Signorini Grandi Firme
di Marco Travaglio
La giornata di ieri è da segnare sul calendario della storia del giornalismo. Nello stesso giorno Luciano Moggi ha iniziato la sua collaborazione con “Libero” e il senatore Dl Antonio Polito al “Foglio”. Temiamo che il primo evento oscurerà il secondo, purtroppo confinato da Ferrara a pagina 2, senza nemmeno lo straccio di una foto dell’omino Bialetti. Ma l’apporto di entrambi i pensatori non potrà che giovare al giornalismo e alla Nazione. Per il Polito Margherito, “Il Foglio” è l’ultima tappa di un lungo pellegrinaggio dal Pci a Berlusconi, sulle orme di Ferrara, Bondi, Foa junior e Adornato. Il quale, anni fa, sorprese tutti con un libro intitolato “Oltre la sinistra”, che faceva pensare a una svolta radicale: invece, oltre la sinistra, Nando aveva trovato il Cavaliere. Così il Polito delle Libertà, che da comunista divenne blairiano (soprattutto per la pipa), fondò “Il Riformista” purtroppo boicottato dai lettori, poi lo lasciò per fare il senatore della Margherita all’insaputa dei suoi elettori, poi litigò col successore Paolo Franchi, poi lasciò “Il Riformista” senza che i lettori se ne accorgessero, poi traslocò a “Europa” senza che i lettori se ne accorgessero, e ora approda finalmente al giornale di Largo Corsia dei Servi, che sembra proprio il posto suo.
Lucianone invece è appena agli inizi. La sua conversione al giornalismo televisivo (su Antenna3) e stampato (su Libero) alla giovine età di 70 anni è dovuta a indubbi meriti penali, che potrebbero pure spalancargli un radioso futuro in politica: infatti è stato squalificato dalla giustizia sportiva perché si sceglieva gli arbitri e truccava i campionati e, per le stesse ragioni, è indagato per associazione a delinquere dalla Procura di Napoli. Più che naturale che, con un simile pedigree, trovasse un posto in prima pagina su “Libero”, che vanta anche un vicedirettore indagato per favoreggiamento in sequestro di persona (il leggendario Renato Farina) e una serie di collaboratori con un discreto curriculum (dall’avv. Taormina, indagato per le false impronte a Cogne, a Gianni De Michelis, pluripregiudicato per Tangentopoli). Più che un quotidiano, pare una comunità di recupero. Dev’essere per questo che, pur non rappresentando alcun gruppo parlamentare, incassa ogni anno svariati miliardi di finanziamento per l’editoria di partito: è un servizio sociale che aiuta i devianti a reinserirsi. E scopre pure nuovi talenti, perché Moggi, con la penna in mano, è anche meglio di quando maneggiava fischietti e orologi. «Mi corre l’obbligo di ringraziare Feltri», «le mie non saranno sentenze ma soltanto un’attenta disamina dei valori che già ci sono», «Pizarro è la ciliegina sulla torta», «Berlusconi, Galliani e Braida non si discutono», «il Milan è l’avversario principe», mentre Lazio e Fiorentina devono darsi un «obiettivo principe: quello di non retrocedere», nel qual caso «avranno possibilità di salvezza». Chi l’avrebbe mai detto? Guarda un po’, alle volte, cosa t’inventa un genio del pallone: per salvarsi bisogna porsi l’obiettivo (principe) di non retrocedere. Poi dicono che il calcio non ha più bisogno di Moggi. Per ulteriori delucidazioni - informa Feltri - «i lettori di “Libero” potranno interagire con Moggi inviando direttamente domande all’indirizzo mail luciano.moggi@libero-news.it». Un’opportunità da non sprecare, anche per i lettori dell’Unità: scrivetegli tutto quel che pensate di lui e della sua abitudine, purtroppo interrotta sul più bello, di pilotare gli arbitraggi e taroccare le partite.
Di arbitri comunque parla lui stesso, in coda al suo articolo: «Gli arbitri lasciateli lavorare, andare sereni sul terreno di gioco. Sono semplici uomini e possono sbagliare: questo è il bello e il brutto del calcio». Ecco, questo è importante. Se, Dio non voglia, foste tentati di prendere un arbitro che non vi ha dato un rigore inesistente e di chiuderlo nello spogliatoio, vergognatevi e arrossite: ma chi vi credete di essere?
PS. Avvertenza per gli arbitri rimasti eventualmente chiusi nello spogliatoio: scrivete a luciano.moggi@libero-news.it, le chiavi le ha sempre lui.
