La rivolta degli intoccabili: conversioni di massa in India
Lasciano l'induismo per il buddismo o il cristianesimo
di Danilo Taino
Stanchi di pulire le latrine, ieri quasi diecimila «intoccabili» indiani si sono convertiti. Hanno abbandonato l'induismo e hanno per lo più abbracciato il buddismo; 500 sono anche diventati cristiani. Mille gesti che, ahimè, non faranno loro cambiare lavoro e non li faranno nemmeno uscire dal sistema delle caste. Ma che sono una denuncia fortissima della condizione ancora tremenda in cui versano nonostante il sistema di crudele discriminazione — legato all'induismo — sia stato abolito negli anni Cinquanta. Una conversione in massa piena di significati sociali, politici, religiosi.
Nagpur, Stato del Maharashtra, è la città al cuore dell'India, proprio nel mezzo del Paese, lo zero point da dove si parte per misurare le distanze. La cerimonia che vi si è tenuta ieri è stata straordinaria. I monaci buddisti, in tuniche arancioni, cantavano i loro mantra e dicevano alla folla «voi non siete più induisti, dite che non onorerete più alcun dio o dea Hindu, dite che non andrete mai più al tempio». I preti cristiani battezzavano altri in piscine arrangiate sul posto. Dozzine di poliziotti in tenuta anti-guerriglia circondavano il parco delle cerimonie.
La protesta è stata un intreccio di politica e religione. La data scelta era il cinquantesimo anniversario della conversione al buddismo di Bhimrao Ramji Ambedkar, un padre della patria, principale estensore della Costituzione indiana, un intoccabile, radicalmente critico del Mahatma Gandhi, che passò la vita a lottare contro le caste. Ma l'obiettivo dichiarato era molto attuale: denunciare le leggi che, in alcuni Stati dell'India, cercano di impedire le conversioni, le quali, se non liberano i Dalit — così oggi sono chiamati gli intoccabili — da un ampio disprezzo sociale almeno danno a chi le compie la libertà interiore per ribellarsi alla schiavitù delle caste. In sette Stati governati dal partito nazionalista Hindu, il Bjp, di recente sono state votate leggi che pretendono certificati e permessi dai tribunali prima della conversione, per stabilire che questa non sia forzata ma una libera scelta. Qualcosa di anticostituzionale, dicono molti.
In effetti il problema è serio. Tanto che, lo scorso maggio, papa Benedetto XVI si era detto preoccupato per i «segni di intolleranza religiosa che si registrano in alcuni Stati indiani» e aveva denunciato le leggi «chiaramente discriminatorie sul diritto fondamentale alla libertà religiosa». Delle parole del Papa, il ministero degli Esteri di Delhi si era detto «dispiaciuto»; i politici del Bjp avevano protestato con decisione. La manifestazione di ieri indica però che il Pontefice aveva colpito nel segno: il problema esiste ed è sentito. Anche se non è solo religioso.
Del miliardo e cento milioni di indiani, il 16 per cento sono Dalit, la casta inferiore sulla quale possono, per tradizione di tre millenni, infierire tutti gli altri. Nonostante la discriminazione sia stata formalmente abolita e da Delhi si cerchi spesso di favorire l'integrazione, a loro spettano i lavori più umili. Secondo il governo, per esempio, 676 mila intoccabili vivono pulendo a mano le latrine e caricandosi i sacchi di escrementi sulla testa per portarli nelle discariche. Una condanna che passa di padre in figlio. In molte parti del Paese, soprattutto tra gli 800 milioni di abitanti dei villaggi, la discriminazione è spesso ancora totale. Di frequente, le donne Dalit non possono prendere l'acqua ai pozzi: devono aspettare, «a testa bassa e con postura supplichevole», che qualcuno lo faccia per loro. Ai figli devono insegnare il comportamento appropriato rispetto alle caste superiori, soprattutto che non devono, nemmeno accidentalmente, toccarle.
