Direi piuttosto che Penati ha pisciato controvento. Pratica molto diffusa ultimamente nel "centro-sinistri".
giusto, necessita risposta urgente Signor Penati
PS ottima citazione
Il problema è che a Penati piace pisciare in testa agli altri...
Quello che sta succedendo è molto chiaro. Penati è completamente isolato dai suoi e quindi cerca altre alleanze perché sente vacillare il suo potere. Da un lato si chiude nella sua cosca di sestesi che certo non lo mollano per evidenti ragioni di poltrona, dall'altro si avvicina a letizia Moratti nella speranza di guadagnare potere a Roma. A parte la riflessione che si può fare sul personaggio Penati, che sarà pure un buon amministratore ma certo politicamente non vale una cippa, vorrei sottolineare che questo picci-picci tra Filippo e Letizia è il primo risultato tangibile delle lotte intestine che stanno stremando i DS. Se ce n'era bisogno, questa è un'altra dimostrazione dell'incapacità della segreteria.
Trovo straordinario il titolo del sito del Comune (idealmente servizio pubblico per i cittadini) che dice METROWEB. IL COMUNE INVESTE SUI SERVIZI PER I CITTADINI.
La gloriosa sinistra milanese non e' stata in grado di trovare un'offerta concorrente al fondo inglese per offrire po' piu' di soldi ad AEM, che fra l'atrlo si sta fondendo con ASM e quindi di una piccola rete non sa che farsene. Possibile che sappiano solo parlare di piscia senza occuparsi veramente di tecnologia e di sviluppo?
Tra pisciate e cagate mi sembre di essere in una latrina. Che schifo!!!!!!!!!!!!!!!
La semplificazione dell'intervista giornalistica rischia di creare un equivoco improprio.La collaborazione istituzionale in vicende delicate come quella AEM-Metroweb non è una competizione di mercato tra ammninistrazioni locali, in questo senso prendiamo atto delle scelte in corso da parte dell'amministrazione comunale che, laddove confermate per scelta politica o per effettiva obsolecenza tecnologica, farebbero venire meno la possibilità di una comune partnership per Metroweb. E' bene ribadire che la diponibilità di rete a banda larga per le esperienze amministrative, imprenditoriali e sociali della metropoli milanese rappresenta per noi un asset strategico per la costituzione di un distretto dell'innovazione in relazione con le esperienze più significative della globalizzazione in atto nel mondo. Per questo la Provincia sta promuovendo gli anelli e le dorsali per una rete telematica a banda larga accessibile in tutta l'area metropolitana, anche attraverso le modalità wi-fi. Io ritengo che la necessità di ridurre il divario digitale ci debba spingere anche a trovare modalità di accesso a Internet gratuite. L'accessibilità alla rete e la possibilità di connessione ad internet costituiscono le condizioni per una società capace di futuro.
Filippo Penati
Presidente Provincia di Milano
Caro Penati, innanzitutto grazie per la risposta. Chiarisco subito che qui di semplificazioni giornalistiche non ce ne sono. Abbiamo citato parole pronunciate ieri in conferenza stampa, raccolte dalla nostra giornalista e riportate pari pari anche da Corsera.
A questo punto, se capisco bene quanto scrive qui, sono felice che anche lei comprenda il valore strategico della MAN in fibra per la città metropolitana. Un valore negato dalla decisione di Moratti di dare via libera alla vendita di Metroweb, a maggior ragione se si considerano acquirente, prezzo, prospettive.
La sua presenza ieri accanto alla Moratti, la sua immagine oggi sul sito del Comune (con testo in prima plurale che fa chiaramente intendere comune+provincia), i progetti condivisi di webtv sono la legittimazione (sconcertante) di un'operazione su cui lei solo pochi giorni fa aveva una posizione opposta. Oggi, per fortuna, con il suo intervento la posizione originale sembra riconfermata e questo ci conforta, anche perché la precisazione scongiura il rischio di vedere la sinistra al governo che fa opposizione alla sinistra d'opposizione.
Accetti, da parte di uno che non si è allineato alla sciocchezze sui baci Perugina e crede nel valore della collaborazione istituzionale, il consiglio di usare maggior chiarezza in circostanze come questa, in cui le rispettive posizioni sono nette e non lasciano spazio alla mediazione.
