Difendiamo il nostro voto
di Nicola Tranfaglia
Alla vigilia di un dibattito parlamentare sulla finanziaria che si annuncia faticoso, non fosse altro che per migliaia di emendamenti presentati dall´opposizione ma anche in un certo numero da forze della maggioranza, Berlusconi ha rilanciato con maggior forza la parola d´ordine delle larghe intese.
Parola d´ordine che Alleanza Nazionale e l'Udc hanno raccolto all'insegna della lotta contro il governo Prodi. L'obbiettivo esplicito è quello di liberarsi dell'attuale presidente del Consiglio che pure ha vinto le elezioni politiche del 9-10 aprile di quest'anno e che guida una coalizione di centro-sinistra raccolta intorno a un programma di ricostruzione del paese dopo cinque anni di dominio berlusconiano che ha condotto l'Italia alla crisi economica costante, al peggioramento dei conti pubblici e al declino complessivo sul piano economico, sociale e culturale.
Già solo un simile obbiettivo dovrebbe far pensare che il centro-sinistra tutto può accantonare salvo la leadeship che tiene insieme tutti i partiti della coalizione e che sola può garantire al paese la realizzazione del programma. Ma l'analisi della strategia del centro-destra mostra con chiarezza che c'è qualcosa che non va. Sta per uscire un nuovo pamphlet del più abile cantore del berlusconismo, Bruno Vespa, che parla proprio di larghe intese e subito gran parte del mondo politico e soprattutto i leaders del centro-destra colgono la palla al balzo e trasferiscono il caso giornalistico che si ripete ogni anno in questa stagione autunnale a un tema direttamente politico.
Dietro la proposta avanzata da Berlusconi come se Vespa fosse ancora una volta il suo suggeritore dagli schermi del servizio pubblico (con la benedizione dell'attuale vertice Rai che è retto ancora, a quanto pare, dal centro-destra piuttosto che dal nuovo esecutivo) c'è il progetto non di larghe intese che dovrebbero coinvolgere le maggiori forze politiche dei due schieramenti. È chiaro ormai che quelle di centro-sinistra hanno di nuovo respinto nelle scorse ore come irricevibile la proposta berlusconiana e si fa strada piuttosto l'aspirazione ad ottenere, tramite lo spostamento di pochi voti al Senato, un grimaldello che consenta all'opposizione di costringere il governo Prodi a rinunciare al proprio cammino e mettere in piedi un esile e debole governo «tecnico» senza l'attuale presidente del Consiglio in grado di completare la finanziaria, sia pure non nei tempi fisiologici, e a condurre l'Italia nei primi mesi del 2007 a nuove elezioni politiche senza che ci sia stato il tempo di varare riforme incisive scritte nel programma del centro sinistra tali da convincere l'opinione pubblica ad apprezzare l'esperimento di Prodi e a ridare il consenso all'opposizione. E si persegue questo obbiettivo con la massima spregiudicatezza, per non parlare di vera e propria mistificazione, approfittando della forza finora quasi intatta che si possiede attraverso la Rai e le reti Mediaset.
Non si fa sapere perciò al paese che a livello parlamentare la maggioranza è stata sempre presente e compatta, che ha dovuto in questi mesi e ancora oggi far fronte a un'opposizione che pratica un giorno sì e un giorno no un'ostruzionismo costante che usa la Lega Nord come la punta di diamante ma che spesso si porta dietro sia Alleanza Nazionale e Forza Italia ed usa toni forti e non di rado insultanti nei confronti del governo e di tutta la maggioranza parlamentare, che ostacola con tutti i mezzi, inclusi centinaia di emendamenti spesso ripetitivi, i disegni di legge e le proposte che vengono dal centro-sinistra.
L'ulteriore novità è costituita nelle ultime settimane e soprattutto negli ultimi giorni dalla minaccia della piazza e del sollevamento propagandistico delle varie categorie sensibili alle norme della Finanziaria che possono colpire spesso interessi particolari e corporativi di fronte alla necessità del risanimento e dello sviluppo econonomico negli anni successivi al primo.
La destra in Italia nella sua storia recente non è mai riuscita ad usare la piazza in maniera efficace, se si esclude la fase ancora ascendente del berlusconismo, ma neppure una mossa smile può essere sottovalutata sia perché l'influsso della televisione amica del centro-destra è ancora in gran parte schierata con l'ex presidente del Consiglio sia perché l'effetto delle riforme del centro-sinistra non può esercitare i suoi effetti prima di qualche tempo. Ma è il caso di mettere in luce più di quanto sia stato finora da parte della maggioranza non solo la contraddittorietà di una richiesta di larghe o piccole intese in un clima di attacco costante da parte dell'opposizione e del sistema mediatico ma anche il confronto tra quello che Berlusconi ha fatto negli ultimi cinque anni e l'indirizzo nuovo impresso dal governo nei confronti dell'equità, della difesa della Costituzione, della giustizia e di molti altri campi della vita nazionale.
Siamo dunque di fronte a un momento decisivo di confronto-scontro tra le due coalizioni che si fronteggiano.
Per quanto la memoria degli italiani sia a volte debole, sembra difficile che gli italiani, dopo sei mesi, possano aver dimenticato gli errori assai gravi commessi dal governo Berlusconi e non si rendano conto che le proposte del centro-destra in questo momento puntino ad eliminare proprio chi sta delineando un'Italia diversa e più democratica.
La difesa del governo Prodi e dell'alleanza che ha vinto le elezioni di aprile è, da questo punto di vista, essenziale per chi non ha perduto la speranza di cambiare l'Italia.
Se Prodi non avesse fatto l'indulto!
Se Prodi avesse cancellato la legge elettorale porcata!
Se Prodi limitasse un poco di più le spese del palazzo!
Se Prodi avesse ritirato le truppe dall'Iraq!
Se Prodi non avesse mandato tutti i soldati che ha mandato in Libano, (a spese di pensionati e lavoratori dipendenti, ovviamente)
Se Prodi facesse un qualche cosa anche di sinistra!
Se Prodi non dicesse tante cazzate quale, ad esempio "una finanziaria che scontenta tutti è una finanziaria che va bene"! (Ma che minchia dice?)
Se Prodi guardasse un po' meglio che cosa sta accadendo nel paese "reale" con la gente che fatica ad arrivare alla fine del mese invece di parlare di sto cazzo di Partito Democratico!
Se Prodi la smettesse di riverire Bellachioma!
Se, se, se, se se.....forse alle prossime elezioni potremmo votare ancora per la sinistra SENZA ESSERE ANCORA COSTRETI TURARE NASO,ORECCHIE ED ALTRO ANCORA pur di non fare vincere lo stradannato Bellachioma!!!
Non ho mai letto un articolo più fazioso e schierato di questo...forse i documentari dell'Istituto LUCE erano meno di parte e più oggettivi...
Mi viene da ridere pesando che ci sia qualcuno che ancora legga un giornale del genere e spari a zero su chi legge altro...ma ROTFL :°°D
Il commento sopra la dice tutta, forse dovrebbe andare a prendere il posto del giornalista.