il teologo regge le sue teorie su un semplice tabù umano, la paura della morte.
in cambio di una piccola speranza di assoluto si baratta la ragione con l'immortalità dell'anima.
maria
oh, sarà ot (con le elucubrazioni sul come siamo messi o con il tofe stiamo antanto? :-D), ma il collega di zecchi gargamella fa più ridere: :-)
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/09_Settembre/23/sgarbi.shtml
Carolina
Questa e' una piccola conferma di un'idea che mi ero fatto, un po' di tempo addietro, sul buon professore...
... E cioe' che egli si ritenga un'isola di sapienza, e dunque di saggezza (su quale base la virtuale identita' tra le due doti non e' dato sapere), in un mare tenebroso e sconfinato di ignoranza.
Mare in cui nuotano, galleggiano, affondano ed annegano (con sua benedizione, immagino) tutti coloro che hanno avuto, hanno, avranno o potrebbero MAI avere idee diverse dalle sue.
Ergo, mi vien da pensare, il nostro si e' ritirato in quella "botte di ferro", impervia agli strali degli avversari, che e' l'arbitraria assunzione di avere a che fare esclusivamente con un branco di trogloditi, con il mitra dell'invettiva spianato...
... Un po' come un incrocio blasfemo tra Diogene di Sinope e Rambo, passando per il "Pirata Popò".
ma zecchi è uno con un ego quasi pari a quello del suo padrone... provate ad andare in statale e chiedere quante belle storielle da primadonna vi racconteranno sul sonno esteta!
Dobbiamo quindi credere che la sua difesa di questo papa anacronistico, provocatore e guerrafondaio, difesa costruita su una mistificazione della realtà, sia motivata più da un interesse concreto (leggi: bottega) che da reale sintonia con l'infausto discorso di Ratisbona.
E che scatole, con questi mussulmani che la fanno tragica per qualunque cosa. Il papa avrà fatto una gaffe (ma secondo me ognuno può dire quello che gli pare, sopratutto tra concorrenti sullo stesso mercaqto) ma facciamola finita. Ne' mi pare che l'islam sia meno "anacronistico", "provocatore" e guerrafondaio" del pastore tedesco. Anzi: leggermente di più.
Non riesco poi a capire questa specie di muro difensivo (fatto da laici) che impedisce qualsiasi critica o commento sul mondo islamico.
Il fatto è semplice: se parli difficile sarai sicuramente non capito dalla maggioranza delle persone. Io del discorso del papa non ci ho capito una mazza. Che ce avrano capito un sacco di mussulmani? una mazza... anzi probabilmente molti non lo avranno neppure letto.
Allora quando devi parlare di cose delicate che possono far incazzare gente permalosa (e che aspetta solo un pretesto) cerca di usare frasi semplici e universali. e non te sentì Santo Agostino...
Allora quando devi parlare di cose delicate che possono far incazzare gente permalosa (e che aspetta solo un pretesto)
Mmm.. tutta questa delicatezza della sinistra perchè i muslim sono permalosi (e terzomondari)..molto simile alla delicatezza (al limite della prostrazione tipo scendiletto) con la quale, ad esempio, la tv di stato tratta il mondo cattolico..
Non sarebbe ora di finirla?
E' tipico degli accademici fare discorsi astrusi e che spesso ridotti all'osso sono senza senso, oppure con un senso che lascia ad adito ad interpretazioni diverse e contrastanti.
Una dissertazione accademica nelle materie umanistiche è sinonimo di aprire la bocca e dare fiato ai polmoni, dicendo cose che possono essere vere come false. E sulle quali o stabiliamo un dogma, oppure ritenerle vere o false è sostenibile ed incontrovertibile in entrambi i casi.
Che fare di queste dissertazioni accademiche? Semplice: dare l'importanza che meritano, ovvero nessuna.
dedalus: "come la TV di stato tratta il mondo cattolico" (sottinteso "male" intendo io) è forse la cosa più divertente scritta in tutta la vita di OMB.
Senti alberto, San Tommaso, praticamente tutta la filosofia medioevale, persino Kierkegard, per non parlare chessò, dei nostri Reale discutono di teologia. La teologia è parte integrante della Filosofia.
E non è affatto vero che il filosofo parte dall'esperienza . Come non è affatto vero che il teologo non lo faccia: guarda, ad esempio, le prove dell'esistenza divina di Anselmo.
Per quanto non sopporti Zecchi, da suo ex studente, che per laurearsi in estetica, pur di non avere a che fare con lui, cambiò docente e correlatore, devo riconoscere che in quest'articolo sono scritte cose importanti. A partire dalla sacrosanta frase che hai messo come incipit al post. La sottoscrivo.
Rifiuto l'affermazione "la teologia è parte integrante della filosofia". Rifiuto anche la generalizzazione in base alla quale la filosofia discuta di cose astruse. E' valida solo se si assegna il titolo di filosofo a gente come Buttiglione, Pera e Zecchi. Ma questi sono rimescolatori di frasi senza senso, con la finalità prima di confondere le idee altrui "pro domo" del loro padrone.