Nell'India che diventa grande potenza, nelle metropoli tecnologiche, nelle fabbriche di software, nei laboratori di ricerca e nelle università, la discriminazione è sempre meno drammatica. Nelle periferie e nelle campagne, dove è ancora fortissima, cresce invece la ribellione. Ma, se vuole emergere davvero, la nuova India deve liberarsi completamente del sistema delle caste. Non c'è divinità che tenga, hanno detto ieri a Nagpur, centro del Paese.
questa è la prova della degenerazione umana che si può raggiungere attraverso una fede religiosa.
come è possibile tollerare che degli esseri umani siano definiti "intoccabili" con addirittura la giustificazione divina?
mi chiedo e mi chiederò sempre, come è possibile che masse, milioni di uomini e donne , in nome di valori astratti , irrazionali, muovano la propria mano contro un proprio simile?
ho sempre pensato che personalmnete sarei arrivata ad un atto violento, solo se la mia vita o quella dei miei cari fosse messa in pericolo, solo se la fame o la miseria mi avessero costretta a reagire con aggressività, ma mai oserei immaginare piegare ed umiliare la vita di un altro uomo o donna in nome di una religione.
chi ha messo in piedi queste formule in tempi immemorabili sapeva quel che faceva, l'uomo ha bisogno di una sua spiritualità ,ha necessità di vincere e lottare contro le sue paure, di trovare giustificazioni all'inspiegabile.
è un animale pauroso e timoroso, quando non riesce a dominare il circostante, offrirgli il il dogma in cambio della sua tranquillità sociale è stata una delle scoperte antropologiche più forti e resistenti nel tempo.
lasciare l'induismo per confluire nel buddismo o cristianesimo è una scelta politica , mi sembra di intuire, una rimostrazione sociale legata agli schemi e alle loro opportunità lì esistenti.
religione=politica?
non ci sarebbe nulla di strano nel volerlo ammettere, le figure stesse di gesù o di san francesco furono rivelatrici di un nuovo ordine sociale e culturale nel mondo occidentale.
forse come le èlite creano i dogmi per sottomettere , il popolo stesso, quando la misura è colma ne disfa le trame, anche questa è una forma di ribellione che ci piaccia o no.
studiarne i percorsi potrebbe aiutarci a capire ad es. perchè per neutralizzare lo scià di persia fu necessario appoggiare khomeini e il suo integralismo, servirebbe a capire perchè la questione palestinese irrisolta da 60 anni comincia a preoccupare solo se si traveste da fondamentalismo islamico.
come mai se il popolo ceceno urla il suo dolore nulla si muove ma se i terroristi islamici si fanno saltare in aria diventa un problema internazionale?
la paura del non spiegabile e non contenibile spinge l'uomo ancora una volta nelle braccia della religione per ammorbidire la sconfitta sul reale?
maria
credo che il buddismo sia una filosofia, come il platonismo, il nihilismo, il comunismo. Il fatto che sia molto vecchia la fa somigliare a una religione, ma è una visione illusoria.
paola non penso che i 10.000 intoccabili abbiano scelto consapevolmente il buddismo perchè spiritualmente più affine alla propria spiritualità o visione religiosa, quanto come elemento di rottura verso la continuità e l'isolamento sociale che l'induismo relega alla casta degli intoccabili.
in questo caso la scelta è stata un atto politico.
maria
" es. perchè per neutralizzare lo scià di persia fu necessario appoggiare khomeini e il suo integralismo"
Non fu necessario proprio per niente. L'integralismo islamico non si deve mai appoggiare, MAI, per nessuna ragione al mondo, perchè, qualunque sia la cosa contro cui combatta, sarà sempre peggiore. Abbattere una tirannia per instaurarne una peggiore è la cosa più sbagliata che si possa fare. Ed è poi ciò che hanno fatto i comunisti in Russia. Meglio il male che si conosce che quello che non si conosce ; l'ayatollah Khomeini è stato uno dei peggiori tiranni della seconda metà del '900, anche solo pensare di appoggiare la rivoluzione iraniana è una follia. Meglio lo Shah, l'impero persiano, che la teocrazia islamica.
