Ma non eri tu a dire che Napoleone e Bonfiglio non capivano niente di telecomunicazioni? Se sono stati consulenti di Scaglia e Micheli, qualcosa ci capiranno pure. Magari ci capiscono piu' di Zuccoli e questo e' gia' un miglioramento rispetto alla situzaione attuale. Comunque, quale sarebbe il movente di Zuccoli per svendere? Lui dovrebbe avere interesse a guadagnare il piu' possible dalla vendita di metroweb, perche' sarebbe il primo a guadagnarci. Che interesse avrebbe a guadagnarci di meno? Quali sono i banchieri che hanno aiutato Zuccoli a concludere la vendita di metroweb a che hanno garantito la regolarita' dell'operazione?
Mauro, vedo che non demordi. Magari un giorno scopriremo chi si cela dietro questo nome generico per sostenere pervicacemente (e un po' sgangheratamente, via) questo ordinario scempio metropolitano. Butto lì un'ipotesi: non è che vuoi tirare la corda per far uscire qualche riga a cui un abile azzeccagarbugli si possa attaccare per una querela? Comunque vediamo.
1) mai detto che N&B non capiscano di TLC. Anzi, ritengo che siano stati maledettamente lungimiranti sia in fase di costituzione di FW-MW, sia dopo, sia oggi che si stanno per intascare MW con quattro soldi.
2) Non so qualiu siano le ragioni dell'ostinazione di Zuccoli. Ma visto che MW l'ho pagata anche io e pago pure il suo stipendio, sarei felice se me le spiegasse. Sarei anche felice - io che sono un umanista e non dovrei capirci una cippa - di dimostrargli, dati alla mano, che togliere la fibra alla città è una follia.
3) Non ho capito la domanda sui banchieri a che serve. Sul valore c'è una fairness opinion di Mediobanca, che da quanto è dato di sapere non tiene conto dell'accordo con Sky, che invece è determinante (oddio, di cose determinanti ce ne sono a iosa, ma Sky lo è un po' di più) ai fini del futuro della fibra.
Detto questo, fossi io Zuccoli, proverei a evitare le ostinazioni, chiamerei Casini (I.NET) e Penati e direi: "ragazzi, visto che ci tenete tanto, se volete MW dovete darmi una buona ragione per cassare Stirling, ovvero dovete sganciare un po' di soldi in più di loro oltre a pagare eventuali penali che compaiano nel contratto quadro". Ma evidentemente io non sono Zuccoli (e sono anche abbastanza orgoglioso di non esserlo, ma questo è un altro discorso).
Alberto, sei troppo sospettoso nei miei confronti. Comunque e' buona prassi per un giornalista evitare di cadere in zona querela. (Cosa che mi sembra tu abbia evitato senza problemi).
Io la penso solo diversamente da te non perche' voglio che assolutamente Stirling compri metroweb, ma perche' viviamo in un paese di ciarlatani che fanno scappare gli investitori esteri a gambe levate. Se una volta che per caso ne troviamo due ci mettiamo a fare un can can politico e mediatico, allora e' finita. Dietro all'affare metroweb e stirling ci sono le opinioni di legali e banchieri (loro si responsabili penalmente). Invece di fare il can can, andiamo a intervistarli per capire seriamente cosa c'e' dietro. Sono loro che hanno in mano la questione, non quei pagliacci che periodicamente eleggiamo e che cchiamiamo politici. Insisto sul fatto che tagliando le ali a investitori stranieri tagliamo le ali a sviluppo e occupazione. Comunque sei libero di pensarla come vuoi, io se non ti dispiace continuero' a intervenire sull'argomento. Se invece ti dispiace puoi sempre censurarmi a tuo piacimento. Il blog e' tuo e io rispetto la proprieta' privata.
