Pansa sui partigiani ha scritto due grandi bugie
di Armando Cossutta
Caro direttore, non avevo nessuna intenzione di occuparmi dei pamphlet di Giampaolo Pansa sulla Resistenza: c'è un eccesso di disinvoltura ai miei occhi tanto nella loro costruzione quanto nelle modalità della pubblicizzazione, e in me è forte il sospetto che nascano soprattutto come ciniche operazioni commerciali. Comunque — e ancor più dopo la trasmissione di Vespa, che a Pansa somiglia nel modo di trattare cultura e storia — il pesante ammiccamento a quella parte di società che inclina alla leggerezza dei giudizi nonché al consumo indifferenziato e irresponsabile delle opinioni non è revisionismo, è atto reazionario. Che mi induce a dire due parole.
Non contesto, sia chiaro, gli episodi cui Pansa collega il suo argomentare: casi di violenza anche grave, da condannare anche da parte di chi è un po' più consapevole di quanto non lo sia l'autore del clima e del contesto: il dopoguerra di una guerra atroce.
Il punto è un altro, anzi, sono due: due grandi bugie. La prima consiste nel negare alla Resistenza il suo carattere popolare, quando è evidente che senza la simpatia e la solidarietà di tanta parte della popolazione essa non avrebbe potuto neppure nascere. Che cosa furono i grandi scioperi operai del marzo del '44, gli unici in tutta Europa sotto l'occupazione nazista? Me lo ricordo, il silenzio improvviso di quel mattino, dalla mia cella nel sesto raggio di San Vittore, e poi l'urlo di gioia di noi detenuti: i tram si erano fermati! Che cos'erano gli operai: una banda? Per non parlare dei rapporti tra la Resistenza e i contadini, le direttive impartite circa il rispetto delle famiglie, delle donne in particolare, nonché dei beni, direttive sostenute da sanzioni pesanti. E gli intellettuali? Marchesi, Banfi, Vittorini...
Inoltre, negare il carattere popolare della Resistenza porta a cancellare anche il suo ruolo di riscatto nazionale: se infatti il sostegno popolare fosse stato assente, De Gasperi non avrebbe potuto recarsi a testa alta a Parigi, alla Conferenza della Pace, e avremmo avuto lo stesso trattamento che ebbe la Germania.
La seconda grande bugia riguarda il ruolo svolto dai comunisti e i loro intenti. Certo, i comunisti hanno dato un grande contributo alla Resistenza. Ne hanno tratto prestigio ma insieme hanno risposto al bisogno dell'Italia. E ne hanno pagato l'altissimo prezzo. Il senso del loro contributo diventa evidente se si pensa al loro impegno profondamente unitario, a partire dalla realizzazione del comando unico del Corpo Volontari della Libertà, cosa che non avvenne nemmeno nella ben grande Resistenza jugoslava. E continua a chiarirsi dopo la Liberazione con la tessitura di una rete articolatissima di organismi di educazione e partecipazione alla democrazia, dai Consigli di gestione ai Comitati per la terra, per il lavoro, per la rinascita del Mezzogiorno. E per la pace: sarebbe così radicato nelle coscienze l'articolo 11 della Costituzione senza quest'opera costruttiva dei comunisti? Si operò con successo a immettere il movimento operaio nelle istituzioni democratiche, così come De Gasperi vi portava i cattolici.
Dice qualcosa a qualcuno la togliattiana svolta di Salerno? Cancellare dalla scrittura della storia tutto questo, non capirne il valore, è segno di incultura. E volontà di diffonderla. Solo per questo ho voluto scriverne.
Pienamente d'accordo con il Cossutta in quanto può -anche se in parte- esprimere un suo punto di vista dei fatti che danno al periodo della Resistenza la connotazione popolare per la liberazione dal nazifascismo e proletaria. Chi scrive invece ritiene che il Pansa dovrebbe studiare di più sui libri di storia quantomento scolastici. Non so se leggerò La grande bugia, ma credo sia meglio leggersi commenti anche generici di articoli come il Corsera per esempio.
Invece di parlare del nostro futuro (di come il governo di centro-sinistra sta "deviando" il TFR verso l'integrazione pensionistica, cioè tocca un diritto acquisito) perchè continuiamo con le beghe del passato?
Viene il sospetto che le scelte editoriali di OMB facciano "cortina fumogena" su quello che fa il governo in carica.
Il silenzio su questi punti è assordante, solo Maria ogni tanto ci ricorda la cronaca odierna.
Alberto fa qualcosa!
La solidarietà popolare può anche esserci stata (forse e non dovunque).
Quella che di sicuro non c'è mai stata fu l'insurrezione popolare di massa, della quale questo "signore", il suo scherano Rizzo, il suo bravo Diliberto e il comune amicone di sempre Bocca hanno sempre biascicato sbavanti.
Non so se sia più fascio Puiatti o quel troll di bubbidolo
bubbolo: dai, fai il bravo. Lo sai bene che l'insurrezione popolare in Italia eras impensabile in quelle condizioni. Perché devi sempre fare il troll a prescindere?
Spiegalo a Bocca, Rizzo, Cossutta, Cento, Iotti (un pò tardi, va beh...) etc etc.
