2002:
«Incursioni ingiustificate israeliane dal cielo nello spazio sovrano del Libano sono continuate quasi ogni giorno per la maggior parte del periodo, spesso generando il boom sonico. Nella seconda metà di aprile, è emersa una tendenza per cui gli aerei sorvolavano il mare e penetravano nello spazio aereo libanese a nord dell’area di operazioni Unifil, evitando così osservazioni e verifiche diretta da parte dell’Unifil. In gennaio Hezbollah ha cominciato a rispondere ai sorvoli con fuoco anti-aereo. Questa attività continua ancor oggi. In diverse occasioni i proiettili hanno superato la linea blu».
Rapporto Unifil periodo 13 luglio 2002/14 gennaio 2003:
«Sporadiche violazioni israeliane dello spazio aereo libanese, con periodiche interruzioni di attività seguiti da improvvisi crescendo per diversi giorni. In due casi a novembre i sorvoli israeliani hanno superato per quantità ogni precedente registrazione dal ritiro di Israele dal Libano meridionale nel maggio 2000. Molte di queste violazioni sono penetrate in profondità nel Libano, spesso generando boom sonici sopra gli abitati. Il modus operandi segnalato nel mio precedente rapporto è continuato, con gli aerei che volano sul mare e penetrano nello spazio libanese a nord dell’area operativa Unifil, così evitando l’osservazione diretta».
Rapporto Unifil periodo 24 luglio 2003/19 gennaio 2004:
«Sono continuate le ricorrenti incursioni aeree israeliane nel Libano. Il numero si è ridotto a tratti, ma periodi di attività scarsa o nulla sono stati invariabilmente seguiti da una intensificazione dei voli. […] Hezbollah ha continuato a reagire».
Rapporto Unifil periodo 21 gennaio 2004/21 luglio 2004:
«Un ciclo di scambi di tiri attraverso la linea blu è cominciato il 5 maggio. Israele ha compiuto oltre venti missioni aeree sul Libano, molte delle quali hanno prodotto boom sonico. Hezbollah perciò ha risposto con varie raffiche di anti-aerea». «Le incursioni israeliane sono state nel complesso meno frequenti che in passato, ma notevoli per l’intensità e il gran numero di apparecchi impiegati. Gli ufficiali israeliani sostengono che sorvoleranno ogni volta che Israele lo riterrà necessario. Come in passato, gli aerei israeliani sono penetrati in profondità […] boom sonici su aree popolate […] voli dal mare […] evitando l’osservazione diretta […].»
Rapporto Unifil periodo gennaio 2005/luglio 2005:
«La violazione della linea blu è continuata negli ultimi sei mesi, per lo più sotto forma di violazioni ricorrenti dello spazio aereo libanese da parte di caccia, elicotteri e droni israeliani […] boom sonici […] in profondità […] ogni volta ritenuto necessario […].»
Rapporto Unifil periodo 22 luglio 2005/20 gennaio 2006:
«La forza aerea israeliana ha violato lo spazio aereo libanese in varie occasioni nel periodo […] a novembre i sorvoli con caccia, elicotteri e veicoli senza pilota o droni sono stati numerosi e particolarmente intrusivi e provocatori […] nessun caso di fuoco anti-aereo Hezbollah che abbia attraversato la linea blu».
Rapporto Unifil periodo 21 gennaio 2006/18 luglio 2006:
«Incursioni aeree israeliane persistenti e provocatorie […] grave preoccupazione […] una riduzione nel numero delle incursioni ad aprile ha portato a un’atmosfera di relativa calma, ma la tendenza si è rovesciata in maggio»
http://www.un.org/Depts/dpko/missions/unifil/unifilDrp.htm
Daniele: lanci accuse come se avessi partecipato al lancio dei missili di cui hai citato, uso questa frase perchè secondo il tuo metro di misura questa è la massima offesa che si può fare ad una popolazione, non è mia intenzione offendere, ma hai criticato in modo unilaterale, Hetzbollah ha attaccato, Israele si difende giustamente (questo è il senso del commento).
