Maiolo: fondi e meno tasse per negozi storici
di Rossella Verga
Il negozio storico diventa un'opera d'arte. Da preservare, custodire e restaurare anche con contributi pubblici. Meno tasse, poi, per chi tra quattro mura protegge la storia di Milano. E' questo lo spirito della delibera che la giunta approverà forse già la prossima settimana, ideata dall'assessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo. «L'esigenza — attacca l'assessore — è quella di proteggere le botteghe storiche che rappresentano un pezzo della vita della nostra città. Per lo stesso motivo mi batterò con tutte le forze per difendere la fisionomia di piazza San Babila, sia come disposizione architettonica sia sul piano della tradizione e dell'identità. Il teatro Nuovo non può chiudere, è il nostro teatro».
La delibera verrà illustrata al sindaco a giorni e dopo il via libera della giunta arriverà in consiglio comunale. «Ci tengo al passaggio in aula — puntualizza l'assessore — perché sono convinta che su questi temi ci si possa ritrovare tutti». Subito dopo l'approvazione partirà la fase tecnica: il censimento e l'istituzione dell'albo.
Ma ecco le principali novità. «Innanzitutto si dà una definizione di negozio storico, in linea con la Regione». S'inquadra come negozio storico un esercizio commerciale con tre caratteristiche: «L'eccellenza sotto il profilo storico e architettonico; almeno 50 anni di vita; la conservazione delle caratteristiche decorative e di arredo». «Finora erano stati istituiti riconoscimenti — ricorda la Maiolo — Adesso vogliamo arrivare all'albo e assicurare una vera tutela». Nella delibera sono già contenute alcune proposte, ancora da discutere con il sindaco. Si prevede ad esempio per i negozi storici la riduzione dei tributi locali (Ici, imposta sulla pubblicità e per l'occupazione del suolo pubblico, tassa sulle insegne, Tarsu). «Verrà attribuito al negozio il valore di bene culturale — rilancia l'assessore — e di conseguenza ci saranno vincoli sia di natura commerciale, come il divieto di cambio della destinazione d'uso, sia per quanto riguarda il marchio, l'insegna, gli arredi e la configurazione urbanistica». Altro fronte: gli aiuti economici. «Pensiamo a stanziamenti o prefinanziamenti per lavori di manutenzione e recupero».
Cavolo ok bravi ma nn potevano svegliarsi prima ke da qnd sto col moroso passo ogni giorno d fronte all'ex Rattazzo e mi piange il cuore vedere le vetrine d super glitterate e plastificate d Guru.
Ancora nn c credo.
Sarei curiosa d vedere se hanno anke glitterato la latrina sul retro (microscopico buco maleodorante con ovvia porta ke nn si kiude pro-socializzazione fra donne del tipo "mi controlli la porta?") oppure se è tutto "lucido, luccicante e patinato" fuori e "sporco, puzzolente ma autentico" dentro.
V saprò dire nel thread delle Sexy Bloggers vestono canarino :o)
Propongo la "Belle Aurore" come monumento storico della sbronza consapevole milanese. di sinistra.
La "Belle Aurore" è un monumento storico! E anche "Cucchi" e la "Cappelleria Melegari", lasciateli così come sonoooooo!!!
la "Belle Aurore" è stato rifatto completamente meno di una ventina di anni fa, prendendo spunto dalla vecchia "bettola" o "trani" milanese. Le foto appese lo testimoniano.
certo, è molto dello, piace anche a me, ma da qui ad essere un monumento.... ecchecca**o!
e sulla "sbronza consapevole", son daccordo!
toto: mi crolla un mito! vabbè..
ormai io m'affido solo alle cantine isola di via paolo sarpi