I troll casomai saranno loro lì, che di grandiosa insurrezione popolare hanno sempre parlato.
bubbidolo: l'8 ed il 9 settembre del 1943, mentre il re scappava con la strizza al culo e l'argenteria nelle casse, i soldati e il popolo di Roma resistevano a porta san paolo.
e poi a napoli, a lanciano, ad alba e in mille altri luoghi il popolo e gli insorti hanno combattuto e resistito; adesso non va piu' di moda parlare di antifascismo e i "moderati" (artefici del peggiore trombonismo resistenziale) si sono alleati con i fascisti, ma i moderati ed i fascisti l'8 ed il 9 settembre erano ben nascosti a cagarsi sotto e' per questo che vogliono che scompaia anche il ricordo di quella che fu la loro totale sconfitta.
bubbolo: dopo aver letto quello che scrive l'impomatato Polito su Corsera di oggi, sto cominciando a pensare che siate la stessa persona, fratelli gemelli, le pecore Dolly o qualcosa di analogo. Comunque siete in malafede, quindi non perdo tempo ad argomentare le tue panzane. Tu però smettila di scriverne, per oggi hai superato i limiti dell'oggettiva decenza e della mia personale pazienza. Quando non mi va di argomentare, cancello.
Garp a te basta liquidare uno come "fascio" per scaricarti i dubbi, la verità ti spaventa.
A me no. Non tutti gli italiani combatterono, ma sicuramente tra il 1943 ed il 1945 il 90% degli Italiani non vedeva l'ora di farla finita col fascismo, basterebbe questo per dire che i partigiani erano dalla parte della ragione e che ammettere qualche caso isolato (ed individuale) non toglierebbe nulla al fatto che erano nel giusto a combattere i nazi-fascisti.
Con questo non voglio aggiungere altro.
Fascio vallo a dire a tuo nonno che probabilmente avrà avuto la tessera del PNF visto i modi che hai ereditato.
puiatti fai schifo, sei il primo a dare del fascista a sproposito e ti lamenti quando lo dicono (giustamente) di te?
Chi scrive invece ritiene che il Pansa dovrebbe studiare di più sui libri di storia quantomento scolastici. Non so se leggerò La grande bugia
Caso classico, pansa dice cazzate ma al momento non ho letto il libro. Capisco che per molti la resistenza sia ormai l'ultima frontiera, oltre la quale (come mi pare abbia detto rizzo o uno simile) non esiste che l'abiura.
Donde i nervi così tesi, il rancore, la rabbia nei confronti di un giornalista che, pur non essendo uno storico sopraffino (ma vorrei vedere se lo sono gli altri) ha messo in discussione -da sinistra- il mito fondante di quel che rimane del comunismo italiano.
E allora dobbiamo tutti allinearci alla tesi cossuttiana:
il popolo italiano, geneticamente antifascista, si è sempre opposto al regime, accorrendo in massa -appena ha potuto- sotto le bandiere della resistenza (altro che l'insurrezione di varsavia). Dalla parte dei nazi-fascisti solo poche spie ed alcuni aguzzini, molti dei quali prezzolati. Come prezzolate da nazi-fascisti, ma anche dagli americani (che si preparavano al ruolo imperiale di oggi) erano alcune brigate partigiane non comuniste, giustamente terminate alla prima occasione. Quanto agli omicidi del dopoguerra si trattava sicuramente di criminali comuni travestiti da partigiani o di sana indignazione popolare nei confronti di gerarchi ed aguzzini. Il tutto nel quadro della profonda fede nella democrazia liberale che ha sempre ispirato il movimento comunista italiano.
Comunque siete in malafede, quindi non perdo tempo ad argomentare le tue panzane. Tu però smettila di scriverne, per oggi hai superato i limiti dell'oggettiva decenza e della mia personale pazienza. Quando non mi va di argomentare, cancello.
Laddove si dimostra (sicuro che cancellerai anche questa) che pansa non ha tutti i torti..mi piace questa visione apodittica del mondo. Deve essere figlia del criticismo kantiano..
"Invece di parlare del nostro futuro (di come il governo di centro-sinistra sta "deviando" il TFR verso l'integrazione pensionistica, cioè tocca un diritto acquisito) perchè continuiamo con le beghe del passato?
Viene il sospetto che le scelte editoriali di OMB facciano "cortina fumogena" su quello che fa il governo in carica".
Il bieco Biraghi complotta, secondo Puiatti, per distogliere l'attenzione degli italiani dalle nefandezze del governo: francamente, mi pare che decine di post dimostrino quotidianamente il contrario. Mi sembra assolutamente corretto, se non doveroso, non far passare sotto silenzio operazioni mercenarie come quelle di Pansa che si inseriscono in un filone ben consolidato di denigrazione (quando di non vero e proprio revisionismo) della Resistenza e del suo volto popolare. Bene ha fatto Cossutta a mettere qualche puntino sulle i, soprattutto dopo la trasmissione di Vespa, nella quale un troppo remissivo (e quasi consenziente) Curzi e un Rizzo che parlava solo per slogan, avevano fatto apparire le tesi di Pansa quasi credibili.
mi piace questa visione apodittica del mondo. Deve essere figlia del criticismo kantiano..
a casa propria, entro i dovuti limiti, ognuno fa come cazzo gli pare; mica siamo alla rai!
dedalus: sono contento che ti piaccia. Cerca anche di conformartici quindi.
alberto io un giorno ti devo conoscere perchè devi fare un sacco ridere!
non capisco che male ci sia in una guerra civile ad ammazzare un pò di nemici, mica era un pranzao di gala, poi vabbè qualcuno avra esagerato ma si sa a volte capita
Si. Concordo con Prefe. Senza dubbio.
Arcovazzi: la Guerra Civile finisce il 25 Aprile 1945. Per quelli ammazzati in gran numero dopo di cosa dobbiamo parlare?
Di bravate da ragazzi?
