come dire : ha perso una buona occasione per tacere .
Lascio perdere il caso un po' anomalo del Leoncavallo.
Ma e' possibile che a Milano non si riesca a sfrattare un'azienda come la Lifeventuno quando non paga l'affitto per un anno? Cosa fa la giustizia per tutelare i diritti dei cittadini come la Signora Jaeger?
Se la storia del mancato affitto fosse vera, il Signor Terzi dovrebbe essere condannato dal Tribunale a:
-) Pagare l'affitto arretrato
-) Oppure e a rinunciare con effetto immediato a rivestire ogni carica pubblica per un periodo di 10 anni.
(La pena di 10 anni potrebbe essere dimezzata se il Signor Terzi, una volta dichiarato colpevole, accettasse di sfilare su un asino in montenapoleonegesusantandreaspiga per 30 minuti).
AHAHAHAHAHAHAHAHAAA
S T U P E N D A ! ! ! ! !
Però d'altra parte mi chiedo: Alberto, se tu fossi il proprietario dell'immobile non pagato cosa faresti? Non chiederesti giustizia?
Certo che se milano fosse una città seria direbbe: caro padrone di casa, te li do io i solfi dell'affitto, perchè non mi va di rischiare di perdere uno dei pochi luoghi davvero VIVI di questa città, dove si respira cultura e culture diverse unite...
Ma milano non è una città seria, è solo una città triste.
Ma non vorrei avere ricordi un po' confusi, dopo diversi anni. Il proprietario dell'attuale sede del Leoncavallo non è per caso il gruppo Cabassi, che glielo aveva dato per ottenere che lascaissero senza strepiti la vecchia sede (in via Leoncavallo, vicina a casa mia), che il proprietario, cioè lo stesso gruppo Cabassi intendeva abbattere per costruirci sopra appartamenti da vendere, presumo, con lauti guadagni? Era quasi sottinteso che sull'affitto di via Watteau si sarebbe chiuso un occhio, tanto che, al tempo, Albertini non aveva gradito la soluzione, perché non era abbastanza repressiva.
Inoltre, il Giovanni Terzi che citate, non è per caso quello condannato a due anni e mezzo in primo grado per uno scandalo edilizio a Bresso e poi assolto in appello ed in Cassazione nonostante la confessione di uno dei coimputati?
Io credo di essere garantista quanto si può e si deve essere, ma cerco di non dimenticare.
il fu carlo cabassi, di via leoncavallo, era un parente. in via watteau c'era il giuseppe cabassi, fratello del carlo, (gruppo brioschi, l'orologio, "pino el sabionatt"), quello che aveva le cave di sabbia, in quel di baggio.
all'occupazione di via watteau ci si arriva per caso, senza nessuna negoziazione, ma su segnalazione di un compagno delle poste che lì recapitava, o cercava di farlo, la posta (tra l'altro, eravamo convinti che la proprietà fosse il niguarda). si rimane lì grazie alla "bontà" del marco cabassi, figlio del pino, che di ritorno dal vietnam, dopo 5 anni di onlus, lascia ai comp del leo, la possibilità di rimanere nei locali (i motivi sono abbastanza articolati...!).
Sisi, Terzi, condannato e poi assolto, rimase fuori dal consiglio comunale di Milano per 18 indimenticabili mesi. Personalmente ricordo anche la nascita del primo Leoncavallo in via Leoncavallo, appunto. Uno fra quelli che andarono a tranciare il lucchetto della vecchia fabbrica era un mio compagno di classe, e mi rendo conto quant'è difficile spiegare a personaggi tristissimi come i consiglieri di AN, ridotti a fare della socialità una questione di affitto e tasse, cosa abbia significato, e significa, quel C.S. in una città ridotta a mandrie di bocconiani velleitari che si trasciano fra un happy hour e l'altro, la cena più economica per i vorrei-ma-non-posso ,abbuffandosi di crostini unticci con salsine rosa, verdim, gialle e arancioni mentre, fuori, il suv rostra rabbiosamente 20 centimetri di marciapiede. C'entra niente, ma ieri sera mi hannno raccontato gustosi aneddoti su certe agenzie di comunicazione di Milano. Se i milanesi potessero sapere un decimo di quel che ho sentito... :-) Lunga vita al Leoncavallo, via gli speculatori da Milano.
Mauro, le do una notizia che la farà gridare di indignazione. Oltre al Leoncavallo, ricordo quando nacque il Libraccio. Eravamo in via Marina nei roaring Seventies , annualmente si svolgeva il mcercatino popolare del libro scolastico usato. I ragazzi stendevano la loro mercanzia sul marciapiede - abusivamente! - sopra teli di cellofan o in baracche - che strano, non le aveva disegnate Sèr Norman Foster - di cassette della frutta impilate. il Libraccio poteva sbandierare un fatturato, fino a qualche anno fa, intorno ai 7 miliardi, e non sarebbe mai potuto nascere in base ai vostri criteri piccini piccini di "legalità", mentre ha rappresentato senza ombra di dubbio un esempio di imprenditoria dal basso genuinamente West Coast che per un consigliere di AN è probabilmente fin troppo moderno pur essendo cosa vecchia e storicizzata di ormai quasi 40 anni or sono (anche Secondamano, perlatro, è di ispirazione californiana ed è nata in un sottoscala con pochissimo capitale e quattro volonterosi). Senta, Murdoch si prende la nostra fibra ottica con un'amministrazione non certo ostile al conferimento di una proprietà pubblica a un monopolista. Ora le domando, per cortesia, di chiedere ai suoi rappresentanti e al suo sindaco di non muoversi, non firmare nulla, non fare assolutamente niente e restare immobili. Perché più decisioni prendono, più ci vorrà tempo per rimettere a posto le cose, finito il loro quarto d'ora di celebrità (peraltro finirà molto presto, secondo me).
