Accordo Provincia-Comune per Metroweb
L'Asam decisa ad acquistare parte della società già «promessa» agli inglesi
di Elisabetta Soglio
Comune e Provincia insieme potrebbero salvare il futuro di Metroweb, lasciando la società di Aem in salde mani pubbliche ed evitando l'annunciata cessione ad un fondo inglese, che ha fatto un'offerta di 232 milioni di euro (200 dei quali servirebbero però a coprire il debito accumulato da Metroweb cablando la città). Al di là delle voci che si rincorrono da giorni nei corridoi di Palazzo Marino, di Palazzo Isimbardi e negli uffici della società dell'energia, è Giulio Sapelli, presidente dell'Asam, la holding della Provincia, a dare un'idea di quello che si sta muovendo: «Stiamo esaminando i conti di Metroweb, che è una società fortemente indebitata ma sottoutilizzata. Diciamo che in tempi brevi, d'accordo con il nostro azionista, presenteremo una proposta al consiglio di amministrazione».
Sapelli aggiunge: «Sulla base dei conti, ci faremo un'idea delle possibilità. Certo, non possiamo farci carico interamente della società. Ma non possiamo non osservare che le sue caratteristiche coincidono con il nostro
core business e che, oltre tutto, questa società non ferma la sua azione all'interno dei confini cittadini, ma si estende a Monza, alla Brianza». Insomma: la Provincia, attraverso Asam, potrebbe proporre al Comune di acquistare una fetta di Metroweb, contando sulla disponibilità del Comune e di Aem a farsi carico del resto del pacchetto.
Del resto era stato lo stesso Penati ad annunciare la sua disponibilità ad acquistare quote di Metroweb, quando, nel luglio scorso, era circolata la notizia dell'accordo con gli inglesi di Stirling Square (Aem venderebbe a questo fondo l'intero pacchetto, per poi riacquistare il 30 per cento circa delle azioni e garantirsi in questo modo almeno una voce in capitolo sugli indirizzi strategici da dare alla società): «Metroweb — aveva dichiarato allora Penati — è patrimonio dei milanesi che hanno versato parte delle imposte per poterla realizzare e hanno sopportato i disagi dei cantieri per la sua costruzione. Non è accettabile che sia ceduta proprio ora che l'autostrada informatica è stata completata ed è giunto il momento di valorizzarla».
Il progetto ha continuato a camminare sulle gambe dell'Asam. «Dobbiamo usare molti condizionali — insiste Sapelli — ma se i dati della semestrale (che verranno diffusi oggi, ndr) confermeranno una possibilità di rientro del debito, potrebbero esserci maggiori possibilità di un nostro impegno diretto». Si aggiunga, poi, che in questo momento i rapporti fra il sindaco Letizia Moratti e il presidente Filippo Penati sono particolarmente buoni, come ha dimostrato lo scambio di cortesie avvenuto l'altra sera alla festa dell'Unità. E proprio in quella occasione sindaco e presidente avrebbero avuto occasione di rifare il punto sul progetto per garantire a Metroweb di restare in mano pubblica.
I due attori del possibile accordo, Penati e la Moratti, scelgono la strada del silenzio anche perché la trattativa deve ancora arrivare ad un punto conclusivo. L'Ulivo si affida a Marilena Adamo per commentare la vicenda: «La nostra posizione è che Metroweb deve restare pubblica. Tutte le soluzioni che portano a questo obiettivo sono bene accette». Il forzista Giacomo Beretta, presidente della commissione Bilancio, ne fa un problema di metodo: «Se la Provincia vuole fare una proposta seria, deve però chiamare Aem, perché è Aem che deve vendere Metroweb».
Oggi verranno resi noti i dati della semestrale di Metroweb e lunedì prossimo il presidente della società, Aldo Scarselli, che continua a dichiararsi contrario alla cessione al fondo di private equity, verrà ascoltato in commissione Bilancio.
vedo che non si perde occasione per attaccare Penati.
Come tutti i personaggi pubblici può (e deve) essere sotto l'occhio dei riflettori, la critica serve anche a crescere. Però la critica, non l'attacco gratuito e continuo per qualsiasi azione, dico qualsiasi.