A questo proposito, non sei al corrente dei malumori, che appena si intravedono perchè censurati dall'informazione ufficiale o riportati inmo ridimensionato, di una larga parte di popolazione Israeliana, e dei riservisti che criticano aspramente il governo holmert, non li hai sentiti.
Le mie convinzioni, soggettive, le ricavo pesando le notizie che leggo, da fonti opposte, sia dai giornali oggetto della discussione sia dai siti estremisti a tuo dire, dopo se mi faccio un idea che è opposta al tuo modo di pensare, mi fa piacere se ne discutiamo in modo civile, mi fa meno piacere se vengo accusato e attaccato.
Nell'intervento che ho riportato da InfoPal tra parentesi veniva citato "e in parte anche Liberazione", non prendo per oro colato ciò, verificherò in questi giorni.
Ma la cosa importante, secondo me, è il tuo modo di evidenziare le persone, ti consiglio di evitare anche in futuro di usare, in modo dispregiativo, il termine "ebreo", perchè se continui ad usarlo in questo modo mi fa pensare che in fondo se proprio tu un antisemita.
Spero di ricevere una risposta civile, in modo da discutere le nostre opposte convinzioni senza offese grautite.
bel modo di mascherarsi, onebloger.
poi accusi gli altri di essere antisemiti.
non credo tu possa meritare una risposta "civile"
Spero di ricevere una risposta civile
A forza di utilizzare il termine antisemitismo (ed i suoi derivati) ad ogni piè sospinto finirete con il banalizzarlo.
e' inutile cercare di interporre argomenti razionali all'antisemitismo che Lenin chiamava "il socialismo degli imbecilli".
pero' nelle cazzate c'e' un fondo di verita', e' in atto una grossa operazione di conformismo sulle questioni mediorientali; in rifondazione si sono accorti che hanno di appoggio incondizionato alla causa palestinese con poca informazione pochissimo dibattito hanno portato vaste fasce del loro elettorato ad una sorta di antisemitismo inconsapevole.
che cosa hanno fatto a questo punto? autocritica? NO!
hanno fatto il classico voltafaccia staliniano e sono diventati tutti sedicenti amici di israele e del popolo ebraico visti anche i vantaggi che hanno ricavato a fingersi grandi amici di israele quelli di an.
percui che gli ebrei complottino per questo o per quello e' un'antica ed enorme cazzata, ma che ci siano un sacco di zozzoni in malafede che vogliono mostrarsi grandi amici degli ebrei e' una realta' conclamata.
Ripeto la domanda chi sono gli ebrei di Liberazione che porterebbero quel giornale (che sull'argomento mi fa schifo e di cui non sono certo un giornalista) su posizioni filoisraeliane? Senza questa risposta l'affermazione (anche il solo riportarla) è una falsità antisemita che afferma subdolamente il controllo ebraico della società (non vi ricorda niente?)
A Paquero: Il tuo pregiudizio ideologico non ha limiti. Non ti accorgi di cadere nel ridicolo sostenendo che il lancio di razzi su Israele era legittimato perchè dopo il ritiro gli Israeliani sorvolavano ogni tanto il sud del Libano? A seguito del ritiro dalla fascia di sicurezza il governo libanese avrebbe dovuto disarmare Hezbolllah, cosa che non ha mai fatto per cui Israele mandava aerei a perlustrare il sud del libano, e aveva ben ragione di farlo visto che gli Hetzbollah stavano ammassando, con l'aiuto dell' Iran e della Siria, migliaia di razzi (armi di attacco indiscriminato) ai confini di Israele.
Se per voli aerei di perlustrazione è giustificato (come sostiene Paquero) lanciare razzi su uno stato vicino, applicando lo stesso parametro di reazione qual'è la risposta adeguata per un centinaio di razzi che piovono sul proprio territorio? (oltre all'attacco ai militari).
Non capisco perchè, anche partendo da pregiudizi antiisraeliani, non si riesca a riconoscere un minimo la realtà e le azioni di hezbollah; ripensandoci lo capisco benissimo, le menti semplici hanno due colori, bianco e nero, se israele è nero l'altro dev'essere bianco, isn'it?
