a cura di Ilaria Bartolozzi
Settimana ad alta densità cinematografica. Ci rifugiamo al cinema per sfuggire al dibattito delirante sul ticket d'ingresso. La Moratti lo vuole mettere, ma sarà vero? Viene attaccata dagli amici e sostenuta dai nemici, situazioni paradossali. Più avanti il sindaco potrà sempre sostenere di averci provato a risolvere il problema dell'inquinamento ma i suoi (Berlusconi in testa) glielo hanno impedito. Da vedere, sempre per stare in tema,
A casa nostra di
Francesca Comencini. Il film racconta di una Milano in cui un potente dice: "Quello si sente chissà chi perchè ha una banca, ma ormai chiunque ha una banca". E' una città nella quale da quasi tutte le case (tranne che dalle ville di Porta Venezia) si vedono passare i treni. Una città nella quale un professore in pensione deve vendere i suoi libri antichi per poter pagare le tasse. Francesca Comenicini ha voluto girare questo film a Milano perché è "la città del denaro, dove tutto si può comprare, anche i figli". Certo, anche ambientato a Roma o a Torino il film avrebbe avuto senso perché è tutta l'italietta che ne è protagonista: quella della tv spazzatura in cui una modella racconta fatti intimi piangendo ma appena parte la pubblicità si asciuga le lacrime, quella del racket della prostituzione, quella delle intercettazioni telefoniche dei furbetti del quartierino. La scelta di girarlo a Milano è azzeccata. Tenuto conto che sono sempre meno i film che si girano qui...Per chi non rimpiange la Milano da bere e quella di Tangentopoli, per chi cerca di sfuggire da quella della Moda.
Martedì 7 novembre arriva all'Hangar Autoveicoli di Sesto San Giovanni con una impegnativa macchina scenografica
Il silenzio dei comunisti con la regia di
Luca Ronconi. Lo spettacolo, che aveva debuttato a Torino durante le Olimpiadi, si basa sul carteggio intercorso tra Miriam Mafai, Alfredo Reichlin e Vittorio Foa a proposito del silenzio di tutti coloro, e una volta erano milioni nel mondo, che erano comunisti e che oggi tacciono. I tre intellettuali sono interpretati da
Luigi Lo Cascio,
Maria Paiato e
Fausto Russo Alesi. Tutti quelli che l'hanno visto dicono che è uno spettacolo molto intenso, a sostenerlo per prima è la stessa Miriam Mafai. Già tutto esaurito. Per chi vuole uscire dal silenzio...
Sempre martedì allo
Spazio Oberdan parte la seconda edizione di
Cinema senza barriere, la prima rassegna italiana di film per disabili dell'udito e della vista. Per ogni proiezione (si inzia con
Volver di Almodòvar) sono disponibili le cuffie a raggi infrarossi per le persone non vedenti che "ascoltano" il film arricchito dal commento audio che descrive, senza coprire i dialoghi e i rumori importanti, azioni, stati d’animo, colori e paesaggi. Inoltre sullo schermo appaiono i sottotitoli dei dialoghi completati con indicazioni sui rumori e sulla musica, in modo che le persone non udenti possano comprendere e godere il film. Per chi crede nella cultura delle pari opportunità.
Mercoledì 8 novembre sempre allo
Spazio Oberdan incomincia
Invideo 2006: Realtà sospese, 123 proiezioni di arti elettroniche, sperimentazioni cinematografiche e digitali, produzioni indipendenti, con un omaggio a
Nam June Paik, il padre della videoarte recentemente scomparso. Per chi crede che il telefonino sia una videocamera.
Domenica 12 novembre all'
Apollo Spazio Cinema per la rassegna
Assaggi di cinema alle 10.30 viene proiettato
Pomodori verdi fritti alla fermata del treno e a seguire verranno serviti “pomodori verdi gratinati, ripieni di ogni delizia”. Per chi ha sempre un buco nello stomaco.