Concordo con Arcovazzi. Come figlio di un alpino non collaborazionista che l'8 settembre si è dato alla macchia, ha combattuto un po' dai boschi, poi è stato catturato e spedito a Belsen, quindi torturato e affamato fino a pesare 52 kg nonostante fosse prigioniero di guerra (oddio, "nonostante", gli ebrei li ammazzavano al momento), per puro caso uscito semivivo con l'itterizia, tornato a piedi, eccetera, dicevo, come figlio di questo signore qua, come nipote di un altro signore che ha schivato Auschwitz per un vero miracolo, sono dell'idea che le raffiche dei mitra partigiani siano state cosa buona, giusta, doverosa e salutare. Ora e sempre, come disse Calamandrei.
bondiddolo corri !
io ad alberto parlavo davvero, ammiro come riesca ad ignorare personaggi trollosi come te, e mi fa gran ridere il poco rispetto con cui ve lo comunica !...
IO il libro l'ho letto, piu' che altro incuriosito dal cancan che gli si e' sviluppato intorno.
Non entro nel merito dei contenuti perche' di contenuti non ce ne sono: e' un libro bilioso e rancoroso che non dice nulla o quasi degli ammazzamenti post 25 aprile, e quelli che cita sono tutti casi noti, stranoti e gia' stigmatizzati, ma si limita a sparare a zero con astio su tutti quelli che hanno osato criticare i suoi libri precedenti sul tema (Sconosciuto 1945, I figli dell'aquila, Il sangue dei vinti). In definitiva credo che faccia solo parte di una serie di attacchi alla sinistra-sinistra che provengono dalla schiera dei moderati, usando il "comunismo cattivo" come clava.
Per quanto riguarda i fatti specifici, credo che ci si sarebbe dovuti scandalizzare se gli omicidi fossero avvenuti dieci anni dopo il '45; ma i casi di cui si parla sono limitati ai primi mesi post liberazione, quando alcuni conti sono stati regolati. Ma dopo 20 anni di fascismo un paio di regolamenti di conti sono anche comprensibili e non giustificano gli attacchi ai partigiani in corso oggi.
mica possiamo ogni volta leggere la storia con il bilancino del politicamente corretto, chi glielo spiegava a quelli che uscivano dalle galere e dai campi di concentramento che la guerra civile era finita, eppoi il 25 aprile era finita la guerra con il tedesco mica con il traditore fascista
I nervi tesi, il rancore, la rabbia sono dovuti al fatto che qualcuno non cambia mai! Non avendo argomenti per parare una sconfitta verticale militare e politica dice quanto segue:
il fascismo però ha avuto un periodo di consenso;
gli antifascisti erano pochi;
gli italiani non abbandonarono il fascismo ma la guerra;
prima ancora, se Mussolini non avesse fatto la guerra...;
ci hanno sconfitto solo i soldi edi cannoni degli Americani;
i partigiani non volevano fare il soldato e rubavano i prosciutti.
Debbo continuare con la vulgata fascista?
Qualcuno comunista come me se la sentirebbe di dire che se non era per l'erroruccio di distruggere la banca centrale in fondo Pol Pot poteva anche essere ancora in piedi? Che Mao era stato ingannato sul vero tEnOro della rivoluzione culturale? Che Stalin era adorato dal suo popolo tranne quel falsificatore di Kruscev?
Ma come si fa, aldilà delle cazzate storico - giornalistiche, a parlare con questa gente?
Altrove cito poi il caso Pollastrini per chiarire lo spessore morale dei vinti (VEDI DICHIARAZIONI anpi)
"(ricordatevi a tal proposito le belle parole di Toffanin detto "Giacca", autore mai pentito dell'eccidio di Porzus, poi accolto a braccia aperte in Yugoslavia, guarda caso, che disse: "Per me chi non è comunista è fascista")"
per berlusconi invece chi non lo reputa innocente se fa un crimine... è comunista
chi non sta con lui al governo , chiunque... è comunista
chi parla male di lui ...è comunista
e via
e voi destri siete tuttora così... noi non diamo del fascista se non a pochi casi conclamati,
voi date del comunista (ritenendolo un offesa, e questo fa incazzare parecchio ) a chiunque
siete ancora nel 46
Signor fascistello Puiatti, le rispondo in ritardo causa fuso orario solo per farle presente che quel fascista, come lei dice, di mio nonno, da ebreo. dopo le leggi razziali si rifiutato di fuggire come avrebbe potuto, si è nascosto e appena ha potuto è andato in montagna con quei comunistacci di partigiani dove si è pure beccato una pallottola alla caviglia destra che lo ha lasciato zoppo per tutta la vita ed al ritorno a casa ha trovato la sorpresa di ritrovare solo una piccola parte della sua famiglia perchè il resto era finita in una colonia scolasticha di nome Treblinka voluta da quel bontempone di Hitler. Concludo con tutti i vaffanculo di rito.
bubbolo: evita la retorica lacrimosa e ipocrita. Non attacca. Sia chiaro: in Italia non ci fu guerra civile, mai. Ci fu un dittatore cialtrone e servile, ci fu un popolo che in gran parte si fece fare fesso e ci furono quelli che non accettarono. Un po' come con Silvio insomma.
Io ricordo benissimo mio padre senza bisogno di genuflettermi su mucchietti d'ossa, chi ha avuto il nonno squadrista desaparecido, faccia come me che la tomba ce l'avrei, ma ne faccio volentieri a meno (mio padre è altrove, spero ancora impegnato a prendere a calci nel culo i suoi ex commilitoni traditori). Il suo desaparecido lo pensi, gli mandi baci e abbracci, se ci crede preghi tutte le preghiere che vuole, ma la smetta di rompere i coglioni per attribuirgli una dignità ingiustificata. Non è una questione di buoni e cattivi (categorie che si adattano solo alle favole), ma di scelta giusta e sbagliata, categoria adeguata all'essere umano. Mio padre e tanti come lui fecero quella giusta, altri quella sbagliata, come chi - avendo il potere - scelse di essere servile con i peggiori.
