Bush sconfitto su Guantanamo
Al Senato quattro repubblicani votano con i democratici contro le torture
di Bruno Marolo / Washington
IL SENATO Usa si è ribellato a Bush. Ha detto no ai tribunali speciali di Guantanamo e alle carceri segrete della Cia all'estero. Il piano del presidente era già stato dichiarato illegittimo in giugno dalla Corte Suprema. Questa è la seconda sconfitta. Giovedì il presidente e il suo vice Dick Cheney erano andati insieme al Congresso per sollecitare l'approvazione della procedura per processare i capi di Al Qaeda, compreso Khalid Sheikh Mohammed, ritenuto il principale architetto dell'attacco dell'11 settembre. Il risultato è stato umiliante per loro. Quattro senatori repubblicani nella commissione per le forze armate si sono uniti ai democratici. Hanno respinto la proposta di Bush e Cheney e hanno approvato invece con 15 voti contro 9 un disegno di legge alternativo del senatore repubblicano John McCain, che dichiara inammissibili le confessioni estorte con la tortura.
Gli agenti della Cia e i servizi segreti pachistani hanno ottenuto da Khalid Sheikh Mohammed rivelazioni molto precise sui piani di Al Qaeda. Non si sa come lo abbiano convinto a parlare ma è facile immaginarlo. Con la nuova legge, se sarà approvata dal Congresso, questa confessione non potrà essere utilizzata dal governo americano.
La rivolta dei repubblicani contro Bush ha trovato un capo nel senatore John Warner della Virginia, presidente della commissione per le forze armate. Oltre a lui, hanno votato contro il governo i senatori John McCain dell'Arizona, Lindsey Graham della Carolina del sud e Susan Collins del Maine. La loro corrente ha trovato un manifesto ideologico in una lettera aperta al senato dell'ex segretario di stato Colin Powell, che era capo di stato maggiore durante la prima guerra in Iraq. «Il mondo - ha scritto Powell - sta cominciando a dubitare delle basi morali della nostra lotta contro il terrorismo. Il tentativo della Casa Bianca di interpretare a modo suo la convenzione di Ginevra mette in pericolo i nostri stessi soldati».
Bush e Cheney hanno sostenuto la necessità di chiarire l'articolo tre della convenzione di Ginevra, che vieta «torture, violenze e trattamenti degradanti» nei confronti dei prigionieri di guerra. Il governo americano non considera né violenti né degradanti i metodi di interrogatorio nelle carceri della Cia all'estero, compreso quello di cacciare la testa di un prigioniero sotto l'acqua fino a quando non segnali di essere pronto a raccontare tutto quello che sa. I tribunali militari speciali a Guantanamo ritengono valide le confessioni ottenute in questo modo, e negano alla difesa l'accesso al materiale dei servizi segreti su cui è fondata l'accusa. Questa procedura è stata dichiarata inammissibile dalla Corte Suprema e Bush ha chiesto al Congresso di autorizzala con una nuova legge.Il rifiuto della tortura espresso dalla commissione ora sarà messo ai voti nell'aula del Senato, dove almeno sei repubblicani dissidenti minacciano di unirsi ai democratici per raggiungere la maggioranza. In questo caso seguirebbe una bocciatura alla Camera, dove il partito repubblicano fedele a Bush ha il pieno controllo. In ogni caso il governo dovrà procedere in un campo minato almeno fino alle elezioni del 7 novembre, in cui saranno in palio tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato. Anche questa volta Bush ha scelto la lotta al terrorismo come cavallo di battaglia elettorale, ma se metà del suo stesso partito disapprova il metodo, aumenta il rischio di cadere dalla sella.
Per una volta almeno avete ragione. D'altronde, quel John McCain si sta rivelando come uno dei migliori politici fra i repubblicani, e probabile che sarà lui il candidato del suo partito alle presidenziali del 2008.
L'idea di non condannare le torture peraltro è assurda, un grave errore di Bush e company.
Cmq, secondo me vi sbagliate sul fatto che il potere "vacilla" : comunque vada quest'amministrazione reggerà fino al 2008. E anche dopo, GW resterà comunque un personaggio influente, e "Big Dick" Cheney sarà sempre uno degli uomini più potenti d'America.
Kaiser, Bush non è influente manco adesso.
Ora, serve muovergli i fili, ma quando le sue manine non muoveranno più nessuna leva, chi se lo incula l'alcolizzato.
Cheney, piuttosto, ok.
Oppi, la famiglia Bush ha grande potere in America, ha le mani un pò ovunque. Ha mai letto i libri di Michael Moore? Si scoprono molte cose interessanti, di come G.W. è entrato a Yale pur non avendo la media voti necessaria,ecc. E poi, un ex-presidente, col padre ex-presidente, il fratello governatore della Florida, insomma, non tornerà certo ad essere un comune cittadino, come è successo (in parte) per Clinton, che non ha una famiglia influente. Vai sicuro che almeno una delle figlie di Bush sarà o governatrice, o senatrice o deputata.
Fermo restando che Cheney resterà il più influente. D'altronde qualsiasi amministrazione americana futura avrà interessi a favorire la Halliburton
kaiser ci sono figure di facciata, non basta essere figli di per essere accettato nel gotha della finanza, gli si conferisce un ruolo ma dietro chi realmente ordina e dispone sono la lobby dei petrolieri, dei fabbricanti d'armi, bush lo tolgono e mettono come e quando vogliono, dare un governatorato a suo fratello o alle sue figlie non vuol dire riconoscerne il potere , ma garantirsi la continuità dei propri affari.
maria
Ha mai letto i libri di Michael Moore? Si scoprono molte cose interessanti
ahhaah capito oppi, leggi i libri di michael moore! ascolta il kaiser, che ora si è pure messo a dare lezioni di controinformazione ;)
la comicità involontaria di questo ragazzo ormai ha raggiunto livelli inimmaginabili
Beh, ha fatto sorridere anche me :)
Va bene...seguirò il tuo consiglio
*vacilla sempre di più*
Eh, magari un colpettino un po' più forte...
bene. enough is enough.
Carolina
State sognando, siete (o siamo) degli illusi.
Money is money.
Business is business.
I ricchi sempre più ricchi e così via.
Ci vorrebbe un altro Che Guevara ma... non ce ne sono più, sono tutti a guardare i grandi fratelli ed il calcio.
Achtung Banditen!!!!!
Arbeit macht Frei!!
Lavora tu che a me mi vien da ridere.
Io guadagno e tu lavori.
Tu vai a liberare l'Iraq e a me mi si riempiono le tasche con le armi che ti vendo.
Io ti mando ad esportare la democrazia in Afghanistan, tu muori ed io mi arricchisco.
Speriamo che quelle merde di Talebani continuino ad ammazzarti così io continuo ad arricchirmi con la vendita di armi ed affini.
Tu che sei nullatentente vai per me a fare la guerra ed io me ne sto al calduccio a casa mia a contare i dollari.
Have you understood, big dick!!!
Francamente mi viene voglia di bestemmiare a sentire cotante bestialità.
Boh!
Ed e' per questo che la presidenza statunitense, per dimostrare di essere piu' pacifica dell'islam, cerca di rendere legale la violazione dei diritti umani.
Pertanto, come direbbe chiunque dotato di buonsenso, e' il bue che da' del cornuto all'asino.
Torna a fare merenda con il famoso snack a spirale con il cioccolato, EF, e, se ti resta il tempo, magari impara a non generalizzare, o a non fare il manicheo... Bye!