Secondo me siamo completamente rimbecilliti.
Ci occupiamo di fornire computer in posti dove magari non esistono infrastrutture per la connessione di rete e dove tutto sommato il computer servirà a poco o niente, invece di pensare alla creazione di scuole, di ospedali, di strade, di risorse idriche per l'acqua potabile (ma avete idee di quante persone muoiono perché bevono acqua sporca?), di lavoro, di risorse agricole.
Siamo talmente pieni di noi da essere convinti che il resto del mondo desideri esattamente ciò che noi abbiamo, mentre loro probabilmente desiderano maggiormente ciò che noi semplicemente diamo per scontato: la pace, la democrazia, una casa calda, un piatto da mangiare ogni santo giorno....
Salvatore, non credo che l'intenzione sia quella di mandare i computer in posti che hanno gravi emergenze di acqua o alimentazione.
Penso piuttosto a zone urbanizzate in cui si può dare una alternativa ai ragazzini abbandonati o disagiati.
Penso ad esempio alle ragazze di strada di una struttura in Messico dalla quale è appena tornata una mia amica volontaria (con dei racconti da far imbiancare i capelli): sarebbe bello far arrivare loro strumenti che le aiuteranno a trovare un lavoro vero in alternativa alla strada.
Pino, queste macchine non daranno lavoro a chi le userà (sono poco più che giocattoli, nell'attuale mercato dell'informatica, con software non commerciale e che quindi pone l'utilizzatore fuori da un mercato chiaro e lineare in cui Microsoft la fa da padrone), ma porterà tanta pubblicità (e soldi) a Negroponte e soci che saranno osannati come benefattori. Semmai sono una dimostrazione di come i costi dell'informatica sono clamorosamente gonfiati.
Tra l'altro, Pino, è proprio alle zone con gravi emergenze che ci si rivolge, se è vero che questi 'cosi' vanno a manovella perchè si prevede di utilizzarli dove non c'è energia elettrica.
E' un altro gioco sulla pelle della povera gente. Bisognerebbe evitare di partecipare.
Pino, nelle zone urbanizzate non credo che serva un computer a manovella, l'elettricità arriva no?
In quelle zone invece di creare inutile spazzatura in più creando nuovi ed inutili computer "a manovella" basterebbe recuperare le migliaia e migliaia di computer perfettamente funzionanti che vengono buttati via ogni giorno!
Hai idea di quanto inquinamento producono i computer usati? Hai idea di quanti di questi sono guasti solo in parte e spesso sono perfettamente funzionanti ma "buttati via" soltanto in base a logiche consumistiche?
Con il lug una volta abbiamo realizzato con pochissima fatica un pc perfettamente funzionante per una ragazzo immigrato che non aveva i soldi per comprarlo...e lo abbiamo fatto senza spendere un euro bucato.
Poi ripeto, ma crediamo davvero che alle ragazze disagiate del Messico di cui parli tu interessi avere un PC? Forse avrebbero bisogno d'altro..., di una biblioteca magari? Di un'audioteca? Di un futuro ancor meglio...?
Io a questo progetto nn credo affatto, credo invece molto nel riciclaggio dei vecchi PC, quello si andrebbe incentivato.
Adimant, sono d'accordo con te su tutto tranne che:
"software non commerciale e che quindi pone l'utilizzatore fuori da un mercato chiaro e lineare in cui Microsoft la fa da padrone"
Il software NON commerciale, che poi è di per se una definizione non corretta, ti pone tutt'altro che fuori dal mercato.
Salvatore, con me sfondi una porta aperta sul recupero dei vecchi sistemi e sui problemi connessi, specialmente per quelli ambientali.
Però, dare uno strumento semplificato, piccolo, che non ha bisogno di energia elettrica (che è un lusso anche in alcune zone "urbanizzate") mi sembra preferibile rispetto a sbattere un 386 su un banco di scuola alla periferia di Città del Messico.
In effetti è un oggetto che non si capisce bene a chi sia dedicato, a parte che al narcisismo di Negroponte. Chi si può permettere di spendere 150 dollari per un portatile (è questo il prezzo "equo e solidale" finale) non fa parte del terzo mondo; nei paesi del terzo mondo non sanno nemmeno cosa sia un dollaro, e quando lo sanno di certo non ne possono spendere 150 in questo modo. Il portatile poi è poco più che un giocattolo, e se si pensa che un portatile vero si trova nuovo a 250-300 dollari e usato anche a meno, mi chiedo quanto valga la pena comprare il gadget di Negroponte.
386? :-)
Qui parliamo di computer che terrei ancora volentieri a casa mia...:-)
Oggi trovare un 386 è impresa titanica, io parlo di computer con frequenze di clock di poco inferiori al ghz e spesso e volentieri anche decisamente superiori....., tu non hai idea di cosa la gente (e lo Stato) butta per poi sostituirlo con un processore dual core o a 64 bit (due funzionalità che il 99% dei computer con tali caratteristiche non sfrutta visto che Win Xp standard non le supporta, e Win Xp è il sistema operativo che (purtroppo) quasi tutti usano...:-D
@ Salvatore: li recuperiamo o trasferiamo immondizia?
Un'altra cosa, anche per Adimant. 'Sto aggeggio è la prova provata che un computer (se non ci devi giocare in grafica 3 D supercazzulometricasparatuttocadchepotenza) può essere piccolo, costare poco e andare a energia alternativa (più alternativa dell'olio di gomito!). Potrebbe essere l'inizio di un cambiamento, se non di una rivoluzione.
da come ragionate capisco che siete tutti ingegneri e non capite che l'idea e' geniale.
andate a leggere cosa c'e' scritto nel sito invece di dire tutte queste cazzate, documentatevi!
http://www.laptop.org/index.it.html
http://www.laptop.org/faq.it.html
ps: siccome recupero hardware e software almeno dal 1988 e diverso ne ho mandato in giro per il mondo credo di sapere cosa vorrebbe dire avere un pc nuovo e funzionante con 150$ piuttosto che uno scassone legato alla pieta' del primo mondo.