Alberto, puoi rifiutare quello che vuoi, ma, di fatto, se apri qualsiasi manuale di storia della filosofia ti accorgi che la fede, la teologia, il divino sono onnipresenti come concetti. Che ci voglia uno studio "laico" della filosofia è un altro discorso. Secondo molti interpreti di platone, della scuola di Reale, la dottrina di platone va studiata a partire dalla dottine non scritte, da quell'idea dell'idea da cui discendono tutti gli archetipi dell'iperuranio. Idea assoluta che non può essere scritta, ma in funzione della quale vanno lette tutte le teorie scritte da Platone. E che cos'è, secondo costoro, questa idea se non il BEne, DIo? Puoi non condividere (e di fatto io non condivido) questa interpretazione di Platone, ma di fatto c'è ed è una intepretazione filosofica. Secondo me la "teologia" è una categoria che è nata dalla filosofia.
Per quanto riguarda poi il discorso sulla filosofia che si occupa solo di cose astruse, non capisco cosa intendi: mi pare che Zecchi dica proprio il contrario. E con lui anch'io.
In conclusione, credo che DIo debba essere un problema filosofico, prima ancora che religioso.
9mila visitatori al giorno cominciano a dare alla testa: ora biraghi rifiuta sdegnato ciò che sta scritto sui manuali di tutto il mondo, fra qualche mese ci racconterà di quella volta in cui creò la donna plasmando una costola...
come dice achab, poi, zecchi intende dire l'esatto contrario di ciò che il titolo del post vorrebbe far intendere.
infatti zecchi scrive testuale:
Tuttavia le cose NON stanno così: l'idea che i problemi affrontati dalla filosofia e dalla teologia siano campati per aria [...] è totalmente sbagliata
Achab: a volte sembra un dialogo tra sordi, ma visto che sono montanelliano, mi assumo la responsabilità dell'incomprensione. Schematizzo Zecchi sostiene (almeno, così capisco io) che i temi trattati dalla filosofia siano astrusi e lontani dal quotidiano delle persone. Io dico: non è vero, tanta filosofia, oggi come nel passato, si occupa di interpretare l'immanente più spicciolo.
Davide: se non fosse stato attribuito a me, avrei cancellato il tuo post, che è al limite del trollaggio e comunque OT. Ma voglio evitare un piagnisteo idiota sulla censura, quindi per stavolta lo lascio. Rispondo per le rime: preoccupati della testa di tua sorella, alla mia ci penso io.
Magari il titolo del post non è chiarissimo, ma il punto, e su questo mi pare che Alberto sia stato chiaro, è che teologia e filosofia devono essere tenute distinte.
Achab, secondo me quando dici che il divino è onnipresente nella riflessione filosofica confondi teologia e metafisica. I principali pensatori occidentali (diciamo da Bacone in poi) non erano teologi e, dal punto di vista della fede, al massimo erano deisti (ovviamente ci sono numerose eccezioni, filosofi cristiani e teisti come Pascal, ma il loro contributo non è paragonabile a quello di Hegel, bestia nera dei teologi cristiani).
"Zecchi sostiene ... che i temi trattati dalla filosofia siano astrusi e lontani dal quotidiano delle persone...", lo sostiene però in maniera astrusa, come li sostiene in maniera altrettanto astrusa il buon Joseph Ratzinger, nonostante il fatto che Zecchi sostenga il contrario, ovvero che lui e Ratzinger non sono astrusi.
Allora stabiliamo una volta per tutte che la filosofia e i filosofi non sono affatto astrusi, mentre sono astrusissimi gli studiosi accademici di filosofia (quali J. "Torquemada" Ratzinger e Stefano "Maurizio Costanzo Show" Zecchi).
La teologia è l'applicazione di metodi filosofici per rispondere a delle domande su Dio e la religione, tipo: Dio esiste? Com'è Dio? Come ci si deve rapportare con dio?
penso che zecchi intendesse sottolineare l'aristocratico pensiero che la vita quotidiana , fatta di berciume, di sopravvivenza, di lotta per l'affermazione di se stessi e la conquista del necessario allontani la gente comune dall'esercizio della filosofia(logos) e dalla teologia(studio di dio), in effetti pur detto da una persona sgradevole come lui è in effetti , non ha tutti i torti , chi crede che lo studio di tali discipline sia compito astruso e riservato a pochi docenti-discenti compie un grave errore di sottovalutazione delle conseguenze nelle scelte dello Stato.
