Se è vero che ci sono altre offerte è grave non vendere al migliore offerente. Insisto che io sono per la vendita, ma questa non deve essere fatta ad amici e parenti, bensì al prezzo migliore che si spunta sul mercato.
il comunicato stampa (inviato a sciopero della stampa in corso, quindi con chiaro intento intimidatorio nei confronti dei giornalisti)
questa frase mi è oscura. Non vedo l'intimidazione nei confronti dei gazzettieri; al limite il fatto che il comunicato è stato fatto apposta il giorno in cui i giornali non escono..ma intimidazione, francamente..
I.NET ospita OneMoreBlog e vuole acquistare Metroweb, ora torna tutto... la questione sta tanto a cuore ad Alberto Biraghi perchè c'ha un conflitto d'interessi ;-)
W la dietrologia!
Alberto sto scherzandoooooo :-)
Comunque anticipo qualche detrattore magari.
Comunque mi viene un sospetto, che sia una regola generale: in Italia si scrive "privatizzazione" ma si legge "svendita agli amici".
Ho letto l'articolo e non ho capito due cose: (1)perche' I.net si e' fatta avanti solo ora, quando tutti sapevano che Metroweb era in vendita gia' da ormai molti mesi? (2) I.net ha offerto piu' o meno del fondo inglese per metroweb? Speriamo che qualcuno faccia chiarezza.
Per Antonio.
Quanto alla vendita, beh, non è proprio vero che Metroweb fosse "in vendita". Quando hanno annunciato, a fine luglio, che metroweb era sul mercato, in realtà hanno detto che c'era già l'acquirente, il fondo stirling appunto. I.net si è mossa a settembre perchè solo allora, dopo un'estate di tira e molla, è sembrato che l'affare con stirling potesse saltare per volontà dell'amministrazione.
Quanto al prezzo, credo che presto se ne saprà di più.
dedalus:
1) un comunicato stampa inviato a sciopero appena avviato è un messaggio ai giornalisti (comunque basta leggerlo per capirlo). Non c'è altra ragione di spedirlo. Questa è pura intimidazione (che lascia il tempo che trova, perché Metroweb è stata comprata a una valutazione più alta di oggi che ha meno debiti e prospettive enormemente maggiori).
2) non so perché I.NET si sia fatta avanti all'ultimo (credo sia corretta la spiegazione di jacopo), ma so che la manifestazione di interesse c'era e che Letizia Moratti l'ha negato.
3) I.NET non ha offerto soldi, ha manifestato interesse. Ma a un'azienda come quella, all'avanguardia, stimatissima, che pur con parte della proprietà inglese (però nota e rispettata, è BT) è italianissima per competenze e persone, si dà retta. A meno che la scelta di vendere a Stirling non sia sostenuti da motivi diversi dall'interesse nei confronti dei cittadini.
Riassumendo: questa faccenda è sempre più torbida. Sono contento che l'opposizione e parte della maggioranza in consiglio si stia muovendo per scongiurare lo scempio.
Vorrei proprio sapere chi cazzo sta dietro un fondo inglese che agisce tramite una fiduciaria lussembrughese.
Visto che Pagliarini ha detto "averne un'idea", potrebbe rendere partecipi anche noi del suo talento deduttivo.
Perché, per dire, a me lo scatolame cinese grazie al quale qualsiasi pirlone può mettere il becco in una grande azienda possedendo lo 0,18 per cento del capitale azionario, avesse anche un po' scassato i tre quarti.
Se I.net non ha offerto soldi, non vedo dove sta il problema. E poi, cosa dice il regolamento della CONSOB? E il codice civile?
I.NET non ha offerto soldi, ha manifestato interesse. Ma a un'azienda come quella, all'avanguardia, stimatissima, che pur con parte della proprietà inglese (però nota e rispettata, è BT) è italianissima per competenze e persone, si dà retta.
Non saprei, mi paiono affermazioni apodittiche (si da' retta) e a tratti curiose (come quando si dice che parte della proprietà è inglese, "però" nota e rispettata).
Comunque se uno vuole comprarsi qualcosa, sapendo per di più quanto ha offerto la concorrenza, basta che tiri fuori un offerta superiore.
