La Moratti: vendita Metroweb? Decido io
«Pronta a riferire in commissione Bilancio». Polo e Ulivo: scelta giusta
di Elisabetta Soglio
Sarà il sindaco Letizia Moratti a riferire sulla situazione della vendita di Metroweb, entro il 15 di ottobre, in commissione Bilancio. Il vicesindaco Riccardo De Corato ha comunicato ieri ai capigruppo la decisione del primo cittadino: segno evidente del fatto che, come viene confermato a Palazzo Marino, il sindaco non sta sottovalutando la vicenda, ma se ne sta anzi occupando in prima persona raccogliendo materiale e consultando amministratori ed esperti.
I gruppi consiliari dell'Unione, che si erano appellati alla Moratti, sono contenti della svolta. «Ci auguriamo che il sindaco — aggiungono — ci porti notizia sulla sua volontà di non procedere alla controversa vendita di Metroweb al fondo inglese Stirling Square. Esprimiamo anche l'auspicio — incalzano — che nelle prossime settimane emergano ipotesi che possano garantire il mantenimento della proprietà di Metroweb in ambito pubblico». I consiglieri di centrosinistra avevano chiamato in causa il sindaco dopo la notizia che dietro al fondo inglese ci sarebbe una società con sede nei paradisi fiscali. Il complesso gioco di scatole societarie, poi, impedirebbe di individuare l'acquirente vero e proprio: quello, per intenderci, che sta concordando con l'Aem l'acquisto del 100 per cento della società che ha cablato Milano, a un prezzo effettivo di 32 milioni di euro.
Anche tra gli esponenti del centrodestra si sono levate voci di dissenso. Il più duro è stato il leghista ex assessore al Bilancio Giancarlo Pagliarini: «Credo che dietro a Stirling ci sia qualcuno che vuole mantenere l'anonimato. Io ho un'idea, ma per ora la tengo per me». Ieri, è toccato al capogruppo dell'Udc, Pasquale Salvatore, ammettere le perplessità: «Se qualcosa è cambiato rispetto a due mesi fa, è giusto saperlo. Ma sarebbe meglio passare prima da un confronto all'interno della maggioranza. Ricordo a tutti — aggiunge Salvatore — che il titolo Aem è quotato e non vorrei che le notizie col contagocce fossero un tentativo di rallentare il progetto di fusione con Asm (la municipalizzata dell'energia di Brescia, ndr)».
Il repubblicano Franco De Angelis ribadisce un problema già sollevato in sede di commissione Bilancio: «La questione è pensare a meccanismi di controllo di questa società, sia che la consideriamo strategica, sia che no». Giulio Gallera, capogruppo di Forza Italia, è soddisfatto della decisione presa dal sindaco: «Già i nostri gruppi avevano sostenuto che non fosse necessario un passaggio in consiglio comunale e che la sede più adeguata per questa vicenda fosse la commissione, dove del resto sono già passati sia il presidente dell'Aem, Giuliano Zuccoli, sia quello di Metroweb, Aldo Scarselli».
Conclude il capogruppo di An, Carlo Fidanza: «Ci auguriamo che questa sia la sede adeguata per ricevere le risposte che da settimane sollecitiamo e che ancora non sono arrivate». Maggioranza e opposizione hanno fatto la loro parte. Adesso, la parola passa al sindaco.
la soglio riporta un'inesattezza non da poco. Il prezzo che Stirling Square pagherebbe, non e' 32 milioni di euro, ma circa 232 milioni. Infatti, Stirling Square si comprerebbe pure i debiti di metroweb del valore di 200 milioni. Non voglio dire che 232 milioni siano tanti o pochi, ma che fra 232 milioni e 32 milioni c'e' una bella differenza. Ma si sa, i giornaliti Italiani non si perdono dietro a questi dettagli, a loro e' sufficiente trovare un po' di lettori qua e la'... molti perderebbero il posto di lavoro per un'inesattezza del genere, ma non un giornalista del corriere della sera.
Per dire le cose come stanno: la Soglio ha detto il vero. Il prezzo di trasferimento delle azioni è 32 milioni di Euro. E' ovvio poi che chi si compra un'azienda si compra anche i suoi debiti... Ad esempio , se oggi uno compra Telecom in borsa a 2 euro e passa, (telecom che è indebitatissima), il prezzo è 2 euro e non 2 euro più i debiti...
E al di là di tutto, onore alla Soglio che insieme ad altri giornalisti ha contribuito a mantenere i riflettori accesi su una vicenda oscura che rischiava di passare nel silenzio più totale...
... senza contare che l'indebitamento è in calo, ovvero che col fatturato attuale sarebbe azzerato in 5-7 anni. Considerando che il business della fibra è in crescita esponenziale, il debito verrà colmato in quattro e quattr'otto. Il che significa che ci Stirling si porterebbe a casa Metroweb con una sessantina di miliardi di vecchie lire, facendo l'affare del secolo. Io sarò anche dietrologo, ma immagino che se fossi Zuccoli mi aspetterei molta gratitudine da Stirling (nel malaugurato caso la vendita andasse in porto).
insisto. il prezzo di 32 milioni cambia se la societa' ha 2 milioni di debiti, 200 milioni di debiti o 2,000,000,000,000,000 di debiti?
mauro: il prezzo di un bene - che sia una società o una michetta - è influenzato da innumerevoli fattori. Ho più volte citato per esempio il caso Serravalle, dove un'azione valutata da Banca Intesa 5,5 (la stessa banca che ha finianziato l'acquisto) è stata pagata dalla provincia di Milano 8,9 euro.
Un amministratore pubblico (e Zuccoli di fatto lo è) ha il sacrosanto dovere di fare gli interessi della comunità che gli paga il lauto stipendio. Zuccoli invece sta facendo gli interessi di altri, ovvero vende a poco e a pochi ciò che è di tanti e vale tanto. Di chi non si sa, ma una società con i bilanci (debiti inclusi), gli asset e le prospettive di Metroweb vale un mondo in più di 32 miloni+debiti.
Liberissimo di negare tutto questo, liberissimo di dire che la Olivetti vale più del PC e che il cielo è color lampone. Ma sono baggianate. Sulla vendita Metroweb a Stirling pesa il sospetto di interessi che vanno ben al di là dell'illazione campata in aria.
zuccoli ha il dovere di valorizzare le azioni di AEM, non i capricci dei nullatenenti radical chic. A tale proposito, ha senso vendere metroweb? Forse si, forse no. Certo e' che il punto da cui si parte sono gli tutti azionisti di AEM, non di ALCUNI milanesi che si credono i padroni del mondo.