ahahah
bellissima.
se ne sarà accorto che si è chiamato da solo irresponsabile ?
ahahhah
dai, è un democristiano travestito da rifondarolo!
Sono assolutamente contrario a scuole islamiche (e anche cattoliche).
I bambini extracomunitari devono frequentare le scuole pubbliche insieme a tutti gli altri bambini italiani e comunitari.
Se la strada del multiculturalismo è quella di creare tante piccole tribù, beh, è una follia.
Inoltre ritengo (ma questo è un discorso più generale e complesso) che la famiglia non abbia il diritto di costringere un bambino ad una scuola confessionale (e in questo caso neanche parificata o valida).
Ieri mattina a Milano una sessantina di bambini di religione islamica
una scelta per così dire libera e consapevole, no?
allora devono abolire l'ora di religione
dedalus
suppongo che tu sia per l'abolizione di tutte le scuole private .
Dedalus, come al solito perdi pezzi per strada: la costituzione italiana garantisce a chiunque la possibilità (senza onere per lo stato) di aprire scuole private. Che tu sia contrario non può fregare di meno a nessuno di noi.
Se poi vai più a fondo, ti renderai conto che mandare bambini che probabilmente ancora non parlano l'italiano in una scuola dove di sicuro gli insegnanti non parlano l'arabo è come dire loro di rinunciare a priori a qualsiasi velleità di integrazione.
http://www.easyexpat.com/milano_it/scuola_scuole-internazionali.htm
Conoscendo dei cinesi, posso dire che è più difficile per un cinese imparare l'Italiano che per un arabo.
E nonostante non siano cattolici non mi sembra che nessuno si mobiliti per loro.
Quindi i corsi devono essere fatti per tutti i bambini stranieri, non solo per la minoranza che alza di più la voce.
La sinistra si è sgolata tantissimo a suo tempo contro le scuole dei preti e l'ora di religione cattolica ma ora ipocritamente si batte per una religione non autoctona.
Sostengo che scuole islamiche e scuole cattoliche non debbano esistere e la religione vada insegnata a casa propria.
Se ci si batte per la laicità si deve farlo tout court.
io ho studiato a Roma in una scuola inglese privata( ce ne sono americane, francesi e tedesche in tutte le principali citta' italiane). perche' loro non possono farlo in arabo??
italico la sinistra si è sgolata (forse)contro le agevolazioni alle "scuole dei preti" , ed io in particolare contro l'ora di religione cattolica nella scuola pubblica nonchè per i privilegi agli "insegnanti di religione (cattolica)" ,leggi preti ,arbitrariamente assunti in massa nella scuola pubblica scavalcando i normali docenti in lista d'attesa , leggi precari .
per il resto o si tolgono dall'italia tutti i tipi di scuole private sia aconfessionali sia religiose italiane e straniere , o il discorso che fai non vale , a meno che tu non giudichi la scuola americana o la scuola svizzera migliore di una scuola araba e me ne giustifichi i motivi però.
dedalus
suppongo che tu sia per l'abolizione di tutte le scuole private .
Tranne il cepu e quelle di "recupero"...
scherzi a parte: sono contrario alle scuole confessionali (che è diverso). Ovvero all'indottrinamento forzato dei ragazzi.
Prego notare: si parla si scuola "islamica", non di scuola in lingua araba
Precisazione giusta quella di Dedalus : in Italia non è tollerabile una scuola islamica. Neanche se ne dovrebbe parlare.
Antonella, i motivi per cui una scuola americana o svizzera sono migliori sono tanti.
Banalmente e genericamente ti potrei dire che sono scuole "occidentali", ma più concretamente, che poi è lo stesso la cultura islamica (perchè qui è di islamica che si parla,non di araba) è profondamente diversa dalla nostra, e soprattutto, vista l'attuale situazione, molto, molto, troppo pericolosa.
"Prego notare: si parla si scuola "islamica", non di scuola in lingua araba"
ah si? e dove ?
io ho sempre sentito parlare di scuola araba e in quanto tale nell'ora di religione verrà studiato il corano embè ?
dite la verità dedalus e reza siete due razzistelli
vi appellate a che ? dedalus alla scuola aconfessionale per mascherare il suo razzismo religioso
reza alla cultura diversa
..."non tollerabile " ma de che ???.
perchè io non vi tollero baciapile che non siete altro ,
cos'è un ragazzino arabo deve rompersi le balle con tutte le stronzate dell'ora di religione cattolica nella scuola pubblica ? e perchè mai ? se lui non è cattolico avrà ben il diritto di studiarsi il suo corano , o no?
avrà, dico io, il diritto di studiare anche l'arabo, o no?
vi toglie qualcosa a voi , se segue un programma concordato e approvato dal provveditorato agli studi ?
ma per piacere
anto, sei superlativa, come sempre...mascherano il loro razzismo con teorie campate in aria sull'istruzione...