Pino, Alberto, insisto: andatevi a rivedere (prometto lo farò anch'io) la prova "ontologica" (già questo deve far riflettere) dell'esistenza di DIo che da Anselmo d'Aosta. E' come, nel ragionamento, nei passaggi logici, metafisici (certo, pino confondo metafisica e teologia, perché non c'è differenza: sono la stessa cosa, o, almeno, così erano in origine, ma oggi si tende a specializzare e intecnichire tutto, dimenticando da dove veniamo e da dove nascono le singole disciplie, cioè dalla filosofia, come diceva Husserl) dicevo il ragionamento di ANselmo è pressoché identico, nei passaggi, non nel contenuto, alla riduzione eidetica di Cartesio, il cogito ergo sum tanto famoso. Ed è un ragionameneto razionale e altamente filosofico. Che dimostra l'esistenza di DIo. QUindi perché devo tener separate quasi con orrore e schifo due discipline che interesecano, storicamente e teoreticamente, a meraviglia. E' incredibile come voi riusciate a far rientrare la politica, il marxismo (che tra l'altro è filosofia) dappertutto. La filosofia è l'origine del ragionamento umano, di qualsiasi tipo. Come scinderla da quel ragionamento che consiste nel arrivare a pensare che esista un essere superiore?
Zecchi poi mi pare dica che la filosofia è oggi considerata purtroppo, in parte anche per suoi demeriti, avulsa dalla realtà, ma che in realtà non dovrebbe esserlo. E che anzi i temi come quello della fede, dell'esistenza di DIo sono prima di tutto temi di carattere filosofico e non specialistico, come invece tu alberto vorresti che fossero. Un laico non può non interrogarsi sull'esistenza di dio. Nel suo essere laico, hegelianamente, lo fa di continuo: perché deve opporsi al suo contrario.
Lo spazio su un bpog è troppo ridotto per una discussione appassionante come questa: bisognerebbe incontrarsi. Ma si sa, direbbero tutti che sono pippe mentali...
la teologia nasce come branca della filosofia, e tale resta.
semmai sono i teologi che avrebbero interesse ad elevarla ad una disciplina a sé. ma non c'è ragione per consentirglielo.
Non so se qualcuno si rende conto che stiamo facendo una critica alla filosofia che rientra in una corrente filosofica ben specifica: il pragmatismo di Charles Sanders Peirce e William James.
In cui si afferma che la funzione fondamentale dell'intelletto di consentire una conoscenza obiettiva della realtà non è separabile dalla funzione di consentire un'efficace azione su di essa.
Insomma da buoni filosofi scopriamo l'acqua calda:-)
Forse sul pensiero umano è già stato detto tutto in via teoretica.
puiatti, io non me ne rendo conto, potresti spiegarti meglio? scusa, ma non sono del settore... :)
troverei piu` interessante parlare della sostanza. ammetto di essere esposto alla critica di zecchi (chi non capisce stia zitto) ma chiedo di essere guidato a capire da chi ne sa di piu` di me.
mi sembra che il fondo dell'argomento di benedetto 16 sia questo: anche grazie agli influssi della tradizione greca, per i cattolici "religione" e "ragione" vanno per forza insieme; per i mussulmani invece no.
questo suggerisce la tesi (fuorviante) che se dicono ad un mussulmano di andare a far la guerra santa, lui rischia di andarci davvero. un cattolico non lo farebbe. penso che la parziale retromarcia del teologo riguardi questo.
e' evidente che, dall'esistenza delle prime citta', ci sono stati capi che hanno dato ordini di combattere per un motivo o un altro, che non avevano nessuna corrispondenza con la ragione. in prima fila, sedicenti cattolici come bush (che ovviamente anche di lui si parla in sottointeso).
bush non ha incontrato alcuna approvazione ne dal precedente papa (credo anche di questo, ma non lo so per certo) ne' da milioni di persone sul nostro pianeta: religiosi o atei, dotti o ignoranti di teologia che fossero.
un punto essenziale (sempre sottointeso) e' dove sia l'equivalente repulsione alle logiche della violenza nel mondo musulmano e in quella religione di nuovo, di questo so poco. ma piuttosto che alla teologia preferirei affidarmi alla conoscenza.
dedalus: "come la TV di stato tratta il mondo cattolico" (sottinteso "male" intendo io) è forse la cosa più divertente scritta in tutta la vita di OMB.
Ma sai leggere?
Intendo che la tv di stato è asservita al mondo cattolico (ho parlato di scendiletto!).
Sostengo che questo eccessivo "rispetto" x la suscettibilità di crede non ha senso, sono opinioni come le altre, per nulla più nobili, anzi un po' meno fondate.
E s'incazzano come belve appena uno li critica. Mussulmani, cattolici, ebrei etc.
a me non piace assolutamente la difesa di davide, dire :
9mila visitatori al giorno cominciano a dare alla testa: ora biraghi rifiuta sdegnato ciò che sta scritto sui manuali di tutto il mondo, fra qualche mese ci racconterà di quella volta in cui creò la donna plasmando una costola...
io se qualcuno mi avesse detto o scritto una cosa del genere avrei agito anche peggio di biraghi.
un morso alla base del capocollo non gliel'avrebbe risparmiato nessuno.
maria
"Forse sul pensiero umano è già stato detto tutto"
non ci rimane che fare shopping
La teologia è l'applicazione di metodi filosofici per rispondere a delle domande su Dio e la religione, tipo: Dio esiste? Com'è Dio? Come ci si deve rapportare con dio?
