«Lo strappo di Penati? Sì a una sinistra più aperta al dialogo»
di Paola D'Amico
La reazione di Filippo Penati coglie nel segno e scuote il centrosinistra, che prende le distanze da chi ha gridato all'inciucio ed ha accusato il presidente della Provincia di essersi appiattito sul sindaco Moratti. «Chi parla di inciuci non ha capito che si è aperta una nuova fase politica, di tipo concertativo», dice Carlo Cerami, coordinatore della segreteria dei Ds. «E il modo nuovo di pensare è imposto dal fatto che il sindaco Moratti, per primo, ha cambiato registro rispetto alla fase precedente». Di «mal di pancia incomprensibili», parla Franco Mirabelli, leader provinciale della Quercia: «Quello di Penati non è un modo nuovo ma un modo normale di fare politica. Abbiamo sempre accusato il centrodestra di avere un'idea muscolare della politica e auspicato un bipolarismo mite, bisogna lavorare e non scontrarsi in una perenne campagna elettorale». Penati, chiarisce Roberto Caputo, consigliere provinciale della Margherita, «non ha detto di non fare opposizione. Ha solo ricostruito un rapporto istituzionale che il sindaco Albertini aveva distrutto. Milano è stata danneggiata dalla rissa istituzionale».
Il sociologo Aldo Bonomi è stupito che il «centrosinistra si senta spiazzato da Penati. In Provincia il presidente poteva finire come un vaso di coccio tra due vasi di ferro, Comune e Regione. Ma lui, invece di applicare un sindacalismo istituzionale solo orientato a dinamiche di potere, è riuscito ad assumere un ruolo. Prima con la questione dell'area metropolitana, poi occupandosi delle grandi questioni della modernizzazione incompiuta di questo territorio, dalle autostrade alle multiutility». E, poi, aggiunge Bonomi, prima si dialoga, perché «c'è sempre tempo per differenziarsi. Ognuno in campagna elettorale si riprende la sua autonomia». La vera riflessione che il centrosinistra deve avviare «è sul modo di fare opposizione», spronano sia Cerami sia Davide Corritore (Lista Ferrante). «Dovremmo essere opposizione di governo, innovativi, anticipare la Moratti sul piano delle proposte. Un po' come il governo ombra inglese, sfidare chi governa con proposte migliori. E' più difficile. Ma guai se ci perdiamo su un nemico o su un presunto nemico interno».
Certo che non siete messi bene lì a milano meglio in itaglia!
Panzeri la sera della sconfitta esultava. Ho detto quasi tutto. E se mancasse qualche dettaglio, leggete il post qui sopra.
Carolina
ma come fa la sinistra, ahimè, ha portare idee che non ne ha più alcuna? Bertinotti dice sempre le stesse tre cose dal 70 ad oggi, i radicali ancora rivendicano divorzio ed aborto...che va benissimo, ma son passati 26 anni e sarebbe da andare oltre...Fassino non si è ancora reso conto che il muro di berlino è crollato ed ha il complesso dell'elefante.
antistorici, sempre in ritardo...si affidano a uomini politici morti...sepolti...ma non disperiamo...ottimismo !!!!