Antonella, ma che stai dicendo?
Sai benissimo che il punto del discorso non è quello.
I ragazzini arabi e non solo, anche gli italiani, possono esonerarsi dall'ora di religione.
Quello che non capisci è che non è tollerabile che i musulmani studino la loro cultura qui da noi.
I ragazzini mediorientali che studiano in Italia devono studiare prima di tutto ciò che studiano gli altri italiani.
Poi a parte, se vogliono, e con i loro soldi, la loro cultura.
Anche perche, insegnanti coranici non controllati possono istigare al fondamentalismo e formare futuri terroristi.
perchè non ti informi prima di parlare ?
e poi perchè non dovrebbero studiare la cultura araba io ho studiato la cultura greca per degli anni ...
La cultura greca fà parte del nostro mondo.
Non posso che non quotare Reza, paese che vai.....e chi tira in ballo il razzismo non merita minima considerazione.
l'ignoranza associata alla disinformazione è il vero male dei nostri giorni .
La cultura araba è parte della nostra almeno tanto quanto quella greca. Non perdo tempo ad elencare le loro scoperte in tutti i campi della scienza e della letteratura, ma voglio solo ricordare che hanno salvato un mare di libri dalla furia distruttiva della Chiesa.
Per Reza... se le scuole coraniche senza controllo "sfornerebbero" kamikaze, allora, invece di controllarle, le si vieta. Più semplice, no? Se trovi un idraulico che ti truffa, vietiamo gli idraulici. Semplice no?
allora: io ho studiato in inglese, seguendo un programma inglese, cantato canzoni protestanti inglesi alle assemblee(argh, per un mezzo irlandese non e'facilissima la cosa, ma per una buona educazione si fa' questo ed altro!) e nessuno si e' mai lamentato. cosa farebbe di tanto diverso uno studente in una scuola araba??
Appunto,Corrado : le scuole coraniche andrebbero vietate, senza se e senza ma.
Secondo, non è vero che la cultura araba fa parte della nostra quanto quella greca.
Ne fa parte, ma di meno, comuqnue.
E cmq, si parla di cultura "araba" bada bene, non musulmana. Quella con noi non ha nulla a che vedere.
Antonella, ha ragione Italico, la tua affermazione non ha un senso. La cultura greca, almeno quella della grecia classica, fa parte, anzi è la base della nostra cultura di tutta la cultura occidentale.
Certo non ne fa parte se consideri la cultura greca una volta che si è imbarbarita e rovinata sotto il dominio dei turchi ottomani.
Contesticolo, la cultura anglosassone è ben diversa, fa parte dell'occidente, del nostro mondo. E normale studiarla, anche da noi, così come quella spagnola,tedesca,francese.
"le scuole coraniche andrebbero vietate, senza se e senza ma."
Potrei comprendere se fossi contro le scuole cattoliche con uguale convinzione, ma così non e', per cui non colgo il senso della tua curiosa formulazione di pensiero.
"Secondo, non è vero che la cultura araba fa parte della nostra quanto quella greca."
Guarda, secondo me, ed anche secondo non pochi libri di storia, mi sa che ti sbagli di brutto. Abbi pazienza, sara' un punto di vista condizionato dal mio essere meridionale, pero'...
"Antonella, ha ragione Italico, la tua affermazione non ha un senso. La cultura greca, almeno quella della grecia classica, fa parte, anzi è la base della nostra cultura di tutta la cultura occidentale."
La qual cosa non e' ugualmente vera, ad esempio, per un settentrionale piuttosto che per un meridionale, torno a dire. Come mai la cosa costituisce un problema per la cultura araba, ma non per quella greca, ancora non mi e' chiaro.
"Contesticolo, la cultura anglosassone è ben diversa, fa parte dell'occidente, del nostro mondo."