Insomma, il problemino della tomba su cui pregare vallo a scrivere su Ragionpoliticapuntoit, perché qui la retorica piagnona da due soldi non attacca proprio.
"noi non diamo del fascista se non a pochi casi conclamati"
Ma va và...voi date del fascista a chiunque non vi vada a genio...chi sarebbero poi questi "casi conclamati?"
Fini, La Russa, Alemanno, Berlusconi, Pisanu, Calderoli, Bossi...tutti incontrovertibilmente fascisti
Bubbidolo, ritiro il fascio: sei solo un cretino
Garp:
l'italiano puo' avere solo 2 tra queste 3 caratteristiche: intelligenza, onesta' e essere forzitaliota.
o si e' intelligente e onesto(e quindi non forzitaliota, o onesto e forzitaliota( e quindi non intelligente) o intelligente e forzitaliota(e quindi in malafede)
bubbidolo non e' cretino... ergo?
"il fascismo però ha avuto un periodo di consenso;
gli antifascisti erano pochi;
gli italiani non abbandonarono il fascismo ma la guerra;
prima ancora, se Mussolini non avesse fatto la guerra...;
ci hanno sconfitto solo i soldi edi cannoni degli Americani;"
vero
"i partigiani non volevano fare il soldato e rubavano i prosciutti."
falso
ma non ha detto il vostro amico stajano che il fascismo è geneticamente connaturato agli italiani? Tra gli entusiasmi di berja, peraltro.
La realtà?
L'italia un paese arretrato,conquistato da tutti, fondamentalmente contadino, che non ha avuto la riforma protestante, ma la chiesa; un paese dove concetti come libertà e responsabilità individuale sono sconosciuti; di conseguenza un paese conformista, legato al potere. Quello fascista, quello democristiano etc. I professori che si dimisero sotto il fascismo furono due o tre, molti degli antifascisti del dopoguerra (bocca e dario fo in prima fila) erano fascistissimi.
Ma anche un paese di gente veloce col coltello (come lo riteneva sthendal), figlio dei borgia, quindi pronto a schierarsi sulle ali estreme (repubblichini e comunisti).
dedalus sei un cazzaro: e zangrandi, longanesi, montanelli, malaparte e molti altri?
e confessalo che sei un ignorante e un cazzone di troll!
"Chi controlla il presente controlla il passato e chi controlla il passato controlla il futuro": cosa ci vogliono combinare ancora questa gentaglia tipo Vespa, Pansa e i loro degni corrispettivi politici? Non gli basta quello che hanno combinato finora?!
Da "Liberazione"
Prove di rimozione dell’antifascismo. Da Pansa agli amici di Pavolini
Piero Sansonetti
Non finirà più questa storia di Giampaolo Pansa e dei suoi libri così poco generosi verso i partigiani. Ieri sera è tornata alla ribalta dagli schermi Tv (“Porta a porta” di Bruno Vespa) e ha portato la polemica - forse - al punto vero. Qual è? Il problema non è di affermare o negare che dopo la fine della guerra di Liberazione ci furono strascichi violenti e spesso delittuosi - condannabilissimi - che videro tra le vittime i fascisti o gli amici dei fascisti, eccetera eccetera. Il problema è di capire - pensavo che già lo si fosse capito da tempo, ma evidentemente non è così - se la Resistenza fu un grande episodio di lotta popolare, decisivo nel riscatto dell’Italia (distrutta da un ventennio di dominio della destra fascista e da anni di occupazione militare tedesca), o se invece fu un brutto periodo nel quale gruppi comunisti approfittarono della confusione per tentare, con le armi, di seminare la politica di delitti e poi di prendere il potere e di annullare la libertà.
E’ scontata - avrei detto fino a ieri - la risposta. Pansa invece la mette in discussione. Propende per la seconda ipotesi. Si chiede cosa sarebbe successo se dopo la Liberazione avesse prevalso la componente comunista della Resistenza (sottinteso: avesse prevalso sui democristiani) e dice che l’Italia sarebbe finita invasa dai sovietici e trasformata in regime ungherese. Pansa - lo ho scritto tante volte - ha nella sua carriera enormi meriti giornalistici. Ma questo non mi impedisce di dire che le sue affermazioni dell’altra sera sono demenziali e inconsistenti (provate a credermi: continuo a dirlo con affetto). Perché? Per due ragioni: una di logica e una di storia.
Quella di logica è questa: la domanda (quando si parla di Resistenza) non è cosa sarebbe successo se i comunisti avessero prevalso sui democristiani: perché comunisti, e democristiani, e socialisti e liberali erano dalla stessa parte. La domanda è cosa sarebbe successo se avesse prevalso la destra, cioè i fascisti (i protagonisti positivi degli ultimi libri di Pansa). Sarebbe semplicemente successo che l’Europa sarebbe stata trasformata in un campo di sterminio. Forse si sarebbe conclusa la civiltà occidentale. Punto.
Poi c’è anche una ragione storica che dà torto a Pansa. Il Pci di Togliatti nacque, e diventò quel gigantesco partito di massa che è diventato in pochi mesi, proprio perché rinunciò all’idea “putchista” e settaria, e scelse la via unitaria e nazionale. Un milione di documenti, di studi, di lavori storici lo dimostrano senza ombra di dubbio. La svolta togliattana di Salerno - che Pansa conosce benissimo - è uno dei pilastri sui quali si è costruita la repubblica italiana.