Le manifestazioni di interesse si fanno nelle fasi preliminari..
Se fosse confermata la notizia fornita da Tondelli - e sinceramente conoscendo la serietà di chi scrive non ne dubiterei - ci troveremmo di fronte ad un fatto estremamente grave. Infatti il Sindaco nella giornata di martedì ha ripetutamente negato di essere venuto a conoscenza di altre offerte o del fatto che vi fossero soggetti privati disponibili a presentarne in tempi brevi. Letizia Moratti, la sua posizione, smentita nei fatti dal Riformista, il giorno 3 ottobre, l'ha ribadita in due occasioni : in conferenza stampa e nell'ambito della commissione bilancio svoltasi un paio d'ore prima.
Per Roberto: beh, diciamo che non serve un intuito sopra la media per farsi un'idea di ipotesi realistiche, anche se - ovviamente - tutte da verificare. Credo l'inchiesta di Malaguti pubblicata sull'espresso di alcune settimane fa abbia aperto squarci importanti, che nei miei pezzi di ieri e di oggi sono evidenziati.
Quanto a dedalus: ribadisco che le offerte si fanno quando sembra che ci siano chance che vengano prese in considerazione, e siccome sembrava impossibile fino a poche settimane fa, l'obiezione risulta debole. Ripeto: l'annuncio della cessata strategicità di Metroweb, della volontà di venderla, e il nome dell'acquirente (stirling) sono arrivati tutti nello stesso momento, da parte di aem, lo scorso luglio. Il mercato ha dato segnali di attenzione a Settembre, quando sembrava che una volontà politica potesse riaprire una partita di cui non si è ben capito quando è iniziata, ma è stata dichiarata per dire che era chiusa
dedalus: stai chiaramente ciurlando nel manico con argomenti del tutto privi di senso. Le acquisizioni di aziende non funzionano come l'acquisto dei pomodori. Una pubblica amministrazione ha il dovere di fare l'interesse del cittadino. Ammesso e non concesso che l'interesse sia vendere, se arriva una manifestazione di interesse da parte di un'azienda, la si prende in considerazione, non fosse che per tentare di spillare un euro in piùà (sempre nell'interesse del cittadino).
Poi c'è la parte sull'origine capitali, dove da un lato ci sono soldi offshore ignoti e dall'altra fondi di British Telecom. I soldi, si sa, non puzzano. Ma qui si tratta di un'infrastruttura che - qualunque idiozia sia stata detta - sarà determinante per lo sviluppo di Milano. Dovendola vendere, meglio darla a BT che a un avventuriero sconosciuto e potenzialmente losco.
I.net si e' fatta avanti troppo tardi. Colpa dei sui direttori, tutti facilmente induviduabili sul sito web della societa'. Se I.net avesse davvero voluto pagare metroweb, avrebbe fatto un esposto alla consob o alla magistratura lamentando le irregolari prcedure di vendita. O forse I.net avrebbe preferito controllare il 100% di metroweb anziche' accontentarsi dell'85% come stirling, che lascia ampi poteri amministrativi al comune?
I.net ha una capitalizzazionie di borsa 193 milioni di euro, meno di quanto abbia offerto stirling square per metronet (inclusi i debiti). Come fa I.net a comprare metroweb senza indebitarsi fino al collo? Su questo argomento si sono fatte un po' troppe chiacchiere senza fare il conto della serva.
Invece stirling si che è capitalizzato bene.... 280 milioni di dollari, mica tanto di più. Naturalmente, come correttamente spiega il sito della Stirling, avere un legame con Citigroup consente investimenti superiori alle dimensioni del fondo. Come a dire che essere del gruppo British Telecom dà qualche garanzia. O no?
Mauro: come detto da Jacopo, I.NET è BT che di Metroweb buò comprarsene a pacchi. Non capisco il perché delle tue obiezioni che suonano strumentali. Se sei un cittadino di Milano preferisci che ua cosa tua sia venduta a più o a meno? Allora, se anche il buon Casini si decide a manbifestare il suo interesse trenta secondi prima, che senso ha non ascoltare quello che ha da dire?