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alberto biraghi
chief editor di OneMoreBlog
Mi sorprende che il presidente della Provincia si sia abbassato ad entrare in un blog cosi' volgare.
Comunque il valore strategico a cui Penati e' -a ragione- molto piu' interessato e' quello della Serravalle. Quanta cassa produce la Serravalle in confronto a Metroweb?
E poi, quanti soldi hanno fatto i concorrenti di Metroweb? Se sono pochi ha ragione Penati a vendere perche' e' un business vecchio, se sono molti, ha ragione Penati a vendere perche' Metroweb e' gestita da incapaci.
Peccato che i nostri politici giocano a fare gli imprenditori con i soldi delle nostre tasse e delle nostre pensioni.
Mauro: l'unica volgarità sta nel tuo qualunquismo, nella tua provocazione fuori luogo, nella tua supponenza. L'argomento è serio, quindi se vuoi dire la tua dilla, ma fallo senza sparare idiozie a vanvera. Altrimenti statti zitto.
Penati purtroppo per lui è schiacciato tra due grandi colossi, Formigoni con le spalle coperte dalla Chiesa più retriva, da Comunione e Liberazione, dall'altra ha la città di Milano guidata da Letizia Moratti, che oltre ad essere ricca di suo ha le spalle coperte da Silvio Berlusconi e company, sono sicura che per lui, presidente della Provincia, unica amministrazione del centro-sinistra, sapersi destreggiare dev'essere un'opera titanica.
Se non collabora come istituzione rischia di giocarsi il governo della Provincia e con lui tutta la giunta , se condivide con i suoi 2 colleghi le scelte programamtiche e territoriali rischia di apparire connivente e privo d'iniziativa propria.
Non conosco personalmente Penati, me ne hanno parlato qui a Torino compagni che hanno vissuto s sesto s. giovanni anni fa, mi hanno descritto una realtà periferica che ha saputo rinascere ed offrirsi a grandi investitori, me l'hanno descritto come un compagno molto capace di attirare attenzione e collaborazione anche da fronti opposti, io voglio, sempre nell'ottimismo che m'accompagna quando parlo della difficile arte della politica , sperare che quanto raccontatami corrisponda al vero e che la sua unica volontà sia quella di erodere il consenso a destra per farlo guadagnare al centro - sinistra.
un piccolo davide con due golia?
furbizia, scaltrezza o avvedutezza?
maria
maria, dio bono
"erodere il consenso a destra" ecc
ma tu l'hai capito o no che non esistono consensi spostabili ma solo preconcetti marmorei e interessi personali, avvinghiati in un osceno amplesso eterno?
per quel che riguarda l'offrirsi a grandi investitori, qui si entra in un campo che comprendo ma che deve diventare con la massima rapidità un passato ignoto ai più. ma questo è un obiettivo di pochi, per cui, poco anch'io, mi taccio.
se a milano serve 'sta roba e viene venduta dal proprietario pubblico ad aziende private, che non hanno come fine ultimo la promozione del bene collettivo ma quella del bilancio societario, è una cazzata. lo dico sperando che venga compresa la differenza tra infrastruttura gestita bene dal servizio pubblico, e altrettanto bene da quello privato.
rota io comprendo tutto quello che vuoi, ma o l'anomalia italiana in quelche maniera dobbiamo spiegarcela o da questo impasse non ne usciamo più.
E' dal dopo guerra e ancor prima che in Italia non si riesce a fare un passo avanti dal punto di vista politico ed economico, abbiamo una classe borghese e imprenditoriale che si affida ad un'economia protetta e autarchica, non arrivano investitori esterni se non per depredare i nostri marchi , i nostri cervelli, per poi lasciare poi scatole vuote e inservibili, non credo che un singolo Penati sia la causa di questa incuria dei nostri gioielli di famiglia, ma è proprio la struttura capitalista nazionale che con accordi minori e di basso profilo impedisce il decollo di una diversa attività produttrice.
allora ecco assistere a pietose scenette di giri di valzer e mazurke, io do a te una cosa in cambio tu mi garantisci una poltrona qui, io ti voto quell'accorduccio che tanto ti fa comodo ma tu fammi passare quella variante del piano regolatore e così via.