Postato da Larry Lunedì 25 Settembre 2006 alle 17:56
Infatti, l'altro giorno ho visto in un negozio un portatile con processore Via a 399 Euro iva inclusa.
A quel prezzo ci fai anche un PC desktop di tutto rispetto.
Sempre che davvero il computer possa servire a persone che vivono con 10 dollari al mese di stipendio.
In quanto alla mancanza di elettricità....perché non facciamo anche un'auto equa e solidale che funziona a manovella, sai.....i distributori di benzina ancora non sono arrivati da quelle parti...:-DDD
A dire il vero magari servirebbe di più un'auto a manovella, almeno la userebbero per andare a prendere l'acqua nei pozzi che magari distano 50km dal loro villaggio...:-DDD
No Pino, per me sta cosa non serve proprio...:-D
"l'auto a manovella" esiste gia' da ben piu' d'un secolo e si chiama bicicletta.
Berja, io sono informatissimo su questi benedetti computer da 100$ e, ripeto, per me non servono a niente!
Poi spiegami, tecnicamente come reggerebbe la rete p2p con cui dovrebbero comunicare?
Le porte usb? A che servono? Gli forniranno anche le chiavette? E se si, che se ne faranno?
Veramente, che gli diano meglio un pallone con cui giocare a sti poveri cristi, altro che laptop.
Ecco Berja, forniamoli di biciclette che gli servono sicuramente di più ed in quanto a costi siamo più o meno li.
Negroponte è anche un politico, secondo me quello è il fatto (il quid, il perché dello "invece di"). Io di gadget di politici intelligenti nella mia esistenza ho conosciuto solo quelli di Davide Corritore: distribuendoli ho solo visto facce contente, perché facevano dichiarazione di voto, ma si potevano comunque usare anche senza richiedere adesione e al contempo non davano quell'idea di inutilità; davano forse un po' un'idea di "siamo alle cozze, aiutateci", però non un'idea di cazzarismo o di cialtroneria. Per il resto quoto abbastanza Salvatore, OMB e tutti quelli con convinzioni analoghe. :-)
Carolina
ma come, parliamo di quanto sia cattivo e zozzo il digital devide (la distanza/frattura digitale/informatica) e ora diciamo che "sarebbe meglio..."
ma insomma, fate pace col cervello.
si va per tentativi. questo è uno. magari non servirà, ma è un'opportunità per il "terzo mondo" di avere un ingresso nell'uso che della telematica fa il "primo".
poi, si vedrà.
Boh. Per me ci son anche i progetti dell'ONU, dell'UE e tante altre cose che fan capo al settore pubblico e non solo a quello privato. E poi, purtroppo, penso ormai perché sono di e a Milano, ho in mente i "gadget preventivi". :-) Ovvero che se uno te li piazza è per farti credere che ci sia un qualcosa, mentre quel qualcosa in effetti vien, verrà o verrebbe fuori, solo in presenza di gonzi che abboccano e che si comprano i gadget. Cmq, Rota, a livello di speranze non solo è un tuo diritto, ma hai anche ragione.
Carolina
Rotafì, io di digital divide per il terzo mondo proprio non ne ho mai sentito parlare, e sinceramente se mi trovassi a parlare con una persona dei problemi del terzo mondo e questa mi dicesse: "ah, povera Africa, pensa che li c'è ancora il digital divide", giuro io lo prenderei per pazzo.
Semmai di digital divide si parla per l'Italia dove, terzo mondo tecnologico, molte zone ancora non sono raggiunte dall'adsl.
Questa del computer da 100 dollari sai cos'è invece? Esportazione di democrazia..., non con le armi ma con l'economia.
Vogliamo fare qualcosa per il terzo mondo? Liberiamo i brevetti sui medicinali ad esempio, forniamo loro l'acqua, l'energia elettrica, gli ospedali, le scuole...c'è un elenco infinito di cose da fare, altro che computer da 100 dollari....pura follia occidentale, davvero..., altro che digital divide, li il divide è sulla vita e la morte.
L'unico motivo che non mi fa bollare questo progetto come una plateale buffonata è il coinvolgimento di alcune figure della comunità free sw.
Non per una malvagità irrimedibile dell'idea - già in India avevano pensato a qualcosa di simile sotto il nome di Simpluter - ma perché Nicholas Negroponte è uno dei più grandi venditori di fumo dell'ultimo decennio e anche sul suo Medialab ho tutta una serie di riserve.
Detto questo quello in questione è solo uno dei possibili approcci al problema e non è detto che sia il migliore. In America latina (Brasile e Venezuela e forse altri) si cerca di ovviare alla questione dell'accesso alla tecnologia nelle zone più disagiate dal punto di vista sociale, invece che incentrarsi sul prodotto: lo strumento che si sono inventati e sta dando risultati confortanti è quello dei telecentros, sorta di via di mezzo tra biblioteche, centri di aggregazione e centri sociali autogestiti.
non ho un'idea precisa sul punto, forse l'unico argomento valido sarebbe "un aggeggio in più", che istintivamente mi repelle.
ho comunque qualche dubbio. non penso che tutto quello che venga dal primo mondo sia necessariamente una fregatura.
potrebbe essere una fregatura mettere altri nelle condizioni di seguire il percorso che noi conosciamo, questo sì. mentre magari gli stessi altri troveranno strade ancora non pensabili (dei telecentros citati da antonio non ne ho mai sentito parlare, potrebbero essere una di quelle strade? non ho idea).
cmq un pc gratis per l'utente e pagato poco o niente dai "distributori" (bokassa o chi per lui o dopo di lui), se non nasconde loschi traffici non mi sembra una cosa dispezzabile.
ps per i medicinali: ma in india non c'era un'azienda che craccava i brevetti delle multinaz e produceva gli stessi farmaci a zero,qualcosa?
Salvatore scusa la domanda, ma la tua conoscenza dell'Africa te la sei fatta sui film di Jacopetti?