Qui non c'è alcun cancan, semplicemente il tentativo di non svendere (che di svendita si tratta, alla faccia delle minacce di Zuccoli) un bene per cui i cittadini hanno versato lacrime e denaro. In due parole: AEM vuole vendere (fin qui tutto bene), ha un compratore incompetente e con capitali ignoti a cui chiede poco (già un po' meno bene). Se ne fa vivo un altro notissimo, competente e affidabile. Posto che la fibra a Milano servirà alla grande, non esiste una sola ragione, una sola, perché non si dica "hey, sentiamo un po' cosa vogliono questi".
Quanto al fastidio nei confronti dei politici, lo condivido amplificato. Anzi, arrivo a dire che tutto questo lerciume nasce per colpa dei politici (e Zuccoli lo è). Sembra di rivivere i balletti sulla Serravalle tra Albertini e Penati (io ho scritto, io non ho ricevuto, la lettera non aveva i requisiti, eccetera. Che ora sappiamo la fine che ha fatto Serravalle).
Scrivi e dissenti quanto vuoi, ogni contributo è prezioso. Il fatto che io replichi - anche duramente - sul merito non esclude apprezzamento e gratitudine per chi partecipa.
Investitori stranieri? Sviluppo e occupazione? Mauro non so che mestiere fai, ma ti dico che in questa cittadina di provincia che vanta qualcosa come 28 punti Blockbuster, tranquillamente sacrificabili in cambio della resuscitazione degli scomparsi e compianti Tape Runner e Disco Club, non è possibile trovare una copia di Les Nuits de Varennes di Ettore Scola. Sai qual è il vero problema che voi liberisti non volete ammettere? Che personaggi come Murdoch oggi sono sostanzialmente inutili. Non dico sbagliati. Dico proprio inutili. Prendi l'esperienza di Google o YouTube: ti pare che occorre Murdoch per fare un "giornale" nell'era di Internet, dove le notizie corrono più veloci di un editoriale di Allam grazie a un network di centinaia di milioni di giornalisti che siamo noi? E, in subordine, ti pare che io o te o Alberto, fossimo amministratori di rete, non sapremmo accendere e spegnere una fibra ottica meglio di quanto fa Zuccoli? Il dramma dei "politici" è che loro sono fermi alla democrazia anglosassone dell'800, e non schiodano perché forse per la prima volta nella storia dell'uomo il know how può circolare senza vincoli, controlli, supervisioni e censure dei buoni pastori alla Berlusconi, quello che ci pensa ancora idioti incapaci. Spulciando su Internet è possibile costruirsi di tutto: un forno solare, una bomba o un ultraleggero, parli di "investitori esteri" quando da almeno dieci anni non c'è più un fuori e un dentro, un sopra e un sotto, un estero e un nazionale. Devi cambiare registro, perché Murdoch, Zuccoli, la Moratti e gli "investitori esteri" sono nella tua testa, è lì che si concretizzano e da lì poi diventano realtà perché sei tu a evocarli e chiamarli dall'aldilà. Cacciali, giù la zavorra, via i pesi superflui.
Personalmente sono arrivato a considerare la proprietà privata, a parte, forse, lo spazio necessario per abitare, il letto, la cucina e lo sciacquone, un cascame dell'800, esattamente come il "carisma", la "personalità" e il "carattere" o anche l' "originalità". Tutti orpelli che andavano bene, forse, quando non esisteva l'istruzione pubblica e il contadiname era meno che analfabeta, chi sapeva contare fino a 2 era un istruito e aveva diritto a prendersi tutto, dalla moglie altrui al petrolio dei barbari arabi. Ultimamente ho ragalato parecchi libri a iuna biblioteca pubblica. In qualche modo continuano a essere "miei", ma ne possono godere anche gli altri e, se mi va di rileggerli, vado e li prendo a prestito come tutti. Dove sta il problema? Lo stesso si può dire dell'automobile: a che pro possederne una (costa e inquina) quando ci sono i noleggi come il Car Sharing di Legambiente? E così via. Sfronda sfronda, alla fine rimarrai coi tuoi attrezzi di lavoro, qualche vestito pulito e i piatti dove mangi. Fine della proprietà privata. occorre altro?