strano posto omb
commentiamo di tutto, cazzate incluse, e un pezzo come questo no.
non avevo fatto caso alla ricorrenza della cd rivolta delle banlieues. e mi sa che francesca ha fatto suonare il campanellino (d'allarme, non di ricreazione).
rota commentare questi post è molto più difficile che sparare cazzate altrove...
Esatto Ciliegina. E aggiungo quello che ho scritto ieri nel post sull'incontro tra Maria Casella e Marilena Adamo: i commenti non sono direttamente proporzionali al numero di letture. I post "tosti" sono in genere molto letti, ma nessuno lascia tracce (se non nei log del server) proprio perché sparar cazzate su temi leggeri è molto facile. Ma le persone leggono, eccome se leggono!
e questo non vi dà da pensare?
è possibile che ci scagliamo indignati contro la nostra stessa pochezza, quando tiriamo sassi agli altri.
ci sono post che non puoi commentare ,che ti lasciano senza parole basito a rileggerne il contenuto più volte senza trovare da dire nient'altro che quello che parrebbero frasi fatte, magari dal di fuori anche un pò ipocrite.
allora si tace .
ma si assorbe .
Giusto.
pero' cercate di capire che non e' facile per chi, come me ad esempio, non ha la cultura e/o la sensibilita' adatta a commentare certi post. E' molto facile scadere nel qualunquismo, nel "ha visto che tempi signo'?". Oppure si va spesso a finire nell'eterna partita di ping pong Fascisti contro Comunisti. Leggendo i post di OMB ci si fa un'idea delle notizie e delle visioni storiche e politiche, e leggendo i commenti si riesce a capire le tesi a favore o contro. Oltretutto non e' solo un esercizio passivo, ma avicinarsi ad una precisa posizione, vuol dire condividerla e difenderla, si spera con argomenti validi. Credo che possa essere un valido scopo di questo blog... almeno io la vedo cosi'. Sono ignorante in materia politica, storica, e sociale; non lo voglio rimanere, e OMB mi pare un buon punto di partenza.
certo, ci sono volte in cui è obbligatorio fermare la mano prima che parta a vanvera sulla tastiera. occasioni, insomma, in cui è meglio tacere per non svilire con le proprie fesserie report dal fronte come quelli di francesca.
personalmente non ho niente da dire perchè la situaizone delle periferie francesi mi è ignota. vorrei comunque che si pensasse a questo anche quando le suddette periferie torneranno ad essere un problema esposto al giudizio di tutto il continente/pianeta interessato, e magari si farebbe bene a tacere anche in quel caso.
oppure, mi domando, si interviene solo quando c'è un fatto *emozionante e sulla bocca di tutti* per partecipare al grande gioco del chiacchiericcio?
rota sei ingiusto .
commentare una cosa che fa scalpore o che ci turba o replicare ad un commento è un sentimento buono , tanto più quando il commento è diverso dal nostro pensiero e non ci fa chiudere a riccio , vuole anche dire misurarsi e confrontarsi .
non vuol dire spettegolare o divertirsi a fare le comari .
e be',
lì si sta crescendo la proxima generazione di francesi, con professori che devono schivare mazze da baseball e magari chiudere un occhio sulle violenze che vedono, quindi deprimendosi per la loro obbligatoria "vigliaccheria" e sentendosi conseguentemente meno in grado di elevarsi a ruolo di docente. per lo meno questo capisco io da questo messaggio nella bottiglia.
mi pare più sgretolante di altre cose: la scuola è la fonte di tutti i casini successivi. o soluzioni, se funziona.
il resto appunto mi pare piuttosto chiacchiericcio. se di alleggerimento come nella chat delle canarine ok, ma quando si tratta di commentare torri gemelle buttate giù a mano dalla cia o i movimenti peristaltici dei partiti
vuàm
scatta il
"l'avevo detto io"
"ma va a caghèr"
"fuori questi cialtroni"
ecc
ps
oggi non è che mi giri male, ma ogni tanto fare il grillo parlante non è vietato
Ne abbiamo parlato in sala insegnanti questo pomeriggio, dopo una baruffa molto violenta fra alcuni ragazzi all'ultima ora. Stremati, preside e vice hanno chiesto il perché... risposta: per una donna.
Ringraziamo tutti in coro e di tutto cuore Zidane che con la sua enorme cazzata e soprattutto con la difesa che ancora continua (ho picchiato per l'onore delle donne della mia famiglia) ha lasciato un messaggio, un esempio molto positivo... Accidenti a lui e ai media che gli lasciano la possibilità di spiegare un gesto così inspiegabile, intollerabile. La violenza, lo scatto di ira ci sta, è possibile anche se sempre e comunque condannabile, però smettiamola di lasciargli la possibilità di spiegarsi. Dovrebbe scusarsi con l'intera comunità, anche con chi non segue il calcio. E invece no, continua...
francesca, te la dico da fuori (francia e calcio)
la sera della finale dei mondiali di calcio ero mansueto davanti alla tv, aspettando con mio padre che finisse 'sta storia. mi doveva accompagnare al treno (volevo andarci in bc, hanno protestato tutt*, figlie comprese, ho dovuto chinare il capo)
stavo lì e ho visto anch'io la capocciata di zidane. essendo fuori dalle storie di calcio ho pensato "cazzata!cazzata!".
perché?
1) perché non si fa (prima reazione)
2) perchè ti prendono per le orecchie e ti sbattono fuori (ragionamento di chi ha giocato in campo, anche se diverso)
fu sbattuto fuori. la francia ha perso, secondo me anche per questo. sai, va via papà, ti senti più solo.
se voi in france metteste questa pulce nell'orecchio dei piccoli, magari qualcosa scatta in qualche cervello.
scusa il suggerimento, sai solo tu che succede lì.