"Ed è poi ciò che hanno fatto i comunisti in Russia"
Bhe reza...quella del tuo omonimo fu una tirannia, fatta digerire in tutto il mondo a botte di "povera soraya"..e non dimenticare che proprio li ad esempio..furono gli americani ad instaurare o quantomeno a favorire khomeini..a parte le porcate dei russi che ci sono tutte...ci sono anche quelle americane, che non sono stati da meno in tutte le parti del mondo..forse non sai cos'è diego garcia, o come andarono le cose nell'atollo di bikini, sito in cui gli ammerigani testarono le loro bombe (ed hanno la faccia tosta di lamentyarsi ad ogni petardo che esplode nel mondo)
PS
sono contrario a QUALUNQUE petardo di qualunque nazionalità comunque...nessuno dovrebbe poter avere un potere cosi distruttivo tra le mani..NESSUNO
In quanto ai dalit...sono d'accordo con mariacascella per la scelta politica della "religione", che come sempre, da qualunque parte del mondo provenga..si dimostra sempre uno strumento di controllo sulla vita delle genti, e guarda caso, sempre verso i più disgraziati...mai vista una religione che si accanisca verso gli abbienti...semplicemente non esiste perchè non avrebbe senso...visto che chi controlla le religioni..sono sempre a loro volta i più forniti di beni materiali
"furono gli americani ad instaurare o quantomeno a favorire khomeini"
Questa mi giunge nuova. Lo Shah che si rifugiò negli USA accolto da J. Carter, il commando di pasdaran che tenne in ostaggio l'ambasciata americana per 444 giorni, l'attivismo anti-americano di khomeini...devo essermele sognate, non c'è altro spiegazione.
Gente, per favore finitela con questa paranoia complottistica. Gli USA NON sono dietro ad ogni misfatto del mondo!
Ok..gli dai un'occhiata per favore?
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&thold=-1&mode=flat&order=0&sid=2033
ma chiaramente..dirai che è tutta una montatura antiamericana dovuta ai soliti comunisti noglobal mangiabambini e lessatori degli stessi..
tra parentesi..dicesi complottista chi il complotto lo fa, non chi cerca di smnascherarlo..impariamo l'italiano, please
Ah certo, ed essendo un sito moderato e totalmente neutrale a 100 %, direi che è assolutamente affidabile, al 100 %.
Dimenticavo..chi non la pensa secondo il pensiero comune è un estremista, perciò pericoloso...
si magari un po di parte lo sarà anche..come me del resto..o come te...c'è una piccola differenza, io cerco sempre di guardare più fonti per informarmi..se a te sta bene soltanto quello che ti viene detto..scusami se mi son permesso di consigliarti una lettura diversa, spero che almeno tu gli abbia dato un'occhiata, giusto per verificare le date e vedere se coincidono coi fatti...
cmq per la precisione, essere contro un governo non vuol dire essere contro tutta la popolazione, e questo..è un equivoco molto comune..la prima vittima dei regimi, è sempre la popolazione stessa prima che altri..
infine chiedo scusa agli utenti del blog, rileggendo mi sa di essere andato off topic rispetto al tema.
a quando l'abbandono in massa del cattolicesimo
da parte degli indios del centro e sud america
per ritornare agli dei dei loro antenati?
una preghiera a Kioga,divinità Mixe,per ringraziarlo del buon raccolto....
la conversione di Ambedkar al buddhismo e' di vecchia data, e da allora molti fuoricasta (come lui) lo hanno seguito.
http://en.wikipedia.org/wiki/Ambedkar
Giusto ieri sera, se avete avuto modo di vedere Report sulla condizione dell'accesso all'acqua in india, ad un certo punto in una baracca di fuoricasta hanno fuggevolmente inquadrato un'immagine del buddha Maitreya.
http://www.maitreyaproject.org/it/index.html
Mariacascella sottolinea l'aspetto 'politico' della vicenda. Perche' no? non mi pare che ci sia nulla di svalutativo in cio' (e quanti cristiani conosci che hanno 'scelto consapevolmente' il cristianesimo? io nessuno). E' il passaggio da una visione castale a un principio antirazzista e antidiscriminatorio nei confronti delle donne (senza ricordare figure come Tara o Guanyin/Kwannon basti ricordare la piccola ragazzina di otto anni che in un sutra sconfigge in dibattito filosofico Manjusri, il bodhisattva della perfezione della saggezza).
per il mio modo di vedere le cose e' un bel passo in avanti, sin dai tempi in cui turcomanni convertiti distrussero l'universita' di Nalanda e gli ultimi buddhisti si rifugiarono in Tibet, ai tempi di Atisha.