Postato da Moreno Puiatti Lunedì 25 Settembre 2006 alle 12:26
Sì, peccato che le risposte siano già decise a priori. La teologia è l'arte di motivare delle risposte a priori.
dedalus: io so leggere, sei tu che non sai scrivere.
achab: dici "Un laico non può non interrogarsi sull'esistenza di dio" e io dissento (in realtà dissento anche dall'avverbio "hegelianamente", ma non entriamo nel merito, come dici giustamente ne possiamo riparlare davanti a un bicchiere di vino).
Torno a bloglivello: un laico vero è laico punto, non si occuperebbe di dio se non ci fossero papi e papisti a tormentarlo con questa necessità di dover costantemente difendere e motivare la laicità. Critico l'imposione quotidiana di questo essere infinitamente tutto (anche infinitamente burlone, rancoroso, permaloso e contorto) che dilaga, a partire dall'aggettivo "a-teo", come se a chi non viene neppure sfiorato dalle panzane di padreffigliospiritosanto mancasse un pezzo. Oppure l'aggettivo "credente", maccheccazzo, io non accetto di essere "non credente", io credo in un sacco di bellissime cose, ma dato che dio non è compreso, ecco che sono un "non credente".
Sostengo, provocatoriamente, che - come ha ben sintetizzato Darth Wanax - se non ci fosse gente che crede a dio, non ci sarebbe neanche la teologia. E aggiungo che non sarebbe una gran perdita per l'umanità, visto che proprio in nome di questo coso-dio sono stati (e tuttora lo sono) compiuti li peggio crimini della storia.
".molto simile alla delicatezza (al limite della prostrazione tipo scendiletto) con la quale, ad esempio, la tv di stato tratta il mondo cattolico.."
Può essere che io non sappia scrivere, ti prego di (ri)leggere bene -se mai l'hai fatto- il pezzo incriminato, che allego qui sopra. Poi fammi sapere.
però alberto prima viene l'uomo e poi teologia, se l'uomo cerca risposte di fede ci sarà una ragione, avrà probabilmente un vuoto da colmare e non c'è angolo o luogo del mondo che non abbia questa fame di fede.
liquidare un discorso basandoci sulle nostre particolari esigenze non risponde alla domanda che un tipo, discutibile fin che vuoi ma esperto di cose terrene, come zecchi pone.
io personalmente la penso come te, non ho bisogno di dogmi, di un dio per cercare il valore della mia esistenza e della vita altrui, ma c'è chi è come mio padre che non pago del cattolicesimo ha cambiato ben altre due religioni prima di approdare a quella che lo confortava e rassicurava meglio.
dovremmo studiare piuttosto cosa spinge l'uomo a cercare l'assoluto e poi giungere a decretare l'inutilità della teologia.
Oddiosanto, un laico si interroga su un sacco di cose, sull'idea di assoluto, sullo spirito hegeliano (o vogliamo negare che hegel parla di "spirito"), sull'essere parmenideo, sull'essere hegeliano, sull'iperuranio platonico, sul cogito cartesiano. Sono tutte idee di assoluto. Idea prima. Principio unico. Monismo. Chiamatelo come volete. Volete negarlo in nome di una posizione atea e materialista?
Dici che se non ci fosse gente che parla di DIo, la teologia non ci sarebbe? ALberto, io non so, ma sinceramente, forse, hai una strana idea della teologia. Se c'è la teologia è perché c'è prima una interrogazione dell'uomo sull'origine, su senso del cosmo, sul suo essere al mondo. La teologia non ha fatto che dare risposte a partire da queste interrogazioni, che sono, scusami, FILOSOFICHE. Su Zecchi, per quanto non lo sopporti, non capisco quale bestemmia ci sia in questo articolo.
Errata corrige: "uno laico", intendevo "un laico filosofo".
Su certe cose, comunque, veramente si finisce per essere la parodia del militante leninista. Detto con affetto.
Precisazione: io sono ateo. Mai stato in chiesa. Eppure libero di riconoscere che parte del discorso di Zecchi non è sbagliato. Da un punto di vista filosofico.
che significa se non ci fosse gente che crede in Dio non ci sarebbe la teologia? se non ci fosse gente che s'interessa dell'origine dell'universo non esisterebbe la cosmologia, e così via per tutte le altre discipline filosofiche.
in che modo ciò nega il fatto che la teologia sia una disciplina filosofica anch'essa?
e poi, ancora una volta, quale sarebbe l'obiezione al discorso di zecchi? basta leggerlo per capire che non sta affatto accusando nè l'una nè l'altra di trattare argomenti campati in aria.
la sintassi è abbastanza semplice, basta un piccolo sforzo per capirlo, su!
deliro: in fondo "l'uomo senza qualità" di Musil che per certi aspetti è l'emblema dell'ateismo e di un assenza di principi primi, o assoluti è frutto di un'analisi altamente filosofica e metafisica. Il libro, al di là della trama, nasconde interrogativi fondamentali sul senso della vita, sul cosmo, sul perché di tutto che non sono diversi da quelli di tipo teologico. La differenza sta nelle risposte. Ma non si arriva a dare una risposta atea così, sulla base di un semplicistico e rassicurante "se non ci fossero papi, telogi e gente che mi parla di Dio, la teologia per me nemmeno ci sarebbe". Io sono ateo, ma personalmente mi piacerebbe che dio esistesse, perché la grtuità della vita, come ci insegna il buon Sartre, prima maniera, mutuato da Heidegger, è troppo pesante per essere retta. Così come anche dice quel libro semplice, superficialotto, ma non stupido del tutto che è appunto "L'insostenibile leggerezza dell'essere".