Rota, sono d'accordo con te e mi fa piacere leggerti, sempre.
A proposito di Zidane: anche io ero in Italia per la finale, sono tornata a Parigi a fine agosto e ho trovato un Paese un po' rincoglionito: tutti, o quasi tutti, anche gli adulti, a difendere il gesto di quel deficiente di calciatore.
Questo è un Paese che ha difficoltà a vedere al suo interno errori. E non sopporta che gli stranieri giudichino, così è stato con le banlieues, con Zidane, con i loro ghetti, con la laicità estrema. E' un paese che ha bisogno di essere ammirato. L'esatto contrario dell'Italia che sta sempre a dire "schifo come da noi..."
E poi il passato coloniale, e soprattutto quello che di emotivo e sentimentale ne deriva, è lontano dall'esser concellato. E' il Paese che colonizza, poi accoglie e cerca di integrare, togliendo le differenze, non trattandole come ricchezza.
allora pensi di sottoporre ai teppistelli-malgré- eux questo semplice concetto?
"se quel deficiente non si fosse arrabbiato per una provocazione sessista e scema, fatta apposta da un gran pezzo di merda provocatore che sa come colpire i cretini, forse la francia avrebbe vinto i mondiali"?
Provo, l'importante è che insista sul fatto che il nostro Materazzi è cretino profondo. Poi possono ascoltare il resto...
non è cretino
ma un gran fjodena....
l'ha ovviamente fatto apposta per eliminare un nemico, e quel tordo c'è cascato
ti propongo di fare un tema in classe con questa cosa, e poi ci racconti gli svolgimenti
la situazione nelle periferie francesi, non è altro che lo specchio della loro/nostra società...
ho vissuto a Torino, alla Falchera, ebbene tra una riga e l'altra, rivedo il disagio, l'abbandono da perte dello stato, la povertà e spesso l'ignoranza...
tutto questo lo si ritrova ogni qualvolta ci si confronta con ciò che queste periferie raccontano...
ovvero storie di ordinario degrado...
in Francia sono più incazz*** di "noi", sono (come ricorda Francesca) più orgogliosi, difendono il ricordo di ciò che sono stati nei secoli passati...
in Italia, tutto sembra annacquato, anche la rabbia..., da loro la rabbia prende forma e si combatte per strada una vita che non lascia speranza, da noi, ci si incazz* come dei tori, ma poi ciascuno, prende mestamente la strada di casa e va a sfogarsi con la moglie, l'amante e via dicendo...
non approvo il terrorizzare la popolazione con sommosse e violenze di sorta, ma il popolo, va svegliato, deve uscire dal torpore nel quale una vita passata dinnanzi alla tv l'ha portato...
quello che è accaduto in Francia, deve far riflettere, su dove andiamo, chi siamo e quali sono le priorità...
il fatto che un'insegnante, si trovi a non sapere più come comportarsi, la dice lunga...
accadeva anche da noi...
l'unica soluzione è coalizzarsi..., dove andavo io a scuola, la situazione era pressochè la stessa, eri da solo, contro bande di brutali teppisti e non solo..., ci siamo resi conto che separati, non si poteva far fronte a queste carogne, ma uniti magari...
e così è stato, c'è voluto parecchio sudore, feriti e un morto, ma alla fine ce l'abbiamo fatta...
purtroppo, quando almeno la situazione ambientale era divenuta vivibile, è intervenuta una nuova piaga, la droga, ed è stata l'ecatombe...
Forse il mio post appare solo come un grido d'aiuto, e mi dispiace.
E' difficile, ma è difficile soprattutto a causa di cose che succedono all'esterno e a causa dell'assenza dei superiori che dovrebbero aiutarci. Sicuramente, al disagio di tutti i miei colleghi, io aggiungo la difficoltà di venire da un altro Paese, un'altra cultura e soprattutto un'altra sensibilità collettiva. Per esempio, i miei colleghi non vogliono parlare dei problemi dei ragazzi, perché è la loro vita privata e intima; io non sono assolutamente d'accordo: l'alunna vittima di pedofilia in casa o l'altra che ha perso il fratello (il balordo armato di cui ho parlato nel post è il fratello di una mia alunna) ucciso dalla polizia non devono mai essere argomento di discussione. Come se avessero paura che poi uno di noi inizi a parlarne in classe davanti ai ragazzi o che diventi soggetto di pettegolezzo... Pura follia: in Italia ne parleremmo senza problemi. Qui non si può, per cui vedendo l'allieva più distratta del solito, la si sgrida, e solamente un mese dopo si viene a sapere che passava la notte in questura a raccontare le scorribande del fratello. Mi sembra quasi che la volontà di tacere, omettere certi argomenti diffili, spinosi, delicati sia un boomerang pericolosissimo. Perché poi i ragazzini non li capiamo più. Appartengono a un mondo lontanissimo dal nostro (non tutti, almeno nella mia scuola).
Io riesco a fare lezione, figuriamoci! Sono agitati, impegnativi, ma questo è il mestiere che voglio fare. Il mio è un mestiere sociale, è la mia scelta. Quel che mi fa arrabbiare è l'atteggiamento politico di chi sta sopra di noi e preferisce riempirci di computer, abbassare il livello delle lezioni e degli esami (i superiori pensano sempre che gli allievi siano una mandria di deficienti: non hanno capito che più si trattano da scemi più saranno contro di noi; chi è contento di esser tratto da idiota?) e non ci ascolta mai quando diciamo che 37 allievi per classe, soprattutto in certe zone, sono davvero troppi.