Salvatore: il problema è complesso, il 3d interessante, ma non ho tempo per dedicarmici oggi... Però , giusto una precisazione sulla mia considerazione sul software commerciale e non. Mi riferivo, in quell'affermazione, all'ipotesi che un tale computer metta le persone in grado di accedere, eventualmente, al mondo del lavoro con competenze maggiori (l'uso del computer, appunto); non illudiamoci, usare Linux ed il software o.s. non è, purtroppo, la stessa cosa che usare Windows (che è quello che io definisco software commerciale) ed il mondo del lavoro ha da tempo scelto l'utilizzo di Win per motivi complessi che non sto qui ad analizzare.
Si vuole dare ai bambini del terzo mondo un giocattolo in più (di cui, francamente, non hanno un così forte bisogno - o almeno non un bisogno primario), ma io sono invece molto più propenso all'altra tua proposta, quella sul recupero di computer vecchi (che non sarebbero assolutamente peggio di questi di cui parliamo - 500mhz di clock, 128mb di ram e neanche un hd su cui salvare i dati); di vecchie macchine ne esistono, buttate nei magazzini degli uffici di mezzo mondo, centinaia di migliaia e se ne dismettono altrettante ogni anno. Spendiamo i soldi per attrezzare scuole, in queste zone, dove sistemare computer già esistenti ed inutilizzati.
Comunque il tutto, alla luce dei reali problemi del terzo mondo, mi sembra alquanto superfluo.
Antonio, tanto per cominciare i paesi africani che sembrano voler (poco convintamente) aderire all'iniziativa sono solo due Nigeria ed Egitto, ai quali si aggiungono Brasile e Thailandia.
In queste nazioni le capitali sono moderne ed offrono tutti i servizi ma appena ti sposti nelle periferie il divario tra l'apparente opulenza delle città e le sue periferie è mostruoso.
La differenza tra un paese industrializzato ed uno del terzo mondo non è dato principalmente dalla presenza o no di computer, ma soprattutto dalle infrastrutture.
Reti ferroviarie capillari, collegamenti stradali efficenti in tutta la nazione, reti elettriche, fognarie, acquedotti...e poi infrastrutture per eventuali connessioni (sia dati che voce), non necessariamente su linea telefonica tradizionale, anzi meglio se attraverso coperture wi-fi e satellitari, meno costose e più facili da realizzare.
Non si può pensare di aiutare una persona a costruire una casa regalandogli un mobilio quando questa persona deve ancora ottenere il permesso di costruire, non ha i soldi per farlo e gli mancano i mattoni ed i muratori per costrure le fondamenta.
In quei paesi c'è una percentuale elevatissima di analfabetismo, migliaia di bambini non hanno mai visto una scuola, i loro diritti basilari vengono continuamente violati, hanno problemi a procurarsi il cibo con cui sopravvivere, molte bambine rimangono incinta giovanissime.
Sai cosa se ne faranno del computer? Lo rivenderanno per qualcosa che a loro è più utile.
Inoltre sai perché Intel è stata criticissima nei confronti di questo progetto? Perché è stata tagliata fuori da un "business". Sai perché Microsoft ed Apple si sono offerte di dare i loro sistemi operativi? Perché è un business.
Un business che non cambierà affatto la vita di quei bambini, poi se avrò torto e le mie previsioni saranno sbagliate sono pronto a ritrattare, per ora credo che stiamo assistendo alla vendita di fumo.
Negroponte se davvero volesse fare qualcosa per quei bambini e per quegli Stati guarderebbe in altre direzioni. Ora non starò a dirti quali.
Adimant, il tuo punto di vista sul software open source è completamente sbagliato, sarà vero nell'arretratissima Italia ma è molto meno vero in tutti gli altri paesi del mondo.
Paesi emergenti come Cina e India ad esempio utilizzano principalmente sistemi operativi Linux, molti paesi del Sud America hanno deciso di scegliere la via dell'open source, in Germania è al via un progetto per la trasmigrazione di tutti i computer statali verso sistemi operativi open source e suite d'ufficio Open Office, in USA sta avvenendo la stessa cosa, il Massachusetts ha escluso Microsoft da una gara d'appalto perché il requisito minimo era che il software d'ufficio salvasse i suoi documenti in un formato aperto, in Italia il comune di Bolzano ha adottato massicciamente l'open source, addirittura le macchinette per l'obliterazione dei biglietti sono Linux Embedded.
Volendo escludere l'intera svolta politica che pian piano sta trasformando il mondo dell'informatica, rimane il fatto che internet poggia quasi interamente su server Apache, il quale è un progetto Open Source, e su sistemi operativi Linux, BSD, Sun Solaris, tutti unix ora open source (anche il Solaris).
Il linguaggio più utilizzato da Google è il Python, la maggior parte dei siti web è basato su CMS in PHP e su DB Mysql, uno dei linguaggi che più prepotentemente si sta attirando l'interesse degli sviluppatori web seri è il Ruby con framework Rails, sempre open source.
In generale un esperto di server linux o bsd riceve più credito e più soldi di un tecnico windows, anche perché il primo di solito maneggia con destrezza anche i sistemi operativi di casa Microsoft, il secondo no.
Insomma, il Free Software è tutt'altro che una seconda scelta, non è quello il problema dei laptop da 100 dollari, il problema è la loro reale utilità.
Carolina: il politico è il tristemente noto fratello.
Salvatore: condivido molte delle tue perplessità, ma penso che quando tocchi l'argomento di "non hanno nemmeno da mangiare" cedi a tua volta alle semplificazioni e al paternalismo. Questo intendevo dire.
Il mio non è paternalismo, ritengo che politicamente molte cose potrebbero essere fatte per aiutare i paesi in via di sviluppo, ma che in realtà noi non facciamo niente se non appunto le cose sbagliate, da sempre.
Insomma, per farla breve, questa non è poiltica, è commercio di tipo capitalistico.
NOI stabiliamo i loro bisogni e NOI glieli vendiamo.
Un pò come il digitale terrestre, qui a CB vendono i ricevitori e fanno le offerte per acquistarli, peccato che con il digitale terrestre non si riceva quasi nessun canale.
Sono schizofrenie del consumismo, compriamo cose prima ancora che ci servano...e vogliamo esportare questo modello in quei paesi che hanno ben altre priorità?