Presciuttini invece commette un tipico errore eurocentrico (senza dubbio involontario immagino): attribuire categorie come 'religione' e 'filosofia' a sistemi che non conoscevano tali categorie. Ne consegue che stabilire se sia 'religione' o 'filosofia' ha senso solo se vogliamo complicarci la vita e, in definitiva, non capire cosa sia in effetti.
Pero' vorrei vederti, Presciuttini, se vedessi la devozione con cui si prostrano i fedeli davanti al Jokhang se tu avessi ancora fegato di dire che non e' una religione. E nel contempo leggere le pagine del commento di Asanga al Prajñaparamitahrdaya sutra, o il tema della doppia verita' mahasangika e dire che non e' filosofia.
Senza parlare della gran parte dei buddhisti cinesi e giapponesi, che, essendo amidisti, ritengano che solo la fede e con la fede sola ci si possa salvare. anzi: che si possa essere salvati...
per quanto ne so, il sistema delle caste non è "propriamente" una parte integrante dell'induismo...
leggendo i testi Shruti, si noterà che se ne parla davvero poco, ma adesso i testi che regolano tutto, sono i testi Smriti...
prima, era tutto basato e regolato dalla professione, era quindi possibile effettuare anche matrimoni tra differenti varna e fare cambi di professione...
sembra che all'inizio del 900a.C. (probabilmente, perchè vi sono numerose teorie a proposito) il sistema, divenne molto rigido, basato su status acquisito per diritto di nascita...
si svilupparono così le sottocaste e fece la sua comparsa la casta degli intoccabili, ovvero i Dalit, gli unici ad essere esclusi dal Varna Vyavastha...
è così che è nato il sistema delle caste così come lo conosciamo oggi...
poi in seguito alle invasioni e alla drammatica colonizzazione britannica (guarda caso...), le regola si sono fatte ancora più strette e sempre a vantaggio delle caste superiori, relegando implacabilmente i shudra alla posizione di eterni dominati...
dopo l'indipendenza del 1947 (grazie all'opera di Gandhi), vengono emanate innumerevoli leggi per sradicare il sistema antidemocratico delle caste, ma ancora oggi, ogni giorno si assiste alla discriminazione degli "intoccabili".
anche se va detto, che non sono gli unici a subire tuttora queste ingiustizie...
per il resto, condivido la "percezione" di tonii..., credo infatti che sia un passo avanti, che darà una spinta di antirazzismo e uguaglianza..., con riflesso si spera a livello planetario...
perchè tutte le volte che pensiamo da europei siamo tacciati di eurocentrismo? Non so come ve la cavate voi col punto di vista... per me è un problemino! Poi ci sarebbe il magazzino del Karma, ma è un discorso lunghino. Facciamo che l'inconscio collettivo c'è! Quindi è facilissimo pensare come loro. Chiunque siano. O sbaglio ancora? Basta averli studiati bene bene... O conosciuti, o semplicemente visti, dal vero, come dice TONI. E allora religione e filosofia perdono il nome e la definizione, come gli alberi le foglie alla stagione e belli, belli, secchi, secchi si dondolano sulle radici. Sfiorandosi tra di loro. Quando gli va!
"Poi ci sarebbe il magazzino del Karma"
ālayavijñāna?
sull'inconscio collettivo invece ci andrei coi piedi di piombo...
amen :-)
il magazzino del karma...
detto tra noi, mi pare, che nel magazzino, restino solo e sempre le parti peggiori, ovvero, quella formate dal karma negativo... :(
sull'inconscio collettivo invece ci andrei coi piedi di piombo...
tonii, cosa fai, mi smonti un mito...???
ho sempre creduto che esistesse l'inconscio collettivo, una specie di istinto preconfezionato, o come detto da Jung una, sequela di archetipi...