non è più credibile
Per me è credibile. Penati ha bisogno di rilanciarsi, dopo le miserie delle lotte intestine e gli ammiccamenti a Letizia, da molti giudicati eccessivi. Un'iniziativa innovativa come una collaborazione tra la Provincia e il più stimato ISP italiano per risparmiare lo scempio dell'infrastruttura cittadina in fibra sarebbe per lui un'occasione ottima. Se riuscirà a sganciarsi dalla pochezza del suo staff e a intraprendere una strada coraggiosa di innovazione (che comporta anche il ricambio di molte delle persone che lo circondano) avrebbe la possibilità di riemergere un po' dalla cacca in cui si è messo da solo.
Una scelta moderna come questa lo proietterebbe su livelli più alti, lanciandolo in modo più credibile ed efficace verso quella carica di vicerè della grande Milano che oggi persegue solo con gli strumenti dell'occupazione delle poltrone e delle clientele.
Pippo è davanti a un bivio, se metterà da parte i tentennamenti e prenderà la decisione giusta, potrebbe davvero fare - finalmente - un salto di qualità che fino a oggi non c'è stato. Speriamo che ci pensi bene mentre si diverte a New York, tra una cena chic e una sosta nei negozi di orologi da collezione.
Sono contento che quyalcuno cominci a ri-dire cose di sinistra. Che Telecom-Alice-Mediaset possano non gradire potenziali concorrenti a basso costo (e una infrastruttura pubblica lo è sempre: vedi quei ricchi che non si sposano per non cumulare redditi e poter così mandare i figli all'asilo comunale a metà della retta di un asilo privato) lo potrei anche capire. Che Penati (che ho votato e rivoterei nonostante tutto) adesso si ravveda è cosa che va senza discussione a suo merito. Sempre meglio della cofana cotonata che "tira dritto" (del resto ha pronunciato il suo discorso di insediamento alla Borsa, mica all'Opera San Francesco). Poi ci saranno mille altre interpretazioni, ma di certo non vedo alcun interesse pubblico nel portare l'anello della zia Pina al Monte di Pietà per pagare i debiti. Negli Stati Uniti, peraltro, hanno risolto la questione in maniera più elegante: in 14 stati vige una legge, che definirei non meno che liberticida, la quale vieta all'ente pubblico di offrire servizi di connessione dove è già presente almeno un operatore privato. Siamo al mondo capovolto, e secondo me bisognerebbe cominciare con una operazione volta a sciogliere le fiduciarie anonime di Lussemburgo, Lugano e Londra in modo da sapere chi compra cosa. Tanto per cominciare. La seconda da fare è non solo mantenere l'infrastrttuttura in mano pubblica, ma obbligare per legge le aziende di servizi, totalmente analfabete da un punto di vista telematico (anche perché i costi della mobilità casa-ufficio vengono fatti ricadere interamente sul dipendente), a destinarla per non meno del 20% del tempo al telelavoro flessibile, in modo da sgombrare le autostrade di bitume a vantaggio di quelle digitali. Albertini sig. Gabriele (quello che, da morto, spera di finire al Famedio accanto a Manzoni e Cattaneo), disse: "Milano è la città più cablata d'Europa" (cablata dai tecnici di AEM, gli stessi della società pubblica smantellata da lui, se dicente "dilettante della politica" e cosa per la quale certamente NON finirà al Famedio), e, l'anno appresso, scopriamo che "la fibra non è strategica".
Mica ci hanno preso per scemi, spero.
PS - per quanto mi riguarda, la signora l'ho sempre considerata in cuor mio una vipera da molto prima della manifestazione del 25 aprile; la considero una vipera quando va alla Festa dell'Unità e, sprofondando sulla sedia, annuncia: "Oooh, finalmente a casa!", continuerò a considerarla una vipera fino alla fine dei tempi. Una donna al servizio del profitto a scapito della qualità della vita e con cui non c'è dialogo né compromesso possibile. Un Albertini che adopera la vaselina invece dei poteri speciali. Ma non più di questo.
Forza Pippo Penati.
Se riesci a fermare il viaggio di Metroweb nei paradisi fiscali, ti facciamo governatore a vita.
W LA FIBRA