«Per la vendita di Metroweb nessuna offerta alternativa»
Aem conferma la cessione a Stirling. Ferrante: la Moratti in Consiglio
di Elisabetta Soglio
Partita chiusa. Aem rispedisce al mittente la lettera con cui I.Net, società quotata in Borsa e controllata da British Telecom, ha manifestato al sindaco Letizia Moratti e al presidente Giuliano Zuccoli il proprio interessamento per l'eventuale acquisizione di Metroweb, la società che ha cablato Milano e che è ora in vendita.
Da Aem si fa sapere che «il consiglio di amministrazione è stato informato giovedì scorso e ha reputato che la lettera di interessamento si configura come una manifestazione generica, priva dei requisiti che in questi casi sono decisivi e importanti». Fonti vicine alla presidenza confermano che «non è stata fatta una vera e propria offerta economica, né è stata chiesta una trattativa vincolante, come solitamente accade in casi analoghi». Resta il fatto che I.Net, prima di mettere soldi sul tavolo, avrebbe chiesto di poter esaminare dati e documenti sulla situazione di Metroweb. «Ma pare strano — replicano dall'Aem — che nessuno di loro si sia fatto vivo nei mesi durante i quali si è svolta l'asta, che si è svolta in modo trasparente e aperto e che si è conclusa con una regolare aggiudicazione».
L'azienda di Porta Vittoria, insomma, procede per la propria strada puntando a chiudere «entro il mese» la procedura di passaggio del 100 per cento di Metroweb al fondo inglese Stirling Square.
C'è poi il piano più politico della vicenda, che riguarda direttamente il sindaco Moratti. Il leader del centrosinistra, Bruno Ferrante, ha depositato ieri un'interrogazione urgente in cui chiede al sindaco «se le sia effettivamente pervenuta una dichiarazione di interessi da parte di I.Net; in quale data e presso quale ufficio; in caso affermativo, quale valutazione viene fatta di questa manifestazione di volontà». L'antefatto è noto: il 3 ottobre la Moratti ha dichiarato in commissione Bilancio e in conferenza stampa che «non sono state formalizzate al Comune o all'Aem altre dichiarazioni di interesse o altre offerte». Il giorno successivo si è scoperto che I.Net si era fatta avanti con una lettera notificata «tra la fine di settembre e i primi di ottobre». Ai sospetti del centrosinistra, i collaboratori del sindaco avevano già risposto: «La lettera è arrivata sul tavolo del sindaco solo venerdì (6 ottobre, ndr) ed è stata subito girata all'Aem». Ma, evidentemente, i consiglieri di centrosinistra non sono convinti che tutto sia filato così liscio.
L'articolo che riporti commette molti errori. Stirling Square non comprera' il 100% di metroweb, ma il 75% e lascera' la nomina di un consigliere di amministrazione al Comune.
Una veloce spulciatina all'archivio notizie ANSA mi consente di rilevare che il 16 Maggio, Zuccoli, presidente di AEM rilascio' un'intervista annunciando che la societa' aveva intenzione di vendere Metroweb e che aveva ricevuto un'offerta da alcuni fondi di investimento (non nomino' direttamente Stirling Square). Il 3 Agosto Zuccoli annuncio' la vendita di metroweb a Stirling Square.
Come mai I.net si fa avanti solo ad ottobre, dopo che la vendita e' stata annunciata senza neanche offrire un prezzo?
Provo a dare tre risposte:
1. A I.net sono scemi. Non sanno fare il loro lavoro e pensavano ad altro quando una della piu' grosse societa' del settore veniva venduta da AEM.
2. A I.net sono furbi. Vogliono pagare meno di Stirling Square per metroweb e sperano di aizzare l'opposizione comunale contro AEM per iniziare una lunga battaglia legale che non portera' alcun beneficio in termini di occupazione e sviluppo della rete.
3. In realata' a I.net di metroweb non frega niente, ma per non rimetterci la faccia, dicono di essere interessati.
mauro, come sempre scadi nel sarcasmo per dare ragione ai tuoi tristi referenti politici. Le imprecisioni di Corsera lasciano il tempo che trovano, basta che clicchi sul logo Metroweb per accedere a un dossier unico sulla vicenda.
1 - I.NET è un gioiello della tecnologia italiana. Un'azienda a cui un'istituzione seria e veramente interessata a fare l'interesse del cittadino dovrebbe vendere anche a parità di prezzo.
2 e 3 - sono idiozie che non meritano attenzione.
Insisto per l'ultima volta, per la mia testardaggine a non lasciare pendenti obiezioni anche se strumentali come le tue. Zuccoli - in quanto manager di azienda a capitale pubblico - dovrebbe fare l'interesse pubblico, ovvero cercare di non sottrarre la fibra ai cittadini, cercare di incassare di più, cercare di vendere a un'azienda seria, del settore, solida e competente. Ovvero dovrebbe prendere in considerazione qualunque offerta, purché credibile (la storia di I.NET credo sia sufficiente a darle il massimo della credibilità). A maggior ragione se un'altra istituzione - la Provincia - manifesta interesse per l'acquisto.
