Viale Pizzini
di Marco Travaglio
La tragedia è che hanno ragione tutti. Han ragione i berluscloni quando accusano l’Unione di voler occupare la Rai, se non fosse che dal 2002 han fatto altrettanto, e con maggior ferocia. Ha ragione D’Alema quando dice che non se ne può più dei tg di Mimun e Mazza, se non fosse che quando Berlusconi disse lo stesso di Biagi, Santoro e Luttazzi successe (giustamente) il finimondo; e che non esiste al mondo una classe politica che passa il tempo a dar pagelle ai giornalisti (all’estero sono i giornalisti a dar pagelle ai politici). Ha ragione An quando trova inelegante che la signora Rutelli inauguri un programma politico a Domenica In, se non fosse che An ha piazzato in Rai qualche moglie e diverse amanti («l’hanno riempita di mignotte», per dirla con Luca Barbareschi). Ha ragione Curzi quando dice che i programmi Rai fanno schifo, se non fosse che Curzi non è un passante: da 14 mesi è un amministratore della Rai che fa schifo. Ha ragione Petruccioli quando auspica nomine «in base alla professionalità» e invita la politica a non dettare «esclusioni e inclusioni», se non fosse che un anno fa fu incluso presidente della Rai per investitura di Berlusconi, previo pellegrinaggio nella sua residenza privata, mentre i Biagi, i Freccero, i Luttazzi, le Guzzanti restano esclusi. Potrebbe persino aver ragione il neodeputato Udc Francesco Pionati (che Dio ci perdoni per averlo solo pensato) quando parla di «tentazioni di occupare e normalizzare la Rai per mettere la museruola all’informazione del servizio pubblico per nascondere agli italiani lo stato confusionale in cui si trova il governo» e quando invita il Cda a «respingere le intimidazioni e operare con equilibrio, in una ottica complessiva e non caso per caso, per garantire pluralismo e professionalità», se non fosse che lui è proprio quel Pionati lì, e se qualcuno non lo riconosce è perché, lasciando la Rai, ha dovuto riconsegnare in portineria la museruola d’ordinanza.
Non ha invece ragione - c'è un limite a tutto - Daniele Capezzone quando mena scandalo per il foglietto rinvenuto su un divano di Montecitorio con le prossime nomination Rai. Anzitutto perché il pizzino è un caposaldo nella storia di Viale Mazzini: nel ’94 Del Noce confidò a Minzolini di averne consegnato uno al Cavaliere, con l’organigramma della nuova Rai di centrodestra; nel ’98 Lerner mostrò quello che Landolfi, presidente della cosiddetta Vigilanza, gli aveva passato per raccomandare al Tg1 un’amica precaria;nel 2004 l’Annunziata sbattè la porta perché Cattaneo le aveva messo in mano una lista di nomi scritti a mano non proprio in bella calligrafia.E poi le nomine del pizzino capezzonico sono le stesse che compaiono da giorni sui giornali. Il segreto di Pulcinella. Forse qualcuno le ha lette e se l’è appuntate, o forse Capezzone se le è scritte da solo: cambia poco. Riotta al Tg1, Ruffini a Rai1, Minoli a Rai3, Badaloni a Rai News 24, Braccialarghe al Personale. Ottimi professionisti, curricula eccellenti (Badaloni però, ex governatore del Lazio, sarebbe uno scandalo: un replay a parti invertite di Del Noce, ex deputato forzista, a Rai1). Ma ormai non basta più. Con un Cda formato per otto noni da ex parlamentari o ex direttori di giornali di partito, potrebbero nominare anche Gesù Cristo e la Vergine Maria: il primo sarebbe in quota Unione e la seconda in quota Cdl (ci scusino gl’interessati per la doppia bestemmia), mentre Udc e Udeur chiederebbero una condirezione per lo Spirito Santo, considerato di area centrista. Se per il conflitto d’interessi di Berlusconi il problema è la proprietà, per la Rai il problema è chi fa le nomine: se le fanno i partiti, i nominati - pessimi od ottimi che siano - partono col piombo nell’ala e con la pettorina di questa o quella parrocchia e passeranno il tempo a respingere (o ad accogliere) le pressioni dei mandanti che chiedono conto e presentano il conto. Un trattamento umiliante ed estenuante che seleziona all’origine i nominati: chi ha una dignità e una salute da difendere rifiuta, lasciando campo libero ai servi e ai masochisti. Di qui parte la legge di iniziativa popolare «Per un’altra tv» che nei mesi scorsi ha raccolto 60 mila firme: nomine affidate a un Cda scelto con pubblico concorso, sulla base di curricula trasparenti, da parte di un’Autorità formata dai rappresentanti di lavoratori, artisti, giornalisti, autori, utenti, consumatori, enti locali, sindacati, associazioni di categoria e (in quota minoritaria) Parlamento. Anche per ricordare che la Rai non è dei partiti: quando si decideranno a ritirarsi da Viale Mazzini, uscendo con le braccia alzate, sarà sempre troppo tardi.