Forse che forse questo blog si muove con obiettivi politici non dichiarati? Se così fosse facciamola apertamente una battaglia non trinceriamoci dietro scudi o pretesti.
Anche le battaglie per l'apertura del mercato e per un nuovo protagonismo del pubblico vengono derise mi sembra un pò troppo.
ps se ci sono cose poco chiare nella gestione della cosa pubblica da parte della provinica possiamo presentare i fatti per favore (es. stipendi d'oro evocati ecc.)?
Vendere, vendere (ovviamente dopo gara al miglior offerente).
E' ovvio che in mani pubbliche o para pubbliche non può che perdere a man salva.
Incassare i 232 milioni e abbassare l'ici, o la tassa sui rifiuti o qualcos'altro..
"Carlo Porta": non "questo blog", ma il sottoscritto. Su "questo blog" scrivono tante persone, molte delle quali possono anche essere in sintonia con la gestione di centrosinistra della provincia di Milano.
Comunque ribadisco che (1) non scrivo nulla a prescindere e (2) che da tempo faccio esattamente quello che proponi in tema di sprechi e poca trasparenza e continuerò a farlo. Critico (quasi) ogni iniziativa di Penati perché in ciascuna di esse vi leggo un disegno di egemonia personale che - da cittadino - mi indigna. Come mi indignano gli stipendi d'oro, la mancanza di professionalità, gli sprechi della giunta, molte consulenza. Come mi ha indignato la vicenda Serravalle, come mi indignano i viaggi a New York, i privilegi ingiustificati, amici e amanti dirigenti, portaborse senza titolo che occupano posizioni di prestigio.
Una gestione della cosa pubblica incoerente con quanto ci si aspetterebbe da un governo provinciale di centrosinistra. Il minuetto con Moratti per esempio, al di là della forma che infastidisce molti, sottende una sostanza inquietante di spartizione concordata tra centri personali di potere. Filippo Penati - Compagnia delle Opere a parte - non è molto diverso da Formigoni e questo a me che l'ho votato, sulla base di promesse oggi disattese, non sta affatto bene.
Mi sento preso per i fondelli e non manco di dirlo, come posso, ogni volta che posso. E sostengo la mia posizione con atti coerenti: chi legge da un po' queste pagine forse ricorda che il mio studio ha rinunciato a una consulenza per la provincia proprio perché OMB la possa criticare in libertà.
Aggiunta: ho ricevuto parecchie mail su questo commento. Rileggendomi mi accorgo di non essere stato chiarissimo. Sono entusiasta all'idea che Moratti abbia fermato la vendita e sono anche contentissimo che Metroweb resti pubblica.
Ma mi fa incazzare non poco l'idea che la comproprietà provincia + comune sia un bene anche perché il comune (di destra) potrà controllare che la provincia (di sinistra) non ne faccia troppe delle sue.
L'Ulivo si affida a Marilena Adamo per commentare la vicenda: «La nostra posizione è che Metroweb deve restare pubblica. Tutte le soluzioni che portano a questo obiettivo sono bene accette».
Altro che bersani..
fai i nomi alberto, fai i nomi.
Carlo Porta: fai una ricerca su OMB, ctaegoria "milano", "amici e parenti" o metti "provincia" nel motore di ricerca e ne trovi quanti ne vuoi.
Caro Alberto, potresti argomentare questa affermazione che mi pare molto interessante ma i nquesta forma intellegibile? "la dormiente ASAM (patrimoniospa-clone provinciale che fino a oggi è servita sostanzialmente a pagare stipendi d'oro a qualche portaborse di Penati & della Vimercati family)".
Quali portaborse?
Grazie
ASAM viene rifondata il 19 luglio 2005, la stessa data in cui Filippo Penati acquista da Marcellino Gavio un pacchetto di azioni della Serravalle a un prezzo su cui fior di esperti - anche nell'area di sinistra - hanno fortissime perplessità. I massimi dirigenti sono due personaggi a dir poco vicini a Penati: Giulio Sapelli, economista, e Giordano Vimercati, capo di gabinetto ed eminenza grigia economica del presidente provinciale. Per decenza vengono offerte delle poltrone all'opposizione, ma Forza Italia risponde picche.