questa è stata la politica in Italia rota, o lo capiamo una volta per tutte o non usciremo mai dalla palude.
io ho il dovere di credere che il nostro governo ci tirerà fuori da questa melma, lo devo perchè altrimenti lo scoramento sarebbe così forte che dovrei per prima ammettere che è tutto inutile, tanto meglio dare una delega in bianco e chi si è visto si è visto.
così nacque il fascismo e così è pronto a rinascerne un altro.
questo è stato il brodo primordiale, mussolini da socialista insurrezionalista si trasformò in quel mostro che ben conosciamo grazie ai denari dei borghesucci e dei latifondisti di allora.
pur riconoscendo il grande torto della sinistra italiana a non essere in questo momento più coraggiosa e meno litigiosa, penso che pur criticandola, bersagliandola fino all'infinito non debba mai venire meno il nostro supporto e la nostra fiducia.
maria
maria, come si dice, "serenamente": che fiducia residua si può avere per un presidente di istituzione che (1) occupa tutte le poltrone coi suoi portaborse, (2) crea poltrone nuove per i portaborse in eccedenza, (3) acquista un'autostrada pagandola il doppio del giusto con soldi che non ha, (4) per bypassare l'istituzione, ovvero il consiglio, ne passa la proprietà assieme a una cospicua dose di denaro pubblico a una SpA (l'Asam) che può muoversi in assoluta indipendenza e al cui capo mette suoi portaborse, strapagandoli e consentendo loro di non fare un assoluto cazzo per mesi salvo incassare il lauto stipendio, (5) dice che vuole comprare Metroweb perché è strategica, (6) dice che Metroweb non è strategica e Moratti fa bene a non comprarla, (7) dice che Metroweb non è strategica, (8) litiga con le massime (si fa per dire) cariche del suo partito. Eccetera. E questo è il meglio che abbiamo qui in Lombardia.
Maria, con tutta la buona volontà di seguirti sulla tua strada di pragmaticità e moderazione, come si fa più a fidarsi di questa gente? Come può il cittadino, soprattutto chi si fa un culo così dalla mattina alla sera per tirare avanti la famiglia, non avere il desiderio di coprire questa gente di insulti, sputi e pernaccchie?
alberto giusto per chiarirci quando parlo di politica e gestione della stessa, vorrei ricordarti che ne parlo come cittadina lavoratrice da 23 anni del comune di torino a 1.000 euro al mese.
perciò rientro gioco forza nel range di persone da te illustrate.
sono incavolata, non riesco quasi mai a far fronte alle spese, ho intorno a me una burocrazia imbelle e sabauda, pensa che il nostro regolamento comunale si rifà per buona parte ai regi decreti, da premettere che torino e periferia sono retti praticamente da sempre dal centro-sinistra, eppure non posso fare a meno di credere che la partecipazione e la condivisione siano i migliori antitodi alla corruzione dei partiti.
tu mi fai delle domande a cui non so rispondere, non vivo a milano lo sai bene, ma volendo fare una forzatura e scambiassi le due realtà torino-milano, ti potrei dire che il mio ideale di politico sarebbe colui che prendesse carta e penna e spiegasse le ragioni di tali provvedimenti e scelte organizzative.
sono state scelte dettate da opportunità tecniche?
lo dica!
E' stata data una lettura un po' superficiale dell'azione di governo dell'amministrazione provinciale?
la spieghi!
é stata raggiunta una mediazione politica per favorire la partecipazione al governo di forze politiche che altrimenti non sarebbero entrate nella coalizione?
la esponga!
questa è politica di governo , alberto, azione, scelta e responsabilità.
ma anche noi , però, dobbiamo imparare ad abbassare il dito accusatorio, imparare ad ascoltare, una classe politica nuova e responsabile non nasce dall'oggi al domani, ti garantisco che di gente piena di buoni propositi e armata delle migliori intenzioni, pronta ad urlare al complotto, alla denuncia dell'abuso, alla vista di una bella poltrona vacante e prontamente ridimensionare subito le accuse
ne ho vista così tanta che tu non ne hai idea, e anche questa è un'anomalia tipicamente italiana con cui abbiamo il dovere di fare bene i conti.
maria
Anche se biraghi ha perso le staffe con me (chissa' perche' poi), lo ringrazio per non essere in sciopero come tutti gli altri giornalisti. Buona giornata a tutti.
