Ticket d’ingresso a Milano: Penati dice la sua
Finalmente qualcuno mette intorno a un tavolo gli esperti e li fa dialogare con i politici e i cittadini. E’ successo venerdì 13 ottobre all’Istituto dei Ciechi di via Vivaio. Tema: mobilità e inquinamento. Organizzatori: Provincia e Legambiente. Tra gli ospiti, funzionari dei municipi di Londra e di Stoccolma, che hanno raccontato la loro esperienza. Milano vicina all’Europa? Ahimè, a sentire il confronto tra la nostra città e le altre sul fronte antitraffico e antismog, cadono le braccia: i problemi sono gli stessi, gli altri discutono e decidono, noi discutiamo e … discutiamo. Più che i “poteri speciali” di quel furbone di Albertini, ci vorrebbero “volontà normali” di risolvere i problemi.
Tutti d'accordo che il tempo è davvero scaduto, dato che il caos e la minaccia per la salute sono ormai insopportabili e condizionano pesantemente lo sviluppo stesso della città. Ed ecco allora la via d’uscita: il ticket d’ingresso. O come diavolo si chiama. Infatti, pare possa essere definito in tanti modi, a seconda di come viene applicato: prezzo d’ingresso, pedaggio ambientale, tassa di scopo, congestion charge, ecc. In sostanza, bisogna decidersi se adottarlo come misura antitraffico – e indirettamente e parzialmente antinquinamento - o come misura per trovare risorse da impiegare per migliorare la mobilità. Le due cose possono anche andare d’accordo, ma bisogna avere un piano. E convincere i cittadini che non si tratta di un'altra gabella per far cassa.
La Provincia sembra avere le idee chiare e propone “le Linee guida per un Patto metropolitano per una forte e condivisa politica contro gli inquinamenti”. Accidenti! Al di là dell’enfasi, Penati sembra smarcarsi dalla politica dell’annuncio e del colpo ad effetto che Letizia ha inaugurato con la sua sparata sul ticket. Va bene, ragioniamo anche sul pedaggio – dice la Provincia – ma ad alcune condizioni: coinvolgiamo tutti i comuni del territorio, allarghiamo l’area d’ingresso, unifichiamo le tariffe del trasporto pubblico nella cerchia dei comuni intorno a Milano, realizziamo un sistema di parcheggi ad ampio raggio, definiamo un piano economico e diciamo come spenderemo i soldi raccolti, per il potenziamento del trasporto pubblico. Le Linee guida comprendono anche altre misure contro l’inquinamento, da un piano per il trasporto delle merci al Metrobosco, la cintura verde intorno a Milano, da un nuovo Regolamento Edilizio che incentivi il risparmio energetico al potenziamento del car sharing e del car pooling, ecc.
Insomma, un elenco scritto bene di buone cose da fare, che rende necessaria la creazione di un’Autorità Metropolitana Mobilità e Trasporti. Sarà la solita fissa di Penati per la città metropolitana, ma effettivamente sembra poco credibile affrontare il problema del traffico pensando alla Milano dei dazi. La parola, adesso, a Letizia: terrà fede all’impegno di presentare un piano da implementare all’inizio del 2007? Nonostante le temperature simil-tropicali, Natale, il festival dell’ingorgo mefitico, è vicino.