Ora, io capisco che effettivamente oggi il pericolo del ritorno al fascismo non è più attualissimo. Il fascismo, nelle forme in cui l’abbiamo conosciuto, è morto. Ma questo non vuol dire che bisogna rivalutarlo. Anche se capisco benissimo perché si vuole rivalutarlo. Perché rivalutarlo serve a cancellare o mettere in ombra i valori profondi dell’antifascismo - che sono quelli scritti nella nostra Costituzione e che sono valori molto avanzati. Cioè serve a colpire le posizioni della sinistra, e a spostare il senso comune su idee e valori più moderati.
Per questo mi arrabbio moltissimo - per esempio - quando scopro che a Rieti hanno intitolato una strada ad Alessandro Pavolini (e mi piacerebbe che anche Giampaolo Pansa si indignasse, e lo dicesse pubblicamente). Alessandro Pavolini non è - come sostiene il sindaco di Rieti - un pioniere del Terminillo. Non scherziamo sulle tragedie. Alessandro Pavolini è un fascista massacratore, un feroce gerarca, il capo della repubblica filo-nazista di Salò, un personaggio che potrebbe essere messo sullo stesso piano di Goebbels. C’è poco da discutere: è così. Dopo Mussolini - o forse anche più di Mussolini, per certi aspetti - è il simbolo più nero e più offensivo del fascismo. Intitolargli una strada non si può. Oltretutto è proibito dalle leggi italiane, che vietano l’apologia del regime fascista: quella targa col suo nome è illegale e spero che le autorità competenti si spiccino a rimuoverla.
E vorrei dire ai colleghi del “Secolo d’Italia” - i quali, mi pare, sono impegnati in un lavoro serissimo di revisione e di rimozione delle tradizioni fasciste e reazionarie, e di ammodernamento della cultura della destra - di non perdersi in una difesa di Pavolini. Non vale la pena, non fa loro onore.
27 ottobre 2006
Un fratello di mia nonna non è mai tornato dalla Russia, spedito come altre migliaia di ragazzi contro la loro volontà da un pazzo chiamato Mussolini.
Il nonno della mia compagna si è dovuto scavare la fossa da solo e poi l'hanno fucilato a Massa Carrara perchè si è rifiutato di combattere con la Repubblica di Salò ed è rimasto fedele al Regio Esercito, nonostante la fuga del re.
Ho uno zio che ha fatto parte della Osoppo.
Mio padre a dieci anni ha avuto le pallottole dei repubblichini che gli sono passate sopra la testa.
Nel 1926 la famiglia di mio nonno ha perso tutto grazie alla quota Novanta voluta dal Duce, che strangolò i piccoli proprietari che avevano mutui per acquistare terreni e dovette diventare mezzadro.
Inoltre essendo socio di una cooperativa bianca, mio nonno la vide fallire perchè le banche non fecero più credito su ordine dei ras locali fascisti in quanto fondata da un prete antifascista e sindacalista.
Ognuno la mia famiglia non è MAI stata fascista e darmi del fascista è la epggior offesa che mi possiate fare.
Per quell'idiota di paolop che si permette di scrivere:
"- il fascismo però ha avuto un periodo di consenso;"
rispondo che il consenso il Fascio lo otteneva col manganello, o meglio nessuno poteva dissentire, altrimenti erano botte ed olio di ricino.
dedalus sei un cazzaro: e zangrandi, longanesi, montanelli, malaparte e molti altri?
e confessalo che sei un ignorante e un cazzone di troll!
Aggiungerei i fratelli rosselli, gobetti, giaime pintor (curiosamente quasi nessuno comunista!)
Da notare che anche in quel periodo, al confino o in galera, i comunisti riuscivano a rompere i coglioni agli prigionieri definendoli social-fascisti ed isolandoli. Immagino tu lo ritenga giusto.
Ma tutti questi -si fa per dire- che rappresentano in un paese (allora) di trentacinquemilioni di persone? Con circa (allora) settemila docenti universitari?
La realtà -innegabile- è che il regime ebbe consenso, come lo ha avuto il governo democristiano. E che il consenso sfumò con le "scomodità" della guerra, con i morti, i dispersi, forse le leggi razziali (ma di questo non sono sicuro; perchè dietro l'aria buonista furono molti a denunciare gli ebrei e ad appropriasi dei loro beni; compresi quelli della famiglia di mio nonno materno, ebreo, assistente di gentile alla facoltà di filosofia di firenze; peraltro salvato dallo stesso gentile che lo fece scappare in tempo) etc.
dedalus, sei un cretino totale, io ho scritto nomi di intellettuali che furono fascisti; tu hai scritto nomi di intellettuali antifascisti uccisi dai fascisti.
quello che dici del confino credo siano stati problemi abbastanza marginali, in quanto a chiamare alcuni altri antifascisti "socialfascisti", c'e' il precedente storico dell'accordo del 1922 che taglio' le gambe agli arditi del popolo, accordo firmato solo dai socialisti (che firmarono la loro estinzione politica).
salti di palo in frasca, trolleggi, non dimostri mai un cazzo tranne che la tua inutile tracotanza; sei il classico disturbatore che distrugge qualsiasi discussione.