Lucianone invece è appena agli inizi. La sua conversione al giornalismo televisivo (su Antenna3) e stampato (su Libero) alla giovine età di 70 anni è dovuta a indubbi meriti penali,
al solito, dove sono i meriti "penali" di moggi?
Perchè Libero non prende anche jack lo squartatore potrebbe fare un reportfJ§KçLge sul mondo della prostituzione,oppure potrebbe ingaggiare Erika per scrivere una rubrica sui rapporti genitori e figli.Per quanto riguarda Polito memorabile la sua intervista con la Guzzanti lui si diceva d'accordo con la chiusura di Raiot perchè se l'informazione fa ridere non è che i comici devono fare informazione no ci pensa lui che comico non è ma come giornalista fa ridere.Che schifo di paese.
Perchè Libero non prende anche jack lo squartatore potrebbe fare un reportage sul mondo della prostituzione,oppure potrebbe ingaggiare Erika per scrivere una rubrica sui rapporti genitori e figli.Per quanto riguarda Polito memorabile la sua intervista con la Guzzanti lui si diceva d'accordo con la chiusura di Raiot perchè se l'informazione fa ridere non è che i comici devono fare informazione no ci pensa lui che comico non è ma come giornalista fa ridere.Che schifo di paese.
beh, no, anche Europa dovrebbe essere un quotidiano a diffusione nazionale.
Il Riformista: due paginette striminzite che pagavi come un giornale vero.
Che bel giornale:-)
saranno contenti i lettori di libero: altre vagonate di liquido marrone in arrivo. loro ci sguazzano.
Sul Foglio di Ferrara ci scrive pure Luca Sofri (il figlio del gran maestro della massoneria rossa).
Che bella compagnia di giro: Ferrara (ex-PCI), Sofri jr. (figlio di un Lotta Continua), Polito (lavoratore socialmente utile di D'Alema).
Siamo un popolo di cortigiani: nani, ballerine, giullari e ruffiani.
Grande Libero! secondo me Feltri lo fa apposta. lui deve essere controcorrente per forza..
Io propongo anche Provenzano, Bilancia, Vallanzasca, Fioravanti, Gambadilegno, Diabolik e il Pinguino.
Certa gente cade sempre in piedi. non li troverai mai mendicare per strada..
Sul Foglio di Ferrara ci scrive pure Luca Sofri (il figlio del gran maestro della massoneria rossa).
Che bella compagnia di giro: Ferrara (ex-PCI), Sofri jr. (figlio di un Lotta Continua), Polito (lavoratore socialmente utile di D'Alema).
Noto un eccesso di rancore, come se ci andaste in puzza (modo di dire romano). Basta che non compriate il foglio. Oppure volete impedire a chi vi sta antipatico di scrivere. Che so, magari chiedere ad Adel Smith che faccia una richiesta di sequaestro del giornale..
feltri è contro-controcorrente, praticamente è talmente controcorrente che si ritrova sempre a procedere col gregge...
Purtroppo il Foglio anche se non lo compriamo riceve un finanziamento pubblico coi nostri soldi vi pare giusto?Che se lo paghino quei quattro cazzoni che lo leggono il ponchiolone Ferrara prende 8000 euro di stipendio per fare un giornale di due pagine con 2-3000 lettori.
Non mi pare sia solo il foglio a pescare nelle tasche pubbliche. Il manifesto e liberazione dove attingono? E ne esiste una lista infinita..
Infatti.Io dico che i giornali devono vivere con le loro forze non si può fare l'imprenditore con i soldi degli altri.
a chi lo dici..ma non succederà mai.
In questo paese vivono tutti a spese della comunità.
Sul Foglio di Ferrara ci scrive pure Luca Sofri (il figlio del gran maestro della massoneria rossa).
Che bella compagnia di giro: Ferrara (ex-PCI), Sofri jr. (figlio di un Lotta Continua), Polito (lavoratore socialmente utile di D'Alema).
Noto un eccesso di rancore...
Postato da dedalus Mercoledì 20 Settembre 2006 alle 10:27
Boh, a me sebrava una semplice constatazione della tristezza di certe perone
Liberazione è un quotidiano di partito (anche Libero). Perciò prende i contributi (meno di Libero). Ma di un partito vero (a differenza di Libero che è l'organo del... partito MONArchico). Il Manifesto è una cooperativa. Vera. E a differenza di Libero e del Foglio loro non spargono copie gratis per alberghi e stazioni, nè usano il risibile trucco delle vendite abbinate per dichiarare tirature falsamente alte. E non tradiscono la Patria vendendosi ai servizi deviati o alla cia.
non vedo l'ora che esca il libro sulla vita di travaglio...
viene da vomitare.
un libro sulla vita di Travaglio ? e perchè mai, cosa pensi che ci si possa scrivere ?