Poi, sarà sempre una decisione (semilibera) di quei governi, se riterranno tale strumento utile per la crescita del loro paese lo acquistino pure.
Sempre d'accordo sulla reale utilità, Salvatore. Meno sulla diffusione di software o.s.. Purtroppo guardi le cose dal punto di vista di utenti evoluti (che mi sembra sia la tua condizione, ed è la mia) e porti esempi isolati (il Massachusets contro altri 50 stati, il comune di Bolzano contro centinaia di altri comuni). Non puoi negare il fatto che la stragrande maggioranza dei sistemi per l'utente finale venduti al mondo si basi su Win, che ti piaccia o no è la realtà e non si può partire dai paesi del terzo mondo per modificarla, si rischia di dare loro ancora meno peso di quello che hanno nel mercato dell'informatica.
Tolto questo, ripeto, concordo con te sulla sostanziale inutilità sociale di un progetto del genere e insisto, con te, sul riutilizzo di hardware meno obsoleto di quanto si pensi e sostanzialmente superiore a quello che propone Negroponte (e, volendo, gratis).
che i bambini e i ragazzi di paesi disagiati abbiano un computer non e' consumismo, e' come distribuire libri e cultura e la cultura non ha mai fatto male a nessuno; certo non riempe la pancia ma puo' aiutare a riempirla, in prospettiva.
che ci sia ancora gente che fa discorsi stupidi sul software libero fa capire perche' forse non riusciremo mai a liberarci dal capitalismo e dallo sfruttamento.
Berja, non sono discorsi stupidi, quelli sul software libero.
A tutti noi piacerebbe avere a disposizione un sistema operativo libero, software libero, tutto ben funzionante, nessuna licenza da pagare... Purtroppo però chi con l'informatica lavora (è il mio caso) si trova davanti ad una realtà diversa. Io non posso decidere, oggi, di smettere di usare i prodotti Microsoft perchè per me vorrebbe dire non lavorare più (o lavorare meno, essere meno produttivo nel mio ambito) e diventare velocemente un rottame informatico. La spinta all'open source dovrebbe venire dall'alto, ma è come chiedere a chi comanda di spingere per l'auto a idrogeno, l'energia eolica e solare, le biciclette in città, più soldi alla scuola pubblica, la sanità efficiente... Tutto bello, tutta teoria.
D'accordo, poi, che dare un computer in mano può diventare cultura, ma il tipo di supporto che propone Negroponte è molto più vicino al giocattolo.
Adimant: non vorrei sbagliarmi parlando per gli altri, ma mi sa che stai parlando con persone che con il software libero ci vivono e ci lavorano.
adimant, ricorda che ciò che tu pensi sia una realtà oggettiva è un'opinione.
le spinte dal basso funzionano.
per restare nell'ambito delle biciclette, ciò che è successo in questi anni con l'esperienza autocollante di critical mass e successivamente delle ciclofficine ha portato un contributo notevole, giocando su più piani (dal territorio all'immaginario, con i più svariati mezzi e le più impensabili connessioni) ad aumentare la visibilità, l'appetibilità e infine il numero delle bici nelle diverse città che prima non le consideravano.
mi rendo conto di essere ot.
Tutto bello, tutta teoria.
mi ricorda la famosa frase di homer simpson "il comunismo in teoria funziona, in teoria"
io invece amo citare "e' l'azion l'ideal!"
il tipo di supporto che propone Negroponte è molto più vicino al giocattolo
anche il c64 era visto come un giocattolo, eppure quasi tutti siamo qui grazie a quel giocattolo.
Berja, se dai il libro in mano ad un analfabeta questo lo usera come fermacarte e ti assicuro che l'alfabetizzazione informatica è uno dei problemi chiave delle società cosodditte "evolute".
I danni che l'ignoranza informatica si porta dietro sono enormi per l'intera comunità, anche se non se ne rende conto.
Un qualsiasi idiota che non sa usare il computer può compromettere la mia privacy in meno di 5 minuti.
Adimant, io lavoro esclusivamente con software open source e se finora non ho avuto problemi nel trovare velocemente lavoro è proprio perché le mie competenze non sono (solo) su windows.
Inoltre io non ti sto parlando di casi isolati ma di veri e propri cambiamenti, lenti quanto vuoi, ma le cose si fanno a piccoli passi:
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1664808&r=PI
Il fatto che in Italia le cose arrivino sempre dopo non basta a giustificare il nostro appiattimento culturale così come il fatto di vivere in un paese corrotto non giustifica i corruttori.
Berja, la mia posizione è che servono più le infrastrutture (anche tecnologiche) del singolo computer da consegnare magari ad un ragazzino delle favelas che poi lo rivenderà in cambio di qualcos'altro.
Per me sarebbe più utile finanziare scuole di recupero ed opere umanitarie in grado di reintegrare queste persone nella società, che è il primo passo fondamentale.
Nel finanziamento a questi "istituti" potrebbero essere incluse benissimo attrezzature tecnologiche, ma il tutto deve rientrare in un piano organizzativo più vasto e complesso.
Questa del laptop a 100 dollari mi sembra invece una semplice operazione commerciale, o alla meglio un lancio di viveri dall'alto di un aereo.
Perché invece non coaudiuvare gli stati poveri nelle loro iniziative, aiutarli nella costruzione di un progetto di ricostruzione più vasto, più complesso e di conseguenza più lento?
Perché non cominciare con l'azzeramento del debito ad esempio? Perché non dare sostegno finanziario?
Perché non concedere al Sud Africa la fabbricazione di medicinali senza rischi di sanzioni per violazioni di brevetti farmaceutici?
Nell'ordine:
Rotafixa: interessante e puntuale come sempre. In realtà la penso un po' come te (come voi), ma qui faccio un po' l'avvocato del diavolo (e qui rispondo un po' anche ad altri), ovvero di Bill Gates. Le spinte dal basso servono, indubbiamente, soprattutto quando vengono da chi, come noi, ha una 'cultura informatica' superiore. Non ci si può aspettare però che la spinta dal basso venga, in questo settore, da un terzo mondo che da un progetto del genere ne esce con un giocattolo in più, infrastrutture informatiche inesistenti ed eventuali professionalità mozzate (l'o.s. non copre che una piccola parte di ciò che è utilie sapere dell'informatica).