é vero che il termine antisemita è stato usato, soprattutto recentemente, in maniera strumentale. Ci sono molti casi di utilizzo per deleggittimare chi ha fatto critche giuste o sbagliate a Israele. Recente esempio Moni Ovadia, ma molti sono espisodi attribuibili alla destra ebraica. Questo è grave perchè banalizza il termine e l'accusa. Detto questo se uno insinua che gli ebrei controllano i media italiani e fanno passare informazioni totalmente distorte è un antisemita punto. E il fatto che l'accusa sia sata usata in modo improprio non puo' far discendere che non venga usata in modo proprio.
Precisazione: parlavo in generale, non mi riferivo a questo thread, né alle persone in esso coinvolte.
Peraltro ritengo opportuno che ogni utilizzo sia accompagnato da un minimo di giustificazione, compatibilmente con i tempi e gli spazi disponibili.
Difficile discutere con chi vive su un altro mondo.
Il dibattito nella società israeliana sulle azioni militari in libano (che si intravede benissimo, altro che censura, sarai tu ad aver proplemi di ricezione o di decodifica del significato e del significante) vertono su come sono stati condotte le operazioni militari. Quasi tutti gli israeliani hanno giudicato necessaria la risposta all'attacco, adesso si interrogano, giustamente, sugli errori che hanno portato ad una sproporzioni tra perdite israeliane e libanesi rispetto ai risultati. Israele è una società, nonostante tutto democratica, non mi risultano invece particolari dibattiti interni ai vostri amici nazistelli di hezbollah...
non mi risultano invece particolari dibattiti interni ai vostri amici nazistelli di hezbollah...
occhio che questa e' una semplificazione anche peggiore di quella solita "gli ebrei controllano tutto", che ci sia o meno dibattito all'interno di hezbollah non e' dato saperlo; magari c'e' ma e' a colpi di mitra (un po' come il dialogo al fatah-hamas).
dire che hezbollah e' nazista e' come dire che le stragi israeliane equivalgono a quelle naziste.
un po' di equilibrio perfavore, non tiriamo fuori il nazismo ogni volta che si parla di ebrei e di medioriente, sui fa la figura dei coglioni (un po' come bush).
Provo a sintetizzare: ci sono due punti di partenza diversi:
1) Israele ha attaccato il hibano
2) Israele è stata attaccata dagli hezbollah e ha risposto.
Da questi punti di partenza le versioni si articolano:
1) perchè israele avrebbe attaccato?
1-a) Perchè vogliono creare la grande Israele
1-b) Perchè sono cattivi (sintesi brutale ma corretta di varie versioni di pensiero)
2) Premesso che ha reagito:
2-a) Israele ha avuto una reazione esagerata(d'alema)
2-b) Isarele si è difesa legittimamente (Fiano).
Sia concordando con 2-a che con 2-b si puo' sostenere che i risultati militari (rendere inoffensivi hetzbollah) e politici (stabilizzare il sud del Libano) non siano stati raggiunti.
Mio pensiero: Le versioni che partono dalla considerazione 1 sono baggianate che negano palesemente la realtà (Attacco hezbollah, ritiri israeliani in cambio di sicurezza, il fatto che il governo israeliano risponda ai suoi cittadini...)
Per cui parto dal punto 2 ma li mi fermo, non so scegliere tra 2-a e 2-b. Mancano un po' di informazioni: il rapporto tra i danni a hezbollah e ai civili, il reale grado di mascheramento di H tra i civili, alternative militari effettive che aveva israele, quanto sia vero che Israele abbia sempre la necessità di dimostrare di essere forte e di rispondere colpo su colpo....
Finisco pero' con una domanda, c'è stato grande scalpore, giustamente, per i bambini uccisi a Cana (all'inizio si parlava di 60 morti di cui 38 bambini, il bilancio parla, credo (ero in madagascar in ferie) di 28 morti complessivi) pochi giorni dopo, la così detta "resistenza" irakena ha piazzato delle bombe in un campo di calcio, su cui sono saltati 10 bambini, perchè non c'è stata uguale indignazione? perchè non ci sono le foto di quei bambini? perchè...