Achab: scusa se parlo terra-terra, lo faccio sia perché gli antichi studi sono archiviati chissaddove e sarei arruggginito a sostenere un discorso in filosofese con uno fresco come te, sia perché non amo l'idea di tagliare fuori chi non è addetto ai lavori. Detto questo: sappiamo tutti e due cosa si intende con il termine "teologia" in un contesto fortemente inquinato dal cattolicesimo. Io a questo mi oppongo, non a qualunque discussione sul trascendente (che personalmente preferisco definire "soprasensibile", ma è un mio vezzo) che è tema che non mi disturba affatto.
Davide: OK, la mia interpretazione del testo di Zecchi è criticabile e forse inquinata dall'antipatia per il personaggio. Ora smettila di rompere i coglioni, altrimenti ti filtro sul sistema.
"è troppo pesante per essere retta"
(la gratuità della vita mutuata),ci sono vagonate di filosofi correnti di pensiero e non ultimi scrittori che se ne frrgano di quello che dicono heidegger e sartre
e nel mio piccolissimo questa sedicente gratuità e' fonte di grande conforto
in fondo "l'uomo senza qualità" di Musil che per certi aspetti è l'emblema dell'ateismo e di un assenza di principi primi, o assoluti è frutto di un'analisi altamente filosofica e metafisica.
assolutamente d'accordo; infatti ulrich (come leopold bloom) è l'uomo di oggi, probabilmente privo di principi in cui crede realmente e, di conseguenza, di un'etica che non sia una generica norma di comportamento.
Non piacerà (capisco) e tuttavia altro non c'è. Ne' possiamo pensare di risuscitare idoli o dei al fine di avere (di cerdere di avere) un fondamento assoluto per giudicare le nostre azioni.
Si vive appunto alla giornata, alla ulrich..
Vabbe, sandro, pensala come ti pare. Pare che sia un torto non essere atei e felici. Forse perché mi manca l'altra chiesa quella leninista. In grado di spiegare, al pari di dio, il senso di tutta la vita.
Felice di essere libero.
In grado di spiegare, al pari di dio, il senso di tutta la vita.
Temo non ne abbia alcuno, ma non te la prendere.
Il buon leopold bloom, immerso in pensieri pesanti e sconfortanti, alla fine si consolava passando davanti ad un macellaio dal quale veniva fuori un magnifico (per lui) odore di fegatelli alla cipolla..un sano pessimismo metafisico, alla fine, porta a godersi al meglio un buon sigaro..
@achab: togliamo l'ateismo,togliamo leninismo felicità e chiese varie ciò che rimane e' l'effetto del vivere
la causa intesa come esistenza di dio non e' detto che dia un senso al tutto,basta allora chiedersi che senso avrebbe un dio provato e manifesto per ricominciare tutto da capo...
darth wanax d'accordissimo con te, nelle scienze esiste ipotesi-tesi, tolta l'ipotesi resta la tesi, su come provarla poi... beh è un dogma.
mi piacerebbe che dio esistesse, perché la grtuità della vita ... è troppo pesante per essere retta
achab, non sarebbe ancora più "pesante" sapere che ogni nostra azione comporti un giudizio da parte della "divinità", e quindi una premio da ricevere o una pena da scontare dopo la morte?
oppure pensa se fossimo ridotti come nei poemi omerici, con gli dei che fanno e disfano a loro piacimento, e se ti metti di mezzo ti tramutano in un centauro o in un pino marittimo :)
sandro, non puoi vivere un effetto senza chiederti mai, nemmeno un giorno della tua vita, quale ne sia la causa.
Davide o che arrivino a tuonare frasi minacciose come queste:
"Ora smettila di rompere i coglioni, altrimenti ti filtro sul sistema."
scusa puiatti, ma che c'entrano le scienze? la teologia non è scienza, ma la filosofia nemmeno. quanti filosofi non si preoccupano di dimostrare quanto sostengono con lo schema ipotesi-tesi, eppure non per questo il loro pensiero è considerato meno degno di nota di altri.
Non lo so davide: è più rassicurante pensare che ci sia uno che ti giudica.
Se sei davvero ateo, non puoi vivere la cosa così tranquillamente, secondo me.
Forse stiamo andando definivamente OT.
Comunque è bello sapere l'inter in testa alla classifica, senza che Tosatti possa giudicarla dall'alto del suo scranno mediatico, con trombonate varie.
Ho trovato: l'ateismo è come l'inter. Se l'accetti per quello che è, stai male.