Salvatore, anch'io lavoro nell'informatica e passo da Java (o.s.) a .NET (commerciale) senza problemi, conosco un po' tutto (sono 21 anni che mi occupo di informatica) ma, come tu stesso ammetti, lavoro proprio perchè sono estremamente flessibile e passo da un sistema all'altro senza difficoltà (dici anche tu di lavorare perchè non conosci 'solo' windows, ma quel 'solo' è significativo). Tieni presente che noi siamo informatici, ma qui si parlava di alfabetizzazione informatica di base, di fornire un 'linguaggio' informatico essenziale al terzo mondo ed io ritengo (ma è mia opinione e basta) che Linux ed il software o.s. non siano la via migliore per porre questi paesi in un mercato che invece tende ancora tutto verso Windows (i numeri parlano chiaro). Che poi i cambiamenti debbano partire da noi, sono daccordissimo e niente da obiettare sui piccoli passi: semplicemente non ritengo che questo piccolo passo sia utile.
Berja, il 64 era visto come un giocattolo ma era basato su un processore che niente aveva da invidiare all'allora più blasonato 8088 (la rockwell 6510 del 64 era un clone del motorola 6800, antesignano del geniale 68000, ma qui andiamo sul nostalgico e mi fermo) e sopratutto che si interfacciava egregiamente con tutto quello che era il mondo dell'informatica di allora... Oggi un giocattolo non consente un reale utilizzo delle tecnologie complesse che sono alla base dell'informatica attuale. Problema che si risolve invece egregiamente riciclando macchine che giocattoli non sono ma che vengono buttate tutti i giorni.
Per chiudere questo intervento, sottoscrivo in pieno quanto dice Salvatore alle 13.24.
Salvatore: ho letto l'articolo su Linux a Monaco.
Bello, ma di fatto conferma quanto dicevo: oggi non si fa informatica, soprattutto nei settori più critici, senza Windows, mentre si può stare tranquillamente senza Linux.
Ripeto, non sono a favore di Win e contro il Pinguino, è solo una considerazione oggettiva: la strada sarà lunga e dovrà passare necessariamente attraverso un processo tecnologico che consenta al software o.s. di avere bassi costi in termini di impatto sulle attività già avviate, di connessione con periferiche di ogni genere, di tempi di migrazione verso software o.s.... Ricordiamoci che i costi dell'informatica nella p.a. e nel mondo del lavoro in genere non sono solo il computer e il sistema operativo, ma anche i corsi di formazione, la manutenzione dei sistemi, l'interfacciamento con il resto del mondo e così via.
Scusate se questa era un po' OT.
Adimant, un'ultima considerazione e poi chiudo il thread anche io.
In realtà la cultura informatica di base di un buon 70% di utilizzatori di Win Xp li pone ad uno stato di ignoranza talmente elevato per cui in realtà il problema non è il sistema operativo, ovvero la maggior parte delle persone non sanno niente di Win Xp, si limitano ad usare quei 2-3 strumenti che hanno imparato in modo anche abbastanza rudimentale e vanno in panico se anche sposti una minima virgola del loro piccolo mondo.
Tra l'altro esiste una larga fetta di persone che usa Office per scrivere lettere con strumenti talmente basilari per qui il wordpad basterebbe ed avanzerebbe.
Ed allora che si facessero i corsi di formazione, ma sull'importanza della sicurezza informatica e sull'importanza di un uso intelligente del computer. Su cosa è un computer, su come funziona, su come lavorano le sue periferiche.
Bisogna insegnare alle persone su "come si guida UNA macchina", non su come si guida la FIAT TIPO a marce automatiche e freni a stantuffo, e spero di essere stato abbastanza chiaro su ciò che intendo dire.
Per quanto riguarda il C64, quel portento è capace di fare questo:
http://www.youtube.com/watch?v=zVPW40ygds4
e non parliamo dell'Amiga e del suo SO.
beh salvatore, se fai il parallelo con la macchina, non tiri molta acqua al tuo mulino: il 90% delle persone guida pur non avendo la minima cognizione di meccanica, così come il 90% degli utenti windows usa il proprio pc senza avere la minima conoscenza di informatica :)
Davide, infatti non si tratta di saper riparare un pc, ma di sapere in linea di massima com'è strutturato.
Quando fai scuola guida di insegnano concetti basilari su cosa è un motore, sulla distanza d'arresto, sulla segnaletica stradale, su come si deve tenere il volante, su come si deve sorpassare, sui limiti di velocità.
In realtà trasmigrando l'esempio è come se le scuole guida insegnassero soltanto: metti la prima, accelera, metti la seconda, accellera, metti la terza, accellera, metti la quarta, accellera, metti la quinta, accellera, per la retromarcia rivolgersi all'assistenza tecnica..:-D
:D
beh sì è vero.
ma la cosa triste è che dopo la scuola guida quel che i più ricordano è soltanto "metti la prima accelera, metti la seconda, accelera, ecc... ecc..."
:)
oggi non si fa informatica, soprattutto nei settori più critici, senza Windows, mentre si può stare tranquillamente senza Linux
questa frase la mettiamo in lista per il premio "la stronzata dell'anno"
Bisogna insegnare alle persone su "come si guida UNA macchina", non su come si guida la FIAT TIPO a marce automatiche e freni a stantuffo, e spero di essere stato abbastanza chiaro su ciò che intendo dire.
quante auto hai guidato in vita tua? io guido pochissimo eppure credo di averne usate, per periodi piu' o meno lunghi ma continuativi, almeno 15 diverse ed ognuna aveva bisogno di certi accorgimenti, cautele, azioni.
nell'informatica e' la stessa cosa, dipende dall'elasticita' dell'individuo che si applica al sistema, il pigro ed il cretino avranno sempre bisogno di office o dell'interfaccia grafica integrata o di mille altre cazzate, chi e' stato formato per essere duttile si adatta anche ad altri sistemi e appena puo' li migliora.