...
perchè israele è cattivo e zozzo (cattiva e zozza) e nazista e vuole controllare il mondo a partire dalle risorse economiche, la finanza, la politica e le menti delle genti ed è giusto chiudere quella serranda sul mediterraneo.
a occhio e croce sento che s'agita ancora il concetto suesposto.
X Berja sul nazismo
E vero non è propriamente corretto dare dei nazisti (dicevo nazistelli che era affettuoso ;-)) ad hezbollah. Alcuni elementi nazisti o fascisti ci sono: ideologia e modello di società totalizzante; ingralismo religioso (che è una variante possibile anche se non unica presente nei regimi fascisti e nazisti), ideologia nazional-socialista (anche se in chiave religiosa) che nega totalmente l'individuo e le sue libertà, aggressività verso l'esterno. Come dicevo comunque effettivamente non è appropriatissimo il termine, non mi vengono pero' definizioni piu' precise di quell'organizzazione, nazistelli è un'approssimazione non piu' sbagliata di altre. Se hai un altro termine per identificarli come entità politica disponibilissimo ad usarlo.
Sarò antisemita, ma se Israele si ritirasse nei confini pre-1967 non ci sarebbe una reale svolta nella situazione mediorientale?
confini del 1967 sicuri e' la parola d'ordine di gran parte della sinistra istraeliana fin dalla prima guerra del libano (1982).
altro che muro.
ps: confini sicuri vuol dire che non si va in giro a cazzo di cane tipo ieri a gaza, oggi a sheba, sorvolamento, azioni punitive varie etc.
cionondimeno che non si accettino azioni terroristiche che vengano da paesi confinanti.
vaglielo a spiegare a hezbollah, vai
Non antisemita solo ingenuo che dimentica che prima dell'occupazione dei territori occupati ci sono stati anni con oltre 100 attacchi in territorio israeliano da parte di fazioni palestinesi con relative risposte, a volte sproporzionate, israeliane.
Il ritiro dai territori occupati è ovviamente un obiettivo da perseguire prima possibile (e il governo Olmert con i laburisti avrebbe fatto altri passi in questa direzione) ma Israele non lo farà se non in cambio di sicurezza e riconoscimento. Se lo facesse unilateralmente (a parte che sarebbe molto difficile da accettare per l'opinione pubblica) ci ritroveremmo con continue crisi tipo quella del Libano, da cui ricordo Israele si era ritirata da 5 anni.
Ha detto Nasser: “Israele può vincere cento guerre, a noi basta di vincere l’ultima”.
Dopo il ritiro dai territori occupati Israele avrebbe l'appoggio del 95% della comunità internazionale. E li si vedrebbe chi è antisemita e chi critica politiche imeprialiste.
Daniele scrive: "...Se lo facesse unilateralmente (a parte che sarebbe molto difficile da accettare per l'opinione pubblica) ci ritroveremmo con continue crisi tipo quella del Libano..."
Beh, non mi sembra che al mmento la situazione si rosea, nè a Gaza ne in Cisgiordania.
Daltronde Israele entra ed esce dal Libano come fosse il giardino di casa, ma almeno esiste un suo stato. A 'sto punto facciamo anche la Palestina, no?
Il problema è proprio evitare quello che è successo a Gaza (comunque un passo importante), che è la riprova che di per se il ritiro non è la fine del conflitto. Israele si ritira, ma continua un guerreggiamento perchè ci sono attacchi e controattacchi in cui è difficile districare torti e ragioni.
"Il tuo pregiudizio ideologico non ha limiti. Non ti accorgi di cadere nel ridicolo sostenendo che il lancio di razzi su Israele era legittimato..."
Ma guarda, se per te essere realista vuol dire avere pregiudizi allora avrò dei pregiudizi ideologici ma, sopratutto, non ho scritto da nessuna parte che il lancio di razzi su Israele era legittimato.