@achab:
hai presente l'effetto della sfiga?
chiediti pure perche' ma tanto non c'e' risposta
ahahah sandro
se mi chiamassi Druwrlings o qualcosa di simile, sarei già filtrato da tempo. ma di davide è pieno il mondo... :)
accettare l'ateismo ? io sono ateo come la maggior parte degli scienziati al mondo (con questo tiro acqua al mio mulino) ma non ho nulla da accettare!
la religione uno deve accettarla, quella sì che è irrazionale
Comunque è bello sapere l'inter in testa alla classifica
sì siamo definitivamente OT perchè dall'assoluto siamo passati all'assolutamente provvisorio
:D
:DDDDDDDD
" la teologia non è scienza, ma la filosofia nemmeno. quanti filosofi non si preoccupano di dimostrare quanto sostengono con lo schema ipotesi-tesi, eppure non per questo il loro pensiero è considerato meno degno di nota di altri."
Caro Davide, il pensiero di questi pseudo-filosofi non è meno degno di nota, è semplicemente ed assolutamente VUOTO ed INUTILE, anzi è addirittura DANNOSO.
Se un filosofo afferma la tesi che la Terra è piatta, sostenedo questa tesi come un dogma contro la realtà scientifica oggettiva, allora il filosofo asserisce una tesi errata, possimao convenire che l'affermare il falso è comunque dannoso.
Supponiamo invece su una materia in cui gli scienziati si interrogano, ovvero che l'universo sia finito o infinito. Un filosofo che afferma la tesi che l'universo è finito ed uno che afferma che è infinito hanno pari dignità di pensiero, ma non possiamo dire che nessuno dei due abbia ragione, ma neppure torto, quindi le loro posizioni sono vuote ed inutili.
Tra il '500 ed il '700 gli scienziati-filosofi hanno sepolto la filosofia dogmatica, si è passati dal logos alla logica.
Questo ritorno al dogmatismo medievale non mi sembra una buona cosa, le scienze umanistiche dovrebbero tornare all'umanesimo, andare più indietro al tomismo o a Sant'Agostino non è buona cosa.
scusa puiatti, secondo quanto dici uno come nietzsche sarebbe uno pseudo-filosofo, perchè io non l'ho mai letto dimostrare scientificamente nulla di quanto afferma.
lo dico da dilettante, correggimi se sbaglio, ma tutto l'esistenzialismo verrebbe ad essere considerato vuoto ed inutile, secondo il tuo modo di vedere
Moreno, tralascio di criticare quello che hai appena scritto. Non è luogo. Ma una visione così semplicistica e dogmatica della filosofia non l'avevo ancora sentita. Nemmeno da un logico-matematico fresco di MIT. Dove l'hai trovata, sulle patatine san carlo?
per achab e davide:
E' la differenza tra il sapere e le chiacchiere, tra la cialtroneria e la saggezza, tra la conoscenza superficiale e la conoscenza profonda.
Lo so che dirlo in Italia, patria dei licei classici della riforma Gentile è una bestemmia, ma questa è la realtà.
L'esistenzialismo risponde alla domanda "cos'è l'essere?" domanda in sè capziosa ed inutile.
L'esistenzialismo non ha alcun fine, è un'esercitazione del pensiero libera, che io personalmente trovo noiosa, in quanto non può avere alcun fine.
Ma chiunque è libero di dedicare il proprio tempo, se si vogliono trarre da essa visioni di come migliorare il mondo, beh dal pensiero di Nietzsche si è riusciti addirittura ad arrivare al nazismo... il sonno della ragione genera mostri, infatti la filosofia senza logica mi sembra abbia dato storicamente prova di dove può condurre.
Ho trovato: l'ateismo è come l'inter. Se l'accetti per quello che è, stai male.
Ma niente affatto!
La mancanza di una finalità della vita io la trovo un fatto positivo, non è mica una corsa a premi.
Rileggetevi nietzsche..bisogna cominciare a pensare che la vita vale per quello che è, un fine e non un mezzo (chi l'ha pensata come un mezzo si è macchiato dei peggiori orrori).
L'esistenzialismo risponde alla domanda "cos'è l'essere?" domanda in sè capziosa ed inutile.
L'esistenzialismo non ha alcun fine, è un'esercitazione del pensiero libera, che io personalmente trovo noiosa, in quanto non può avere alcun fine.
Ma chiunque è libero di dedicare il proprio tempo, se si vogliono trarre da essa visioni di come migliorare il mondo, beh dal pensiero di Nietzsche si è riusciti addirittura ad arrivare al nazismo... il sonno della ragione genera mostri, infatti la filosofia senza logica mi sembra abbia dato storicamente prova di dove può condurre.
Ripassa dopo aver studiato.
Oppure dedicati ad altro (l'inter va benissimo).
"Dal pensiero di Nietzsche si è riusciti ad arrivare al nazismo"...
:-D
ma cosa hai bevuto stamattina? L'esistenzialismo è iutile e in sè dannoso. perché ce lo dice Moreno Puiatti.
Comprati i Fonsies la prossima volta e dicci cosa ci trovi scritto dietro nel pacchetto, alla voce "ontologia".
