"una piazza telematica"...non so come vada la diffusione dell'uso di internet tra i francesi in questo momento, ma so che per anni hanno avuto un ritardo notevolissimo (anche nei confronti dell'italia, il che e' tutto dire) a causa dell'enorme diffusione che aveva avuto a suo tempo il servizio minitel (da noi si chiamava videotel), ovvero non credo sia una gran notizia: nell'opinione pubblica francese conta ancora moltissimo quello che scrivono i giornali.
certo rispetto all'immobilismo satrapico che caratterizza la classe politica italiana un politico che agisca sulla rete e' una gran differenza, ma e' altresi' probabile che sarkozy abbia scelto il media internet anche per una certa connotazione "elitarista" che tale mezzo ha in francia.
Va, va, fìdati che va...
Da un punto di vista "grassroot" sicuramente meglio che da noi. Hanno recuperato molto in fretta, i Francesi. Guarda ad esempio le offerte per le ADSL oltralpe... e sogna :-|
Anche Ségolène Royal ha aperto, e da tempo ormai, un sito in cui tutti possono mettere le proprie idee. Saranno gli spunti per il suo programma che uscirà in settembre, per le primarie previste in novembre.
Credo semplicemente che tutti abbiano capito quanto sia importante internet, e quanto costi poco, molto poco connettersi oggi, soprattutto in Francia.
Poi quanto veramente terranno conto dei dibattiti in rete per i loro programmi non so...
Le offerte ADSL di operatori italiani? Sarkozy quello della racaille? Immagino che sul sito chiederà consiglio su come attuare le priorità della nazione, per esempio il modo più efficace di fare le scarpe a de Villepain e schivare i colpi di coda di Chirac. Ségolène Royal è apparentemente disposta a tutto pur di guadagnare simpatie e consensi, feste campestri, blog. dimostrazioni di polso verso i banliesard.
Non so la politica francese in questo momento mi sembra fastidiosamente dominata dall'arrivismo e dalla affermazione personale, addirittura marito e moglie che si contendono la candidatura. Poi certo la competizione è stimolante, ma il livello medio sembra abbastanza mediocre.
La differenza in Francia la fanno le istituzione e la società a diffusa partecipazione, con un dibattito pubblico in ogni caso qualche spanna sopra al nostro. In quelli condizioni ti puoi permettere anche dei governanti un po' sciapi, la macchina amministrativa funziona da sé e i forti anticorpi sociali ti impediscono di sederti.
Sull'utilizzo di internet, è sempre un riflesso di tutto questo. C'è un'aspettativa alta da parte dei cittadini, che si traduce nell'aprirsi dei politici al dibattito anche in rete. Ma è una cosa preesistente alla rete e che su questa si riverbera.
Non dimentichiamoci che loro, come anche gli inglesi, hanno una stampa degna di questo nome e questo al contrario di quanto si creda alimenta il circolo dell'informazione informale, blog, forum e compagnia cantante. I giornali sono i primi a capire le potenzialità di un servizio online di prima qualità.
Solo nei paesi malmessi da questo punto di vista, ci si perde nella tonteria della contrapposizione tra giornalisti e non giornalisti, perché la mediocrità è reciproca e invece di ridurla la si amplifica rimpallandosela a vicenda.
io invece vorrei che la politica iniziasse a usare l'internet in modo molto piu' massiccio per qualcosa che difficilmente si potrebbe fare con altri strumenti di comunicazione di massa: tenere la cittadinanza accuratamente, trasparentemente e costantemente informata su ogni aspetto dell'azione di governo (ripartizione spese ministriali, stato avanzamento programma etc), in modo da avere dati qualitativi e qantitativi per valutare l'operato della politica e poterne misurare oggettivamente le prestazioni.
un timido esempio di questo meccanismo e' l'idea di antonio di pietro che vorrebbe mettere sul suo sito informazioni riguardo a tutte le opere pubbliche in costruzione di pertinenza el suo ministero, allo scopo di monitorare nel tempo l'avanzamento dei lavori, redere pubblici le spese e le ditte a cui sono stati affidatigli appalti, controllare i ritardi etc (se queste informazioni le mette sul sito ufficiale del ministero farebbe deciamente meglio e rimuoverebbe ogni dubbio riguardo a una mossa pubblicitaria da parte).
la rete mette in comunicazione una fetta ancora molto piccola della societa' civile italiana, ma tra queste persone collgate ce ne sono molto estremamente preparate e con un'approfondita conoscenza "collettiva" di una gamma estremamente ampia di argomenti. mettere in piedi un sistema che permette di effettuare un peer review da parte dei cittadini competenti di quello che sta combinando il governo nelle sue scelte operative, e potendo attraverso internet smascherare molto in fretta le stupidate, le inadeguatezze e le truffe permetterebbe di iniziare un processo di responsabilizzazione dei politici e di misurazione oggettiva delle loro prestazioni.
in quest'ottica penso che blog come ad esempio OMB abbiano davvero un'importanza notevole e siano il prototipo del blog "politico di pubblica utilita'": vedi l'informazione dettagliato sulla truffa metroweb che richiava davvero di passare inosservata, le inchieste sulle stranezze gestionali in comune e provincia (forse un po' maldestre, ma c'e' ancora da prendere le misure). con un vivace ecosistema di blog come questo e di efficaci siti informativi dei ministeri si potrebbe instaurare un circolo virtuoso tra politica e cittadinanza a beneficio di tutti.
Attendiamo con ansia commenti dalla "maestrina della banlieu"....
PS: la Segolene e' venuta a copiare la Fabbrica di Prodi... e' noto.