PS - Mauro, se vuole fare cosa utile chieda ai gestori del Mom di viale Montenero di ripristinare a spese proprie i giardinetti pubblici antistanti, compattati e diserbati dagli zoccoli dei loro avventori esistenzialisti.
L'assessore su Corsera di oggi:
Adesso partono le querele
In relazione alla lettera dell'avvocato Giustina Jaeger apparsa sul Corriere di ieri, che accosta il problema cittadino del Leoncavallo a una propria iniziativa di sfratto per un immobile della madre, mi preme, per la Lifeventuno Onlus che assisto, puntualizzare quanto segue:
1) non è vero che la Lifeventuno (Associazione e non società) abbia pagato solo il primo trimestre di locazione da aprile a giugno 2004, essendo stato pagato fino al 31 marzo 2006;
2) con lettera del 15 settembre 2006 la proprietà sollecitava il pagamento dello scoperto dal 1˚ aprile e si dichiarava disposta, al momento del rilascio, a restituire l'assegno di maggior importo (19.000 euro) detenuto dalla proprietà a garanzia;
3) con fax del 18 settembre 2006 l'inquilina chiedeva termine di qualche settimana per completare lo svuotamento dell'immobile e si prevedeva il saldo entro ottobre 2006;
4) con fax del 12 ottobre 2006 l'inquilina preannunciava la riconsegna dell'immobile per i giorni 16 o 17 ottobre a scelta della proprietà. Per il resto si lasciano le valutazioni a chi vorrà trarle, e si fa riserva di invocare le tutele del caso.
NDR: l'ufficiale giudiziario non sembra convintissimo, visto che pare non abbia cambiato idea e stia per mettere le mani sull'associazione di Terzi.
r., anche Michael Dell, fondatore della DELL computers ha iniziato a vendere i computer dal suo garage Texano. In Italia lo avrebbero fatto chiudere perche' abusivo. Il problema e' che in Italia c'e' troppa burocrazia che strangola gli imprenditori come quelli del libraccio.
Se pero' una associazione come Lifeventuno vuole fare l'imprenditore nell'immobile di qualcun'altro dopo avere stipulato un regolare contratto di affitto, dovrebbe pagare regolarmente il canone d'affitto.
Speriamo che il nostro sindaco si svegli e tolga gli stupidi permessi che impediscono a tanti giovani imprenditori di iniziare un'attivita'.
A proposito di Leoncavallo, anche in quella realta' secondo me ci sono alcuni imprenditori della musica, della cultura o di altro. Come si fa a farli emergere senza creare inutili conflitti? Gli mandiamo i banchieri amici di Yunus a fargli un po' di microcredito?
L'unica cosa che ricordo di questo Terzi è di aver visto la sua faccia in affissione rigorosamente abusiva in via Gioia, con tanto di pecette del comune che sottolineavano l'abuso...
Legalità sì, proprio sta bene che sia lui a parlarne...
ma con tutti i terreni e gli stabilimenti sfitti che ci sono in periferia e in provincia, possibile che non si riesca a trovare una sistemazione per il leoncavallo? magari il trasloco costerebbe qualcosa ai leoncavallini, pero' il comune e la provincia in cambio delle spese di trasloco potrebbero pagare un affitto per 10 anni al leoncavallo. Diciamo sempre che le periferie sono morte e che sono pericolose. Cosa c'e' di meglio che mandarci un po' di giovani? I leoncavallini sono un po' i nuovi scapigliati di milano, non sono un branco di criminali.
Se Rottenmeier non vendesse la fibra ottica, coi soldi di Murdoch avrebbe potuto pagare i prossimi due secoli di affitto a una mezza dozzina di Leoncavallo, direi. Certo, come diceva la mia farmacista: "se sono stati eletti, qualcuno li ha anche votati".
Ovvero, la gioia di prendersi a martellate sui maroni.
PS - C'entra relativamente poco, ma secondo un articolo di "Kommersant" del 14 ottobre, che cita lo Oxford Institute for Energy, la Russia non sarà in grado di fronteggiare le richieste di gas naturale dell'Unione Europea per più del 25% di qui al 2016; già quest'inverno le aaziende occidentali subiranno tagli delle forniture di energia e per il 2010 è prevista una crisi del sistema indutriale senxza precedenti. Ossia, stanti i segnali convergenti (e pessimi) che arrivano sul fronte dell'energia, e non solo dall'articolo di Kommersant ma da almeno dieci anni, ho sentore che la Giunta Moratti, assessore Terzi incluso, non supera il 2007, ma naturalmente i fatti possono smentirmi. Ah, e naturalmente mi aspetto le consuete raffiche di luoghi comuni contro "gli ambientalisti che non vogliono il nucleare, non vogliono il carbone, non vogliono niente"...
Quindi se un avvocato dicesse "chi commette un omicidio deve pagare, come è scritto nella legge", non potrebbe poi difendere un omicida reo confesso?