Non è possibile!
Sono d'accordo con travaglio.
Corro da un medico.
Molto spesso mi capita, quando sto per elaborare un pensiero su un argomento di politica o attualità, di pensare "Un attimo, magari Travaglio lo ha già espresso meglio...".
Di solito è così :).
A parte le facezie, l'analisi è lucidissima, ed il problema pare senza soluzione: come lo ius primae noctis per i signorotti medievali, l'occupazione della Rai sembra un diritto geneticamente codificato nel DNA dei nostri politici (trasversalmente agli schieramenti, mi pare), tanto da non doverne quasi più parlare.
a complicare ulteriormente, è un problema che deve essere risolto di pari passo con il versante televisivo del conflitto di interessi, perchè ha poco senso parlare di sbilanciamento per una Rai lottizzata dall'Unione quando dall'altra parte ci sono tre reti *di proprietà* di una parte politica (anzi, di un esponente di una parte politica)...
elimininando il problema delle tre reti berlusconiane (legge sul conflitto di interessi) e modificando radicalmente il meccanismo di elezione del CdA Rai (riforme per una nuova Rai...) si potrebbe arrivare finalmente all'idilliaca situazioe di un servizio privato che FA il servizio privato (concorrenza REALE, offerta variegata, ecc) e di un servizio pubblico che FA il servizio pubblico (un'offerta di programmi utili ed interessanti anche *a prescindere dallo share*, lo svincolarsi parziale dagli investimenti pubblicitari, lo smettere la tragicomica rincorsa al ribasso con il trash televisivo berlusconiano).
Ma capisco che siamo ben oltre le colonne d'Ercole dell'utopia pura. Però...
[...ma forse anche questi oramai sono discorsi datati...]
Il problema è che giornalisti e amministratori indipendenti non se ne vedono troppi... (Penso giusto a Milena Galbanelli; Travaglio non credo che sarebbe interessato a un lavoro in RAI.)
beh, restodelmondo, credo ce ne siano che col sistema attuale non hanno spazio, e quindi non sono famosi, ma ci sanno fare. a volte assistiamo ad apparizioni di questo tipo e poi con somma mia tristezza spariscono, oppure abbiam visto che certi politici li minacciavano, o ancora abbiam visto loro fare un ottimo lavoro, però tutto con metodi da chi deve sfuggire all'Inquisizione ovvero con ritrattazioni periodiche e altri bodeggi, come dice Travaglio, "umilianti".
Carolina
>Travaglio non credo che sarebbe interessato a un lavoro in RAI.
(ovviamente senza pretendere di leggere in testa a nessuno) credo che chiunque faccia un mestiere di inchiesta (e credo di poter mettere Travaglio a pieno titolo nella categoria) possa essere interessato ad un lavoro in Rai, che lo si voglia o no vuol dire enorme visibilità: se considero la mia ricerca valida, ho interesse che possa raggiungere più persone possibili.
certo, il problema come sempre sta nelle modalità: uno spazio in Rai ottenuto per merito, senza dovere leccare il culo a nessuno, senza doversi poi sentire in debito con nessuno, senza subire ricatti o restrizioni va bene;
purtroppo, anche in un mondo semi-perfetto, credo che il tipo di inchiesta propugnata da MT non sia conciliabile con una televisione controllata dai partiti (qualunque partito), quindi il problema è "risolto": lui non chiede, nessuno lo chiama ...a parte sporadiche e gustosissime ospitate (Luttazzi, Crozza) a rischio e pericolo di chi le fa.
Ragazzi Marco sarà ospite fisso ad AnnoZero il nuov porgramma di Santoro.
da Repubblica - 7-09-06
Dal 14 settembre il ritorno Michele Santoro, con "Anno Zero" su RaiDue
Santoro: "Editto bulgaro ancora in vita"
"La vicenda sarà chiusa se torneranno Biagi, Luttazzi e gli altri"
In studio Marco Travaglio, Vauro, Rula Jebreal e Beatrice Borromeo. A loro chiede "di essere scomodi a 360 gradi, tenendo conto che al governo non c'è più Berlusconi".
http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/torna-santoro/torna-santoro/torna-santoro.html
Se date un'occhiata anche al Blog di Beppe Grillo pare che secondo lui la RAI non è dei Partiti perchè per ora è dei "fratelli dei cugini delle nuore e dei cognati nonchè zii e zie di lorsignori"
Che ne dite ??
privatizzazione della Rai e subito..
NE ABBIAMO SENTITE DI TUTTI I COLORI.
L'importante che la gente venga scelta in base alle professionalità e con metodo razionale per chi ha il dovere di farlo.
Ancora più importante è |parlare| del piazzista|||