(hands on)
capisco che dovete essere tutti ingegneri (quelli che "non esistono, funzionano") pero' provare ogni tanto ad avere un poco piu' di elasticita' mentale non fa male.
ps: riguardo al paragone con l'auto, avete mai provato a convincere un automobilista statunitense sull'uso di auto con motori sotto i 5700 cc, con meno di 8 cilindri e senza cambio automatico?
il pigro ed il cretino avranno sempre bisogno di office o dell'interfaccia grafica integrata o di mille altre cazzate
ma di cosa stiamo parlando scusate? credevo si stesse parlando dell'informatica per l'utente medio (lassù leggo addirittura "child"...) o per la pubblica amministrazione, per gli uffici... ora si richiede alla segretaria o alla tizia dello sportello della mutua di lavorare da riga di comando?
spero sia la solita sparata saccente di berja, il quale dimentica l'importanza della user-friendliness, e non solo in questo campo.
stai a vedere che anche qualche anno di ingegneria può servire a qualcosa, a questo mondo...
Berja, la scuola guida ti ha insegnato a guidare, se poi l'elasticità mentale manca c'è poco da fare, non tutti possono essere "guidatori", ma almeno possono imparare a muoversi senza far danni.
L'esempio dagli Stati Uniti è un tipico esempio di mancanza di elasticità mentale....anch'io qualche tempo fa avevo realizzato un software multipiattaforma e web-based.
Avevo fornito al cliente il software su un server linux ma lui non ha voluto sentire ragioni, ha PRETESO win 2000 perché un amico carabiniere (a suo dire grande "tennico informatico" gli aveva detto che Linux a lungo andare distrugge gli Hard Disk).
Ha pagato la sua bella ed inutile licenzina win 2000 per un software che non lo richiedeva affatto....
Poi quoto quella frase di Adimant che hai riportato, in effetti merita il premio visto che quasi tutti gli applicativi Mission Critical funzionano su macchine Unix...:)
Ora, vorrei pure capire dov'è la mia mancanza di elasticità mentale se è da un'ora che sto controbattendo tutti sull'importanza di Linux e dell'insegnamento di una cultura informatica di base estranea al sistema operativo...?
Davide, in realtà un qualsiasi utente windows con un minimo di competenza sul "punta e clicca" potrebbe utilizzare tranquillamente un'interfaccia grafica di Linux.
Semmai la parte più difficile è capire la gerarchia del file-system, ma anche li, crei loro una bella cartellina "documenti" ed il più è fatto...:-)
Per inciso che il One Laptop for Child utilizzi linux non può che essere una gran cosa, e a differenza di Adimant ritengo che se davvero un tale progetto servisse i ragazzi si troverebbero molto avanti con il lavoro...., altro che penalizzati...:)
il quale dimentica l'importanza della user-friendliness
credo che sia tu a dimenticare questa importanza.
io sto provando ad installare un server exchange in una rete windows con determinate caratteristiche e specifiche di sicurezza e ti assicuro che con prodotti open source ci avrei messo un quarto del tempo.
vuoi un altro esempio?
a settare perbenino un pc con un windows 2000 o xp ci metto di piu' tempo che ad installare ex novo debian su una piattaforma particolare come una sparc ultra 5 e non sono di certo un genio (ho la maturita' classica).
non capite che il grande merito di questo progetto e' quello di dare un attrezzo di lavoro aperto e flessibile?
certo non e' un'operazione di pura filantropia, fatta a fin di bene, e' un'operazione che serve a formare i tecnici di domani con poca spesa (ti do il minimo indispensabile, se sei capace lo sai far fruttare), pero' e' gia' qualcosa, vi ricordo che la microsoft proponeva per questo tipo di pc un sistema operativo xp-emebedded che escludeva qualsiasi tipo di networking; questo avrebbe reso SICURAMENTE questi laptop "dei giocattoli".
ve li ricordate i temibili hackers bulgari degli anni '80 e le bande di rumeni che clonano le carte di credito oggi?
credete che spremano l'hardware ed il software che hanno all'osso o aspettano che esca l'ultima CPU quater-core ultra-multi-thread che supporti windows vista sp9?
salvatore, e chi dice niente. io sto affermando appunto che l'interfaccia grafica è fondamentale, e non è affatto una cazzata come altri vorrebbe far intendere. così com'è fondamentale un editor di testo user-friendly, non tutti possono apprezzare l'uso di vi...
se si vuole che l'OS non rimanga una questione di elite, bisogna scendere dal piedistallo e mettersi nei panni di chi non ha voglia, passione, cervello per configurarsi il sistema da sé, o addirittura "migliorarlo"... ma per favore! questa non è elasticità mentale, è l'esatto contrario.
con questa mentalità ce la si canta e ce la si suona in allegria fra smanettoni, mentre zio Bill fa i miliardi vendendo software alle scimmie.
scusa berja, ma a parte tutto, ti è chiaro che un conto è parlare di tecnici, un conto di utenti? sono ambiti completamente diversi.
decidiamo di cosa stiamo parlando, poi si può anche discutere su cosa sia meglio e cosa sia peggio.
davide dalle tue parole si capisce che non hai mai usato altro che windows, altrimenti sapresti che di interfacce grafiche user-friendly, termine orrendo, quello tecnico e' usabili, ce ne sono un'infinita' come di editor di testo e tutto il resto; solo che la gran parte degli utenti sono come te, si rifiutano di fare quel piccolo sforzo che li ppotrebbe portare, non dico alla liberta' ma almeno alla possibilita' di scegliere.
credete che spremano l'hardware ed il software che hanno all'osso o aspettano che esca l'ultima CPU quater-core ultra-multi-thread che supporti windows vista sp9?
Postato da berja Martedì 26 Settembre 2006 alle 15:57
Su questo credo che tutti siamo d'accordo.
Sul fatto che quel laptop serva davvero ai bambini dei villaggi nigeriani o ai bambini delle favelas, su questo proprio no.
La Romania degli anni '80 non è comunque paragonabile a quelle realtà.