Vallo a raccontare ad un cattolico vissuto subito dopo lo scisma anglicano, o, piu' recentemente, ad un irlandese vissuto dal 1865 sino a pochi anni fa, e vedi come lo valuta, questo tuo punto di vista.
O si mantiene un'ottica relativistica applicandola a tutto il quadro considerato, oppure non lo si fa per nulla... Applicare un principio logico "a singhiozzo" durante lo stesso discorso non e' che sia particolarmente coerente od obiettivo.
E porta a dire stranezze come "il nostro mondo", dimenticando che di mondo ce ne sta uno solo, in continuo cambiamento, e che sta a chi ci vive adattarvisi , e non viceversa.
Il problema che sta passando inosservato è un altro: al di là della liceità della scuola o meno, è chiaro l'intento strumentale di personaggi che dovrebbero soppesare un po' meglio le boiate che dicono; ma che vuol dire "Temo che venga insegnato un Islam violento a bambini di 7-8 anni. La scuola va immediatamente chiusa e, considerata l'arroganza dei protagonisti, mai più riaperta"? Non vuol dire niente: è una frase populista-ignorante che non risolve il vero problema che è quello dell'integrazione di questi poveri ragazzi, e anzi ne aggiunge altri in contesti in cui non dovrebbe: paragonare l'istruzione all'Islam ad una "scuola di terrorismo" è ingiusto, stupido e pericoloso.
"Se poi vai più a fondo, ti renderai conto che mandare bambini che probabilmente ancora non parlano l'italiano in una scuola dove di sicuro gli insegnanti non parlano l'arabo è come dire loro di rinunciare a priori a qualsiasi velleità di integrazione."
Veramente quando uno si vuole integrare (da Ibrahimovic all'ultimo venditore di cd, Schumacher escluso) la prima cosa da fare è imparare la lingua; soprattutto se si tratta di bambini.
In realtà la scuola "islamica" o araba (che sarebbe molto meglio) rappresenta il tentativo della parte più conservatrice tra gli immigrati di evitare che i propri figli si integrino con la società italiana (probabilmente figlia del demonio).
sempre per esperienza personale, ti posso dire che c'era gente alla mia scuola inglese che ha vissuto da SEMPRE in Italia e non sapeva parlare italiano. la scuola era il loro mondo.
anche per me e' sbagliata la cosa, bisognerebbe cercare di integrarsi un minimo, ma come mai per inglesi, francesi e tedeschi non ci si e' mai lamentati?
Infatti, Dedalus, il modo migliore per fare imparare la lingua a questi bambini è proprio una scuola bilingue come quella di cui si parla, in cui ci siano professori in grado di insegnare sia l'italiano che l'arabo (secondo programmi già concordati con il ministero e approvai). Quanti professori conosci nella scuola pubblica italiana in grado di fare questo?
Inoltre continuo a ricordarvi l'articolo 33 della costituzione (ma mi pare che Dedalus, Reza, Italico ed altra gentaglia del genere non abbiano idea di che grande cosa sia la nostra costituzione, visto che ci sputano sopra a ripetizione...).
ma come mai per inglesi, francesi e tedeschi non ci si e' mai lamentati?
perchè sono quattro gatti e non contano; non sono un "minoranza" presente nel paese, ma una serie di individui singoli..
"perchè sono quattro gatti e non contano; non sono un "minoranza" presente nel paese, ma una serie di individui singoli.."
Sulla base di questa considerazione, dovrebbero essere inglesi, francesi e tedeschi ad avere problemi ad aprire le loro scuole, e non gli arabi.
aiutoooooooooooooooooo, c' invadonooooooooooo!
Dedalus, perchè non rispondi quando non ti fa comodo?
Dove la metti la costituzione che garantisce i diritti delle minoranze, di tutte le confessioni religiose e così via? Ti ci pulisci il culo, tu, con la nostra costituzione? Mi sa che la vera minoranza sei tu: minoranza mentale!!
Rispondo (però tu controllati la pressione).
Io mica dico che non possono avere il loro culto, andare in moschea e, nel pomeriggio, dopo la scuola dell'obbligo, frequentare corsi di arabo alla berlitz o alla scuola dell'imam..
Dico solo che devono essere sottoposti alle leggi come tutti e possibilmente diventare dei comuni abitanti di questo paese.
Ma i ragazzi che vanno nei collegi del mondo unito e non imparano l'italiano, se vengono da inghilterra, francia e germania presumo abbiano intenzione di ritornare nei loro paesi, più ricchi dell'Italia.