Penati, fu (è, sarà) vera gloria? Un fatto è certo: la Provincia di Milano non è mai stata così al centro della politica come lo è dal cambio di amministrazione nel 2004. Non parlo delle noiose polemiche tra partiti, parlo di progetti strategici come Città di Città e ASAM, ad esempio. Parlo di un segno diverso nella visione della nostra area metropolitana, basato sulla tenace convinzione che i bisogni e i processi possano essere governati. Che non c’è sviluppo equo e sostenibile senza politiche pubbliche. Non è facile, in un territorio politico schiacciato fin qui tra il dirigismo privatistico formigoniano e l’autismo progettuale di Albertini. Ora i giochi sembrano aprirsi su un piano post-partisan, con il fragile governo Prodi che fa tavoli con una Letizia Moratti cui piace una visibilità nazionale.
In una situazione così aperta e ambigua, cosa deve fare un politico che abbia ambizione di lasciare un segno e spostare gli equilibri politici a favore della sua parte? Primo, assicurarsi che la sua squadra metta in atto prontamente la sua strategia. Sappiamo quanto le macchine burocratiche delle amministrazioni locali siano disfunzionali a qualsiasi progetto che non sia l’ordinaria gestione; in attesa di una riforma seria e spietata, il capo non può fare altro che mettere i suoi uomini nei posti chiave e magari crearne ad hoc.
Secondo: acquistare credibilità nei confronti di tutti gli interlocutori istituzionali e politici e verso la pubblica opinione. Insomma, sganciarsi dal proprio schieramento, anche per garantirsi dai soliti complotti di palazzo. E’ ormai chiaro che negli enti locali, la politica la fanno coloro che sono stati eletti direttamente dal popolo. Possiamo discutere su questa deriva personalistica effetto delle leggi elettorali locali, ma così è. I partiti hanno margini sempre più esigui, sia al governo sia all’opposizione. Da qui il loro nervosismo verso i rispettivi leader.
Detto questo, noi cittadini che da tempo non crediamo più a Babbo Natale ma che non per questo rinunciamo alla politica, come dimensione del nostro vivere insieme e strumento di crescita civile, cosa vogliamo? Vogliamo una rendicontazione di quel che fanno i nostri amministratori, in riferimento al programma per cui sono stati eletti. Vogliamo le informazioni adeguate per valutare le scelte e le spese fatte. Vogliamo essere ascoltati sulle decisioni strategiche che riguardano il nostro futuro e sul metodo di governo, preferibilmente democratico e trasparente.
Che ne dice, Presidente Penati, di confrontarsi pubblicamente con gli elettori, a metà del suo mandato?
Maria sono sconcertato ultimamente.
Chiamparino che si lamenta dei tagli sulla finanziaria, forse i soldi spesi per le Olimpiadi era meglio spenderli in un piano che avrebbe rilanciato Torino negli anni? Non una bolla dell'evento che lascerà il vuoto nel giro di poco?
Riccardo Illy, l'imprenditore che governa la regione in cui vivo con Rifondazione, che in Tv fa l'esempio dell'amico primario che guadagna più di 75.000 euro lordi e che poverino non riesce a mettere via i risparmi (eh sì! la barca e il golf club sono costosi).
Fabio Fazio che intervistando la Bindi le chiede con la sua faccia da pirla se sia vero che esistono persone che guadagnano meno di 70.000 euro all'anno. E la Bindi gli dice di sì e sono tanti (almeno un politico che non fa il sepolcro imbiancato parlando della classe media) e che lei trova giusto rimetterci parte dello stipendio da ministro con la finanziaria (finalmente! brava Rosy!).
Porca troia! Perchè mediare significa darla vinta ad un 10% della popolazione che sta bene e potrebbe rinunciare a qualcosa?
Faccio troppe domande, lo so.
Ma che significa essere di Sinistra? Tutelare la ricca borghesia?