Il problema è che qui partite dal concetto per cui uno che ha problemi a sopravvivere abbia come prima preoccupazione quella di avere un pc "equo e solidale".
Ragionate con la testa da "occidentali", e secondo me è questo il problema fondamentale.
Ma il mio punto di vista sull'argomento l'ho ripetuto all'infinito, ora basta, convinti voi, tanti auguri al laptop per i bambini poveri.
tutti i tecnici sono stati utenti.
forma degli utenti intelligenti ed avrai dei tecnici intelligenti.
OT
"a settare perbenino un pc con un windows 2000 o xp ci metto di piu' tempo che ad installare ex novo debian su una piattaforma particolare come una sparc ultra 5 e non sono di certo un genio (ho la maturita' classica)"
Allora quando trovi un minuto mi aiuteresti a far funzionare il player multimediale su un normalissimo PC su cui è installata la SUSE 10.0?
Io ho il QI di un moscerino o anche meno, insomma sono un idiota totale, ma proprio non ci sono riuscito, ho provato anche ad istallarne un altro, ma.... (Risolvere le dipendenze ???)
Grazie
Ciao
PS.
Dopo installato Win XP il media player funziona da subito...
Gaetano, prova una distribuzione che abbia i codec multimediali nei suoi pacchetti base.
La OpenSuse non ce li ha per questioni di licenza:
http://www.mepis.org/
http://www.pclinuxos.com/news.php
oppure se vuoi una distribuzione con una diffusione maggiore prova la ubuntu:
http://www.ubuntu.com/
qui i codecs non sono installati di default ma nel wiki e nei forum trovi tutte le spiegazioni possibili ed immaginabili per qualsiasi problema tu possa incontrare:
https://help.ubuntu.com/community/RestrictedFormats
se proprio non vuoi reinstallare nel forum della suse troverai sicuramente le spiegazioni che ti servono.
berja come sempre mandi a puttane ogni discussione finendo per attaccarti a polemiche pedanti e infantili.
user-friendly è il termine inglese, ed è assolutamente termine tecnico, se, inopinatamente, preferisci l'autarchia ti dirò "usabili"...
tristezza.
altro grave problema è fingere di non capire ciò che gli altri scrivono per poterli accusare delle peggio cose.
io non ho mai detto che non esistono interfacce grafiche per linux, che ovviamente ho utilizzato, così come i più vari editor, con i quali non scrivo lettere, ma sviluppo codice...
sei tu che spacci l'interfaccia grafica per un accessorio inutile, o almeno così fai intendere. quel che dico io è che lungi dall'essere inutile, è assolutamente necessaria, per l'utente finale beninteso, non per il tecnico o lo sviluppatore che può usare la modalità che meglio crede.
tutti i tecnici sono stati utenti
ma non tutti gli utenti saranno tecnici. molti non hanno, non dico voglia, ma nemmeno necessità di approfondire le proprie conoscenze informatiche.
finchè si pretenderà dall'utente uno sforzo che in altri settori non ci si sognerebbe nemmeno, la situazione rimarrà sempre come ora.
pensala pure come vuoi berja, ma quella che tu chiami elasticità mentale non è altro che autocompiacimento.
Per chi vuole approfondire sui telecentros ho trovato un paio di link (ma materiale ce n'è a bizzeffe) che rispondono anche ad alcuni dubbi sollevati in questa discussione:
http://www.wumingfoundation.com/.../portoalegre_os.html
http://www.tid.org.br/apc-aa-tid/.../7137b73a19a5c0b053750b9
Per esempio dal secondo:
Tanto o sistema operacional dos computadores do Programa (GNU/Linux) quanto os demais aplicativos são softwares que podem ser utilizados sem o pagamento de licensas de uso, reduzindo custos do projeto.
Dessa forma, os Telecentros não são apenas espaços de simples utilização dos computadores e de acesso à Internet, mas principalmente um local público de geração de conhecimento, fortalecimento da cidadania buscando a socialização dos usuários através da convivência em um espaço comum, condição indispensável para que estas pessoas se organizem e se apropriem cada vez mais da iniciativa de inclusão digital.
sei tu che spacci l'interfaccia grafica per un accessorio inutile, o almeno così fai intendere.
e dove lo avrei scritto? io ho parlato di "interfaccia grafica integrata", ovvero una cosa come l'explorer di windows.
preferisci l'autarchia
no, si dice proprio cosi', potresti andarti a vedere la legislazione relativa a questi temi o perlomeno le specifiche che riguardano le interfacce; esse si suddividono in "usabili" ed "accessibili".
"user-friendly" e' un termine da "commerciale" o preferisci che ti scriva "sales account"?
quella che tu chiami elasticità mentale non è altro che autocompiacimento
no, ho visto spendere miliardi in formazione per l'uso di applicativi e sistemi costosissimi che tutto erano meno che usabili, quando gran parte dei sistemi e degli applicativi free ed open-source (che sono due cose diversissime) sono usabilissimi ed ho visto fior di programmatori che non erano nemmeno in grado di accendere un pc.
lo sforzo necessario ad apprendere qualcosina in piu' che non sia "doppio click" equivale alla differenza che c'e' tra sudditanza e partecipazione.
se intendevi interfaccia grafica integrata sbagli perchè all'utente inesperto che sia integrata o meno interessa poco, nemmeno lo sa.
l'importante è che parta allo startup del sistema, quel che c'è sotto gli è del tutto trasparente.
l'importante è che parta allo startup del sistema, quel che c'è sotto gli è del tutto trasparente
non hai mai usato un server x-windows, vero?
Giusto una veloce risposta a quanto dicevo ieri: sulla stronzata dell'anno cito una semplice affermazione riportata nell'articolo linkato da Salvatore, quindi mi dispiace per Berja (e Salvatore)... d'altra parte è ovvio che decontestualizzando l'affermazione (il contesto era l'utilizzo nelle PA del software o.s. come alternativa 'totale' a Windows) si arriva a farla sembrare quello che non è.