Per uno che viene dal nordafrica, il bisogno di vivere in Italia dovrebbe essere essenziale in teoria.
Io pure sono stato all'estero e per prima cosa cercavo di imparare lingua e tradizioni locali e i pochi italiani che sputavano sopra al paese ospitante guardacaso erano quelli che non facevano nulla per adattarsi e sapevano si e no dire "denghiù".
Inoltre Adimant, tu parli di professori riconosciuti dal ministero ma forse non hai letto che in Via Quaranta, il tutto era improvvisato, non riconosciuto e i bambini oltretutto vivevano in un ambiente fatiscente.
Fatevi seppellire dalla vostra ipocrisia.
concordo con italiaco. Si parla sempre d'integrazione degli immigrati, che si deve cercare di promuovere l'integrazione ecc. ma come si puo promuovere l'integrazione se poi i figli degli stranieri studiano nelle loro scuole in arabo? Farli studiare in queste scuole non fara' altro che peggiorare la situazione creando una subcultura invece che una societa multietnica!
Dedalus, per l'ennesima volta ti invito a leggere quegli articoli della costituzione che garantiscono a chiunque di poter istituire scuole ed a chiunque di frequentarle; l'obbligo scolastico in Italia riguarda il fatto di dovere andare a scuola fino ad una certa età, ma non prevede un obbligo di frequentare la scuola pubblica. Poi mi devi sempre spiegare chi farà capire l'italiano a bambini di sei o sette anni che parlano solo l'arabo.
A proposito, la mia pressione è assolutamente a posto, le tue sinapsi un po' meno, di certo.
Italico, almeno leggi i giornali... prima di sparare cazzate su via quaranta e mica via quaranta...
Ecco gli ingredienti della scuola araba (fonte: Repubblica in versione cartacea):
- Gli iscritti sono 100, dai 6 ai 13 ann, per lo più egiziani; le classi - elementari e medie - sono miste; facoltativo il velo per le bambine;
- I professori sono 18 (9 italiani e 9 arabi); tutte le materie vengono insegnate in maniera alternata in italiano e in arabo, tranne le due lingue;
- l'Associazione si chiama Insieme, è stata fondata da alcuni genitori di via Quaranta che l'anno scorso presero le distanze dalla squola illegale;
- Per i programmi si seguono le indicazioni ministeriali sia italiane sia egiziane; tutte le classi studiano anche inglese, religione e ginnastica;
- pe la Religione previste due ore settimanali alle elementari e una alle medie; i genitori possono scegliere tra la musulmana e la cristiana-copta.
Queste sono informazioni, adesso possiamo discutere...
Premetto che personalmente sono contrario a *tutte* le scuole confessionali, e che ritengo che quelle cristiane siano il problema più grave in quanto, fino a prova contraria, sono la maggior parte tra le scuole ispirate a principi religiosi.
Mi pare, però, che il problema della scuola di cui qui si tratta (che sia araba o musulmana non lo so) sia relativo all'agibilità dei locali e ai permessi, non al fatto che in essa si insegnino o, più verosimilmente, *non* si insegnino pericolose teorie e pratiche terroristiche, né che ne siano in discussione i programmi didattici.
quella dell'agibilà è proprio una "minchiata", scusate ma non mi vengono altri termini....
se fosse vero, in Italia sarebbero da chiudere perecchie scuole, soprattuto a sud...
dunque, da dove comincio:
- ho fatto le medie in un antico monastero buio e fatiscente con i calcinacci che piovevano sulle nostre testoline (sembravamo tutti cocainomani sbrodolati);
- a mio fratello non è andata meglio, ha fatto le medie in un garage, uscivi ed eri in strada;
- mia madre ha insegnato in una scuola materna ricavata in un locale che al massimo poteva essere un negozio, e dovevano stare in aula chiusi a chiave, perchè se un bimbo apriva la porta si ritrovava direttamente sulla stra statale che passa in mezzo al paese;
- i miei amici hanno fatto il liceo in un ex caseificio, anch'esso fatiscente;
- io ho frequentato 3 anni di istituto tecnico in un ex albergo, era strepitoso; dovevamo fare le assemblee di istituto in due turni perchè nell'aula magna (che era la sala ricevimenti del vecchio albergo) ci stavano al max 300 persone per volta e nopi eravamo più di 600 (ovviamente l'effetto collaterale del sovraffollamento sarebbe stato il crollo non il caldo boia!)