"...perchè dopo il ritiro gli Israeliani sorvolavano ogni tanto il sud del Libano?"
Dai rapporti Unifil (cioè degli osservatori Onu per chi non lo sapesse) non si direbbe "ogni tanto". Scusa ma come la prenderesti se dei caccia di una nazione straniera senza alcun permesso sorvolassero a bassa quota casa tua in piena notte più e più volte?
"A seguito del ritiro dalla fascia di sicurezza il governo libanese avrebbe dovuto disarmare Hezbolllah, cosa che non ha mai fatto per cui Israele mandava aerei a perlustrare il sud del libano, e aveva ben ragione di farlo visto che gli Hetzbollah stavano ammassando, con l'aiuto dell' Iran e della Siria, migliaia di razzi (armi di attacco indiscriminato) ai confini di Israele."
Leggendo queste righe direi che il pregiudizio ideologico stà da altre parti, comunque: dopo il ritiro di Israele il Libano inteso come società organizzata quasi non esisteva, come puoi pretendere che disarmasse gli Hezbollah quando non aveva neanche un esercito. Dopo sei anni praticamente non l'ha ancora, del resto come ti spieghi che non sia andato l'esercito libanese a fronteggiare Isarele? Dopo aver letto i rapporti Unifil ci vuole una bella faccia tosta per definirli voli di perlustrazione, scusa eh!
"Se per voli aerei di perlustrazione è giustificato (come sostiene Paquero) lanciare razzi su uno stato vicino, applicando lo stesso parametro di reazione qual'è la risposta adeguata per un centinaio di razzi che piovono sul proprio territorio? (oltre all'attacco ai militari)."
Ripeto di nuovo che io non ho giustificato niente, non inventarti cose che non ho scritto. Scusa ma allora secondo te bombardare un intero paese (distruggendo tutte le infastrutture civili e uccidendo centinaia di civili e bambini) è una reazione giustificata alla cattura di due soldati?
"Non capisco perchè, anche partendo da pregiudizi antiisraeliani, non si riesca a riconoscere un minimo la realtà e le azioni di hezbollah; ripensandoci lo capisco benissimo, le menti semplici hanno due colori, bianco e nero, se israele è nero l'altro dev'essere bianco, isn'it?"
Evito di commentare la morale della favola
"A forza di utilizzare il termine antisemitismo (ed i suoi derivati) ad ogni piè sospinto finirete con il banalizzarlo."
Le persone che difendono a spada tratta Israele sono le prime a tirare in ballo la parola ebreo e poco dopo antisemita. Se io critico l'operato del governo israeliano perchè devi rispondermi tirando in ballo la religione e l'olocausto(domanda in generale, non rivolta a te ovviamente)? La verità è che gli fa comodo buttare il discorso in "fuffa", se capisci cosa intendo, perchè se ci si limitasse all'analisi dei fatti sarebbe lampante capire che Israele non si limita a difendersi, ma anzi si vedrebbe che non ha mai cercato realmente la pace.
da comedonchisciotte viene riportato il seguento articolo:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2444&mode=thread&order=1&thold=0
cercando, dai link allegati in esso, altre fonti da cui è stato ottenuto si arriva a wikipedia versione inglese in cui è pubblicato il seguente testo:
http://en.wikipedia.org/wiki/Lehi_(group)#Contact_with_Nazi_authorities
non intendo buttare benzian sul fuoco, ma come interpretate questi testi, possono essere reali?
X onemorebloger
hai fatto esattamente la stessa cosa che fa la Fallaci. La prossima volta che leggi un suo articolo devi sentirti a lei vicina, il modo di ragionare è identico.
Tu riporti dei fatti, te ne elenco degli altri:
1) La IX sura del corano dice: "Annuncia a coloro che non credono un doloroso castigo. Quando siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori, ovunque li incontrate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati"
2) Al fatah di Arafat è stata il movimento assolutamente maggioritario nella società palestinese, per anni ha usato il terrorismo, con episodi efferratissimi,(anche se non ha mai stato il terrorismo suicida e, a mio avviso, questa è una discriminante importante) come strumento politico di base. Quando ci sono state le condizioni Israele ha trattato con Arafat.