Chi ha tempo e voglia, potrebbe spiegarmi anche un paio di altre cose, dato che non sono abbastanza esperto.
Poiché, come diceva Bisio, "la cinquecento lire non cresce sugli alberi", se una società pubblica viene comprata da un fondo azionario inglese che ha sede in un paradiso fiscale e effettua l'operazione tramite una fiduciaria lussemburghese, ossia il peggio dello scatolame cinese, i profitti del noleggio della fibra restano in Italia per essere reinvestiti in servizi o finiscono nel paradiso fiscale per essere spesi nei locali casinò e ristoranti?
E, in subordine, per quale ragione se una fibra ottica "non è strategica per Milano" dovrebbe esserlo per il fondo azionario di cui sopra? Gli azionisti di Stirling (chi sono? da dove vengono? dove vanno? "Un fiorino!", per dirla con Troisi) mica spereranno di far soldi affittando la rete del Comune di Milano... al Comune di m ilano, perché allora potrei prendere in considerazione l'idea di strangolare qualcuno con una corda di contrabbasso!
C'è qualcosa che non mi torna.
L'Itaia non puo' proibire a una societa' basata in Europa (e Lussemburgo e' in Europa) di comprare una societa' Italiana. Lo dice la legge Europea, piaccia o non piaccia.
AEM aveva messo all'asta metroweb e si sono fatti avanti solo quelli di stirling square. Come mai non si sono fatte avanti altre imprese?
Giorgio, non desidero andare troppo OT, semmai possiamo riprendere in sede più adatta, quindi sarò brevissimo sull'idea della difesa dalle macchine burocratiche.
L'altro giorno Moratti ha detto in conferenza stampa (rispondendo a una domanda di Bettina Soglio che le chiedeva come si poneva nei confronti dei mille dubbi suscitati da Stirling) che non bisogna dimenticare che "non compete a noi fare approfondimenti sull'acquirente, ma ai vertici di AEM che è una azienda quotata in borsa, sarebbe stata un'ingerenza". Ovvero: il CdA di una SPA fa quello che le pare, indipendentemente dalla proprietà (com'è giusto, salvo rispondere successivamente in assemblea soci), anche se la proprietà è "i cittadini" come nel caso di AEM (o ASAM).
In altre parole: possiamo anche dire (non io) che va bene dare Metroweb a AEM o dare Serravalle a ASAM, ma deve essere chiaro che se il boiardo di turno decide - per una ragione qualunque su cui preferisco non fare ipotesi - che bisogna vendere, i cittadini se lo pigliano in quel posto, come con Metroweb, alla faccia di tutte le frottole che racconta Moratti e anche sulle panzane per cui la proprietà pubblica è comunque garanzia per i cittadini.
Garanzia un par di palle. Sottrarre la proprietà di un'infrastruttura di pubblica utilità al controllo diretto dell'istituzione darà pure una maggior libertà di azione, ma di fatto assegna a un manager il pieno potere, assieme all'obiettivo di far cassa, che non è compatibile con quello di dare servizi ai cittadini (aggiungo che a Zuccoli e anche ai vertici di ASAM non assegnerei neppure la procura di vendita del motorino usato, ma questo è un problema mio).
Quindi, d'accordo nel non credere a Babbo Natale, ma neppure crediamo alla Fata Tremonti e alla sua finanza creativa tanto ben realizzata dal dinamico duo Penati-Vimercati con ASAM.
Concludo suggerendo a tutti, prima dell'interessante dibattito che può uscire su questo tema, di rivedere "Paul, Mick e gli altri" di Ken Loach, un film che offre parecchi spunti per riflettere sui risultati delle privatizzazioni.
per chi fosse interessato a saperne di piu' su come funzionano le reti telefonoiche moderne, propongo questo filmato:
http://www.ericsson.com/solutions/operators/convergence/index.shtml
Mauro, sei uno dei purtrppo troppi italiani che sono stati talmente martellati da un vewnditori di gadget quale è Berlusconi e la sua gang, che sei contento quando viene venduta una NOSTRA (cioè anche tua) proprietà.
Fai mente locale.