Vediamo di evitare le pippe per favore va, che già se ne fanno troppe gli amministratori.
Non ho niente a che fare con nessuno dei compratori veri o presunti di metroweb e sono d'accordo con te che e' meglio vendere a piu' che a meno i beni pubblici. Pero' se ogni volta che uno di questi beni e' in vendita si alza un polverone mediatico-sindacale-politico fatto in cui si parla senza cognizione di causa, sara' difficile fare dei buoni affari nell'interesse dei cittadini di Milano. Immagina di entrare in un negozio dove c'e' della merce interessante in vendita, ma i commessi del negozio stanno litigando ad alta voce fra di loro e non ti prestano attenzione. Anche se la merce ti interessa, le liti dei commessi ti fanno passare la voglia di comprare la merce e cosi vai in un altro negozio. Lo stesso avviene quando si cerca di fare affari in Italia. Gli interventi di politici e giornalisti che parlano senza cognizione di causa e gettano fango e fanno ragionamenti dietrologici che non hanno niente con valutazioni del valore delle societa' e fanno scappare investitori Italiani ed esteri. Risultato? Siamo tutti piu' poveri.
"se ogni volta che uno di questi beni e' in vendita si alza un polverone mediatico-sindacale-politico fatto in cui si parla senza cognizione di causa"
Per favore, cita una qualunque affermazione fatta senza cognizione di causa, qui o altrove, da uno qualunque dei personaggi che si oppongono pubblicamente alla vendita. Secondo me ne troivi uno solo: Filippo Penati, col suo balletto sulla strategicità. Per il resto, solo affermazioni incontestabili:
1 - la MAN in fibra è strategica, venderla è una pazzia gistificabile solo con interessi particolari
2 - all'asta di AEM non è stato data la necessaria notorietà
3 - la cifra è inadeguata, sia in relazione al prezzo di acquisto della quota residua illo tempore, sia allo stato attuale del bilancio
4 - le prospettive sono enormi e non richiedono particolari competenza, Metroweb vende fibra spenta, basta un commerciale e un contabile
5 - eccetera
La mancanza di cognizione di causa, in questa misera vicenda di scempio del bene pubblico a vantaggio di qualcuno, appare con triste evidenza solo negli operatori. Ed è una anche maledettamente sospetta.
Quello che potrebbe fare l'opposizione in consiglio comunale è di chiedere un'asta di evidenza pubblica per l'acquisto della società. Concordo anche io che un solo acquirente non può rappresentare il "mercato". Qui la scelta non dovrebbe essere tra gli amici della moratti e quelli di biraghi, ma tra tutte società che -avvertite con procedure di evidenza pubblica- siano in grado di fare un'offerta.
Ma questo, da noi, non si farà mai.
Ognuno ha i sui "protegè" ed è sicuro che a loro non si possa dire di no.
Motivo per il quale il paese affonda.
dedalus: non fare il furbo. Amo I.NET, di cui sono cliente pagante, perché è un provider di antica professionalità che mi serve in modo impeccasbile da anni, su cui dirotto con tranquillità i miei clienti certo di fare bella figura. E BT è un'azienda molto più credibile di Telecom, quantomeno nella sua storia non ha né colannini né tronchetti, se il gruppo BT - di cui fa parte Albacom - acquistasse Metroweb, sarei molto più tranquillo per il futuro della città. Se poi l'acquirente fosse il Comune e/o la Provincia di Milano, per affidarla a manager e tecnici giovani e titolati sarei addirittura felice.
Quanto all'asta pubblica, non so se ci sei o ci fai, ma è esattamente quello che tutte le persone che non si arrendono a questo scempio stanno chiedendo a gran voce dal primo minuto. Se si facesse si troverebbe più di un un acquirente meno inquietante e disposto a pagare di più.
Ovvero: dedalus, non sei un fesso, quindi evita la polemica strumentale, almeno qui. Se sei di Milano, anche tu fai parte dei cornuti-mazziati-derubati. Lascia stare che Letizia è di destra e l'opposizione di sinistra, sono categorie che non servono a inquadrare la vicenda. Qui sono contrapposti i cittadini qualunque alle le lobby di potere. Ormai c'è documentazione a strafottere a dimostrarlo, sono d'accordo tutti, da Pagliarini a Majorino passando per Ferrante. E' un pacco e lo stanno tirando a noi.