Se devo usare la stessa logica delle insinuazioni dell'articolo che ai linkato i mussulmani sono tutti dei potenziali assassini e i palestinesi terroristi responsabili di crimini efferratissimi. Ovviamente le due affermazioni sono false e le questioni molto piu' complesse.
Nell'articolo del sito estremista (che sostenendo acriticamente una parte alimenta la guerra, pur ritenedosi idiotamente pacifista) si presenta un movimeto di estrema destra Israeliano, terroristico e aggressivo, che ha avuto un ruolo assolutamente marginale nel movimento sionista (e per un periodo molto limitato antecedente alla nascita di Israele)come l'archetipo dell'attuale governo Israeliano e quindi di Israele. Follia pura, almeno la pazza Fallaci fa riferimenti piu' significativi.
Israele è stato fondato e guidato fino al 77 da socialisti, il primo governo guidato dal Likud (partito che non mi sta certo simpatico ma che definire terrorista è da dementi, categoria a cui credo appartenga questo "DI KURT NIMMO") ha fatto la pace con l'Egitto restituendo il Sinai. Kadima nasce dalla scissione della componete moderata del Likud a cui si sono uniti alcuni Laburisti tra cui il premio nobel per la pace Peres. Do you remember Camp David?
Qual'è la differenza fra "terrorismo" e "difesa"?
Non capisco perchè il Likud, fautore di innumerevoli insediamenti illegali in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, non debba essere considerato alla stregua di Hamas.
Trovo sorprendente che ci siano delle persone che ritengano gli ALTRI di essere unilaterali, e ideologici etc...e poi loro stessi in pratica presentano le cose solo da un punto di vista.
Io ho trovato interessante questo articolo di Gideon Levy su Harretz in cui puntualizza alcune cose e soprattutto smitizza dei presunti " fatti "
Su Israele vittima di attacchi " gratuiti " dopo avere fatto il grande gesto di lasciare parte dei territori:
Abbiamo lasciato Gaza e loro ci sparano i Qassam" - non esiste una formulazione piu' precisa del punto di vista che sta prevalendo [ndt, in Israele] in queste ore del conflitto. "Hanno iniziato loro", sara' la risposta ripetitiva a chiunque cerchi di argomentare, ad esempio, che poche ore prima del primo Qassam caduto nella scuola di Askelon, che non ha causato danni, Israele ha seminato distruzione nella Universita' islamica di Gaza. Israele sta causando black out energetici, mantiene l'assedio, bombarda e spara, assassina e imprigiona, uccide e ferisce civili, inclusi bambini e neonati in misura orrenda, ma "Hanno iniziato loro". C'e' stata anche una "rottura delle regole" condotta da Israele: ci e' permesso bombardare qualunque cosa vogliamo ma a loro non e' concesso lanciare Qassam."
E poi, abbiamo "lasciato Gaza?" Israele ha lasciato Gaza solo parzialmente, e in modo non chiaro. Il piano di disimpegno, che era stato etichettato con titoli divertenti come "ripartizione" e "fine dell'occupazione", ha significato lo smantellamento delle colonie e la partenza da Gaza delle Forze di Difesa, ma non ha cambiato in niente le condizioni di vita della popolazione della Striscia. Gaza e' ancora una prigione e i suoi abitanti sono ancora condannati a vivere in poverta' e oppressione. Israele rinchiude esternamente il mare, l'aria e la terra, eccetto che per una limitata valvola di salvezza al crossing di Rafah.
Così, per quanto riguarda Gaza.