La società è finanziata con un maxiprestito di Banca Intesa, 260milioni di Euro, che deve essere rimborsato in un anno. Qualche mese dopo, a novembre, la provincia conferisce ad ASAM anche le sue azioni Sea, Brebemi e le altre Serravalle. Poiu vende Cisa e Serenissima (la motivazione è la solita, "non strategiche", ma Serenissima se le autovende perché le compra Serravalle a un prezzo giudicato da molti fuori mercato) e dà i proventi ad ASAM. E' l'unico incasso della società, che restituisce solo 60 dei 260 milioni e rinegozia il prestito.
Risultato: grazie al trucchetto in stile Tremonti, Penati compra Serravalle senza seccature dal consiglio (che visto l'andazzo probabilmente non l'avrebbe seguito al completo, con crisi di maggioranza), il consiglio è scippato del controllo sulle infrastrutture, il contribuente paga stipendi da favola perché Sapelli, Vimercati e agli altri componenti della pattuglia penatiana stiano chiusi nelle stanze dell'ufficio principesco sopra il Duomo (le rare volte in cui ci sono).
ASAM doveva quotarsi, non l'ha fatto. Doveva quotare Serravalle, non l'ha fatto. Doveva dare il piano industriale a primavera 2006, non l'ha fatto. Quella che veniva presentata come un'iniziativa innovativa per la gestione dei trasporti, il "motore dello sviluppo" in realtà è l'ennesima scatola che consente a una lobby di potere locale di giocare a Monopoli con i soldi altrui.
Da notare che tutte queste informazioni sono state raccolte con una ricerca in Rete, ovvero sono disponibili a chiunque abbia voglia di rendersi conto con quale spregiudicata allegria viene gestita oggi la cosa pubblica, anche da questo lato della barricata.
Cioè se capisco bene Penati ha fatto una società per poter comprare le autostrade senza dover chiedere il permesso al consiglio, ovvero ai cittadini? ma è democratico tutto questo?
Tutto quello che toglie potere al consiglio è antidemocrtaico, perché il consiglio è l'unico luogo in cui i cittadini possono dire la loro attraverso i loro rappresentanti democraticamente eletti. La mia opinione è che con ASAM si è imboccata una strada di liberismo che trascende i presupposti storici della sinistra. Non metto in dubbio che sia comodo non dover render conto a maggioranza e opposizione, ma Penati con questa strategia ha fatto quello che predicava Berlusconi quando diceva che se non ci fosse stata la seccatura del Parlamento lui avrebbe potuto fare molto di più per il paese. Come sempre la domanda da porsi è: il fine giustifica i mezzi? A mio giudizio no, preferisco pensare di essere amministrato da persone che usano la cautela piuttosto che da avventurieri che compravendono le autostrade in modo incontrollato, quasi sempre con costi pubblici e ricavi privati, a partire da stipendi e affitti da mille e una notte.
Scusa, ma cosa vi credete, che questi comprino e vendano per il bene nostro? Nella migliore delle ipotesi lo fanno per rafforzare il loro potere nella guerra di posizione che prelude alla nascita della grande milano. Alla peggiore delle ipotesi non voglio neanche pensare.
non ho capito, ma nessuno ha detto niente? non ci credo che sia andata così, qualcuno avrebbe protestato!
L'opposizione si è opposta. Penati ha proposto un paio di poltrone al centrodestra. Ha accettato solo un leghista. Forza Italia ha risposto picche e ha fatto un ricorso al TAR. La sentenza dovrebbe arrivare in questi giorni, anche se penso che Penati ne uscirà indenne, perché mancano i presupposti di "danno" a chi ha sporto denuncia (credo sia Bruno Dapei di FI nella circostanza). Se non c'è danno il TAR respinge. In effetti un danno esiste - appunto lo scippo di infrastrutture al consiglio - ma è un danno difficilmente valutabile.
insomma, se ho ben capito la sinistra fa esattamente una patrimonio spa in provincioa