Ognuno la mia famiglia non è MAI stata fascista e darmi del fascista è la epggior offesa che mi possiate fare.
e' inutile che adesso tutti i deficenti di questo mondo scrivano le benemerenze antifasciste delle loro famiglie, avere avuto degli avi che abbiano patito sotto il fascismo non li salva dallo scrivere idiozie oggi.
se siete orgogliosi dei vostri avi antifascisti non scrivete stronzate, riflettete.
Attendo con ansia il 25 Dicembre, per vedere cosa dira della rivoluzione Rumena il Sign Pansa, ma visto la fine che ha fatto Ceausescu, dira' che li non si e' lottato per la liberta', ma in Ungheria si...
Caro Moreno Puiatti,
in primo luogo ho trovato assai interessanti e spesso assolutamente condivisibili i tuoi interventi;
secondo, credo di non essermi forse spiegato bene, quella che riportavo è la vulgata fascista, di cui non condivido nulla.
Pertanto mi tengo l'idiota (chi non lo è almeno un po', per me lo stimo quasi certo) ma credo che nel caso specifico sia immeritato.
Cordialità
Berja,secondo me tu non ragioni con il cervello ma con il colon.
non giriamo intorno al problema, trolleggiando come fai tu; la domanda era: il regime ebbe consenso? la mia risposta è sì; la tua incomprensibile e confusa.
Quanto ai comunisti; la mia opinione è che, dai bolscevichi a kronstadt alla guerra di spagna, da stalin all'idea di socialfacismo, dal dopo resistenza all'ungheria etc. sono sempre stati una forza settaria e violenta molto simile ai fascisti (sia pure con finalità diverse). E questo sostiene pansa (ma l'aveva già scritto fenoglio nel dopoguerra).
In più ritengo che l' "antifascismo" militante e perenne sia un falso obiettivo, tenuto in piedi con lo sputo, al solo fine di dare una legittimità democratica a forze che democratiche non sono (o lo sono da poco).
Un vero democratico è antitotalitario di natura, quindi naturalmente avversario di fascismo, comunismo, regimi reazionari, islamici etc. Per voi, invece, l'antifascismo che qualcosa che va oltre, in qualche modo la giustificazione della vostra esistenza. Così come, paradossalmente, per i fascisti l'anticomunismo sembra essere il senso stesso della loro presenza politica.
Due parti avverse, che vivono esclusivamente per essere in lotta tra di loro.
Comunque tutta roba vecchia, decrepita, insensata nel mondo di oggi. Residuati bellici.
Ah, Giovanni Gentile, il ministro dell'istruzione che con la sua riforma del sistema scolastico mise la sua firma di "intelettuale" alla condanna a morte emessa dal fascismo nei confronti delle minoranze linguistiche. Salvava singoli ebrei, ma non glie ne fregava un cacchio se più di un milione di suoi concittadini non potevano più studiare la propria lingua madre a scuola. Che persona retta!
Ma questo non vuol dire che bisogna rivalutarlo. Anche se capisco benissimo perché si vuole rivalutarlo. Perché rivalutarlo serve a cancellare o mettere in ombra i valori profondi dell’antifascismo - che sono quelli scritti nella nostra Costituzione e che sono valori molto avanzati.
L'idea che la costituzione sia basata su valori antifascisti invece che democratici tout court è tipica di certa sinistra, con la finalità di spostarne i valori fuori dalla liberal-democrazia, verso, per così dire, un'ideale ciellennistico che include una scelta di sinistra. invece la democrazia lascia libertà ai cittadini perchè scelgano la parte che governa ed i contenuti politici.
Come dire,amici miei "accà nisciuno è fesso".
Ritiro l'idiota e chiedo scusa a paolop.
Comunque c'è chi come dedalus commenta come vere le affermazioni della vulgata fascista e questo fa male.
Sono comunque arcistufo di sentire i fascisti puntare sulla divisione tra comunisti e le altre forze antifasciste, la divisione fu creata ad arte ai tempi della guerra fredda e spero finisca per sempre col partito democratico, in barba ai fascisti e a quelli che nei fatti sono i loro migliori alleati: i massimalisti.
Questi neo-massimalisti rinnegano perfino Togliatti, che seppe fare un governo con la DC e dovette abbandonarlo per influenze di USA ed URSS e non per visioni tanto distanti del bene del paese con De Gasperi.
per dedalus: ormai a parlare dei comunisti che mangiano i bambini siete rimasti tu e Berlusconi, perchè non posti commenti nel blog di Forza Italia, almeno li ti capiscono, qua delle tue balle ne abbiamo un po' piene le tasche.
Le tue cazzate le prendi col copia-incolla direttamente dal sito di Giulio Tremonti o le ripenti perchè le senti a tua volta ripetere dai pappagalli di FI?
per dedalus: ormai a parlare dei comunisti che mangiano i bambini siete rimasti tu e Berlusconi
ma vedi e provvedi..
(e cerca di capire quello che si dice, anche se manca della rozzezza necessaria ad interessarti; come quando sostenevi che nietzsche era il capo delle ss)
dedalus le tue sono ciance, chiacchere a vuoto, vento.
perche' e' inutile che ti ammanti di nobilta' quando poi sei sempre il primo ad accorrere in soccorso delle cause piu' turpi ed infami, purche' ti si sventoli davanti, come una muleta la falce ed il martello.
tipico esempio di cretinismo anticomunista patologico, ben travestito da popperismo liberale; si capisce bene, quindi, perche' e percome i radicali abbiano travasato in forza italia buona parte dell'ideologia e delle parole d'ordine.
e adesso la nuova crociata antislamica in cui vi imbarcate gioiosamente, senza guardare che la minaccia clericale, in italia, si chiama chiesa cattolica con titte le sue filiazioni paramafiose o paramassoniche (cl, opus dei, legionari di cristo, movimenti ecclesiali).
levete quer prosciutto da 'nnanzi all'occhi.