E poi ci sarebbe il Libano. Vediamo, la questione dei soldati è controversa, perchè ci sono fonti giornalistiche libanesi che dicono che lo scontro con le milizie scaturite poi nella cattura di soldati è avvenuto in una cittadina libanese, dopo un'incursione israeliana. Ma dato che è passato il concetto che Israele è " stata attaccata", lasciamo perdere. Però, ammettendo come possibile che Israele sia stata attaccata per prima con quella cattura, fatto sta che gli hezbollah chiedevano uno scambio di prigionieri, ma dopo gli israeliani hanno attaccato.E NON il sud del Libano solo ma tutto il territorio. A quel punto Hezbollah non aveva il diritto di colpire Israele con i razzi, colpendo alla cieca le città? Come dice Levy nel suo articolo , solo Israele ha il diritto di difendersi?
Perchè Hezbollah ha colpito con i razzi dopo l'ffensiva isrealiana.
E a provare che Hezbollah NON voleva l'escalation è il fatto che il lancio dei razzi è aumentato DOPO parecchio tempo l'inizio dello scontro.
Se Hezbollah voleva solo massimamente colpire, non avrebbe dovuto dispiegare tutto il suo potenziale fin dai primi giorni?
Esimia Maria sono antiproibizionista ma sconsiglierei di assumere allucinogeni quando si commentano le quetioni internazionali.
Su gaza hai alcune ragioni (ovviamente unidirezionali), ma non è l'argomento di questo post che verte sui tuoi amici del partito di dio. La tua ricostruzione dei fatti è semplicemente falsa spero sia effetto di un bel peyote o delle mitiche rane californiane.
"Perchè Hezbollah ha colpito con i razzi dopo l'offensiva isrealiana." ???
Riporto dal jerusalem post del 13 quanto successo il 12:
"Poco dopo le 9.00 locali di mercoledì Hezbollah ha aperto a freddo un pesante fuoco di Katyusha e mortai sui centri abitati israeliani del nord del paese. Un colpo centrava un’abitazione di Shtula, ferendo otto persone. Ben presto, però, il bombardamento si rivelava un’azione diversiva volta a coprire un’imboscata degli Hezbollah tesa a catturare ostaggi.
“Questa mattina – ha spiegato in una conferenza stampa il comandante israeliano del settore nord Udi Adam – una pattuglia delle Forze di Difesa israeliane composta da due veicoli blindati Hummer in servizio sul versate israeliano della frontiera internazionale è stata attaccata tra Shtulah e Zarit. Nello scontro sono morti tre soldati. Altri due soldati, feriti, sono stati presi in ostaggio. Altri quattro soldati sono morti poche ore dopo nell’esplosione del loro veicolo durante la caccia agli aggressori e sequestratori in territorio libanese”.
e ancora
"L’ultimo tentativo da parte di Hezbolah di prendere in ostaggio soldati israeliani all’interno di Israele era avvenuto nel novembre scorso, anche allora preceduto da un pesante sbarramento di mortai sulle aree del Monte Dov e di Kfar Rajar. Undici persone erano rimaste ferite, e gli abitanti israeliani di Metulla, Kiryat Shmona, Nahariya e di altri centri abitati della Galilea erano dovuti scendere nei rifiuti."
Quest'ultimo pezzo è per continuare a rispondere a quel genio che si scandalizzava del perchè gli aerei israeliani perlustrassero il sud del libano sotto il controllo del partito di dio.
berja: grazie delle precisazioni, forse mi sono fatto prendere la mano coi paralleli, ma servono a ragionare e credo di aver espresso concetti abbastanza lineari. E' un paradosso che proprio un paese come il nostro con una lunga tradizione di strutture antagoniste, parallele o sup-plenti dello stato incontri tante difficoltà a capire che non basta chiudere gli occhi per far scomparire Hezballah e con esso le complessità della situazione libanese. Dovremmo avere uno sguardo più disincantato verso noi stessi e meno liquidatorio nei confronti altrui.
veramente hezbollah ha rappresentanza politica in parlamento e pure due o tre ministri nel governo libanese...
Mi riferivo al braccio armato.
Quanto alla composizione demografica ho detto che il partito di dio è legato alla maggioranza della popolazione, non che la rappresenta. In effetti maggioranza è una definizione fuorviante per come l'ho messa, visto che può essere intesa come parte più rappresentativa, un concetto che mal si adatta alla società libanese. Però, secondo diverse opinioni e in mancanza di dati certi, gli sciiti vengono davvero considerati la componente religiosa maggioritaria e secondo altre invece in condizioni di parità con la comunità cristiana (il CIA World book indica in 59% e 39% il rapporto tra mussulmani e cristiani).