- stesso istituto tecnico: l'uscita da scuola era anch'essa a turni, con i suoni di campanella diversificati per classi, perchè tutti sulle scale avremmo provocato una tragedia...
Allora, vogliamo ancora parlare di agibilità?
Poi mi devi sempre spiegare chi farà capire l'italiano a bambini di sei o sette anni che parlano solo l'arabo.
primo: non credo che parlino solo l'arabo (visto che vivono in italia e non in egitto); secondo: i bambini imparano subito; terzo: andando alla scuola araba certo non imparano l'italiano; quarto: stiamo discutendo del sesso degli angeli, mentre sappiamo tutti che la "necessità" di una scuola araba, apparentemente "laica", in realtà risponde alla volontà dei settori più arretrati dell'islam di non mischiarsi con i paesi ospitanti e la loro cultura (cosa che, sia chiaro, non è affatto illeggittima ne' deve essere la scusa per pogrom di qualunque tipo).
Comunque qualche segnale positivo viene dal marocco, la cui legislazione sembra aprirsi verso una visione più moderna delle cose e dell'islam.
dedalus, almeno leggi anche gli altri commenti e non solo quelli con sotto i nick con ci quali fai le risse.
nella scuola ci sono insengnanti italiani che insegneranno in italiano (50%)
i bambini imparano subito una cippa! vallo a dire a mia madre che c'ha messo 2 anni e parecchio tempo non retribuito per insegnare l'italiano ad alcuni alunni cinesi che nelle ore d'aula si isolavano totalmente e non avevano nessuna frequentazione con bambini italiani fuori dall'ambito scolastico... anche perché, diciamola tutta, i bambini non sono degli angioletti e sanno essere molto crudeli ripetendo le cazzate che ascoltano in casa e da qualche maestra particolrmente razzista
Ciliegina, anche io penso che quella dell'agibilità sia una minchiata. Volevo solo dire che sollevare le questioni dei contenuti didattici di questa o quella scuola e della loro compatibilità con la c.d. "nostra" cultura è, in questo caso, fuori luogo, perché non è oggetto della discussione.
Ciò premesso, continuo a dirmi contrario a tutte le scuole confessionali. Se uno vuol studiare delle baggianate, che almeno lo decida in autonomia appena può, e non paghi sulla propria pelle la fede irrazionale dei suoi genitori. Sia che lo mandino dall'imam sia che lo mandino dai salesiani.
"Fatevi seppellire dalla vostra ipocrisia."
Fesserie Italico... In primo luogo, e' da chiarire quanto l'agibilita' degli stabili avesse effettivamente peso nella chiusura della sede precedente. D'altra parte, quand'anche fosse, vorrei farti notare che dalle mie parti un buon numero di scuole italianissime tengono persino le "chiaviche", ovvero dei bei toponi che inseguono non soltanto i gatti, ma anche i cani, senza che nessuno dica o faccia nulla.
Poi, assumendo che l'improvvisazione della logistica fosse di fatto invalidante per la scuola, adesso non dovrebbe piu' essere, almeno a quanto e' dato sapere, per cui il trasporto di una simile osservazione alla situazione attuale non ha poi molto senso.
Terzo ed ultimo punto, il ragionamento per cui il processo di integrazione e' possibile con minoranze provenienti solo da paesi piu' ricchi e' la negazione completa di quello che, almeno nominalmente, viene definito come processo di integrazione presso la civilta' occidentale.
"Potrei comprendere se fossi contro le scuole cattoliche con uguale convinzione, ma così non e', per cui non colgo il senso della tua curiosa formulazione di pensiero."
Davvero non cogli? Ti facevo più svelto. Vediamo...forse perchè in Italia il 90 % della popolazione è di religione cattolica? Un dettaglio non da poco, ma a voi fa comodo non vederlo naturalmente, pur di dare ragione ai musulmani.
." Abbi pazienza, sara' un punto di vista condizionato dal mio essere meridionale, pero'... "
Questa tuo strano leghismo al contrario o qualunque cosa sia è veramente assurdo. Perchè, al Nord non studiano Aristotele o Platone? In Padania non conoscono Alessandro Magno, Pericle, Demostene, ecc.?
Gente, ma vi rendete conto a volte di cosa dite??? Sono meridionale anch'io, e tutta sta presenza araba proprio non la sento.