In tutta questa vicenda l'aspetto più frustrante è proprio la pervicacia con cui si blocca qualunque ipotesi alternativa. E' evidente che qui si vuole vendere a Stirling per ragioni che non ci è dato di conoscere. Mi auguro che l'opposizione a questo punto metta in attoi tutti gli strumenti di cui dispone per scoprire cosa e chi c'è dietro a questo scippo compiuto ai danni dei cittadini.
Io non voto da 15 anni e non ho mai avuto nessuna tessera di partito. Pero' sa tu sai qualcosa che io non so riguardo ai miei referenti politici, dimmelo.
Sul fatto che si venda a Stirling e non a I.net c'e' in gioco un fattore di credibilita' nel rispettare gli impegni presi. Non conosco bene ne' I.net ne' Stirling Square, ma senz'altro I.net non e' credibile come acquirente parceh' non ha manifestato interesse per tempo. Se due personce del popolo come me e te sapevano di metroweb a Maggio, come mai I.net non ne sapeva nulla? Se hai informationi aggiuntive dille. Intervista qualcuno di I.net. Fai il giornalista.
a parte la fascinazione, un po' "pelosa" di cui soffre Biraghi per I.net (che' e' di proprieta' inglese, british telecom, altro che italiana), lo capisce anche un deficente, mauro, che se vendi un'infrastruttura costosissima fatta coi soldi pubblici o la vendi perche' non la sai e non la puoi gestire, o la vendi per fare un favore a qualcuno, o la vendi perche' devi privatizzare; nel caso specifico esaminando una qualunque delle fatttispeci di cui sopra, secondo te quale' quella che piu' si adatta al caso metroweb-stirling?
abbiamo saputo che dietro stirling non si capisce bene chi ci sia, cosa ne pensi?
non sarebbe comunque meglio vendere, se bisogna proprio vendere, ad un partner tecnologico di un certo rielievo come I.net?
che poi tu non sappia cosa sia I.net credo sia un problema tuo, trattasi semplicemente di uno dei piu' grandi (e antichi) provider d'italia.
mauro: evita di postare comunicati stampa a raffica, soprattutto se - come quello minaccioso - sono giù online.
berja: se la proprietà di Moto Guzzi passasse agli americani (un po' come Ducati qualche tempo fa) come la considereresti? I.NET è il risultato della passione e della cultura di personaggi di valore: Marco Negri e prez. Roberto Galimberti su tutti. Oggi ha un po' perso smalto forse, dopo il cambio di management, ma resta comunque il meglio che abbiamo in Italia (basta pensare al sistema di posta si basa su un sendmail/antispam completamente riscritto dal genio pazzo di Marco Negri...)
Credibilità: non c'è nulla di misterioso, I.NET è una società quotata in borsa, partecipata da BT, avanzatissima tecnologicamente, che ha fatto pervenire a sindaco e management di AEM una chiara manifestazione di interesse. Insisto: ritengo che un amministratore di società pubblica che se ne fotte compia un abuso e venga meno al suo mandato. Ascoltare quello che ha da dire una società come I.NET in questo caso è il minimo che questa gente dovrebbe fare. Se non lo fa è perché non lo vuole fare, alla facciazza nostra.
Suggerisco una domanda: ma siete sicuri che a Inet sia stata offerta in passato metroweb? La vicenda Metroweb è diventata di dominio pubblico a cose già avviate (aprile- maggio), con informazioni (parole di zuccoli)che dicevano peraltro che la fantomatica gara era già in corso e aveva già una short list...
E in quel periodo Zuccoli disse in una dichiarazione "Valutiamo Metroweb 290 milioni di euro", opinione clamorosamente smentita poco dopo con unpreliminare di cessione agli "inglesi" si 232 milioni di Euro...
Suggerisco un
se la proprietà di Moto Guzzi passasse agli americani
veramente e' stata per un certo periodo di proprieta' di un oscuro fondo d'investimento statunitense, adesso e' passata di mano andando a finire tra le zampe di beggio prima e tra quelle di colaninno poi in un tourbillon di assetti proprietari che ricordano il peggior de tomaso.
povera aquila di mandello.
sul tuo tifo per i.net non ho granche' da dire, tranne che sia un po' "peloso", visto che e' il provider di onemoreblog.
alberto, ho postato questi comunicati stampa perche' pensavo non li avessi letti. Magari leggendoli, capivi meglio le cose come stavano, ma non mi sembra che tu ti arrenda davanti all'evidenza del fatto che metroweb e' stata venduta gia' due mesi fa. Pazienza. Staremo a vedere cosa succedera'. Qual'e' la prossima privatizzazione del comune di Milano? Acqua? Trasporti? Aeroporti? Musei?
berja: davvero, pago volentieri fatture salatissime per i miei server, che lascio lì nonostante offerte continue e più economiche della concorrenza.
Mauro: l'unica evidenza è il torbido in cui sguazza questa vendita, cominciata in fase di vuoto di potere elettorale e conclusa (se non si potrà fermarla, contro la volontà di tanti milanesi. Padrone tu di non guardarlo/vederlo quel torbido. Ma come in tutta la storia Fastweb/metroweb ce n'è da vendere.
offerte continue e più economiche della concorrenza
lascia perdere, o si riesce a fare housing del proprio server da se' oppure e' meglio fornirsi da chi sai che sia corretto.
aruba sembrava tanto concorrenziale e poi sappiamo bene come e' andata a finire.