Comunque questo passo da Wikipedia è abbastanza anedottico sulle implicazioni delle rilevazioni statistiche (si parla delle sette, che non coincidono con le comunità, ma il discorso non cambia):
All population statistics are by necessity controversial, and all sects have a vested interest in inflating their own numbers. It is not uncommon to hear Sunnis, Shi'as and Maronites (the three largest sects) claim that their particular religious affiliation holds a majority in the country - adding up to over 150% of the total population, even before counting the other sects. One of the rare things that most Lebanese religious leaders will agree on is to avoid a new general census, out of fear that it could trigger a new round of sectarian conflict. The last official census was performed in 1932.
il CIA World book indica in 59% e 39% il rapporto tra mussulmani e cristiani
purtroppo non sono aggiornatissimo, infatti mi riferivo a fonti demografiche pre-guerra civile che presumevano una distribuzione 55% mussulmani 45% altre religioni, non considerando la diaspora maronita (immensa) e la pesante campagna di proselitismo fatta dagli sciiti negli ultimi 20 anni.
comunque immagino che carisma e potere di hezbollah usciranno enormemente rafforzati da questa guerra.
spero in una forte autocritica israeliana e che olmert e peretz vadano a pascere le capre nel negev.
ma la shura che citi a cosa si riferisce, mi sembra più una minaccia che mi fai.
Poi ti devo dare atto che se abilissimo ad offendere infatti accostandomi alla fallaci è proprio una cosa che non credevo mi potessero dire.
Ti propongo una cosa tu da ora in avanti con commenterai i miei post ed io farò altrettanto con i tuoi.
Ognuno con le sue convinzioni.
"L’ultimo tentativo da parte di Hezbolah di prendere in ostaggio soldati israeliani all’interno di Israele era avvenuto nel novembre scorso, anche allora preceduto da un pesante sbarramento di mortai sulle aree del Monte Dov e di Kfar Rajar. Undici persone erano rimaste ferite, e gli abitanti israeliani di Metulla, Kiryat Shmona, Nahariya e di altri centri abitati della Galilea erano dovuti scendere nei rifiuti."
Quest'ultimo pezzo è per continuare a rispondere a quel genio che si scandalizzava del perchè gli aerei israeliani perlustrassero il sud del libano sotto il controllo del partito di dio.
Suppongo di essere io il genio...Jerusalem Post vs rapporti ufficiali delle truppe Onu, chi sarà più obiettivo?
PS: complimenti per la risposta a maria jose, illuminante.
Eri tu il genio ed effettivmente...adesso sostieni che i rapporti dell'Unifil sui sorvoli aerei israeliani del Sud del Libano smentiscono il fatto che ogni tanto Hezbollah lanciasse razzi su Israele e cercasse di penetrare nei confini israeliani. Insomma, un po' come dire: dato che nel '40 c'erano delle spie inglesi a Berlino non è possibile che la Germania bombardasse Londra, complimenti.... andiamo sempre meglio.
Comunque è incredibile, continuate a sostenere a spada tratta che nonostante quanto riportato il 13 luglio da tutta la stampa italiana e internazionale, non ci sia stato un bombardamento di Israele con razzi e colpi di mortaio da parte del partito di dio prima della reazione Israeliana. Bombardamento massiccio che ha colpito città dell'alta galilea causando 8 feriti.
Lo riporta anche l'antiisraeliana Liberazione
http://www.liberazione.it/giornale/060713/archdef.asp
Oltretutto non mi risulta che la cosa sia stata smentita, l'unica versione differente (assolutamente non credibile anche perchè tirata fuori dopo qualche giorno) è che i primi soldati israeliani attaccati si trovassero in territorio libanese e non israeliano.
Che volete che vi dica... se non si tratta di allucinazioni è ignoranza o malafede, non vedo altre possibilità.