"ma mi pare che Dedalus, Reza, Italico ed altra gentaglia del genere non abbiano idea di che grande cosa sia la nostra costituzione, visto che ci sputano sopra a ripetizione...). "
Adimant, gentaglia sarete tu e i tuoi sodali, e ciò che fai tu è molto peggio, mi pare che sputi nel piatto dove mangi. L'articolo 33 non prevede che dobbiamo PER FORZA istituire scuole multiculturali, mi pare.
Per il resto, condivido in parte quanto detto da Dedalus : i bambini egiziani vogliono vivere in Italia? Bè, sarà rozzo e semplicistico dirlo, ma è così : che imparino l'italiano, punto e basta. L'arabo possono parlarlo a casa o studiarselo a parte, nessuno glielo impedisce.
"Davvero non cogli? Ti facevo più svelto. Vediamo...forse perchè in Italia il 90 % della popolazione è di religione cattolica? Un dettaglio non da poco, ma a voi fa comodo non vederlo naturalmente, pur di dare ragione ai musulmani."
E a te fa comodo guardare il dito quando ti si indica la luna. Il 90% della popolazione sara' anche di religione cattolica, peccato che, in primo luogo lo stato sia, almeno sulla carta, laico, e teoria vorrebbe che il "dettaglio" di cui parli tu, da poco o meno, non venisse a diventare l'unico fattore di giudizio, quando si tratta di politiche di integrazione nei confronti di altri contesti culturali, che, proprio perche' altri rispetto alla tradizione italiana, poco o nulla hanno a che vedere con il cattolicesimo.
Secondo, proprio perche' si tratta di "politiche di integrazione", getta un occhio intorno a te, prima di fare brutte figure dicendo castronerie: le indicazioni comunitarie, indipendentemente dalle modalita' di ricezione dei flussi di immigrazione dei singoli stati, sono fermamente schierate per l'integrazione delle minoranze gia' presenti sul territorio, indipendentemente dal fatto che siano minoranze.
Terzo, a me non interessa poi molto difendere il punto di vista musulmano. Solo, salta al mio occhio la contraddizione in termini di un'italietta un po' ipocrita che vorrebbe mandare i figli della comunita' araba di Milano nella stessa scuola (presunta) laica, da cui, pero', si rifiuta di togliere il crocifisso.
Negli USA e' ritenuto profondamente offensivo esporre simboli religiosi di qualsiasi sorta in una scuola pubblica. Curiosamente, pero', degli USA, a quelli come te sovente piacciono piu' gli estremismi che connotati piu' positivi.
"Questa tuo strano leghismo al contrario o qualunque cosa sia è veramente assurdo. Perchè, al Nord non studiano Aristotele o Platone? In Padania non conoscono Alessandro Magno, Pericle, Demostene, ecc.?
Gente, ma vi rendete conto a volte di cosa dite??? Sono meridionale anch'io, e tutta sta presenza araba proprio non la sento."
Si vede che non esci spesso di casa... A me basta fare un giro in citta', per trovarmi segni della cultura araba ovunque volga lo sguardo...
... D'altra parte, se non si vuole vedere qualcosa, basta chiudere gli occhi.
Noto peraltro che ti piace giocare sull'equivoco: secondo quale metro di pensiero il mio ragionamento dovrebbe essere leghista?
Non parlavo di assenza, infatti, quanto piuttosto di diversa intensita' del fenomeno.
Nel norditalia l'influsso greco e' arrivato indirettamente e con minore intensita' presso le popolazioni locali, esattamente come il tanto rivendicato retaggio celtico (io direi piu' "nordeuropeo", onde non incorrere in fraintendimenti storici) e' arrivato mediato al meridione.
Dalle mie parti esistono anche alcune antiche tracce di insediamenti fenici. Non mi pare ne' strano ne' particolarmente offensivo supporre che questo non abbia il medesimo valore per Belluno, per dirne una. Buttarla su una presunta malafede di matrice politica e' davvero un'uscita risibile.
"Adimant, gentaglia sarete tu e i tuoi sodali, e ciò che fai tu è molto peggio, mi pare che sputi nel piatto dove mangi. L'articolo 33 non prevede che dobbiamo PER FORZA istituire scuole multiculturali, mi pare."
Ti pare male, esistono comunque normative in difesa della cultura delle minoranze, non ultimo il diritto ad un'istruzione conforme alle proprie tradizioni.