Dedalus, veramente io non parlavo della mancanza di una finalità, ma di quella di una causa. capisco l'umorismo sull'inter. Ma l'ateismo di cui parlo non è la casa delle libertà. Non la scusa per "faccio quel che mi pare, tanto tutto è relativo" di cui parli tu.
Quando achab (o sandro) diceva che l'uomo senza qualità è stato scritto dopo letture filosofiche suppongo si riferisse proprio a nietzsche, i cui primi libri esprimevano appunto lo sforzo di liberare l'umanità dal peso della religione e della morale (da "aurora" a "umano").
E' stato comunque stravinsky a dire che la mancanza di una prospettiva dopo la vita lo portava a gustare meglio e senza doppi fini lo champagne.
Caro Achab con i tuoi miti e stereotipi da liceale è inutile ragionare.
Sto sostenendo che l'umanità senza Nietzsche sarebbe stata uguale sul piano culturale dell'umanità con Nietzsche.
Il problema è che la teoria del superuomo di cui i nazisti si appropriarono portò a ciò che è accaduto.
Nietzsche e le sue superscazzule sul mito dionisiaco sono buoni proprio per i frustrati che delirano sogni di onnipotenza.
Sto sostenendo che l'umanità senza Nietzsche sarebbe stata uguale sul piano culturale dell'umanità con Nietzsche.
si era capito, ma fossi in te non lo andrei a dire in giro.
certe enormità meglio tenersele per sé.
Beh c'è chi considera grande Oriana Fallaci o Nietzsche, chi no.
E' un'impostazione scolastica che Davide e Achab non riescono a superare, è un po' il concetto medievale di auctoritas.
Vi faccio un esempio, nella seconda metà del '700 molti avrebbero considerato il più grande pittore di tutti i tempi Anton Raphael Mengs, oggi Mengs nella storia della pittura ha un ruolo abbastanza marginale se comparato a Tiepolo o Goya.
Tiepolo e Goya hanno influenzato la pittura successiva, Mengs no.
Io cerco di relativizzare l'importanza di Nietzsche rispetto alla cultura in generale, questo non toglie che egli abbia avuto un grande influsso sul pensiero in un certo momento storico, ma oggi è un po' superato.
guarda, il problema non è nietzsche in sé.
tu sostieni che la sola filosofia "utile" sia quella che dimostra con teoremi, ipotesi e tesi.
così facendo escludi di punto in bianco il 99% dei pensatori che l'ingenua impostazione scolastica considera "grandi".
ma a parte questo, la tua brillante uscita sul fatto che l'esistenzialismo (o qualsiasi libera speculazioen filosofica) non possa avere alcun fine, presa così com'è e trasferita in un altro ambito, porterebbe a chiedersi quale sia il fine della pittura (imbrattare una tela?) o della musica (strimpellare suoni a casaccio?)
se vuoi fare il materialista fallo fino in fondo, ma attenzione, alla fine ne potrebbe uscire che il falegname in fondo alla strada è stato più utile all'umanità di mozart...
alla fine ne potrebbe uscire che il falegname in fondo alla strada è stato più utile all'umanità di mozart...
tesi già sentita e cara al buon vecchio zedong e signora..
Io cerco di relativizzare l'importanza di Nietzsche rispetto alla cultura in generale, questo non toglie che egli abbia avuto un grande influsso sul pensiero in un certo momento storico, ma oggi è un po' superato.
capisco tu ti stia arrampicando sugli specchi (e cercando notizie sul web) al fine di far dimenticare una serie di sfondoni dovuti ad un pensiero più terra terra che materialista.
E tuttavia ti devo deludere: mai come oggi il pensiero di nietzsche è stato così "attuale". Il "nichilismo" del secolo ne è una prova evidente.
"io sono ateo come la maggior parte degli scienziati al mondo "
Ah, questa poi, è tutta da dimostrare
boh... mi sembra una generalizzazione, questa, Kaiser. proporrei quanto meno di verificare il tuo assunto guardando bene fra i vincitori scientifici dei premi nobel, al sito: http://nobelprize.org/
Carolina
Quello che cerca notizie sul web sei tu caro dedalus, infatti confondi Nietzsche con nichilismo.
Guarda che nichilista non vuol dire colui che segue la filosofia di Nietzsche.