Voi due, Berja e Salvatore, continuate a parlare da tecnici, soprattutto tu Berja, ma ti ha risposto ampiamente Gaetano: l'utente medio non vuole installare un server exchange in una rete windows, vuole il media player, un editor di testo, a volte un flgio elettronico, la casella e.mail configurata a dovere. Basta. Qualche utente avanzato utilizza programmi, per esempio, di grafica (Corel Draw, Photoshop, Dreamweaver...) ma non gliene frega niente di come funziona windows e non vuole che gli diano un sistema più stabile, ma un sistema che trova più fruibile... WIndows te lo procuri da qualche amico (una bella copia pirata) lo installi e non devi fare più niente. Che poi non sia configurato a dovere per un utente esperto è una precisa scelta commerciale e culturale a cui l'utente evoluto sa come rispondere.
Ripeto che non sto difendendo win contro l'o.s., semplicemente mi metto nell'ottica di chi usa normalmente il computer da 'utente-scimmia'.
Pochi tra noi 'tecnici' sono entrati nell'ottica che l'utente finale vuole usare il computer come ieri usava la televisione: non gli interessa che cosa ci sia dietro, nè gli interessano le funzionalità avanzate, vogliono che si accenda e funzioni e che sia bella da vedere e da tenere in salotto.
In questo campo, come in molti altri, Berja, il fondamentalismo (del tipo 'io uso Linux e quindi sono molto più intelligente di te') non fa bene alla causa del software libero. Molto più fanno le iniziative citate da Salvatore, con tutti i loro limiti legati ad un mercato che va in altra direzione.
non hai mai usato un server x-windows, vero?
una persona intelligente non può arrivare a farmi questa domanda a partire dalla mia frase che hai citato. o sei meno intelligente di quel che pensi o non ti dai pena di capire il senso di ciò che gli altri scrivono.
quando la finirai di parlarti allo specchio, facci un fischio.
vedi davide mi pare che tu non voglia capire cio' che ho detto, l'interfaccia grafica integrata come e' explorer nei sitemi windows ha l'inconveniente di essere integrata nel sistema operativo; le interfacce grafiche basate sui server-x possono essere avviate all'avvio del pc in modo che il sistema operativo sia trasparente come in windows ed in piu' hanno la possibilita' di essere abbattute, avviate in piu' sessioni o da piu' utenti etc.
per quanto riguarda cio' di cui straparla adimant, mi sono confrontato piu' volte con la radicale sostituzione di windows in alcune aziende, ebbene gli utenti si adattano con facilita' ai nuovi sistemi dopo un breve periodo di transizione; l'importante e' che l'interfaccia sia usabile e relativamente simile a quella cui erano abituati.
ora non capisco come delle persone che sembrano intelligenti debbano fare queste crociate pro-microsoft quando l'informatica e le sue applicazioni esistevano prima di microsoft e continueranno ad esistere anche dopo.
credete che banche ed assicurazioni si affidino a win2003, exchange ed sql-server (forse il miglior prodotto microsoft) oppure si affidano ai vari AIX, HP-UX, BSD, solaris, novell, oracle, DB2?
visto che i costi per preparare personale che lavori su tali sistemi sono un po' elevati non capite che distribuire capillarmente a basso prezzo delle macchine basate su architetture software simili sia un passo in avanti sulla via di una maggiore diffusione di certe conoscenze?
ma è inutile che mi vieni a dire cose che già so.
io ero già arrivato oltre: ti sto dicendo che all'utente non gliene frega nulla di che tipo di interfaccia sia, se integrata o meno, non gli interessa, non lo sa e non è necessario che lo sappia.
"trasparente" significa questo, ed è un termine tecnico: allo startup l'interfaccia parte, questo è tutto ciò che l'utente sa.
quindi è sbagliato accusare l'utente "pigro o cretino" di pretendere explorer, perchè è falso, ed è ancora più sbagliato richiedergli conoscenze che sono prettamente tecniche.
per fortuna c'è chi l'ha capito, cercando di avvicinare linux alla scimmia, piuttosto che fare evolvere tutte le scimmie di questo mondo, impresa di certo molto più onerosa.
Adimant,
Microsoft non FA il mercato, lo DISTRUGGE!
Se vuoi ti cito qualche centinaio di esempi, e noi nel nostro piccolo ci preoccupiamo di Berlusconi!
Vabbè.
Tra l'altro il problema vero è la vendita di windows in versione OEM, intanto perché è una truffa, si tratta di un costo nascosto all'utente il quale in teoria potrebbe rifiutare la licenza ma in pratica non può farlo.
Ci sono numerose denunce a tal proposito.
Quando acquisti un computer, soprattutto portatile, sei costretto a comprare e pagare anche una licenza windows, anche se non la vuoi o non ti serve!
Il peggio è che il costo del sistema operativo non è specificato!
Guarda, un giorno di questi scriverò all'adiconsum e promuoverò una petizione, tra l'altro la Microsoft ha usato la vendita OEM per fare coercizione commerciale nei confronti degli assemblatori, ci sono state cause legali e multe a tal proposito.
Un sistema con linux preinstallato avrebbe certamente il mediaplayer perfettamente configurato e funzionante, esattamente come Windows e Gaetano (che tu hai citato) non dovrebbe sbattersi per configurarlo.
Anzi, Gaetano risparmierebbe un sacco di soldi in manutenzioni per virus, trojan, blocchi inaspettati del sistema o malfunzionamenti dovuti magari alla semplice installazione di una nuova applicazione.
Qui poi subentra un'altra questione, quella dei tecnici e dei programmatori cialtroni, quelli che si definiscono programmatori ma l'unico lunguaggio che sanno usare è VB6, quelli che senza un framework non sono in grado di scrivere una riga di codice....ed i tecnici che sanno mettere mano solo su sistemi windows e vanno anche solo davanti ad una versione più vecchia di Windows.
In Italia tale razza abbonda in modo preoccupante, per me si tratta di incompetenti, ed in qualsiasi settore sono un male che andrebbe estirpato.
Inoltre continuo a contestare la tua affermazione per cui il mercato è Microsoft.
Microsoft è semplicemente una venditrice di scatolette colorate, niente più di questo, quella non è informatica.