D'altra parte, negare proprio il diritto all'istruzione di una minoranza e' una dimostrazione piuttosto evidente dell'atteggiamento di chi tale negazione sostiene. Un atteggiamento che, in ogni posto ed i ogni tempo abbia attecchito, ha sempre portato ad un unico risultato, ovvero la segregazione, o comunque la sua pretesa.
"Per il resto, condivido in parte quanto detto da Dedalus : i bambini egiziani vogliono vivere in Italia? Bè, sarà rozzo e semplicistico dirlo, ma è così : che imparino l'italiano, punto e basta. L'arabo possono parlarlo a casa o studiarselo a parte, nessuno glielo impedisce."
Non e' solo rozzo e semplicistico, caro Reza, e', con meno ipocrisie, razzista. Un conto e' pretendere che i bambini arabi imparino l'italiano, un altro e' togliergli il diritto di studiare la propria lingua madre, o impedirgli di affrontare lo studio della propria religione a scuola.
D'altra parte, e' evidente che, nell'appassionata difesa della tua intolleranza, ti sfugge il senso stesso delle tue argomentazioni: la scuola araba in questione insegnera' l'italiano, accanto all'arabo.
E' falso e tendezioso mischiare le carte cercando di fare apparire la cosa diversa da quella che e'.
Geppo, ancora una volta le vostre argomentazioni denotano malafede. O almeno, secondo me, per carità, posso anche sbagliarmi.
Ora, il fatto che il 90 % della popolazione italiana sia cattolico non deve essere preso come unico metro di giudizio, ma di fatto, renditi conto, è una maggioranza così netta che non può non essere considerato.
Per farla breve : è giusto che in Italia la religione stra-dominate abbia maggiori diritti è sia maggiormente considerata dalle istituzioni. Così come in Arabia Saudita è giusto abbia maggiori diritti l'Islam, in India l'induismo, ecc.
E bada bene, mi riferisco alle religione in generale, non ai singoli fedeli, quelli devono avere tutti uguali diritti, e in Italia c'è li hanno, in Arabia no.
Il fatto che le direttive comunitarie siano a favore dell'integrazione non spiega nulla : a favore dell'integrazione, mica a favore della svendita dei propri valori e della smodata concessione di privilegi assurdi ad altre culture, come rimozione di crocifissi, presepi, canti di natale (sic!) !
L'Italia si rifiuta di togliere il crocifisso per i bambini arabi? E per quale assurda ragione dovrebbe farlo secondo te? Il crocifisso sta lì, punto e basta, non crea danni, non emana radiazioni nocive, non corrode le menti, non distrae, non fa rumore.
Chi non sopporta il crocifisso può uscirsene dalla stanza, chi glielo impedisce?
Ma nessuno, e dico nessuno, e un musulmano prima di tutti, si può permettere di far rimuovere un crocifisso in un posto dove è già affisso.
D'altronde, che Adel Smith sia un completo imbecille è cosa nota e sostenuta anche dalla stragrande maggioranza dei musulmani italiani.
Questo per farti capire a che livello...
Geppo, dove la vedi la cultura araba? Dove vivi? Da me proprio non c'è n'è, e se c'è ne, è sempre meno di quella greco-romana.
Geppo non c'è niene di male nell'obbligare bambini che vivono in Italia ad imparare l'Italiano. Queste persone possono studiarsi l'arabo e il Corano a casa propria, ma non hanno diritto di PRETENDERE l'insegnamento in una scuola. Non sono materie contemplate dalla nostra società, dunque? Che fa, le materie di insegnamento vanno a richiesta?
Allora domani vado a fare richiesta per istituire una scuola in cui insegnare lo zoroastrismo, il rastafarianesimo, l'estimo, l'astrologia, design industriale e sessuologia, per i bambini delle medie.
il tuo problema reza è che tu mistifichi.
se fossi onesto con te stesso prima che con noi , dovresti ammettere che il tuo bisogno di difendere il cristianesimo, religione professata ma mai realmente praticata nè osservata dai milioni di presunti fedeli italiani, non è tanto farne un baluardo di religiosità nè spiritualità quanto di difendere la tua nazionalità , la tua lingua, i tuoi costumi e abitudini.
tu usi il cristianesimo come lancia e muro contro le eventuali contaminazioni che la convivenza con etnie, lingue , abitudini, invitabilmente apporteranno alla nostra attuale sistema di vita.