Berja: possiamo ragionare un attimo?
Ho sempre ribadito che non bisogna essere intolleranti verso le critiche alla Resistenza, questo non ne mette in dubbio i valori, anzi.
Non si può essere come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, ammettiamo quei POCHI errori della Resistenza e facciamo però confessare i TANTI errori dei fascisti.
Il piatto della bilancia delle colpe vedrai che penderà tutto dalla loro parte.
Il nostro negazionismo è il miglior alleato del loro.
Ci diranno: vedete che siamo uguali? Allora occultiamo le nostre (tante) colpe insieme alle vostre (poche).
Oppure i fascisti continueranno a vedere solo le nostre e ci additeranno dicendo: vedete che si vogliono nascondere?
Negare è secondo me sbagliato, tutto qui.
Tu la vedi diversamente.
puiatti: nego le infamie, non le realta' documentate.
chi si nasconde? ho scritto e riscritto non che pansa dica bugie (e ne dice tante, o almeno scrive documentandosi pochissimo e su fonti la cui affidabilita' e' oiltremodo opinabile) ma che scrive basandosi su ricerche fatte con fini POLITICI dai pisano' che sono notoriamente fascisti.
quindi pansa finge una denuncia dell'uso storico della resistenza da parte della sinistra ma basandosi su fonti che avevano lo stesso fine: l'uso politico della storia, ma con motivazioni, argomenti e scopi diversi.
e' questo il suo enorme e consapevole errore di fondo, per non farlo scorgere emette una gran cortina fumogena e voi ci siete dentro.
Vogliamo dirla tutta berja?
Pansa un po' ci marcia perchè è un socialista (vogliamo dire ancora un po' affascinato dal craxismo?) che ha ancora paura del dominio massimalista che ha il culto della Resistenza.
Il fine di Pansa è di dire che i Socialisti avevano storicamente ragione, i comunisti no.
Avrebbe ragione, purtroppo c'è stato Craxi a rovinare tutto.
Anche se bisogna dar atto a Pansa che almeno non è andato coi veri traditori alla Paolo Guzzanti che spalano davvero merda contro la Resistenza accanto ai loro alleati di AN.
senza guardare che la minaccia clericale, in italia, si chiama chiesa cattolica
a me parrebbe che siamo trai pochi a batterci x lo stato laico, i diritti civili e le libertà dei moderni. "sovrastrutture" per quelli che la pensano come te, anticlericalismo ottocentesco x bindi e compagni catto-sinistri.
Prima di parlare attivare il pulsante destro del cervello
Il fine di Pansa è di dire che i Socialisti avevano storicamente ragione, i comunisti no
qualche dubbio, in proposito?
Il fine di Pansa è di dire che i Socialisti avevano storicamente ragione, i comunisti no.
Avrebbe ragione, purtroppo c'è stato Craxi a rovinare tutto
dunque il fine di pansa e' politico e non vale nulla.
sul fatto che i socialisti avessero ragione, ho le mie riserve, senza craxi sarebbero stati assorbiti da comunisti e radicali del giro di pochi anni.
berlinguer aveva, forse, una visione limpida dell'avvenire ma poca capacita' pratica di realizzarla.
Caro dedalus, che strano attacchi la Biondi che è un'anti-berlusconiana? Una popolare ed invisa ad alcune lobby come quella dei primari ospedalieri
:-)
I cocchi di mamma di Sirchia e dei baronati italiani, i grandi elettori di Silvio insomma.
Sei peggio di Cornacchione.
Vergognati.
Berja dai non mi puoi dare dell'idiota, come lo dai a dedalus, sennò mi offendo veramente se mi paragoni a lui.
a me parrebbe che siamo trai pochi a batterci x lo stato laico, i diritti civili e le libertà dei moderni
e allora parla delle presenti e tante malefatte dei preti, non delle cazzate sul lontano islam.
in quanto al ritenere le liberta' civili "sovrastrutture", non avendo studiato sul bignamino come te e non avendo fatto mai parte dio alcun partito, parrocchia o movimento, tali critiche mi rimbalzano in allegria.
c'e' comunque un interessante saggio di uno studioso sloveno sulla futilita' dei cosiddetti "diritti umani" forse ne hai letto qualche presentazione e stai facendo un poco di confusione.
volete fare tanto i liberalsocialisti e poi state a giustificare le cacate di pansa, fossero ancora vivi lussu e levi piscerebbero in faccia a voi ed a lui.
Ma l'eurocomunismo di Berlinguer non era a sua volta un mascherarsi dietro ad un dito?
Non stiamo più con l'URSS e col socialismo reale, ma con un socialismo di stampo europeo.
Però mentre il PCI tnedeva verso il socialismo europeo, chi nel socialismo europeo c'era già (il PSI craxiano) si buttava ad una deriva neo-borghese, per nulla operaista e con forti spinte massonico-bonapartiste.
Insomma alla fine col crollo del Muro tutti si sono trovati dove prima dicevano di non essere.
Quindi Cicchitto in Forza Italia alleato con gli ex-fascisti, i cristiano-sociali come la Bindi a fare il partito unico con i riformisti alla Fassino.
puiatti, hai punti di vista un po' troppo sincretici per i miei gusti.