Non c'e' nulla di incontestabile:
1 - la MAN in fibra puo' essere considerata strategica, ma e' molto in fondo alle priorita' dei cittadini di Milano, piu' interessati alla sicurezza e al traffico. I Milanesi possono usare altri metodi per connettersi a Internet.
2 - all'asta di AEM non è stato data notorietà. Su questo sono d'accordo, ma non sempre le trattative alla luce del sole sono quelle che riscono a spillare il prezzo piu' alto.
3 - che la cifra sia inadeguata non e' stato dimostrato argomentatamente da nessuno, nemmeno da Corritore.
4 - E' davvero dilettantistico credere che le potenzialita' della rete siano enormi, senza pensare che le potenzialita' siano proporzionali ai rishi. Basti pensare a quello che e' successo alle azioni di molti titoli di telecomunicazioni e internet solo 5 o 6 anni fa, per vedere che non e' cosi' facile fare soldi in questo settore.
5 - sul sito di stirling square, che fino a prova contraria e' una societa' di persone perbene, ci sono un sacco di informazioni utili: http://www.stirlingsquare.com/stirlingsquarecapital.htm
E' anche possibile mandargli un curriculum vitae per candidarsi alla posizione di direttore commerciale o contabile. info@stirlingsquare.com
mauro:
1 - quando si parla di strategicità, si pensa al futuro, non all'emergenza sicurezza contingente. Esistono zilioni di opinioni autorevoli a sostegno della tesi secondo la quale la MAN in fibra sarà non solo opportunità, ma necessità per le grandi metropoli in un futuro ormai prossimo. I cittadini milanesi hanno subíto dieci anni di cantieri per Metroweb e ora che sta per diventare prima importante, poi indispensabile, gliela sfilano dalle tasche
2 - una frase senza senso, che vuoi che ti risponda?
3 - io dico che ritengo la cifra inadeguata per poche semplici ragioni. Perché la valutazione oggi è inferiore alla valutazione fatta quando avvenne il famigerato scambio di quote Metroweb-Fastweb (bella porcheria anche quella). Perché il fatturato potenziale è di un ordine di grandezza superiore a tre anni fa, visto anche il crollo dei prezzi degli attrezzi che accendono la fibra. Perché il fatturato attuale (che così com'è colmerebbe il debito in 5-6 anni) aumenterebbe in modo significativo solo adeguando i canoni di Fastweb ai valori di mercato.
4 - dilettantesco una sega. Non sai di che parli, informati. Oggi non ci sono più le startup di ragazzotti sboroni, ci sono gli investimenti dei maggiori gruppi editoriali e bancari in ballo. Esistono dossier esaustivi, vatteli a leggere. Soprattutto, c'è un'enorme mole di dati pronti per essere trasportati su IP, necessariamente su fibra, altro che le sciocchezze (quelle sì, dilettantesche) sui WiMax che si sentono da parte di Moratti & soci. Non è dilettantesco credere alla fibra come infrastruttura fondamentale per i prossimi dieci anni almeno, è miope (o ipocrita o dilettantesco) non crederlo.
5 - non è questione di perbene o permale. Qui c'è un comune che vende un'infrastruttura di pubblica utilità a un privato che paga con soldi provenienti da capitali offshore. Un privato che non ha alcuna competenza di settore (e verrà finanziato dal venditore, la sottoscrizione da parte di AEM dei titoli emessi sarebbe comica se non fosse drammatica) potrebbe rivendere da un giorno all'altro, chiudere baracca, sparire, fare qualunque cosa. Per un pugno di soldi (davvero pochi, davvero un'inezia quelli che noi vediamo girare) i milanesi stanno perdendo un tesoro potenziale. Il classico uovo oggi.