Magari le due parole ti sono uscite insieme su google.
mi pare che qui si compia l'errore di prendere la singola corrente di pensiero filosofico, il singolo filosofo e lo si carica di contenuti come se non esistesse un collegamento tra una scuola di pensiero e l'altra.
nietzsche isolato dal contesto e dai suoi precedessori, invitabilmente darà l'impressione di nichilismo e individualismo, ma meglio analizzato e spurgato dall'ovvietà nazionalsocialista, si evincerà che il mito del super uomo non era quello di annientare gli altri esseri per il dominio di pochi, ma esattamente il contrario, era l'uomo che posto di fronte alla consapevolezza dei propri limiti e della propria relatività sceglieva di vivere con il libero arbitrio la parte di vita che il fato gli aveva assegnato.
se nietzsche è arrivato a tale considerazione sicuramente lo si deve alla sua nascita in un certo particolar posto e famiglia, alla sua formazione, all'ambito politico e sociale della sua generazione.
non si compie l'errore di isolarlo da tutto il suo contesto contemporaneo e precedente e dargli il marchio di nichilista per poi gettarlo nella spazzatura come colui che diede la primogenitura alla nascita del nazismo.
anzI!
maria
La mia analisi su Nietzsche è un po' più ampia, se partiamo dall'eroe romantico ottocentesco (e potremmo andare a trovarne le origini in Rousseau), complice forse un influsso decadentista, arriviamo ad una figura di eroe incupita, vogliosa di rivincita che è il superuomo di Nietzsche.
Un eroe incupito dalla cupidigina (scusate il gioco di parole), frustrato, che si autoesalta.
Se lo ricolleghiamo al lato cupo che nel classicismo Nietzsche teorizza con il dionisiaco, possiamo vedere Nietzsche come un teorico del male, del demoniaco e dell'oscuro.
Non c'è nulla di positivo in Nietzsche, nel senso che egli teorizza la negatività in ogni cosa.
Non è un autore che può piacere, dargli importanza significa dare importanza alla parte peggiore dell'uomo, io voglio essere più fiducioso nell'umanità.
moreno vedi come è difficile confrontarsi con obiettività rispetto a questi temi?
sei sicuro di non essere condizionato dal tuo carattere , dalle tue emozioni rispetto al giudizio che dai ora di nietzsche o in fututo di qualsiasi altro filosofo?
la sua ombrosità non potrebbe nascere dall'avere preso atto ad esempio che il libero arbitrio del singolo individuo, viene inglobato dalla massa che fagocita l'individuo e lo libera dalla scelta di dover rispondere delle proprie azioni?
tutte le grandi associazioni, o religioni, compresa l'organizzazione mafiosa compiono tale scelta organizzativa, una piramide in cui tutti gli individui perdono la loro capacità di scelta e di responsabilità per essere massa obbediente e plasmabile.
confondersi nella massa , perchè tutti lo fanno, perchè tutti dicono che è giusto essere così perchè il mio amico è così, perchè il mio collega è così, perchè lo dice il partito, perchè lo dice il mio curato, non porta a dimenticare e non curare quello che effettivamente siamo noi come singole entità?
maria
Carolina, cosa ti sembra una generalizzazione? Cmq, gli scienziati non sono solo i premi Nobel. Di scienziati atei c'è ne sono tanti, è vero, ma anche di credenti. E il più grande di tutti lo era
gli scienziati premi Nobel però sono un campione statistico finito, in più son raccolti in un solo sito con tutte le loro biografie, interviste e discorsi e si può decidere con più semplicità se siano atei in maggioranza o meno. mi sembrava una generalizzazione sia dire che sono in maggioranza atei, sia reagire un po' fortemente all'affermazione. tutto qui.
Carolina
Maria la mia analisi di Nietzsche viene proprio dal fatto che si può superare la condizione un po' infantile di considerarsi speciali, o "il migliore" (ti ricorda qualcuno?).
Così facendo ci si rapporta con la massa e se non si emerge da essa si può usare qualunque mezzo (compresa la violenza) pur di farlo.
Questo è l'individualismo che porta all'invidia verso gli altri considerati socialmente "i migliori", quando "il migliore" ti autoritieni tu.
In questo sia il comunismo che il fascismo giustificano la loro violenza.
Può non piacere questa visione di Nietzsche, ma seguendo la sua visione abbiamo due sole strade:
1) o si esce dalla massa, appartandosi socialmente;
2) si resta nella massa e si cerca di emergere giustificando qualunque comportamento pur di farlo, accettando la logica del branco, usando qualunque forma di violenza pur di sopraffare gli altri.
No, Puiatti, la tua analisi su Nietzche deriva dal fatto che non he hai letta una pagina. Piantala di dire cagate. Abbi la compiacenza.
Achab io l'ho letto eccome.
Forse la tua edizione a fumetti non è abbastanza filologicamente corretta.
Quello che cerca notizie sul web sei tu caro dedalus, infatti confondi Nietzsche con nichilismo.
Guarda che nichilista non vuol dire colui che segue la filosofia di Nietzsche.
temo tu non abbia capito nulla ne' di nietzsche ne' del nichilismo e comunque sia completamente digiuno dell'argomento..comunque lascia perdere, non è grave.
dedalus comunque penso che tu come tutti i frustrati creda che gli uomini siano una corda tesa tra la bestia ed il superuomo quale tu sei.
Peccato che gli altri non vedano in te il superuomo, un certo Adolf leggendo Nietzsche è arrivato alle tue stesse conclusioni.
Guai a toccarvi Nietzsche, lo so.
anche secondo me nicce non ha fatto un gran servizio per l'umanita'. e mi per chiudere ot, mi sembra che spesso i teologi (o i filosofi) usano la loro sapienza (o retorica) come i cavernicoli usavano la mazza.