Non stiamo più con l'URSS e col socialismo reale, ma con un socialismo di stampo europeo.
se carrillo e marchand fossero stati meno rincoglioniti e stupidi, avrebbe funzionato.
una grande occasione persa.
forti spinte massonico-bonapartiste
??? ci manca che adesso ci scrivi che il congresso del midas sia stato un complotto ebraico.
ps: la bondi era collaboratrice di bachelet, cicchitto era un socialista di sinistra (psiup) iscritto alla p2.
Caro dedalus, che strano attacchi la Biondi che è un'anti-berlusconiana? Una popolare ed invisa ad alcune lobby come quella dei primari ospedalieri
Ho capito che hai degli evidenti limiti, caro puiatti.
Si parlava di laicità dello stato e di chiesa (anzi: berja accusava i radicali di non essere anti-clericali, sic!) e tu mi rispondi che la bi(o)ndi è un'antiberlusconiana in lotta con i primari. Che cazzo c'entra con la laicità?
Quanto a berja..è chiaro che la questione di pansa gli ha fatto perdere la testa, prima dice che non ci occupiamo di lottare coi preti, poi dice perchè vi occupate di islam etc. etc. insomma una palese mancanza di logica.
Quanto alla mitologia di berlinguer, beh, ci andrei calmo. La svolta verso il "socialismo europeo" la stava facendo alle velocità di un accellerato (che, nonostante il nome, caro puiatti, è un treno lento) e col braccino corto corto..come dire, proprio controvoglia. In fin dei conti non l'ha fatta proprio..quelli dopo, sia pure con altri limiti, hanno accellerato (in questo caso, puiatti, si intende dire velocizzato e non si parla di treni) il processo.
La mia impressione è -comunque- che passati molti anni dal momento in cui -purtroppo- erano forze vive e dominanti in europa, fascisti e comunisti tirino ormai a campare ognuno sulle spalle dell'altro, vale a dire chiamando a raccolta le residue schiere chi contro il comunismo, chi contro il fascismo. Di fatto sono due forze storicamente morte, tipo l'anpi e certi circoli bocciofili di ex repubblichini.
insomma una palese mancanza di logica
se per logica intendi la tua logica, la mancanza di TALE logica e' salvifica.
altrimenti credo sia ovvio per tutti che combattere (a parole) un nemico remoto piuttosto che uno vicino e fortissimo e' fumo negli occhi.
Quanto alla mitologia di berlinguer, beh, ci andrei calmo
e infatti ti precipiti a gettare merda.
non che dal mio punto di vista berlinguer sia stato un santo, pero' almeno aveva un progetto, una visione della realta' e una prospettiva.
craxi aveva chiara solo la prospettiva del suo potere e delle sue tasche, i democristiani idem, i radicali non si sa, visto che cambiano almeno ogni due anni.
(tant'e' che per un periodo sono anche stati il refugium peccatorum di tutta l'immondizia armatista degli anni'70, destra e sinistra; nonche' di vari mestatori tipo il mitico dimitri buffa)
sara' che sono darwinisti e stanno sperimentando le piu' varie forme nella (vana) speranza di adattarsi al mondo e sopravvivere, chi lo sa.
il mitico dimitri buffa
lo conoscevo a tredici anni, era tale e quale!
lo conoscevo a tredici anni, era tale e quale!
cazzaro, fascista, laziale ed impicciato con strambi servizi segreti?
precoce, eh!
ma dove abiti c'e' un'alta concentraziuone di radon o vi hanno dato qualcosa da piccoli?
cazzaro, laziale e si fingeva giornalista già allora (taccuino e penna in tasca). Comunque sembrava un tipo più buffo che pericoloso.
Quanto al radon o il nutrimento infantile, sarei curioso di sapere cosa c'era nelle pappette che ti davano..
Allora, però, aveva i capelli. Dubito sul pannelliano
http://www.radicali3000.net/candidati/dimitri_buffa.htm
Berja:"i socialisti sarebbero stati assorbiti da comunisti e radicali senza Craxi..."
ma ti fai in vena?
ma ti fai in vena?
no, ma cosa e' successo allo sdi? e alle altre forze socialiste?
assorbite, volenti o nolenti.
se ti studi un poco i quotidiani degli anni'70 vedrai che diverse volte i radicali ed i socialisti hanno presentato delle liste insieme.
del resto, penso che per dei socialisti "onesti" fosse meglio entrare nel partito comunista o radicale che diventare socialdemocratici (cavriglia, nicolazzi, longo; ma avete presente?)
Infatti Berja, anche Bassanini ed altri lasciarono il PSI per il PCI, chi era onesto se ne andò dai cugini ormai per nulla filosovietici.
L'ideologia nel PCI era ormai socialista e non comunista: cooperative nel libero mercato e non più statalizzazione di tutto l'apparato produttivo, ad esempio.
L'unica cosa anacronistica era ancora il nome, che fu cambiato un po' più tardi.
Purtroppo abbiamo i nostalgici fascisti, gli ultra-cattolici ed i rifondaroli comunisti, purtroppo non tutti possono capire.
purtroppo non tutti possono capire
puiatti le tue conoscenze sulla storia del pci sono alquanto superficiali ed approssimative (come molto altro di cio' che scrivi), forse dovresti esimerti dall'esprimere giudizi.
Io mi riferisco alle vere intenzioni dei segretari del Partito, non alle farneticazioni da sezione con simpatie per Potere Operaio.
Grazie alle Brigate Rosse non si fece il governo delle larghe intese tra Moro e Berlinguer ed abbiamo avuto il finto Centro-Sinistra di Craxi e De Mita con il ritorno della società borghese, il discorso sul terziario avanzato e l'abbandono della scala mobile.
Ovvero l'addio alla Sinistra in Italia.