Ovvero: capisco che tu, pur di difendere quelli a cui ti senti politicamente affine, sia disposto a dare dei dilettanti agli economisti, ai banchieri, agli informatici, all'ex ministro Pagliarini, ad AD e presidente di I.NET (che appena hanno avuto sentore di trattativa ancora aperta si sono dichiarati interessati). Ma la situazione resta quella che descriviamo noi e tanti altri che cercano di salvare la fibra milanese, quindi non è quella che dici tu (anche se il risultato probabilmente - purtroppo per noi milanesi e per la democrazia - darà ragione a chi invece ha torto marcio).
Che la rete non sia strategica è una balla sesquipedale.
Ho carrettate di amici che vanno in ufficio per spedire relazioni in formato pdf a qualche ingegnere sfigato che delocalizzato in Romania. E per fare questa operazione fanno 10 km di tangenziale andare e 10 km tornare. Tutti i giorni.
E mi venite a dire che la rete non è strategica anche per combattere l'inquinamento?
Non diciamo cazzate.
Il lavoro dei milanesi è andare in ufficio, non lavorare. Perché il lavoro dei milanesi è indebitarsi per comprare e mantenere un'automobile, i pedaggi autostradali sui quali gli enti locali traggono succosi profitti insieme con le tasse di proprietà (800 milioni di euro all0'anno che finiscono in bocca alla Regione per fare cosa? Combattere l'inquinamento? ma non diciamone).
milano è uina città che gira gira gira in tondo sulle tangenziale.
E' uina città stupida fondata su una logistica idiota.
Altro che una fibra ottica. Ce ne vorrebbero DIECI di fibre ottiche.
Zuccoli, invece di alzare minaccioso l'indice del suo avvocato, faccia una cosa utile: si dimetta.
> potrebbe rivendere da un giorno all'altro, chiudere baracca, sparire
E' molto probabile.
Rifileranno il relitto a qualche parvenu russo e poi spariranno.
MAURO,
portaci la prova a favore che è una società di persone perbene.
Li conosci personalmente? Ci mangi assieme? Hai sottoscritto bond Parmalat? Cosa?
A prescindere da tutto, mi permetto di far notare che una rete pubblica offre maggiori garanzie di libertà nel veicolare contenuti rispetto a una privata. Noi diamo al privato ampio controllo sull'ampiezza (o larghezza di banda) dell'informazione, è scontato che quel privato affitterà la rete al miglior offerente. E il miglior offerente, in una democrazia governata da maggiordomi della Camera di Commercio, di Sangalli o di Confindustria, sarà sempre una banca, ossia il suo braccio armato mediatico: una televisione privata, che farà informazione pagata dalle merendine piuttosto che da una lobby di petrolieri o da una squadra di calcio che inciucia con le tv private al mercato dei pingui diritti di trasmissione e, magari, si compra anche un paio di arbitri per restare in alta classifica, garantirsi quei diritti e la sopvravvivenza sua e della pay-tv; un'informazione che farà odiare l'islamico in quanto tale - e perché, accidenti a lui, ha troppo petrolio sotto il culo -, al punto da far scambiare per un attentato di Al-Qaida una palazzina che crolla per una fuga di gas. Abbiamo già dato troppe frequenze a Berlusconi (vero, signor D'Alema?) permettendogli di moltiplicare all'infinito la sua immagine grazie a una rete di ripetitori che deturpano le montagne, per esempio, del Lago d'Iseo (Berlusconi sfigura ovunque e sotto qualsiasi forma, quando fa le corna nelle foto di gruppo e quando è un ripetitore tv). Direi di non ripetere lo stesso errore all'infinito. Con la Moratti non c'è mediazione né dialogo possibile per ciò che rappresenta, non per il colore dei suoi (orrendi) tailleur o per la cofana cotonata. Per ciò che rappresenta, semplicemente.
Caro Mauro:
1. Metroweb viene venduta ad una società d'investiemnti che s'indebita per acquistarla.
2. Questa società essendo d'investimenti l'acquista solo come operazione finanziaria per rivanderla dopo un certo periodo ad un prezzo più alto a qualcun altro (probabilmente un operatore del settore come I.NET), appianando così il debito dell'acquisto e ricavandoci qualcosa.
Domanda spontanea: perchè non vendere direttamente ad un operatore del settore facendola pagare un prezzo leggermente più alto?