non si può reza fermare l'evoluzione e la civiltà dei popoli con l'arma del crocefisso, primo perchè gesù stesso era un ebreo-palestinese, già quella è la prima evidente contaminazione e ce l'hai sui muri di tutti gli uffici pubblici italiani, altro che scrivere che dove abiti tu non ci sono evidenti segni di culture diverse da quella italiana, gesù non solo non era italiano ma non ha mai predicato nè pregiudizio razziale nè supremazia di un popolo su un altro.
sìì onesto e ammetti la tua paura del diverso, allora si comincerà a ragionare seriamente e a cercare le soluzioni per una ragionevole convivenza.
maria
"convivenza con etnie, lingue , abitudini, invitabilmente apporteranno alla nostra attuale sistema di vita."
Inevitabilmente? Non direi. Si può sempre fare qualcosa per evitare il male. Solo la morte è inevitabile.
"primo perchè gesù stesso era un ebreo-palestinese"
Embè, cos'è un offesa? Guarda che palestinese di allora voleva dire un altra cosa. Gesù non andava in giro con la kefiah,il kalashnikov e una cintura di tritolo.
"gesù non solo non era italiano ma non ha mai predicato nè pregiudizio razziale nè supremazia di un popolo su un altro."
Embè? Che c'entra la nazionalità di Gesù? Non era neanche un uomo in senso stretto...per chi è cristiano Gesù è il figlio di Dio ; dunque, non ha nazionalità, poteva essere assiro-babilonese o serbo-bosniaco, non ha alcuna importanza.
Secondo, chi è che pratica pregiudizio razziale?
tu nel non capire che dei bambini arabi possano voler imparare la loro lingua originaria in una scuola.
maria
Perchè normalmente nelle scuole non si insegna l'arabo. Cos'è, le materie vanno a richiesta?
E se io volessi far insegnare il Parsi, posso pretenderlo in una scuola italiana, o mi mandano a quel paese? Dimmi un pò, sono curioso
se una comunità si trasferisce dal luogo d'origine che dista migliaia di km dalla terra d'origine e nel reciproco rispetto delel culture si volesse continuare ad insegnare ai propri figli una lingua per chè no? se tu avessi 499 tuoi soci e aprissi una scuola dove senza alcun onere per lo stato insegnaste e imparaste il parsi , perchè no?
datti fare e aprila,la legge italiana in teoria te lo permetterebbe, poi in pratica il sindaco, gli assessori competenti e il ministro se la fanno addosso dalla fifa di prendere decisioni che possano compromettere il loro mandato, così di fifa in fifa, di codardia in codardia stiamo precipitando nell'ignoranza più assoluta e riprecipitando nel più ottuso medioevo da crociata tardiva.
maria
Reza, non puoi rivoltare la frittata all'infinito... Le tue non sono motivazioni, e' gia' tanto se si possono considerare punti di vista.
Straparli di regole che non esistono, e quando ti si fa presente che ci sono normative nazionali e direttive comunitarie europee che ti danno, ampiamente, torto , inizi a cianciare che, per qualche curioso motivo, queste non valgono.
Farnetichi di una scuola araba laica come se fosse l'istituzionalizzazione del fondamentalismo islamico, e finora ne' tu, ne' nessun altro maître a penser del tuo stesso avviso siete riusciti a dimostrare che sia così, se non ricorrendo ad impropri atti di fede.
Blateri di quello che stanno togliendo alla tradizione ed ai valori italiani, quando finora, almeno stando ai fatti, si e' tolto solo ai diritti, giuridicamente sanciti, di una minoranza.
Si potrebbe continuare parlando del fatto che sei ignorante in merito all'effettivo peso della cultura araba sulla storia del meridione in particolare, ed italiana in generale, e hai la strana pretesa di dire che e' la storia che sbaglia, e non tu.
E potremmo anche andare avanti...
... Quello che e' chiaro, pero', e' che in nessun caso, confrontando la realta' con quello che credi tu, e riscontrato che la realta' e' diversa dalle tue stravaganti convinzioni, mi puoi venire a raccontare che hai ragione tu.
Credo che chiunque accetti il confronto con chi non la pensa come lui (o lei), ma mi pare il minimo porre la condizione che il presupposto di base siano i fatti, e non l'ignoranza o la malafede, peggio che mai se deliranti.