Al solito Medo ve la prendete con chi denuncia le schifezze che ci sono in questo paese non con chi le fa.Stai tranquillo leggeresti le cose normali che vive una persona con la differenza che Travaglio ha la schiena dritta.
Io non ho nessun rancore, denuncio solo una cortigianeria di certe persone che si rivolgono al pubblico criticando e commentando i fatti come se gli fosse consentito grazie alla loro "intelligenza", quando in realtà sono dei pennivendoli da strapazzo, che si fanno pubblicare grazie a rapporti personali "d'amicizia".
"Liberazione è un quotidiano di partito (anche Libero). Perciò prende i contributi (meno di Libero). Ma di un partito vero (a differenza di Libero che è l'organo del... partito MONArchico). Il Manifesto è una cooperativa. Vera."
E la sera, prima di andare a dormire, dicono le preghiere (ma credendoci, non come ferrara che fa l'ateo devoto).
Ho capito, comunque: contributi solo agli amici. Italietta classica. Ovviamente (è questo è tipico della sinistra indigena) la cosa è motivata da un'irrefrenabile indignazione morale per la cattiveria ed il cinismo degli avversari, che affondano le proprie unghie sudice nella mortadella del contributo pubblico. A differenza delle nostre cooperative etiche che si sacrificano in nome del sol dell'avvenire, accontendandosi del modesto obolo di uno stato avaro..
fatto sta che il manifesto è dovuto ricorrere recentemente all'aiuto dei propri lettori per risollevare le proprie finanze, l'editore - da sempre - è la redazione stessa, il che garantisce una totale libertà editoriale, e il direttore prende uno stipendio da impiegato neo-assunto.
"In base all'elenco delle testate, gran parte delle quali create ad hoc con nomi a dir poco stravaganti e improbabili e sconosciute perfino agli edicolanti, ammesse al banchetto per i finanziamenti riferiti all'anno 2003 e pubblicato sul sito del governo, la parte del leone spetta a l'Unità con 6,817 milioni di euro all'anno, mentre al quotidiano della Cei, "Avvenire", andranno 5,590, Libero 5,371, Italia Oggi 5,061, Il Manifesto 4,441, La Padania 4,028, Liberazione 3,718, Il Foglio 3,511, Il Secolo 3,098, Europa 3,138; seguono: La Discussione, Linea Giornale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, L'Avanti!, Roma, Il Borghese e il berlusconiano Il Giornale tutti a quota 2,582; poi c'è il Sole che Ride 1,020, il quotidiano della Volkspartei (oltre un milione), la Rinascita della sinistra (quasi un milione) fino al defunto Liberal che ciononostante continua ad incassare 563 mila euro all'anno."
Curioso: il giornale dove scrive travaglio è quello che prende + di tutti..
il che dipende in qualche modo da travaglio?
Direi di no.
Da notare che anche la cei, secondo la normativa, pare assimilata ad un partito politico.
Il finanziamento dipende anche dalla tiratura. L'Unità tra i quotidiani legati a un partito politico è di gran lunga quello che vende di più.
scusate ma nessuno ha notato travaglio invitato domenica al programma (laiderrimo) di simona ventura?
infatti non ci doveva andare dalla ventura, o perlomeno sarebbe dovuto andare il giorno che c'era moggi, forse in presenza di un vero contraddittorio le cose potevano andare diversamente.
non sono quelle le trasmissioni per lui, anche se vedere una mussolini sputtanata fa sempre piacere.
maro...!!!
mi ero perso 'sto abominio...
il moggi che va a scrivere su libero... (bleaaaa...)
Il finanziamento dipende anche dalla tiratura
per questo, quindi, liberazione prende meno di libero (non, dunque, per un destino cinico e baro)..
anch'io ho visto travaglio a 'quelli che...'
si è comportato bene, si è pure trattenuto dal mandare a fare in culo la mussolini, limitandosi a farsene beffe.
cristina, il giorno in cui c'era moggi non l'hanno invitato, per lucianone era già troppo il tizio di 'mi manda raitre'...
il dottor feltri ha fatto bene ad ingaggiare il dottor moggi a libero in quanto fino prova contraria una persona e innocente fino a che nn si prova il contrario