Sei pieno di debiti, per giuntaq vuoi comprarti "un maxitelevisore del cazzo" (per dirla con Trainspotting) e vai al Banco dei Pegni per vendere la fede nuziale di tua nonna. Naturalmente, essenedo essa fede del tutto improduttiva, sei lieto di essertene sbarazzato. Finalmente puoi comprarti il maxitelevisore del cazzo (forse). Ma sei sicuro di aver fatto una cosa furba visto che, in prospettiva, non hai nemmeno più l'anello da vendere e al prossimo debito sarai, per essere chiari, nella merda?
Non vi capisco e non vi capirò mai.
Un conto è uno Stato che funziona male ma ha delle proprietà sulle quali può contare per offrire in qualsiasi momento servizi utili all'economia. UNo stato malconcio può sempre rimettere in sesto, anche usando mezzi un po' energici (le rivoluzioni le hanno inventate apposta, quando non sono pagate dalla CIA); altro è dire: "Lo Stato funziona male? Aspetta che vendo un ospedale così gli faccio un dispetto".
Non vi capirò mai, come già dissi.
Ogni neonato Italiano nasce con 50 milioni di debiti per colpa della cattiva amministrazione della cosa pubblica, passata e presente. Se andiamo avanti cosi ancora per 2 o 3 anni usciamo dall'euro e ci uniremo all'unione monetaria africana con la Libia ed il Gahna. I ricchi si salveranno e i poveri come me soffriranno la fame, perche' non potranno piu' fare la spesa al supermercato o paare l'affitto, visto che con l'inflazione al 100%, i loro salari non varranno piu' nulla. Risultato: vendiamo il vendibile prima che sia troppo tardi e facciamo fuori i troppi parassiti dello statalismo italiano. L'unico che lo capisce e' Padoa Schioppa. Nella citta' piu' avanzata d'Italia, invece, le belle e giovani menti progressiste propongono cose assurde come la nazionalizzazione del network, l'assunzione di nullafacenti senza alcun criterio meritocratico tanto per tirare a campare. Si infatuano di ideologia scrivendo articoli senza capire dati di bilancio o prospettive industriali, magari scrivono anche simpatici romanzi. Ma quando l'inflazione arrivera' al 100%, i loro articoli e i loro romanzetti saranno carta straccia.
mauro, scrivi davvero cose senza senso. Il tuo è davvero qualunquismo del più deteriore. E se lo dico io, accusato di qualunquismo ogni due per tre, vuol dire che raggiungi livelli da Guinnes.
biraghi, le dispiacerebbe spiegarmi il significato e in particulare i punti in cui il mio intervento tocca punte di qualunquismo deteriore? altrimenti io potrei risponderle che la sua prepotenza e mancanza di rispetto per le idee altrui tocca punte di fascismo deteriore. Grazie
Vedrei di evitare il sarcasmo del "lei" tanto per cominciare. Comunque: di qualunquismi ce n'è a raffica, uno su tutti: "vendere le proprietà per salvare il paese dall'inflazione e non dover pagare stipendi ai fannulloni statali". E' un esempio da manuale.
La ringrazio per avermi portato un esempio concreto. Quelli che lei definisce qualunquismi io li definisco generalizzazioni. Spesso le generalizzazioni comportano inesattezze, ma sono profondamente convinto di quello che ho scritto. L'Italia ha una classe di burocrati molto piu' improduttivi di quelli di altri paesi avanzati. Basta leggersi un rapporto dell'OCSE. L'improduttivita' porta all'inflazione. Anche qui ho saltato un po' di passaggi, ma questa e' una verita' economica di cui sono fermamente convinto, cosi' come sono fermamente convinto che l'inflazione danneggia molto di piu' i poveri dei ricchi.
Vorrei mettervi tutti d'accordo.
L'Italia ha sicuramente i burocrati più improduttivi del mondo, ma ha pure gli imprenditori più truffaldini del mondo, i liberi professionisti più corporativi, quelli che tirano la carretta sono i dipendenti del settore privato delle piccole e medie imprese, lo sanno tutti.
Ovviamente io faccio parte della categoria dei dipendenti del settore privato delle piccole e medie imprese. :-)
Dai basta con l'accusare le altre categorie!
Un tempo lo chiamavano DIVIDE ET IMPERA. E Mauro ci è cascato in pieno.